Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 29 luglio 2023

 

Rivoluzionari tradizionalisti

 

 

Non è un ossimoro. Chiunque nella Chiesa, anziché sottomettersi all’autorità costituita, si scelga da sé un capo e pretenda di giudicare i superiori in foro esterno, attua il principio generatore di ogni rivoluzione; pur proponendosi idealmente di difendere la Tradizione, di fatto ne distrugge i fondamenti stessi. Se i detentori dell’autorità la esercitano male o addirittura la sfruttano per demolirla, toccherà a loro renderne conto a Dio, non certo a noi, ai quali – è bene ribadirlo – nessuno può far perdere la fede, se non vogliamo, né imporre l’esecuzione di atti che ripugnino alla coscienza. Non siamo tenuti a ottemperare a ordini illegittimi; se anzi un comando è contrario alla legge divina, abbiamo l’obbligo di disattenderlo. Tra il rifiutare l’obbedienza a singoli ordini illegittimi e il regolarsi in tutto in modo completamente indipendente, tuttavia, passa una bella differenza, come tra l’astinenza dalle carni e la totale privazione di cibo.

Sollecitudine, non accanimento

Più d’uno potrà aver l’impressione che ci stiamo accanendo per puntiglio contro determinate persone o istituzioni. In realtà è la costatazione dei gravi danni morali e spirituali riportati da molti fedeli che ci spinge ad insistere. I membri dei vari movimenti separatisti dell’ora presente, infatti, sebbene non siano numerosissimi in percentuale assoluta, sono estremamente zelanti nel diffondere i loro errori teorici e pratici, col risultato che i buoni cattolici sono indotti in confusione e perdono la pace senza motivo. I mezzi telematici hanno fatto sì che l’infezione si spargesse ovunque in tempi rapidissimi; gli attivisti, sparpagliati qua e là, si danno un gran da fare per diffondere i germi da cui si son lasciati contagiare, così che un pastore d’anime legittimamente costituito è costretto a spendere buona parte del suo tempo a richiamare le pecorelle dentro l’ovile e ad assicurare loro che, nonostante tutte le sue brecce, vi stanno al sicuro perché vi abita il Signore.

Non manca chi, sprovvisto d’altri argomenti, reagisce in chiave intimidatoria con velate minacce di denuncia ai superiori; non è chiaro, però, che cosa speri di ottenere, con tali miserabili mezzi, da un sacerdote consapevole di esser stato chiamato, nell’ordinazione, a dare la vita al seguito del Maestro per la difesa del gregge. Il mantenimento dell’anonimato (peraltro molto tenue) mira esclusivamente a garantire sul piano pratico la prosecuzione del servizio, richiesta dai lettori stessi; chi scrive sarebbe ben felice di ritirarsi a vita eremitica, ma in questo momento storico sa che ciò non gli è consentito. Non sarà magari una scelta di tendenza, è nondimeno possibile che uno, nella sua attività, non coltivi alcun interesse personale; qualcuno la chiamerà incoscienza, qualcun altro spiritualismo, non importa: «Chi mi giudica è il Signore» (1 Cor 4, 4).

Fare il gioco del regime?

Il peggiore inconveniente che appare a menti lucide e distaccate è che quanti si adoperano per attirar seguaci dietro a sé non fanno altro – magari senza avvedersene – che favorire gli interessi di quello stesso potere che contestano. In tal modo, infatti, essi frammentano la resistenza in tanti corpuscoli isolati e facilmente controllabili; pur adducendo dotte disquisizioni per negarlo, di fatto li separano dall’unità del Corpo Mistico. Prima di considerare le conseguenze di tale agire sul piano canonico, morale e spirituale, ci rendiamo subito conto che esso arreca vantaggio unicamente a quelli che ci si propone di indebolire: i progressisti, infatti, sono ben felici che i loro avversari si estromettano da sé e lascino campo libero alle loro manovre. Di questo passo, il rischio è che la Chiesa fedele esploda in mille obbedienze elette dal basso, come avvenuto ai protestanti.

