Eclissi di Chiesa
Parlare di Chiesa eclissata non significa cedere a
suggestioni sedevacantiste né a una delle tentazioni più pericolose, quella contro
la fede e la speranza, quasi che non ci fidassimo più della promessa del
Signore secondo cui le potenze del male non prevarranno mai contro la Sua Sposa
(cf. Mt 16, 18). Tale espressione compare per la prima volta nel resoconto
dell’apparizione della Madonna alla Salette (1846) che Mélanie Calvat compose
ben trentatré anni dopo in maniera molto più estesa rispetto alla lettera
inviata nel 1851 al beato Pio IX; quel testo fu poi inserito in un libro del
1904 che finì all’Indice ed è probabilmente una rielaborazione della veggente.
Non vogliamo nemmeno lasciarci suggestionare da fenomeni astronomici del tutto
normali che ricorrono di frequente.
Non possiamo fare a meno, tuttavia, di esser colpiti dalla stretta
sequenza di fatti che hanno costellato la prima settimana del mese corrente e
dalla singolare coincidenza con l’evento celeste che l’ha chiusa, soprattutto
se pensiamo che la Chiesa, in quanto non brilla di luce propria ma la riceve da
quel Sole eterno che è Cristo, è spesso paragonata dai Padri alla Luna. L’Amor
che move ’l Sole e l’altre stelle può ben disporre impressionanti
concomitanze per farci cogliere un Suo messaggio. Parlare di eclissi della
Chiesa, del resto, non comporta affatto l’ammissione che i suoi nemici abbiano
prevalso, bensì la costatazione che l’hanno soltanto momentaneamente oscurata,
visto che l’eclissi è un fenomeno passeggero; così, anzi, si spiega la crisi
attuale lasciandone intravedere la fine certissima.
Per quanto sia motivo di dolore, dunque, questa chiave di lettura
ci apre alla fiduciosa attesa di una svolta non lontana. È vero che l’eclissi della
Chiesa è cominciata sessant’anni fa; se però, come certi indizi ci fanno arguire,
essa è prossima ad essere totale, bisogna dedurne che l’avvio del processo
inverso non debba tardare. Benché sia banalmente dovuto alla rifrazione della
luce solare attraverso l’atmosfera terrestre, il dettaglio della colorazione
rossa, che Domenica 7 Settembre ha preceduto l’inizio del fenomeno, ci induce a
pensare che alla graduale ripresa preluderà un purificatore bagno di sangue che
purgherà la Chiesa militante dagli elementi corrotti quale premessa di un’efficace
rinnovazione: i pervertiti che infestano la gerarchia vanno necessariamente
eliminati.
Successione di fatti
Qual è dunque la sequenza degli eventi registrati nei giorni
immediatamente precedenti all’eclissi della Luna rossa? Giovedì 4
Settembre papa Prevost riceve il presidente dello Stato terrorista che da ottant’anni
insanguina il Medio Oriente, facendosi mettere nel sacco da un politicante che,
grazie alla piaggeria della stampa di regime, riesce a far credere al mondo che
il colloquio abbia riguardato la lotta all’antisemitismo, mentre – come la
Santa Sede ha prontamente precisato – i due han parlato della situazione di
Gaza, dove nientemeno che un cardinale resiste, con sacerdoti, religiose e
fedeli, a un’aggressione di inaudita ferocia. Il Capo della Chiesa Cattolica,
prima di accordare l’udienza, avrebbe dovuto pretendere, come precondizione, un
immediato cessate-il-fuoco.
L’indomani di questa disgustosa manipolazione, che ha fatto passare
il Papa per complice di nazisti giudei e umiliato in modo vergognoso la Chiesa
intera, un’orda di sodomiti profana la Chiesa del Gesù in Roma tenendo una
manifestazione propagandistica nel luogo che custodisce la tomba di
sant’Ignazio di Loyola. Il giorno successivo, non paghi di ciò, dopo aver
passato la Porta Santa di San Pietro (non è chiaro a quale scopo), ritornano là
per una “Messa” presieduta dal vicepresidente della cei, che nei giorni
precedenti si è profuso in dichiarazioni farneticanti volte a legittimare uno dei
peccati più sordidi. Manco a dirlo, la stampa prezzolata innalza un
entusiastico peana alla storica svolta avvenuta, a dir suo, nell’insegnamento
della Chiesa.
Se questo non fosse bastato, la mattina stessa di Domenica scorsa
il Papa canonizza un ragazzino, morto a quindici anni di leucemia, del quale si
ignora che cosa lo abbia reso così santo da meritare gli onori degli altari. I
suoi due migliori amici della scuola media frequentata in un istituto
cattolico, anzi, non si erano neppure accorti, prima che iniziasse la campagna
di propaganda seguita alla morte, che fosse religioso; essi hanno invece
riferito l’abitudine di andare a casa sua (dov’era accudito da un dipendente
straniero) per vedere filmetti sconci e volgari presi a noleggio. Quando, una
volta, un professore pronunciò la parola latina vinculo con
l’accento sbagliato, lo scolaro scoppiò a ridere in modo tanto sguaiato da
farsi mandar fuori della classe.
A tali vistosi difetti si aggiunge la mancanza di segni evidenti di
virtù esercitate in grado eroico, per le quali non basta certo qualche frase ad
effetto o una mostra dedicata ai miracoli eucaristici. Inoltre un ruolo niente
affatto secondario, nel processo riguardante il figlio, deve aver giocato il
fatto che il padre diriga una compagnia di assicurazioni legata alla seconda
banca di investimenti al mondo: col fiume di denaro affluito a un dicastero gestito da corrotti, è l’ombra dei Rothschild ad allungarsi
sinistramente sul colossale affare, per non parlare di quella del defunto
MacCarrick: il maggior promotore del culto del quindicenne, infatti, è uno dei
suoi ex-segretari, a suo tempo messo al sicuro nella Curia Romana.
Screditare per oscurare
È ben noto che, negli ultimi decenni, le cause di beatificazione e
canonizzazione sono diventate una barzelletta e il relativo dicastero si è
trasformato in fabbrica di nuovi “santi”: un immenso business, come usa
dire. A parte le gravi carenze nell’esame delle virtù, si è fortemente indebolita
anche la serietà dell’accertamento dei presunti miracoli, che vanno certificati
dall’autorità ecclesiastica col massimo rigore. Il caso addotto per l’ultima
canonizzazione è del tutto privo dei requisiti richiesti, dato che la donna
coinvolta si è salvata solo grazie a un intervento (mentre la guarigione, per
poter esser dichiarata miracolosa, deve risultare immediata, inspiegabile,
completa e definitiva). Tanta leggerezza e superficialità sarà pure produttiva
dal punto di vista economico, ma è un ulteriore fattore di screditamento della
Chiesa Cattolica.
