Vuoi essere stolto o sensato?
I delitti chi li percepisce? Purificami dai miei peccati occulti e
preserva il tuo servo da quelli altrui
(Sal 18, 13).
Nella confusione che attualmente regna nella Chiesa terrena, è
facile che molte colpe sfuggano o siano addirittura scambiate per comportamenti
virtuosi. Il bisogno di trovare punti di riferimento sicuri spinge tante
persone, a proprio danno, ad affidarsi a guide costituitesi da sé, prive del
minimo requisito necessario per pretendere ascolto. Considerando le scomuniche alla
stregua di medaglie al valore, tanti si perdono dietro banditori ossessivi di
tesi improponibili, i quali, con ogni probabilità, sono manovrati da poteri
occulti al fine di dividere la Chiesa e manipolare i dissidenti per portarli
fuori strada. Così facendo, essi cadono in peccato mortale – almeno
materialmente, se non ne hanno piena avvertenza. È certamente più grave,
peraltro, la posizione di quanti danno voce ai capi ribelli pubblicandone
regolarmente gli interventi.
Peccati propri e peccati altrui
Ognuno conosce le sue colpe nascoste ed è tenuto non solo a confessarle,
ma anche a correggersene con l’aiuto della grazia. Certi peccati, per quanto
occulti, sono ben evidenti alla coscienza, almeno a quella di chi conosce un po’
la dottrina morale cattolica. Quelli che son più difficili da riconoscere e
contrastare sono gli effetti dei peccati degli altri, o perché a torto li si
approva, associandosi così ad essi, o perché, in caso contrario, ci si lascia
da essi muovere all’ira e alla maldicenza. In un caso e nell’altro, non siamo
esenti da responsabilità, dato che la voce della coscienza, almeno all’inizio,
si fa sentire per avvertirci che stiamo imboccando una cattiva strada. Se ci
rifiutiamo ripetutamente di ascoltarla, a un certo punto lo Spirito Santo, caparbiamente
da noi contristato, si ritira lasciandoci andare per la via che abbiamo
deliberatamente scelto.
«I pensieri perversi separano da Dio […]. Il santo Spirito di
disciplina fugge la finzione e si sottrae ai pensieri che sono senza
intelligenza» (Sap 1, 3.5). Troppi, nell’odierna congiuntura, pensano di
difendere la fede quando invece disonorano il Signore e si staccano da Lui con
la propria superbia e mancanza di carità. A lungo andare, da una parte e dall’altra
della barricata, ci si ritrova purtroppo a commettere peccati analoghi e a compiere
le stesse cattiverie senza nome: si proteggono i gregari, fossero pure
colpevoli di abusi sessuali su minori, e si distruggono non dico gli avversari,
ma pure quei sostenitori che, con retta intenzione, si azzardano ad esprimere
la minima riserva sull’operato del capo. Raschiata via la vernice ideologica,
saltan fuori le stesse magagne, con somiglianze così evidenti da lasciare
costernati: è la sindrome del dittatore.
«Coloro che dicono all’empio: “Tu sei giusto”, li malediranno i
popoli e li detesteranno le genti» (Pr 24, 24). Presto o tardi, la storia ti
giudica: se avrai dato sostegno a chi (a tuo avviso) parla bene ma (di fatto) razzola
male, sarai oggetto di esecrazione – e non ci saranno attenuanti. Chi esercita
un’influenza sugli altri contro la verità conosciuta e l’espressa volontà di
Dio non sfuggirà a severo castigo, già in questa vita; infatti la realtà
effettiva, prima o poi, viene a galla e, a quel punto, rimane soltanto la
vergogna di aver difeso un immorale o protettore di immorali. Il peggio è che,
dopo aver dato credito a qualcuno che, intorno a te, avrà fatto terra bruciata,
togliendoti ogni altro appiglio per renderti totalmente dipendente da lui, una
volta deluso non saprai più a chi aggrapparti e rischierai la disperazione. Il
diavolo non si accontenta di farti peccare, seppur gravemente; ti vuole con sé.
