La risposta del Cielo
al dilemma politico
La nostra fiducia nell’aiuto del Cielo deve giungere ad essere
incrollabile; è una grazia che va chiesta costantemente ed è uno dei punti
principali sui quali dobbiamo concentrare gli sforzi del progresso spirituale.
Proprio l’ultimo giorno della novena a san Giuseppe è giunta la risposta
all’interrogativo che ci poniamo circa le prossime elezioni; il grande
Patriarca, come assicurano i Santi, non lascia mai deluso chi Lo invoca con la
semplicità di un figlio. Come spesso accade, tuttavia, l’esaudimento supera la
domanda: anche in questo caso, la soluzione suggerita va ben oltre il dilemma
immediato in cui, considerando la situazione in modo troppo umano, ci siamo
impigliati. Le indicazioni divine, per essere ottenute, richiedono una
disponibilità senza limiti a seguire il volere di Chi dirige la storia e fa
tutto concorrere al bene di chi Lo ama.
Da un punto di vista generale, bisogna ispirarsi alla decisione
presa da colui che dichiarò san Giuseppe patrono della Chiesa militante.
All’indomani dell’unificazione forzata dell’Italia, il beato Pio IX dichiarò
inopportuno, per i cattolici, partecipare alla vita politica di uno Stato
dichiaratamente massonico e anticlericale che si era formato in modo del tutto
illegittimo (ossia per mezzo di guerre inique e plebisciti truccati) e, per
giunta, aveva subito attaccato la Chiesa con la confisca dei beni
ecclesiastici, fra cui monasteri, seminari e conventi. La monarchia sabauda
esercitò la regalità sulla penisola senza investitura divina, ma in virtù di
una prevaricazione che fu lampante soprattutto nel Meridione, la cui rivolta fu
soffocata nel sangue con metodi analoghi a quelli poi usati dai nazisti nell’ultimo
conflitto mondiale. Il non expedit, benché ferocemente criticato sia dai
nemici della Chiesa che dai cattolici liberali, aveva in realtà la
sua profonda ragion d’essere.
Considerata l’ulteriore truffa del plebiscito del 1946, comandata
dai vincitori occupanti, e il varo di una Costituzione che, fondando la
Repubblica sul lavoro (?), ignora volutamente il diritto naturale,
occorre concludere, a rigore, che è ancor meno lecito cooperare con
un’istituzione che, nella sua stessa origine, calpesta i diritti di Dio e, di
conseguenza, anche quelli delle persone. Gli inauditi soprusi di cui siamo
stati vittima negli ultimi due anni non sono altro che l’esito naturale di un
sistema perverso che, grazie alla farsa della democrazia, opprime i
cittadini in ogni ambito della loro vita, ma facendo loro credere di essere
autori delle angherie che subiscono. Credere di poter risolvere i problemi da
esso creati con gli stessi mezzi che li provocano è una triste illusione di cui
dobbiamo liberarci, anzitutto mentalmente, poi, con l’aiuto del Cielo, anche
materialmente.
Non stiamo certo istigando alla rivoluzione, la quale non è altro che
lo strumento con cui la mafia finanziaria, per circa due secoli e mezzo, ha
scardinato l’ordine costituito per imporre il suo potere demoniaco. Non
pensiamo nemmeno alla cosiddetta controrivoluzione, che ripudiamo sia
per una ragione di principio che per una ragione di fatto. La prima è che
l’agire del cattolico non deve nascere come reazione a quello dei nemici di
Dio, poiché in tal modo viene ad essere determinato da un movente estraneo,
piuttosto che dalla ricerca del volere divino. Il secondo è che i sedicenti
controrivoluzionari evitano accuratamente di andare alla radice del problema,
cioè al progetto “giudaico” – lo designiamo così solo per comodità – di dominio
del mondo; in tal modo la loro attività diventa un diversivo e, all’atto
pratico, si rivela un puntello al mantenimento del sistema (che non a caso li
protegge e li sostiene), mentre si dimostra, correlativamente, un mezzo per
deviare il dissenso conservatore su un binario morto.
