Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 11 maggio 2024


Non fermate quel battito

 

 

A quanto pare, la proposta di legge di iniziativa popolare denominata Un cuore che batte fa paura; altrimenti non si spiegano le manovre miranti ad affossarla prima, delegittimarla poi. Addirittura un ministro della Repubblica, in questi giorni, ha ritenuto di dover intervenire per screditarla, ma nel far ciò ha commesso almeno tre gravi errori. Il primo è di natura istituzionale: un membro dell’esecutivo, in un regime fondato sul sacro principio della separazione dei poteri, non dovrebbe interferire con l’attività legislativa. Il secondo attiene alla virtù di prudenza: prima di esprimere un parere, si sarebbe dovuto informare meglio – cosa niente affatto difficile a quei livelli – sul fatto, del tutto inverosimile, servito da pretesto alla richiesta del suo parere. Il terzo riguarda la coerenza: tralasciando il passato del ministro, sul quale non vogliamo infierire, vien da domandarsi se un impegno efficace a favore della vita possa prescindere da iniziative concrete volte a limitare il ricorso all’aborto.

Singolari convergenze

Con buona pace delle femministe (nonché dei giornalisti avvezzi a storpiare la nostra bella lingua), continueremo a usare il termine maschile anche se, a ricoprire l’incarico, è una donna, non esistendo in italiano il corrispettivo femminile. Il ministro in questione, dunque, avrebbe fatto meglio a tacere, piuttosto che fornire una risposta priva di senso logico: che cosa significa, nel contesto considerato, la locuzione buona prassi medica? La medicina è un’arte che applica conoscenze scientifiche alla cura dei pazienti ai fini della guarigione; la prassi, intesa come insieme coerente di pratiche abituali, deve perciò fondarsi su dati oggettivi che orientino gli interventi in modo che ottengano il successo sperato. Sopprimere un essere umano nel grembo materno non rientra nella prassi medica; la gestazione non è una malattia: né la gestante né il feto possono esser considerati pazienti. Si tratta, in realtà, di un vero e proprio omicidio, di un’azione, cioè, non solo del tutto aliena, ma contraria alla medicina.

Non prendiamo neppure in considerazione quelle espressioni di barbarie intellettuale che riducono il feto a un grumo di cellule o a una parte del corpo della donna: tutti i dati scientifici dimostrano che si tratta, senza ombra di dubbio, di un altro individuo, dotato di tutte quelle potenzialità di sviluppo che, in condizioni idonee, ne faranno un uomo autonomo, così come, viceversa, ognuno degli attualmente viventi (compresi gli abortisti) è stato un embrione, prima di essere ciò che è oggi. A livello filosofico, dobbiamo necessariamente ammettere che, se noi siamo persone, lo è pure il feto, sebbene non abbia ancora esplicitato le proprie capacità personali; d’altronde nemmeno un neonato lo ha fatto, mentre un disabile mentale non potrà mai farlo: dovremmo allora concludere che essi non sono persone e che, di conseguenza, è lecito eliminarli? Solo a pensarlo, si sente l’odore di un’ideologia pagana e demoniaca che insisteva parecchio su una fantomatica razza pura

Eterogenesi dei fini?

La vera minaccia per l’odierna società non sono i gruppi di squilibrati che si considerano neonazisti, bensì i movimenti di sinistra, con alla testa il Partito Demonocratico. Malgrado la loro accanita lotta contro i fascismi di tutti i tempi (concetto, peraltro, non ben definito), la propaganda che diffondono riguardo alla vita nascente presenta singolari affinità con le aberrazioni hitleriane. A voler pensarne bene, si potrebbe supporre che lo sviluppo di alcune delle loro idee sia involontariamente venuto a combaciare con alcune di quelle dei loro avversari – ammesso che ancora esistano. Le elucubrazioni mentali, tuttavia, sono regolarmente smentite dalla semplice realtà di fatto: è risaputo, infatti, che le stesse fonti finanziarie hanno creato e tenuto in vita entità politiche opposte di natura totalitaria che, senza di esse, non sarebbero né sorte né sopravvissute. L’etichetta di democratico svela presto la sua effettiva consistenza: se sei membro del partito, prova a dissentire su qualcosa.