Un freno alla lingua
Per non esser travolti dagli effetti dei peccati altrui, così da
non finire col commetterne di simili o anche di identici, dobbiamo evitare di
farci ricettacoli e ripetitori dei loro discorsi perversi, benché rivestiti di
toni e intenzioni apparentemente santi e castigatori; basta vedere dove vanno a
parare. «Mi son fatto come un uomo che non ode e non ha repliche nella bocca»
(Sal 37, 15): non solo non li ascolto, ma non mi preoccupo più nemmeno di confutarli.
Che si tratti dell’occupante del Soglio o dei suoi instancabili critici, quel
che andava detto è stato detto; chi voleva capire ha capito, chi non vuol
capire è perduto: inutile insistere. La cosa più importante è salvarsi l’anima;
se lo vogliamo, abbiamo a disposizione tutti i mezzi necessari – e nessuno può
impedirci di usarli, purché non ci perdiamo in questioni che non ci competono,
facendo il gioco dei sovvertitori.
Per giungere al silenzio (interiore ed esteriore), naturalmente,
occorre anzitutto chiederne la grazia: «Poni, Signore, una sentinella alla mia
bocca» (Sal 140, 3); poi bisogna pure sforzarsi di praticarlo: «Trattieni la
tua lingua dal male» (Sal 33, 14). Nella sua sconfinata saggezza, sant’Ambrogio
spiega il criterio che guidò Gesù nella scelta degli Apostoli e, quasi senza
volerlo, ci offre una magnifica lezione, quanto mai attuale e opportuna: «Nota
il disegno del Cielo: non scelse, per dirigerli, alcuni sapienti, non scelse dei
ricchi, non scelse dei nobili, ma peccatori e pubblicani, perché non sembrasse che
avesse convertito con la scaltrezza, redento con la ricchezza o attirato alcuni
alla sua grazia con l’autorità della potenza e della nobiltà, così che avesse
la meglio la considerazione della verità, non il fascino delle dispute» (In
Lucam, V, 44; PL 15, 1648).
Quanti cattolici si fan trascinare in discussioni infruttuose e
senza via d’uscita che, distogliendoli da un serio impegno di santificazione,
ne inaridiscono sempre più la vita spirituale fino all’estinzione! Fino a che
punto, in nome della difesa della verità, sono trascurate le ragioni della
verità! Quanta boria e superbia nel pretendere di disquisire su questioni
riservate agli specialisti: se una scomunica è valida o non è valida, se c’è
scisma o non c’è scisma, se abbiamo un papa o non lo abbiamo… e a che pro? Cosa
diavolo cambia per la tua anima o per la tua vita? Chi sei mai per sdottorare
in campi che non conosci e nei quali non hai la minima autorità? Perché non rimettersi
ognuno al suo posto, per fare ognuno il suo dovere? Basta, una buona volta, con
le chiacchiere sterili! Pensiamo ai fatti, alla lotta contro i peccati e le
tentazioni, alla pratica delle virtù cristiane.
La fede nella Provvidenza
Il vero cristiano sa bene – non come concetto astratto, ma come viva
consapevolezza che gli plasma il cuore – che la storia, tanto del mondo quanto
degli individui, è regolata dalla Provvidenza fin nei minimi dettagli; tutto
Essa dispone o permette in vista di un fine buono, il trionfo del Regno di Dio.
Da un lato, il pontificato attuale ha portato alla luce il marciume che prima,
nella Chiesa, veniva dissimulato; chi ha gli occhi aperti ha così potuto riconoscere
i cattivi operai e dissociarsene per sempre. Dall’altro, lo sfacelo che dilaga
ovunque ha spinto i buoni ad avvicinarsi e suscitato piccole oasi di autentica
vita cristiana, dove nuovi germogli di santità promettono un futuro radioso
grazie al loro prossimo sviluppo. Solo chi mantiene gli occhi immersi nel fango
e si è ridotto a pascersene avidamente non vede le primizie della rinnovazione
ecclesiale che il Signore sta preparando. Che Dio ci guardi dal perdere, per
colpa nostra, l’occasione che ci sta offrendo.
