Isnael delendum
est
Percutiat te
Dominus amentia et caecitate ac furore mentis (Dt 28, 28).
Come già spiegato a suo tempo, Isnaele non è un refuso,
bensì il vero nome dell’entità politica che illegittimamente occupa la Terra
Santa fin dal 1948: esso significa infatti odia Dio. Coloro che l’hanno voluta
e cercano di perpetuarla, ostinandosi nel loro rifiuto di Gesù Cristo, hanno
portato tale odio fino alle estreme conseguenze: i loro servizi segreti, dopo
aver suscitato e armato un nemico per giustificare uno stato di guerra
permanente, il 7 Ottobre 2023 gli hanno permesso di violare il confine più
sorvegliato al mondo e di commettere un’orribile strage con la copertura
dell’esercito regolare, che vi ha pure pesantemente contribuito. Questo
pretesto ha dato il via al genocidio dei palestinesi di Gaza, giunto in questi
giorni al culmine con l’assedio e l’ordine di evacuazione, il quale ha
raggiunto anche i sacerdoti e le religiose, cattolici e ortodossi, che operano
in quel territorio, ma si sono rifiutati di abbandonare i fedeli (tra cui
bambini, anziani e disabili) di cui si prendono cura. Dobbiamo pregare
intensamente per la protezione dei nostri fratelli che stanno sotto le bombe,
ma anche per la fine di quella guerra insensata.
Il giudizio di Dio
Per non far prevalere i nostri sentimenti umani, però, facciamo
parlare la Sacra Scrittura e ascoltiamo come il Signore stesso giudica la
situazione. È proprio una frase della Torah: «Il Signore ti colpisca di
demenza, cecità e delirio» (Dt 28, 28). Nella serie di terribili maledizioni
che Mosè, a nome di Dio, scaglia contro il popolo d’Israele come effetto della
sua infedeltà all’Alleanza divina – maledizioni che si sono più volte avverate
nel corso della storia – questa si attaglia particolarmente bene a quanti oggi,
a torto o a ragione, si considerano discendenti di Abramo, Isacco e Giacobbe: l’accecamento
morale e il conseguente furore operativo contraddistinguono non soltanto i capi
politici e militari di quello Stato criminale, ma pure tutti coloro che, là
come in ogni parte del mondo, li appoggiano con la loro approvazione, il
sostegno economico o la semplice ignavia di chi si astiene dal dire e fare ciò
che potrebbe per fermare la carneficina che è in corso e, ora, sta coinvolgendo
anche i cristiani. Se questa maledizione si è ancora una volta compiuta, presto
si realizzeranno anche le altre, contenute nel capitolo 28 del Deuteronomio.
Uno Stato fondato sulla discriminazione e sull’ingiustizia, del resto, non può durare a lungo: prima o poi tutto si paga – e il prezzo è tanto più caro quanto più la pazienza divina ha indugiato. «Dio delle vendette è il Signore; il Dio delle vendette liberamente agisce. Innàlzati, tu che giudichi la terra: rendi ai superbi quel che si meritano» (Sal 93, 1-2). L’entità politica che, in base all’impostura sionista, si considera abusivamente erede delle antiche promesse si è votata all’autodistruzione: il male ricade infatti su chi lo commette; perciò invochiamo su di essa la maledizione del Cielo, in modo tale che sia annientata una volta per sempre e cessi di infliggere immani sofferenze a chi non ne ha colpa. Sulla popolazione, invece, invochiamo la grazia della conversione a Gesù Cristo: per quanto non ne sia degna a causa dell’ostinato rifiuto del vero Messia, tale grazia costituisce la sua unica possibilità di preservazione sia dalla rovina temporale che dal castigo eterno; essa rappresenta altresì l’unica via d’uscita dalla subdola schiavitù indotta dall’osservanza dei precetti rabbinici, che sono un vero e proprio sistema di controllo mentale e operativo.
