Invecchiare bene per la Chiesa
In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i
bambini, non entrerete nel Regno dei Cieli (Mt
18, 3).
L’attualità ecclesiale induce a pensare che al giorno d’oggi il
diavolo stia riportando le più splendide e inaspettate vittorie là dove meno ce
lo si aspetterebbe. Anche nel campo di coloro che si considerano buoni spira
un’aria rovente di superbia e di ribellione che nulla ha a che fare con la
morale del Santo Vangelo. Il solo sentirsi gli unici eletti, anziché peccatori
graziati che, senza la misericordia divina, starebbero già all’Inferno, è
sintomo di una perniciosa sindrome spirituale; ancora peggio, tuttavia, è l’incaricarsi
da sé di salvare la Chiesa e, in virtù di tale immaginario mandato, ergersi a giudici
di tutti e di ciascuno, compresi i superiori di ogni ordine e grado. Così
l’odierno pontificato ha ulteriormente incentivato la trasformazione dei tradizionalisti
in perfetti rivoluzionari.
Infedeltà in nome della fedeltà
Le più patenti contraddizioni sono ormai appannaggio di ogni
corrente all’interno della Chiesa. Un cattolico dovrebbe domandarsi, in realtà,
se nel Corpo Mistico sia ammissibile la divisione in opposti schieramenti
formatisi sulla base della diversità di opinione e orientamento, la quale
finisce così col prevalere sull’obbedienza incondizionata al Signore. Anziché
cercare umilmente la volontà di Dio e adempierla con l’amoroso timore di chi sa
di dovergli un giorno rendere conto, ci si affida a maestri abusivi che assurgono
a guide non investite dall’alto, ma scelte dal basso, con un altro ribaltamento
dell’ordine. Presumendo di rimanere fedeli a Cristo, si arriva a calpestare
aspetti fondamentali della costituzione divina della Chiesa, sia pure con i più
nobili motivi.
I progressisti han così elaborato una nuova “religione”
immanentistica fondata su un ristretto numero di “dogmi” indiscutibili:
cambiamento climatico, varietà di generi, salvezza del pianeta, pacifismo a
oltranza, società multietnica, eterno antifascismo… A ognuno di questi temi
corrisponde una forma di moralismo dai precetti tanto assoluti quanto selettivi:
i peccati gravi – anzi gravissimi – son quelli legati alla raccolta
differenziata dei rifiuti, all’uso di carburanti di origine fossile, alla
distinzione di nazionalità e cultura o a quella tra uomo e donna, ecc. Il “paradiso
in terra” realizzabile mediante la scrupolosa osservanza dei nuovi “comandamenti”
è un mondo in cui si viva tutti allegramente mescolati senza identità né radici
e dove non ci siano più limiti a divorzio, aborto, contraccezione, eutanasia e cambiamento
di sesso.
A questa corrente “cattolica” si contrappone una reazione estremamente
variegata: dal conservatorismo di chi ancora difende l’interpretazione del
Vaticano II in continuità con la Tradizione al frammentato microcosmo
tradizionalista, unito nel combattere un fantasma del passato ma discordante in
relazione al rapporto con l’autorità costituita. Le frange più aggressive e
virulente son peraltro quelle formate da recenti convertiti dal modernismo che
si son scoperti integerrimi araldi della vera Chiesa; isteria collettiva
a parte, colpisce l’intransigenza di chi fino a ieri era perfettamente organico
al sistema e – forse in virtù di un’improvvisa illuminazione “celeste” – si è
fatto capo di una resistenza il cui solo effetto è quello di lacerare
ulteriormente la società visibile.
Senza pace né speranza
Da un capo all’altro del ventaglio pare mancare la genuina fede
nella Provvidenza e nella Redenzione, con la correlativa assenza della speranza
teologale. I progressisti sognano l’utopia di uno Stato che, con la sua
legislazione, riesca ad eliminare ogni violenza, disparità e discriminazione,
realizzando così l’incubo di uno statalismo assoluto che dovrebbe donare agli
uomini la felicità mortificandone ogni libertà e aspirazione. L’unico scopo
della Chiesa, per loro, è confermarne le convinzioni con la predicazione e un
attivismo del tutto orizzontale; allergici come sono a qualunque manifestazione
di sacralità, aborriscono non soltanto la liturgia tradizionale, ma finanche
quel poco di rituale che ancora sopravvive in quella nuova.
