Conclave
insidiato
Odisti omnes
qui operantur iniquitatem, perdes omnes qui loquuntur mendacium (Sal 5, 6-7).
«Detesti tutti coloro che operano l’ingiustizia, farai perire tutti
coloro che proferiscono menzogna». Il conclave che inizierà il 7 Maggio
prossimo per l’elezione del Successore di Pietro si preannuncia non solo molto
combattuto tra opposte correnti, ma anche minato da subdole manovre con le
quali, a quanto pare, si sta tentando di comprometterne la legittimità. Qualora
fosse eletto un candidato non gradito, infatti, i progressisti potrebbero
appigliarsi a qualche pretesto per dichiarare nulla l’elezione e pretendere la
convocazione di un nuovo conclave. Un’eventualità del genere provocherebbe uno
scisma, cioè la peggiore sciagura che la Chiesa possa temere.
Occorre preliminarmente osservare che i temporanei gestori della
Santa Sede non meritano alcuna fiducia, vista l’assoluta mancanza di
credibilità della comunicazione riguardante l’ultima degenza di Bergoglio e le
settimane successive alla sua dimissione dall’ospedale. Non son stati capaci
neppure di fornire un’indicazione univoca circa l’ora del suo decesso, avvenuto
probabilmente parecchio tempo prima dell’ora dichiarata; la modalità della
dichiarazione della sede vacante, poi, è stata a dir poco imbarazzante per
un’istituzione millenaria che, in questo tipo di procedure, deve dar prova di
inappuntabile serietà e competenza.
Il Vaticano – è ormai chiaro da anni, purtroppo – è in mano a bande
di affaristi e pervertiti senza scrupoli che si contendono denaro e potere ma
sono a loro volta ricattati, a causa dei loro vizi, da un potere occulto che li
manovra in base ai propri fini. Il pontificato dell’uomo prescelto per
realizzare tali scopi non ha prodotto, in fin dei conti, i risultati sperati: a
parte le macerie morali e dottrinali lasciate in tante anime e un paio di suore
illegalmente piazzate in posti di rilievo, non ci sono stati i cambiamenti
strutturali auspicati dalla fazione rivoluzionaria (per esempio, l’abolizione
del celibato sacerdotale o l’accesso delle donne all’Ordine sacro).
Il caso Becciu
I traditori infiltratisi nella Chiesa devono perciò giocarsi il
tutto per tutto, poiché un pontificato più conservatore potrebbe
definitivamente affossare i loro progetti. Così si spiega il prolungamento del cammino
sinodale, decretato con un papa in bilico tra la vita e la morte, ma che il
nuovo pontefice potrà depennare in un attimo; così si capisce pure la storiella
delle lettere con cui il malato avrebbe escluso dal conclave un
porporato al quale, tuttavia, non ha mai ritirato con atto formale la dignità
cardinalizia. Qualunque giudizio si debba portare sui trascorsi di quest’ultimo
nella Segreteria di Stato, egli merita comunque un monumento per la spontanea
rinuncia ad essere fra gli elettori.
A parte la ridicola pretesa di far comandare un papa defunto,
infatti, l’insidia per la legittimità del conclave era davvero pericolosa, ma
Becciu ha rotto il giocattolo in mano ai cospiratori. In caso di elezione di persona
non grata, se quest’ultimo avesse partecipato si sarebbero appellati al
mancato rispetto della volontà del predecessore; se non avesse partecipato,
avrebbero contestato l’immotivata assenza di un avente diritto. In un caso come
nell’altro, avrebbero avuto un pretesto per dichiarare nulla la votazione ed
esigere una nuova elezione, col conseguente rischio di provocare uno scisma
come quello d’Occidente, che fece morire di dolore santa Caterina da Siena.
Tale rischio non è tuttavia completamente scongiurato: a Becciu si
potrebbe comunque rinfacciare, a papa fatto, di aver rinunciato senza essere
impedito, come lo sono invece i due cardinali che saranno assenti per motivi di
salute. Un timore del genere non pare infondato, vista la spregiudicatezza con
cui lo hanno usato come capro espiatorio accusandolo dinanzi al capo (il quale,
narcisista manipolatore qual era, si faceva a sua volta facilmente manipolare)
e dichiarandolo reo nel processo-farsa sulla gestione del disastroso affare di
Londra. La principale accusatrice di Becciu, dietro le quinte, è una torbida
figura di lobbista italo-marocchina inserita da Bergoglio nella
commissione di riforma delle finanze vaticane (!), poi espulsa e condannata per
divulgazione di documenti riservati…
Il caso Viganò
Non cessa di addolorare la condotta di un vescovo scomunicato che
dà segni di aver perso il senno e i cui interventi son regolarmente rilanciati
da quello che un tempo era un bravo giornalista cattolico ma, a forza di dar
credito a quello, sembra a sua volta obnubilato. Un esperto di diritto canonico
che per tutta la vita ha lavorato per la Santa Sede dovrebbe sapere
perfettamente di non avere la facoltà di stabilire se un papa è legittimo o no;
tale compito spetta in via esclusiva al collegio cardinalizio. Egli non ha
pertanto la minima autorità per dichiarare Bergoglio usurpatore del Soglio;
tutto il suo ragionamento, di conseguenza, cade miseramente nel nulla.
