Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 6 settembre 2025


Isnael delendum est


Percutiat te Dominus amentia et caecitate ac furore mentis (Dt 28, 28).

Come già spiegato a suo tempo, Isnaele non è un refuso, bensì il vero nome dell’entità politica che illegittimamente occupa la Terra Santa fin dal 1948: esso significa infatti odia Dio. Coloro che l’hanno voluta e cercano di perpetuarla, ostinandosi nel loro rifiuto di Gesù Cristo, hanno portato tale odio fino alle estreme conseguenze: i loro servizi segreti, dopo aver suscitato e armato un nemico per giustificare uno stato di guerra permanente, il 7 Ottobre 2023 gli hanno permesso di violare il confine più sorvegliato al mondo e di commettere un’orribile strage con la copertura dell’esercito regolare, che vi ha pure pesantemente contribuito. Questo pretesto ha dato il via al genocidio dei palestinesi di Gaza, giunto in questi giorni al culmine con l’assedio e l’ordine di evacuazione, il quale ha raggiunto anche i sacerdoti e le religiose, cattolici e ortodossi, che operano in quel territorio, ma si sono rifiutati di abbandonare i fedeli (tra cui bambini, anziani e disabili) di cui si prendono cura. Dobbiamo pregare intensamente per la protezione dei nostri fratelli che stanno sotto le bombe, ma anche per la fine di quella guerra insensata.

Il giudizio di Dio

Per non far prevalere i nostri sentimenti umani, però, facciamo parlare la Sacra Scrittura e ascoltiamo come il Signore stesso giudica la situazione. È proprio una frase della Torah: «Il Signore ti colpisca di demenza, cecità e delirio» (Dt 28, 28). Nella serie di terribili maledizioni che Mosè, a nome di Dio, scaglia contro il popolo d’Israele come effetto della sua infedeltà all’Alleanza divina – maledizioni che si sono più volte avverate nel corso della storia – questa si attaglia particolarmente bene a quanti oggi, a torto o a ragione, si considerano discendenti di Abramo, Isacco e Giacobbe: l’accecamento morale e il conseguente furore operativo contraddistinguono non soltanto i capi politici e militari di quello Stato criminale, ma pure tutti coloro che, là come in ogni parte del mondo, li appoggiano con la loro approvazione, il sostegno economico o la semplice ignavia di chi si astiene dal dire e fare ciò che potrebbe per fermare la carneficina che è in corso e, ora, sta coinvolgendo anche i cristiani. Se questa maledizione si è ancora una volta compiuta, presto si realizzeranno anche le altre, contenute nel capitolo 28 del Deuteronomio.

Uno Stato fondato sulla discriminazione e sull’ingiustizia, del resto, non può durare a lungo: prima o poi tutto si paga – e il prezzo è tanto più caro quanto più la pazienza divina ha indugiato. «Dio delle vendette è il Signore; il Dio delle vendette liberamente agisce. Innàlzati, tu che giudichi la terra: rendi ai superbi quel che si meritano» (Sal 93, 1-2). L’entità politica che, in base all’impostura sionista, si considera abusivamente erede delle antiche promesse si è votata all’autodistruzione: il male ricade infatti su chi lo commette; perciò invochiamo su di essa la maledizione del Cielo, in modo tale che sia annientata una volta per sempre e cessi di infliggere immani sofferenze a chi non ne ha colpa. Sulla popolazione, invece, invochiamo la grazia della conversione a Gesù Cristo: per quanto non ne sia degna a causa dell’ostinato rifiuto del vero Messia, tale grazia costituisce la sua unica possibilità di preservazione sia dalla rovina temporale che dal castigo eterno; essa rappresenta altresì l’unica via d’uscita dalla subdola schiavitù indotta dall’osservanza dei precetti rabbinici, che sono un vero e proprio sistema di controllo mentale e operativo.

La preghiera dei cristiani

Nessuno di noi, d’altra parte, ha meritato la grazia prima, quella che gli ha consentito di convertirsi e di cambiare vita; sappiamo bene che il Signore può concederla a chiunque, purché sia disposto ad accoglierla. Finché ciò non avviene, è del tutto lecito – come insegna san Tommaso d’Aquino – chiedere a Dio di colpire un empio in vista di un bene (per esempio, perché diventi migliore e smetta di nuocere ad altri). I testi della Missa contra paganos sono quanto mai illuminanti: propriamente pagani sono coloro che, nelle società segrete, rendono culto a Lucifero e hanno elaborato l’infame progetto sionista, causa dell’attuale genocidio. La Colletta supplica l’Onnipotente, nelle cui mani sono le potestà e i diritti di ogni regno sulla terra, di volgersi in aiuto dei cristiani affinché le genti pagane, che confidano nella propria ferocia, siano schiacciate dalla potenza della Sua destra. Questa non è una questione meramente politica: a chiunque abbia gli occhi aperti è ormai chiaro che si tratta di un momento cruciale nel millenario scontro tra la Chiesa di Cristo e la Sinagoga di Satana, tra il Regno di Dio e la tirannia del diavolo.

Per questo, immensamente riconoscenti dell’impagabile grazia di essere stati ammessi nel campo del vero Re e sotto il Suo stendardo, usiamo le armi che ci ha consegnato, la preghiera e la penitenza, con la fiducia insegnata da Gesù stesso nel Vangelo: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto» (Lc 11, 9). Come consacrati a Maria, afferriamo la corona per affidare a Lei i nostri fratelli che soffrono in Terra Santa e rischiano di essere assassinati. Come membri del vero Israele, facciamo nostra, a nome loro, l’accorata supplica di Mardocheo (Est 13, 8-17). Con incrollabile fede ripetiamo le parole dei Salmi: «Sorgi! Perché dormi, Signore? Sorgi e non respingerci per sempre! Perché distogli il tuo volto, dimentichi la nostra miseria e tribolazione? L’anima nostra è prostrata nella polvere, il nostro ventre è incollato a terra. Sorgi, Signore, aiutaci e liberaci per amore del tuo nome (Sal 43, 23-26). Tu salverai il popolo umile e abbasserai gli occhi dei superbi, poiché chi è Dio oltre a te, Signore? (cf. Sal 17, 28.32). Mio Dio, rendili come turbine e come paglia di fronte al vento (Sal 82, 14)».

Con queste disposizioni ispirate dalla Sacra Scrittura, recitiamo il Santo Rosario sapendo di avere in mano un’arma formidabile per ottenere grazie e arrestare il male. Chiediamo al Signore di riversare il Suo amore onnipotente e la Sua infinita tenerezza sui nostri fratelli che stanno soffrendo, sapendo che tutto ciò che Dio permette è per il bene di chi soffre, ma anche di quanti rischiano di dannarsi. Con questa fiducia, chiediamogli perciò di salvare tante anime grazie ai patimenti dei cristiani e degli altri uomini retti che in questo momento stanno lottando per sopravvivere; chiediamogli la grazia di trasformare quelle sofferenze in conversioni e benefici celesti, così che i loro aguzzini possano scoprire il Suo volto e, anziché incorrere nei Suoi terribili castighi per la propria durezza di cuore, si lascino riconciliare con Lui. Questo è il segreto dell’ammirabile fecondità della Croce, alla quale il Salvatore si degna di associare i Suoi servi fedeli per estendere nel mondo gli effetti della Redenzione e procurare loro un più alto grado di gloria in Paradiso. Il Signore ripagherà al centuplo le nostre suppliche, che al momento attuale sono l’unico modo in cui possiamo aiutarli, ma anche il più efficace.


