Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 19 agosto 2023

 

Risvégliati dall’ipnosi di massa



Ci sono temi che meriterebbero sicuramente ben altro approfondimento; tuttavia anche un semplice accenno in generale può essere utile a quanti, possedendo una mente vigile e avendo conservato, per grazia di Dio, una sana indipendenza di giudizio, sono rimasti esenti dal fenomeno di cui vogliamo rapidamente occuparci. Molti di noi osservano che le persone da cui sono circondati, nel parentado, in società o nell’ambiente di lavoro, sembrano ipnotizzate dalla propaganda. Non c’è dubbio che le tecniche e i mezzi di cui essa è giunta a servirsi sono talmente raffinati e pervasivi da autorizzare il ricorso analogico al termine ipnosi. In pochissimi anni è stata instaurata una dipendenza pressoché totale dall’utilizzo del cellulare; questo strumento, ancor più del televisore e del computer, è divenuto praticamente indispensabile alla vita quotidiana, quando invece, fino a tempi recentissimi, vivevamo benissimo senza, essendo quelle tecnologia riservate agli apparati militari.

Tecniche ipnotiche

Non essendo esperti del settore, ci limiteremo a evidenziare ciò che chiunque può osservare. A parte i messaggi subliminali inseriti un po’ dappertutto (dalla musica alla pubblicità, dall’intrattenimento ai documentari “scientifici”), l’esperienza degli ultimi anni ci ha ampiamente dimostrato fino a che punto una popolazione possa lasciarsi manipolare da false notizie ripetute in modo ossessivo da tutte le possibili fonti di informazione ufficiale. La “religione” dello Stato liberale ha inculcato un rispetto e una fiducia assoluti nei confronti dei suoi rappresentanti, nonché una sottomissione incondizionata ai precetti del pensiero dominante; chi non vi si conforma viene socialmente eliminato come un’odiosa minaccia al bene comune e al buon funzionamento delle istituzioni “democratiche”. I buoni cittadini si son trasformati in delatori di familiari, parenti, amici, colleghi e conoscenti, secondo un sistema già ben collaudato nei regimi comunisti, prova su larga scala di quello globalista.

Abbiamo visto questo nell’epidemia provocata ad arte e ingigantita a livello mediatico e nella guerra in cui il nostro Paese è stato di fatto coinvolto, senza alcuna ragione plausibile e con enorme spreco di risorse economiche; ora lo stiamo vedendo nella cosiddetta emergenza climatica, che secondo gli scienziati seri è una balla colossale con cui, da un lato, si favoriscono fortissimi interessi finanziari e, dall’altro, si intende attaccare l’ultima ricchezza degli Italiani, le proprietà immobiliari. Inoltre le allarmanti previsioni sul prossimo crollo dell’euro, che da qualche settimana circolano insistentemente nella Rete, servono con ogni probabilità a predisporre gli animi all’introduzione della valuta digitale, con la quale il tuo conto potrà essere azzerato con un paio di clic. Forse non tutti possono permettersi il viaggio, ma un buon espediente può essere l’apertura, oltre il confine elvetico, di un conto postale su cui trasferire discretamente, a più riprese, somme non così elevate da far scattare i controlli.

Diamoci delle regole

Per preservarsi dall’ipnosi generale, vale un’esigenza ineludibile: imporsi una severa disciplina che limiti l’uso dei dispositivi telematici a ciò che è davvero utile o necessario, evitandolo soprattutto per le transazioni finanziarie, tenuto conto della possibilità, niente affatto remota, dello sfruttamento dei dati personali. Oltre a bandire in modo drastico la ricerca di contenuti cattivi, occorre altresì restringere la frequentazione delle reti sociali, fortissima causa di dissipazione interiore e dispersione di energie da impiegare in attività più fruttuose. Per quanto concerne l’attualità, bisogna selezionare con cura le fonti cui attingere, in modo da non rimanere vittima dei subdoli inganni con cui il sistema cattura pure gli oppositori tramite la cosiddetta controinformazione, la quale, il più delle volte, non è altro che propaganda mascherata mirante a convincerli dell’ineluttabilità del processo messo in atto dai globalisti sotto la regia dei loro burattinai occulti.

Il puparo-capo, in ultima analisi, è l’angelo ribelle con la sua ripugnante corte di spiriti immondi, a cui quei signori rendono culto in maniera sempre più scoperta. Ciò induce a pensare che il successo dei procedimenti ipnotici con cui essi soggiogano le masse derivi almeno in parte da un influsso di tipo preternaturale, come pare confermare l’insofferente avversione al sacro e l’assuefazione alle peggiori dissacrazioni che dilagano fra la gente comune. L’animosità, talvolta perfino violenta, che molti mostrano verso la verità e il buon senso non si spiega unicamente sul piano psicologico come reazione scatenata dalla paura di ciò che supera le forze individuali o dall’incapacità di guardare in faccia la realtà. Come appare sempre più evidente nell’impiego forzato della cosiddetta intelligenza artificiale, i mezzi della tecnologia possono diventare veicolo di azioni diaboliche, al pari, se non di più, di tanti altri oggetti; è perciò tassativo darsi regole ferree nel loro uso.

