L’ex-galeotto e il
monaco gnostico
Sono
circa le sette del mattino. Alla Messa in un antico monastero, durante l’omelia
del Padre priore, un uomo si mette a un tratto a borbottare vivacemente, poi
esce disgustato dalla chiesa. Incrociando un prete, gli esterna le proprie
rimostranze. È un uomo semplice che ha conosciuto il carcere, ma mostra un
sincero zelo religioso, sebbene un po’ confuso per mancanza di istruzione. La
predica del monaco non gli va giù per nessuna ragione: è scandalizzato e
indispettito al tempo stesso. «Ma come… Allora il buon Dio ha sbagliato tutto…
La colpa del male è sua… Dove va a finire il libero arbitrio?». Per quel poco che
ha potuto udire anche il prete, il religioso stava discettando sulla nostra struttura antropologica, che a suo dire
sarebbe viziata all’origine, come per difetto di fabbricazione, in quanto incapace
di resistere all’assalto del peccato per debolezza congenita. Come se non
bastasse, tutta la creazione, essendo soggetta alla corruzione, sarebbe
costitutivamente imperfetta: il passo di san Paolo secondo cui essa soffre
nelle doglie del parto (Rm 8, 22) subisce così un’interpretazione che non
può non apparire tendenziosa, o per lo meno non in sintonia con la Tradizione.
In
effetti quell’uomo, pur nella sua semplicità, ha perfettamente colto nel segno.
Il sacerdote che la Provvidenza ha messo sul suo cammino cerca di rimediare
come può, in una conversazione di pochi minuti. Evidentemente non gli parla di
gnosi e dintorni, ma gli conferma che l’origine del male non può essere
attribuita a Dio, bensì alla libera scelta dell’uomo, il quale non è stato sopraffatto,
nella sua “fragilità”, da un’irresistibile forza esterna, preesistente e in sé
sussistente, ma si è sottomesso al diavolo con la propria disobbedienza al
comando divino. Il discorso del monaco, in ultima analisi, annulla la
responsabilità umana e la rigetta sul Creatore. Da questa visione discende
inevitabilmente un’idea distorta di misericordia: una sorta di indulgenza
paternalistica che è dovuta ad un povero minus habens
e che non gli si può negare, almeno finché la sua crescita interiore (tema su
cui il Padre batte parecchio) non l’abbia elevato ad uno stadio superiore di
consapevolezza. Non sarà mica quello in cui si vorrebbe superato il concetto di
colpa personale e di peccato come offesa a Dio, nonché la necessità di perdono,
redenzione, espiazione, riparazione…? Di tutto ciò, in effetti, non v’è traccia
nella predicazione del suddetto, così come ne è assente la grazia.
E dire che, proprio in quel luogo, l’Apostolo delle genti ha suggellato la sua missione col martirio… Il suo insegnamento dogmatico e morale, che è uno dei principali fondamenti della fede cattolica, è semplicemente cancellato dalle teorie che, in modo più o meno surrettizio, insinuano certi moderni predicatori, attivi ad ogni livello della gerarchia. Non è questo il momento di attardarsi sulle radici cabalistiche di quella visione, ma le sue ricadute pratiche sono fin troppo evidenti, a sprezzo non solo di san Paolo, ma anche dei martiri cui è intitolata l’abbazia, Vincenzo e Anastasio, nonché dei testimoni della fede di ogni tempo. I cultori di quel “pensiero”, con le loro idee, giustificano qualsiasi peccato, anche il più sordido; non stupisce perciò che, nelle azioni, si rivelino affaristi senza scrupoli, dediti a vizi abominevoli e attaccati al potere come ventose. Porsi problemi in merito, però, è del tutto anacronistico, tipico di indietristi da reprimere e rieducare con commissariamenti e restrizioni… Intanto, da parte sia di vecchie volpi che di nuovi arrivati, continua l’arrembaggio ai beni immobiliari degli Ordini religiosi e delle diocesi, non ultimo il Vicariato di Roma: tutta colpa – ovviamente – del buon Dio, che ci ha fatti difettosi.
