Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

domenica 1 febbraio 2015


Il canto del gallo


Basta con il tempo trascorso a realizzare la volontà dei pagani, vivendo nella lussuria e nella concupiscenza… (1 Pt 4, 3). Dio condannò alla distruzione le città di Sodoma e Gomorra riducendole in cenere, ponendo un esempio a quanti sarebbero vissuti empiamente (2 Pt 2, 6).

Una ponderata riflessione sui fatti richiede tempo, ma permette spesso di cogliere dei nessi che a prima vista sfuggono, consentendo così di collegare avvenimenti apparentemente disparati e di inserirli in un quadro più ampio, che grazie ad essi, a sua volta, a mano a mano si precisa e completa. Se si pensa all’attuale conduzione della Chiesa Cattolica, tale quadro si va configurando in modo sempre più inquietante, confermando peraltro gli acuti disagi e sospetti che da quasi due anni attanagliano la coscienza di ancora… semplicemente pensa.

Il 5 aprile dell’anno scorso, nella cattedrale di un’importante diocesi argentina, è stata battezzata una bimba nata con fecondazione artificiale da una donna unita in “matrimonio” con un’altra donna. Per fare da madrina, in quell’occasione, si è scomodata addirittura la Presidente della Repubblica, che ha evidentemente inteso esprimere pubblicamente, nel modo più solenne possibile, il proprio compiacimento per il riconoscimento ecclesiale così concesso alla prima coppia di donne che ha beneficiato della nuova legge da lei promossa in merito alle unioni civili tra persone dello stesso sesso.

Tutti si rendono conto delle devastanti conseguenze e ripercussioni che ha inevitabilmente avuto un evento del genere. Battezzare un bambino per rigenerarlo in Cristo è cosa doverosa e sacrosanta; accettare che sia presentato da due donne come se fossero i legittimi genitori significa avallare un abominio morale e una legislazione aberrante che nega la realtà della persona umana. Se la situazione morale del suo focolare non permette di seguire la prassi normale, un battezzando può essere portato in chiesa anche dai soli padrini.

Com’è facilmente presumibile, il Vescovo diocesano, prima di procedere a un abuso così grave, deve aver telefonato in Vaticano per chiedere il parere della Congregazione competente. Se così è avvenuto, la risposta del Cardinal prefetto può essere stata soltanto una: NO. Di fatto, però, il Vescovo argentino ha agito come voleva, mentre la testa del Cardinale, di lì a poco… è caduta. Spiegazione? Anche qui, ce n’è soltanto una. Due anni fa, tra l’altro, un sacerdote della diocesi di Buenos Aires di mia conoscenza, in una conversazione fra preti alla quale prendevo parte mio malgrado, si era accanito a sostenere che in un caso simile (in quel momento ancora puramente ipotetico) avrebbe senz’altro accolto la coppia per il Battesimo – senza nemmeno consultare il proprio Arcivescovo, del cui consenso era certo…?

A questo punto, partendo dalla nomina a Prelato della banca vaticana di una vecchia conoscenza (sodomita notorio ancora saldamente in sella nel bel mezzo di una raffica di decapitazioni); passando per l’ormai celeberrima battuta durante il volo di ritorno dal Brasile (che nella mente del popolo ha avuto più peso di una definizione dogmatica); continuando con le dichiarazioni quanto meno eversive delle interviste concesse a un quindicinale (nonostante il titolo) non più cattolico e a un quotidiano (per vocazione) velenosamente anticattolico; osservando altresì la liquidazione dell’opera purificatrice intrapresa da Benedetto XVI (con il correlativo trionfo della lobby curiale responsabile del complotto che pare lo abbia indotto alle dimissioni)...

... proseguendo ancora con il vergognoso colpo di mano all’ultimo Sinodo dei Vescovi ad opera di un onnipotente “segretario speciale” di nomina pontificia (carica prima inesistente); per arrivare infine alla defenestrazione dell’integerrimo Comandante delle Guardie Svizzere (che forse troppe ne aveva viste tra le sacre mura), all’udienza concessa a una poveretta spagnola che si è rifatta un corpo da uomo (come se questo bastasse a diventarlo) e – last but not least – alla promozione cardinalizia di un vescovo “di periferia” che ha svisceratamente (e misericordiosamente) perorato la causa delle unioni civili per i poveri omosessuali… lo scandalo di Cordoba, mondialmente amplificato dai poteri massonico-mediatici e dai sodalizi di pervertiti impenitenti, acquisisce lineamenti molto netti e viene ad occupare un posto ben preciso nel quadro di cui poc’anzi si discorreva.

Sicuramente chi ha certe tendenze va molto bene ai maltusiani, né corre generalmente il rischio di diventare… un “coniglio”. Il fatto è che san Pietro, come tutti i suoi autentici successori, non si è mai neppure sognato, non dico di approvare, ma anche solo di essere indulgente con i vizi contro natura; avrà semmai compatito chi ne è schiavo, pur insegnando che, se qualcuno vi si ostina con orgoglio, si esclude da sé dalla misericordia divina, sempre pronta a guarire e liberare, mediante ministri fedeli e avveduti, chi ha bisogno di ritrovare la propria vera identità e, con essa, un’autentica libertà. Nel regime attuale, invece, un Cardinale che, da vescovo, si è adoperato con successo in tal senso si è visto brutalmente relegato a un ruolo di mera rappresentanza…

Certo, anche il Principe degli Apostoli, la notte della Passione, rinnegò il suo Signore, ma fu per l’umana debolezza; subito dopo, quando il verso di un pennuto squarciò il silenzio, si ricordò delle parole udite poche ore prima dalla bocca del Maestro e pianse amaramente di compunzione. In quel luogo sorge oggi la chiesa di San Pietro in Gallicantu, nella quale il rigenerante dono delle lacrime è ancora largamente concesso a chi vi entri con il cuore contrito per i propri peccati. Nulla di più lontano dall’insidiosa ebbrezza della popolarità e del quasi unanime consenso mediatico (proprio quella mondanità così aspramente condannata a parole…).

Dopo le rovinose litanie del corvo e fra le stucchevoli iterazioni dei pappagalli di corte, giungerà il momento in cui canti il gallo? Almeno ad uno, ciò dovrebbe pur dire qualcosa, se non servirà con i suoi cortigiani (sempre a parole, così detestati…). A questi ultimi sembra doversi applicare, purtroppo, l’aggettivo usato dal cardinal Napier per qualificare il danno irrimediabile causato dalla Relatio pseudo-sinodale del 13 ottobre scorso: irredeemable.
 

3 commenti:

  1. pauroso!ribaltamento totale della via indicata da Cristo x la salvezza!non hanno fatto volare le colombe come tradizione(questo termine lo cancelleranno dal vocabolario ciò che è tale tutto al macero!) x no vederle sbranate come l'anno scorso....hanno preferito i palloncini rigorosamente "arcobaleno"......attenti i segni dal cielo si stanno moltiplicando....poi sarà pianto e stridore dei denti!!!!!rimaniamo fedeli a Dio preghiamolo che sostenga in questa battaglia contro il potere delle tenebre voi sacerdoti e Lui ci salverà! il Signore la benedica la Madonna l'avvolga nel suo manto !coraggio!

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  2. Non bisogna aver paura di nascondersi, rimanere nell'anonimato non fa bene, se credete che state agendo per amore della verità, non dovete aver paura di niente

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  3. se un fratello sbaglia Gesù ci chiede di parlare in faccia

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