I tradizionalisti, dal canto loro, sembrano convinti che il futuro
della Chiesa dipenda da loro e che il buon Dio non disponga di altre risorse.
Anche qui, sia pure in senso contrario, prevale per lo più un volontarismo di
sapore naturalistico; termini come grazia e soprannaturalità, pur
permanendo nella teoria, paiono ridotti a puri nomi. L’attività umana finisce
col soffocare la fiducia nella Provvidenza, anziché porsi come umile
cooperazione voluta da Dio; ancora una volta, l’uomo si ritrova al centro di
tutto, secondo la moderna prospettiva umanistica. A livello intellettuale, un
arido razionalismo si sovrappone alla lettura degli autori scolastici, con
un’inevitabile deformazione del loro pensiero e la riduzione della fede a
formule stereotipate che non incidono sull’interiorità.
Da una parte, un pacifismo dogmatico si traduce in assoluta
esclusione di chi la pensa diversamente, pur essendoci apparentemente posto per
tutti; dall’altra, un dottrinarismo astratto si trasforma in una prigione
mentale in cui ci si sente al sicuro e da cui si lanciano strali su chiunque sia
fuori. La salvezza della persona è comunque concepita, nei fatti, come una
realizzazione terrena; dato che ad essa tanti altri si oppongono o sembrano
opporsi, sia questi che quelli sono in lotta incessante col mondo intero e in tal
modo, oltre a mancare di speranza, mancan pure di pace. Nel frattempo, l’anima
illanguidisce progressivamente per carenza di nutrimento spirituale, che le
viene negato per la convinzione di avere già tutto. Miracoli
dell’autosufficienza…
Ritornate come bambini
Con l’avanzare degli anni si presenta un’alternativa: invecchiare
bene o invecchiare male. Invecchia male chi non riesce a superare i difetti
dell’età adulta: la smania di eccellere, di competere, di imporre il proprio
volere, di polemizzare, di dominare, di godere, di possedere… In tal modo ci si
condanna alla frustrazione e all’amarezza: gli obiettivi mancati e le
limitazioni forzate diventano altrettante cause di insofferenza e di
recriminazione. Invecchia bene, invece, chi ritorna interiormente all’infanzia
con il suo incanto: allo stupore, alla gratuità, alla gratitudine, alla fiducia, all’abbandono… Il
n’est jamais trop tard pour avoir une enfance heureuse, recita un adagio
degli psicologi francesi; obiettivo peraltro impossibile senza la grazia e la preghiera,
dato che presuppone un’intima familiarità con un Padre e una Madre
incomparabili.
Chi scrive, da adolescente, ammirava la serenità e il distacco, il
disinteresse e la delicatezza, la pace e la pazienza delle persone invecchiate
bene, che accendevano in lui il desiderio di imitarle e giungere un giorno ad
essere come loro. Ora, superata la parentesi degli ultimi cinquant’anni, volati
via in un soffio, si sente riconnettere all’infanzia, con un’indescrivibile sentimento
di felicità e un’inesausta voglia di ricominciare. La parola del Maestro,
meditata nel silenzio, gli dona la certezza assoluta di esser sulla buona
strada e di poter finalmente cooperare al bene della Chiesa con un’azione
davvero efficace. L’immolazione nascosta gli svela sempre più il proprio
fascino e la propria fecondità; è una questione di pura fede, speranza e
carità. Chi è pronto a scuotersi dal cuore la superbia, l’acredine e
l’impazienza proprie di chi sta invecchiando male è il benvenuto nell’opera di
rinnovazione della Chiesa perseguita secondo la volontà del suo Sposo.
Nunc coepi (Sal 76, 11 Vulg.).
Buongiorno, dopo aver letto con interesse l'articolo,mi son chiesto se tale comportamento del saper "invecchiare bene "come descritto,non comporti poi un certo disinteresse per ciò che sono i problemi della vita quotidiana,nel senso che viviamo tutti in un estremo bisogno di aiuto ,visto i tempi che corrono soprattutto a livello familiare ,e creare quindi con tale comportamento ulteriori difficoltà per coloro che ci sono vicini.Grazie.
RispondiEliminaIn realtà avviene il contrario. L'esperienza, la saggezza e il distacco di chi invecchia bene aiutano a comprendere meglio le necessità e suggeriscono i modi più adatti di essere d'aiuto.
