Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 27 gennaio 2024

 

Fine ingloriosa

di un pontificato dubbio

 

 

Il mio occhio è sconvolto per il furore. La loro gola è un sepolcro spalancato. Non c’è timor di Dio davanti ai loro occhi (Sal 6, 8; 5, 11; 13, 3).

Nonostante tutti questi anni di abomini, chi ha una coscienza retta rimane ancora incredulo di fronte allo spettacolo sempre più disgustoso offerto da personaggi privi di pudore e di decenza, sebbene si possa rallegrare per un primo successo, seppure parziale. Il processo vaticano del 2021 per gli abusi su minori commessi nel Preseminario San Pio X si era concluso con l’assoluzione degli unici due imputati: il giudice italiano in pensione appositamente assunto per gestirlo aveva infatti ritenuto di non doverli interrogare perché altrimenti si sarebbero autoaccusati; il procedimento si era piuttosto ritorto contro il denunciante, sospettato di essere stato consenziente. Ora, dopo che un sacerdote ha rievocato quello scandalo raccapricciante alla presenza del Papa, dello stato maggiore della diocesi e di centinaia di confratelli (mettendo così il dito in una piaga che non si intendeva curare, ma continuare a coprire), la Corte d’Appello ribalta la sentenza e condanna uno dei due.

Non c’è nulla che non debba esser rivelato

La giustizia vaticana ha tuttavia lasciato nell’ombra, anche questa volta, la galassia di predatori e di loro complici che gravitava attorno alla comunità di adolescenti sotto l’egida dell’ex-arciprete e del vescovo che ha ordinato sacerdote il reo e, malgrado ciò, è stato premiato col cardinalato. Il presule, interrogato in aula, si era a suo tempo giustificato sostenendo con molta disinvoltura che la condotta sessualmente inappropriata del corruttore di minori da lui promosso al presbiterato era dovuta ad una tendenza omosessuale transitoria legata  all’adolescenza. Dobbiamo forse dedurne che tutti gli adolescenti attraversano normalmente una fase di incertezza del loro orientamento che li spinge ad abusare del potere eventualmente loro conferito dagli adulti per costringere i più giovani ad atti di sodomia? Pare che il porporato, appena uscita la notizia della condanna del suo protetto, sia stato precipitosamente chiamato a rapporto da chi, altrettanto incautamente, ha promosso lui.

Quest’ultimo, rispondendo al sacerdote che gli ha chiesto spiegazioni in merito, ha candidamente asserito che il problema del Preseminario San Pio X era stato risolto con la sua chiusura e che i due colpevoli erano stati puniti dal loro vescovo… A quanto pare, o non sapeva o ha finto di non sapere che il caso, in realtà, non era affatto chiuso, se era in corso un processo d’appello che, appena una settimana dopo, ha emesso la sentenza di condanna che ha ribaltato quella del procedimento in primo grado. Singolare coincidenza! Evidentemente sono stati costretti a immolarne uno per salvare tutti gli altri, con buona pace delle vittime rovinate per sempre nell’anima. Ciononostante, la vicenda rischia di non esaurirsi qui, una volta riaccesi i riflettori; questa storia, anzi, fa pensare a quel sassolino che, staccatosi dalla montagna per mano divina, polverizza la colossale statua dai piedi d’argilla.

E dire che, se quello stesso sacerdote che ha riportato l’attenzione sul caso invita in chiesa, al fine di confortarli con una benedizione, coloro che si sono ammalati in seguito alla cosiddetta vaccinazione, subito scatta il meccanismo inquisitorio. Quella, a quanto pare, è una trasgressione ben più grave: colui che tanto fortemente ha raccomandato l’atto d’amore non può assolutamente permettere che qualcuno ne richiami pubblicamente gli effetti nefasti, forse perché i suoi padroni occulti ricattano lui e tutta la sua corte di pederasti impenitenti. Coloro la cui salute è stata irreparabilmente rovinata da quell’inaudito sopruso di Stato sostenuto dal Vaticano devono dunque soffrire e schiattare come cani, senza fiatare e senza farsi notare? Se la gente stramazza al suolo per strada o se ne va per un cancro fulminante, non se ne deve far parola? Non si può nemmeno pregare per loro? Ma questa è ancora la Chiesa Cattolica o una diramazione del partito comunista cinese?