Il vero scopo della guerra e l’ipocrisia di tutti gli attori coinvolti:

https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/trump-gaza-riviera

https://tg24.sky.it/mondo/2025/08/31/piano-usa-gaza-riviera

https://tg24.sky.it/mondo/2025/09/04/papa-leone-isaac-herzog-incontro


39 commenti:

  1. FLORILEGIO DI CITAZIONI DEL TALMUD

    1. Sanhedrin 59a: "Uccidere Goyim è come uccidere un animale selvatico".
    2. Abodah Zara 26b: "Anche il migliore dei Gentili dovrebbe essere ucciso".
    3. Sanhedrin 59a: "Un goy (Gentile) che curiosa nella Legge (Talmud) è colpevole di morte".
    4. Libbre David 37: "Comunicare qualsiasi cosa a un Goy riguardo alle nostre relazioni religiose equivarrebbe all'uccisione di tutti gli ebrei, perché se i Goyim sapessero cosa insegniamo su di loro, ci ucciderebbero apertamente".
    5. Libbre David 37: "Se un ebreo fosse chiamato a spiegare qualsiasi parte dei libri rabbinici, dovrebbe dare solo una falsa spiegazione. Chiunque violerà quest'ordine sarà messo a morte."
    6. Yebhamoth 11b: "Il rapporto sessuale con una bambina è consentito se ha tre anni".
    7. Schabouth Hag. 6d: "Gli ebrei possono giurare il falso ricorrendo a sotterfugi".
    8. Hilkkoth Akum X1: "Non salvare i Goyim in pericolo di morte".
    9. Hilkkoth Akum X1: "Non mostrare pietà ai Goyim".
    10. Choschen Hamm 388, 15: "Se si può dimostrare che qualcuno ha dato il denaro degli Israeliti ai Goyim, bisogna trovare il modo, dopo prudente considerazione, di cancellarlo dalla faccia della terra".
    11. Choschen Hamm 266,1: "Un Ebreo può tenere tutto ciò che trova che appartiene agli Akum (Gentile). Perché colui che restituisce la proprietà smarrita (ai Gentili) pecca contro la Legge aumentando il potere dei trasgressori della Legge. È lodevole, tuttavia, la restituzione degli oggetti smarriti se lo si fa per onorare il nome di Dio, cioè se così facendo i cristiani loderanno gli ebrei e li considereranno persone onorevoli".
    12. Szaaloth-Utszabot, Il Libro di Jore Dia 17: "Un Ebreo dovrebbe e deve fare un falso giuramento quando i Goyim chiedono se i nostri libri contengono qualcosa contro di loro".
    13. Baba Necia 114,6: "Gli ebrei sono esseri umani, ma le nazioni del mondo non sono esseri umani ma bestie".
    14. Simeon Haddarsen, fol. 56-D: "Quando verrà il Messia ogni ebreo avrà 2800 schiavi".
    15. Nidrasch Talpioth, p. 225-L: "Geova creò il non ebreo in forma umana affinché l'ebreo non dovesse essere servito dalle bestie. Il non ebreo è quindi un animale in forma umana, e condannato a servire l'ebreo giorno e notte".
    16. Aboda Sarah 37a: "Una ragazza gentile di tre anni può essere violentata".
    17. Dio. Shas. 2:2: "Un ebreo può violentare ma non sposare una ragazza non ebrea".
    18. Tosefta. Aboda Zara B, 5: "Se un goy uccide un goy o un ebreo, è responsabile; ma se un ebreo uccide un goy, NON è responsabile".
    19. Schulchan Aruch, Choszen Hamiszpat 388: "È consentito uccidere un denunciatore ebreo ovunque. È consentito ucciderlo anche prima che denunci".
    20. Schulchan Aruch, Choszen Hamiszpat 348: "Tutte le proprietà delle altre nazioni appartengono alla nazione ebraica, che, di conseguenza, ha il diritto di impossessarsene senza alcun scrupolo".
    21. Tosefta, Abda Zara VIII, 5: "Come interpretare la parola 'rapina'. A un goy è proibito rubare, derubare o prendere schiave, ecc., da un goy o da un ebreo. Ma a un ebreo NON è proibito fare tutto questo a un goy".
    22. Seph. Gp., 92,1: "Dio ha dato ai Giudei potere sui beni e sul sangue di tutte le nazioni".
    23. Schulchan Aruch, Choszen Hamiszpat 156: "Quando un ebreo ha un gentile tra le sue grinfie, un altro ebreo può andare dallo stesso gentile, prestargli del denaro e in cambio ingannarlo, così che il gentile sarà rovinato. Per la proprietà di un Gentile, secondo la nostra legge, non appartiene a nessuno, e il primo Ebreo che passa ha pieno diritto di impossessarsene".
    24. Schulchan Aruch, Johre Deah, 122: "A un ebreo è proibito bere da un bicchiere di vino che un gentile ha toccato, perché il tocco ha reso il vino impuro".
    25. Nedarim 23b: "Colui che desidera che nessuno dei suoi voti fatti durante l'anno sia valido, si presenti all'inizio dell'anno e dichiari: 'Ogni voto che potrò fare in futuro sarà nullo'. I suoi voti non sono quindi validi".

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  2. FLORILEGIO DI DICHIARAZIONI POLITICHE / 1

    «Noi dichiariamo apertamente che gli arabi non hanno alcun diritto di abitare neanche in un centimetro di Eretz Israel… Capiscono solo la forza. Noi useremo la forza senza limiti finché i palestinesi non vengano strisciando a noi» (#RafaelEitan, capo dello stato maggiore IDF, citato da Gad Becker in «Yedioth Ahronot», 13 aprile 1983).

    «E’ dovere dei leader israeliani spiegare all’opinione pubblica, con chiarezza e coraggio, alcuni fatti che col tempo sono stati dimenticati. Il primo è: non c’è sionismo, colonizzazione o stato ebraico senza l’espulsione degli arabi e la confisca delle loro terre» (#ArielSharon, allora ministro degli esteri, a un discorso tenuto davanti ai militanti del partito di estrema destra Tsomet – Agence France Presse, 15 novembre 1998).

    «Tutti devono muoversi, correre e prendere quante più cime di colline (palestinesi) possibile in modo da allargare gli insediamenti (ebraici) perché tutto quello che prenderemo ora sarà nostro… Tutto quello che non prenderemo andrà a loro.» (#ArielSharon, Ministro degli esteri d’Israele, aprendo un incontro del partito Tsomet, Agence France Presse, 15 novembre 1998)

    «Israele ha il diritto di processare altri, ma nessuno ha il diritto di mettere sotto processo il popolo ebraico e lo Stato di Israele» (#ArielSharon, primo ministro, 25 marzo 2001, BBC Online).

    «Quando avremo colonizzato il paese, tutto quello che agli arabi resterà da fare è darsi alla fuga come scarafaggi drogati in una bottiglia» (#RafaelEitan, Capo di Stato Maggiore delle forze armate israeliane, “New York Times”, 14/4/1983).

    «Noi possediamo varie centinaia di #TestateAtomiche e missili, e siamo in grado di lanciarli in ogni direzione, magari anche su Roma. La maggior parte delle #CapitaliEuropee sono bersagli per la nostra forza aerea» (febbraio 2003, #MartinVanCreveld, docente di storia militare all’Università Ebraica di Gerusalemme)

    «C’è bisogno di una reazione brutale. Se accusiamo una famiglia, dobbiamo straziarli senza pietà, donne e bambini inclusi. Durante l’operazione non c’è bisogno di distinguere fra colpevoli e innocenti». (#BenGurion, il “padre” di Israele, 1967)

    «I villaggi ebraici sono stati costruiti al posto dei villaggi arabi. Voi non li conoscete neanche i nomi di questi villaggi arabi, e io non vi biasimo perché i libri di geografia non esistono più. Non soltanto non esistono i libri, ma neanche i villaggi arabi non ci sono più. Nahlal è sorto al posto di Mahlul, il kibbutz di Gvat al posto di Jibta; il kibbutz Sarid al posto di Huneifis; e Kefar Yehushua al posto di Tal al-Shuman. Non c’è un solo posto costruito in questo paese che non avesse prima una popolazione araba.» (David #BenGurion, citato in The Jewish Paradox, di Nahum Goldmann, Weidenfeld and Nicolson, 1978, p. 99)

    «Tra di noi non possiamo ignorare la verità … politicamente noi siamo gli aggressori e loro si difendono … Il paese è loro, perché essi lo abitavano, dato che noi siamo voluti venire e stabilirci qui, e dal loro punto di vista li vogliamo cacciare dal loro paese.» (David #BenGurion, riportato a pp 91-2 di Fateful Triangle di Chomsky, che apparve in “Zionism and the Palestinians pp 141-2 di Simha Flapan che citava un discorso del 1938)

    «Questo paese esiste come il compimento della promessa fatta da Dio stesso. Sarebbe ridicolo chiedere conto della sua legittimità.» (#GoldaMeir, Le Monde, 15 ottobre 1971

    «Ogni volta che facciamo qualcosa tu mi dici che l’America farà questo o quello… devo dirti qualcosa molto chiaramente: Non preoccuparti della pressione americana su Israele. Noi, il popolo ebraico, controlliamo l’America, e gli americani lo sanno.» (#ArielSharon, Primo Ministro d’Israele, 31 ottobre 2001, risposta a Shimon Peres, come riportato in un programma della radio Kol Yisrael.)