L’impressione, sempre più forte, è che la Chiesa istituzionale si sia ormai oscurata assoggettandosi alla mafia finanziaria aschenazista, la quale è riuscita a farla apparire come complice delle atrocità perpetrate in Terra Santa, ha operato il rovesciamento della sua dottrina morale e la usa per far soldi propugnando modelli fasulli. Tutto ciò si ritorce contro di essa non solo per il gravissimo danno di immagine, ma anche per le conseguenze pratiche, che non tarderanno a manifestarsi: in diverse parti del mondo, l’odio contro il cristianesimo e i suoi ministri sta già montando visibilmente; esso potrebbe però rivelarsi il mezzo di cui la Provvidenza intende servirsi per mondare il clero e suscitare nuovi martiri (cioè veri Santi), che otterranno da Dio le grazie necessarie per la rinnovazione della Chiesa.
Conclusioni operative
Nel nome di Dio, non peggiorate l’eclissi della Chiesa con scelte di rottura che possono portarvi all’Inferno. Certo, è duro permanere in questo stato di putrefazione del corpo ecclesiale col suo insopportabile fetore, ma questo è il martirio bianco che, per il momento, il Signore vuole per noi, per prepararci forse a quello di sangue. Come che sia, questa è la modalità di santificazione che la Provvidenza ha stabilito per la nostra generazione; vuol dire che è la più efficace e vantaggiosa, a meno che non ci sottraiamo alle Sue perfettissime disposizioni per la superbia di chi vuol fare da sé. Con la grazia di Dio, invece, si sopporta qualunque cosa, scontando i peccati e acquistando grandi meriti per sé e per altri; restiamo dunque saldamente uniti alla Chiesa visibile ringraziandolo ogni giorno, con tutto il cuore, della Sua impagabile misericordia.
Sono rimasto colpito dalle sue riflessioni riguardo Carlo Acutis. Certamente è innegabile che i processi di canonizzazione, da Wojtyla in poi, sono diventati a dir poco inaffidabili.
RispondiEliminaPerò come si spiega il corpo trovato in buone condizioni di conservazione?
Quanto a don Pompei, mi porrei il problema di confessarmi da lui, ma non credo proprio che stimarlo, esprimegli solidarietà morale e ascoltare le sue catechesi sui santi sia un peccato grave!
Mi può spiegare, per favore, che differenza passa tra la scomunica ad un Viganò o la futura scomunica a un don Pompei e le 2 scomuniche comminate a sant'Atanasio?
Sull'identità del corpo non abbiamo alcuna certezza, dato che sul volto hanno collocato una maschera di silicone, come su quello della mummia di San Giovanni Rotondo. Certo è che l'esposizione di una salma che indossa un paio di scarpe della marca Nike e la possibilità di vederlo da dovunque tramite una telecamera web è una pubblicità formidabile.
EliminaRiguardo a don Pompei, il peccato grave consiste nel fruire del suo ministero sacerdotale, che è illecito sia per i Sacramenti sia per la predicazione.
Quanto a sant'Atanasio, benché ingiustamente scomunicato, egli non divise la Chiesa e aspettò pazientemente di essere reintegrato. Smettiamola di citare esempi non pertinenti senza conoscere la storia ecclesiastica.
Cissa' quali sinapsi mi hanno fatto venire in mente
Eliminail termine che si usa in ambito giuridico : "de relato".
La mamma racconta..che il figlio a 4 anni ha sognato il nonno in purgatorio, la mamma racconta..di aver sognato il figlio che la rassicura che avra' altri figli, i veggenti di Medjugorie raccontano
.....
Ognuno racconta la sua storia, che purtroppo non è verificabile.
EliminaPadre Elia io apprezzo e apprezzato tanti suoi scritti ma non sono d'accordo su quanto dice di don Leonardo Maria Pompei. Non è il primo e nemmeno l'ultimo sacerdote che approda alla Tradizione come è accaduto per molti laici scoprendo gli inganni e la rivoluzione compiuta nella Chiesa e il degrado a cui si assiste nella messa di Paolo VI . Certo ci sono buoni sacerdoti che celebrano il novus ordo ,ma siete pochi o almeno non tuonate come San Giovanni Battista nelle omelie certe verità per timore di essere segnalati e lei stesso non si mostra al pubblico. Quindi dove è la libertà dei figli di Dio? E se non lo sa glielo dico io che anche nella Fraternità San Pio X si prega per il Papa nella messa. E per ultimo mi risulta che nel novus ordo si dice in unione con Papa...che indica ciò che rappresenta il papato indipendente da chi è il Papa di turno. La Comunione implica a mio avviso condividere tutto ciò che passa il convento anche se il convento non è più cattolico .
RispondiEliminaQuesto è un rimprovero che le faccio non mi interessa e né ci rimango male se non lo pubblica. Spero di leggerla ancora.
Approdare alla Tradizione e scoprire gli inganni degli ultimi sessant'anni non comporta inevitabilmente il misconoscimento della legittima autorità; al contrario, obbliga ancor più di prima a rispettare i vincoli giuridici che derivano dall'apostolicità della Chiesa, che prima non era adeguatamente apprezzata.
EliminaLa comunione gerarchica va però osservata in ciò che è legittimo, non in qualunque cosa. L'errore della Fraternità San Pio X sta nel dedurre che, essendoci delle deviazioni nella gerarchia, chierici e fedeli siano autorizzati a negarle l'obbedienza in tutto. Non significa niente nominare il Papa nella Messa, se poi si opera come se non ci fosse alcun vincolo giuridico né con lui né con i vescovi che da lui hanno ricevuto la giurisdizione.
Ma allora Acutis è santo o no?
RispondiEliminaLa sua intercessione vale? Bisogna pregarlo?
Che confusione!
Di santi da invocare ne abbiamo già a bizzeffe, con la certezza di essere esauditi.
EliminaCondivido il paragone con l'eclissi, per la situazione attuale, resto invece piuttosto allibito su quanto riferito di Carlo Acutis, dato che esiste una testimonianza della madre che riporta esattamente il contrario, in merito alla purezza. Riporto uno stralcio, tratto dal libro "Il segreto di mio figlio".
RispondiEliminaUn conto è riconoscere che negli ultimi decenni le canonizzazioni sono meno rigorose e la macchina mediatica ha il primo posto (ma restano valide, nonostante i sogghigni radiospadisti e lefebvriani), un altro è calunniare. Come per Madre Teresa di Calcutta, più di una volta ho sentito in ambiente tradizionalista che lei "non voleva far battezzare", salvo poi leggere in interviste e libri esattamente il contrario, come quando fece battezzare i figli del presidente del Nicaragua, Daniel Ortega, e ne divenne la madrina. Delle due l'una, hanno ragione le fonti o i sempre verdi di bile tradizionalisti? E sottolineo che pure a me fa strano sentire "San Paolo VI", ma non mi pongo sopra il giudizio della Chiesa, seppur in questi tempi di eclissi, con interessi materiali e strumentalizzazioni, riscontrabili comunque anche in altri periodi della storia della Chiesa.
Scrive Antonia Salzano, madre di Carlo:
«Mi ricordo di averlo sentito sgridare in più di un’occasione anche coloro che fra i suoi amici si vantavano di frequentare siti pornografici, o dicevano apertamente di praticare l’autoerotismo, o leggevano cose che lui definiva dannose per l’anima. Diceva loro che così facendo divenivano simili alle marionette del libro di Pinocchio, quelle che Mangiafuoco utilizzava per i suoi spettacoli, gettandole poi direttamente nel fuoco.