Misteri della natura

Il capo della banda è stato operato nel Luglio del 2021 e ha raccontato di esser stato salvato da un bravo infermiere. La verità è che il chirurgo, dopo averlo aperto, lo ha ricucito senza intervenire, dato che gli ha trovato nell’intestino due tumori allo stadio terminale con metastasi; la prospettiva era di poche settimane di vita. Come possa ancora stare in piedi dopo due anni e mezzo è qualcosa che la scienza non è in grado di spiegare; bisogna perciò salire di livello e ipotizzare un intervento preternaturale oppure, ascendendo di un altro gradino, un miracolo. Quest’ultima ipotesi, tuttavia, indurrebbe a pensare che Dio, pur di concedere a una singola anima una straordinaria opportunità di ravvedimento e di salvezza, ne esponesse innumerevoli altre alla perdizione per causa sua… cosa che appare poco probabile. Egli però, inspiegabilmente, permette che il ricorso a riti occulti abbia successo, forse – come abbiamo ipotizzato – per portare a termine la cernita dei Suoi veri fedeli.

È arduo credere che la Verità stessa si compiaccia di pazientare ancora con uno che manifestamente la disprezza senza dare il minimo segno di pentimento, anzi continuando a cullarsi nella colpevole illusione che all’Inferno non ci sia nessuno… neanche i demoni? Per le persone normali, abituate a ragionare in modo lineare, è davvero difficile figurarsi fino a qual punto di perversione del pensiero possa giungere chi ha fatto della menzogna e dell’inganno la sua professione di fede. L’artificiosità del suo comportamento risulta evidente a chiunque confronti il modo in cui si atteggia in pubblico con le maniere che adotta in privato; tale falsità scoraggia fortemente l’intercessione a suo favore, poiché non lascia intravedere neanche uno spiraglio di sincerità, condizione minima dell’accoglienza della grazia. Il danno che ha potuto causare un’educazione religiosa oppressiva avrà pure il suo peso nella valutazione morale, ma la responsabilità individuale permane.

False strade

Una simile ostinazione nella menzogna suscita nei buoni un misto di pietà e di orrore; essa, tuttavia, non deve assolutamente indurli al peccato, tanto meno alla colpa più grave di tutte, quella di separarsi dalla Chiesa. Non devono essere le passioni a determinare le nostre reazioni, bensì le virtù teologali, le quali si rafforzano nella misura in cui sono esercitate. Da questo punto di vista, l’attuale congiuntura ecclesiale rappresenta una magnifica opportunità di santificazione, purché permaniamo saldamente all’interno del corpo ecclesiale, per quanto scosso e martoriato. La Provvidenza ci sta dando occasione di acquisire meriti straordinari che le generazioni precedenti, non essendo state messe alla prova in questo modo singolare, non hanno potuto acquisire. Questa prospettiva soprannaturale è l’unica che consenta di superare la prova e di trarne beneficio; diversamente si precipita in un burrone popolato di bestie velenose camuffate da intenzioni virtuose.

Tale è il caso di quanti, pensando di poter così conservare la fede, si arruolano in gruppi scismatici o settari; ciò facendo, essi incorrono nella scomunica latae sententiae e – cosa non meno grave – si trasformano in fanatici incapaci di riflessione obiettiva e privi di reale vita spirituale. Tutto si riduce allora ad un mucchio di convinzioni astratte (magari pure sballate) e di pratiche materiali che non toccano minimamente le disposizioni interiori, ma induriscono progressivamente la coscienza con l’illusione di un’ineccepibile giustizia procurata con le forze umane; in una parola, è il fariseismo. Odio, rancore e cattiveria finiscono col dominare l’anima per ragioni apparentemente sacrosante; il diavolo canta perciò vittoria, godendo di aver catturato per altra via quelli che gli erano sfuggiti con i mezzi ordinari, quelli dispiegati dai suoi servi infiltratisi nella Chiesa: la falsa idea di misericordia, la legge dell’inclusività assoluta, la concezione evolutiva della dottrina e così via.

Fede e buon senso

Un’altra devianza è quella di chi, trascurando un autentico dialogo col Signore, vive di reazioni ai misfatti altrui; se non ne avvenissero, non avrebbe di che sostentarsi interiormente. Il suo tempo è perciò occupato, piuttosto che dalla preghiera e dall’adempimento dei doveri di stato, dalla caccia informatica allo scandalo; appena ne scopre uno nuovo, prova subito un piacere irrefrenabile nel darsi conferma delle proprie convinzioni e nel propagarlo il più possibile, così che faccia più danno ancora. Inutile tentare di farlo riflettere sull’opportunità o meno di tale strategia: il solo pensiero di rinunciarvi gli toglie l’ossigeno. Senza di essa, del resto, gli verrebbe a mancare il materiale che gli serve per decretare, pur non avendone l’autorità, l’invalidità del presente pontificato (della quale, al limite, si può pure essere convinti in coscienza, ma che non si può dichiarare pubblicamente senza incorrere, anche in questo caso, nella scomunica latae sententiae).