    «Un milione di Arabi non valgono nemmeno l’unghia di un ebreo.» (Rabbi #Yaacov Perrin, https://www.latimes.com/archives/la-xpm-1994-02-28-mn-28250-story.html )

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  3. FLORILEGIO DI DICHIARAZIONI POLITICHE / 2

    "La nostra razza è la Razza dei maestri. Siamo dei divini su questo pianeta. Noi siamo tanto diversi dagli esseri umani inferiori che restano degli insetti. Infatti, rispetto alla nostra razza, le altre razze sono bestie, animali, bovini al massimo. Le altre razze sono escrementi umani. Il nostro destino è quello di governare queste razze inferiori. Il nostro regno terreno sarà governato dal nostro leader con una verga di ferro. Le masse leccheranno i nostri piedi e ci serviranno come schiavi." (#MenachemBegin, Premio #Nobel per la #Pace 1978)

    David #BenGurion, durante la guerra: «Se io sapessi che è possibile salvare tutti i figli (ebrei) di Germania trasferendoli in Inghilterra, e solo metà di loro trasferendoli nella terra di Israele, sceglierei la seconda possibilità; perché di fronte a noi non abbiamo solo il numero di questi figli, ma il progetto storico del popolo di Israele» (Shabtai Teveth, «Ben Gurion», 1988,).

    «Dobbiamo usare il terrore, l’assassinio, l’ntimidazione, la confisca dei terreni e il taglio di tutti i servizi sociali per liberare la Galilea dalla sua popolazione araba» (David #BenGurion, maggio 1948, to the General Staff. Da «Ben-Gurion, A Biography», di Michael Ben-Zohar, Delacorte, New York 1978).

    «Dobbiamo espellere gli arabi e prendere i loro posti» –(David #BenGurion, 1937, «Ben Gurion and the Palestine Arabs» Shabtai Teveth, Oxford University Press, 1985).

    «Non esiste qualcosa come un popolo palestinese. Non è che siamo venuti, li abbiamo buttati fuori e abbiamo preso il loro paese. Essi non esistevano» (#GoldaMeir, dichiarazione al The Sunday Times, 15 giugno 1969).

    «Come possiamo restituire I territori occupati? Non c’è nessuno a cui restituirli» (#GoldaMeir, marzo, 1969).

    «…Uscimmo fuori, e Ben Gurion ci accompagnò sulla porta. Allon ripeté la sua domanda: cosa si deve fare con la popolazione palestinese? #BenGurion scosse la mano con un gesto che diceva: cacciarli fuori». (#YitzhakRabin, è un passo censurato delle memorie di Rabin, rivelato dal New York Times, 23 ottobrer 1979)

    «Saranno create, nel corso dei 10 o 20 anni prossimi, condizioni tali da attrarre la naturale e volontaria emigrazione dei rifugiati da Gaza e dalla Cisgiordania verso la Giordania. Per ottenere questo dobbiamo accordarci con re Hussein e non con Yasser Arafat». (#YitzhakRabin, citato da David Shipler sul New York Times, 04/04/1983)

    «I palestinesi sono bestie con due zampe» (#MenachemBegin, primo ministro di Israele 1977-83, davanti alla Knesset, citato da Amnon Kapeliouk, “Begin and the Beasts”, New Statesman, June 25, 1982)

    «La spartizione della Palestina è illegale. Non sarà mai riconosciuta… Gerusalemme fu e sarà per sempre la nostra capitale. Eretz Israel sarà restaurato per il popolo d’Israele; tutto e per sempre» (#MenachemBegin, il giorno dopo il voto all’Onu per la partizione della Palestina).

    «I palestinesi saranno schiacciati come cavallette… le teste spaccate contro le rocce e i muri» (#YitzhakShamir, primo ministro in carica, in un discorso ai «coloni» ebraici, New York Times 1 aprile, 1988).

    «Israele doveva sfruttare la repressione delle dimostrazioni in Cina (nei giorni di Tienanmen, ndr.) quando l’attenzione del mondo era concentrata su quel paese, per procedere alle espulsioni di massa degli arabi dei territori (occupati)» (#BenyaminNetanyahu, all’epoca vice-ministro degli esteri, già primo ministro, davanti agli studenti della T Bar Ilan University; citazione tratta dal giornale isrealiano Hotam, 24 novembre 1989).

    «Se pensassimo che anziché 200 morti palestinesi, 2 mila morti ponessero fine alla guerriglia in un colpo solo, useremmo molto più forza…» (#EhudBarak, primo ministro, citato dalla Associated Press, 16 novembre 2000).

    «Mi sarei arruolato in una organizzazione terroristica»: (risposta di #EhudBarak a Gideon Levy, il noto giornalista di Ha’aretz che gli aveva domandato cosa avrebbe fatto se fosse nato palestinese)

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  4. MAI FIDARSI DEI PERFIDI GIUDEI

    IMBOSCATA di Israele per LEONE XIV
    di Francesco Agnoli

    L’operazione di falsificazione del presidente di Israele Herzog, per fiancheggiare il criminale Netanyahu, è stata da manuale.

    Vediamo come è andata. Herzog sa che per Bergoglio quello che si sta compiendo è un “genocidio”. Sostanzialmente identica la posizione del patriarca Pizzaballa, che pure è, dottrinalmente ed ecclesialmente parlando, uomo diversissimo dal pontefice defunto (un conservatore a tutto tondo, per intenderci). Medesimo il sentire di Padre Patton, custode della Terra Santa e di tutti i cristiani che vi abitano. Questa compattezza del mondo cattolico e cristiano è pericolosa per la narrativa di Israele, che vuole presentare lo scontro in atto, non per quello che è (lotta per un territorio), ma come una sorta di guerra religiosa tra i buoni sionisti (per lo più atei, ma questo di solito non si sa) e i cattivi islamici.
    Bisogna incastrare il papa, basta poco: un incontro, una foto insieme da far girare in tutto il mondo. Così si potrà separare la posizione di Leone da quella di Pizzaballa, secondo una retorica già in atto.
    Herzog chiede l’incontro al papa, che forse lo concede, come si può immaginare, controvoglia: non può dire di no, ma quello che doveva dire su Gaza lo ha già detto molte volte. Che ci sia spazio per il dialogo?
    Nessuno. Herzog detta subito, prima dell’incontro, la linea ai giornali di tutto il mondo: è il papa che gli ha chiesto l’incontro, per parlare degli ostaggi e dell’antisemitismo nel mondo. Detta così è mettere il carro davanti ai buoi. E’ come dire: parleremo di quanto noi israeliani siamo, ancora una volta, le vittime. Dopo l’incontro, Herzog detta ancora la linea: "Ringrazio il pontefice per l'accoglienza calorosa. Israele vuole la pace e sta facendo il possibile per restituire tutti gli ostaggi tenuti nella crudele prigionia da Hamas".

    (continua)

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  5. (riprende)