La preghiera dei cristiani
Nessuno di noi, d’altra parte, ha meritato la grazia prima, quella
che gli ha consentito di convertirsi e di cambiare vita; sappiamo bene che il
Signore può concederla a chiunque, purché sia disposto ad accoglierla. Finché
ciò non avviene, è del tutto lecito – come insegna san Tommaso d’Aquino – chiedere
a Dio di colpire un empio in vista di un bene (per esempio, perché diventi
migliore e smetta di nuocere ad altri). I testi della Missa contra paganos sono quanto mai illuminanti: propriamente pagani sono coloro che,
nelle società segrete, rendono culto a Lucifero e hanno elaborato l’infame
progetto sionista, causa dell’attuale genocidio. La Colletta supplica
l’Onnipotente, nelle cui mani sono le potestà e i diritti di ogni regno sulla terra,
di volgersi in aiuto dei cristiani affinché le genti pagane, che confidano
nella propria ferocia, siano schiacciate dalla potenza della Sua destra. Questa
non è una questione meramente politica: a chiunque abbia gli occhi aperti è ormai
chiaro che si tratta di un momento cruciale nel millenario scontro tra la
Chiesa di Cristo e la Sinagoga di Satana, tra il Regno di Dio e la tirannia del
diavolo.
Per questo, immensamente riconoscenti dell’impagabile grazia di essere
stati ammessi nel campo del vero Re e sotto il Suo stendardo, usiamo le armi
che ci ha consegnato, la preghiera e la penitenza, con la fiducia insegnata da
Gesù stesso nel Vangelo: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate
e vi sarà aperto» (Lc 11, 9). Come consacrati a Maria, afferriamo la corona per
affidare a Lei i nostri fratelli che soffrono in Terra Santa e rischiano di
essere assassinati. Come membri del vero Israele, facciamo nostra, a nome loro,
l’accorata supplica di Mardocheo (Est 13, 8-17). Con incrollabile fede ripetiamo le parole dei Salmi: «Sorgi! Perché dormi, Signore? Sorgi e non
respingerci per sempre! Perché distogli il tuo volto, dimentichi la nostra
miseria e tribolazione? L’anima nostra è prostrata nella polvere, il nostro
ventre è incollato a terra. Sorgi, Signore, aiutaci e liberaci per amore del
tuo nome (Sal 43, 23-26). Tu salverai il popolo umile e abbasserai gli occhi
dei superbi, poiché chi è Dio oltre a te, Signore? (cf. Sal 17, 28.32). Mio
Dio, rendili come turbine e come paglia di fronte al vento (Sal 82, 14)».
Con queste disposizioni ispirate dalla Sacra Scrittura, recitiamo
il Santo Rosario sapendo di avere in mano un’arma formidabile per ottenere
grazie e arrestare il male. Chiediamo al Signore di riversare il Suo amore
onnipotente e la Sua infinita tenerezza sui nostri fratelli che stanno
soffrendo, sapendo che tutto ciò che Dio permette è per il bene di chi soffre,
ma anche di quanti rischiano di dannarsi. Con questa fiducia, chiediamogli
perciò di salvare tante anime grazie ai patimenti dei cristiani e degli altri uomini
retti che in questo momento stanno lottando per sopravvivere; chiediamogli la
grazia di trasformare quelle sofferenze in conversioni e benefici celesti, così
che i loro aguzzini possano scoprire il Suo volto e, anziché incorrere nei Suoi
terribili castighi per la propria durezza di cuore, si lascino riconciliare con
Lui. Questo è il segreto dell’ammirabile fecondità della Croce, alla quale il
Salvatore si degna di associare i Suoi servi fedeli per estendere nel mondo gli
effetti della Redenzione e procurare loro un più alto grado di gloria in
Paradiso. Il Signore ripagherà al centuplo le nostre suppliche, che al momento
attuale sono l’unico modo in cui possiamo aiutarli, ma anche il più efficace.
Il vero scopo della guerra e l’ipocrisia di tutti gli attori
coinvolti:
https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/trump-gaza-riviera
https://tg24.sky.it/mondo/2025/08/31/piano-usa-gaza-riviera
https://tg24.sky.it/mondo/2025/09/04/papa-leone-isaac-herzog-incontro
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