L’uomo insensato non conosce e lo stolto non comprende queste cose (Sal 91, 7).
Grazie, don Elia!
RispondiEliminaLe sue parole sgombrano molte nubi e giunge un discreto chiarore.
Approfitto dell'imbeccata che mi offre quest'articolo per 2 questioni concrete e personali che ancora mi procurano incertezza di comportamento.
La prima riguarda la Domenica.
È capitata una Prima S. Comunione di un nipote e non sono andato al ristorante con i parenti. Ho partecipato solo alla S. Messa.
Mio figlio mi ha delicatanente fatto sapere di non essere daccordo.
Recentemente con le nozze celebrate in giorno di domenica siamo tornati sull'argomento e la conclusione è stata che le nozze si celebrano secondo il desiderio degli sposi pur con la disponibilità del prete ma Cresima e Comunione si celebrano in giorni quasi sempre festivi che ti obbligano e quindi se vuoi fare una festicciola devi andare per forza al ristorante. Questo ragionamento mi ha convinto e recentemente in occasione simile ho partecipato sia alla S. Messa che al pranzo. Resta però uno strascico latente.
Seconda questione.
Partecipare alle nozze civili, tra maschio e femmina s'intende, rigorosamente non la Domenica è lecito ad un cristiano?
Grazie!
Andare al ristorante la Domenica per una circostanza festiva è lecito. La questione morale del lavoro domenicale riguarda soprattutto il datore di lavoro, che deve consentire ai suoi dipendenti cattolici di santificare la festa con la partecipazione alla Santa Messa. Dato che i ristoranti sono frequentati soprattutto nei giorni festivi, non si può pretendere che restino chiusi, dato che ciò comporterebbe un grave incomodo per chi vive di quell'attività.
EliminaAssistere alle nozze civili, se sono contratte da cattolici, non è mai lecito, poiché esse danno luogo a un'unione illegittima e, quindi, allo stato di pubblico concubinaggio.
Sono assolutamente d accordo con lei.. In questo momento di apparente buio sto cercando dall inizio del Covid queste autentiche Oasi senza risultati.
RispondiEliminaLe chiedo se possibile di indicarmi una strada Grazie
Se vuoi, indicami dove vivi.
EliminaPer "la scure di Elia": ho inviato una mail lo scorso 10 agosto, temo non sia arrivata. In ogni caso, grazie per le belle parole sul silenzio. Il salmo "Poni, o Signore, un freno alla mia bocca" l'ho recitato spesso, anche per allontanare pericoli nella mia attività di docente.
RispondiEliminaSono un po' indietro con la corrispondenza, dati gli impegni pastorali delle ultime settimane. Risponderò appena possibile.
EliminaNon solo i massoni esistono, ma si fanno pure delle grandi risate.
RispondiElimina"Piano significa Progetto", cit.
I massoni sono ingegneri sociali, al servizio del loro Grande Architetto.
Studiano l'occultismo come se fosse una scienza e hanno i gradi, talvolta gradi militari
#tanadelBianconiglio #cappellibianchi
Purtroppo, tra i cattolici dei social (telegram e youtube), il ribellismo si sta ora travestendo da apocalittismo -non medjugoriano ma di assai note e seguitissime apparizioni- dove ancora si consente di reclamare che i sacerdoti "si facciano sospendere" (sic) e altre assurdità ed errori. Ho la grazia della mia semplice parrocchia. Forse il buon Dio vuol farci capire che dobbiamo tornare alla realtà delle relazioni umane, ecclesiali, pastorali, laddove un parroco sa bene come trattare certe fisime
RispondiEliminaConcordo. Lasciate perdere le fantasie delle "apparizioni" e i loro "messaggi" apocalittici e tornate alla realtà viva della Chiesa Cattolica.
