Fermiamo
il “giubileo” dei sodomiti
Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura,
che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, la Tradizione ha
sempre dichiarato che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente
disordinati. Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il
dono della vita. Non sono frutto di una vera complementarità affettiva e
sessuale. In nessun caso possono essere approvati (Catechismo della Chiesa
Cattolica, 2357).
Con poche, inequivocabili frasi, il Catechismo
della Chiesa Cattolica dichiara l’assoluta illiceità di tutti gli atti
omoerotici (come è più corretto designarli) a motivo del loro carattere
intrinsecamente disordinato, cioè non conforme al fine naturale dei rapporti
sessuali, i quali sono peraltro possibili solo tra due soggetti fisicamente e
psicologicamente complementari, l’uomo e la donna. Il Catechismo maggiore
di san Pio X colloca perentoriamente il peccato impuro contro l’ordine della
natura fra i peccati che si dicono gridare vendetta nel cospetto di Dio
(§ 966), spiegando che son così chiamati perché «lo dice lo Spirito Santo e
perché la loro iniquità è così grave e manifesta che provoca Dio a punirli con
più severi castighi» (§ 967).
Alla luce dell’insegnamento costante
della Chiesa appare dunque mistificatorio e vano ogni tentativo di legittimare
le varie forme di sodomia (come la chiama la Scrittura), già spontaneamente
rigettate dal senso comune, prima che una massiccia e invasiva propaganda
modificasse, nell’arco di qualche decennio, il normale sentire dei popoli.
Malgrado le parole, però, la realtà delle cose continua a imporsi impietosa a
chiunque la consideri in modo obiettivo, libero da paraocchi ideologici:
l’omoerotismo costituisce oggettivamente una delle più gravi offese al Creatore
e delle peggiori forme di degradazione della persona umana, la cui dignità
viene calpestata in modalità ripugnanti. Riconoscere ciò non è affatto
un’odiosa discriminazione, bensì una semplice costatazione.
Associazioni cattoliche di sodomiti?
Queste semplici considerazioni
mostrano all’evidenza quanto sia falso e fuorviante parlare di cattolici
omosessuali: è un ossimoro, poiché l’aggettivo è incompatibile col
sostantivo al quale è associato. Ogni cristiano è tenuto a combattere i vizi ed
evitare i peccati, pena la perdita dello stato di grazia e il rischio della
dannazione eterna. Coloro che si adoperano perché la sodomia sia accettata
all’interno della Chiesa commettono oltretutto un peccato contro lo Spirito
Santo: impugnare la verità conosciuta (Catechismo maggiore, §
964). Tali attività propagandistiche si oppongono apertamente al Magistero, ingannano
i fedeli e – ciò che è peggio – convincono le persone affette da tendenze
omoaffettive che la loro condizione sia normale, con il gravissimo effetto di
indurle ad abominevoli pratiche di manipolazione sessuale.
La vera carità consiste nel
diagnosticare il male con precisione e nell’indicare a chi ne è afflitto vie
efficaci per guarirne, quale la terapia riparativa di Joseph Nicolosi. Come
dimostrato dall’evidenza scientifica, l’attrazione verso persone del medesimo
sesso non è né genetica né nativa, ma insorge in seguito a traumi dell’infanzia
o a precoci esperienze sessuali indotte da pervertiti. Non esiste una pretesa identità
omosessuale distinta da quella eterosessuale: è pura frode
linguistica e concettuale. Il massiccio indottrinamento avviato nelle scuole si
basa su inconsistenti menzogne; a monte di una semplice analisi, tuttavia, basta
il suo carattere aggressivo e grottesco a denunciarne la totale falsità e la
completa illegittimità, che aggira spesso il consenso dei genitori.
Quale giubileo per chi propugna il
peccato?
