Sudore freddo
Ricordate quell’improbabile “preghiera per la pace”
pronunciata su un prato triangolare da tre
rappresentanti di religioni diverse, fra cui un imam musulmano che, facendolo in ogni sua preghiera, non si è
potuto astenere, nemmeno in quella circostanza, dal chiedere ad Allah la
distruzione degli infedeli, proprio nel luogo in cui il Principe degli Apostoli
e centinaia di martiri, al tempo di Nerone, hanno dato la vita per Cristo
mediante supplizi disumani…? Subito dopo, la firma di una “dichiarazione” di
impegno comune – sempre per la pace – nell’adiacente Pontificia Accademia delle
Scienze, retta per pura coincidenza da un solerte prelato argentino.
Sei mesi più tardi, nella medesima Pontificia Accademia,
nuova riunione di capi religiosi riunitisi per firmare un’altra dichiarazione
(questa volta contro le moderne forme di schiavitù), ma non più soltanto in
tre, bensì in dodici, non più in
rappresentanza delle sole religioni monoteistiche, ma dei principali culti
diffusi sull’orbe terracqueo. La delegazione più numerosa – curiosamente – quella
di un’ideologia guerresca che da quattordici secoli minaccia seriamente il
cristianesimo; non potevano poi mancare i rappresentanti di una filosofia
immanentistica che promette la felicità come dissolvimento nel nulla e di un’atavica
credenza politeistica, oggi più che mai virulenta, che con le sue pratiche e
litanie incomprensibili procura immancabili infestazioni maligne ai suoi
adepti, specie se occidentali…
Sorvoliamo sul fatto che proprio alcune di quelle
religioni hanno direttamente originato – e continuano attivamente a difendere,
sia con cieca violenza che con insegnamenti alienanti – sistemi sociali (come
quello delle caste indiane) responsabili di raccapriccianti violazioni dei
diritti umani mediante forme vergognose, inconcepibili nel secolo XXI, di
sfruttamento e asservimento degli esseri creati a somiglianza di Dio. In questa
sede non ci soffermiamo neppure, anche se richiederebbe un puntuale e doveroso
chiarimento, sulla questione della necessaria unicità della vera religione,
quella rivelata e stabilita dal Figlio di Dio fatto uomo, né su quella
dell’impossibile collaborazione con chi professa le religioni false; a questo
proposito basterebbe rileggere l’Enciclica Mortalium animos
del grande e coraggioso papa Pio XI.
In una Chiesa contagiata dal virus delle “dichiarazioni”
(a cominciare da quelle, dottrinalmente problematiche, frettolosamente varate
da un’assemblea di vescovi che, dopo tre anni abbondanti di accese discussioni
su centinaia di pagine da approvare, non vedevano l’ora di tornarsene a casa), sembra
ormai impensabile ribadire l’antica e sempre valida dottrina, che non potrà mai
mutare per il semplice motivo che ha il Verbo incarnato per autore. È sempre
quell’antica dottrina, tuttavia, ad ammonirci che impugnare la verità conosciuta è uno dei sei peccati contro lo
Spirito Santo, quelli che nostro Signore ha dichiarato irremissibili (cf. Mt
12, 31-32). Egli stesso, prima di ascendere al cielo, ha ingiunto ai suoi
Apostoli di andare in tutto il mondo, predicare il Vangelo all’intera creazione
e fare discepole tutte le nazioni, insegnando loro ad osservare quanto da Lui
comandato e battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
(cf. Mt 28, 19-20).
