Se
Gesù tornasse oggi…
Vidi iniquitatem et contradictionem in civitate (Sal 54, 10).
«Ho visto nella città iniquità e contraddizione». Quando il
Creatore decise di visitare di persona, assumendo la natura umana, il mondo
uscito dalle Sue stesse mani, pronunciò queste parole nella Sua preghiera
filiale. Il peccato e l’opposizione al Padre non eran diffusi soltanto nella
società pagana, ma anche e soprattutto – seppur mascherati dalla prosopopea del
culto e dell’insegnamento ufficiali – nella Città santa, quella in cui Egli
aveva posto la propria dimora terrena. La ribellione a Dio, sul piano pratico e
speculativo, aveva raggiunto un tale grado di abilità dialettica che rabbini e
sacerdoti potevano manipolare a piacimento la Legge divina, ormai sedotti da
lungo tempo dall’esoterismo babilonese e persiano, dalla gnosi alessandrina e
dall’immoralità ellenistica. L’immane coacervo di trattati che costituisce il
Talmud non è altro che la monumentale testimonianza di quell’ipocrita e blasfema
contraffazione della vera religione, rivelata dall’Altissimo.
Se il Signore tornasse oggi, dovrebbe ripetere quelle stesse parole
nell’osservare la società visibile della Chiesa, nella quale non solo dilaga la
generale trasgressione dei Suoi precetti, ma si è pure imposta una sistematica
negazione della verità, finanche nelle sue più familiari evidenze. Come
stupirsi se questo processo, a cascata, si è riprodotto nella società civile,
privata di ogni barriera spirituale, intellettuale e morale di fronte ai
formidabili assalti di propaganda menzognera del pensiero unico? I cabalisti si
sono infiltrati nella Città santa e, con la scusa del rinnovamento e dell’apertura
al mondo, vi han diffuso la loro concezione demoniaca di una “divinità”
abbracciante in sé il bene e il male; dato però che la contraddizione, nella
realtà, non può sussistere, il loro pensare e agire è totalmente orientato
all’iniquità e votato a colui che ne è l’origine, Lucifero. Infatti, poiché due
poli opposti si annullano a vicenda, il bene vero non può esser perseguito se
non escludendo ciò che è intrinsecamente cattivo, mentre chi ammette il male,
in qualunque forma, non può compiere il bene se non in apparenza, cioè con atti
materialmente, ma non moralmente buoni.
La spaventosa confusione che impera attualmente nel popolo
cristiano, clero e laici, deriva proprio dall’abbandono di queste elementari
cognizioni metafisiche ed etiche, le quali, pur appartenendo al patrimonio
comune dell’umanità, vanno oggi faticosamente riconquistate, a livello sia
cognitivo che comportamentale. Non è facile disintossicarsi dai miasmi del
“pensiero” e della “fede” liquidi che hanno impregnato le menti mediante una
“cultura” e una “teologia” semplicemente inconsistenti; ciò è nondimeno
possibile, sotto la guida spirituale di Maria santissima e quella intellettuale
di san Tommaso d’Aquino e san Bonaventura. Tale sforzo è assolutamente
indispensabile per la costruzione della Chiesa del futuro, che non potrà
reggersi sulla base del velleitarismo e del sentimentalismo, così diffusi anche
in certi ambienti della resistenza cattolica. Chi per decenni ha respirato soltanto
un’aria malsana deve rendersi conto di aver bisogno di cure speciali.
Nell’ultimo secolo l’anima dell’uomo occidentale, a sua insaputa, ha subìto una
mutazione, analoga a quella che intendono realizzare anche nei corpi facendoci
assimilare polveri di metalli vari, nanoparticelle e filamenti di biologia
sintetica.
Ripromettendomi di ritornare su quest’ultimo punto dopo averlo
meglio approfondito, mi soffermo per ora sulle ricadute ecclesiali del cattivo
funzionamento di menti “geneticamente modificate”, non per indurvi alla
sfiducia o alla rivolta, bensì per comprendere meglio con voi la situazione
paradossale in cui ci troviamo. La liquefazione del pensiero e delle coscienze
ha fatto sì che opinioni e condotte non siano più valutabili in modo oggettivo,
in rapporto alla retta razionalità e alla legge morale, ma vengano giudicate –
per giunta in modo insindacabile – in riferimento a categorie non pertinenti,
come l’analisi sociologica o quella psicanalitica. L’uso della ragione e della
volontà è inalienabile prerogativa dell’individuo, che per ciò stesso ne è
direttamente responsabile e non può esserne esonerato con pretesti speciosi.