    A questo punto il papa e il Vaticano reagiscono, smentendo tutto: a chiedere l’incontro è stato il Herzog, non il papa! E già questo non è poco. Inoltre non si è parlato solo degli ostaggi, ma, così recita il comunicato ufficiale, “è stata affrontata la situazione politica e sociale del Medio Oriente, dove persistono numerosi conflitti, con particolare attenzione alla tragica situazione a Gaza. Si è auspicata una pronta ripresa dei negoziati affinché, con disponibilità e decisioni coraggiose, nonché con il sostegno della comunità internazionale, si possa ottenere la liberazione di tutti gli ostaggi, raggiungere con urgenza un cessate-il-fuoco permanente, facilitare l’ingresso sicuro degli aiuti umanitari nelle zone più colpite e garantire il pieno rispetto del diritto umanitario, come pure le legittime aspirazioni dei due popoli. Si è parlato di come garantire un futuro al popolo palestinese e della pace e stabilità della Regione, ribadendo da parte della Santa Sede la soluzione dei due Stati, come unica via d’uscita dalla guerra in corso. Non è mancato un riferimento a quanto accade in Cisgiordania e all’importante questione della Città di Gerusalemme”.
    Dunque Leone non ha affatto parlato dell’antisemitismo nel mondo, dal momento che la critica al governo israeliano non ha nulla a che vedere con l’antisemitismo; ha messo a tema anzitutto la situazione di Gaza, poi, oltre ovviamente agli ostaggi (le cui famiglie, va ricordato, spingono per una soluzione negoziale e avversano la guerra di Netanyahu), ha toccato almeno altri 5 punti dolenti per Israele: 1) la ripresa dei neogoziati che Netanyahu continua a rifiutare, nonostante le pressioni di buona parte della sua opinione pubblica e di molti militari; 2)l’ingresso sicuro degli aiuti umanitari (la Santa Sede ha fatto capire più volte di non credere alla narrazione secondo cui la morte per fame dei gazawi è responsabilità di altri, o, addirittura, un falso); 3) “il futuro del popolo palestinese” e i due stati; 4) la questione della Cisgiordania, sotto attacco nonostante non vi sia Hamas, e con attacchi violenti anche ai cristiani; 5) la questione di Gerusalemme, che per la santa Sede, dai tempi di pio XII, dovrebbe essere a statuto internazionale e non possesso degli israeliani.
    Quanto infine alla “calorosa accoglienza” dichiarata da Herzog e rilanciata da giornali come il Foglio, adusi alla falsificazione, bastino le immagini delle foto ufficiali: Leone tiene sempre un volto scuro e una distanza di sicurezza. Non apprezza affatto né le menzogne né l’imboscata. Davanti alle telecamere, di solito si sorride: Leone non lo ha fatto neppure una volta.

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    1. Per trattare con quei demoni incarnati ci vorrebbero uomini, non una manica di pederasti e protettori di pederasti. Prima di accettare la richiesta di udienza di quel nazista, io avrei preteso, come precondizione, l'immediato cessate-il-fuoco.

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    2. QUESTO ERA UN PAPA (notate la perfidia con cui il tizzone d'inferno ricevuto da san Pio X osa interpretare le intenzioni di un santo deformandole in conformità alla propria superbia).

      Il 26 Gennaio 1904, Theodor Herzl [fondatore del movimento sionista] ebbe un’udienza con papa Pio X in Vaticano per cercare sostegno al tentativo sionista di stabilire uno stato ebraico in Palestina. Egli registrò il racconto dell’incontro nel suo diario.

      Fonte: Raphael Patai, The Complete Diaries of Theodor Herzl, translated by Harry Zohn (New York/London: Herzl Press, Thomas Yoseloff, 1960), 1601-1605.

      Ieri sono stato con il Papa. La strada mi era già familiare perché l’avevo percorsa numerose volte con Lippay.
      Superai i valletti svizzeri che sembravano ecclesiastici e gli ecclesiastici che sembravano valletti, i funzionari del papa e i camerlenghi.
      Arrivai dieci minuti in anticipo e non dovetti nemmeno aspettare.
      Fui condotto dal Papa attraverso numerose piccole sale.
      Mi ricevette in piedi e mi porse la mano, che io non baciai.
      Lippay mi aveva detto di farlo, ma io non lo feci.
      Credo che questo gli dispiacque perché chiunque va in visita da lui si inginocchia o per lo meno gli bacia la mano.
      Questo baciamano mi causò molti dispiaceri. Sono stato molto contento quando finalmente cadde in disuso.
      Egli sedette su una poltrona, un trono per occasioni minori. Poi mi invitò a sedermi accanto a lui e sorrise in amichevole attesa.
      Cominciai: "Ringrazio Vostra Santità per il favore di avermi accordato quest'udienza".
      "È un piacere", disse con un’aria di benevola disapprovazione.
      Mi scusai per il mio povero italiano, ma egli disse:
      "No, parla molto bene, signor Commendatore".
      Per la prima volta – su consiglio di Lippay – mi ero messo il nastro dell’ordine di Mejidiye e, di conseguenza, il Papa si rivolse a me sempre come Commendatore.
      Lui è un buon rozzo prete di villaggio per il quale il cristianesimo era rimasto una cosa viva persino in Vaticano.
      Gli presentai brevemente la mia richiesta. Tuttavia egli, forse infastidito dal mio rifiuto di baciargli la mano, rispose in modo duro e risoluto: "Noi non possiamo favorire questo movimento. Non potremo impedire agli Ebrei di andare a Gerusalemme — ma favorire non potremo mai. La terra di Gerusalemme, se non era sempre santa, è santificata per la vita di Jesu Christo (egli non pronunciò Gesù, ma Jesu, secondo la pronuncia veneta). Io come capo della Chiesa non posso dirle altra cosa. Gli Ebrei non hanno riconosciuto nostro Signore, perciò non possiamo riconoscere il popolo ebraico".
      Perciò il conflitto tra Roma, rappresentata da lui, e Gerusalemme, rappresentata da me, si aprì ancora una volta [Herzl non rappresentava affatto Gerusalemme].
      All’inizio, a dire il vero, cercai di essere conciliante. Recitai il mio piccolo pezzo sulla extraterritorialità, "res sacrae extra commercium" [luoghi santi fuori dell'accordo]. Ma questo non gli fece molta impressione. "Gerusalemme, disse, non doveva entrare nelle mani degli Ebrei".
      "E il suo status attuale, Santo Padre?".
      "Lo so, non è piacevole vedere che i turchi possiedono i nostri Luoghi Santi. Siamo proprio costretti a sopportarlo. Ma favorire gli Ebrei nell’ottenere i Luoghi Santi, questo non possiamo farlo".
      Io dissi che il nostro punto di partenza era stato soltanto la sofferenza degli Ebrei e che noi desideravamo evitare problemi di natura religiosa.
      "Sì, ma noi e Io, in quanto capo della Chiesa, non posso fare questo. Ci sono due possibilità: o che gli Ebrei stiano attaccati alla loro fede e continuino ad aspettare il Messia che, per noi, è già apparso. In questo caso essi negheranno la divinità di Gesù e noi non possiamo aiutarli. Oppure essi andranno là rinunciando ad ogni religione e allora meno che mai possiamo essere favorevoli a loro. La religione ebraica fu il fondamento della nostra, ma fu sostituita dagli insegnamenti di Cristo, e noi non possiamo riconoscerle ulteriore validità. Gli Ebrei, che avrebbero dovuto essere i primi a riconoscere Gesù Cristo, fino ad oggi non l’hanno fatto”.

      (continua)

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    3. (riprende)

      Ero sul punto di dire: "Accade in ogni famiglia. Nessuno crede ai suoi genitori". Invece dissi: "Il terrore e le persecuzioni non furono forse il modo giusto per illuminare gli Ebrei".
      Ma egli replicò e questa volta fu magnifico nella sua semplicità: "Il Nostro Signore è venuto senza potere. Era povero. È venuto in pace. Non ha perseguitato nessuno. Lui fu perseguitato. Fu abbandonato persino dai suoi Apostoli. Solo più tardi crebbe di importanza. Ci vollero tre secoli perché la Chiesa si sviluppasse. Gli Ebrei dunque ebbero il tempo di riconoscere la sua divinità senza nessuna costrizione. Ma fino ad oggi non l’hanno fatto".
      "Ma, Santo Padre, gli Ebrei si trovano in terribili difficoltà. Non so se Sua Santità è al corrente della completa estensione di questa triste situazione. Abbiamo bisogno di una terra per quel popolo perseguitato."
      "Deve essere proprio Gerusalemme?".
      "Non chiediamo Gerusalemme, ma la Palestina – solo la terra secolare."
      "Non possiamo essere a favore di questo".
      "Sua Santità conosce la situazione degli Ebrei ?"
      "Sì, dal tempo in cui stavo a Mantova. Gli Ebrei vivevano lì e io sono stato sempre in buoni rapporti con gli Ebrei. Solo l’altra sera due Ebrei sono venuti qui da me. Dopo tutto ci sono altri legami che quelli religiosi: cortesia e filantropia. A quegli Ebrei non neghiamo nulla. In verità, noi preghiamo anche per loro: che le loro menti siano illuminate. Proprio in questo giorno la Chiesa celebra la festa di un non credente che, sulla via di Damasco, si convertì in modo miracoloso alla vera fede. E così, se lei andrà in Palestina e il suo popolo vi si stabilirà, noi vogliamo essere pronti, chiese e preti, per battezzarvi tutti".
      Il conte Lippay si era annunciato. Il Papa gli consentì di entrare. Il Conte si inginocchiò, gli baciò la mano, poi si unì alla conversazione parlando del nostro "miracoloso" incontro alla birreria Bauer a Venezia. Il miracolo consisteva nel fatto che in origine egli aveva programmato di passare la notte a Padova e fu in questa circostanza che io avevo espresso il desiderio di poter baciare il piede del Santo Padre.
      A questo punto il Papa fece un viso lungo, poiché io non avevo affatto baciato la sua mano. Lippay continuò a dire che mi ero espresso in modo elogiativo sulle nobili qualità di Gesù Cristo. Il Papa ascoltò e poi prese una presa di tabacco, e starnutì in un grande fazzoletto di cotone rosso. In realtà, questi modi contadini sono ciò che mi piace di più di lui e ciò che impone il mio rispetto.
      A questo punto Lippay volle spiegare la ragione per la quale mi aveva introdotto, forse per scusarla. Ma il Papa disse: "Al contrario, io sono contento che mi ha portato il signor Commendatore".
      Riguardo alla vera faccenda, ripeté ciò che mi aveva già detto: "Non possumus [Non possiamo]"!
      Fino a quando non ci congedò, Lippay trascorse qualche tempo in ginocchio davanti a lui e sembrava non si saziasse mai di baciargli la mano. Allora mi resi conto che al Papa piaceva questa sorta di cosa. Ma al momento di congedarmi, tutto quello che feci fu di dargli una calorosa stretta di mano e un inchino.
      Durata dell’udienza: circa venticinque minuti.
      Nelle Stanze di Raffaello dove io passai l’ora successiva, vidi un dipinto di un imperatore in ginocchio al quale un Papa seduto poneva la corona sul capo.
      Questo è il modo con cui Roma lo vuole.