Ricorriamo agli aiuti del Cielo

Quest’ultima considerazione ci obbliga a riconoscere che l’impegno umano è condizione necessaria ma non sufficiente. Di pari passo con la disciplina della volontà, deve intensificarsi il ricorso ai mezzi soprannaturali della grazia (preghiera, meditazione, Sacramenti); la prima sarà di grande aiuto nel praticare il secondo in modo fruttuoso, così che l’unione con Dio pervada progressivamente tutti gli ambiti dell’esistenza. A questo riguardo, purtroppo, siamo costretti a rilevare – ancora una volta – quanto danno arrechi alle anime un’altra forma di ipnosi, questa volta di tipo spirituale: l’ossessiva campagna volta a disaffezionarle alla Chiesa, ad allontanarle dalla Messa, a rinchiuderle in uno sterile dottrinarismo che uccide la vita interiore. Rincresce molto che in questa trappola siano caduti perfino noti giornalisti che hanno un vasto pubblico, indotto dai loro scritti (con o senza piena avvertenza?) a separarsi di fatto dalla comunione gerarchica.

Gli strali rabbiosi che continuano a piovere su chi scrive sono la dimostrazione pratica dell’urgenza e della necessità di questo richiamo, motivato unicamente dall’ansia per la salvezza eterna di coloro che, per ragioni apparentemente sante, si espongono al pericolo di mancarla. Le preghiere di quanti si sono colpevolmente separati dal Corpo Mistico non possono essere esaudite, mentre i Sacramenti, in quello stato, sono ricevuti a condanna anziché a beneficio. Il considerarsi membri di una presunta vera Chiesa in base al giudizio proprio e con l’esclusione di tutti gli altri è indice di una superbia ormai fuori controllo. Come se non bastasse, certi zelanti chierici e fedeli sembrano aver scambiato la Tradizione per un Carnevale permanente, nel quale l’importanza attribuita alle forme esteriori – e niente affatto essenziali – pare rendere superflua la cura dell’anima e la correzione di vistosi difetti, non di rado in materia grave.

Restiamo svegli e vigilanti

La serie delle forme di ipnosi collettiva – ahimè – non è ancora finita. Sarà capitato anche a voi di incontrare persone convinte di aver effettuato un risveglio spirituale e intellettuale che le avrebbe ammesse nel cerchio magico degli eletti evolutisi fino a vivere nel sé superiore. Lo sconfinamento nell’esoterismo, magari colorato di nomi e pratiche cristiane reinterpretati in chiave gnostica, è qui evidente. Spesso si crede che il comune impegno contro il totalitarismo globalista, come nel caso della resistenza alla cosiddetta vaccinazione, autorizzi la collaborazione; essa è tuttavia impossibile, visto l’abisso che separa un vero cattolico da chi si è fatto catturare da quelle dottrine, le quali altro non sono che un tentativo di salvarsi da sé. La comunanza di intenti su singoli punti non annulla di certo la radicale differenza tra chi, per grazia, collabora con la Provvidenza e chi, per una pretesa conoscenza speciale, ricerca fonti occulte di energia, peraltro di origine ignota.

Noi dobbiamo essere realmente svegli rispetto a tutti questi inganni individualmente considerati; a tal fine ci è necessario praticare una vigilanza continua con cui vagliare i messaggi che ci arrivano da ogni parte, onde non lasciarcene confondere né influenzare. Il vero risveglio è quello dell’anima in stato di grazia che, scoperta in sé la presenza di Dio, vive costantemente in essa evitando con tutto l’amore e l’attenzione di cui è capace qualunque possa disgustarlo: pensieri, sentimenti, parole, azioni. A questo risultato, oltre che con il ricorso ai mezzi della grazia già menzionati, non si può pervenire senza una generosa accettazione della croce e l’esercizio perseverante della carità, in particolare verso coloro che ci offendono e giudicano ingiustamente. Il Signore non mancherà di mostrarsi a quanti imboccano con fiducia questa strada, che conduce alla piena fioritura delle virtù teologali, ovvero – in una parola – alla santità.


39 commenti:

  1. Caro padre Elia, che difficile accettare la croce e porgere l'altra guancia a coloro che ci offendono...
    Grazie infinite per i Suoi preziosi insegnamenti

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    1. Chiedi con fiducia la grazia necessaria e il Signore te la concederà.

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  2. Siano lodati Gesù e Maria!

    Un Papa ha l’Autorità datagli da Dio di vincolare le coscienze dei fedeli in materia di Fede in perpetuo. L’esempio lampante è San Pio V con la S. Messa Cattolica e l’indulto perpetuo. Il “prima” vincola e giudica il “dopo”. Questo in materia dottrinale.

    Un Papa ha anche la possibilità in materia giuridica di semplice sapienza umana (come nel CDC) di vincolare le coscienze dei fedeli e della gerarchia, seppure non in maniera perpetua, ma valida fin tanto che le disposizioni giuridiche non vengano modificate da un Pontefice successivo. Anche qui il “prima” giudica e vincola il “dopo”. Mi domando perché mai se l’abdicazione di un Pontefice non sia avvenuta secondo quanto stabilito dal CDC e dalla Universi Dominici Gregis si stia a disquisire in attesa del “pontefice successivo”. Il “prima ha già giudicato e vincolato il dopo, fra l’altro dicendolo in maniera chiara: “senza che alcuni scritto sia necessario”. I pontefici del passato hanno già vincolato i fedeli del futuro sulle materie dottrinali (in perpetuo) e canoniche (in maniera passibile di modifiche future). C’è già tutto prima.

    Questo implica che i fedeli hanno il dovere di sapere se un fatto sia condannato o no dai Pontefici così come se un avvenimento, un’azione, un’abdicazione sia avvenuta secondo quanto stabilito dai Pontefici. C’è già tutto prima. È vero però che questo non implica che i fedeli abbiano l’Autorità di dichiarare il bianco-vestito come usurpatore e di difenderei diritti della Sede Apostolica; questa Autorità i Papi la hanno data ai Cardinali.