Elimina«O dolce Madre, o Regina, o Signora nostra, se tu ci vedi nei peccati, rialzaci, se in grazia, mantienici. Se nella via di Dio ci fermiamo, spronaci, se camminiamo, confortaci. Tu sei nostra mediatrice, come il Figlio è il nostro mediatore tra il Padre e l’uomo, così tu sei mediatrice tra l’uomo e il Figlio. Tu sei la nostra fortezza: vedi la guerra che ci assale. Tu sei la nostra stella: vedi la tempesta che si leva. Tu la luna: vedi la notte tenebrosa nella quale ci troviamo. Difendi, indirizza, illumina il cuor mio, affinché, tenendo la via retta del Cielo, godiamo prima Dio, e poi Te nei secoli dei secoli. Amen».
RispondiEliminaUna preghiera scritta da fra Matteo d’Agnone
Caro don Elia,
RispondiEliminaIo sto scoprendo la sublime bellezza del silenzio, dentro di me e intorno a me. E anche da me viene il silenzio: ho abbandonato la voglia di rispondere e di fare chiacchiericcio inutile e mi godo momenti di silenzio in quei pochi attimi che posso trascorrere con me stessa. Il silenzio mi rigenera, mi connetto con Dio e ne ascolto le sue ispirazioni. Trovo una pace che mi è difficile abbandonare, se avessi intrapreso altra strada nella mia vita credo che sarei stata bene nella vita contemplativa. Ho questo piccolo libricino in casa che sto iniziando a leggere proprio ora, e nella prefazione trovo queste parole: “Non è possibile esser seguace di un tal maestro senza essere di vita interna, dedita al raccoglimento, senza aver contratta la pia abitudine di rientrare in sé, o piuttosto di non mai uscirne e di possedere la propria anima in pace.” (“Manuale delle anime interne”, Giovanni Nicola Grou SJ)
Io tempo fa ho preso a modello la Vergine Maria, che ha vissuto in silenzio e meditava nel suo cuore tutte le cose. In questi tempi di confusione solo lo stare in silenzio e il metterci in ascolto di Dio che ci parla al cuore può aiutarci a farci strada e soprattutto a sopravvivere nel mezzo della tempesta.
Non posso fare altro che incoraggiarti a proseguire su questa strada benedetta. Possedere la propria anima in pace sull'esempio della Vergine Maria è l'arte delle arti.
EliminaChi ci potrà garantire che le aggregazioni che stanno sorgendo o che sorgeranno siano nella comunione ecclesiale? (Credo la Chiesa Una, Santa, Cattolica, Apostolica...). Non ci troviamo, grazie a Dio, nella condizione di avere molteplici papi: tuttavia, in questo nostro tempo, taluni decidono di fare da sé. Io preferirei perdere un braccio o una gamba, piuttosto che ritrovarmi fuori dalla comunione ecclesiale. Nella visione di Fatima e secondo lo stesso Catechismo, la Chiesa sale il Calvario; il Corpo Mistico rivive la Passione di Cristo. Non ci sono scorciatoie né vie di fuga. La Chiesa sarà quella perseguitata, ed è già iniziato. Oggi, dichiarare di andare a Messa nella propria parrocchia significa essere riguardati con sospetto dai cattolici "risvegliati"...
RispondiEliminaLa garanzia è l'obbedienza, in ciò che è lecito, alla gerarchia legittima; per i sacerdoti, è l'esercizio del ministero basato su un regolare mandato dell'autorità ecclesiastica.
EliminaChi fa da sé non è cattolico e si pone fuori del Corpo Mistico per non voler portare la croce con Gesù. Andate a Messa dove potete e guardatevi dai sedicenti "risvegliati", che sono in realtà accecati dalla presunzione e dall'orgoglio.