Padre carissimo, ce ne fossero di cattolici come questo ex-galeotto, semplice magari e poco istruito, ma con basi dottrinali tali da fargli subito avvertire il marcio nell'omelia del priore.
RispondiEliminaIl problema di molti cattolici è una conoscenza approssimativa o nulla della dottrina, quando non erronea: non stupisce che si finisca per dar credito al ciarlatano di turno...
Il Signore ci conceda di restare saldi nella fede di sempre e ci doni di incontrare, sul nostro cammino, sacerdoti retti, innamorati di Gesù e delle anime.
Elsa
Ma il ragionamento di questo monaco non è alquanto simile a quello di Lutero ?
RispondiEliminaAssolutamente.
EliminaForse ho capito il monastero in questione. Mi pare trappista. Non ricordo nei dettagli, ma già circa un anno fa, due miei amici che si recarono lì per un pellegrinaggio a Roma, mi dissero di essere rimasti scandalizzati da qualcosa accaduta durante la Messa, ma non ricordo più bene cosa.
RispondiEliminaUn giovane polacco che conosco, finì in quel monastero, dopo la dissoluzione dell'Istituto in cui militava precedentemente. Non so se vi è rimasto.
Tempi durissimi non solo per i fedeli laici, ma soprattutto per le sincere vocazioni religiose e sacerdotali: io non saprei veramente dove sbattere la testa, se sentissi la chiamata religiosa e volessi trovare un seminario e una comunità religiosa con superiori e insegnanti Cattolici integrali.
Probabilmente i tuoi amici videro nel presbiterio, con i sacerdoti, le monache trappiste comunicarsi da sé direttamente all'altare.
EliminaPer chi ha un'autentica vocazione sacerdotale o religiosa è davvero difficile (tolti gli istituti tradizionali) trovare un seminario o una comunità dove non deformino la fede genuina di chi vi entra. Bisogna pregare tanto per chi è chiamato da Dio in questo periodo storico.
Il seminario di Venezia è ancora in buone mani
EliminaVero, si fa presto a dire: bisogna adempire i doveri del proprio stato... Come se fosse semplice pervenire in buono e acconcio stato in questa società liberale e, quindi, ingiusta sin dai fondamenti! Del resto, se lo sfacelo dell’ora presente non fosse così generalizzato, che grande apostasia sarebbe essa?
EliminaCon una buona vita spirituale, tutto è possibile.
EliminaLe chiedo scusa, Elia, se esco fuori tema a causa del fatto che i commenti ai suoi articoli su Medjugorje sono interdetti.
RispondiEliminaIn maniera del tutto fortuita mi sono ritrovato a leggere la testimonianza di un sacerdote sulla sua esperienza a Medjugorje.
Il frate è padre Eugenio La Barbera, fondatore dell'unica comunità di ispirazione Medjugorjana approvata da un vescovo (in Brasile) tra le tante che hanno, al massimo, lo statuto di associazione privata di fedeli e abusivamente installate a Medjugorje.
Leggendo, mi sono ricordato che lo scioccante resoconto lo avevo già ascoltato dal vivo a Medjugorje nella cappella "italiana" a lato della chiesa di San Giacomo.
Le allegò la testimonianza in forma scritta (esistono anche diversi video su YouTube)
VOLEVO SCOPRIRE L'IMBROGLIO
“…Era mezzanotte e pioveva!
Accettai mio malgrado di accompagnarli sul Krizevac ma mi proposi di sfiancarli a colpi di meditazioni inginocchio!.
Ero giunto infatti in Bosnia col chiaro intento
di smontare l’inganno di Medjugorje,
di cui avevo categoricamente proibito di parlare ai miei parrocchiani.
Ma, ad un tratto, qualcosa di inspiegabile mi spaventò moltissimo:
Diluviava; i miei compagni erano fradici, il terreno grondava fango io ero totalmente asciutto!
Decisi di proseguire, ma con passo deciso, di stazione in stazione verso la cima, dove il fenomeno assunse contorni più evidenti:
Ora non pioveva solo nello spazio occupato da noi tre, e sopra le nostre teste si vedeva il cielo stellato.