    Ma un conto è sapere se abbiamo l’Autorità di fare qualche cosa o no, un altro è quella di sapere se i Pontefici ci hanno dato un metro di giudizio sulla situazione attuale. Lo abbiamo. Sulle materie di Fede così come in materia canonica, soprattutto sul bianco-vestito.

    Spero di essere riuscito ad esprimere in maniera chiara quanto intendevo dire. Una preghiera.

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    1. Concordo. Nel foro interno della coscienza (purché sia ben formata) abbiamo la possibilità e il diritto di formarci un giudizio (purché sia ben fondato) sui fatti riguardanti la vita della Chiesa; nel foro esterno, invece, dobbiamo lasciare le dichiarazioni pubbliche a coloro che ne hanno il compito e l'autorità. Se questi ultimi non intervengono, affidiamoci alla Provvidenza e chiediamo al Signore di chiarire la situazione, senza arrogarci incarichi che non ci spettano o voler risolvere problemi che superano largamente le nostre forze.

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    2. Don Elia, (con stima per lei) mi permetto di riportare la lettera che è conosciuta di monsignore al reggente

      Lettera di Mons. Marcel Lefebvre a Giovanni Paolo II – 2 giugno 1988
      Santissimo Padre,

      i colloqui e gli incontri col Cardinale Ratzinger e i suoi collaboratori, benché abbiano avuto luogo in un’atmosfera di cortesia e di carità, ci hanno convinto che il momento di una collaborazione franca ed efficace non sia ancora arrivato.

      In effetti, se ogni cristiano è autorizzato a chiedere alle autorità competenti della Chiesa che gli si mantenga la fede del suo battesimo, che dire dei sacerdoti, dei religiosi e delle religiose?

      È per mantenere intatta la fede del nostro battesimo che noi abbiamo dovuto opporci allo spirito del Vaticano II e alle riforme che esso ha ispirato.

      Il falso ecumenismo, che è all’origine di tutte le innovazioni del Concilio, nella liturgia, nelle nuove relazioni della Chiesa e del mondo, nella concezione stessa della Chiesa, conduce la Chiesa alla rovina e i cattolici all’apostasia.

      Radicalmente opposti a questa distruzione della nostra fede e risoluti a permanere nella dottrina e nella disciplina tradizionali della Chiesa, specialmente in ciò che concerne la formazione sacerdotale e la vita religiosa, noi sentiamo la necessità assoluta di avere delle autorità ecclesiastiche che sposino le nostre preoccupazioni e ci aiutino a premunirci contro lo spirito del Vaticano II e lo spirito di Assisi.

      Per questo noi chiediamo diversi vescovi, scelti nella Tradizione, e la maggioranza dei membri della Commissione Romana, allo scopo di proteggerci da ogni compromissione.

      Dato il rifiuto di considerare le nostre richieste, ed essendo evidente che lo scopo di questa riconciliazione non è lo stesso per la Santa Sede e per noi, crediamo sia preferibile attendere un tempo più propizio per il ritorno di Roma alla Tradizione.

      È per questo che ci daremo noi stessi i mezzi per proseguire l’opera che la Provvidenza ci ha affidato, rassicurati dalla lettera di Sua Eminenza il Cardinale Ratzinger, datata 30 maggio, che la consacrazione episcopale non è contraria alla volontà della Santa Sede, visto che è accordata per il 15 agosto. 

      Noi continueremo a pregare perché la Roma moderna, infestata di modernismo, ridiventi la Roma cattolica e ritrovi la sua bi-millenaria Tradizione. Allora, il problema della riconciliazione non avrà ragione d’essere e la Chiesa ritroverà una nuova giovinezza.

      Si degni di gradire, Santissimo Padre, l’espressione dei miei sentimenti molto rispettosi e filialmente devoti, in Jesus et Maria

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    3. Stimato Padre Elia,

      in passato lei si è scagliato contro il giornalista che ha sollevato per primo LA questione, invocando addirittura forze oscure dietro al suo operato. In virtù della stima che ho per Lei, nutrivo anch'io un sentimento negativo. Pero' con il passare del tempo mi sono reso conto che

      1) il giornalista in questione non fa che chiedere un chiarimento pubblico su una questione decisiva. E' aperto al confronto diretto, cui invita i suoi oppositori.

      2) Questi ultimi si limitano a fare finta di niente, o reagiscono in modi scomposti e più o meno patetici e contraddittori.

      Questo ha contribuito ad aumentare la mia stima per il giornalista, e a discreditare ai miei occhi praticamente tutti quegli che gli danno contro.

      Posso chiedere un suo consiglio, a diversi mesi da certe sue prese di posizioni molto recise?

      con stima
      Roberto

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    4. Riguardo alla lettera di monsignor Lefebvre a Giovanni Paolo II: è forse così che un vescovo cattolico scrive al Papa? accusandolo implicitamente delle peggiori eresie? pretendendo che si allinei alle sue richieste come un interlocutore alla pari? esigendo da lui cose impossibili come precondizione di una "collaborazione"? sfruttando una lettera di un suo stretto collaboratore per considerarsi autorizzato a far di testa propria? Davvero non ci sono parole per definire la superbia e l'arroganza di chi si separa dagli altri considerandoli tutti indistintamente deviati.