La via indicata dal Signore e seguita dai Santi pare davvero poco praticata di questi tempi, perfino da coloro che si sono prefissi di difendere la sana dottrina; il rifiuto della Croce, su cui ci siam soffermati qualche tempo fa, sembra accomunare gli opposti schieramenti. La notizia che Dio Padre ha stabilito di riformare la Sua Chiesa col molto patire dei Suoi servi, secondo quanto rivelato a santa Caterina da Siena, non riscuote grande successo, neppure fra gli zeloti della Tradizione. Ma di quale fede stiamo parlando? Di un’astratta teoria o di quella conoscenza infusa che accende la speranza e la carità? La nostra vita cristiana consiste in uno sforzo umano di autoconvincimento e in una serie di pratiche esteriori o è un’esistenza filiale fondata sulla relazione soprannaturale con Dio, nutrita dalla grazia santificante e coltivata mediante l’intimo colloquio con Lui?

Conseguenze canoniche, morali e spirituali della separazione

A ben vedere, la decisione di separarsi dagli altri produce effetti che rendono impossibile un’autentica vita cristiana, salvo il caso dell’errore invincibile in chi è in buona fede. Quest’ultima eventualità si dimostra abbastanza realistica nelle persone che, sottoposte a una propaganda ossessiva, concentrata su un ristretto numero di questioni e presentata come verità indiscutibile, hanno subìto una profonda manipolazione della coscienza, secondo il metodo tipico delle sètte. Dio conosce le responsabilità di ognuno, sapendo perfettamente in quale grado è rimasto vittima di un inganno e in quale, invece, vi ha volontariamente acconsentito per assecondare le proprie passioni. Comunque sia, la scelta pratica dell’adesione formale a un movimento scismatico comporta, a livello canonico, la scomunica latae sententiae, la quale presuppone certo la piena avvertenza, ma non è comunque un rischio da mettere in conto alla leggera, viste le sue conseguenze sul piano morale e spirituale.

Chi si separa dalla Chiesa, infatti, si separa da Cristo stesso, perdendo così lo stato di grazia e la carità, che è la vita dell’anima. In tale condizione, ovviamente, riceverà tutti i Sacramenti in modo sacrilego e non potrà esser validamente assolto dai peccati. Questa situazione lo espone fortemente, come tutti sanno, alla dannazione eterna, a meno che non si ravveda e torni sui suoi passi; ciò risulta però molto difficile, a causa dell’indottrinamento ricevuto secondo tecniche elaborate proprio per impedire ogni ripensamento. In certi casi, solo un miracolo potrebbe strappare quelle povere anime al baratro, ma le grazie spirituali richiedono l’assenso; Dio, peraltro, non è obbligato a concederne di straordinarie, se non spinto dalla carità eroica di qualcuno che si offra vittima per l’errante. Dato che la fede non ci autorizza a pretendere temerariamente aiuti eccezionali, il buon senso raccomanda di rimanersene ben saldamente uniti alla società visibile, malgrado l’inadeguatezza delle sue guide.

In chi si è separato, infine, la vita spirituale rimane soffocata, nel migliore dei casi, dal formalismo rituale, morale e intellettuale, spesso puntellato da un volontarismo indiscreto, a volte del tutto cieco. Nel peggiore dei casi, invece, l’anima viene progressivamente invasa dall’odio, dalla superbia e dalla presunzione; chi ne è dominato, non essendo in pace con la propria coscienza, cerca spasmodicamente conferma nell’infettare altri delle sue stesse passioni, irritandosi violentemente con chi gli resiste con umiltà e mitezza. Anche senza dire o fare nulla, il secondo svela al primo, per contrasto, la malattia che lo divora anticipando in lui lo stato dei dannati. Povera la famiglia un cui membro si è fatto sequestrare da un movimento scismatico; la vita quotidiana sarà un assaggio dell’Inferno. Anche la situazione di uno che, viceversa, se ne dissocia contro il parere degli altri membri sarà ben penosa; nessuno, però, si scoraggi, purché viva realmente in grazia e preghi con vera fede.

Patientia pauperum non peribit in finem (La pazienza dei poveri non andrà perduta per sempre; Sal 9, 19).


28 commenti:

  1. Don Elia, lei ritiene che l'assistenza attiva alla messa promulgata da Paolo VI nel 1969 sia lecita sempre e comunque? Grazie per la sua risposta.

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    1. Sì, è lecita, perché il rito è stato regolarmente promulgato. Se però uno ha la possibilità, almeno ogni tanto, di partecipare alla Messa tradizionale, la deve preferire.