Diceva che il suo Angelo Custode gli aveva detto che attraverso la pornografia e i peccati d’impurità il demonio si porta via tantissime anime all’Inferno. Anche la Madonna, apparendo a Fatima nel 1917, disse ai tre pastorelli S. Francesco, S. Giacinta, e Lucia che, molte anime vanno all’Inferno per i peccati della carne.
Carlo diceva che durante gli esorcismi il demonio canta vittoria per gli aborti, la pornografia, l’immoralità, i tradimenti della famiglia e tutte le pratiche New Age che si stanno diffondendo nel mondo perché arbitrariamente si sostituiscono ai comandamenti di Dio e agli insegnamenti di Gesù che troviamo nel Vangelo».
La madre è parte in causa; oltre a ciò, la sua testimonianza isolata non può bastare. Le testimonianze dei compagni di scuola, invece, sono esenti da interessi particolari e, nella loro indipendenza, coincidono; non c'è motivo di considerarle calunnie.
EliminaSu Madre Teresa, come su tutti i personaggi su cui è stato costruito un mito mediatico, è ben arduo ricostruire la verità storica.
Se si legge l'articolo in cui è menzionata la testimonianza dei due compagni di scuola si noterà che: 1) l'articolo è pubblicato da l'Economist, giornale liberal inglese controllato dal 2015 dal fondo Exor della famiglia Agnelli-Elkann, il cui capo John è stato condannato ad un anno di lavori socialmente utili per aver rubato l'intero patrimonio della nonna Marella Caracciolo-Agnelli e della madre Margherita Agnelli; 2) il giornalista è palesemente schierato versus la Chiesa Cattolica tanto da irriderla in diversi passaggi (e calunniare Giovanni Paolo II, cito "...implicato nella copertura di abusi sessuali su minori..."); 3) il giornalista afferma che i due presunti "amici" non sono battezzati e hanno alla presenza del defunto Carlo tenuto comportamenti non cristiani, oltre al fatto che lo stesso scrivente ammette che i loro ricordi sono vaghi e contraddittori; 4) in merito ai presunti film pornografici accennati, nell'articolo si parla di due film commedia americani di fine anni 90-primi 2000 di dubbio gusto ma finisce lì; 5) la madre di Acutis (incontrata dal giornalista) viene palesemente descritta come una squilibrata e bigotta; 6) viene citato il caso McCarrick al fine di ridicolizzare ancora la Chiesa Cattolica e infangare nuovamente le figure di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
EliminaQuindi, per avere una idea circostanziata non basta rifarsi a due testimonianze dubbie di non battezzati e nemmeno ad un articolo di stampa palesemente avversa che sfrutta la questione per irridere la Chiesa Cattolica e calunniare due Papi di cui si potrebbero citare errori (tipo Assisi '86) ma non dal punto di vista della lotta interna alla Chiesa su sodomia e pedofilia.
Sono d’accordo: non ci sbatteranno fuori dalla casa di Dio, e quindi non usciamone volontariamente.
RispondiEliminaBe questa è una sua legittima speranza ma non è detto! Quello che è sicuro nessuno ci separerà dall'amore di Gesù Cristo
EliminaDdl sul fine vita, l'ipocrisia della morte con delega statale
RispondiEliminahttps://lanuovabq.it/it/ddl-sul-fine-vita-lipocrisia-della-morte-con-delega-statale
Toh guarda, questo "diritto" non dovrebbe essere a spese dei
contribuenti . Ma l'aborto sì...
Che l'Immacolata e S.Giuseppe ci assistano nella lotta contro
il potere delle tenebre e l'offuscamento della ragione e del cuore
dei politici al servizio del male in Italia e altrove! Libera nos a malo!
Sulla preghiera ai santi : non abbiamo santi sufficienti a cui rivolgere la nostra preghiera? E' anche per radicarci piu' profondamente nella fede che Don Elìa insiste spesso sulla pratica della meditazione giornaliera.
RispondiEliminaPenso che prima di dire con tanta sicurezza delle cose tanto gravi su una persona che è stata proclamata Santa bisogni innanzitutto avere prove certe. Aver visto, conosciuto i testimoni che hanno detto male di lui…penso che sia necessaria una analisi molto profonda, accurata, che dubito sia stata fatta.
RispondiEliminaInoltre, penso che un sacerdote, quand’anche dovesse avere un tale dubbio su una cosa di questo tipo,, non dovrebbe metterlo sulla pubblica piazza. Siamo già abbastanza confusi su come rimanere nella Chiesa . Queste illazioni non credo facciamo bene alle anime dei fedeli. E questo non significa voler mettere la testa sotto la sabbia. È prudenza
Stimo che su certe questioni possano esistere opinioni divergenti, come, per esempio riguardo all'intercessione delle Anime del Purgatorio.
RispondiEliminaIl parere di S. Tommaso è il contrario di quello di S. Alfonso, che io sostengo. Prego per le Anime del Purgatorio, ma chiedo anche la loro intercessione e regolarmente ottengo delle grazie.
San Tommaso:
Coloro che sono in questo mondo o in purgatorio non godono ancora della visione del Verbo, in modo da poter conoscere quanto pensiamo o diciamo. E così non chiediamo la loro intercessione pregando (S. Th. II-II, q. 83, a. 4, ad 3).
Le anime del purgatorio, pur essendo superiori a noi per l‘impeccabilità, sono tuttavia inferiori per le pene che soffrono. Per ciò esse sono nella condizione non di poter pregare, ma piuttosto di aver bisogno di preghiere (S. Th. II-II, q. 83, a. 11, ad 3).
S. Alfonso:
Si controverte poi, se giovi il raccomandarsi alle anime del Purgatorio. Alcuni dicono che le anime purganti non possono pregare per noi, indotti dell’autorità di S. Tommaso, il quale dice che quelle anime stando a purgarsi tra le pene, sono a noi inferiori, e perciò, non sono in stato di pregare, ma bensì che si preghi per esse,
Ma molti altri Dottori, come il Bellarmino, Silvio, il Cardinale Gotti ecc., molto probabilmente l’affermano, dovendosi piamente credere, che Dio manifesta loro le nostre orazioni, affinché quelle sante anime preghino per noi, e così tra noi e loro si conservi questo bel commercio di carità, cioè che noi preghiamo per esse, ed esse per noi. Né osta, come dicono Silvio e Gotti, quel che ha detto l’Angelico, di non essere le anime purganti in stato di pregare: perché altro è il non essere in stato di pregare, altro il non poter pregare. E’ vero, che quelle anime sante non sono in stato di pregare, perché, come dice S. Tommaso, stando a patire sono inferiori a noi, e più presto bisognose delle nostre orazioni; nulladimeno in tale stato ben possono pregare, perché sono anime amiche di Dio. Se mai un padre ama teneramente un figlio, ma lo tiene carcerato, affine di punirlo di qualche difetto commesso, il figlio allora non è in stato di pregare per sé, ma perché egli non può pregare per gli altri? E non sperare di ottenere ciò che chiede, sapendo l’affetto che gli porta il padre? Così essendo le anime del Purgatorio molto amate da Dio, e confermate in grazia, non v’è impedimento che possa loro vietare di pregarlo per noi. La Chiesa per altro non suole invocarle, ed implorare la loro intercessione, perché ordinariamente esse non conoscono le nostre orazioni. Ma piamente si crede, come si è detto, che il Signore faccia loro note le nostre preghiere, ed allora esse che sono piene di carità, non lasciano certamente di pregare per noi. Santa Caterina di Bologna, quando desiderava qualche grazia, ricorreva alle anime del Purgatorio, e ben presto si vedeva esaudita. Anzi attestava, che molte grazie che non aveva ottenute per intercessione dei Santi, le aveva poi conseguite per mezzo delle anime del Purgatorio (Del Gran Mezzo della Preghiera).