La via che intendiamo indicare è un’opposizione ben più radicale
alla struttura malefica che opprime il nostro popolo, il quale, del resto, si è
ben meritato questo castigo a causa del rinnegamento della fede e
dell’abbandono della pratica religiosa. Per quanto la Nazione, nel suo insieme,
si sia macchiata di colpe immani dalle quali non accenna a volersi redimere
(come il divorzio, l’aborto, la procreazione artificiale, le perversioni
sessuali e le pratiche eutanasiche, già ampiamente diffuse in barba alla legge),
il Signore ha tuttavia lasciato sussistere, per pura misericordia, un piccolo
resto fedele che resiste contro tutto e nonostante tutto. Il trovarsi ad
esserne parte non deve trasformarsi in motivo di orgoglio, bensì alimentare
l’umile e costante gratitudine per una grazia del tutto immeritata. A partire
da questo dato, dobbiamo capire cosa il Signore vuole da noi in risposta
all’immenso favore che Gli è piaciuto concederci.
Con ogni probabilità, le elezioni sono state indette con la fiducia
che nulla sarebbe sostanzialmente cambiato. È anzitutto un fatto strutturale a
indurci a pensarlo: con il sistema detto del pilota automatico, l’ultimo
governo ha blindato ogni futuro sviluppo accettando dalle istituzioni europee,
a nostra insaputa, tutta una serie di vincoli e impegni cui dovrà ottemperare
qualunque squadra uscirà dalle urne (o, meglio, dalla loro manipolazione). C’è
poi un’osservazione contingente a rafforzare questa previsione: tutti i partiti
di un certo peso, di maggioranza o di opposizione, hanno promosso o avallato
l’immane abuso dell’immotivato stato di emergenza con tutte le vessazioni ad
esso legate, salvo qualche piccolo correttivo ottenuto dal centro-destra, il
quale, per il resto, è completamente allineato. Anche qualora vada a governare
quest’ultimo, niente lascia presagire un cambio di rotta sostanziale, come si
arguisce dalla scelta, per la campagna elettorale, di personaggi improponibili,
divenuti popolari proprio grazie alla tragica farsa pandemica.
Le nuove formazioni, dal canto loro, non danno alcuna garanzia né
di rappresentare una reale alternativa, né di poter entrare in Parlamento con
quote significative. È pur vero che, per formare una maggioranza, i piccoli
partiti possono giocare un ruolo decisivo, ma non è affatto sicuro che le loro
istanze vengano successivamente rispettate né che essi stessi rimangano
coerenti. L’inquietudine è accresciuta dal fatto che certi leader sono fuoriusciti
(almeno così asseriscono) o dalla massoneria o da un movimento di riforma che
ha platealmente tradito gli elettori; è arduo, perciò, reprimere il sospetto
che siano stati appositamente incaricati di intercettare le frange deluse per
ricondurle dentro l’ovile del sistema. Non si può inoltre prestare appoggio a
forze politiche con cui si è d’accordo solo su qualche punto di gestione
contingente (come l’abolizione dell’obbligo vaccinale e delle relative
restrizioni), ma che non fanno parola di altre questioni ben più gravi a
livello morale, come quelle sopra menzionate.
Tale situazione, in fin dei conti, è una dimostrazione fattuale
dell’assunto da cui siamo partiti: il sistema politico è marcio per
costituzione; di conseguenza non è lecito cooperare con esso né si può sperare
di migliorarlo facendo leva sui suoi stessi presupposti. Le votazioni a
suffragio universale sono del resto uno strumento intrinsecamente perverso, in
quanto assimilano il colto all’ignorante, il conoscitore della materia alla
vittima della propaganda, chi ha titolo e merito per partecipare alla gestione
della cosa pubblica a chi ne è privo. Tale abnorme ingiustizia appare a tutti
legittima, anzi doverosa, solo grazie a una capillare opera di indottrinamento
che dura da decenni, coinvolgendo ogni ceto e fascia d’età; essa si fonda
sull’idea giacobina della sovranità popolare, che costituisce in realtà un
esplicito attentato alla regalità di Gesù Cristo. Il lavaggio del cervello
attuato sulle masse ha trasformato in dogmi indiscutibili tutta una serie di
asserzioni assolutamente insostenibili sia sul piano razionale che su quello
della fede.