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    2. Quindi ci si può andare perché è buono o perché è stato regolarmente promulgato? Perché inganna la gente don Elia? Ma non si vergogna? Lei stesso ha attaccato il rito in queste sue pagine tante volte ed ora ci manda le persone.

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    3. Anche il documento di Abu Dhabi è stato regolarmente promulgato. Ed anche il decreto sulla libertà religiosa.

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    4. Non inganno nessuno. Dire che è lecito partecipare a un rito perché è stato regolarmente promulgato non equivale a dire che sia buono, bensì che non si può caricare di una colpa chi non ha altre possibilità di osservare il precetto festivo.
      Il documento di Abu Dhabi non è Magistero, ma una dichiarazione di carattere laico che non impegna la coscienza di nessuno. E' certamente grave che lo abbia firmato un papa o supposto tale; tuttavia non ce ne cale nulla: sarà lui a risponderne a Dio, non noi.

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    5. E' regolarmente promulgato ed è indubbiamente rito vero e valido.
      Che il novus ordo missae confligga con l'intangibilità liturgica e disprezzi il deposito rituale della sede romana fra l'altro è cosa che riguarda anche il rito del 62, che di quelli in latino è il solo permesso guardacaso. Esso in quanto menomazione del rito apostolico romano riformato al tridentino incapperebbe nei medesimi giudizi seppur in gravità certamente diversa e minore.
      Il novus ordo ha di peggio che oltretutto non favorisce sacralità e concentrazione seppur fatto bene.
      Elia ha consigliato bene, perché accusate senza comprendere?

      D.

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  2. Don Elia, Iddio renda fecondo il Suo zelo apostolico. Non si scoraggi mai. Oggi, 28 luglio, ho concluso una Novena in favore di s.Giuda Taddeo, la cui data liturgica è il 28 ottobre. Spero Lei voglia divulgare la devozione verso il Cugino del Signore, l’autore di una lettera apostolica. S.Giuda è protettore della purezza. Ebbene, preghiamo insieme per chiedere all’Avvocato delle case impossibili questa grazia: “non entrino MAI nelle scuole iniziative che, in forma palese o occulta, fanno propaganda anticristiana. In particolare, non entri mai iniziative come corsi gender, forme larvate di propaganda omosessualista. Vadano in malora le macchinazioni degli empi!

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  3. Grazie di cuore padre, lei è uno dei pochi che va al nodo della questione. Come hanno reagito i Santi di fronte alle crisi, in ultimo Padre Pio? Quando fai questa domanda a chi si prodiga tanto per costituire "adepti" alle proprie convinzioni deleterie per il Corpo Mistico, vieni guardato con sufficienza oppure col classico «Ma che c'entra, erano situazioni diverse, e soprattutto lì non c'era la "falsa chiesa"!».

    L'autentica riforma di se stessi, l'odio per il peccato, l'amore per l'unità della Chiesa (quella vera, che aborrisce sia modernismo che tradizionalismo farisaico), soprattutto l'abbandono alla Provvidenza, sapendo che tutto è permesso da Dio per la purificazione nostra e dell'intero Corpo: questa è l'unica via per produrre frutti buoni, al di là della retorica e dello zelo amaro (o meglio avvelenato) di tanti. Lo scisma tanto paventato, giustamente, è già in atto se ogni "cittadella della Tradizione" ragiona a sé, e non come Chiesa. Che il Signore ci aiuti a portare questa croce che è certamente dolorosa, ma purifica i nostri vizi, e ci preservi in special modo dalla superbia e dall'anticarità. Continui così padre, la vigna è piena di erbacce, specialmente "autoprodotte", e servono oggi più che mai bravi operai per dissodare il terreno. Che la Santa Vergine la protegga e San Giuseppe la difenda da ogni ingiusto attacco.

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  4. Elia il tradizionalismo, fosse solo quello, sarebbe già meglio.
    E' invece manipolazione dei canoni, riduzionismo della mistica, deviazione critico-dottrinale e distorsione della prassi morale. Dal punto di vista liturgico poi il sentimentalismo devozionalista è prima che squallido proprio stucchevole ed inficia molto.

    Modernismo e tradizionalismo si rinforzano a vicenda.

    Che poi la Chiesa è Una Santa Cattolica ossia universale, integrale, univoca e tutto sommato può essere anche rivoluzionaria come fu rispetto al mondo pagano, come tradizionale, come, nella legge di Libertà liberale nel senso giusto del termine.

