Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 6 settembre 2025


Isnael delendum est

 

Percutiat te Dominus amentia et caecitate ac furore mentis (Dt 28, 28).

Come già spiegato a suo tempo, Isnaele non è un refuso, bensì il vero nome dell’entità politica che illegittimamente occupa la Terra Santa fin dal 1948: esso significa infatti odia Dio. Coloro che l’hanno voluta e cercano di perpetuarla, ostinandosi nel loro rifiuto di Gesù Cristo, hanno portato tale odio fino alle estreme conseguenze: i loro servizi segreti, dopo aver suscitato e armato un nemico per giustificare uno stato di guerra permanente, il 7 Ottobre 2023 gli hanno permesso di violare il confine più sorvegliato al mondo e di commettere un’orribile strage con la copertura dell’esercito regolare, che vi ha pure pesantemente contribuito. Questo pretesto ha dato il via al genocidio dei palestinesi di Gaza, giunto in questi giorni al culmine con l’assedio e l’ordine di evacuazione, il quale ha raggiunto anche i sacerdoti e le religiose, cattolici e ortodossi, che operano in quel territorio, ma si sono rifiutati di abbandonare i fedeli (tra cui bambini, anziani e disabili) di cui si prendono cura. Dobbiamo pregare intensamente per la protezione dei nostri fratelli che stanno sotto le bombe, ma anche per la fine di quella guerra insensata.

Il giudizio di Dio

Per non far prevalere i nostri sentimenti umani, però, facciamo parlare la Sacra Scrittura e ascoltiamo come il Signore stesso giudica la situazione. È proprio una frase della Torah: «Il Signore ti colpisca di demenza, cecità e delirio» (Dt 28, 28). Nella serie di terribili maledizioni che Mosè, a nome di Dio, scaglia contro il popolo d’Israele come effetto della sua infedeltà all’Alleanza divina – maledizioni che si sono più volte avverate nel corso della storia – questa si attaglia particolarmente bene a quanti oggi, a torto o a ragione, si considerano discendenti di Abramo, Isacco e Giacobbe: l’accecamento morale e il conseguente furore operativo contraddistinguono non soltanto i capi politici e militari di quello Stato criminale, ma pure tutti coloro che, là come in ogni parte del mondo, li appoggiano con la loro approvazione, il sostegno economico o la semplice ignavia di chi si astiene dal dire e fare ciò che potrebbe per fermare la carneficina che è in corso e, ora, sta coinvolgendo anche i cristiani. Se questa maledizione si è ancora una volta compiuta, presto si realizzeranno anche le altre, contenute nel capitolo 28 del Deuteronomio.

Uno Stato fondato sulla discriminazione e sull’ingiustizia, del resto, non può durare a lungo: prima o poi tutto si paga – e il prezzo è tanto più caro quanto più la pazienza divina ha indugiato. «Dio delle vendette è il Signore; il Dio delle vendette liberamente agisce. Innàlzati, tu che giudichi la terra: rendi ai superbi quel che si meritano» (Sal 93, 1-2). L’entità politica che, in base all’impostura sionista, si considera abusivamente erede delle antiche promesse si è votata all’autodistruzione: il male ricade infatti su chi lo commette; perciò invochiamo su di essa la maledizione del Cielo, in modo tale che sia annientata una volta per sempre e cessi di infliggere immani sofferenze a chi non ne ha colpa. Sulla popolazione, invece, invochiamo la grazia della conversione a Gesù Cristo: per quanto non ne sia degna a causa dell’ostinato rifiuto del vero Messia, tale grazia costituisce la sua unica possibilità di preservazione sia dalla rovina temporale che dal castigo eterno; essa rappresenta altresì l’unica via d’uscita dalla subdola schiavitù indotta dall’osservanza dei precetti rabbinici, che sono un vero e proprio sistema di controllo mentale e operativo.