Invece l’assimilazione della gnosi hegeliana, specie nella versione marxiana, ha
abituato i vertici della Chiesa ad agire in modo del tutto arbitrario,
conculcando, da un lato, i legittimi diritti dei loro sottoposti (o ammettendoli
al massimo come un favore) e avallando, dall’altro, i peggiori abusi
dottrinali, liturgici e morali.
Tale processo ha ingenerato, ad ogni livello, tutta una mentalità e
una prassi che autorizzano senza scrupolo alcuno clamorose omissioni, accecanti
ingiustizie, scandalose nefandezze. Ai colpevoli di gravissimi crimini sessuali
l’occupante del Soglio petrino non ha saputo comminare altro – già da arcivescovo
– che una blanda psicoterapia, mentre rimuove brutalmente, con metodi da
dittatore, chiunque non si allinei… Viste le premesse, tuttavia, è questo
l’esito obbligato: anche l’aberrazione, a modo suo, ha la sua coerenza e la sua
logica, a fondamento di una pretesa “normalità” dell’assurdo. Chiunque tenti di
opporvisi, facendo appello a principi inderogabili e a diritti inalienabili, si
scontra con un muro di gomma che assorbe ogni colpo o lo rimanda indietro.
Oltretutto il moltiplicarsi delle istanze di governo permette di prendere
decisioni inique di cui è arduo attribuire la paternità ad un soggetto
particolare, mentre chi vuol ricorrere deve inoltrarsi in un arcipelago di
entità giurisdizionali in cui non è affatto facile orientarsi.
Le decisioni della somma autorità di minor gradimento mediatico
sono di solito delegate a membri della Curia Romana, i quali agiscono spesso al
di fuori della cornice canonica, unicamente in virtù del potere che detengono e
della copertura di cui godono. Il chierico che faccia ricorso a loro per ottenere
giustizia corre il rischio che il torto subìto si trasformi in situazione definitivamente
bloccata, a meno che non tenti di adire direttamente il Sommo Pontefice, che ha
peraltro assegnato il supremo tribunale della Segnatura Apostolica ad un
personaggio più ossequente del predecessore. Dato che l’attuale composizione
del collegio cardinalizio, grazie alle numerose nomine conferite nella raffica
di concistori annuali, sembra blindare anche il prossimo conclave, dal punto di
vista umano non si vedono spiragli di sviluppi positivi: ci sono infatti tutte
le premesse perché il pontificato successivo risulti peggiore dell’attuale, si fieri potest…
È così che paghiamo lo scotto di una crescita ipertrofica del ruolo
del Papato, nel quale pare ormai esaurirsi la Chiesa Cattolica, a dispetto
degli ossessivi quanto ipocriti mantra sulla “collegialità”. Alimentata
da un culto della personalità che preferisce l’individuo alla funzione, il
favore delle masse alla volontà di Dio, il successo mondano ai doveri
istituzionali, tale visione diminuisce l’autorità spirituale del Vicario di
Cristo nel momento stesso in cui ne esalta la popolarità. Ancorare la prima alla
seconda, infatti, significa privarla della base immutabile e incontestabile,
lasciandola in balìa dell’umore di folle manipolate dai mass media.
Questo non è però fenomeno esclusivo degli ultimi anni, ma si protrae da
decenni, senza che inizialmente se ne avvertisse il pericolo. Possiamo forse
dimenticare l’ingiustificabile incoerenza con cui, fino a quindici anni fa, si
acclamava il Papa in oceanici raduni e al contempo gli si disobbediva
platealmente in ogni ambito, soprattutto in quello morale? Iniquità e
contraddizione, cioè la violazione pratica e l’opposizione intellettuale
alla divina Parola, eran già allora la regola, molto prima che “Francesco” le
sancisse ufficialmente.