    Queste due fazioni fanno estetica, ideologia e politica. I sinceri sono risucchiati senza responsabilità, ma altri vengono resi degni della Geena il doppio dei propri formatori.

    D.

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  5. Caro don Elia che il Signore la ricompensi grandemente per tutto quello che ha fatto e sta facendo per noi. Lei è un vero uomo di Dio che ha a cuore la salute delle anime. Grazie a lei ho potuto chiarirmi tanti dubbi, accumulati negli anni, relativamente alla dottrina nonchè avere tanta forza nei momenti difficili, che in questi ultimi tre anni non sono certamente mancati, quando non solo le istituzioni ma anche buona parte della gerarchia ha tradito i fedeli tra messaggi pro siero salvifico, chiusura delle chiese ed apostasia dalla vera dottrina.
    Grazie di cuore davvero caro don Elia, lei è il nostro faro in questi tempi oscuri.

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  6. Ci vuole tanta pazienza e riconoscimento che purtroppo l'ignoranza del Vangelo , Catechismo...ci porta ad andare lungo strade sbagliate e ci facciamo afferrare da chi conosce i nostri punti deboli . Penso alla papolatria staccata dalla conoscenza della Fede e penso ai farisei quelli che temevano Gesu' e la Sua Dottrina che portasse via a loro il primato di popolo scelto da Dio. La Croce è l'unica strada percorribile ,costa parecchio , ma non ce ne è un altra

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  7. Buon pomeriggio Don Elia, ho appena letto il suo Post, faccio presente che non seguo nessuno di questi individui, sono Cattolica Apostolica Romana, il mio grande problema è che non riesco ad accettare Bergoglio come papa, anche se se sappiamo che non lo è, quindi quando c'è la Consacrazione mi unisco al Sommo Sacerdote Gesù, vorrei sapere da lei,se è possibile, come sono realmente le cose e in che modo mi devo comportare,quale è la mia situazione spirituale, non si può parlae con i sacerdoti, sono tutti Bergogliani, sappia che non riconoscerò mai Chi è contro Gesù Cristo e la sua Chiesa Cattolica, la ringrazio anticipatamente se mi risponderà, Pace e bene

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  8. La Beata Elena Aiello, fondatrice dell’istituto religioso delle Suore Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, è stata innalzata agli onori degli altari, nel 2011, da Papa Benedetto XVI.

    Alcuni terribili eventi futuri le erano stati rivelati dalla Madonna, come la profezia approvata dalla Chiesa nelle fasi del processo della sua beatificazione: sarà forse l'esplicitazione del messaggio di Fatima, tanto combattuto da molti religiosi, che Papa Benedetto vuole farci conoscere, essendo giunto ormai il tempo? La profezia:
    «L'ira di Dio è prossima e il mondo sarà travagliato da gran calamità, sanguinose rivoluzioni, forti terremoti, carestie, epidemie e spaventosi uragani, che faranno straripare i fiumi e i mari! Il mondo sarà tutto sconvolto da una nuova terribile guerra. Le armi più micidiali distruggeranno popoli e nazioni. I dittatori della terra, veri mostri infernali, atterreranno le Chiese con i Sacri Cibori e distruggeranno popoli e nazioni e le cose più care. In questa lotta sacrilega, per il feroce impulso e l'accanita resistenza molto verrà abbattuto di tutto quello che è stato fatto dalla mano dell'uomo. Nubi con bagliori di incendio compariranno infine nel cielo e una procella di fuoco si abbatterà su tutto il mondo. Il terribile flagello, mai visto nella storia dell'umanità, durerà settanta ore. Gli empi saranno polverizzati e molti andranno perduti nell'ostinatezza del loro peccato. Allora si vedrà la potenza della luce sulla potenza delle tenebre». (16 aprile 1955)