I Rothschild che lei cita , non sono gli stessi azionisti del The Economist che parla di Carlo Acutis?
RispondiEliminaL'alta finanza non è un monolite e non ha il totale controllo di tutto ciò che si scrive.
Eliminahttps://www.maurizioblondet.it/carlo-acutis-santo-per-simonia/
RispondiEliminaAcutis & Salzano, Trasmettere la fede alla scuola di nostro figlio Carlo Acutis - OPmeetings 2023
RispondiEliminaDomenicani - Edizioni Studio Domenicano
https://www.youtube.com/watch?v=v8y7-1EYTwM
Ebrei e Vergine Maria, la perla è un Rothschild divenuto sacerdote, credo non direttamente legato al casato dei banchieri, riporto il caso per intero che è anche rappresentativo dello strabismo da qualche tempo orizzontale delle canonizzazioni, nella vicenda vi figura infatti Therese Neumann, carismatica temuta persino da Hitler e altrettanto pare dalla Chiesa postconciliare che non ha spinto sulla sua canonizzazione, preferendo appunto figure orizzontali, più umanitarie e sociali, e meno gotiche, cuspidali e vertiginose. Secondo Fulton Sheen infatti l’equivoco futuro sulla religiosità cristiana è proprio legato al grande umanitario quale contraffazione della vera santità. Nei riferimenti compare due volte anche Santa Teresina del Bambin Gesù, carmelitana come alcuni ebrei menzionati in seguito, fra cui il poco noto Sant’Angelo da Gerusalemme e la più nota Edith Stein, Santa Teresa Benedetta della Croce, che compare anch’essa nella vicenda del Rothschild sacerdote.
RispondiEliminaPaolo Mieli, giornalista di origine ebraica, mi ricordo disse in un contenitore televisivo “Anna Frank, cioè l’ebrea più nota e rappresentativa al mondo”.
Ignorava e misconosceva Alphonse Ratisbonne, i fratelli Lehmann, Francois Libermann, i carmelitani Angelo da Gerusalemme, Edith Stein e Hermann Cohen, tutti ebrei divenuti prestigiosi cattolici o persino santi, la cui esistenza si legò a Maria in modo anche viscerale e, per citare casi più recenti e meno altisonanti di ebrei rapiti da Maria, il professore di Harvard Roy Schoeman (incantato in una visione dalla soavità melodiosa di Maria), il noto attore francese Gad Elmaleh (voglio finalmente far cadere la maschera, togliermi un peso dal fondo del cuore, dire dell’amore che ho per le religioni e per Maria in particolare) e l’artista figurativa Beth Grossman (Our Mother Mary Found is thus a reclaiming, and a reconsideration of a lost Jewish icon), ispirata dall'arte cristiana durante un soggiorno in Italia.
Prescindendo dai cristiani, Mieli stava facendo un torto quasi imperdonabile anche agli islamici per i quali Maria è la donna più eccelsa, soprattutto per i sunniti, per gli sciiti la sua supremazia è contesa in parte da Fatima, figlia di Maometto, nomen omen evidentemente, e inoltre a larga parte degli indiani per i quale ha uno status eccezionale, a prescindere dalla fede religiosa cui appartengono, persino collaborando con Dee locali secondo recenti studi etnografici.
CONTINUA
Santa Teresa d’Avila, San Giovanni della Croce, San Giovanni d’Avila sono spagnoli di stirpe ebraica, discendenti di conversos. Le conversioni forzate in alcune frange giudaiche determinò reazioni occulte tramite cabalisti impegnati in cherem ovvero maledizioni rituali. Questo è un estratto dalla voce Cherem nella pagina wikipedia che si appoggia allo scrittore di origine ebraica Joseph Roth. Di più, un autorevole studioso ebreo, Yehudah Liebes, erede e successore diretto del grande scolarca di cabala e mistica giudaica Scholem, in questo estratto di un suo testo ammette l’esistenza di cabalisti operativi in Spagna volti a esplorare il sentiero del male. ( http://rebbe_rocky.tripod.com/1100s_cultic_KABBALAHs_of_Girona.pdf )
RispondiEliminaJoseph Roth, di origine ebraica, lasciò come opera postuma la Leggenda del santo bevitore, trasposta sullo schermo da Olmi, dove la vicenda di restituire una somma in denaro legata a Santa Teresina del Bambin Gesù, si compie infine dopo sofferte e contradditorie esperienze e vicissitudini proprio in punto di morte in una Chiesa, riflesso della tormentata parabola esistenziale dello scrittore e credo anche della sofferta parabola storica della stirpe giudaica.
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La guerra civile spagnola, assieme al franchismo che gli succedette, sono considerati da alcuni la realizzazione dell'anatema che i rabbini ebrei lanciarono contro la Spagna nel 1492, quando, terminata la reconquista la regina Isabella di Castiglia cacciò tutti gli ebrei sefarditi dalle proprie terre. Joseph Roth, nel suo Ebrei erranti del 1927, dice:
«Anche gli ebrei non praticanti, i cosiddetti "illuminati", si guardano bene dal recarsi in Spagna. Soltanto a partire da quest'anno l'anatema decadrà.[3]»
E, nell'edizione del 1936:
«A questo punto è forse lecito ricordare l'avvenimento più spaventoso dello scorso anno, e con ciò mi riferisco alle mie comunicazioni sull'anatema ebraico che fu pronunciato dai rabbini dopo la cacciata degli ebrei dalla Spagna: mi riferisco cioè alla guerra civile spagnola.»
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La prima apparizione mariana è fissata intorno al 30 d.C., più precisamente una bilocazione essendo allora Maria ancora in Terra, evento accaduto nei pressi di Saragozza dove si trovava l’Apostolo San Giacomo che necessitava di conforto. Nel maestoso santuario che commemora l’evento sono tuttora appese le bombe inesplose, sganciate durante la guerra civile spagnola dai velivoli della fazione avversa alla tradizione religiosa cattolica. La pagina wikipedia, vedi infra, riporta fotografie delle bombe e degli squarci che produssero nella volta della chiesa, lasciati a ricordo dell’evento.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_di_Nostra_Signora_del_Pilar
https://immaculate.one/la-madonna-del-giorno-11-12-ottobre-nostra-signora-del-pilar-saragoza-spagna/ 30 AD
Bombardamento
All'interno della basilica, appese a una parete, spiccano due bombe d'aereo. Si tratta di due dei tre ordigni sganciati sulla chiesa la notte del 3 agosto 1936 da un trimotore repubblicano decollato da Barcellona nei primi mesi della guerra civile spagnola, quando la Catalogna era schierata con i Repubblicani mentre l'Aragona era in mano ai Nazionalisti.