Il cattolico fedele deve dunque riformarsi la mente attingendo alla
fonte del Magistero perenne, che ha sempre condannato il liberalismo senza
mezzi termini, almeno a partire dall’enciclica Mirari vos di Gregorio
XVI, pienamente confermata dal Sillabo del beato Pio IX. Poi, a livello
di azione, occorre trovare le forme concrete in cui opporsi allo Stato per
metterlo in crisi dall’interno, senza vagheggiare impossibili insurrezioni né,
all’opposto, fughe in ipotetici rifugi. Come già nell’ambito ecclesiale, così
anche in quello civile dobbiamo essere quel granellino di sabbia che fa saltare
l’ingranaggio del potere abusivo proprio perché rimane al suo interno, anziché
farsene espellere. La storia ci può insegnare efficaci tattiche di lecito
boicottaggio e di civile disobbedienza con cui, collegati in reti di solidarietà, possiamo resistere con successo alle
prevaricazioni; non parliamo certo degli esempi della sinistra sessantottina,
che di fatto, sotto la direzione della finanza cazara, ha demolito l’ordine
costituito, bensì degli innumerevoli casi in cui i cristiani si sono rifiutati,
anche pagando un alto prezzo, di soggiacere a imposizioni che ripugnavano alla
loro coscienza.
Sono pienamente d'accordo con lei,ma potrebbe fare qualche esempio concreto di disobbedienza civile attuabile ora ? O è troppo rischioso per lei esporsi?Grazie
RispondiEliminaMi ripropongo di scrivere prossimamente qualcosa a questo proposito.
EliminaQuesta volta sottolineo a caratteri aurei ogni sua singola parola, caro padre.
RispondiEliminaCon soli due punti di dissenso:
Se condivido la sua ragione di fatto, nel ripudiare il concetto di Contro-rivoluzione, dissento decisamente dalla sua ragione di principio, in quanto vedo la Contro-rivoluzione come qualcosa di assimilabile ai sacrosanti princípi di legittima difesa e guerra giusta.
Tuttavia, parlando della suddetta nel suo senso pieno e facente uso della forza mortale, mi sembra lampante, come ella stessa osserva, che allo stato attuale è donchisciottesco pensarla realizzabile, senza i giusti leader militari, senza armi, addestramento, consapevolezza e spirito patriottico.
Il secondo punto di personale dissenso riguarda l'argomento della fuga in luoghi di rifugio.
"Esci, popolo mio, da Babilionia, per non essere coinvolto nei suoi castighi".
Penso a Loth. Penso all'esortazione a fuggire data dallo stesso Maestro, quando avremmo visto l'abominio della desolazione stare nel luogo santo, o quando i cristiani del 70 dopo nostro Signore avrebbero visto Gerusalemme circondata da eserciti.
Parlo in linea di principio (per quanto quello che ci tocca vedere nel "luogo santo" mi pare assomigli molto ad un "abominio di desolazione"!)
Noi non siamo, purtroppo, come i cattolici messicani. Non ho alcuna fiducia in boicottaggi di successo.
E ritengo che gli eventi stiano sempre più velocemente precipitando.
Si salvi chi può. La fuga in luogo di rifugio, purché non comporti la diserzione da doveri essenziali che metterebbe a rischio altre persone, la considero non solo opportuna, ma addirittura urgente.
Siamo sull'orlo del baratro.
Per il resto, come premesso, concordo a tutto tondo col suo pensiero.
Cristo regni! (Prima possibile)
La legittima difesa va attuata in forme lecite e realistiche.
EliminaQuanto a un'eventuale fuga, occorre una chiara indicazione da parte di Dio.
Certamente! E ho già precisato che concordo con lei sul fatto che non sarebbe realistica, realizzabile, la Contro-rivoluzione armata, ad oggi.
EliminaMa ribadisco che sarebbe assolutamente lecita, purché proporzionata e intenta esclusivamente a rendere inoffensivo il nemico che ci opprime e minaccia.
Quanto alla fuga: il Signore ci ha avvisato, tramite le rivelazioni private riconosciute, e date a santi e beati, che certe nazioni e certi luoghi saranno castigati in modo durissimo.
Chi può fuggire, materialmente e senza sottrarsi a doveri imprescindibili, cosa dovrebbe aspettare? Tentare Dio invitandolo a dargli segni straordinari?
Santi sacerdoti come padre Constant Pel e lo stesso padre Pio consigliavano di rifugiarsi in luoghi che sarebbero stati risparmiati dagli eventi peggiori (San Giovanni Rotondo, la Bretagna, etc.).