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    5. Riguardo al giornalista: non ci può essere un confronto pubblico con qualcuno che mescola qualche dato oggettivo a mucchi di supposizioni strampalate. Il suo è un procedimento mistificatorio che impedisce qualunque serio dibattito.

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  3. Dal Cammino dei Tre Sentieri, il Prof. Corrado Gnerre (noto apologeta) propone un interessante contributo al dibattito sollevato dalla NBQ, contro la FSSPX, dal titolo:
    La Bussola Quotidiana e la Fraternità Sacerdotale San Pio X.

    https://youtu.be/goIypnnGW9k

    P.s.: caro don Elia, auspichiamo che come da lei precisato nel testo da Lei pubblicato del 15 lugio u.s. (qui uno stralcio: "Non pubblichiamo commenti contenenti offese o giudizi in foro interno,.. Un dibattito costruttivo, peraltro, deve proporre obiezioni e argomentazioni pertinenti, non giudizi apodittici sull'interlocutore"), si siano rispettate le norme della community (per così dire), e che non cada la sempre più fréquente "scure" della censura, ma che prevalga buon senso, e la carità verso i fratelli nella fede, anche quando non vi è aparenntemente comunione d'intenti.
    Con ossequi.

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    1. Carissimo Sergio, il professor Gnerre non risponde per niente ai fatti oggettivi contestati dalla dottoressa Scrosati, la quale, basandosi sul giudizio della suprema autorità, si limita ad indicare una serie di dati incontrovertibili.
      Lo stato di scisma della Fraternità San Pio X è un fatto innegabile, ben evidente a chiunque conosca un minimo di dogmatica e di diritto canonico. Per negare una realtà così lapalissiana, si è costretti - come fa Gnerre - a ricorrere a pseudoargomenti privi di ogni plausibilità.
      1) "Pregare in comunione con il Papa" (ossia nominarlo nel Canone) non significa un accidente, se da cinquant'anni si esercita il sacro ministero in modo del tutto indipendente da lui e dai legittimi vescovi.
      2) La concessione, da parte di Bergoglio, della facoltà di assolvere e di assistere ai matrimoni è un fatto quanto meno anomalo, dato che nessun sacerdote che si trovi separato dalla Chiesa Cattolica - o anche solo in una situazione irregolare - può impartire legittimamente i Sacramenti (nel caso della Penitenza e del Matrimonio, neanche validamente).
      3) Invocare l'epicheia è semplicemente ridicolo, dato che, se si applicasse quel principio in quella maniera, ognuno nella Chiesa sarebbe libero di fare quel che gli pare. Riempirsi la bocca di termini tecnici fuori luogo può confondere i semplici, che rimangono così vittima di una studiata mistificazione, ma non canonisti preparati e onesti.
      4) L'accenno alla "posizione equilibrata" assunta riguardo alla cosiddetta vaccinazione, infine, tocca l'apice dell'ipocrisia e della malafede, poiché è assolutamente certo che i preparati in questione sono stati prodotti in modo immorale e sono altamente dannosi alla salute. Provi a raccontarlo a chi ha avuto uno o più parenti stretti uccisi o menomati da quelle porcherie diaboliche.

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    2. Se ne raccomanda fortemente la lettura:

      1) Delusi da Roma ma seguire i lefebvriani non è la soluzione

      https://lanuovabq.it/it/delusi-da-roma-ma-seguire-i-lefebvriani-non-e-la-soluzione

      2) Lefebvriani, tolta la scomunica lo scisma resta

      https://lanuovabq.it/it/lefebvriani-tolta-la-scomunica-lo-scisma-resta

      3) FSSPX, il ministero dei sacerdoti è illegittimo ecco perché

      https://lanuovabq.it/it/fsspx-il-ministero-dei-sacerdoti-e-illegittimo-ecco-perche

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    3. Carissimo Padre, grazie di cuore per la pazienza con cui insegna a noi "piccoli" la rettitudine, la lealta', la probita',la virtu'.
      La prego, mi corregga se sbaglio: da alcuni, spesso e volentieri sento invocare l'integrita', "Sia il vostro parlare sì, sì; no, no"; ma poi di fronte ad argomentazioni chiare che menzionano le leggi della Chiesa Cattolica ecco qui i distinguo, si replica riportando che "le intenzioni del Tal dei Tali erano intenzioni così e così e così.." che c'entra come i cavoli a merenda. Quello che interessa a noi piccoli e' rimanere saldi nella fede nella Chiesa di Cristo e non nella Chiesa di Pinco o di Pallo.
      Da parte mia ringrazio di cuore il chiaro caritatevole intento di dissipare la fitta coltre di intonaco che si e' formata nel tempo e che oscura la bellezza della vera Chiesa di NSGC. Non e' uno scritto *contro* qualcuno ma e' un richiamo alle responsabilita' di ciascuno verso Colui che ha sparso tutto il Suo Sangue in obbedienza al Padre. La Chiesa Cattolica non puo' avere delle costole ; e' Una ed e' proprieta' di Uno e Trino..

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    4. Molti di quelli che si appellano al "sì, sì; no, no" per accusare gli altri si perdono poi, per giustificare la propria posizione quanto meno irregolare, in sofismi contorti e acrobazie intellettuali che nulla dimostrano di veramente cattolico.
      Se poi si arriva ad invocare un presunto "spirito" della legge per rifiutarne l'osservanza, si fa esattamente la stessa cosa che fanno i modernisti più spinti; qui gli estremi si toccano.
      Rifarsi infine alle intenzioni di chi ha commesso un atto illecito non è pertinente: in campo canonico contano gli atti, mentre le intenzioni riguardano il foro interno della Confessione.