    «L'umanità si è allontanata da Dio e, allucinata dai beni terreni, ha dimenticato il Cielo e si è sprofondata in una corruzione strabocchevole, che non trova riscontro neppure con i tempi del diluvio!... Ma l'ora della giustizia di Dio è vicina e sarà terribile!... E se gli uomini non ravviseranno in questi flagelli i richiami della Divina Misericordia e non ritorneranno a Dio con una vita veramente cristiana, un'altra guerra terribile verrà da est ad ovest, e la Russia con le sue armi segrete, combatterà l'America, travolgerà l'Europa e si vedrà specialmente il fiume Reno della Germania pieno di cadaveri e di sangue. Anche l'Italia sarà travagliata da una grande rivoluzione e il Papa dovrà molto soffrire. Il nemico, come leone ruggente, avanzerà su Roma e il suo fiele avvelenerà popoli e nazioni...». (22 agosto 1960). In particolare, questa profezia, sulla guerra che parte dalla Russia e che travolge l'Europa, pare riferirsi ai nostri tempi e indurci a scuoterci profondamente per radicarci in Cristo, abbandonando il peccato e abituandoci a vivere con lo stretto necessario, prima di essere vagliati da una più grande sofferenza dovuta all'impiego di armi nucleari che porteranno per conseguenza a grandi carestie, acqua e terre contaminate che faranno di molti luoghi un deserto, specialmente dove abbonda il peccato. Certamente le molte preghiere delle anime dei giusti, potranno ottenere dal Cuore Immacolato di Maria molte grazie di salvezza e abbreviare questi tempi di grandi calamità.

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  9. Coloro che si sono separati dalla Chiesa cattolica sono i modernisti della setta conciliare, non sono i cattolici tradizionali! La Chiesa cattolica non incomincia col Concilio Vaticano II, come invece ritengono i modernisti, sia sfegatati come Bergoglio, sia conservatori come Ratzinger (a tempo suo) o Sarah e compari. Pertanto,, io non aderisco a quella "chiesa conciliare", bensì alla Chiesa cattolica, incarnata dai fedeli, dai sacerdoti e dai vescovi (sia pure peccatori) che hanno conservato la dottrina della Fede di sempre, che chiunque, col semplice "senso della Fede" può percepire, con l'aiuto dello Spirito Santo e dell'Angelo Custode, che, con le loro incessanti operazioni, vengono in aiuto al semplice fedele, a chiunque chieda Loro aiuto. La stragrande maggioranza delle persone non trova nulla di differente nei propositi e negli atti della setta conciliare da quello che propone e attua il mondialismo più estremo (clima, vaccini, lgbt, etc...) e non va più in chiesa; dopo la Cresima, quasi nessuno va più in chiesa (di solito sezioni del PD, almeno in Emilia). Mio nipote si era accompagnato senza sposarsi, dal concubinato è nata una bimba non battezzata. Ho insistito, ho spiegato loro tante cose, sono venuti alla S. Messa di sempre: non ne sapevano niente! Risultato: matrimonio tradizionale, battesimo tradizionale per la bimba e frequenza ai Sacramenti... ma niente "chiesa conciliare"... Che cosa c'è di male? Secondo me niente. In ogni caso, lasciamo a Gesù Cristo l'ultima parola!

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    1. Ringrazio il Signore con te per la conversione del nipote e della sua famiglia.
      A parte questo, non esiste una "Chiesa conciliare" parallela alla Chiesa Cattolica; esistono battezzati che credono in modo retto e vivono conformemente alla fede e battezzati che non credono in modo retto e vivono contrariamente alla fede. Sforziamoci, con l'aiuto della grazia, di essere e rimanere nella prima categoria.

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    2. Ottima risposta a quanti parlano, in riferimento alla Chiesa, confutando le azioni e parole di prelati, vescovi,cardinali e papa,parlano di chiesa tradizionale, chiesa progressista, chiesa pre o post conciliare, chiesa di Bergoglio ,di Vigano, di Sara, Burke, Markx,Muller etc, alla maniera di un partito politico,come quelli esistenti nella prima repubblica. Ma la Chiesa quella fondata da Nostro Signore Gesù Cristo è Una Santa Cattolica e Apostolica, punto. E " Chi non è con me è contro di me.".