Come la grazia suppone la natura, così la fede suppone il buon senso. Considerare nulle le sanzioni ecclesiastiche in base a pure elucubrazioni personali – oltre alla ridicolaggine della pretesa – è una forma di irragionevolezza che distrugge l’unità visibile della Chiesa terrena. Per quanto ingiusti, i provvedimenti legittimi dell’autorità costituita vanno osservati; se non sono legittimi, li si impugna mediante regolare ricorso, senza dimenticare che, «per coloro che amano Dio, tutto coopera in bene» (Rm 8, 28). Quando una giusta ira ti sconvolge lo sguardo, l’anima e il ventre (cf. Sal 30, 10) alla vista della putredine vomitata dalla bocca di empi completamente immuni dal timore di Dio, va’ a rifugiarti davanti al Tabernacolo ed effondi il tuo cuore alla Sua presenza (cf. Sal 61, 9) con le parole ispirate dei Salmi; Egli lenirà il tuo dolore e fascerà le tue piaghe, ridandoti così la forza di continuare a servirlo indefettibilmente per tutto il tempo necessario, finché la prova non sia terminata.

Exsurge, Domine, in ira tua; effunde super eos iram tuam (Sal 7, 7; 68, 25).


https://lascuredielia.blogspot.com/p/bergoglio-e-papa-o-no-faciem-tuam.html


32 commenti:

  1. Ammesso e non concesso che sia vera la storia dei due tumori all' ultimo stadio (l'ipotesi più semplice, cioè che sia una balla, di solito è la più probabile), ci sarebbe un'ulteriore possibile spiegazione: è molto probabile che i padroni universali dispongano della cura del cancro. Quanti pezzi da 90 del Male sono morti di cancro?

    Molti di loro arrivano a cento anni e i più sfortunati muoiono per arresto cardiaco.

    Recententemente ho letto di un potente personaggio statunitense, coinvolto con i sordidi traffici di Epstein, che sarebbe guarito inspiegabilmente da una leucemia fulminante che gli diagnosticarono nel 2020.

    La mia ipotesi è che individui come bergoglio abbiano accesso a cure segrete e scoperte vecchie di decenni, che a noi e persino ai potenti di medio livello come berlusconi, tengono nascoste.

    Credo che bergoglio non morirà mai di cancro, a meno di un decreto ineluttabile dell'Altissimo.

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    1. La notizia proviene da un medico accreditato e ha cominciato a circolare subito dopo l'intervento. Che i potenti di alto livello abbiano una cura segreta per il cancro è possibile, ma in questo caso è molto probabile che uniscano anche riti occulti a ritrovati scientifici esclusivi.

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  2. Io ho in diverse occasioni manifestato a qualche amico che la penso come lui riguardo la validità di bergoglio come Papa.

    Non lo grido dai tetti per non cadere in scisma, ma con singole persone, per lo più amici, lo esterno.

    Anche se sottolineo che noi non abbiamo l'autorità per dichiararlo falso papa in modo solenne w pubblico a tutti.

    Spero di non essere incirso in scisma!

    Altrimenti è sufficiente una normale confessione, o devo rivolgermi al penitenziere (che se non è cambiato, è un bergogliano sfegatato)?

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    1. L'esternazione di un'opinione personale in una conversazione privata non è una dichiarazione pubblica; fatta con le dovute precauzioni (sottolineando cioè che non abbiamo l'autorità di dirimere la questione) non è peccato e non fa incorrere nel delitto di scisma.

