Parola di vero Pastore
Come più volte asserito in queste pagine, la cosiddetta sinodalità è un artificio retorico escogitato per scardinare la
costituzione divina della Chiesa imponendo decisioni prese da pochi ma
presentate come richieste provenienti dal basso. Ci è di grande conforto
costatare che un valoroso Vescovo, ingiustamente e illegalmente rimosso dalla
sua diocesi a causa della sua fedeltà al Signore, abbia maturato al riguardo
una posizione analoga. Riproponiamo perciò con gioia l’ultima lettera da lui
indirizzata ai fedeli, dal titolo: Il cammino sinodale non è una via da
seguire per la Chiesa (28 Maggio 2025). È un testo che si fa molto
apprezzare per la pacatezza evangelica, unita a cristallina chiarezza e a franchezza
genuinamente apostolica. Auspichiamo peraltro con vivo desiderio che papa Leone
XIV proceda quanto prima a riparare alla gravissima ingiustizia subita dall’Autore;
sarebbe un gesto di riconciliazione che contribuirebbe non poco a dimostrare la
veracità del saluto di pace rivolto alla Chiesa intera il giorno della sua
elezione.
Miei cari figli e figlie in Cristo,
è con cuore di Pastore, spinto dal dovere e dall’amore, che devo
parlare apertamente di una questione che in questo momento mi grava
profondamente sulla mente e sul cuore: il cosiddetto cammino sinodale.
Esso si presenta come una via da seguire per la Chiesa, ma in realtà si
allontana dal fondamento posto da nostro Signore Gesù Cristo.
La Chiesa non è nostra, da reinventare. Essa è il Corpo Mistico di
Cristo, fondato sulla roccia di Pietro, guidato dai successori degli Apostoli e
santificato dallo Spirito Santo. Qualsiasi tentativo di ridefinire la sua
costituzione divina – appiattendone la natura gerarchica o distribuendo l’autorità
dottrinale del papato tra conferenze episcopali, assemblee o comitati laici –
non è rinnovamento, ma rottura.
Il cammino sinodale si discosta dal chiaro insegnamento e
dalla struttura tramandatici dagli Apostoli. Esso mina l’ufficio petrino, istituito
da Cristo quando disse: «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia
Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa» (Mt 16, 18).
Esso introduce confusione al posto della chiarezza, sentimento democratico al
posto dell’autorità divina e compromesso al posto della fedeltà.
La Chiesa non può contraddirsi: non può insegnare oggi ciò che ha
condannato ieri. Il deposito della fede non è soggetto a evoluzione
consensuale. Come scrisse sant’Ireneo di Lione, «la Chiesa, sebbene dispersa in
tutto il mondo, fino ai confini della terra, ha ricevuto dagli Apostoli e dai
loro discepoli questa fede […] e la conserva con cura» (Contro le eresie, I,
10, 1).
Nel libro dell’Apocalisse vediamo le anime dei Martiri che stanno sotto
l’altare e gridano a Dio (cf. Ap 6, 9-11). Sono coloro che hanno mantenuto la
fede fino alla morte, rifiutandosi di piegarsi allo spirito del mondo. Essi ci
ricordano che essere cattolici non significa seguire le mode del tempo, ma
aggrapparsi alla Croce di Cristo, qualunque cosa accada.
Il sangue dei Martiri non è solo il seme della Chiesa, ma anche il
suo vessillo. Essi morirono nella fedeltà all’unica, santa fede cattolica e
apostolica, non in un’esperienza sinodale. Morirono nella fedeltà ad una Chiesa
che ha una sola voce, una sola fede, un solo Battesimo (cf. Ef 4, 5).
Disonoriamo la loro testimonianza quando cerchiamo di sostituire la verità
apostolica con i venti mutevoli dell’opinione popolare.
Preghiamo per il Papa, amiamo il Papa, ma seguiamo Cristo. Se la
Santa Sede promuove un cammino che si allontana dalla fede degli Apostoli,
dobbiamo rispondere non con la ribellione, ma con incrollabile fedeltà e dire,
con Pietro e gli Apostoli: «Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini»
(At 5, 29).
Vi esorto, cari fedeli, a non lasciarvi smuovere. Tenete saldo ciò
che avete ricevuto. State con i Santi e i Martiri. Siate come le vergini sagge,
con le lampade accese e pronte per lo Sposo.
Aggrappiamoci alla fede dei nostri padri: immutata, immutabile e
sempre vera.
Vostro in Cristo,
Vescovo Joseph E. Strickland
Buonasera padre.
RispondiEliminaIn questa lettera https://www.aldomariavalli.it/2025/01/01/monsignor-strickland-la-situazione-attuale-nella-chiesa-e-le-sue-cause-siamo-al-culmine-di-un-processo-che-e-stato-diabolicamente-pianificato/ monsignor Strickland sembrerebbe ritenere corretta la ordinazione fatta da monsignor Marcel Lefebvre dei 4 Vescovi nel 1988, atto per il quale cadde in scomunica e che lei, padre, stigmatizza come errato in suo precedente commento.
Cito "Lefebvre consacrò quattro vescovi fedeli alla tradizione senza l’approvazione papale (sebbene l’avesse ripetutamente cercata dopo che gli era stato assicurato che sarebbe stata concessa) perché riteneva che senza vescovi che sostenevano gli insegnamenti tradizionali e la Messa latina tridentina la continuità della tradizione della Chiesa sarebbe stata a rischio. Così si assicurò che la scala fosse preservata intatta."
Cosa ne pensa?