Il rapporto ufficiale riferisce di una bomba caduta sul selciato, a circa otto metri dalla facciata, che attualmente è indicata da una lapide, mentre le altre due bombe perforarono il tetto della basilica cadendo rispettivamente davanti all'altare della Vergine e nel coro. Inspiegabilmente, nessuna delle tre bombe esplose e i danni furono limitati a un modesto foro nella cornice.
CONTINUA
Bruno Rothschild ha pagina Wikipedia in tedesco
RispondiEliminaIl 1° settembre 1939, era scoppiata la seconda guerra mondiale. I tedeschi invadevano la Polonia e, di lì a poco, sarebbero dilagati in Europa. Affinché non mancasse nulla ai soldati del "grande Reich" fu razionato il cibo. Ai tedeschi fu data così una tessera che stabiliva la quantità di pane e companatico spettante a ciascuno.
A una sola donna, fu ritirata la tessera annonaria, perché costei non mangiava e non beveva alcunché. Però le fu data doppia razione di sapone, perché ogni settimana doveva far lavare le lenzuola e la biancheria personale inzuppata di sangue.
Questa sola donna si chiamava Teresa Neumann, era di Konnersreut (Alta Baviera) e viveva da alcuni anni una vicenda straordinaria che destava e avrebbe continuato a destare per anni ancora, l’interesse di scienziati, medici, teologi, umili e grandi credenti o miscredenti.
Una contadina sana
Teresa Neumann era nata nel 1898, figlia di un povero sarto e di una contadina e andava a lavorare a giornata in campagna. Venne educata dai suoi con una sana, robusta e gioiosa formazione cristiana, senza bigotteria o scrupoli. Era cresciuta allegra, vivace, amante degli scherzi innocenti. Era solita dire di non essere capace a prendersi sul serio.
La sua giornata iniziava all’alba con la preghiera; poi il rude lavoro nei campi e in casa, senza "grilli" per la testa, affatto romantica, di una concretezza a tutta prova. La domenica, la Messa festiva e la S. Comunione. La confessione frequente e regolare, per un bisogno di purificazione e di contatto sempre più familiare con Dio. Era una cara amica verso tutti e tutte, pur nella sua riservatezza di ragazza.
A 20 anni, un giorno correndo in soccorso di alcuni vicini, cui stava bruciando la casa, cadde e si procurò una lesione alla spina dorsale. Rimase paralizzata alle gambe, poi in seguito, per un’altra caduta, diventò totalmente cieca.
Intanto suo padre era stato chiamato alle armi, durante la Iª guerra mondiale, a combattere sul fronte occidentale contro i francesi. Tornando, le aveva portato dalla Francia un’immaginetta di una giovane carmelitana, la cui storia cominciava a diffondersi: Teresa del Bambino Gesù (1873-1897) del monastero di Lisieux.
Teresa Neumann cominciò a pregarla intensamente. Il 29 aprile 1923, il giorno in cui il Papa Pio XI beatificava la piccola suora francese, Teresa Neumann, stesa nel suo letto, riacquistò di colpo la vista. Due anni dopo, il 17 maggio 1925, mentre il Papa dichiarava santa la carmelitana di Lisieux, Teresa Neumann riprendeva a camminare liberamente.
Poteva ricominciare, con grande gioia, lodando e benedicendo Dio, la sua vita di sana e robusta contadina. La sua vita, ancor di più diventò un "sì" sempre più perfetto a Dio.
CONTINUA
Crocifissa del XX secolo
RispondiEliminaUn anno dopo, 1926, durante la settimana santa, in cui la Chiesa celebra la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù, la giovane contadina di 28 anni, scopriva nelle sue membra, mani, piedi e costato persino sul capo, i segni della passione di Gesù: le stigmate dolorose e sanguinanti, terribile e prezioso documento della predilezione per certe anime che Dio chiama a essere, anche nel corpo, simili al Figlio suo crocifisso.
Teresa, ben lungi dal desiderare "il fenomeno", neppure lo conosceva, ma per 36 anni lo porterà nel suo corpo, sino alla morte. Da allora, dalla notte di giovedì "entrava" letteralmente nella Passione del Redentore, dall’ultima cena fino alla sua morte, sanguinando copiosamente dalle ferite e versando sangue anche dagli occhi. La passione di Gesù riviveva nelle membra straziate di Teresa Neumann.
I suoi studi erano stati appena quelli elementari e conosceva solo il dialetto della sua regione e un po’ il tedesco. Eppure, ripeteva ad alta voce i lunghi dialoghi che sentiva in aramaico, greco e latino. Diversi specialisti di queste lingue antiche sedevano al suo capezzale, sempre più sbalorditi dell’esattezza dei suoi discorsi.
Alle 15 ("l’ora nona") del venerdì cadeva in un sonno profondo da cui si risvegliava, con le ferite richiuse, il corpo fresco, il mattino della domenica, rivivendo la scena della Risurrezione del Signore. Nel suo cuore e nel suo essere di donna conquistata totalmente dall’Amore Infinito e crocifiggente di Dio, diventava sempre di più una cosa sola con Gesù: la configurazione a Lui, a partire dalla propria volontà, è la santità vera. Teresa, al di là dei fenomeni straordinari che viveva, cercava solo questa santità: essere come Gesù, "diventare Gesù", con Maria vicino che la sosteneva.
"La mia carne: vero cibo"
Sin da quando era guarita dalla cecità e dalla paralisi, Teresa sentiva sempre di meno il desiderio di nutrirsi. Da quando ebbe le stigmate, per 36 anni, sino alla morte, non mangiò e non bevve più nulla, soltanto ogni mattina, alle sei riceveva Gesù nella piccola ostia consacrata della Comunione (in tutto due/tre grammi, sì e no, di pane!). Nessun altro cibo che questo: incredibile ma vero.
Una simulatrice? Tutto fu tentato per "smascherarla", ma sempre i medici inviati per controllarla, partivano dallo scetticismo, ma arrivavano a prodigiose conversioni. La diocesi di Ratisbona, cui Teresa apparteneva, organizzò una commissione severissima, che, a turno, per settimane intere, non persero di vista Teresa neppure un istante, né di giorno né di notte, senza mai lasciarla sola. Altre commissioni, diverse da quella ecclesiastica, interamente "laiche", giunsero alla stessa conclusione: Teresa si nutriva solo di Eucaristia, rifiutando sempre, d’istinto, quanto per provarla, le offrivano un’ostia non consacrata. Ella voleva e distingueva Gesù solo, viveva di Lui e per Lui, realizzando alla lettera il discorso del divino Maestro a Cafarnao: "Chi mangia di me, vivrà per me" (Gv 6,57).