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    5. Buongiorno, ho letto gli articoli. So che il mio giudizio è, scritto di getto con un telefono in poche righe, frettoloso, ma mi sembra di percepire un pò di gelosia nello scrivente della Bussola. Gli scismatici si sono comportati, e continuano a farlo, da cattolici quando i veri cattolici si sono comportati da veri scismatici ed i frutti sono sotto occhi di tutti: messe "canoniche" sempre più annacquate e deserte e messe vetus ordo sempre più ricercate e piene. Comunico anche che lo scrivente non ha mai paetecipato messa dalla FSSPX ma il desiderio c'è. Sono fortunato perché il priore del mio paese (Volvera) è ancora un prete cattolico e le sue messe sanno far sentire la sacralità del Santo Sacrificio, cosa che nei paesi a me limitrofi (Piossasco, Candiolo o tutto il Pinerolese, in mano ad un vescovo notoriamente ateo e divisore), non è più possibile visto che paiono riti protestati e, probabilmente, molti di quei sacerdoti lo sono.
      Lo Spirito Santo non si dovrebbe riconoscere anche e sopratutto dai suoi frutti, o solo dalla burocrazia?
      Mi sembra di vivere nei tempi di Ario e Sant'Atanasio: non sono più molto sicuro che la maggioranza sia nel vero, per quanto sia "burocraticamente" regolare.

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    6. Carissimo, non è una questione burocratica, ma sostanziale: l'appartenenza o meno alla Chiesa. I veri cattolici non si separano dalla comunione gerarchica per preservare la fede, in quanto la necessità della comunione gerarchica appartiene alla fede stessa.
      Grazie a Dio, la terribile situazione della diocesi di Pinerolo non è la regola; anche altrove ci sono problemi, ma non sempre così grossi. Ringrazia il Signore per il tuo parroco e persevera nella tua sofferta testimonianza.

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  4. Reverendo Padre,
    è possibile contattarla via email?

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    1. Sì, a questo indirizzo:

      parrocchiavirtuale.slmgm@gmail.com

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    2. Grazie Padre, le ho scritto.
      Spero non sia finita nello spam come capita spesso e volentieri.

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    3. Risponderò appena possibile.

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  5. "In uno stato di evidente necessità, è necessario, anzi doveroso che le Comunità che vogliono rimanere fedeli a Cristo e alla perenne Tradizione della Chiesa si rendano canonicamente indipendenti da chi nella Chiesa agisce contro la Chiesa, da chi in nome di Dio agisce contro Dio. Una resistenza, questa, limitata nel tempo: essa riterrà assolto il proprio compito quando questa fase di generale sovversione della Gerarchia avrà fine. Non si tratta di ribellarsi all’autorità dei Pastori, bensì di riconoscere quanti tra essi sono in realtà lupi travestiti da agnelli o mercenari, ai quali non importa nulla delle pecore (Gv 10, 13), e che disobbediscono per primi a Nostro Signore; poiché bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini (At 5, 29)" (tweet recentissimo di un noto Monsignore in pensione).....Reverendo Padre, leggendo oggi questo tweet mi sono ritornati in mente gli articoli della Scrosati, forse applicabili in linea di principio anche a questo tweet. Sbaglio?

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    1. No, non sbagli affatto. Mi occuperò ben presto di quelle affermazioni farneticanti.

