Per la Chiesa
con Maria Corredentrice / 2
«Ave, Piena di grazia, il Signore è con te; tu sei benedetta fra le
donne» (Lc 1, 28 Vulg.). Le parole dell’arcangelo Gabriele attirano la
nostra attenzione sulla persona di Maria santissima e sulla Sua condizione
assolutamente unica: il titolo Piena di grazia contiene implicitamente
il mistero dell’Immacolata Concezione, ossia quella verità di fede secondo la
quale la Vergine Maria fu preservata dal peccato originale fin dal primo
istante del Suo concepimento; il peccato, perciò, non ha mai avuto su di Lei
alcun potere né il minimo influsso.
Non possiamo certo escludere che il demonio abbia provato a
tentarla, così come provò col Signore, nel deserto, durante il Suo digiuno di
quaranta giorni; nel Loro caso, però, si trattò di qualcosa di completamente diverso
da quello che avviene a noi, poiché su di noi, che portiamo ancora la ferita
del peccato originale (benché col Battesimo abbiamo ricevuto la grazia
santificante), le tentazioni esercitano una certa influenza: prima che, con
l’aiuto della grazia di Dio, riusciamo a respingerle, esse condizionano la
nostra volontà – cosa che, in Gesù e Maria, non poté mai accadere, poiché in
Loro non c’era la minima traccia del peccato di origine.
Ora, l’Immacolata Concezione è un privilegio unico che Dio ha
concesso alla Vergine in vista della morte redentrice del Figlio Suo, di Colui
che da Lei sarebbe nato. Perché ne fosse degna Madre, il Creatore Le ha
concesso tale privilegio tenendo conto in anticipo dei meriti della Passione
del Cristo, applicandoli a Lei prima ancora che essa avvenisse, dato che,
nell’eternità, non c’è successione temporale. La Vergine Maria è dunque il primo
frutto della Redenzione, anzi il più splendido: è un frutto anticipato. Come
spiega il beato Pio IX, Maria è stata redenta in modo più sublime: per
esprimere qualcosa di inesprimibile, il Papa ricorre a una forzatura
linguistica che renda l’idea, per quanto possibile, della grazia inestimabile
del privilegio da Lei ricevuto.
Quella stessa Passione del Figlio di Dio fatto uomo, nel disegno divino,
è stata tuttavia possibile proprio perché la Madonna Gli ha dato un corpo
umano, la carne e il sangue che sarebbero stati materia del Sacrificio
redentore; perciò è da Lei che proviene la Vittima del Sacrificio. Non solo: in
perfetta coerenza con quanto avvenuto nell’Incarnazione, la Vergine parteciperà
poi al Sacrificio stesso, non soltanto accettandolo, ma anche offrendolo
attivamente al Padre e unendo Sé stessa all’offerta del Figlio. Gesù e Maria
sono indissolubilmente congiunti: la Madre è unita al Verbo incarnato in modo
strettissimo (arctissime coniuncta); è per questo
che riconosciamo in Lei la Corredentrice: è un dato di fatto.
Il mistero dell’Immacolata implica necessariamente anche la verità
della Corredenzione: Ella ha ricevuto quel singolare privilegio in vista della
Passione del Figlio, ma secondo il piano salvifico la Passione del Figlio, a
sua volta, è stata possibile perché è stata Lei a donargli il corpo con cui
Egli avrebbe sofferto. Perciò possiamo affermare che la Madonna è Corredentrice
perché Immacolata – ed è Corredentrice fin dal primo istante del Suo
concepimento: quindi non solo sul Calvario, ma fin dall’inizio stesso della Sua
esistenza.
Ora, per quale motivo la Vergine è Corredentrice? perché ha fornito
la Vittima del Sacrificio, l’ha offerta al Padre e si è unita a quell’atto di
offerta? Perché a causa della disobbedienza di Adamo ed Eva, che ce ne aveva
chiuso le porte, noi eravamo esclusi dal Paradiso; con la Sua obbedienza, la
Madonna le ha riaperte. Ella è Corredentrice perché noi eravamo perduti e non
avevamo alcuna speranza: eravamo inesorabilmente condannati all’Inferno. La
festa dell’Immacolata ci fa allora alzare lo sguardo verso la nostra vera
Patria, verso quella realtà che già esiste, anche se ancora non la vediamo e
non siamo in condizione di accedervi; con il cuore, tuttavia, già viviamo lì:
un cristiano che non abbia il cuore ancorato in Paradiso non è un vero
cristiano. La nostalgia del Cielo ci deve accompagnare e impregnare in ogni istante,
in modo tale da animare, muovere e dirigere ogni nostro pensiero, ogni nostra
decisione, ogni nostra azione.
Per fare questo, abbiamo bisogno – come dice il Signore nel Vangelo
– di un cuore da bambini (cf. Mt 18, 3). Ciò non equivale all’infantilismo, ma
indica la disposizione di credere incondizionatamente tutto quel che Dio ci ha
rivelato, aderendo senza alcuna remora né il minimo scarto a ciò che la fede ci
fa conoscere, così come è successo nella Vergine Maria. Chiediamo allora all’Immacolata
la grazia di avere un cuore da bambini che aspiri incessantemente al Paradiso.
Se la Madonna è Corredentrice, è anche Mediatrice di tutte le grazie, poiché è
attraverso di Lei che il Signore le fa arrivare fino a noi: la sorgente delle
grazie, evidentemente, è Cristo, ma Dio ha voluto che esse ci siano comunicate
tramite la Madre.
Chiediamo anche l’intercessione di santa Teresa di Gesù Bambino, poiché
il Signore le ha concesso la grazia di comprendere con una profondità rinnovata
la dottrina dell’infanzia spirituale e di saperla poi insegnare efficacemente.
Invochiamola per tutta la Chiesa: guardare al Paradiso non significa
disinteressarsi della terra e abbandonare i propri simili al loro destino; noi
desideriamo invece arrivare in Paradiso con il maggior numero di persone
possibile. Guardiamo allora a santa Teresa per poter adempiere, all’interno
della Chiesa, il compito che Ella ricevette da Dio e che scoprì quando era già
carmelitana, circa due anni prima di morire.
Ella capì che il Signore l’aveva chiamata a svolgere, nel Corpo Mistico, la funzione del cuore: «Nel cuore della Chiesa, mia Madre, io sarò l’amore». Essere l’amore nel cuore della Chiesa significa offrire tutta la propria esistenza, tutta la propria preghiera, tutte le proprie azioni, mediante il Cuore Immacolato di Maria, perché i disegni di Dio si realizzino per la Chiesa intera; significa volere il bene di tutta l’umanità, il quale risiede unicamente in Cristo. All’infuori di Lui non c’è altro bene possibile; perciò non ci si può avvicinare a Dio tramite le altre religioni, che sono piene di errori. La nostra religione è l’unica che sia stata rivelata direttamente da Dio; perciò chiediamo la grazia di poter fare ogni cosa perché gli uomini siano condotti alla verità e, con la fede e il Battesimo, diventino membra del Corpo Mistico. In tal modo adempiremo il nostro compito: essere l’amore nel cuore della Chiesa.
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