E' sicuro che Pio IX oggi avrebbe proferito le stesse parole?
RispondiEliminaNon possiamo ragionare sulle ipotesi, ma mi sembra evidente che Pio IX, nel vedere pienamente realizzati i frutti marci di ciò che condannò nel Sillabo, non potrebbe fare altro che confermare pienamente la sua disposizione.
EliminaMi scusi, quindi è meglio non andare proprio a votare? Se è quello che ho capito, mi toglie un gran peso, perchè io ho fatto le stesse Sue riflessioni ma non ero sicura fosse la cosa giusta…se ho capito male mi corregga! Grazie
RispondiEliminaMi sembra evidente che il Cielo non approvi la cooperazione con un sistema malvagio, ma io, nel mio stato, non ho l'autorità necessaria per dare indicazioni vincolanti. Ognuno decida perciò in coscienza. A breve tornerò comunque sul tema.
Eliminahttps://www.aldomariavalli.it/2022/08/16/verso-le-elezioni-unidea-per-il-voto/
RispondiEliminaQuindi desumo che non è mai stato lecito votare per noi cattolici, almeno dall'inizio della Repubblica Italiana, e che dobbiamo soltanto attendere un intervento potente della Provvidenza Divina..nel frattempo però avanzeranno ddl zan, adozione di bambini per coppie dello stesso sesso, eutanasia, etc. È quindi l'astensionismo che il Cielo ha suggerito? Sbaglio?
RispondiEliminaHo risposto poco sopra.
EliminaUn paio di notti fa, mentre pregavo (in realtà per avere lumi su altre questioni), mi è venuto in mente all'improvviso di annullare il voto, scrivendo sulla scheda qualcosa come "Il Cuore Immacolato di Maria trionferà", oppure "viva Gesù".
RispondiEliminaLe schede bianche non vengono conteggiate ufficialmente. Conviene proprio non recarsi al seggio, almeno questo è quello che farò anch'io.
EliminaNon mi interessa che non vengano conteggiati, mi piace l'idea che almeno uno scrutinatore al seggio, leggendo cosa ho scritto, lodi il Signore, anche se indirettamente!
EliminaBisogna astenersi dal voto? Che indicazione è arrivata nell'ultimo giorno della Novena a San Giuseppe?
RispondiEliminaLeggi qui sopra.
EliminaSe risolvessimo i problemi politici come potrebbe realizzarsi la discriminazione fra la zizzania ed il grano ed al contempo dirci fedeli al Figlio Unigenito dimenticando il peccato primordiale che inficia tutto?
RispondiEliminaI primi cristiani stavano dove si trovavano, ed il prezzo poteva anche essere la morte. In realtà tutta questa voglia di fronteggiare il mondo nasconde la superbia della vita e l'espunzione della Provvidenza dai giochi in atto, che per quanto ci riguarda devono essere appunto solo il segno della nostra elezione e fedeltà sorretti dalla Fede. Si viva al meglio senza disprezzare il secolo che anche in questi tempi di indubbia degenerazione ha prodotto in sè cose buone nei suoi vari ambiti e si sia luce che risplenda con la Grazia e sale che insaporisce questa valle di lacrime...se DIO così ha disposto così era adatto ed opportuno, altrimenti sarebbe sceso dalla croce suppongo, o no?
D'altronde se i governanti cosidetti cristiani, per prendere i leader dei sistemi che rappresentavano, hanno contraddetto a proprio uso e consumo comandamenti ed i catechismi divini, portandoci all'oggi cosa dovremmo aspettarci dagli pseudoatei? Viva la caduta dell'ipocrisia dovremmo dire semmai!
Buona giornata
Concordo pienamente e vivamente la ringrazio per le sue preziose indicazioni. Viva Cristo Re!
RispondiEliminaDon Elia, salve! In passato abbiamo scambiato alcune opinioni attraverso la posta elettronica. Le chiedo una benedizione per l’attività formativa che svolgo, spero la meno dannosa possibile. In questi giorni mi impegno a una Novena a S.Giuda Taddeo per chiedere che siano risparmiati alle scuole corsi tipo “gender” e altre forme di propaganda; spero di fare una Novena a S.Giuseppe. Grazie! Veda se queste che seguono possono essere buone pratiche di sabotaggio.