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  6. Egr. Rev. don Elia,
    La ringrazio per lo spazio che mi ha concesso, e soprattutto il tempo che mi ha dedicato nella risposta, dato che immagino sia oberato di impegni.
    Ciò però, mi da occasione e spunto, se me lo concede, di rappresentarLe il mio modesto pensiero.
    Premetto subito che concordo con Lei assolutamente, per il punto 4. Ella, padre, poi ha tutta la mia stima e approvazione per le sue posizioni per quanto concerne la "farsa pandemica" . Il sottoscritto peraltro per non essersi voluto sottoporre al "massacro" dell'"atto d'amore", è tra le migliaia di italiani privati del sostentamento per tre mesi. Colgo quindi l'occasione per ringraziarla di cuore: è stato per molti un vero Angelo.
    Venendo invece al nocciolo della questione: al sottoscritto è sembrato che l'articolista della NBQ, in definitiva non dica nulla di nuovo, indirizzando le proprie argomentazioni dove meglio gli aggrada. Qui non citerò le fonti, per motivi di spazio, ma parimenti, le assicuro, troverà sul web, altrettanti articoli di illustri Signori ben fatti (anche in risposta ai suddetti) che appaiono convincenti al pari di quelli del Nostro. La Bussola, in poche parole, sembra avere la pretesa di dare risposte facili a problemi complessi. Siffatte pretese, le abbiamo già avuto modo di constatare per quel che concerne un'altra diatriba in corso: la presunta "sede impedita" di papa BXVI, e le presunte dimissioni mai avvenute dello stesso, con conseguente fatto che papa Francesco non sarebbe il Papa legittimo. Giustamente, ci viene ricordato che non si hanno le sufficienti competenze per dare una risposta definitoria, e che bisogna lasciare fare alla Chiesa...parole sante! Mi sembra che lo stesso criterio non venga applicato nel caso di specie. D'altronde, se basterebbe il pur autorevole parere della Bussola quotidiana, a dirimere il tutto, la Chiesa avrebbe già risolto, non Le pare!?
    Un esempio paradigmatico, é la sicurezza con la quale si da per scontato che BXVI abbia rimesso le scomuniche per buon cuore pur considerando ancora "scismatici" i "lefebvriani"; e non invece, come potrebbe benissimo essere avvenuto: per un atto di "giustizia", in quanto la remissione dimostrerebbe che BXVI poteva non credere fino in fondo nello "scisma".
    Se lo scopo di questi articoli è poi quello di supporre di mettere in crisi i fedeli che assistono alle Messe celebrate dai preti della FSSPX o comunque frequentantano la suddetta Fraternità, ho come l'impressione che invece ne aumenterà le naturali simpatie; almeno a chi scrive, che ci tiene a dirlo: non è lefebvriano, ma ritiene che la Fraternità rappresenti il "fattore di disturbo" (o pietra d'inciampo) per gli odierni manovratori, i cd. "Novatores", e forse anche per qualcuno del campo "amico".
    Concludo, giusto appunto, con quanto rispose monsignor Lefebvre ad una sua interlocutrice, poco tempo prima di morire: "cosa succederà con la Fraternità, dopo di Lei, chi mai la sostituirà?", rispose: "niente di speciale, semplicemente: se la Fraternità è di Dio, continuerà, se non è di Dio morirà, tutto qui!".. "quello che vorrà il buon Dio! Io non mi tormento affatto!".
    Non so, ma a me ricorda due passi degli Atti degli apostoli.
    "Ma Pietro e gli altri apostoli risposero:
    «Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini» [...] Ma un fariseo, di nome Gamaliele, dottore della legge, onorato da tutto il popolo, alzatosi in piedi nel sinedrio, comandò che gli apostoli venissero un momento allontanati. Poi disse loro: «Uomini d’Israele, badate bene a quello che state per fare circa questi uomini» [...]. E ora vi dico: «tenetevi lontani da loro, e ritiratevi da questi uomini; perché, se questo disegno o quest’opera è dagli uomini, sarà distrutta; ma se è da Dio, voi non potrete distruggerli, se non volete trovarvi a combattere anche contro Dio»".
    La saluto cordialmente, e mi scuso per essermi oltremodo dilungato.
    La ricorderò molto volentieri nelle mie preghiere.
    Con ossequi.
    Siano lodati i SS.mi nomi di Gesù, Giuseppe e di Maria.

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    1. LETTERA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
      AI VESCOVI DELLA CHIESA CATTOLICA
      RIGUARDO ALLA REMISSIONE DELLA SCOMUNICA
      DEI 4 VESCOVI CONSACRATI DALL'ARCIVESCOVO LEFEBVRE
      Dal Vaticano, 10 Marzo 2009
      https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/letters/2009/documents/hf_ben-xvi_let_20090310_remissione-scomunica.html
      Gentile sig. Sergio, questa e' la "giustificazione" dolente del Santo Padre Benedetto XVI di cui all'oggetto. Non dimentichiamo che contemporaneamente dovette replicare alle posizioni personali del Rev. Mons.Williamson che riporto brevemente traendole da Wikipedia:
      https://it.wikipedia.org/wiki/Richard_Williamson
      Santi giorni nei Sacri Cuori di Gesu', Giuseppe e Maria!
      Laura

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    2. Caro Sergio, la questione dello scisma lefebvriano è già stata definita dalla Chiesa con il Motu proprio "Ecclesia Dei adflicta" di Giovanni Paolo II (2 Luglio 1988); sul carattere scismatico delle ordinazioni episcopali non c'è ombra di dubbio.
      Diverso è il caso della rinuncia di Benedetto XVI, riguardo alla quale è necessario un intervento chiarificatore, anche quello a livello pontificio. La remissione delle scomuniche, infine, non bastò a sanare lo scisma.

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  7. 4)Lo "stato di necessità" da solo non legittima la FSSPX
    https://lanuovabq.it/it/lo-stato-di-necessita-da-solo-non-legittima-la-fsspx
    4. Fine
    In modo da avere la completa esaustiva esposizione dei fatti.
    In sintesi : questi sono i fatti.

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  8. Io ho trovato il dossier della NBQ molto chiaro e cristallino, senza sofismi. Al contrario, l’articolo lungo 6 pagine di Chiesa e Post Concilio era talmente arzigogolato che ho perso il filo subito e ho smesso di leggere, perché mi son venute in mente le parole di Gesù: “il vostro parlare sia SI SI NO NO; il di più viene dal maligno.” Anche io ho notato nelle parole de prof Gnerre, che pure rispetto, nessun contributo valido a confutare quanto scritto dalla signora Scrosati. E quello che più mi stupisce è che le persone non si rendono conto che non ha detto nei fatti nulla e condividono il video applaudendo. Altra cosa che infastidisce parecchio è che se non sono in grado di ribattere costruttivamente, allora offendono una persona che ha avuto il coraggio di parlare chiaramente. Le sono saltati tutti letteralmente al collo. Se uno si ferma a guardare: articoli lunghi con molti sofismi, insulti e risposte di nessun contenuto pubblico, si rende conto che il comportamento non è affatto cristiano. Mi son chiesta come mai son saltati tutti addosso contro uno; ho realizzato che è il comportamento tipico del nemico. Infatti gli esorcisti dicono che i demoni non hanno unità tra loro ma lavorano uniti per un unico fine, quindi se si butta uno nella mischia gli altri accorrono, anche se non hanno interesse su quella cosa, ma solo per il fatto di attaccare, perché il fine comune è distruggere.
    Temo che la decisione di papa Francesco di legittimare la Fraternità sia stata fatta apposta per aumentare la confusione e la divisione tra i fedeli. Ma i fedeli aderenti alla Fraternità hanno un atteggiamento settario e molto aggressivo quando si parla loro di queste cose, io stessa ne ho avuto esperienza. O la
    pensi come loro o ti insultano e ti dicono che sei infedele e modernista. Non mi risulta che un cattolico “normale” si comporti in questo modo.
    Comunque, si rassegnino: Roma locuta, causa finita.