Sulla base di quanto fin qui
asserito risulta per lo meno inopportuno inserire nei pellegrinaggi giubilari
quello dell’associazione La tenda di Gionata, che si propone di accogliere
e formare persone che soffrono di disturbi di identità e orientamento
sessuale incoraggiandole non solo a permanere nella loro patologia, ma
addirittura a coltivarla. Non è un mistero, d’altronde, che tale associazione
sia collegata ad altre affini (finanziate da Soros) che non hanno affatto la
sua facciata “cristiana”, anzi attaccano la Chiesa in modo virulento e
blasfemo, promuovendo manifestazioni che, col pretesto della rivendicazione di
inesistenti diritti, rigurgitano di oscenità e bestemmie. La cooperazione formale
e diretta con quelle aggregazioni e la partecipazione a cortei sconci e
obbrobriosi si aggiungono ai già gravissimi peccati, sopra menzionati, contro
la verità e la carità.
Ora, lo scopo di un giubileo è il
riconoscimento delle colpe e la loro emendazione, cui si aggiunge, alle
condizioni richieste, la remissione totale della pena del Purgatorio, ottenuta
con l’indulgenza. È perciò evidente che il pellegrinaggio dell’associazione
sopra menzionata non ha senso; al contrario, è un atto sacrilego di sfida al
Creatore e di contestazione del Magistero, nonché una grave offesa a tutti i
veri cattolici e uomini di retta coscienza. Dato che l’assoluzione di chi non è
pentito né deciso a evitare le occasioni prossime è nulla e che l’indulgenza
plenaria esige un perfetto distacco dal peccato, anche veniale, mancano del
tutto le condizioni necessarie per lucrarla. Evidentemente i promotori di
quell’evento non credono né nei Novissimi né nella pratica stessa delle
indulgenze, ma strumentalizzano l’Anno Santo per portare avanti la loro
strategia di pressione.
Balletti diplomatici per paura?
Ovviamente non si tratta di un
appuntamento espressamente dedicato a una particolare categoria di persone,
come quelli previsti nel programma ufficiale, bensì del pellegrinaggio di
un’associazione che, come tante altre, ha utilizzato l’apposito sito per
registrare la propria partecipazione e, una volta ricevuta la conferma
automatica dell’iscrizione, ha strombazzato ai quattro venti l’indizione di un
presunto giubileo degli omosessuali. Tale meschina manovra, che tradisce
innegabile malafede, è stata compiuta con l’appoggio dei gesuiti e della
conferenza episcopale. L’imbarazzo provocato alla Santa Sede ha portato a
rimuovere la notizia dal sito del Vaticano, ma l’iscrizione non è stata affatto
annullata, poiché il potente cardinale della Sant’Egidio ha convinto i
responsabili a non farlo per via del clamore mediatico che ciò avrebbe
suscitato.
Sono decenni che l’agenda della
perversione procede praticamente indisturbata grazie a inesauribili fiumi di
denaro e a fortissime pressioni socio-politico-culturali. La Santa Sede si è
arresa a quegli oscuri gruppi di potere? oppure ne è complice? Cosa ne pensa
papa Leone XIV? Non ha pensato al clamore mediatico che provocheranno gli
eventi che avranno luogo nella Basilica di San Pietro e nella Chiesa del Gesù
tra il 5 e il 6 Settembre prossimi? Come ne uscirà l’immagine della Chiesa
Cattolica e del suo stesso pontificato? L’amore per la Chiesa e per il Papato
ci spinge a far udire in alto la nostra voce. Perciò siete tutti esortati a
stampare il documento indicato in calce e a spedirlo agli indirizzi sotto
indicati. Così le nostre coscienze potranno pacificarsi al pensiero di aver
fatto almeno il possibile per evitare quell’abominio.
APPELLO AI RESPONSABILI:
https://crociatasangiuseppe.blogspot.com/p/appello-ai-responsabili-dio-creo-luomo.html
Si prega di stampare e spedire a:
Sua Santità Papa Leone XIV
00120 Città del Vaticano
S.E.R. Mons. Rino Fisichella
Dicastero per l’Evangelizzazione
Via della Conciliazione, 5 – 00193 Roma
S.E.R. Mons. Francesco
Savino
Curia Diocesana
Piazza Sant’Eusebio da Cassano, 1 – 87011 Cassano allo Ionio (CS)
Rev.mo P. Claudio Pera
Rettore della Chiesa del Ss.mo Nome di Gesù
Piazza del Gesù – 00186 Roma