Nei canali telegram e youtube dei cattolici apocalittici, vengono riproposti sotto altre forme i contenuti ereticali di chi è già stato raggiunto dalla scomunica. Questo va detto; dopodiché, fate cone volete
RispondiEliminaPer qualche ragione, il nemico ritiene che la sua vittoria sia a portata d'artiglio, o così fa credere a quelli che lo servono. La vanità, preternaturale e umana, fa il resto. È vero, non tutti i massoni praticano l'orrenda pedofilia e non tutti volevano un'ecatombe totale del genere umano. Si ritengono dei benefattori. Per loro, l'occultismo è scienza e, dopo aver dimostrato con il covid che la scienza è inane, corrotta e fallace, adesso stanno insegnando la loro "scienza", attraverso documentazione che presentano come desecretata, quindi assai ghiotta per chi ha prurito di novità alle orecchie. Per questo hanno inteso colpire con i sieri gli insegnanti e quelli che considerano teste d'uovo. Che Iddio ci assista tutti; che voglia porre un limite ai loro progetti omicidi. Non associatevi a loro
RispondiEliminaI servi del maligno sono persuasi di poter procedere all'edificazione di un nuovo mondo senza Dio, avendo eliminato fisicamente attraverso i sieri il genere di persone e le categorie sociali che si sarebbero opposte al progetto infernale, e avendo reso spiritualmente inoffensivi coloro che vi consentono. "Covidiota" è parola del nemico, non adoperatela. Sono consapevoli delle sacche di resistenza spirituale ma, perlomeno i massoni che posso ascoltare io, dicono di non sapere come avverrà l'ulteriore scrematura nei nostri confronti e di esserne curiosi. Non dico queste cose per spaventare ma perché le persone sembrano intorpidite e invece il combattimento spirituale è ben lungi dall'essere finito, quello che si concluderà solo con il nostro ultimo respiro e quello di questi tempi particolarmente perigliosi. "Non a noi, Signore, non a noi, ma al Tuo Nome dà gloria"
RispondiEliminaCaro padre Elia, è proprio così. Aggiungo qualcosa. Il marciume morale nella Chiesa è sempre esistito. Da sessant’anni abbiamo a che fare con un marciume dottrinale-teologico ben più grave e pericoloso, presente pure nelle traduzioni delle Scritture. Ad esempio in 1Cor 13:5 leggiamo nelle traduzioni CEI: “La carità non tiene conto del male ricevuto”, mentre in greco e in latino la parola “ricevuto” non è presente (ou logizetai to kakon, non cogitat malum). Ovvero la carità non si sofferma sul male. Chiediamo davvero la grazia di essere semplici come colombe ma anche prudenti come serpenti.
RispondiEliminaM Speranza e la Parrocchia di Collevalenza - Ediz. AGGIORNATA
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=qkfw0lI4spI
Première trasmessa il giorno 3 nov 2018
TUTTO CIO' CHE AVVENNE DENTRO IL CASTELLO DALLA VENUTA DEI FAM-AAM il 18 Agosto 1951 al 18 Dicembre 1953 quando si prese possesso della Casa dei Padri. TESTIMONIANZE ANCHE DI PARROCCHIANI E PADRI con particolari curiosi e indelebili su una storia che sa di poesia di Natale e di culla per una crescita a sorpresa......La Parrocchia di Collevalenza è stata definita come la Culla dei Figli dell'Amore Misericordioso...
Riflessione 11 - Novena a Nostra Signora di Guadalupe - S.E.R. Card. Raymond Leo Burke
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=jkcTBAG61QQ
Riflessione 12 - Novena a Nostra Signora di Guadalupe - S.E.R. Card. Raymond Leo Burke
https://www.youtube.com/watch?v=U4U0CR0n714
Grazie!
EliminaLifeSiteNews è lieta di presentare l'ultima grande scoperta dell'autore Paul Badde, che è riuscito a localizzare il quadro che, molto probabilmente, San Luca stesso ha dipinto della Madonna.