Di fatto, almeno materialmente, colui che si diede il nome di
Francesco ha detenuto ed esercitato per dodici anni la suprema potestas, tant’è vero che tutti gli hanno obbedito e ogni sua decisione è stata
puntualmente eseguita. Anche la creazione di cardinali è valida; qualora egli
non fosse davvero stato papa, essa sarebbe comunque stata implicitamente
ratificata da Benedetto XVI, il quale, finché fu in vita, li accolse tutti
nella sua residenza. Eventuali irregolarità procedurali, poi, vengono sanate
dall’universale accettazione dell’eletto, a meno che non siano immediatamente contestate
durante il conclave stesso, non a cose fatte, come avvenne per Urbano VI.
Il sovrannumero, se costituisce un problema, va segnalato adesso,
nelle congregazioni preparatorie, prima che inizino le votazioni. Con quale
criterio, però, si dovrebbero escludere tredici cardinali? Vogliamo istruire
processi per eresia durante la sede vacante? oppure li bruciamo in Campo de’
Fiori senza dibattimento? Certo, ci sarebbe un bel da fare e ci vorrebbe un
mucchio di legna… metodo più rapido, direttamente in Tiberim, a
cominciare dai tedeschi. Chi è realista, tuttavia, comprende che l’importante è
permettere alla Chiesa di riprendere il prima possibile la sua vita normale,
non accampare motivi fantasiosi per impedirglielo.
La vera urgenza
Alla fine vien da domandarsi: a chi giovano queste sparate? Alla
Sposa di Cristo o ai suoi nemici? Che vantaggio c’è a farsi strumentalizzare da
loro per accrescere l’incertezza e perpetuare questa situazione di instabilità?
Nel nome di Dio, smettetela di picconare le istituzioni fondamentali della
Chiesa con l’intenzione di difenderla! Questa è l’ora in cui è imperativo
ricucire gli strappi e riunire i dispersi, non quella di fomentare ulteriori
divisioni insinuando il sospetto che il conclave non sia valido. Se ci sarà uno
scisma, la responsabilità dovrà ricadere interamente sui traditori, non su
quelli che hanno a cuore il trionfo del bene e la diffusione del Regno di Dio.
Anziché perdere tempo a leggere e divulgare sciocchezze, mettetevi
a pregare intensamente perché la Provvidenza ci conceda un buon papa, senza
comunque illudervi che possa ripristinare la legalità con un colpo di bacchetta
magica. Ci vorranno una grande sapienza e molta energia per ripulire la Curia
Romana dal marciume; ci vorranno decenni perché la Chiesa militante si risani a
cascata, a partire dal vertice, di grado in grado. Lasciate perdere le
“profezie” fantastiche e rimanete coi piedi per terra, se non volete mettere a
repentaglio la vostra fede con altre delusioni. Usate la ragione e non
l’immaginazione eccitata dalla rabbia repressa.
Non è religioso vedere tutto nero e predire solo ineluttabili catastrofi: è un peccato contro la fede e la speranza, ossia uno dei peccati più gravi. Il vero cristiano coopera con la Provvidenza mediante la preghiera e il sacrificio, piuttosto che profondersi in piagnistei sui mali presenti, considerati senza sguardo soprannaturale. Ci sono sedicenti cattolici che si istigano a vicenda al pessimismo, quasi godessero a trovare ragioni per deprimersi; è un disturbo psicologico serio. Noi non siamo di quelli e, di conseguenza, ci spelliamo le ginocchia davanti al Santissimo con il rosario in mano, certi che l’Onnipotente ascolta sempre chi Lo invoca con fede sincera, sicura speranza e carità fattiva.
Chi è davvero Papa Leone XIV e le sfide del XXI secolo
RispondiEliminahttps://www.laveritarendeliberi.it/leone-xiv/
Cardinale Robert Francis Prevost, O.S.A.
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Tradito Ratzinger ci meritammo Bergoglio
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A volte mi capita qualche articolo di Radio spada ma vi riscontro una tal "rigidita' "che mi impedisce di proseguire nella lettura. Per caso sapete se si riferiscono al Priorato detto di S.Pio X? Grazie
Maria Teresa
Non mi risulta che ci sia un legame ufficiale, ma sono vicini per vedute e atteggiamenti.
EliminaRev.Padre, grazie infinite per il tanto aiuto che mi/ci da nel porre attenzione nel selezionare le "vie" da seguire e quelle di cui e' meglio non curarsi. Dio la Benedica!
EliminaMaria Teresa