Monsignor Strickland, in quel testo, si basa evidentemente su informazioni di parte che non corrispondono pienamente al vero. Ho riserve anche sulle conclusioni di monsignor Schneider, da lui citato: lo stato di scisma è stato dichiarato dalle più alte autorità vaticane, per cui non si può parlare di semplice "situazione irregolare". Quand'anche si trattasse di mera irregolarità, comunque, non si capisce come si possa considerare normale che un gruppo di sacerdoti predichi e amministri i sacramenti senza averne diritto.
EliminaApprezzare un vescovo, ad ogni modo, non significa condividerne totalmente tutte le opinioni. Non siamo manichei che vedono tutto bianco o tutto nero, ma prendiamo ciò che è buono e lasciamo ciò che lo è meno.
"Siate come le vergini sagge, con le lampade accese e pronte per lo Sposo."
RispondiEliminaCon tanta cura e pastorale vigilanza, eseguendo l’incarico a Lui affidato di pascere gli agnelli e le pecore, anche il Rev.Don Elìa sta nutrendo diligentemente il gregge del Signore con le parole della fede, con la salutare dottrina e lo mettete in guardia dai pascoli velenosi in vista del Bene Maggiore. Hanno entrambi gli stessi sentimenti di Cristo: “idem velle, idem nolle”, la stessa cosa volere, la stessa cosa non volere.
Per grazia di Dio!
LO SGUARDO DRITTO VERSO DIO
RispondiEliminaLa Nuova Bussola Quotidiana
https://www.youtube.com/watch?v=nnMzhye1Jak&t=425s
Per l'approfondimento personale.
Se puo' essere utile.
Scozia, ha celebrato la Messa con rito romano al Campo Base del Monte Everest. Ha usato una pietra sbozzata come altare. L'ascesa è iniziata da Lukla, in Nepal.
RispondiEliminahttps://gloria.tv/post/PoEFFUVzTKLX2NsrqWDhcZKn8
Scalatore, ma prima "Lavoratore nella Vigna del Signore".
Il suo nuovo abito e' per sempre, anche lassu' in alto. Bella testimonianza. Grazie.
A proposito di papato, copio/incollo un commento molto interessante, benché non lo condivida al 100%, essendo eccessivamente... materialistico o, se vogliamo, hobbesiano, che ho trovato sotto uno degli ultimi video del canale Youtube di Limes, in cui si discute di papa Leone.
RispondiEliminaLo reputo interessante perché credo metta in evidenza un cattivo costume che proprio è del mondo della Tradizione cattolica; ossia, il non voler tenere troppo conto che i papi vengono sempre eletti in momenti storici ben precisi e caratterizzati da equilibri geopolitici - cui si è giunti peraltro attraverso gli esiti delle guerre - e dal predominio di una potenza egemonica (la quale spesso, anzi sempre usa tutte le sue forze per serbarselo, esso predominio):
''Parlare di un 'rebus' e di come Trump possa 'usare' papa Leone XIV implica una lettura riduttiva dei rapporti storici tra papato e potere imperiale. L’elezione papale, sin dal medioevo, è sempre stata influenzata — se non determinata — dalla potenza egemone del momento, come notava già Tocqueville a proposito dell'intreccio tra religione e potere negli Stati moderni.
Dal Sacro Romano Impero a Napoleone, fino alla Guerra Fredda, l’elezione del papa ha rispecchiato gli equilibri geopolitici: basti ricordare Giovanni Paolo II, la cui agenda apertamente anticomunista si inseriva perfettamente nella strategia statunitense del contenimento. In tale ottica, Leone XIV non può essere semplicemente 'usato' da Trump, né da alcun presidente americano, perché la sua elezione stessa è già segno di un'intesa strutturale tra Santa Sede e potere imperiale contemporaneo.
Più che 'uso', sarebbe dunque più corretto parlare di un sostegno reciproco funzionale alla stabilità dell’ordine globale. Il papato, lungi dall’essere un’entità autonoma in senso assoluto, continua a muoversi, come in passato, in coordinamento con l’egemonia vigente, oggi rappresentata — al netto di crisi interne — dagli Stati Uniti d’America."
Si tratta di una visione troppo terrena e anche un po' forzata, ma coglie un aspetto della realtà, purché non lo si assolutizzi.
EliminaNon so. Cosa dire..mi aggrappo alla sapienza incarnata.. cioè Gesù Cristo..Via Verità è Vita..
RispondiElimina14 giugno 2025 - La Pazienza di Gesù
RispondiEliminaSanta Maria in Aula Regia
https://www.youtube.com/watch?v=r6qBCPb2V4Y
https://www.youtube.com/watch?v=6vhNJD6txnw
RispondiElimina^^^Guardate, ma soprattutto ASCOLTATE...^^^
Mah, è proprio il Papa della cattività americana del papato (dovrebbe essermi di stupore il fatto che nel mondo della Tradizione si trascuri questo IMPORTANTISSIMO aspetto, anzi sconcio? direi proprio di no, a ben vedere, e infatti c'è solo amarezza in me. E rassegnazione).
Grazie di indicarci la vera luce
RispondiElimina18 giugno 2025 - Gesù, il nostro Pane quotidiano
RispondiEliminaSanta Maria in Aula Regia
https://www.youtube.com/watch?v=uJDqyNbgdMk
Corpus Domini 2011 (23 giugno). Processione Benedetto XVI
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=ODjZtkrZ-Pw
Corpus Domini 2009 (11 giugno). Benedetto XVI
https://www.youtube.com/watch?v=iwQCAI7DhKg
Rev.Padre, cosa significa "concelebrazione", forse meno S.Messe?
RispondiEliminaQuali conseguenze? Grazie
Sì, perché nella concelebrazione si offre un solo Sacrificio.
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