Ma come? accomunare il Terzo Reich all’Unione Sovietica, che ha perduto almeno venti milioni di cittadini nella lotta contro il primo? A livello intermedio, ci fu indubbiamente uno scontro titanico; se però si sale più in alto, ci si accorge che le stesse famiglie di banchieri giudei, da quasi tre secoli, causano i conflitti e finanziano entrambe le parti in lotta al fine sia di ricavarne il maggior profitto possibile, sia di tenere il mondo in pugno. È del tutto plausibile che i nipoti e pronipoti dei nemici di allora continuino ad esser foraggiati dalle stesse fonti. Non fanno eccezione quei sedicenti cattolici che danno a credere di battersi per la difesa della vita umana, ma di fatto – oltre ad aver sostenuto con spudorata sicumera la dittatura sanitaria, che ha avvelenato interi popoli – si oppongono ferocemente ad ogni iniziativa che possa ridurre il numero di aborti, adottando così risoluzioni i cui effetti pratici coincidono perfettamente con i fini perseguiti dagli avversari: la legge 194 non si tocca.

Sano realismo

A voler pensarne bene, si potrebbe supporre che il Ministro della Famiglia ecc. ecc. sia caduto nella trappola tesagli da quegli operatori di menzogna che, almeno in gran parte, sono i giornalisti. A voler essere realisti, invece, vien da domandarsi se pure la destra attualmente al potere in Italia, così come l’opposizione, non sia controllata dagli stessi poteri, visto oltretutto che, circa le questioni cruciali di politica interna ed esterna, non è cambiato sostanzialmente nulla. Non è necessariamente sintomo di inguaribile complottismo ritenere che, per assicurarsi il successo, l’oligarchia finanziaria iscriva sul libro-paga gli esponenti di tutti gli schieramenti oppure, addirittura, crei alla bisogna candidati che vincano infallibilmente le elezioni, come accaduto in Francia e negli Stati Uniti – giusto per citare gli esempi più scandalosi. Non è qui il luogo di analizzare i regimi “democratici”, sorti dalle idee del liberalismo, come strumenti perfettamente manovrabili da quelli che consentono ad essi di esistere e funzionare (a condizione che ne eseguano gli ordini).

Nondimeno, onde evitare di cadere in un becero qualunquismo, da cattolici vogliamo confidare che in politica, come in ogni altro ambito dell’esistenza umana, siano attive anche persone la cui mente non sia incantata dalle sirene della finanza né la coscienza assopita dalle loro profferte. Da cattolici vogliamo confidare che chiunque, pur trovandosi al potere, possa udire la voce di Dio che echeggia in un battito cardiaco. Da cattolici vogliamo confidare che pure chi si lascia sfuggire dichiarazioni imprudenti, se non insensate, sia capace di correggersi e di rimediare, se non altro per non stornare altrove il consenso di una larga fetta dell’elettorato. La storia della Repubblica ci insegna, sì, che per una sana volontà di indipendenza si può essere eliminati per mano dei terroristi o con un colpo di stato giudiziario; il significato più nobile del servizio politico, tuttavia, non esclude  l’eventualità del martirio, come nel caso di Gabriel García Moreno.

Chi sta al potere deve scegliere se passare sulla terra senza lasciare traccia significativa, come se non fosse esistito, o dando un contributo importante al bene comune, magari con effetti irreversibili. Non vorremmo doverci rassegnare all’idea che non ci sia neppure una persona dotata di coraggio e di retta coscienza, arrendendoci così al fatto che proprio tutti siano tenuti sotto controllo dal mostro anticristico dell’alta finanza, compresi quelli che sembrano opporvisi per attirare il dissenso e, in tal modo, neutralizzarlo con aspettative illusorie. Non vorremmo che le ragioni della politica soffocassero il naturale istinto materno contro la semplice realtà oggettiva. Vorremmo che, al netto delle polemiche pretestuose, prevalesse il buon senso di chi riconosce che un cuore battente manifesta un essere umano vivo e vegeto, che per il momento, però, non ha altro modo di far sentire la sua voce e il suo desiderio di condividere con noi l’esistenza terrena in vista di quella celeste. Non fermatelo.