Il suo parroco, constatato con sicurezza il fenomeno, affermò: In Teresa si compì alla lettera la parola di Gesù: "La mia carne è vero cibo e il mio sangue, vera bevanda e l’altro: non di solo pane, vivrà l’uomo". Quasi Gesù il Cristo volesse mostrare che nutrirsi di Lui basta anche alla vita fisica. Ed è proprio per questo fenomeno straordinario che il Reich di Hitler ritirò a Teresa la tessera del vitto benché già molto razionato, perché a lei bastava quell’Ostia che le portava ogni mattina il sacerdote. Così anche la burocrazia nazista rendeva testimonianza a una meraviglia strabiliante di Gesù nel nostro secolo.
CONTINUA
La "follia della Croce" si realizzava in Teresa alla lettera, ma questa follia la dotava di uno stupendo equilibrio psichico. Al di fuori dei giorni della Passione del Signore, Teresa conduceva vita normalissima: lavorava in giardino e talvolta anche nei campi, si muoveva nei dintorni, riceveva, consolava, operava guarigioni, a contatto di migliaia di pellegrini, rispondeva di persona a numerose lettere. A sua contatto, avvenivano meraviglie, come quella che fra poco narreremo.
RispondiEliminaAveva l’aspetto florido e roseo della serena, buona e felice casalinga bavarese, senza pose da mistica, tutta semplicità, bontà, allegria straordinaria, di chi sa di essere chiamata alla vita senza confini e senza tramonto.
Come tutti i cattolici bavaresi, Teresa Neumann e la sua famiglia erano decisamente e apertamente anti-nazisti, ma Hitler non la molestò mai, perché lui che era "il Fürher", temeva quella donna che, attraverso le sue visioni, gli annunciava senza paura il giorno dell’ira, la catastrofe finale. Una piccola umile donna, segnata dalle piaghe di Gesù, che faceva tremare Hitler, le SS, la Wehrmacht, come secoli prima il povero Falegname di Nazareth aveva scosso l’impero dei Cesari.
Tutti i giornali del mondo, ebbero, prima o poi a parlare di Teresa Neumann da Konnersreuth, per narrare le meraviglie che Dio operava in lei e nelle anime, per mezzo di lei. Si spense nel 1962, a 64 anni. Non si contano più le grazie a lei attribuite, decine sarebbero i miracoli che avrebbe interceduto presso Dio. Ella (come Marthe Robin, come S. Padre Pio da Pietralcina, per citare i più noti) è il segno vivo della presenza di Gesù, l’Uomo-Dio vivo nella storia. La fede è l’incontro con il Vivente, credibile, palpabile e operante anche per mezzo dei suoi santi.
Un farmacista ebreo
Uno dei frutti più belli della preghiera e dell’offerta con Gesù da parte di Teresa Naumann è la conversione del farmacista ebreo Bruno Franz Xaver Rothschild. Costui era nato a Lohr il 24 gennaio 1900, primo di tre figli. Bruno viveva, come i suoi genitori, sino in fondo "la Torah", la Legge d’Israele, pur in mezzo a una popolazione di maggioranza cattolica. Così conosceva a fondo l’Ebraismo – che praticava – e pure il Cattolicesimo. Restava pensoso soprattutto davanti alla processione "teoforica" del Corpus Domini, con Gesù-Ostia portato solennemente per le vie del paese, e alla processione del Cristo sofferente, il venerdì santo. "Quel Gesù" per lui era un tormento.
Eppure, in una riunione elettorale, il 23 marzo 1924, il dottor Bruno si lasciò andare a un grosso insulto contro Gesù e sua Madre, la Madonna SS.ma. Nel giornale locale, i due parroci cattolici condannavano l’affermazione di Bruno, come grave offesa ai cattolici. Ma anche la comunità ebraica prese le distanze da lui, giudicandolo severamente.
Eppure rimase molto turbato e capì di averla "fatta grossa", con un risultato singolare: da quel momento la domanda "che cos’è la Verità?", prese ad assillarlo più della chimica e della farmacia. Si rivolse a uno dei parroci di Lohr, don Abel, e lo tempestò di domande. Il "don" cattolico gli rispondeva con pazienza e dolcezza, gli passava libri colmi di luce, lo invitava a pregare con fiducia chiedendogli di farli conoscere la Verità, di attirarlo a Gesù, l’unico Salvatore. Il giovane dottore prese contatti con Ebrei convertiti, prima tra tutti Edith Stein, diventata poi nel Carmelo, suor Teresa Benedetta della Croce. In una conferenza, apprese la vicenda di Teresa Neumann.
CONTINUA
Sacerdote cattolico
RispondiEliminaIl 24 luglio 1928, si recò a Konnersreuth e quella sera vide Teresa che tornava a casa, seguita da un agnellino con il collare rosso. L’indomani la conobbe di persona e poté essere presente a una delle sue estasi di "crocifissa" con Gesù. Il 27 luglio, poteva già scrivere in una lettera: "Venerdì, ho vissuto il grande avvenimento di Konnesreuth, che non si può descrivere. Improvvisamente Teresa non è più la ragazza che racconta lieta le cose comuni della vita e che, con un volto un po’ più severo, dà dei consigli buoni, ma è una creatura libera da tutte le cose terrene, che contempla e rivive eventi invisibili all’occhio umano; diventa una sofferente divina, che vive in modo delicato e sensibile tutte le fasi delle sofferenze storiche, che in parte trasmette. Poche persone lasciano la sua stanza senza essere scosse".
In una parola: Bruno aveva visto in Teresa Neumann, Gesù stesso, Gesù vivo. Davvero il Nazareno crocifisso non meritava insulti o indifferenza, ma tutta la sua dedizione di amore. Il 10 agosto 1928, Bruno fu battezzato dal parroco don Neber. Assistito dalla sua madrina di battesimo, Teresa in persona, si accostò alla prima Comunione. Ma questo non bastava per lui.
In una lettera informò i suoi genitori ebrei, già addolorati per la sua conversione a Gesù Cristo, che ora sarebbe pure diventato sacerdote cattolico, come gli aveva detto Teresa in una delle sue estasi. La Verità dunque l’aveva trovata, ed è una Persona, Gesù Cristo, l’Uomo-Dio, l’unico vero Messia, crocifisso dagli ebrei, e risorto il terzo giorno.
Il 1° luglio 1932, Bruno Franz Xaver Rothschild, a Eichstatt, fu ordinato sacerdote. Meno di sei mesi di sacerdozio, per dire a Gesù tutto il suo amore. Il 24 dicembre 1932, vigilia di Natale, tornando a Konnersreuth da casa, ebbe un infarto e morì a soli 33 anni – come il divino Maestro – invocando il suo Nome SS.m: "Gesù, oh, Gesù, ora Tu vieni, Gesù".
Già ebreo, quindi "figlio" e sacerdote della Chiesa Cattolica, e anche di Teresa Neumann, la stigmatizzata della Baviera.