Che farà dunque il Signore per punire tale farisaica ipocrisia? Non
caccerà forse a nerbate quegli usurpatori che pretendono di appropriarsi della
Sua eredità, cioè del Suo popolo, di noi Suoi fedeli, così come, nel 67,
tolse di mezzo quelli di allora per mano degli zeloti e degli idumei? Non
affiderà forse la Sua vigna ad altri agricoltori, che Gli consegnino i frutti a
tempo debito (cf. Mt 21, 38-41; 22, 7) e rendano a Lui la gloria che Gli è
dovuta? Egli riceve comunque, incessantemente, onore e lode dagli abitanti del
Paradiso e, qui sulla terra, dagli innumerevoli martiri del nostro tempo,
nonché da tutti i cristiani fedeli che perseverano, soffrendo e pregando, nella
verità e nella grazia; ma è anche giusto che sia glorificato mediante la
condanna di quei collaborazionisti che, anziché servirlo, usano la propria
autorità spirituale per sottomettere la Sua Sposa alle pretese abusive del
potere civile e al perverso progetto di un unico governo mondiale perseguito dalla
mafia finanziaria cazara. Non so perché, ma ho il presentimento che non manchi
molto al grande repulisti… e ringrazio Dio di non essere fra quelli.
Obsecro, Domine, mitte quem missurus es: vide afflictionem populi tui: sicut locutus es,
veni et libera nos (Ti supplico,
Signore, manda colui che stai per mandare; guarda l’afflizione del tuo popolo.
Come hai detto, vieni e liberaci; dall’Ufficio Divino; cf. Es 4, 13; 3, 7). Quia non relinquet Dominus virgam peccatorum
super sortem iustorum, ut non extendant iusti ad iniquitatem manus suas (Poiché
il Signore non
lascerà lo scettro dei peccatori
sopra l’eredità dei giusti, perché i giusti non stendano le mani verso
l’iniquità; Sal 124, 3).
Virgo potens. Nell’imminenza della festa dell’Immacolata – Aldo Maria Valli
Grazie. Come già detto in una mail privata, invito di nuovo i lettori di questo prezioso blog a fioretti, Rosari, atti di devozione alle anime del Purgatorio, gesti silenziosi di carità verso i cristiani perseguitati con queste intenzioni: siano rovesciati i troni della menzogna (truffe elettorali e finanziarie, calunnie contro il vero Cattolicesimo) e i troni dell'omicidio e, quindi, dell'infanticidio. Sia rovesciata il deep State che si è impadronito dell'ex Cristianità, sia allontana da Roma la falsa chiesa. Coraggio quindi, anche se il Natale somiglierà più a una dolorosa Quaresima. Ma in passato abbiamo mai apprezzato il valore della Quaresima?
RispondiEliminaBuongiorno Don Elia, può farmi qualche esempio semplice e concreto di atti materialmente ma non moralmente buoni? Grazie
RispondiEliminaUn atto solo materialmente buono è un atto per sua natura buono, ma compiuto senza retta intenzione: per esempio, fare l'elemosina per farsi ammirare, prendersi cura di un parente anziano per averne l'eredità, aiutare una persona per farla sentire obbligata e cose simili.
EliminaVideoconferenza del Magistrato Dr.Angelo Giorgianni e del Medico Dr.Mariano Amici .
RispondiEliminaDal sito L'Eretico 2 del 7 Dic 2020.
Vaccini: "È UN DISEGNO CRIMINOSO! NON BASTANO POCHI MESI DI TEST PER ESCLUDERE EFFETTI NOCIVI"
https://www.facebook.com/leretico2020/videos/2770913103171558/
Alla cortese attenzione di Don Elìa .
Mi perdonera' il fuori tema ?
Ave Maria !
Certo. E' bene tenere viva l'attenzione sui vaccini.
EliminaAve Maria!
Nuovo ciclo di incontri tenuti da don Vilmar Pavesi sul "Trattato della vera devozione a Maria" di san Luigi Maria Grignion de Montfort, in vista della Consacrazione al Cuore Immacolato della Vergine Santissima .
RispondiElimina1° Conferenza 24 Nov 2020
https://www.youtube.com/watch?v=oHt7XCQlLdY
2° Conferenza 8 Dic 2020
https://www.youtube.com/watch?v=fIZBNfMlGvg
Don Vilmar Pavesi
La Consacrazione alla Madonna, frutto di queste conferenze spirituali è previsto per il 2 luglio 2021, solennità della Visitazione di Maria, alla parrocchia della SS. Trinità dei Pellegrini, a Roma.
Contempliamo l'Opera di Dio .
Ave Maria !