Posta questa premessa, non si vede come un cattolico
possa pregare insieme con chi nega l’unico Salvatore del mondo e la sua
identità divina, né cooperare per il bene dell’uomo con chi non ne riconosce il
Creatore e lo asservisce al diavolo, prima ancora che ad altri uomini… a meno
che non si rinneghi implicitamente il Salvatore stesso, la redenzione eterna da
Lui operata e il mandato missionario da Lui impartito. In realtà, nell’inedito
“parlamento delle religioni” inaugurato il 2 dicembre scorso in Vaticano, qualsiasi
riferimento a tutto questo è stato accuratamente evitato: al centro c’è stato
soltanto l’uomo (qualificato come immagine
di Dio, ma di quale?), mentre nessuno si è sovvenuto che ogni crimine
contro esseri umani è anzitutto un’offesa e un’usurpazione nei confronti di Chi
li ha creati. Un cristiano autentico, invece, sapendo che al di fuori di Cristo
e della Chiesa non v’è salvezza, non perde tempo in eventi infruttuosi e fuorvianti,
ma si adopera con tutte le forze, in obbedienza al suo Signore, per annunciare
il Vangelo a chi lo ignora, lasciandolo comunque libero di rifiutarlo – e, in
tal modo, di dannarsi da sé. In quel giorno, Sodoma e Gomorra avranno una sorte
meno dura di chi avrà fatto questa scelta (cf. Mt 10, 14-15)… sempre che la
parola di Gesù valga ancora qualcosa, almeno per chi lo rappresenta sulla
terra.
Su un altro versante, al contrario, certi gesti e
dichiarazioni, pur non avendo alcun effetto concreto per il nobile scopo
dichiarato, sono una vera manna per il pensiero dominante – di chiaro stampo
massonico – secondo il quale tutti i credenti (in chi o che cosa, non importa,
basta credere in qualcosa) dovrebbero unirsi in un’unica, grande religione
mondiale in cui convivessero e si annullassero ad un tempo tutte le differenze;
l’importante è operare insieme per la pace, la giustizia e la salvaguardia del
creato. A parte il fatto che tali valori,
così come sono comunemente intesi, non hanno più il benché minimo connotato
religioso, avendo una portata puramente terrena e rigorosamente aliena da
qualsiasi riferimento alla trascendenza, è impossibile definirne contenuti
precisi e validi per tutti senza un fondamento metafisico, tale cioè da collocarli
al di là della mutevole contingenza e del turbinio passeggero delle idee.
Un tempo si parlava non di “sogni” o di utopie,
bensì di realtà effettive e praticabili, le virtù,
comportamenti abituali la cui bontà intrinseca si fonda sulla verità del Bene eterno.
I cosiddetti “valori” della cultura attuale, invece, sono scatole vuote in cui
ognuno mette ciò che gli pare; più il contenuto è vago e confuso, meglio è, perché
così non si può biasimare nessuno per la sua condotta né tanto meno esigere
qualcosa da chicchessia. Ma proprio questo serviva ai poteri occulti per
realizzare la propria agenda e indottrinare a piacere la gente, ormai in gran
parte incapace di usare correttamente la ragione e di riconoscere le assurdità
per rigettarle.
Questo cristianesimo utopico così di moda e
politicamente corretto corrisponde perfettamente, in ultima analisi, ai criteri
della nuova “religione mondiale” antropocentrica, testé evocata, persino nei
dettagli simbolici. Anche la massoneria ha la sua “trinità” diabolica,
rappresentata con un triangolo; la “salvezza” meramente mondana da essa
proposta risiede nella scienza infallibile e nell’inarrestabile progresso che
ne deriverebbe; i suoi “apostoli” possono appartenere a qualsiasi culto, visto
che questo è del tutto ininfluente. Il suo “profeta”, in piena coerenza con i
princìpi della setta, parla con loro di libertad,
igualdad y fraternidad... Al solo udire queste parole, mi viene da sudare
freddo.
L'Altissimo la benedica e protegga per la sua opera a sostegno della Verità. Non siamo soli. Grazie per il suo coraggio.
RispondiEliminaLodiamo Iddio
Condivido ogni parola. Grazie per la parresia, quanto mai desiderabile di questi tempi.
RispondiEliminaCarattere sacro e inviolabile della famiglia è scritto nella preghiera in preparazione del Sinodo (Ott 2015). Al buio dell'esortazione la gioia dell'amore c'è da sudare freddo!!!
RispondiEliminaIn un tempo di cortigiani lei è una persona libera e profetica
RispondiEliminaMai come ora è necessario stare uniti e attaccati alla corona di Maria. Fiat! Fiat! Vieni o Volere Supremo a regnare sulla terra! Investi tutte le generazioni, vinci e conquista tutti!
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