Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 30 settembre 2023

 

Il mistico e lo gnostico

 

 

Diriget mansuetos in iudicio, docebit mites via suas (Guiderà i mansueti col giudizio, insegnerà ai miti le sue vie; Sal 24, 9).

In genere si pensa ai mistici come a persone che han la testa fra le nuvole e vivono fuori della realtà, secondo uno stereotipo che ridicolizza il falso misticismo. I veri mistici, invece, hanno i piedi ben piantati nel Fondamento di tutte le cose e sono quindi dotati di uno straordinario realismo e senso pratico, il quale è indispensabile per giungere in vetta, ma è a sua volta ulteriormente acuito dall’unione con Dio. Nel leggere le loro vite, si è colpiti dalla quantità e grandezza delle opere realizzate, spesso con scarsissimi mezzi e malgrado enormi difficoltà; esse furono certamente risultato di grazie non comuni, eppure richiesero la costante collaborazione dei destinatari, che vi impiegarono tutte le proprie risorse umane e vi coinvolsero tanti altri con entusiasmo contagioso.

Lo gnostico – anche quello che si spaccia per cattolico – segue tutt’altra dinamica. Il principio del suo agire non è la cooperazione con la grazia, bensì l’acquisizione di un sapere esclusivo con cui si illude di salvarsi da sé. A volte si parla di tradizione intendendo qualcosa di radicalmente diverso da quel che intende la Chiesa: qui si tratta della fedele trasmissione di quanto fatto e insegnato dal Signore; là di una presunta rivelazione ancestrale che sarebbe comune a tutti i popoli, culture e religioni. Questo secondo concetto, inevitabilmente, relativizza la rivelazione cristiana come una delle tante forme (forse la più perfetta, bontà loro) di quella supposta “tradizione” universale che si rispecchierebbe in dottrine disparate e contraddittorie.

I nuovi manichei

Certi soggetti si sono infiltrati nell’ambiente tradizionalista millantando di essere zelatori della tradizione cattolica; se però indagate un tantino sulle loro fonti, troverete presto qualche autore dichiaratamente gnostico e massone, come per esempio René Guénon, campione di una “cultura” mistificatoria che dissimula la stregoneria dietro la cortina di un falso tradizionalismo e irretisce gli incauti con i suoi incantesimi. Anche senza arrivare a tal punto, tuttavia, non è affatto infrequente incontrare cattolici talmente “duri e puri” da essere in realtà manichei: per loro l’umanità di divide in due gruppi contrapposti e assolutamente non comunicanti, i buoni e i cattivi; gli uni totalmente virtuosi e definitivamente salvi, gli altri totalmente viziosi e irrimediabilmente perduti. Qualora osi osservare che pure questa è gnosi, ti danno del rinnegato e traditore.

Secondo questa visione intrinsecamente settaria, il bene è tutto e soltanto da una parte (la propria, ovviamente), il male tutto e soltanto dall’altra. Chi si trova dal lato giusto della barricata è scusato di qualunque vizio e difetto; chi si trova dall’altro è colpevole pure del bene che fa, in quanto esso è inficiato da princìpi sbagliati. Chi non sposa le idee del partito vincente fin nei minimi dettagli deve necessariamente essere escluso; dato però che non ne può ingoiare subito gli elementi più indigesti, pur di non perderlo lo si indottrina gradualmente, svelandogli i segreti nella misura in cui si lascia cuocere a fuoco lento, rinunciando a poco a poco all’autonomia di giudizio. Coloro che si ostinano a pensare e a porre domande suscitano sospetto; essi van perciò rieducati con ogni mezzo, compresi quelli coercitivi, qualora non basti l’ordinaria manipolazione mentale.

Quali criteri di discernimento?