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  3. Mi scusi ma non la seguo e non posso essere d'accordo. Mi spiego: riconosco la necessità di "rimanere all'interno della Chiesa", di non rompere l'unità visibile... ecc. Sono scampato alle varie devianze e false strade per una singolare grazia di Dio, grazie sicuramente alla preghiera e al tabernacolo. Ma io un cervello ce l'ho e ho il dovere di usarlo. Ho letto la declaratio. Ho approfondito la cosa in maniera seria come del resto meritava la questione di un possibile antipapato e di una successione apostolica presumibilmente interrotta. Mi sono fatto la convinzione interiore che non possa che essere come pochi osano ammettere: che cioe' non è stata una abdicazione ma una sui generis rinuncia ad una sola componente del ministerium episcopi Romae, quella attiva del governo e della predicazione, rimanendo invece espletata quella della preghiera e della sofferenza. Mi sono quindi fatto queste convinzioni, ottenute per una Grazia di Dio alla luce della preghiera e della umile ricerca della verità, ed ho capito cio' che non lascia dubbio alcuno. Ho il diritto soggettivo di credere Bergoglio un antipapa. Ma, nonostante tutto, a detta sua non potrei dirlo pubblicamente senza incorrere in una scomunica latae sententiae? Pur volendo obbedire ai provvedimenti giusti dell'attuale gerarchia e dell'attuale pontefice? Pur volendo mantenere l'unita' del corpo ecclesiale? Ma me lo spiega che senso ha? Se la Universi Dominici Gregis statuisce la materia in maniera inequivocabile, dichiarando che non occorra alcun pronunciamento per rendere nullo ciò che di per se' lo è. E' certamente vero che io non ho il potere di rimuovere Bergoglio dal trono a mio gioudizio abusivamente occupato. E' certamente vero che spetterebbe ai cardinali. E' certamente vero che la mia opinione, pubblicamente espressa, nel rispetto del ruolo comunque ricoperto da Bergoglio, non vale se non come tale: una opinione. Ma esprimere una opinione credo sia un dovere, proprio davanti a Dio. E non incorro in nessuna scomunica. Dio non è, per fortuna, il capo del Partito Comunista Cinese. La prego pertanto di non dire quello che non è in alcun modo sostenibile. Abbiamo tutti il dovere di esprimere il nostro personale giudizio e il nostro pensiero soggettivo. Come abbiamo il dovere di rimetterci alla volontà di Dio, che come dice lei ci sta santificando proprio attraverso tutto questo assurdo delirio.
    Non si aggiunga anche lei, che finora è stato uno strumento utile per orientarsi.
    Grazie
    Umilmente

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    1. Caro Massimo, non ho stabilito io le norme del diritto canonico. Come ho scritto sopra, non è un delitto manifestare privatamente un'opinione soggettiva, purché essa sia ben fondata e ciò sia fatto con la dovuta prudenza. Una dichiarazione pubblica in questa materia, invece, comporta "ipso facto" la scomunica "latae sententiae". Esprimere il proprio personale giudizio, peraltro, non è affatto un dovere per coloro ai quali non compete.

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    2. Can. 1364 - §1. L'apostata, l'eretico e lo scismatico incorrono nella scomunica latae sententiae, fermo restando il disposto del can. 194, §1, n. 2; il chierico inoltre può essere punito con le pene di cui al can. 1336, §1, nn. 1, 2 e 3.

      Il canone 751 afferma che " Vien detta eresia, l'ostinata negazione, dopo aver ricevuto il battesimo, di una qualche verità che si deve credere per fede divina e cattolica, o il dubbio ostinato su di essa; apostasia, il ripudio totale della fede cristiana; scisma, il rifiuto della sottomissione al Sommo Pontefice o della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti". Dubitare pubblicamente o negare la validità, con motivazioni, di una elezione al soglio pontifico non significa necessariamente rifiutare la sottomissione. Intanto bisognerebbe capire cosa significa sottomissione: rifiutarsi di benedire i concubinaggi e la sodomie sarebbe, secondo questa logica, un rifiuto della sottomissione. La sottomissione al Sommo Pontefice è dovuta al Sommo Pontefice. Nulla, ad oggi, ci assicura al 100 % che bergoglio non lo sia ( dal 2013); ma nulla ci assicura che lo sia. Se fosse stato Ratzinger fino al 31 dicembre 2022, la non obbedienza ai suoi atti, ad esempio applicando AL o anche la Traditionis Custodes implicherebbe la scomunica latae sententiae. Ma andiamo oltre; molti cardinali pensano, hanno insegnato e detto palesi eresie. Non potevano essere elettori, in quanto scomunicati latae sententiae. Qualcuno ha detto che l'inferno sarebbe vuoto. E probabilmente lo ha detto pure nel passato. E, pertanto, sarebbe da tempo scomunicato latae sententiae, da decenni. Quanti cardinali elettori hanno detto pubblicamente eresie? E quanti hanno disobbedito ai Papi , negando la messa in latino e non applicando il motu proprio di BXVI, per fare un esempio? I loro voti dunque sarebbero nulli- tutti scomunicati latae sententiae- e Bergoglio non sarebbe Papa. Anche per questi motivi.
      La sua logica che, a mio parere non trova conferma nel testo del codice di diritto canonico, va applicata sempre e a tutti. Non soltanto a chi pubblicamente dubita della validità dell'elezione di bergoglio