EliminaOccorre prudenza nel giudicare anzitempo l'operato dei Vescovi, che sono successori degli Apostoli. Anche San Paolo resistette a San Pietro su questioni rilevanti per l'edificazione della Chiesa. Giudicheremo dai frutti
RispondiEliminaEsiste una grande differenza tra la resistenza e il non riconoscimento dell'autorità.
EliminaAdoro te devote”, Santa Misa Tradicional solemne en Latín, Basílica de Covadonga
RispondiEliminaJosé Miguel Marqués Campo (organista del pellegrinaggio)
Dulce himno eucarístico “Adoro te devote” de Santo Tomás de Aquino (1225-1274), durante la distribución de la Sagrada Comunión en la tercera de las Misas solemnes tradicionales, celebrada la tarde del 24 de julio de 2023, al concluir la III Peregrinación Nuestra Señora de la Cristiandad (22-24 de julio de 2023).
https://www.youtube.com/watch?v=xw8v-B9CL9k&t=14s
Dal canale youtube di don Pietro Cutuli, con preghiera di non cestinare... Si ringrazia!
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/live/xahW78PTnYU?si=nXCz7SHfaMI6J3MB
Sergio
https://blog.messainlatino.it/2024/07/summorum-pontificum-nel-mondo-204.html#more
RispondiEliminaUn po' di respiro!
Sembra di essere in Paradiso dove tutto e' ordine ed ogni Coro Angelico ha la sua collocazione e la sua pre-occupazione ( le nazioni, le citta' ecc.)stabilita dall'Eterno Padre.
Oggi, come al tempo del Profeta Elìa soffriamo una notevole siccita' e bramiamo di avvistare la nuvoletta della Santa Vergine del Monte Carmelo.
Padre caro,per favore metta nel Sacro Calice tutti noi che non abbiamo potuto lucrare la Indulgenza plenaria offerta dalla Santa Madre Chiesa in questo santo giorno ( per i motivi che non sto a ridire e per non affliggere il suo cuore ulteriormente). Così sìa!
I lubavitcher che andranno al potere attraverso Trump hanno sostanzialmente nel loro programma due punti: uno è quello del tracciamento di OGNI essere umano attraverso il dna che correleranno al qfs: sarà come se aveste un greenpass "impresso" in ogni cellula. Non potrete nemmeno andare in bagno senza che lo sappiano. L'altro punto corrisponde a ciò che per noi cristiani cattolici è l'apocalisse con l'avvento dell'anticristo escatologico. I lubavitcher intendono "affrettarla" inducendo l'intervento di Dio scatenando distruzi0ne e m0rte
RispondiEliminaCon i t@lmudisti le cose andrebbero meglio? No, giacché essi vogliono sic et simpliciter la nostra riduzione numerica. Ma i lubavitcher intendono alterare la struttura stessa della realtà, ciò che noi identifichiamo come la materia, lo spazio, il tempo. I t@lmudisti vogliono fermarli ma avendo comunque come obiettivo la distruzione del Cristianesimo e la riduzione dell'Umanità a un piccolo numero, una sorta di riserva indiana facilmente controllabile. Scilla e Cariddi, con lo scomunicato Viganò come punto di riferimento della frangia trumpiana dei ribellisti all'interno della compagine cattolica
RispondiElimina«Bisogna capire cosa significa “queer” a mio parere. A me lo spiegò una persona il cui nome era Michela ed il cognome era Murgia. Mi raccontava dei figli che aveva, con cui non aveva un legame di sangue. Si sposò con un uomo perché gli voleva bene e perché potesse continuare ad aver quel legame con questi figli. Credo che questo dovremmo impararlo tutti, che può esistere un legame senza che necessariamente ci sia un risvolto giuridico. Il punto è volersi bene». Così ha dichiarato un uomo, il cui nome è Matteo ed il cognome Zuppi, arcivescovo di Bologna, cardinale di Santa Romana Chiesa e presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
RispondiEliminahttps://lanuovabq.it/it/zuppi-il-cardinale-queer
L'ottava spada infitta nel Cuore Immacolato di Maria ! Per noi esterrefatti, pieta' e occasione di preghiera per questo uomo "consacrato" proprieta' dell'Eterno Padre affinche' torni a lavorare per l'Amministrazione Del Signore e non per altra amministrazione (quella di Riccardi S.Egidio?). S.Anna e S.Gioacchino intercedete per lui!