Come distinguere un mistico da uno gnostico? Il primo desidera ardentemente, ma in modo del tutto disinteressato e a loro esclusivo vantaggio, condividere con gli altri i doni che ha ricevuto per pura grazia e di cui si considera indegno; egli spera che essi li aiutino a diventare santi elevandosi come lui o anche di più. Il secondo, invece, dispensa una pretesa conoscenza superiore, riservata a pochi, per ottenere dagli altri ammirazione e soggezione, rendendoli così sottomessi e dipendenti. L’adepto non può fare a meno di ricorrere costantemente al maestro per esserne diretto e confermato, a meno che non diventi a sua volta un istruttore avvolto da un’aura di falsa autorità. Chi davvero cerca Dio, al contrario, quanto più avanza tanto più si sente misero e inadeguato, pur non trattenendosi dal dar conto di ciò che sperimenta per glorificare Lui ed edificare il prossimo.

Un alto grado di unione con Cristo non presuppone necessariamente che si verifichino miracoli o fenomeni straordinari (i quali, di norma, ne son comunque segno eloquente), ma richiede senz’altro profonda umiltà, costante abnegazione e completo distacco dal mondo e da sé. Chi ama Dio detesta comparire troppo, imporre il proprio parere ed esigere sottomissione, pur ricorrendo ad ogni mezzo lecito per ammonire, persuadere e istruire il prossimo, arso com’è dalla carità. Egli non tollera che si abusi del santo nome di Dio e della Sua verità per manipolare le menti e ottener potere sugli altri, nemmeno per fini buoni, che mai giustificano il ricorso a mezzi cattivi. Quando si scontra contro il muro dell’ostinazione, per non aggravare il male preferisce umiliarsi e sospendere la discussione, per quanto profondamente addolorato per la triste situazione morale e spirituale dell’interlocutore, che corre a rompicollo verso la propria rovina eterna.

Il più triste effetto dell’apostasia generale

Quoniam abundavit iniquitas, refrigescet caritas multorum (Poiché ha sovrabbondato l’iniquità, si raffredderà la carità di molti; Mt 24, 12). Tanti reagiscono al dilagare dell’errore e dell’incredulità in modo scomposto, con toni astiosi, quasi ne fossero assolutamente indenni, quando invece la loro condotta può esser macchiata da peccati ricorrenti, se non abituali, in materia grave. Essi pensano di opporsi efficacemente alla perversa opera dei demolitori, mentre in realtà ne subiscono l’effetto più subdolo e nascosto, se non si correggono: la perdita della carità e la separazione da Dio. Il loro esprimersi non è un’umile e pacata condivisione delle conoscenze ottenute con i mezzi naturali e con quelli soprannaturali, bensì un continuo sbraitare contro i mali esterni che impedisce loro di riconoscere quelli interni, ben più gravi perché ne distruggono la vita spirituale.

In tal modo l’analisi stessa della realtà oggettiva finisce col diventare parziale, falsata, ideologica, ripetitiva e monocorde; il risultato del loro lavoro è sterile o addirittura dannoso, dato che provoca in chi legge inconvenienti analoghi a quelli di chi scrive. Puoi soltanto compiangere chi è caduto in questa dinamica di natura gnostica e tutt’altro che cattolica; più tenti di liberarlo dalla trappola, più ti si avventa contro con odio rabbioso, roso com’è dalla superbia. Chi si è nominato da sé cavaliere senza macchia della verità e del bene, d’altronde, non può accettare di aver commesso un errore così madornale: ha davanti agli occhi un masso talmente grosso che non lo vede. Piuttosto che farti impressionare dalle sue invettive o paralizzare dai suoi ricatti morali, affidalo alla misericordia di Dio e tira dritto per la tua strada con timore e tremore, ringraziando il Signore con la faccia a terra di averti preservato da quella terribile sorte.

Uomo, non negare al tuo amor proprio quei rimedi che hanno il potere di salvare l’anima (Filoteo Sinaita, Quaranta capitoli sulla sobrietà, 14).