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    3. Per finire, dal codice di diritto canonico: "Il Romano Pontefice ottiene la potestà piena e suprema sulla Chiesa con l'elezione legittima, da lui accettata, insieme con la consacrazione episcopale". L'elezione deve essere legittima. Siamo nel dubbio, purtroppo.

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    4. Dubitare di una cosa e negarla sono due cose diverse. Il dibattito sulla validità dell'elezione di Bergoglio è lecito, mentre l'affermazione positiva della sua invalidità è un atto che 1) non compete a noi; 2) implica il rifiuto dell'obbedienza, dato che non si può obbedire a chi non ha legittimamente ricevuto una giurisdizione. Un giudizio in merito dovrebbe essere emesso dal Collegio cardinalizio, cosa altamente improbabile.

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    5. Se si cita il Codice di Diritto Canonico bisogna citarlo tutto, anche "1404 - La prima Sede non è giudicata da nessuno" che chiude la questione. Lo dico da non bergogliano, ma comunque da difensore del papato (come raccomandava don Bosco ai suoi ragazzi: "non dite viva Pio IX, ma viva il Papa").

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  4. Don Elia, la strage programmata dei vaccini sembra invece la premessa di orrori prossimi

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  5. Caro don Elia, nell'articolo lei scrive che Iddio " ... permette che il ricorso a riti occulti abbia successo ... per portare a termine la cernita dei Suoi veri fedeli". Non riesco a comprendere il significato di questa frase. A quali riti si riferisce? La ringrazio anticipatamente.

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    1. Intendevo riti che prolunghino la vita con mezzi preternaturali. Se Dio permette che continui a vivere colui che sta demolendo la Chiesa, è probabile che si stia servendo di lui per distinguere chi ha davvero la fede (e quindi non lo segue) da chi non l'ha (e quindi lo ascolta).

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  6. Di quanto ho letto in questo post mi ha colpito in special modo, essendo proprio l'argomento al centro delle mie personali riflessioni di questi giorni, il passaggio dedicato a quei poveretti la cui spiritualità è imperniata sulle reazioni ai misfatti altrui.
    Un po' più avanti leggo che coloro che , anche essendo semplici fedeli laici, si dedicano a dichiarare pubblicamente, come sui social, che Bergoglio non è Papa, sono di fatto scomunicati. Ho interpretato correttamente il concetto ?

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  7. "Il capo della banda è stato operato nel Luglio del 2021 e ha raccontato di esser stato salvato da un bravo infermiere. La verità è che il chirurgo, dopo averlo aperto, lo ha ricucito senza intervenire, dato che gli ha trovato nell’intestino due tumori allo stadio terminale con metastasi' questa rivelazione choc trova un po' di resistenza nel buon senso. Io non sono un medico, ma credo che al giorno d'oggi non ci sia bisogno di aprire la pancia a qualcuno per accorgersi che ha due tumori in metastasi, o sbaglio ?

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    1. Neanch'io sono un medico, ma mi risulta che i tumori, anche se già diagnosticati, possono essere pienamente valutati solo con un intervento e i successivi esami.

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  8. Ieri, Venerdì, ho pregato per Lei, don Elia, e per quanti restano fedeli alla Tradizione. Invito chi legge a lucrare l'indulgenza plenaria restando in orazione almeno mezz'ora di fronte al S.S. E preghiamo s.Giuseppe, il Rosario e per le anime del purgatorio. Tutti, tutti i giorni

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  9. Gentile Don Elia, i capisaldi cui reggersi saldamente in tempi oscuri, le colonne secondo il sogno profetico di Don Bosco, ritengo siano venerazione mariana e adorazione eucaristica. Cosa consiglia personalmente? Sulla prima il riferimento obbligato è il Montfort suppongo, sulla seconda a me viene in mente un libro recente di un certo successo, "In sinu Jesu", e una carismatica poco nota che scrisse quanto Tommaso d'Aquino, Conception Cabrera de Armida, beata da qualche anno. Fra i suoi scritti vi sono due opuscoli sempre editi da Ancilla, "Io sono. Meditazioni eucaristiche sui vangeli" e "Davanti all'altare. 100 visite a Gesù eucaristia."
    Combina le due colonne per così dire un testo di Don Dolindo Ruotolo che è edito da poco, "Maria, Madre dell'eucaristia".
    Grazie

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    1. Credo che quelle riportate, quanto alla devozione mariana e all'adorazione eucaristica, siano buone indicazioni per la preghiera e la meditazione.