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  9. Luisella Scrosati
    REPLICHE
    Reazioni al "caso FSSPX": è in gioco la natura della Chiesa
    https://lanuovabq.it/it/reazioni-al-caso-fsspx-e-in-gioco-la-natura-della-chiesa

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  10. giovedì 24 agosto 2023
    La polemica sulla FSSPX. La Nuova Bussola Quotidiana e la negazione della semplice realtà
    Il nostro amico Cristiano Lugli ha scritto un commento sugli articoli che la Nuova Bussola Quotidiana ha pubblicato in questi giorni sulla FSSPX. Un altro tassello al fervente dibattito suscitato tuttora in corso; anche pensando che in questo particolare momento di confusione e di crisi ingravescente c'è bisogno di ripareggiare la verità e non di creare diffidenza sulla tradizione.
    http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2023/08/la-polemica-sulla-fsspx-la-nuova.html
    Carissimo Padre, proponendoLe l'incipit di questa replica, il mio intento non e' in alcun modo quello di farLa soffrire, di amareggiarLa, ma soltanto la constatazione di come certi " fili "non si possano toccare
    ma " data la situazione di crisi ingravescente si debba ripareggiare ". Tal ragionamento (se l'ho capito male abbia la paziente carita' di correggermi) fa tornare in mente :
    A)La replica di due catechiste ad un Sacerdote della Tradizione che in merito agli esorcismi ritenne di esprimere che le formule latine fossero piu' efficaci ;
    Replica delle stesse: " E no Padre, la Chiesa e' gia' troppo divisa. E allora che dobbiamo dire della Consacrazione in lingua italiana che forse non e' valida. ?..."

    B)Mi domando se la Santa Vergine apparendo alle Tre Fontane con il Titolo di Vergine della Rivelazione abbia voluto intimare solo a Cornacchiola di "rientrare nell'Ovile Santo" o se questo invito non fosse da estendersi a tutti, tutti.
    * In verità in verità vi dico: chi non entra nell'ovile delle pecore passando per la Porta ma arrampicandosi da un'altra parte, è un ladro e un predone. *Giovanni 10,1-21
    L'appellativo usato da Gesu' "predone" non e' forse riferito a tutti quelli che trascinano la gente dietro di loro , togliendoli a Pietro, all'Ovile Santo, a Lui ?
    Perche' accapigliarsi tra cristiani e non aiutare invece con una sana costruttiva caritatevole riflessione, Vescovi, Papa , Cardinali e pecorelle a dipanare questo groviglio ed a ritrovare infine il bandolo della matassa?
    Nel frattempo: Noi riconosciamo il nostro peccato e le nostre ingiustizie: Signore, perdonaci e ottienici di rimanere saldi con Te sulla Croce! Così sìa!

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    1. Il signor Lugli non ha alcuna autorità né competenza per trattare questo genere di questioni e non "ripareggia" un bel niente. Non bisogna aver paura di toccare certi "fili", dato che le reazioni stesse dimostrano chi ha ragione.

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  11. Caro padre per esperienza familiare le posso dire che con gli FSPX è inutile parlare, non si accorgono della ristrettezza del loro modo di intendere la fedeltà alla Messa di sempre che poi ha subito tante modifiche, si sentono superiori, attaccano ed insultano chi non è come loro, avevano una grande opportunità con Benedetto XVI, l'hanno sprecata e quindi restano con vescovi e sacerdoti extra ecclesiam, ma non lo vogliono capire.La ringrazio per la pazienza e preghi per tutti noi.

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  12. Caro don Elia, forse lei non è pienamente al corrente degli insulti che di continuo da parte dei tradizionalisti vengono indirizzati contro chi va a Messa nelle parrocchie di appartenenza, tanto quanto da quegli altri che ci definiscono in spregio e con inventiva para-teologica "una cum", e già questa comunanza ereticale a me dice qualcosa. In un filmato d'epoca, si può osservare con quale superbia monsignor Lefebvre, idolo dei tradizionalisti, andò in(contro?) al papa.Tra un poco, gli uni e gli altri pretenderanno di stabilire in quali Tabernacoli stia il Signore. È infine il caso di ricordare che gli epigoni di Lefebvre hanno obbligato i dipendenti laici a vaccinarsi, se volevano mantenere il posto di lavoro. Quanto a me, non abbandoneró la mia parrocchia ("volete andarvene anche voi?"). Mi sembra che in tanti stiano perdendo la Fede, sotto il velame dello zelo

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    1. Coraggio, non fatevi impressionare e conservate la pace interiore. Penso anch'io che molti, col pretesto di difenderla, abbiano perso la fede sostituendola con un'ideologia.

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  13. A volte mi domando se non facciamo lo stesso errore di Pietro, quello di voler essere pari a Gesu' . L' errore di voler camminare davanti a Lui e non "dietro "a Lui. Le nostre decisioni/azioni avranno favorito o rallentato o ostacolato il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria?