8 commenti:

  1. La gestazione non è una malattia: Finalmente!
    Qualcuno lo sa e lo afferma coram populo. Grazie a Dio!

    RispondiElimina
  2. L'aiuto arriverà da Dio e al momento giusto, anche a prescindere da quella parte politica che paradossalmente ha azzoppato "un cuore che batte". In fondo non ci sta difendendo neanche da un'immigrazione incontrollata e a matrice prevalentemente islamica. In alcune città italiane si assiste di continuo a guerriglia urbana, spesso ad opera di clandestini sbarcati senza requisiti di rifugiato. Credo questo sia un castigo permesso da Dio, anche per non aver difeso i diritti di Dio.

    RispondiElimina
  3. Di fronte alle femministe-abortiste che la contestavano al grido sempreverde, “Il corpo è mio e decido io”, la Roccella è riuscita ad affermare che in realtà “noi siamo d’accordo, nessuno ha detto che qualcun altro decide sul corpo delle donne, proprio nessuno”. Ecco la cosa grave che andrebbe sottolineata: come può un ministro della natalità dirsi d’accordo con chi dice che “il corpo è mio e decido io” con il solo scopo di giustificare e legittimare la propria “voglia di aborto”? Che credibilità ha un ministro della natalità che dimentica di dire che in quel corpo mio c’è in realtà anche un altro corpo non mio, sulla cui pelle si decidono la vita e la morte senza che questo piccolo essere umano possa in alcun modo dire la sua? Gentile ministro: lui, il nascituro, non avrebbe lo stesso diritto di dire “il corpo è mio e decido io”? Oppure, anche questa libertà è per molti ma non per tutti?
    https://www.aldomariavalli.it/2024/05/11/sulle-contestazioni-al-ministro-roccella/
    Della natalita' o della de-natalita' ?
    La Sede della Sapienza le porti consiglio.

    RispondiElimina
  4. I parenti dei vaccinati morti non voteranno "la madre nubile di governo", ugualmente responsabile della morte dei nostri nonni. Dei mariti. Dei figli. La lezione dell'ipocrita sbandieratore di Rosari ha insegnato proprio nulla. Di fronte al genocidio non esiste "il male minore": questa Destra non è che il passo indietro della rincorsa che precipita nel baratro

    RispondiElimina
  5. https://www.open.online/2023/01/09/governo-meloni-manovra-divorzio-breve/

    RispondiElimina
  6. Próximamente: Peregrinación Nuestra Señora de la Cristiandad - España, 27 al 29 de julio de 2024
    Elaborado por Luceat Films.
    Asociación Nuestra Señora de la Cristiandad - España
    Más información: https://nscristiandad.es
    https://www.youtube.com/watch?v=jS6gPdJswWM
    Consacrati e fedeli, se potete andare iscrivetevi quanto prima!
    A vantaggio di tutta la cristianita'! Come riparazione, impetrazione e ringraziamento. (Ti adoro mio Dio, Ti amo con tutto il cuore, Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano..Amen!)

    RispondiElimina
  7. Verso le elezioni europee
    Radio Buon Consiglio
    Il prof. Stefano Fontana ci offre una visione panoramica dell'Europa in prossimità delle elezioni che ne segneranno il triste o lieto avvenire.
    https://www.youtube.com/watch?v=Ah9Wfl53qOI
    Formidabile riflessione in senso cristiano cattolico del Prof. Fontana Direttore dell'Osservatorio Card. Van Thuan. Unione Europea oppure Unione Ideologica Europea ?
    Ave Maria!

    RispondiElimina
  8. Cristo non ha dato strumenti di consenso sociale/politico, ma i sacramenti: lo ricordino i chierici!
    https://www.youtube.com/watch?v=rXpEazGf6N0
    Scuola Ecclesia Mater IPC
    Omelia di don Nicola Bux (sab 11 maggio 2024 [Messa vespertina] | Domenica dopo l'Ascensione, II classe).

    RispondiElimina