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  10. Rev. Don Elia, il capo della banda operato nel luglio del 2021 e salvato da un bravo infermiere, anche grazie a riti occulti, dovrebbe essere l'attuale papa. A questo punto, chiedo per un amico - se questa deduzione è esatta - chi fa intendere questa opinione non incorrerebbe nella scomunica latae sentenziae?

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    1. No, perché non si tratta di una dichiarazione dell'invalidità del pontificato né di un rifiuto dell'obbedienza legittima. Del resto il soggetto non è nominato.

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    2. «L’ostinata negazione, dopo aver ricevuto il battesimo, di una qualche verità che si deve credere per fede divina e cattolica, o il dubbio ostinato su di essa». Hanno contato oltre 30 eresie in Al; c'è poi la benedizione ai concubini vari; l'affermazione magisteriale, in risposta ai vescovi argentini, di poter comunicare i divorziati risposati civilmente; l'inferno è vuoto; sciocchezze ereticali sulla Beata Vergine e altre amenità. "Il capo della banda" è un palese eretico e quindi scomunicato latae sententiae (can 1364). Se fosse scomunicato latae sententiae bisogna essere a lui sottomessi? Quindi accettare e seguirlo in queste eresie, come vuol fare padre Livio, per intenderci?

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    3. "La prima Sede non è giudicata da nessuno" (CIC 1404). Bisogna distinguere l'eresia materiale (opinione palesemente contraria alla fede rivelata) dall'eresia formale (la stessa opinione, una volta condannata dall'autorità competente). Poiché nessuno, sulla terra, ha il diritto di giudicare il Papa, lo si può soltanto redarguire perché si corregga, come è successo varie volte, nella storia della Chiesa, e si è tentato di fare anche in questo pontificato. In mancanza di ravvedimento, si può unicamente invocare l'intervento di Dio.
      L'obbedienza è dovuta solo agli ordini legittimi. Ora, ordini palesemente contrari alla legge divina sono illegittimi; perciò ad essi non è dovuta obbedienza, anzi si è moralmente tenuti a disobbedire.

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  11. Sconcerto? Sì, credo di interpretare il pensiero di tutta la famiglia virtuale : sconcerto . Il fattore della Vigna (che gestisce una proprieta' non sua) dovrebbe essere grato a chi gli ricorda che c'e' un angolo della stessa che da troppo tempo e' marcita ed attende di essere risanata . Il gestore della Vigna certamente sa che lavorare nella Vigna del Signore non e' come lavorare nell'oratorio e che se alcuni vignaioli sono stati indolenti nella cura dei terreni e delle viti e' suo preciso dovere richiamarli a compiere il lavoro per il quale hanno pattuito la salvezza. Tra i molteplici impegni di un Sacerdote ( il primo dei quali e' santificarsi per santificare), c'e' anche quello del servizio/ministero di compassione presso i malati e i sofferenti e il nostro Sacerdote si riferisce costantemente alla figura e all‟intercessione di san Giuseppe nella preghiera a Dio. Se non ricordo male, poco lontano, una volta al mese nel giorno di sabato, si invoca la intercessione di S.Pellegrino Laziosi a favore degli ammalati oncologici che vengono individualmente benedetti con l'olio santo detto di S.Pellegrino. Dunque, non ci sembra di vedere nulla di diverso nell'operato del Sacerdote fedele. Non credo possibile che sia lecito esercitare il proprio ministero di compassione ed intercessione per i malati oncologici e non si possa esercitare il medesimo compatimento e pieta' e carita' ed intercessione per tutti i malati ed in particolare per i danneggiati da pratiche mediche imposte ( pro memoria : imposte ! ). I rilievi irrisolti ricordati alla intera gerarchìa e volti al risanamento del Corpo Mistico avra' esposto il vignaiolo Davide al focus grandangolare ma che c'entra con una pratica di pieta'.? Che la Santissima nostra Avvocata Addolorata, interceda per tutti presso Gesu'; ci accolga pietosa sotto il Suo manto,ci ottenga il dono della perfetta contrizione e delle lacrime, il perdono di tutti i nostri e altrui peccati, ci difenda davanti al tribunale di Dio.Chi meglio di Gesu' potra' mai guarire le ferite sanguinanti di ogni anima e a volte anche del corpo se non il contatto con Lui nella SS. Eucaristia affiancato alla benedizione con la reliquia del Suo Preziosissimo Sangue?
    Rammaricati ma sereni e uniti nella preghiera siamo vicini al nostro Parroco della Parrocchia virtuale. Sia lodato Gesu' Cristo!