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    4. E' il Vicario di Cristo, Creatore e Signore di ogni cosa.
      E' tutto di Sua proprietà.

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  6. Don Elia, probabilmente saprà della presunta lettera fra Mazzini ed il massone Albert Pike dove vengono predette tre guerre mondiali, la terza scaturirà secondo la lettera proprio da Israele.
    https://www.altaterradilavoro.com/come-faceva-albert-pike-a-sapere-nel-1870-che-ci-sarebbero-state-due-guerre-mondiali/.
    Chi la rivelò fu un ufficiale di marina canadese, William Carr, ebbe modo di vederla di persona, ne scrisse nel suo libro Pawns in the game.
    Non è la sola figura di spessore in tema cospirazionista fra gli anglosassoni, cito anche Nesta Webster.
    Ancor più indietro nel tempo, John Ferguson, con il suo basilare Proof of a Conspiracy, gli dedico poi un post a sé.
    Uno dei motivi a discredito della lettera è il termine nazionalsocialista, anacronistico per il tempo. Tuttavia ecco quanto scoprii su Moses Hess, seguono più post concatenati, risalgono ad alcuni anni fa, non è detto i link siano tutti validi.
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  7. Nella raccolta di articoli seguente (http://www.eaec.org/newsletters/2008/vol_8/showdown-injerusalem-digest.htm), intesa a sensibilizzare taluni ambienti cristiani troppo ingenui ed accondiscendenti verso il sionismo, trovano spazio voci di ricercatori ebrei che sollevarono il velo sui rapporti ambigui fra sionismo e nazismo.
    -1
    The story of Rudolf Kasztner and his collaboration with the Nazi’s was reported in a book called “Perfidy” by an American born Jew named Ben Hecht (1894-1964). Ben was a staunch supporter of a Jewish state in Palestine at first but in the end he became a strong anti-Zionist. His book is a well-documented expose of the Zionist movement and how the Zionist Leadership worked with the Nazis in the annihilation of their fellow Jews to create such a hostile climate in Europe that Jews had no other option but to immigrate to Palestine.
    -2
    In 1977 Rabbi Moshe Schonfeld published a book called “The Holocaust Victims”. Schonfeld confirmed the writings of Ben Hecht and wrote that the Zionist leadership was concerned only in the creation of the state of Israel, not with saving Jewish lives.
    -3)
    Edwin Black, an American born Jewish writer and journalist, was asked in 1978 to investigate and write a history of the events. With a team of more than 10 Jewish experts, the project took five years. The book was named, “The Transfer Agreement,” and it accurately points out a whole list of Jews in the Nazi leadership but the conclusion innocently states that the Zionists who negotiated the transfer agreement could not have anticipated the concentration camps and gas chambers.
    Nella raccolta viene citata la figura chiave di Moses Hess, l’incognita ‘x’ per cui vale l’equazione MARXISMO = SIONISMO = NAZISMO
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  8. « Hess believed that his ideology could be carried out under the banner of the Jewish Rothschild family. He publicly swore destruction and death to anyone who resisted his teachings on socialism, but in private, he was a religious Jew. Hess told Karl Marx that the Jews had been given the task to transform the Gentiles into wild animals. Meanwhile his public teachings appealed to the young European people because life was hard for the working class. Here was a system that took the wealth from the rich and allowed all people to live a wonderful life in a utopian socialist society. »
    Meta conclusiva, cui l’azione plurisecolare è diretta, secondo la ricostruzione della raccolta « …. goal of the Zionist World Federation to some day present the world with a Jewish Messiah which the Bible calls the Antichrist. »
    Dopo la ricostituzione di Israele, primo presupposto, occorrono perlomeno ancora due fasi:
    - ristabilimento del trono pontificale (III tempio) su cui si siederà lo pseudo-Messia nella nuova e rinnovata Israele (l’antica Israele finì nel 70 dC con la distruzione del II tempio)
    - superamento dell’attuale economia religiosa e convergenza delle tradizioni sacre precedenti - in primis il Cattolicesimo - in un rinnovato sincretismo (ecumenismo), accompagnato da un nuovo paradigma socio-economico su scala mondiale (Nuovo Ordine Mondiale), ambedue funzionali alla piena intronizzazione dello pseudo-messia quale Dio in Terra, artefice e supremo garante della raggiunta pax planetaria.
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  9. Moses Hess – estratti da da Wikipedia Italia
    Inizialmente Hess sosteneva l'integrazione ebraica nel movimento universalistico socialista e fu amico e collaboratore di Karl Marx e Friedrich Engels. Hess convertì Engels al Comunismo e introdusse Marx ai problemi sociali ed economici. Il ruolo di Hess fu importante per il passaggio dalla teoria della storia nella dialettica idealistica hegeliana al materialismo dialettico di Marx, secondo cui l'uomo è, con la sua azione consapevole, l'iniziatore della storia. Probabilmente Hess fu autore di molte idee e slogan "marxiani", tra cui quello della religione come "oppio dei popoli". Con il tempo Hess diventò meno propenso a basare tutta la storia su cause economiche e lotte di classe, giungendo a considerare la lotta delle razze, o delle nazionalità, come fattore primario della storia passata. Hess tornò alla religione nella forma di panteismo spinoziano, che in qualche modo non trovava incompatibile con l'ebraismo ortodosso. Nel 1861 pubblicò “Roma e Gerusalemme”, dove la storia è interpretata come un circolo di conflitti di razza e conflitti di classe. Quando Theodor Herzl lesse per la prima volta “Roma e Gerusalemme,” scrisse di Hess: "Da Spinoza gli ebrei non avevano un pensatore più grande di questo Moses Hess dimenticato" e dichiarò che non avrebbe scritto la sua opera “Der Judenstaat” (Lo stato ebraico), se non avesse prima conosciuto “Roma e Gerusalemme”. L'idea sionista non sarebbe iniziata solo con Theodor Herzl, ma molto prima, con Moses Hess, il cui “Roma e Gerusalemme”, del 1862, precede di ben 34 anni “Der Judenstaat”. Nella sua opera “La legione ebraica nella guerra mondiale”, Vladimir Žabotinskij rese onore a Hess come una delle persone che avevano reso possibile la Dichiarazione Balfour (1917), insieme a Herzl, Rohtschild e Pinsker. Hess morì a Parigi nel 1875. Come da lui chiesto, fu sepolto nel cimitero ebraico di Colonia. Nel 1961 Hess fu reinterrato nel cimitero di Kvutzat Kinneret in Israele, insieme ad altri sionisti laburisti come Nachman Syrkin, Ber Borochov e Berl Katznelson. Il moshav Kfar Hess è stato così chiamato in suo onore.
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  10. Sulla lista ingente di Jews in the Nazi leadership cui allude Edwin Black, un possibile elenco nel link seguente.
    Un articolato tentativo di sintesi ( NAZIONISM = naZIONISM = NAZI(oni)SM ) della ramificata bestia apocalittica che ha imperversato nel XX secolo, precursore ne fu Moses Hess nel XIX secolo. http://fakeologist.com/fakeopedia/index.php?title=Nazionism#cite_note-TZNazism-9
    La ri-costruzione anzi la de-costruzione della vulgata storica ufficiale raccoglie contributi e spunti originali di alcuni ricercatori alternativi fra cui gli ebrei Makow, Bjerknes e Bronder.
    ***
    "The term "national socialism", abbreviated to Nazism, was introduced by a Zionist called Moses Hess." "Moses Hess coined the term national socialism, commonly shortened to nazism, which he intended to use for Jewish nationalism - and this as early as 1862."
    ***
    Citato dal link
    JEWISH NAZI – The list of jewish Nazis, especially the high-ranking ones, is virtually endless.
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    http://www.targetfreedomusa.com/what-was-hitlers-mindset-regarding-the-nazi-zionist-connection/
    Cursus politico di Hitler coerente con l’ipotesi nazi-sionista (Hitler fu comunista nel 1919, quando l’ondata bolscevica parve contagiare anche la Germania)
    Abbastanza nota la forte componente ebraica nei bolscevichi, “ebrei cosmopoliti” di estrazione askenazita, come riconosciuto anche da osservatori indipendenti come il logico-matematico inglese Bertrand Russel, agnostico (http://mailstar.net/russell.html). Incidenza della componente ebraica nei rivoluzionari comunisti del XX secolo (fonte centro culturale San Giorgio) http://www.centrosangiorgio.com/piaghe_sociali/comunismo/pagine_articoli/i_padroni_della_propag anda.htm (in ultimo vi è un video con un discorso di Putin rivolto alla comunità ebraica di Mosca circa la netta preponderanza ebraica nel bolscevismo).
    Su Fidel Castro cripto-giudeo (non compare nell’elenco dei rivoluzionari comunisti di cui sopra) vedi http://jewishcuba.org/marranos.html e https://momentmag.com/island-within-island-cubas-jewishhistory/ (siti ebraici)
    ed anche https://web.archive.org/web/20170716011424/https://wideawakegentile.wordpress.com/2016/11/27 /fidel-and-raul-castro-kosher-comrades/ (legami Fidel Castro con Mossad).