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  10. Buongiorno, può bastare che un rito sia regolarmente promulgato?
    Non credo proprio.
    Non voglio entrare nel merito del nuovo rito.
    Se arrivassero,come vogliono, alle donne sacerdote, alla modica della consacrazione e quant'altro, secondo lei bastarebbe promulgare "regolarmente" siffatto rito falso ed ereticale per renderlo valido?
    Vogliamo scherzare?
    Partecipare ad un eventuale siffatto rito sarebbe un peccato grave ed un sacrilegio. Io, piuttosto, non andrei a Messa.
    Purtroppo si può promulgare in maniera "regolare" qualunque nefandezza.
    Lei non tiene conto del fatto che questi signori, essendo eretici, idolatri ed apostati, sono fuori dalla Chiesa di Cristo.
    Sono io a giudicarli? Assolutamente no.
    La parola di Dio ed il deposito della fede lo fanno per tutti noi.
    È la stessa risposta,in sostanza ,che ha dato lei due o tre articoli fa.
    Mi sembra che si aggrappi ad una visione istituzionale, esteriore e formale della Chiesa.
    Con tutto il rispetto.

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    1. Se un rito non contenesse più le parole della Consacrazione, non sarebbe la Messa; l'ordinazione di donne, poi, è di per se stessa invalida. In questi casi, quindi, la promulgazione sarebbe semplicemente nulla, cosa che non si può dire, invece, del Messale di Paolo VI.
      Riguardo al giudizio sui detentori dell'autorità, non mi contraddico affatto. Ogni cristiano può e deve giudicare i loro atti nel foro interno della coscienza e regolarsi di conseguenza, ma non ha facoltà di giudicarli in foro esterno. La Chiesa è una società visibile; in analogia con l'essere umano, essa ha un'anima e un corpo, del quale fanno parte le sue istituzioni di governo. Non si può pertanto appartenerle se ci si separa volontariamente dal suo corpo. Questa non è una visione esteriore e formale, ma quanto insegna il Catechismo di san Pio X (cf. nn. 163-169).

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  11. "Là dove si stabilirono la Sede del beato Pietro e il Pulpito della Verità per la luce delle nazioni, là hanno posto il trono dell’abominio, della loro empietà; così che colpendo il pastore, possano disperdere il gregge" .
    (dalla preghiera a San Michele, di Leone XIII, susseguente all'agghiacciante visione del 1884...)

    Don Elia, il suo zelo, io lo apprezzo molto, tant'è che ho praticamente letto tutti i suoi articoli settimanali. Ma per quanto concerne i richiami al gregge "confuso" dai piazzisti delle sette tradizionaliste, qualcosa nei suoi sermoni non mi torna. Per carità, dalla sua ha la forma e la sostanza... Tuttavia, personalmente, trovo che manchi di Carità nonché della Verità, che precede, se non ricordo male le altre virtù. A me pare, che vi sia specialmente oggi, un concetto impreciso sull’obbedienza dovuta al papa, e ai pastori, in genere, che viene usata come clava per operate la dissoluzione della Santa Chiesa. È, forse, in molti casi, un'obbedienza in buona fede, che potrebbe essere riconducibile all'obbedienza degli ultramontani nell'ottocento, obbedienza che allora era buona perché i papi erano buoni. Tuttavia oggi è un’obbedienza cieca che ha poco a che fare con la pratica e l'adesione alla vera Fede cattolica. In questo momento è importante ricordare che l'obbedienza al papa non è una virtù primaria. La gerarchia delle virtù parte dalle tre virtù teologali di Fede, Speranza e Carità, seguite dalle quattro virtù cardinali di Giustizia, Temperanza, Prudenza e Fortezza. L'obbedienza è un derivato della virtù cardinale della Giustizia. Perciò è ben lungi dall’essere classificata prima nella gerarchia delle virtù.
    Rammentare quanto detto finora, è chiaro che sia molto spiacevole, se non molto doloroso, soprattutto nei confronti dei "piccoli e dei semplici". Ma purtroppo, in questi tempi di confusione, che arriva in molti casi dalla stessa "chiesa docente", risulta d'obbligo, che noi laici (come avvenne già nel IV° secolo al tempo dell'arianesimo), per senso di carità cristiana verso i fratelli nella fede, ci facciamo interpreti e difensori dei diritti di Dio, e della Verità, che è Ns Signore Gesù Cristo, Vivo e Vero.
    Lo scisma, comunque, è già in atto, ed è voluto dalla setta massonica che ha preso le redini della Chiesa, il compito del buon cristiano è preservare il seme (di guareschiana memoria), per quando la piena sarà passata.
    Padre, Elia, ciò che vedo, ogni giorno, nella mia parrocchia novus ordo sembra un piano inclinato verso l'abisso dell'apostasia... Sarà mica meglio tornare all'abc della fede, prima che nelle chiese ci troviamo solo diavoli?!
    Le assicuro le mie preghiere. La saluto cordialmente.
    LJC🙏