RispondiEliminaMer Ago 28, 2024
https://www.lifesitenews.com/it/blogs/questo-autore-potrebbe-aver-scoperto-il-dipinto-originale-della-madonna-di-san-luca/
UN TRONO PER IL RE DELL'UNIVERSO: DAL TERZO MISTERO DOLOROSO DEL ROSARIO
RispondiEliminaAl posto di una corona degna di un re, a Gesù viene data una corona di spine. Invece di un trono, viene posto su una pietra del giudizio. Gesù viene giudicato colpevole di crimini che meritano la sua morte. Questo è il terzo mistero doloroso.
https://ondemand.ewtn.com/free/Home/Play/en/STO22013
Novena a Maria Bambina (30 agosto – 7 settembre)
RispondiEliminahttps://www.stellamatutina.eu/novena-maria-bambina-30-agosto-7-settembre/
Caro Don Elia, grazie per il suo lavoro, preziosissimo in questi tempi di confusione per fare chiarezza..
RispondiEliminaCerco di esporle brevemente la situazione di incertezza in cui mi trovo.
Sono un frequentatore della messa tridentina la cui bellezza ho scoperto grazie ad un giovane sacerdote che ha anch'egli scoperto e cominciato a celebrarla grazie al Motu Proprio Summorum Pontificum. e che ora, con le restrizioni del nuovo pontificato, continua a celebrare in via esclusiva, aborrendo la messa nuova, perché ritenuta pericolosa per la fede dei cattolici, ed avvalendosi per questo dell'indulto ancora vigente conferito in perpetuo da Papà Pio V nella Bolla Quo Primum Tempore che, come è noto, recita:
"Noi concediamo, a tutti i sacerdoti, a tenore della presente, l'Indulto perpetuo
di poter seguire, in modo generale, in qualunque Chiesa, senza scrupolo veruno di
coscienza o pericolo di incorrere in alcuna pena, giudizio o censura, questo stesso
Messale, di cui dunque avranno la piena facoltà di servirsi liberamente e lecitamente:
così che Prelati, Amministratori, Canonici, Cappellani e tutti gli altri Sacerdoti
secolari, qualunque sia il loro grado, o i Regolari, a qualunque Ordine appartengano,
non siano tenuti a celebrare la Messa in maniera differente da quella che Noi abbiamo
prescritta, né, d'altra parte, possano venir costretti espinti da alcuno a cambiare questo
Messale.”
Per la sua presa di posizione ha subito anche la sospensione a divinis, l'allontanamento dalla sua parrocchia e ha perso il sostentamento da parte della Curia.
Conosco e frequento anche altre parrocchie dove i sacerdoti celebrano entrambi i riti novo e vetus e i loro vescovi, per così dire, li tollerano e li lasciano fare, in quanto di fatto, non si oppongono direttamente ed apertamente alla loro Autorità, continuando a celebrare nelle loro parrocchie e a percepire il sostentamento del clero. Personalmente, credo che il sacerdote sospeso sia coerente con il precetto del Signore " Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno”, precetto che ha condotto al martirio per la Verità tanti Santi. Dall'altra parte , ritengo più prudente la posizione dei sacerdoti biritualisti, che, obbedendo alla legittima autorità dei loro Vescovi, e quindi scaricandone ad essi la responsabilità, riescono di fatto ad offrire il Santo Sacrificio con il rito antico, anche se in maniera semi-catacombale, a quei fedeli che cercano quella Messa, a mente del precetto del Signore" Siate dunque prudenti come i serpenti, e semplici come le colombe”.
Pertanto, mi chiedo se desiderare il martirio per la Verità possa diventare un atto di presunzione , quando la morte si può ancora evitare con la prudenza, anche se qui ancora non si chiede la morte fisica del sacerdote, ed inoltre io oggi non posso sapere se domani, con divieti espliciti dei loro Vescovi, tali sacerdoti continueranno a celebrare anche in vetus ordo. Inoltre tale prudenza la devono barattare con l'ambiguità nel celebrare due riti diversi che comunque non permettono ai fedeli del novus ordo di comprendere gli errori dottrinali di cui è impregnato quel rito e che in meno di 60 anni ha svuotato le chiese.