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  11. John Robison, insigne chimico-fisico del ‘700, collaboratore anche di James Watt, soprattutto addentro alle élite culturali e ai circoli massonici dell'epoca.
    Nella sua opera “Proofs of a cospiracy” indica gli Illuminati di Baviera come i responsabili degli estremismi della Rivoluzione francese, capaci di tessere abilmente le trame di una cospirazione eversiva anti-sistema, infiltrando subdolamente le logge massoniche e condizionando l’intellighenzia del tempo con idee atee, radicali e sovversive, estranee alla cultura europea dell’epoca.
    http://www.anticorpi.info/2016/01/1798-john-robison-e-le-prove-di-una.html
    Introduzione al testo “Proofs of a conspiracy” di John Robison.
    https://www.beliefnet.com/resourcelib/docs/88/Letter_from_George_Washington_to_George_ Washington_Snyder_1.html Giudizio favorevole di George Washington, notoriamente massone, all’opera di Robison resagli nota da una missiva del Reverendo Snyder a cui Washington risponde come riportato. Ho verificato nel corpus sugli scritti autografi di Washington la lettera esistere davvero.
    « I have heard much of the nefarious, and dangerous plan, and doctrines of the Illuminati, but never saw the Book until you were pleased to send it to me. The same causes which have prevented my acknowledging the receipt of your letter have prevented my reading the Book, hitherto; namely, the multiplicity of matters which pressed upon me before, and the debilitated state in which I was left after, a severe fever had been removed. …. I believe notwithstanding, that none of the Lodges in this Country are contaminated with the principles ascribed to the Society of the Illuminati. With respect I am &c. »
    [Note : In a letter from Snyder (Aug. 22, 1798, which is in the Washington Papers), it is stated that this book "gives a full Account of a Society of Free-Masons, that distinguishes itself by the Name of 'Illuminati,' whose Plan is to overturn all Government and all Religion, even natural."]
    Passo di Robison, che sembra attualissimo.
    "Sensual pleasures were restored to the rank they held in the Epicurean philosophy. Self-murder was justified on Stoical principles. In the Lodges, death was declared an eternal sleep; patriotism and loyalty were called narrow-minded prejudices, and incompatible with universal benevolence; continual declamations were made on liberty and equality as the unalienable rights of man. The baneful influence of accumulated property was declared an insurmountable obstacle to the happiness of any nation whose chief laws were framed for its protection and increase."
    PROSEGUE

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  12. Estratti ricavati dal link più sopra, che cita la prefazione all’edizione USA del testo
    « John Robison era uno spirito realmente illuminato, e nel suo bagaglio culturale convivevano armoniosamente pensiero scientifico e morale religiosa, equilibrio virtuoso che caratterizzò i fondatori del nostro paese e la crema dell'intellettualità inglese del XVIII secolo. Viaggiò molto sia nel Vecchio che nel Nuovo Mondo, e fu uno dei più eminenti maestri della dottrina allora nota come Filosofia Naturale. Nella sua vita ebbe modo di conoscere gran parte dei principali luminari in ogni campo accademico. James Watt - inventore della macchina a vapore - in occasione della morte di Robison (all'età di 66 anni) lo descrisse in questi termini: "l'uomo più lucido che abbia mai conosciuto." Robison fu inoltre membro della Royal Society, distinto circolo di intellettuali che portò molto lustro all'Università di Edimburgo, e del quale nel 1793 Robison fu eletto segretario generale. La memoria di questa cospirazione è stata tramandata fino a noi dal testo del prof. John Robison: Le Prove di una Cospirazione, pubblicato nel 1798, e dall'imponente studio in 4 volumi ad opera dell'abate Augustin Barruel: Memorie che Illustrano la Storia del Giacobinismo, pubblicato nel 1799, alcuni mesi dopo l'apparizione del libro di Robison. Stiamo parlando di un professore di filosofia presso l'Università di Edimburgo e di un pastore francese, i quali scrissero le rispettive opere in lingue diverse, e senza essersi mai conosciuti né parlati giunsero alle medesime conclusioni. Così, abbiamo a che fare con due eccellenti resoconti che cercano di metterci al corrente della più diabolica ed articolata cospirazione della storia conosciuta. Mentre il lavoro di Barruel è più esteso, meglio documentato e forse più accurato dal punto di vista nozionistico, quello del professor Robison è un testo più teorico, sofisticato e riflessivo. Non che sia carente in fatto di documentazione, tuttavia la sua portata intellettuale trascende il semplice resoconto storiografico per sviluppare diversi concetti filosofici, morali e politici. Robison fu un acuto pensatore ed un saggio osservatore scientifico delle debolezze umane. »
    L’opera “gemella” scritta dall’abate Barruel https://it.wikipedia.org/wiki/Memorie_per_la_storia_del_giacobinismo

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  13. Cito infine Guenon, in linea con Robinson, come lui aveva accesso a circoli riservati, di varia estrazione religiosa e iniziatica: la controiniziazione per forza di cose mischia le carte, confonde e perverte il sacro in modo subdolo celandosi, si ricorda la sua critica alla Teosofia come corruzione delle religioni orientali.
    "Durante questo periodo di salita del nazismo e del fascismo, Guénon criticò anche le posizioni di un altro dei suoi lettori, Léon di Poncins, al quale faceva il rimprovero di credere che la contro-iniziazione fosse diretta unicamente contro il cristianesimo. In realtà, secondo Guénon, l'impresa contro-iniziatica puntava "ogni tradizione, che fosse Orientale od occidentale, senza eccettuare il giudaismo"27. Parimenti, per Guénon, non era la massoneria in quanto tale che bisognava incriminare per la sovversione contemporanea ma le infiltrazioni dello spirito moderno che facevano della massoneria non un agente ma una vittima della suddetta contro-iniziazione.28 Guénon inoltre avvertiva di diffidare di certe idee fisse ossessive tra i suoi contemporanei: la massoneria, gli ebrei, i gesuiti, il pericolo giallo, ecc.), idee direttamente suscitate dalle società contro-iniziatiche e da loro usate come maschera, per rendere più difficile la loro identificazione.29Come riassume perfettamente Accart: Guénon scorgeva dietro i regimi fascisti o nazisti l'azione di influenze "contro-iniziatiche." Era dunque necessario combattere queste idee "contro-iniziatiche" che li animavano. Guénon riteneva del resto che Hitler fosse circondato da consiglieri sospetti, manipolatori di influenze psichiche, nemici dell'universo spirituale che parodiavano. Li designava sotto il nome di «agenti della contro-iniziazione »32 All'inizio dell’”affare Hitler", c'erano stati, secondo lui, degli agenti del contro-iniziazione come Trebitsch Lincoln, Aleister Crowley, ed il colonnello Etington33. E ancora, le storie di magia di cui aveva avuto notizia gli davano un'impressione sconveniente34. […] L'anticristo non dovrà, d’altra parte, apparire come un Monarca universale "al contrario" e il suo regno essere una parodia del Santo Impero35? Nell'ottica di Guénon, questo carattere parodistico manifestava una fase più avanzata della caduta dei tempi che il carattere secolarizzato delle democrazie parlamentari36"

