Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 5 ottobre 2024


L’importanza del soggetto

 

 

Figlioli, è l’ultima ora; come avete udito che viene l’Anticristo, così ora molti son diventati anticristi, per cui sappiamo che è l’ultima ora (1 Gv 2, 18).

Quando si sente un discorso o un’affermazione, non è di secondaria importanza chi li pronuncia. Nel caso dell’autorizzazione del movimento medjugorjano (concessa – si badi bene – senza previo giudizio sull’origine del fenomeno e dopo più di quarant’anni che si sviluppa illegittimamente), chi parla è un esperto di erotismo, autore di saggi pornografici ricchi di dettagliate descrizioni degli organi riproduttivi. Pur senza nominarlo per ragioni di decenza, non possiamo esimerci dal domandarci quali siano i requisiti intellettuali e morali di un maniaco sessuale ai fini del discernimento di presunti fenomeni soprannaturali. Basta però un rapido sguardo al corposo testo scritto e alla relativa presentazione orale per rendersi conto che l’autore non dimostra la minima competenza in materia né la rettitudine necessaria per trattarne.

Approvazione interessata?

Fra le innumerevoli forzature teologiche e inesattezze dottrinali, sarà sufficiente osservare che nelle esperienze mistiche autentiche non possono assolutamente trovarsi – come invece espressamente asserito – errori o imperfezioni, né tali difetti possono essere semplicemente imputati alla percezione soggettiva del fenomeno (Dicastero per la Dottrina della Fede, “La Regina della pace”. Nota circa l’esperienza spirituale legata a Medjugorje, 2). Il Cielo, quando si manifesta, è in grado di fare in modo che fatti e parole siano percepiti dai destinatari con esattezza, come si può verificare in tutte le apparizioni riconosciute. La dichiarazione della Madonna riportata da santa Bernardetta circa la Sua identità («Io sono l’Immacolata Concezione»), che fece storcere il naso ai teologi, non fu frutto di un errore di percezione soggettiva da parte della veggente, bensì la precisa risposta della Vergine, la quale, a conferma del dogma definito poco più di tre anni prima dal beato Pio IX, volle identificare Se stessa a partire dal Suo concepimento immune dal peccato originale.

Se invece si fa dire alla Gospa: «Tutte le religioni sono uguali davanti a Dio. Dio regna su di esse come un sovrano nel suo regno» (“messaggio” del 1° Ottobre 1981), siamo in presenza di una vera e propria eresia, cosa che ci obbliga ad escludere senza appello un’origine soprannaturale di quella “rivelazione”: la risposta al quesito provenne o dalla “veggente” Vicka o dal demonio che le si stava manifestando, se il fatto sussiste realmente e non è un’invenzione; certamente non fu la Madonna. I successivi tentativi dei commentatori di spiegare quell’affermazione per giustificarla dimostrano ulteriormente, se mai fosse necessario, quanto essa sia inaccettabile per un cattolico… non però per chi è stato collocato al suo posto da qualcuno che ripete quell’eresia come verità indiscutibile e ne ha fatto una bandiera del suo “magistero” abusivo ed eterodosso.

Fa pensare la stretta successione del discorso a braccio tenuto a Singapore dall’impostore argentino e del documento firmato dal suo connazionale, nel quale le parole del primo vengono consacrate nientemeno che – come si vorrebbe far credere – dalla Madre di Dio. Questo non è altro che un ulteriore elemento a sfavore del fenomeno medjugorjano, che ancora una volta si conferma come un tipico prodotto dell’apostasia postconciliare nella sua variante spiritualistica e pentecostale. L’unica nota stonata, per quei signori, sono i rimproveri e le minacce, i quali, nelle apparizioni vere, sono invece un segno di autenticità per il carattere genuinamente cattolico dell’appello alla conversione, in mancanza di cui arrivano i castighi. Ciò però non piace alla loro “teologia” elastica e inclusiva, il cui “Dio” non punisce mai e, in definitiva, approva qualunque peccato.