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    1. Carissimo Sergio, ho più volte ribadito che non parlo di "obbedienza cieca", bensì di obbedienza legittima, cioè di quella che si presta a ordini legittimi, i quali sono tali per tre requisiti: 1) che siano conformi alla legge divina e a quella ecclesiastica; 2) che siano emanati da chi detiene legittimamente l'autorità; 3) che rimangano entro i limiti delle sue attribuzioni.
      Dal punto di vista sistematico, l'obbedienza è trattata come virtù connessa alla giustizia; dal punto di vista morale e spirituale, invece, essa è presupposta da tutte le virtù, dato che le pratichiamo per obbedienza a Dio. Il peccato, d'altro canto, è disobbedienza ai Suoi precetti.
      Le redini della Chiesa sono nelle mani di Gesù Cristo, al quale nessuno può strapparle. Se sta permettendo questo strapotere della massoneria all'interno della gerarchia cattolica, ha sicuramente uno scopo buono, dato che ogni male è permesso da Dio in vista di un bene maggiore.
      Se la frequentazione della parrocchia è insopportabile, infine, scegliete un altro luogo dove andare a Messa e smettete di farvi torturare inutilmente l'anima. Se siamo umili e fedeli, la Provvidenza non ci fa mai mancare i Suoi aiuti.

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  12. Tra questi "rivoluzionari tradizionalisti" io metterei anche il famoso arcivescovo, autore di messaggi sempre uguali (e il vaccino, e Bill Gates...e basta dai!), nascosto chissà dove (ma poi perché?) e in dubbia comunione col papa.

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    1. Il famoso arcivescovo ha imboccato la via dello scisma almeno di fatto. Sarebbe bene, per l'anima sua e per quella dei suoi lettori, che sollevasse un po' lo sguardo dalle beghe umane verso gli orizzonti della Provvidenza. Tenendo gli occhi fissi sulla terra, si rischia non solo di perdere la visione soprannaturale delle cose, ma anche di farsi ripetitori della propaganda mondialista, la quale, per fiaccare ogni resistenza, vuole probabilmente convincerci dell'ineluttabilità di certi processi, quando invece tutto è e rimane saldamente nelle mani di Dio.

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  13. S. Caterina strigliava i potenti del suo tempo, compresi i Papi, con un' ardita attivita' epistolare che li metteva di fronte alla loro coscienza. Nei riguardi dei suoi figli spirituali calibrava il suo insegnamento, fedele alla teologia di S. Tommaso, secondo le
    esigenze di ciascuno. Abbiamo potuto imparare come sia possibile coniugare contemplazione e azione. Riguardo al pensiero del Monsignore a cui si allude, trovo sia plausibile, per evitare di essere sopraffatti dal Nemico, usare ciascuno gruppo le proprie armi, ovvero quei talenti che il Signore ci ha donato per combattere la buona battaglia e che ci posizionano in punti diversi, pur avendo tutti lo sguardo rivolto alla stessa Meta

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    1. Le armi devono essere lecite e vanno usate in modo lecito.
      Possiamo pure trovarci in punti o gruppi diversi, ma dobbiamo tutti rimanere dentro la società visibile della Chiesa gerarchica.

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    2. Tra tanti commenti così ben scritti io aggiungo solo una battuta: "aveva la coscienza pulita. Mai usata". Forse i destinatari di tante epistole, dubia e suppliche sono talmente ciechi che è estraneo loro anche il concetto di luce e buio. Comunque preghiamo molto perché io ho studiato per anni gli effetti di un "castigo atomico" e vi assicuro che è tra i peggiori castighi possibili . C'è del buono ancora nel mondo (pensate solo ai neonati, e alla quasi totalità dei bambini piccoli che, insieme a quasi il 96% della popolazione, morirebbe in uno/due anni a causa della carestia seguente l'inverno nucleare), preghiamo per ciò che va salvato. Vi assicuro che "dopo" non ci sarà più tempo nemmeno per pregare e che i vivi rimpiangeranno di non essere morti quel giorno.

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  14. Rev.Padre, don Curzio Nitoglia e' un Sacerdote della Pia Unione?

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