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  12. Due santi possono essere di ispirazione in questo momento, Caterina da Siena e Vincenzo Ferrer, che nella loro epoca parteggiarono per due Papi diversi durante lo scisma d'Occidente, mantenendo sempre stupefacenti carismi, il Sole spirituale risplende sempre per i puri di spirito, anche se nascosto da fitte nubi e colto da prospettive differenti.
    Di Caterina cito la preghiera allo Spirito Santo.
    «Spirito Santo, vieni nel mio cuore, per la tua potenza tiralo a te, Dio vero.
    Concedimi carità e timore. Custodiscimi o Dio da ogni mal pensiero.
    Inflammami e riscaldami del tuo dolcissimo amore,
    acciò ogni travaglio mi sembri leggero.
    Assistenza chiedo ed aiuto in ogni mio ministero.
    Cristo amore, Cristo amore.»

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  13. Don Nicola Bux - Don Pasquale Bellanti "CHIESA DOVE VAI?"
    Riflessioni sulla situazione attuale della Chiesa

    Il celebre episodio apocrifo del “Quo Vadis”, nel quale il Signore, a Pietro che vuole andare via da Roma, dice: “Vado a morire al tuo posto”, induce all’interrogativo: La Chiesa dove sta andando, va via da Roma? Incrocia ancora il suo Signore che vuole farla tornare a quei principi che le sono sempre appartenuti e che ora non sembrano più essere tali?
    La Chiesa nell’attuale “cammino sinodale” si trova a percorrere sentieri intrisi di filosofia hegeliana, secondo la quale i fatti della fede sono conoscibili secondo la sola ragione, nel frattempo indebolita da altre percezioni esperienziali in gran parte emotive.
    Oggi sembra che lo Spirito Santo, tanto evocato come elemento di novità, debba inaugurare un’epoca diversa da quella di Cristo, quando invece è stato inviato da Cristo affinché l’uomo possa meglio comprendere il Suo insegnamento, di Cristo, appunto, e non un insegnamento a sé stante o addirittura sostitutivo. Questa “stagione dello Spirito Santo” viene presentata, non raramente, come novità contrastante con ciò che Cristo ha insegnato e predicato, e questo non fa altro che ingenerare smarrimento, perplessità nei fedeli più consapevoli; in una sola parola, confusione.
    Per potersi correttamente orientare bisogna innanzitutto distinguere tra Chiesa e uomini di Chiesa con una certezza: La Chiesa è nelle mani del Signore, che l’ha affidata agli uomini peccatori, e non agli angeli, affinché, in un percorso di purificazione, potessimo elevarci, perfezionandoci attraverso i Sacramenti e la Parola di Dio, senza scandalizzarci delle nostre debolezze; non arrivando mai, però, a giustificarle.
    E’ già capitato nel corso della storia della Chiesa che i suoi uomini abbiano perseguito a vari livelli - di conoscenza, di vita morale- strade diverse indicate da Cristo. La Chiesa però con il suo magistero, ha sempre ritrovato il giusto sentiero sulle orme del Signore.
    Quale metodo seguire in questa confusione crescente per non perdere la bussola? Quello suggerito sa San Paolo nella prima lettera ai Tessalonicesi 5,21-22: “Vagliate tutto e trattenete ciò che vale. Astenetevi da ogni specie di male”. Ciascuno di noi è chiamato a seguire questa norma di comportamento, servendosi di due strumenti: La Parola di Dio e il Catechismo della Chiesa Cattolica. Il fedele ha il dovere di prendere le distanze da insegnamenti di uomini di Chiesa che cercano di far prevalere le loro idee piuttosto che la Parola di Dio, e deve chiedere ragione, altrimenti diventa complice. Facendo tutto con dolcezza e rispetto, con la carità che ebbe Nostro Signore durante la sua passione, subendo, senza ribellarsi, il processo davanti alle autorità politiche e religiose; proclamando la verità e accettando, come Lui, ove non ci fosse altra via, il martirio. Rimanendo sempre all’interno della Chiesa che è il Suo Corpo.
    https://www.youtube.com/watch?v=lK-96TLhABw&t=1s