FINE
"Spiritual Criminals and Murderers of Souls”: Bishop Athanasius Schneider responds to Vatican-sanctioned “LGBTQ+” Jubilee Pilgrimage. Intervista di Diane Montagna al vescovo Athanasius Schneider. Il vescovo Athanasius Schneider è un vero uomo di Dio. Consiglio di leggere i suoi libri, le sue interviste. Non ha paura della Verità, non cerca consensi....la sua famiglia ha sofferto tanto sotto il comunismo sovietico. Preghiamo tanto.
RispondiEliminaA proposito delle persone lgbt a san Pietro, cosi si esprime il vescovo Athanasius Schneider: "Vivo in un Paese a maggioranza musulmana che ha anche una forte presenza ortodossa; quando le persone assistono a questi eventi, sia i leader religiosi che la gente comune si chiedono cosa stia succedendo al Papa e alla Santa Sede. Permettendo tali eventi scandalosi, le autorità della Santa Sede stanno, di fatto, mettendo a tacere la verità di Cristo, la voce di Cristo".
RispondiEliminaVorrei implorare Papa Leone XIV di ripetere, in sostanza, queste parole di Papa Giovanni Paolo II, manifestando così davanti al mondo intero la vera umiltà nel riconoscere la colpa della Santa Sede riguardo allo scandaloso evento LGBTQ+ nella Basilica di San Pietro. […] Qui il vescovo Athanasius si sta riferendo al messaggio di Papa Giovanni Paolo ii in occasione della concomitanza Anno Santo 2000 e gay pride.
RispondiEliminaI papi dal 1944 – l’anno infausto dell’entrata degli eserciti anglo-americani in Roma – sono obbligati a stare ai comandi della Bestia, il potere politico imperiale, ancorché corrotto, presentemente detenuto dagli Americani. E, sì, siamo (plurale di modestia) costretti a metter nella lista anche Pio XII, nonostante questi sia un noto totem dei tradizionalisti.
RispondiEliminaMa in senso lato si può dir che siano, essi papi moderni, tenuti a prendere ordini perfino dagli Israeliani, essendo di fatto Israele una base militare americana nel Levante, ivi apparecchiata per il controllo di esso Levante (checché ne pensino i cospirazionisti, cui piace rivoltare la realtà in sostenendo invece che gli USA sono un protettorato alla mercé degli israeliti).
Del resto, la Bestia presente, ipocrita e sottilmente malvagia come solo una creatura infernale sa essere, pare abbia sempre puntato sul nascondimento della propria potenza per imperare (definisce alleati i popoli europei ad essa soggetti certo non per caso, ad esempio) e molto pertanto si giova della diffusione di detto stravisamento del reale.
L’unica difficoltà risiede nel capire se colui sia in malafede, il quale si presti a tale giochino di minimizzare le evidenti responsabilità di cotanto mostro sputato dai confini inferi; il quale mostro non sarebbe intrinsecamente perverso, ma sibbene soltanto traviato e telecomandato dai cattivoni cabalisti (che pure esistono): però solo di Dio è il potere di leggere chiaramente nei cuori.
Grazie per questi preziosi interventi in un momento di smarrimento generale. Volevo chiedere come sia mai possibile che il Pontefice incontri una "religiosa" domenicana che addirittura sostiene la liceità dell'aborto oltre che dei rapporti "omosessuali", se non per correggerla con severità, e che la S. Sede non spieghi ai fedeli il motivo dell'udienza, diffondendo invece foto dei due ritratti insieme.
RispondiEliminaLa Vergine Maria, i Rothschild e la Trinità
RispondiEliminaStavolta i Rothschild sono proprio il casato di banchieri, in passato infatti questa ignorata perla medievale di area fiamminga fu in loro possesso da cui il nome.
Si tratta di un corposo codice miniato di piccolo formato che traendo spunto anche dal Cantico dei Cantici, da cui il nome, costituisce un itinerario meditativo (testo) e contemplativo (immagini) che approfondisce in particolare il tema trinitario. Le figurazioni introducono il mistero trinitario e al tempo stesso ne suggeriscono l’incomunicabilità. Qui le 19 immagini che introducono il mistero trinitario
https://artandtheology.org/2021/05/29/innovative-trinity-paintings-rothschild-canticles/
“A potpourri of biblical verses, liturgical praise, dogmatic formulas, exegesis, and theological aphorisms … the manuscript leads its user step by step through meditations on paradise, the Song of Songs, and the Virgin Mary to mystical union, and, finally, contemplation of the Trinity”
Ora è custodito alla Biblioteca della Università di Yale ed è digitalizzato in toto https://collections.library.yale.edu/catalog/2002755
Yale University ne ha pubblicato un esteso e approfondito studio accademico
https://quaternio.ch/en/facsimile-editions-manuscripts/the-rothschild-canticles/ Edizione in fac-simile
Un libro delle Ore appartenne ai Rothschild fino al 1999, ad oggi il codice miniato di maggior valore in una compravendita https://en.wikipedia.org/wiki/Rothschild_Prayerbook
Sempre di area fiamminga e risalente ai primi decenni del 1500, ora è custodito in una biblioteca in Australia.
Ho provato una ricerca in rete "testimonianze compagni di scuola di Carlo Acutis" e non risulta niente di ciò che lei afferma. A questo sarebbe il caso di fornire il link alle sue fonti senza pretendere fiducia cieca.
RispondiEliminahttps://www.economist.com/1843/2025/03/28/the-secret-life-of-the-first-millennial-saint
EliminaSu don Pompei: io non mi esprimo, avendo massima empatia per i suoi conflitti di coscienza.
RispondiEliminaPerò mi viene in mente un esempio che va contro la sua disobbedienza al vescovo: don Dolindo Ruotolo fu colpito ingiustamente da sospensione a divinis e dal divieto di predicare, a seguito di inique calunnie.
Non solo egli, con indicibile dolore, obbedì con la massima mansuetudine, ma ci fu un segno divino: quando a Roma firmarono la proibizione scritta a predicare, che giorni dopo gli sarebbe stata recapitata, don Dolindo si trovava proprio sul pulpito, a Napoli, a dire l'omelia. Ancora non sapeva nulla, eppure improvvisamente si interruppe e disse ai fedeli che gli era completamente passata dalla testa ogni parola che aveva preparato (lui era un grande predicatore, con voce potente). Dedusse che fosse volontà di Dio e disse ai fedeli che la predica si interrompeva lì.
Questo aneddoto mi ha fatto pensare a quanto seriamente Dio ratifica un'obbedienza, seppur basata su ingiustissime calunnie.
Magistrato perseguitato da sostenere.
RispondiEliminaImportantissimo da Maurizio Blondet :
Giudice#Susanna Zanda#cassazione#nonsonovaccini
In Italia ci sarebbe da sostenere uno dei pochi giudici che
si opposero alle restrizioni covid:
Da V_V
Appello a chi abita a Roma e dintorni
Martedì 23 settembre alle ore X10 di mattina,ci sara'
un'udienza a Roma presso la Corte di Cassazione (Piazza
Cavour 00193)riguardante la coraggiosa giudice
Susanna Zanda di Firenze, a cui stanno cercando di
togliere il lavoro. E' stata uno dei pochi magistrati
che hanno emesso sentenze a difesa..........per
leggere oltre credo si debba essere abbonati, lo
segnalo per conoscenza.
https://www.maurizioblondet.it/author/blondet/
Concertone sulla Tomba di un Martire? E Gesù non Era una Superstar…Benedetta De Vito.