Scherza coi fanti…

Ancor più ridicolo, se non fosse tragico, apparirebbe il ricorso agli scritti dei Santi dettato, nella conferenza-stampa, dall’intento di sdoganare gli errori dei “messaggi” tenendo conto del loro contesto. Anche qui è di fondamentale importanza il soggetto delle affermazioni riportate. Che san Giovanni della Croce non sia panteista è categoricamente escluso dall’ottima formazione teologica tomista; è ovvio che le sue riflessioni sulla presenza di Dio nell’anima vadano comprese nel quadro della teologia della grazia, dato che egli non è Buddha né qualche santone indù o volgarizzatore di dottrine new age. Se santa Teresa di Gesù Bambino, poi, esprime le sue considerazioni sui meriti in termini materialmente analoghi a quelli di Lutero, il significato di ciò che scrive è lontanissimo dalle tesi dell’eresiarca: nel primo caso, chi parla è una giovane donna che non aveva mai commesso un solo peccato mortale e osservava alla lettera l’austera regola carmelitana secondo la riforma di santa Teresa d’Avila; nel secondo, è un violento, lussurioso e crapulone.

È innegabile che la qualità della vita e della fede di chi parla abbia un peso nell’interpretazione di ciò che dice. Le abitudini e le idee professate dal “prefetto della dottrina” invalidano, in linea di principio, quasi tutto ciò che dice o scrive. Ciò non toglie che, occasionalmente, la Provvidenza si sia servita perfino di lui per render nota la condanna, già emessa dal vescovo locale nel 1956 e ratificata dal Sant’Uffizio l’anno seguente, poi ulteriormente aggravata nel 1974 dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, delle false apparizioni di Amsterdam. Per quale motivo, però, queste ultime vanno rigettate (com’è giusto), se poi si approva un fenomeno come quello di Medjugorje, che fin dalle primissime battute manifesta totale incompatibilità con le vere apparizioni, le cui caratteristiche costanti ne sono completamente assenti?

Un pochino di logica

È del tutto incoerente omettere il discernimento dell’origine soprannaturale di un fatto, limitandosi alla comoda autorizzazione del culto, dopo aver citato una serie di comunicazioni ad esso connesse come provenienti dalla Madonna: è stata Lei a parlare o no? Nel primo caso, bisogna prender sul serio ciò che dice (ma ciò non è consentito dagli errori di cui sono disseminati i testi); nel secondo, è doveroso proibire la divulgazione dei pretesi messaggi e porre fine all’incresciosa vicenda. Nella Chiesa non c’è posto per le falsità e le invenzioni; qualora si diffondano, è ineludibile obbligo dell’autorità estirparle fin dalle radici. Sono decenni che il corpo ecclesiale è infettato da dottrine e devozioni eterodosse per mancanza di vigilanza e di intervento da parte di chi ne ha il dovere, che invece è severissimo con quanti richiamano la verità e si spendono per riportare un po’ d’ordine.

Se poi qualcuno invoca ancora i buoni frutti di Medjugorje, ribadiamo che effetti accidentalmente positivi non sanano un fenomeno che risulti problematico per le sue caratteristiche interne; essi servono solamente a confermare fenomeni che già risultino perfetti sotto ogni punto di vista. Le manifestazioni del Cielo non possono essere difettose, nemmeno a causa dei limiti soggettivi dei veggenti, con buona pace della sgangherata teologia mistica di Karl Rahner, cui si ispirano gli odierni analisti. Il Signore può concedere grazie ovunque a coloro che pregano con fede sincera – sempre che le conversioni e le vocazioni di cui tanto si parla siano autentiche, anziché dovute alla pressione emotiva… Se proprio volete pregare la Madonna e ricorrere al Suo patrocinio, mancano forse i santuari legati ad apparizioni riconosciute? non potete eventualmente farlo nella vostra parrocchia? oppure, quando vi fa comodo, preferite dar retta agli anticristi che hanno occupato il vertice della Chiesa? A che gioco giochiamo?

Ancor più dell’ipocrisia di chi governa la Chiesa, purtroppo, addolora l’ostinazione di coloro che, volendo rimanere fedeli al Signore, finiscono col confidare unicamente nel proprio giudizio privato e non sentono ragioni di sorta, ponendo quesiti ma accettando soltanto i responsi che confermano le opinioni che hanno già elaborato. Se la risposta non è conforme a ciò che si aspettavano, diventano aspri e aggressivi, fino a formulare sospetti maligni e ingenerosi verso chiunque esprima un parere diverso, benché sia fondato su fatti incontrovertibili. Uno degli effetti peggiori del modernismo imperante è che anche molti dei buoni, non sapendo più a chi dare retta, si aggrappano al libero esame, proprio come i protestanti. Il rimedio è la ricerca di un’intimità più profonda con Dio, capace di sviluppare il discernimento e i doni dello Spirito Santo, ma necessaria precondizione è una profonda umiltà.


Per chi avesse ancora dubbi:

https://md-tm.biskupija-mostar.ba/clanci/la-verita-su-medjugorje


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