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    1. Ringrazio di cuore per la serie di preziosi contributi.
      Teniamo però presente che le informazioni e interpretazioni fornite da personaggi come Robinson, Hess e Guénon vanno prese con le molle, dato che si tratta di membri di circoli iniziatici che avevano interesse a confondere e depistare. Di solito si tratta di notizie almeno in parte vere, ma mescolate con altre false e rese pubbliche per motivi non dichiarati.

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  14. Circa Russia ed ebrei, lo studio equilibrato e non adulatorio di Solgenitsin, Due secoli insieme, per questo poco incensato in Occidente, in Italia misconosciuto, qui una buona sintesi
    https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=12807
    Su un fronte più schierato ed esposto sulla Sinagoga di Satana
    https://www.reddit.com/r/conspiracy_commons/comments/1h062gh/never_forget_50_million_christians_were_murdered/?chainedPosts=t3_1lm9vhd
    Voce critica, Jacob Brafman, ebreo russo convertito al cristianesimo ortodosso (i cui testi sono menzionati anche dalla Enciclopedia Judaica, dunque non si tratta di presunti falsi come “I protocolli dei Savi di Sion”, peraltro apparsi dopo Brafman) sull’esistenza del cosiddetto Kahal, cupola giudaica non assimilata (fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Jacob_Brafman / https://en.wikipedia.org/wiki/Jacob_Brafman)
    Le opere di Brafman hanno un effetto dirompente sulla discussione pubblica a mezzo stampa della questione ebraica, e in particolare l'accusa rivolta agli ebrei di costituire uno "stato nello stato". Nella seconda metà degli anni sessanta Brafman pubblica una serie di articoli su vari giornali in cui denuncia l'esistenza di un "kahal" sotterraneo che domina la popolazione ebraica dell'impero. Alla fine degli anni sessanta escono i due celeberrimi lavori di Brafman:
    - Le confraternite ebraiche, locali e mondiali (Еврейские братства, местные и всемирные, "Evrejskie bratstva, mestnye i vsemirnye"), 1868.
    Il libro del Kahal (Книга Кагала, "Kniga Kagala"), 1869. Le opere sono pubblicate dalla casa editrice dell'amministrazione del governatorato di Vil'na. Le idee espresse in questi testi non solo costituiscono la posizione ufficiale dell'apparato statale, ma giungono negli ambienti importanti della società (persino Dostoevskij è convinto assertore della veridicità di questi lavori) e colpiscono l'immaginazione dei giudeofobi russi, traghettando fatti reali verso la finzione letteraria.[4] Brafman's other major work, “The Local and Universal Jewish Brotherhoods” (1868), took aim at international Jewish organisations, particularly those based in France. His main object for criticism was the Alliance Israélite Universelle under prominent freemason, Adolphe Crémieux.[2] For Brafman this was the "kahal of kahals" and as part of an international Jewish conspiracy controlled the other kahals.[2] He saw this as the successor of the Grand Sanhedrin (Napoleon Bonaparte's Rabbinic Assembly of 1807).[1]
    Sempre nel XIX secolo, stavolta in ambito cattolico, anche i gemelli di origine ebraica Joseph e Augustin Lehmann, dopo la conversione al cattolicesimo pubblicarono alcuni libri-denuncia (ad esempio “La preponderance juive” ; “Rothschild”) che analizzavano gli ambigui influssi di certo ebraismo sulla società di allora.

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  15. L'ODIO DI SÉ EBRAICO, titolo del libro citato sotto e comportamento talmente diffuso da essere oggetto di studi approfonditi, per alcune recenti reazioni di ebrei verso Israele è stato invocato anche dai sionisti.
    L'articolo sotto, di un rabbino, parte dal caso di un ragazzo che escluso dal servizio militare in Israele ha inscenato ripetute minacce terroristiche a varie sinagoghe in USA determinando paura, sgomberi e gravi disagi e riporta poi altri casi e persino studi accademici
    https://aish.com/jewish-self-hatred
    L'odio degli ebrei verso la propria stirpe soprattutto venne analizzato nel 1930 in un libro di Theodor Lessing, il suo libro più noto, libro che ha credo più chiavi di lettura che mi sforzo di interpretare, pur non conoscendolo direttamente.
    "Il libro sull’odio di sé ebraico rappresenta un capitolo essenziale della tormentata ed enigmatica storia dell’antisemitismo ebraico. Da questo testo emerge con forza la radicalità del pensiero di Theodor Lessing, la ricchezza dei suoi referenti concettuali di matrice filosofica e religiosa, che si esprime nell’analisi suggestiva della tendenza, nascosta in ogni ebreo, a concepire ogni sua disgrazia come espiazione di una colpa."
    Lessing era pro sionista e morì ucciso nel 1933 pochi mesi dopo l'avvento dei nazisti, di Hitler l'articolo citato riporta queste parole in tema.
    The Jewish people are the moral conscience of the world. Conscience is a Jewish invention. It is a blemish, like circumcision.
    1)Il rifiuto del Messia agisce come una colpa morale latente che emerge in modo ricorrente
    2)Il misterium iniquitatis, l'Armageddon, converge su Israele e Gerusalemme, dove avverrà la manifestazione dell'anticristo
    3)Diabolus simia Dei, punterà a reclutare l'anticristo fra gli ebrei
    4)Sinagoga di Satana, costante deriva anche dell'antica Israele, vitello d'oro edonistico e divinità fenicio cananee
    5)La più grave eresia giudaica, i sabbatiani frankisti, identifica la redenzione con il peccato
    6)Eugenio Zolli, confusione negli ebrei fra il regno di Dio, supremazia e dominio mondano, e il Regno di Dio, puramente interiore
    7)Il contrasto tra essere e dover essere alimenta un conflitto permanente e irrisolto nello spirito collettivo degli ebrei

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    1. E' il perenne conflitto interiore che attanaglia chi si ostina a rifiutare il Redentore e che si può risolvere unicamente con la conversione a Lui.

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  16. Le tre vite di Moses Dobrushka
    Quasi opera testamento di Gershom Scholem, massimo studioso della mistica giudaica e in particolare dell'eresia sabbatiana frankista. Racconta delle metamorfosi e dei cambi di identità anagrafici di Moses Dobrushka, in origine ebreo frankista, quindi nobile cristiano pure massone e illuminato di Baviera, infine rivoluzionario giacobino, come costante rimanendo sempre e comunque frankista.
    Fondamentale biografia dell'ebreo convertito settecentesco Moses Dobrushka, divenuto prima poeta cristiano e mercante a Vienna, quindi fervente giacobino, in seguito giustiziato durante il terrore. Scholem mostra che, tra tutte le sue metamorfosi, egli rimase un fedele adepto della setta frankista, eresia cabbalistica ebraica dell'Europa centrale, che predicava la redenzione dalla religione attraverso la simulazione.
    Significativi alcuni quesiti sul retro di copertina del libro in edizione inglese, From frankism to jacobinism:
    Rinnegato assimilato o giudeo ? Cabalista esoterico o illuminista razionalista ? Rivoluzionario o spia ?

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    1. Scholem era egli stesso un cabalista praticante, non solo uno studioso. Il trasformismo dei frankisti fa parte della loro strategia; le contraddizioni tra le diverse identità assunte sono solo apparenti.