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  14. Mi scusi, padre, se torno sulla questione a cui mi ha risposto (e la ringrazio), ma penso che approfondire tornerà utile anche a chi si trovasse nei miei stessi scrupoli:

    Mi ha sollevato, la sua risposta, per quanto riguarda le mie recenti esternazioni in conversazioni private (tra l'altro con amici che sto cercando di distogliere dalla funesta sequela del compare di minutella, quello che mette sempre il suo santino, tipo foto del caro estinto, in vece di farsi normalmente riprendere quando parla in video).

    Mi torna in mente che negli anni passati, non sapendo di incorrere in scisma, quindi in buona fede, potrei aver gridato dai tetti quel che penso sulla validità di bergoglio.

    L'ho fatto su internet, per quanto io non abbia particolare visibilità, e con chiunque incontrassi in uno scambio di parole.

    Non pensando di essere incorso in scomunica, ho tranquillamente fatto la Comunione, a Messa.

    Mi sono dato una regolata solo dopo aver appreso la questione dello scisma da un sacerdote.

    Ora le chiedo:
    Ho fatto Comunioni sacrileghe, pur inconsapevolmente?

    Ed... è bastata una semplice Confessione a rimettermi in grazia di Dio e in comunione con la Chiesa?

    O devo astenermi dalla santa Comunione finché non mi confesso da un penitenziere?

    Mi scusi e grazie per la Carità di chiarire i miei dubbi su cose così importanti.

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    1. Per incorrere nella scomunica "latae sententiae" è necessaria la piena avvertenza, in mancanza della quale essa non scatta; perciò è sufficiente una semplice confessione. In futuro sarà meglio parlare della materia in modo più cauto, senza fare affermazioni perentorie ma sollevando eventualmente un dubbio, purché ciò non provochi scandalo, ma sia reso necessario dallo smarrimento in cui altri si trovano.

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  15. Accenno ad un libro sull'Anticristo notevole, anche per l'influente estrazione giudaica dell'autore, protagonista insieme al fratello gemello di una esemplare conversione al cattolicesimo, con grave sconcerto e reazioni scomposte della comunità ebraica di allora.
    Qui una introduzione sulla loro vicenda umana ed esistenziale.
    https://www.radiospada.org/2015/09/la-bellissima-commovente-storia-di-conversione-dei-fratelli-lehmannlemann/
    A loro merito, anche il fatto di aver rifondato il monastero mariano Maris Stella sul Monte Carmelo in Terrasanta, luogo legato al profeta Elia, a San Michele Arcangelo e culla dell'ordine carmelitano.
    Uno dei loro libri ha per titolo infatti "La Mère des Chrétiens et la Reine de l'Église".
    Noti e apprezzati da Pio IX e Pio X, scrissero più di un centinaio di testi e opuscoli in particolare su rapporti e legami tra cattolicesimo e giudaismo, alcuni dei quali rivelatori già solo per i titoli di alcune tendenze già in atto oltre un secolo fa, cito "Rothschild" e "Preponderance juive", in più tomi.
    Lo spunto mi è venuto in mente ascoltando questa recente conferenza che introduce appunto il libro sull'Anticristo.
    https://www.youtube.com/live/FD_zkmLyeuk?si=0C3E6iYWyKtX9X1Q
    Il libro è disponibile gratuitamente in italiano.
    https://www.totustuus.cloud/prodotto/a-lemann-lanticristo/
    Altri testi dei fratelli Lehmann, che per un singolare contrappasso condividono il nome con la omonima casa d'affari sempre di origine giudaica, sono disponibili nel link sotto, fra cui i due testi citati prima.
    https://livres-mystiques.com/partieTEXTES/Lemann/table.html

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  16. https://blog.messainlatino.it/2024/02/validita-del-pontificato-di-francesco.html#more "Si spiega pure come San Paolo si sia opposto a viso aperto a San Pietro (cf. Gal 2,11), senza negare in alcun modo il primato di quest’ultimo, o affermare che non fosse Papa. C’è da rilevare che Onorio è stato condannato da quattro concili, ma mai dichiarato “non Papa”".

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