A questo punto mi chiedo se la messa del sacerdote sospeso sia valida, ed io personalmente ritengo di si in forza della Bolla Quo Primum Tempore, e se da fedele commetto qualche peccato ad assistere alle sue messe che egli continua a celebrare privatamente nella sua cappella, nonostante la sospensione del vescovo.
Ritengo certamente valide anche le messe dei sacerdoti biritualisti in quanto non hanno subito sanzioni per i motivi sopra descritti. Tuttavia stanno emergendo questioni anche tra fedeli su chi sia nella giusta posizione. Per completezza di esposizione, ritengo valida anche la messa novus ordo, nonostante i suoi errori, ma potendo scegliere scelgo il vetus ordo
Grazie per la sua attenzione e se avrà la bontà di confermare le mie analisi o di correggerle.
Grazie infinite.
Le Messe sono tutte valide, purché il ministro ordinato pronunci sulla materia richiesta la forma del sacramento dell'Eucaristia con l'intenzione di fare ciò che fa la Chiesa. Una Messa valida, tuttavia, non è necessariamente legittima, se il ministro non si trova in una posizione canonicamente regolare.
EliminaIl sacerdote in questione dovrebbe fare ricorso, dato che è stato sospeso senza aver violato alcun articolo del Codice e può quindi ottenere la revoca del provvedimento. Vista la circostanza eccezionale, ritengo che i fedeli possano lecitamente assistere alle sue Messe celebrate in privato.
Mi scusi Rev.Padre, ho dimenticato di aggiungere al "corredo" by don Elia (che mi piacerebbe proporre ad una o piu' persona/e cara/e ) anche il vademecum "Esame di coscienza pratico". Dopodiche' il cofanetto per il viaggio verso la vita eterna dovrebbe essere pressoche' completo. Grazie per la Sua pazienza. Sia lodato Gesu' Cristo!
RispondiEliminaMi scriva in privato:
Eliminaparrocchiavirtuale.slmgm@gmail.com
Cari fratelli cristiani, vogliamo celebrare con gioia la nascita di questo tempio? Allora non distruggiamo i templi viventi di Dio in noi stessi con opere malvagie. Parlerò chiaramente, affinché tutti possano capire. Ogni volta che veniamo in chiesa, dobbiamo preparare i nostri cuori a essere belli come ci aspettiamo che lo sia questa chiesa. Desideri trovare questa basilica immacolata e pulita? Allora non sporcare la tua anima con la sporcizia dei peccati. Desideri che questa basilica sia piena di luce? Dio desidera che anche la tua anima non sia nelle tenebre, ma la luce delle buone opere risplenda in noi, affinché colui che abita nei cieli sia glorificato. Proprio come tu entri in questo edificio della chiesa, così Dio desidera entrare nella tua anima, perché ha promesso: vivrò in loro e camminerò nei corridoi dei loro cuori [citato nell’Ufficio delle letture per la festa della Dedicazione di San Giovanni in Laterano].
RispondiEliminaSantità significa una vita di virtù. Il cristiano deve testimoniare la vita superiore del Vangelo vivendo una vita di virtù. Questo è esattamente ciò a cui san Paolo esorta i suoi fratelli cristiani nell’antica città di Colossi. Queste virtù sono tutte essenzialmente cristiane, perfezionate in Cristo e modello per tutti i suoi seguaci: compassione, gentilezza, umiltà, dolcezza, pazienza, perdono, tutto a imitazione di Cristo stesso. E, su tutto, il vincolo della perfezione che è l’amore. E come conclude san Paolo questa litania di virtù? “Siate riconoscenti”.
Siate grati: la gratitudine è la chiave.
https://www.aldomariavalli.it/2024/09/06/rendere-bella-la-casa-di-dio-quel-dovere-che-dobbiamo-riscoprire/
Grati per sempre !
Mons. Giovanni D’Ercole “La vera preghiera è fare silenzio” - 3 Piccoli Passi con Gesù.
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=bPKLTyCai1I
Chi ci ricorda?
Forse le esortazioni di don Elìa?
Grazie!