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  17. Gaza, la possibilità di un cessate il fuoco è lontana
    https://lanuovabq.it/it/gaza-la-possibilita-di-un-cessate-il-fuoco-e-lontana
    Al posto dell'organo "cuore" una pietra ?
    Eterno Padre, tocca i loro cuori e riportali alla ragione,
    fa che guardandosi allo specchio vedano l'orrore dei
    loro atti.Così sìa!

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  18. Dall'anno 1000, quando le nazioni europee come le conosciamo oggi iniziarono a emergere dalla fusione tra gli antichi Romani e le tribù germaniche che invasero l'Europa, il papato ha conosciuto solo tre periodi in cui papi non italiani furono consecutivamente eletti: quello dell'XI secolo, quando gli imperatori tedeschi violavano costantemente le prerogative della Chiesa (la famosa lotta per le investiture, che ci hanno ‘imparato’ a scuola); quello del XIV secolo, quando i papi – tutti francesi e residenti ad Avignone – erano di fatto cappellani dei re di Francia; e quello attuale. Indovinate quale Paese ai dì d’oggi controlla il papato e non vuole che il Papa sia italiano o, comunque, indipendente dalle influenze straniere: quello con tacchini e cowboy, no? A me pare talmente evidente. Ed è inspiegabile per me tale forma di ritrosia assai diffusa tra gli 'influencer' tradizionalisti nel non voler ammettere siffatta (triste) realtà. Ma a pensar male... (Sono danarosi gli Americani, e potenti: meglio non scandalizzarli troppo)

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    1. L'influenza americana nell'elezione del Papa si è palesata con la vergognosa parodia dell'immagine di Trump abbigliato da pontefice; le sue dita formano, con una mano, un uno e, con l'altra, un quattro. Che dire poi della donazione di quattordici milioni di dollari fatta al Vaticano in occasione dei funerali di Bergoglio?
      Probabilmente i biglietti verdi bendano anche gli occhi degli "influencer" tradizionalisti, non lasciando loro vedere, fra gli atti di Leone XIV, se non quelli a loro graditi. Essi raccomandano l'assoluta astensione dalle critiche, che potrebbero rovinare il loro lavoro "sotterraneo". Oltre alla benda, anche il bavaglio...? E no, eh!

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  19. @ Anonimo6 settembre 2025 alle ore 03:13

    Povero Leoncino arruffato come un gattino, e finito nel sacco di quel cattivone di Herzog, ma che in realtà poi si è vendicato 'davanti alle telecamere', evitando di sorridere. Il giustificazionismo dei clericali della peggiore risma, che si aggrappano alla mimica facciale... Cercate di stare attenti anche alle manipolazioni di questi qua, sono i peggiori 'pompieri' (se si capisce cosa intendo). Abbiamo imparato a conoscerli come tali per le loro opere sin dai tempi di Bergoglio.

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  20. Il Santo Nome di Maria: Fortezza dei Fedeli
    https://pillarsoffaith.net/podcasts/the-holy-name-of-mary-fortress-of-the-faithful/

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  21. Una figura certamente non banale che parla di frequente sul Canale YouTube "Facciamo Finta che", si professa soprattutto appartenere alla tradizione elusina, i misteri ellenici che fecero dei greci una stirpe di filosofi, non ricordo esattamente il video, credetemi sulla parola, già allo scoppio del conflitto disse che lo scopo reale era quello di fare tabula rasa del territorio, sgombrarlo completamente e renderlo poi un polo turistico di lusso. Gli intenti erano dunque chiari, almeno agli insider, cioè figure addentro a certi ambienti, come probabilmente è il personaggio citato. Sebbene come detto da Don Elia in un commento, tali figure rilascino al vasto pubblico solo quello che più conviene, lo stesso personaggio disse che Bergoglio con gli accordi di Dubai, anche qui non so indicarvi purtroppo il video esatto, aveva per intento quello di far collassare insieme le tre religioni, intento cui risposero picche sia islamici che ebrei, con le loro buone ragioni. Alla critica e alla stroncatura di Bergoglio si accompagnava un apprezzamento di Ratzinger, in quanto fedele alle tradizioni cattoliche, pur essendo ripeto il personaggio ben lontano da posizioni cristiane e avversando Ratzinger per convinzioni che non condivideva affatto ma stimandolo quale autorevole esponente della tradizione cattolica, cosa che non ravvisava per niente in Bergoglio che sostanzialmente disprezzava. Fatte salve le riserve già dette prima, trovano conferma i forti dubbi da sempre sollevati da Don Elia su operato e veri fini di Bergoglio. Ricordo un video rivelatore, lo ritrae in atteggiamento adulatorio e di servile sottomissione verso alcuni esponenti giudaici di spicco fra cui vi è Kissinger, che è stato scomunicato dal rabbino Antelman negli anni 70, verificate sul profilo Wiki di Marvin Antelman, è solo in inglese, si inserisce bene nel contesto delle affermazioni di altri post. Facendo un confronto con alcune tesi cospirazioniste sostenute da Antelman, possibile che i personaggi del video con Kissinger fossero non proprio graditi da alcuni esponenti del giudaismo rabbinico e questo qualifica per contrasto Bergoglio.

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  22. Ecco come ISRAELE spia il MONDO | L'Inkiesta di Franco #FRACASSI
    Première trasmessa il giorno 16 set 2025
    Il centro di tutto è l’unità 8200 dell’IDF da lì si diramano decine di aziende che producono software efficientissimi venduti ad agenzie di spionaggio, polizie ed eserciti. Una di queste di trova a Cagliari.
    https://www.youtube.com/watch?v=-FRiFNauWK0
    Per opportuna conoscenza.

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  23. L'UCRAINA si sta ISRAELIZZANDO
    Becciolini Network
    Première trasmessa il giorno 7 set 2025 #MedioOriente #Zelensky #Ucraina
    Per volontà del Presidente Zelensky, Usa e Israele hanno preparato un piano per trasformare la società ucraina in quella israeliana. E ci stanno riuscendo...
    https://www.youtube.com/watch?v=mD-11tRBb6w

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  24. Rev.Padre, la prego di accettare qui il mio ringraziamento di cuore
    per il tempo che ci dedica e le correzioni affinche' percorriamo la
    via della conversione verso la santita' . Se a volte ci
    dimostriamo riottosi di ogni norma e disciplina ce lo fa capire
    chiudendo i commenti. Grazie!
    Ave Maria!

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  25. Un pm ha chiesto sei mesi di condanna a carico del maestro d'arte Gasparro per il quadro ritraente il "Martirio di San Simonino da Trento", perche' sarebbe antisemita.
    https://campariedemaistre.blogspot.com/2025/09/liberta-per-gasparro-che-rischia-una.html?

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  26. Israele, dimostralo con i fatti.
    https://www.youtube.com/shorts/5edhtcAt-zU

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  27. MAZZUCCO: BLOCCO NAVALE e diritto internazionale
    Becciolini Network
    https://www.youtube.com/watch?v=oeTFLGA9kEk

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  28. L'EUROPA REGALA ALTRI MILIARDI ALL'UCRAINA E PUNTA AI RISPARMI DEI CITTADINI - 1 Minute News
    Border Nights
    https://www.youtube.com/watch?v=Jab_xRcQGqg
    Eterno Padre, manda S.Michele Arcangelo con le sue schiere, libera nos da questi potentati sovranazionali. Te lo chiediamo per il
    Preziosissimo Sangue di Gesu'. Amen!

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  29. Israele Arresta due Bambini – 4 e 8 Anni – come Spie. La Quotidianità in Cisgiordania Occupata.
    https://www.marcotosatti.com/2025/10/01/israele-arresta-due-bambini-4-e-8-anni-come-spie-la-quotidianita-in-cisgiordania-occupata/
    Oh Signore, S.Giuseppe, Angeli Custodi, aiutate questi sventurati bambini! Nostra Signora del S.Rosario, intercedete per la fine delle ostilita' nella Vostra terra. Oremus et pro ............. ut Deus et Dominus noster auferat velamen de cordibus eorum; ut et ipsi agnoscant Jesum Christum, Dominum nostrum. Amen!

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  30. Tanti anni orsono, leggendo della vita di una religiosa mistica di cui non ricordo il nome,mi rimasero in mente le parole dette alla stessa dalla Madre di Dio : "La guerra iniziera' dai miei fratelli, da Israele".
    "Per quel che puo' valere".

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