RispondiElimina1) Contro il demonio, ricorrere tutti i giorni agli strumenti di grazia, la preghiera di salmi, il S.Rosario, l’adorazione eucaristica e ovviamente, almeno la Domenica, la S.Messa. 2) Evitare di sentire tutto o leggere sul cellulare tutto quello che si dice attorno alla Chiesa. La situazione ormai è nota, il cancro è divenuto una metastasi, e non sparisce guardando tutti i giorni la foto delle cellule tumorali. 3) Imparare a moderare le navigazioni in rete, attenzione alle dipendenze. 4) Abolire quasi del tutto la T.V.. 5) Apprendere la decodifica dei messaggi subliminali, smettere di essere ingenui imparando invece come funzionano i mezzi di comunicazione, sapere come un film veicola inconsciamente una visione di mondo, un ‘ideologia, un messaggio spesso tossico e in contrasto col Vangelo. È stato il cinema a produrre la rivoluzione sessuale, non certo i discorsi forbiti o questo o quel libro. Evitiamo soprattutto i film americani degli ultimi decenni, oppure guardiamoli sapendo ciò che sono in realtà: strumenti di propaganda del più potente impero mentale/ideologico mai apparso sulla faccia della pianeta. Mai alcuna struttura dittatoriale ha investito così tanto e con grande efficacia sul condizionamento mentale non solo dei propri sudditi, ma di tutta la popolazione mondiale. 6) Imparare a decodificare e a smontare tutta la storiografia ufficiale e gli stereotipi relativi al Cattolicesimo. La scuola ci ha inculcato miti e menzogne, leggende nere. Non ci si cura però evitando di leggere ma, al contrario, formando una personale libreria. Come? Un po' alla volta, consultiamo i cataloghi delle case editrici tradizionaliste, compriamo, leggiamo e poi regaliamo libri di contro-storia, apologetica, la biografia dei santi. Spero che “La scure di Elia” faccia quest’opera di segnalazione editoriale. 8) Altro boicottaggio strategico è quello linguistico, la lingua non essendo qualcosa di neutro, essa veicola una visione di mondo. Pertanto eviteremo quasi del tutto le eccessive e nauseanti parole inglesi: che bisogno c’è di dire “smart drugs” quando abbiamo l’idioma di Dante, Manzoni e Guareschi? Soprattutto, evitiamo, anche in italiano, di usare le parole dei mondialisti che spesso supera in stupidità quelle descritte nel romanzo di G.Orwell. E quando le sentiremo usare (tipo “il filantropo Soros”), senza spocchia o presunzione faremo della sana ironia, un sorriso, notando che si tratta di idiozie. 9) Curare l’alimentazione evitando cibo delle multinazionali, praticare con allegria piccoli digiuni, stare il più possibile all’aria aperta, passeggiare, praticare sport oppure giochi come gli scacchi. 10) Coltivare buone abitudini manuali come il giardinaggio o la falegnameria. Il Logos ha voluto risiedere a casa di un artigiano, non di un “intellettuale”, foss’anche un “intellettuale” tutto esperto di religione e politica.
Grazie per gli ottimi consigli.
EliminaBenedico di cuore il tuo insegnamento.
Sono daccordo su tutto , ma sono anche convinta che un cattolico credente non deve sottrarsi a questa provocazione delle elezioni
RispondiEliminaAltrimenti il rischio è di sentirsi a posto,o di cercare un rifugio .Fare politica è una nobile azione se fatta come servizio per il bene comune di un popolo. Capisco che tutto si è corrotto ,che come disse la Madonna a La Salette ... la società è alla vigilia dei più tremendi flagelli e dei più grandi avvenimenti; ci si deve aspettare di essere governati con verga di ferro e bere il calice amaro della collera di Dio.... Fu cosi anche per il popolo ebraico tutte le volte che si allontanava dal suo Signore eppure Dio fu sempre fedele.È una brutta situazione davvero quasi assurda, e davvero bisogna avere più fiducia nel Signore. Io continuo a credere che questa condizione che stiamo vivendo anche con queste elezioni sia una grande occasione di conversione, di vedere come opera il Signore
Quindi dovremmo astenerci per ritrovarci i piddini che voterebbero anche King Kong se invitati dal partito? Non mi sembra una mossa particolarmente furba.
