Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 28 giugno 2025


O nella Trinità o sotto Satana

 

 

Il tragicomico teatrino della politica internazionale ci spinge ad alzare lo sguardo verso le realtà imperiture. Per illuminare l’attualità, vi offriamo pertanto la trascrizione di una recente omelia.

Dalla Lettera di san Paolo Apostolo ai Romani (11, 33-36)

O abisso della ricchezza della sapienza e della scienza di Dio! Quanto sono impenetrabili i suoi giudizi e inesplorabili le sue vie! Chi, infatti, ha conosciuto il pensiero del Signore o chi è stato suo consigliere? Chi lo ha prevenuto con i propri doni, così da restare in credito con lui? Poiché tutto è da lui, per mezzo di lui e in lui. A lui la gloria nei secoli. Amen!

Dal Vangelo secondo Matteo (28, 18-20)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Ogni potere mi è stato dato, in cielo e sulla terra. Andate, dunque, e fate discepole tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo e insegnando loro ad osservare tutto quanto vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo».

«Andate, dunque, e fate discepole tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo». Il Signore Gesù, con l’invio dello Spirito Santo, ha completato la rivelazione dell’unico vero Dio, che è uno solo in tre Persone. Questa grande verità è un mistero propriamente detto, ossia una verità a cui la ragione umana, da sola, non può giungere. L’uomo, con la ragione, può conoscere l’esistenza di Dio come Creatore, ma non è in grado di cogliere la realtà della vita intima di Dio, che ci è stata rivelata dal Figlio, cioè dalla Persona che ha assunto la nostra natura umana e si è così mostrato come un uomo, ha parlato a noi da uomo e si è donato a noi mediante la Sua umanità offerta sulla Croce. È Lui che ci ha rivelato questo mistero insondabile a cui allude san Paolo, questa realtà assolutamente impenetrabile: è il Figlio di Dio che ci ha fatto conoscere Dio come Sommo Bene.

Tanti altri uomini credono in un solo Dio, ma non Lo conoscono per quello che è in Sé stesso. In quanto Sommo Bene – dirà l’apostolo Giovanni – Dio è amore (1 Gv 4, 8); perciò, proprio in virtù di ciò che è, Dio si dona incessantemente da tutta l’eternità, comunica il proprio stesso essere – ed è questo che fa sì che Dio sia in tre Persone, pur essendo una sola la sostanza divina, ossia l’essere di Dio, infinito e perfettissimo. La sostanza divina sussiste in tre modi diversi: nel Padre sussiste come principio di questa comunicazione di sé; nel Figlio sussiste in quanto termine, ovvero punto d’arrivo di questo dono del proprio essere ma, proprio perché l’essere di Dio è amore, il Figlio si dona a Sua volta reciprocamente al Padre, ricambiando ciò che ha ricevuto e comunicando tutto Sé stesso. Lo Spirito Santo è l’essere di Dio nell’atto stesso di donarsi dal Padre al Figlio e dal Figlio al Padre.

Questo mistero, che ci è stato appunto rivelato dal Figlio di Dio fatto uomo, supera evidentemente la ragione ma non la contraddice; è perciò una realtà che possiamo scrutare con l’intelletto, fin dove possiamo. Quel che conta, tuttavia, è che questo mistero sia per ognuno di noi una realtà viva: prima di ascendere al cielo, dopo la Risurrezione, il Signore ha comandato agli Apostoli di andare in tutto il mondo e di fare discepole tutte le nazioni battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Egli ha così formalmente affermato che gli uomini devono essere immersi in questo mistero e, grazie alla Croce di Cristo, al Suo Sacrificio, rinascere a questa nuova vita (a questo nuovo livello, potremmo dire) che è la vita propria della Santissima Trinità.

Noi abbiamo ricevuto la vita come creature, la vita naturale, che è una partecipazione dell’essere; nel Battesimo abbiamo ricevuto la vita soprannaturale, siamo cioè diventati partecipi, in virtù della grazia, di ciò che avviene tra le tre Persone della Santissima Trinità, di quello scambio incessante di vita e di amore che La costituisce. Di conseguenza, dobbiamo certamente cercar di capire il mistero, per quanto è possibile: la fede cerca la comprensione, in quanto dobbiamo dare l’assenso a ciò che crediamo e tale assenso è un atto della volontà che richiede la luce dell’intelletto. Però, al di là della conoscenza che possiamo avere di questo mistero, ciò che conta è che viviamo di questo mistero.

Chi non vive di esso, chi continua a rifiutarlo perché si ostina a rifiutare Gesù Cristo come unico Salvatore del mondo e vero Messia, finisce con lo sterminare i popoli che gli fanno da ostacolo, attacca gli Stati vicini senza ragione, provoca immense sofferenze. Respingere il Messia significa porsi inevitabilmente sotto il diretto potere del nemico di ogni uomo, dell’antico nemico, di Satana. Una volta che una persona o un’istituzione si è posta sotto quel potere compie le opere proprie di colui che la domina, cioè del diavolo.

Che cosa dobbiamo dunque fare? Dobbiamo certamente esecrare quegli atti che mettono in pericolo la sopravvivenza dell’umanità intera; non dimentichiamo però, nel puntare il dito verso gli altri, di guardare a noi stessi per domandarci se stiamo effettivamente vivendo del mistero straordinario della Trinità, che sicuramente ci supera all’infinito, ma è una realtà che ci è stata comunicata nel Battesimo, nel primo dei Sacramenti, quello che ci ha introdotti nella vita divina. Domandiamoci se ciò che pensiamo, ciò che diciamo, ciò che facciamo è compatibile con questa vita soprannaturale. La Santissima Trinità, col Battesimo, ha stabilito la Sua dimora nelle nostre anime: domandiamoci perciò se i nostri pensieri, le nostre parole e le nostre azioni sono degne di quest’ospite, se sono graditi alle tre Persone che abitano in noi, a Dio uno e trino.

A questo fine, un grande aiuto ci viene dal porci davanti alla Vergine Maria, la creatura che più di qualunque altra e in modo indescrivibile è stata abitata dalla Santissima Trinità. Mettendoci davanti a Lei, ci possiamo chiedere se ciò che pensiamo, ciò che diciamo e ciò che facciamo Le è gradito o meno. In questa maniera è molto più facile capire se i nostri pensieri, le nostre parole e le nostre azioni sono graditi a Dio: tutto ciò che non è gradito alla Madonna è sgradito a Lui. Dato che Maria, pur essendo una creatura eccelsa, è una semplice creatura, è per noi molto più agevole guardare a Lei e, così, siamo sicuri di avere accesso, tramite il Figlio di Dio fatto uomo, al mistero della Santissima Trinità. Invochiamola allora perché ci aiuti a vivere in modo degno di quello che siamo, di ciò che il Signore ci ha fatti diventare con il Santo Battesimo.


Nessun commento:

Posta un commento