La preghiera dei cristiani

Nessuno di noi, d’altra parte, ha meritato la grazia prima, quella che gli ha consentito di convertirsi e di cambiare vita; sappiamo bene che il Signore può concederla a chiunque, purché sia disposto ad accoglierla. Finché ciò non avviene, è del tutto lecito – come insegna san Tommaso d’Aquino – chiedere a Dio di colpire un empio in vista di un bene (per esempio, perché diventi migliore e smetta di nuocere ad altri). I testi della Missa contra paganos sono quanto mai illuminanti: propriamente pagani sono coloro che, nelle società segrete, rendono culto a Lucifero e hanno elaborato l’infame progetto sionista, causa dell’attuale genocidio. La Colletta supplica l’Onnipotente, nelle cui mani sono le potestà e i diritti di ogni regno sulla terra, di volgersi in aiuto dei cristiani affinché le genti pagane, che confidano nella propria ferocia, siano schiacciate dalla potenza della Sua destra. Questa non è una questione meramente politica: a chiunque abbia gli occhi aperti è ormai chiaro che si tratta di un momento cruciale nel millenario scontro tra la Chiesa di Cristo e la Sinagoga di Satana, tra il Regno di Dio e la tirannia del diavolo.

Per questo, immensamente riconoscenti dell’impagabile grazia di essere stati ammessi nel campo del vero Re e sotto il Suo stendardo, usiamo le armi che ci ha consegnato, la preghiera e la penitenza, con la fiducia insegnata da Gesù stesso nel Vangelo: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto» (Lc 11, 9). Come consacrati a Maria, afferriamo la corona per affidare a Lei i nostri fratelli che soffrono in Terra Santa e rischiano di essere assassinati. Come membri del vero Israele, facciamo nostra, a nome loro, l’accorata supplica di Mardocheo (Est 13, 8-17). Con incrollabile fede ripetiamo le parole dei Salmi: «Sorgi! Perché dormi, Signore? Sorgi e non respingerci per sempre! Perché distogli il tuo volto, dimentichi la nostra miseria e tribolazione? L’anima nostra è prostrata nella polvere, il nostro ventre è incollato a terra. Sorgi, Signore, aiutaci e liberaci per amore del tuo nome (Sal 43, 23-26). Tu salverai il popolo umile e abbasserai gli occhi dei superbi, poiché chi è Dio oltre a te, Signore? (cf. Sal 17, 28.32). Mio Dio, rendili come turbine e come paglia di fronte al vento (Sal 82, 14)».

Con queste disposizioni ispirate dalla Sacra Scrittura, recitiamo il Santo Rosario sapendo di avere in mano un’arma formidabile per ottenere grazie e arrestare il male. Chiediamo al Signore di riversare il Suo amore onnipotente e la Sua infinita tenerezza sui nostri fratelli che stanno soffrendo, sapendo che tutto ciò che Dio permette è per il bene di chi soffre, ma anche di quanti rischiano di dannarsi. Con questa fiducia, chiediamogli perciò di salvare tante anime grazie ai patimenti dei cristiani e degli altri uomini retti che in questo momento stanno lottando per sopravvivere; chiediamogli la grazia di trasformare quelle sofferenze in conversioni e benefici celesti, così che i loro aguzzini possano scoprire il Suo volto e, anziché incorrere nei Suoi terribili castighi per la propria durezza di cuore, si lascino riconciliare con Lui. Questo è il segreto dell’ammirabile fecondità della Croce, alla quale il Salvatore si degna di associare i Suoi servi fedeli per estendere nel mondo gli effetti della Redenzione e procurare loro un più alto grado di gloria in Paradiso. Il Signore ripagherà al centuplo le nostre suppliche, che al momento attuale sono l’unico modo in cui possiamo aiutarli, ma anche il più efficace.


Il vero scopo della guerra e l’ipocrisia di tutti gli attori coinvolti:

https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/trump-gaza-riviera

https://tg24.sky.it/mondo/2025/08/31/piano-usa-gaza-riviera

https://tg24.sky.it/mondo/2025/09/04/papa-leone-isaac-herzog-incontro


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