Cercai di contenermi, ma ero letteralmente sconvolto e d’impeto decisi di lanciare una sfida:
[ Gospa (Signora in croato)], le dissi nel segreto del cuore:
[ Io non credo che tu appari, ma se sei qui, sappi che io sono un ottimo sacerdote!].
Ed elencando i miei meriti, le feci alcune richieste particolari.
Quando il giorno dopo salii di nuovo sul Krizevac fu avvicinato da un signore di mezza età mai visto prima…
Mi disse: «la Madonna conferma che sei un ottimo prete, ma che non puoi contrastare la fede del popolo di Dio verso di lei, come hai fatto nella tua parrocchia»;
e continuò rispondendo alle mie riflessioni notturne.
Prima di congedarsi aggiunse: «La Gospa ti darà un segno della sua presenza».
Rimasi senza parole, scartando l’ipotesi di essere incappato in un agente comunista.
Prima di partire salii una terza volta sul Krizevac, in testa a un gruppo di pellegrini che si erano rivolti a me trovandosi senza sacerdote.
Il pianto fragoroso di un ragazzo disturbò la Via Crucis ed io mi indispettì non poco per quelle continue interruzioni; finché al termine, quel giovane non mi si fece incontro.
«Padre, scusi il mio comportamento di prima; ora però avrei assolutamente bisogno di lei».
Al che, vedendo il mio sguardo interrogativo, aggiunse:
«La Madonna mi ha mostrato il film della mia vita e alla fine ha detto:
I tuoi peccati ti sono lavati per il tuo pentimento ma hai bisogno del perdono sacramentale della Chiesa;
vai e confessati da padre Eugenio».
Evidentemente non riuscii a dissimulare la sorpresa poiché il giovane si sentì in dovere di precisare: «Ho proprio sentito una voce chiara e distinta».
Dopo l’assoluzione mi accorsi che il ragazzo si drogava, le sue braccia erano piene di buchi e, preoccupato, gli raccomandai di farsi vedere subito da un medico.
Ma il giovane mi interruppe e il suo volto ora era radioso:
«Così, padre, non ha capito?
Lei mi ha confessato e mi ha guarito.
Sono io il segno che la Gospa le ha promesso!"
Medjugorje, 1987
Ora, Elia, le chiedo se fatti così spettacolosi debbano essere necessariamente ascritti al geniale lavoro dell' ufficio propaganda del maligno o se sì può lasciare un ragionevole margine all' origine divina dei fatti raccontati.
So che anche lei è stato a Medjugorje e sicuramente ha tribolato nei dubbi come me, fino ad arrivare alla drastica conclusione di "Constat de PRETERnaturalis"
A tutto ciò, poi, si aggancia il mio vissuto, ma eventualmente gliene parlerei solo privatamente, e solo se lei lo ritenesse un tassello necessario.
Grazie
Che un sacerdote si vanti con la Madonna non è proprio una buona premessa...
EliminaAd ogni modo, fatti straordinari, successivi o concomitanti a un presunto fenomeno soprannaturale, possono soltanto confermare la bontà di un fenomeno che risulti in se stesso buono sotto tutti gli aspetti; non possono invece sanarne gli aspetti negativi o problematici. Ora, a Medjugorje tutto è anomalo da ogni punto di vista, fin dall'inizio; i fatti straordinari riportati non modificano questa situazione.
Obbligo di tutti i fedeli e' di digiunare e supplicare il Signore di non punirci per i nostri peccati dandoci cattivi sacerdoti, ma piuttosto, avendo compassione delle nostre miserie, di mandarci ministri degni e pastori zelanti per guidarci attraverso il deserto di questo mondo, fino a quando non arriveremo felici nella terra della promessa, nella gloria eterna. Amen.
RispondiEliminahttps://blog.messainlatino.it/2025/01/santantonio-maria-claret-dio-manda.html#more
Con il necessario aiuto della SS.Vergine Maria.