RispondiEliminahttps://www.marcotosatti.com/2025/09/15/concertone-sulla-tomba-di-un-martire-e-gesu-non-era-una-superstar-benedetta-de-vito/
Mentre a Gaza e in altre parti del mondo si muore per la guerra
qui ci si diverte. Vaticano come fosse una nuova Las Vegas e
quel logo..quel logo, che ai miei occhi vuol dire:" Via, via,spingiamo
via questa Croce ". Vergine Addolorata, perdon pieta'!
Ma e' vero che Leone XIV ha omesso il FILIOQUE nella recita del Credo il 14/9 all'incontro ecumenico? L'ho letto nel blog Duc in Altum.
RispondiEliminaPurtroppo sì.
Eliminache belli i suoi post, aiutano a non perdere la speranza
RispondiEliminaCOMMENTO SPECIALE di Pierluigi Bianchi Cagliesi
RispondiEliminamartedì 16 settembre 2025
NESSUNO AMA PIÙ L'ITALIA PERCHÉ NON AMANO DIO
https://gloria.tv/post/AGzmNTRo8ra46WysXXMFzPwm9
Forse qualcuno accoglierà benignamente l’infrascritte parole:
RispondiEliminaComunque, non vi preoccupate eccessivamente (preoccupatevi il giusto): nella bimillenaria storia della Chiesa, il fatto che il papato sia subordinato al potere politico e/o imperiale non costituisce una novità. È già successo (per causa dei nostri peccati, ovviamente): lotta per le investiture, cattività avignonese, eccetera. La – questa sì – preoccupante novità della subordinazione presente, semmai, sta nel fatto che l’imperio è detenuto per la prima volta da una potenza non tanto che anti-cattolica, ma a-cattolica (l’indifferentismo religioso dei liberali). Fosse palesemente anti-cattolica la Bestia d’oltreoceano, come, per intenderci, era anti-cristiano/anti-cristico il mostro sovietico, sarebbe tutto più semplice. Quanto sono subdoli i liberali!
A Caprino Bergamasco il sacerdote benedice con rituale valdese una coppia gay e celebrare l'unione civile: «So che è contrario alla morale, ma dobbiamo evolverci. Però non tirate in ballo il vescovo che non ne sapeva niente». La surreale intervista a don Roberto Falconi mostra come previsto che, dopo Fiducia Supplicans, le benedizioni "omo" sono in caduta libera.
RispondiEliminahttps://lanuovabq.it/it/benedizioni-gay-fiducia-supplicans-porta-i-preti-in-caduta-libera
Mah, la colpa sarebbe di "fiduciasupplicans"?
O forse, per non dispiacere ad una amicizia ha preferito agire così? L'Eterno Padre lo aiuti nel suo arduo cammino Ministeriale. Amen
Qual è la genesi di questo pellegrinaggio?
RispondiEliminaIl pellegrinaggio nasce dall’ammirazione per le esperienze già in atto in Francia (Parigi-Chartres) e in Spagna (Oviedo-Covadonga).
https://lanuovabq.it/it/dalla-sindone-a-san-michele-fino-alle-radici-delleuropa
Carissimo, Rev. Don Elia,
RispondiEliminami trovo pienamente in sintonia con quanto da Lei affermato nell'editoriale in parola. Una cosa però non mi è chiara: lei accenna a Padre Pio, e al fatto che alla spoglie del suo volto sia stata apposta una maschera; facendo velatamente forse sottintendere che ci sono state anche per il cappuccino di Pietralcina delle forzature alla sua canonizzazione, come avvenuto per i papi da GXXIII a GPII, oltre che per altri recenti? Se è lecito domandare?
Ancorché, ritenga anch'io una mossa mediatica la canonizzazione del ragazzo, rammento che anche san Giovanni Bosco, porta sul volto una maschera di cera: e la sua santità non è in dubbio...
La saluto caramente.
Sia lodato Gesù Cristo, Ave Maria.
Sergio F.
L'apposizione di una maschera non inficia il processo, ma nel caso di Padre Pio provoca un dubbio sull'identità della salma esposta, le cui mani appaiono mummificate.
Eliminahttps://www.associazionenostrasignoradilourdes.com/satana-e-il-peccato/182-il-mistero-del-corpo-di-padre-pio.html
Elimina"Il mistero del corpo di padre Pio"
Bruno Sacerdote cattolico
RispondiEliminaIl 24 luglio 1928, si recò a Konnersreuth e quella sera vide Teresa che tornava a casa, seguita da un agnellino con il collare rosso. L’indomani la conobbe di persona e poté essere presente a una delle sue estasi di "crocifissa" con Gesù. Il 27 luglio, poteva già scrivere in una lettera: "Venerdì, ho vissuto il grande avvenimento di Konnesreuth, che non si può descrivere. Improvvisamente Teresa non è più la ragazza che racconta lieta le cose comuni della vita e che, con un volto un po’ più severo, dà dei consigli buoni, ma è una creatura libera da tutte le cose terrene, che contempla e rivive eventi invisibili all’occhio umano; diventa una sofferente divina, che vive in modo delicato e sensibile tutte le fasi delle sofferenze storiche, che in parte trasmette. Poche persone lasciano la sua stanza senza essere scosse".
In una parola: Bruno aveva visto in Teresa Neumann, Gesù stesso, Gesù vivo. Davvero il Nazareno crocifisso non meritava insulti o indifferenza, ma tutta la sua dedizione di amore. Il 10 agosto 1928, Bruno fu battezzato dal parroco don Neber. Assistito dalla sua madrina di battesimo, Teresa in persona, si accostò alla prima Comunione. Ma questo non bastava per lui.
In una lettera informò i suoi genitori ebrei, già addolorati per la sua conversione a Gesù Cristo, che ora sarebbe pure diventato sacerdote cattolico, come gli aveva detto Teresa in una delle sue estasi. La Verità dunque l’aveva trovata, ed è una Persona, Gesù Cristo, l’Uomo-Dio, l’unico vero Messia, crocifisso dagli ebrei, e risorto il terzo giorno.
Il 1° luglio 1932, Bruno Franz Xaver Rothschild, a Eichstatt, fu ordinato sacerdote. Meno di sei mesi di sacerdozio, per dire a Gesù tutto il suo amore. Il 24 dicembre 1932, vigilia di Natale, tornando a Konnersreuth da casa, ebbe un infarto e morì a soli 33 anni – come il divino Maestro – invocando il suo Nome SS.m: "Gesù, oh, Gesù, ora Tu vieni, Gesù".
Già ebreo, quindi "figlio" e sacerdote della Chiesa Cattolica, e anche di Teresa Neumann, la stigmatizzata della Baviera.
FINE
La Chiesa non può diventare la cappellania delle Nazioni Unite - Cardinale Müller
RispondiEliminahttps://gloria.tv/post/REMktRfYBfu92EqeHsvz9enYb