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  14. Reverendo don Elia, la dichiarazione della Priora Carmelitana (di un monastero estero) di non riconoscere l'Autorità del Vescovo locale (senza la distinzione della disobbedienza ai singoli ordini illeciti) può comportare la scomunica latae sententia per scisma? Ed eventualmente chi la sostiene in qualche modo correrebbe lo stesso rischio?

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    1. Bisogna vedere se il monastero dipende giuridicamente dal vescovo locale o no.

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  15. Alfredo Maria Morselli
    LEFEBVRIANI
    Se ha ragione la FSSPX, le porte degli inferi hanno prevalso
    L'irregolarità canonica dei sacerdoti di Ecône non è questione solo disciplinare bensì dottrinale. La crisi è innegabile, ma non se ne esce cercando la soluzione fuori dai confini della Chiesa visibile.
    https://lanuovabq.it/it/se-ha-ragione-la-fsspx-le-porte-degli-inferi-hanno-prevalso

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  16. La Beata Vergine Maria di cui oggi celebriamo la nascita ottenga a ciascuno del Corpo mistico , da quel Dio pieno di misericordia per la sua creatura, “la cui misericordia è eterna”, uno sguardo umile, attento, profondo , indagatore, che metta finalmente a nudo la propria situazione davanti all'Eterno, che guarisca, liberi, purifichi e salvi eternamente da ogni ferita, trauma e peccato. Amen

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  17. RISPOSTA A SEGUIRE IL COMMENTO DE "LA SCURE" AL SOTTOSCRITTO DEL 9 SETTEMBRE 2023
    Non seguiamo alcuna "narrativa", ma ci sforziamo di aderire semplicemente alla verità.
    Il motivo per cui i rimandi agli articoli non sono stati pubblicati è che quei testi non fanno altro che ripetere gli pseudoargomenti di cui abbiamo appena mostrato l'insostenibilità. In un dibattito fruttuoso non si procede muro contro muro, ma si tiene conto delle ragioni addotte dall'altra parte.
    Prima di pubblicare questo articolo, ho chiesto il parere di un qualificato canonista, il quale così mi ha risposto: "La situazione della FSSPX è radicalmente cambiata a partire dalle consacrazioni episcopali fatte nel 1988 contro la volontà espressa del Papa. Che lo vogliano o no, è un atto scismatico che nessuno stato di necessità o epicheia può legittimare, perché va contro la costituzione divina della Chiesa". Spero risulti abbastanza chiaro, da queste parole, che non si tratta di una questione di cavilli giuridici (con un'applicazione "straordinaria" del diritto, capace di sospendere di colpo le leggi fondamentali che assicurano la coesione del corpo ecclesiale!), bensì dell'essenza stessa della Chiesa. A questo proposito, è illuminante quest'ottimo scritto:

    https://lanuovabq.it/it/reazioni-al-caso-fsspx-e-in-gioco-la-natura-della-chiesa

    Le scrivo qui di seguito e in questo box, perché l'altro suo articolo è chiuso.... Ovviamente, nessun obbligo di risposta.
    Spero di non tediarLa troppo...

    MOLTO RUMORE PER NULLA

    La ringrazio della gentile risposta, Padre, mi permetta, tuttavia, di formulare delle semplici e forse ai suoi occhi, banali considerazioni.
    Lei parla di conformità alla verità, in ciò che scrive. Ma la Verità in tutta questa faccenda è lungi da essere rivelata. Dei semplici articoli, sebbene ben argomentati, non bastano a impegnare il fedele. Così come, pareri di autorevoli canonisti, che come capita spesso, valgono solo quando conviene ad una parte. Tutto resta quindi una costruzione sospesa, seppur erudita; che potrebbe essere vera, ma manca del suggello della Chiesa. Mons. Lefebvre non dichiarò mai lo scisma. Questo è noto a tutti... Il suo fu un atto di disobbedienza al papa, questo si. Forzo' indubbiamente la mano, ma per un atto di necessità superiore... In gioco non vi erano quisquilie, ma la Tradizione liturgica di sempre!, La Fede di sempre!!....
    Sulla remissione della scomunica ai vescovi, Lei, come altri, affermate che fu solo un atto di misericordia, per sanare un fatto illecito. E perché non invece un atto di giustizia operato da colui che più di tutti conosceva i fatti e i misfatti di tutta la storia!?
    Vede Padre , io sono un povero ignorante, nulla più, ma la realtà cerco di vederla per quello che è realmente, e non solo per quello che uomini (avvolte fallaci) e norme giuridico-canoniste (leggi positive), raccontano...
    La verità - secondo me - e che la fsspx rappresenta un castigo di Dio (come ha detto un prete su un noto blog) per quella Chiesa di uomini, che ha deragliato in modo sempre più manifesto dalla fede autentica, usando quale passepartout un "concilio malvagio e una cattiva messa". E per mettere in pratica tutto ciò, è bastata l'arma dell'obbedienza cieca!
    Perché quindi, non vedere la Fraternità, come un mezzo della Provvidenza? E che l'"anomalia" durerà per il tempo necessario?!
    Tutto rientrerà (compresa la fssspx), quando Dio avrà fatto ciò che va fatto: castigare questa società degenere, a partire da coloro che più offendono l'Altissimo: i Ministri infedeli (come nell'AT).

    La saluto cordialmente, la porto sempre nelle mie preghiere davanti al Santissimo .
    Filippo

    Citazione:
    "Dobbiamo ringraziare il buon Dio, per Lefebvre"
    P. Malachi Martin


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