RispondiEliminaHo risposto sopra brevemente, ma ritornerò presto sul tema.
EliminaSalve Padre,
RispondiEliminanon posso definirmi cattolico ma sinceramente capisco tutti coloro che pensano alla "fuga mundi"... Le condizioni sono peggiori che durante le invasioni barbariche, nonostante l'assenza della brutalità tipica di quel periodo.
Non a caso, per fare un esempio concreto e attuale, quei pochi anziani memori della guerra mondiale si sono resi conto di come il periodo dell'influenzavirus sia stato di gran lunga peggiore rispetto agli anni '40...
Ad oggi si potrebbe dire che il livello spirituale delle masse non è stato azzerato, è stato invertito.
E' vero: la propaganda del sistema ha operato una vera e propria inversione culturale, morale e spirituale. Per rispondere adeguatamente a questa immane mistificazione, è necessario un intelletto illuminato dalla fede. Chiedi questa grazia al Signore e non mancherà di esaudirti come Egli solo sa fare.
EliminaSe il gender od il transumanesimo non arrivassero, non solo si allontanerebbe la venuta del Signore, ma Egli non potrebbe provare la nostra Fede su cose così eclatanti ed orride che appunto indignano i nostri cuori.
RispondiEliminaIn confronto ai primi cristiani siamo formiche, ma rispetto ad essi potremmo meritare molto di più, se resisteremo.
Questa degenerazione è l'unica modalità per salvarci nel denunciarla ed osteggiarla, probabilmente dovendo pagare cari prezzi.
Non sta a noi impedire quel che DIO stesso permetterá.
Non sono d'accordo con il fatalismo di chi non combatte il male. È un errore grave per un cattolico, la lotta contro il male è dovere di ognuno. Invece è vero che non si deve "strafare" ma lottare ognuno da dove si trova e con le abilità che il Signore gli ha donato. A noi la battaglia, a Dio la vittoria!
RispondiEliminaNon bisogna confondere fatalismo e abbandono alla Provvidenza. Il cristiano combatte sì il male, ma rimettendosi ai disegni di Dio, che governa la storia con una sapienza che ci supera infinitamente.
EliminaSì, bisogna affidarsi completamente alla Provvidenza, ma al tempo stesso, per collaborare con Essa, chiedere al Signore di disporre incontri e circostanze opportuni per la realizzazione di forme di reciproco sostegno.
RispondiEliminahttps://lanuovabq.it/it/al-voto-ma-con-quali-principi-quelli-non-negoziabili
RispondiElimina"nessuno di tutti coloro che corrono verso "l'occupazione delle poltrone" ha nei suoi programmi l'eliminazione di tutte le leggi umane che offendono le Sante Leggi del Signore."
RispondiEliminaCompleto accordo.
"Ma non voglio essere complice di questo sistema anticristico."
Domanda onesta: Ma secondo questa logica non si e'gia'complici mantenendo per esempio la cittadinanza, usando le strade e le scuole o pagando le tasse?
No, perché si esercitano diritti e doveri connessi alla vita ordinata in società secondo il diritto naturale.
RispondiEliminaSi e no. La scuola pubblica non e'per esempio piu'connaturata alla vita in societa'secondo il diritto naturale dell'esercizio del voto, mi pare. Mi corregga se sbaglio.
RispondiEliminaBisogna distinguere tra il diritto e il dovere dell'istruzione e l'istruzione stessa erogata, la quale va costantemente vagliata, corretta e integrata dai genitori o da qualcun altro per loro conto.
RispondiEliminaPero'analogamente non si dovrebbe distinguere tra il diritto e il dovere della partecipazione alla cosa pubblica e il voto espresso? Scusi se insisto, ma non mi convince proprio l'affermazione apodittica secondo cui chiunque vota sia ipso facto complice del male, solo per il fatto di votare.
RispondiEliminaQuesta affermazione apodittica non è contenuta nell'articolo. Mi sono limitato a riprendere e motivare l'indicazione del beato Pio IX ("Non expedit"), mostrando al contempo che alcuni dei suoi successori, pur senza modificare i principi, cambiarono linea operativa per evitare danni peggiori. I cattolici, in ogni caso, sono tenuti a verificare la legittimità o meno di una determinata forma di partecipazione alla vita pubblica.
RispondiElimina