17 commenti:

  1. Ne ho di che rendere Grazie al Signore per avermi tirato via da certi ambienti...che si dicono Cattolici....ma ti parlano della Chiesa come di roba esoterica...proprio l'altra sera li sentivo dire che poiché il sacerdote non celebra più rivolto verso il tabernacolo, la messa non sarebbe più efficace perchè in un rito deve essere compiuto tutto "alla lettera", altrimenti non funziona...ormai non rispondo nemmeno più. Fingo di non sentire, forse sbaglio? Ma non vale la pena prendere certi discorsi. Col demonio non si colloquia, ti ubriacherebbe di parole e ti farebbe soccombere. Mantengo i rapporti per sola carità, ma i discorsi si limitano a cose inutili. Una volta mi hanno raccontato che Dio prima di Adamo ed Eva aveva creato altri esseri che però non erano perfetti e allora li ha rinchiusi da qualche parte. Al che, da ignorante, commentai: "questo non è possibile. Dio fa le cose perfette, quindi non può aver creato qualcosa di difettoso." Dall'altra parte è calato il silenzio. Cioè, praticamente, secondo loro non solo Dio avrebbe creato qualcosa di difettato, ma addirittura non poteva distruggerli! Quindi Dio secondo loro non è né "l'Essere perfettissimo, Creatore e Signore del Cielo e della Terra", né tantomeno Onnipotente.

    Io tremo al pensiero di non essere in grado di spiegare ai miei figli la Verità, leggo, studio, medito, ma mi sembra sempre di non essere capace di spiegare, e il rischio è che da grandi i miei bambini diano retta a tutte queste stupidaggini. E ne girano parecchie.
    Sono profondamente grata al Signore di avermi aperto gli occhi, eppure non lo meritavo. Che cosa potrò mai rendergli per ringraziarlo? Neanche questa mia vita basterebbe.
    Preghi per me don Elia, mi è stato chiesto di fare la catechista a dei bambini di Prima Elementare e mi sento inadeguata e so che andrò a finire nella fossa dei leoni.....

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    1. Quelle persone hanno una mentalità tipicamente pagana, ma verniciata di un cattolicesimo esteriore e formalista. Fai bene a fingere di non sentire, così da non essere subissata di assurdità, a meno che non sia direttamente in gioco l'onore di Dio, come nel caso della Creazione. In quella circostanza il "sensus fidei" ti ha suggerito poche e semplici parole che, nella loro incontrovertibile verità, li hanno ridotti al silenzio.
      Non preoccuparti di non essere in grado di spiegare ai tuoi figli la sana dottrina; anziché ripiegarti su te stessa, invoca con fede lo Spirito Santo e sentirai fiorire nella mente le parole giuste da dire. Col catechismo ai bambini, fai almeno un tentativo; potrebbe essere un modo che il Signore ti offre di ringraziarlo per i doni che ti ha concesso e di renderli fruttuosi.

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  2. http://lascuredielia.blogspot.com/2017/05/vaticano-okkupato-ilterrore-e-palpabile.html?m=1

    Questi erano gli articoli che scriveva prima di vendersi per un posticino al caldo.

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    1. Premetto che vivo in un posto buio, umido e freddo (ma molto benedetto da Dio), che ho ottenuto per innegabile intervento della Provvidenza e con un po' di lavoro persuasivo, senza vendere alcunché; vendermi, peraltro, non posso, poiché appartengo in modo irrevocabile al Signore. Detto questo, non rinnego nulla di quanto pubblicai il 13 Maggio 2017. Mi permetto però di sottolineare un'osservazione espressa nella conclusione di quell'articolo: "Non esistono, sulla terra, mezzi adeguati per debellare il nemico e vincere la guerra; soltanto con mezzi soprannaturali la possiamo spuntare". E' questa consapevolezza che tuttora mi guida, spingendomi senza posa a coltivare e raccomandare la santificazione personale, senza la quale non possiamo resistere.

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  3. Buona Sera Don Elia,
    dopo qualche hanno sono tornato nei commenti a un suo intervento. Dice bene nella seconda parte del suo articolo.
    Leggo i diversi siti, tanti, oltre il suo. I commenti di solito li salto. Siamo tutti molto reattivi, siamo presi da una specie di isteria.
    Di reale c'è l'effettiva deriva della Chiesa in tutti i suoi aspetti. La stessa gerarchia contribuisce ed è partecipe della confusione.
    Niente è immune alla confusione: liturgia, dottrina, pastorale. Non è rimasto niente. Poter noi, qualificati o meno, esprimere un'opinione con questi mezzi social non fa che esasperare e amplificarne la percezione. In maniera inconscia non facciamo che manifestare la nostra impotenza. La soluzione non è nelle nostre mani.
    Dobbiamo credere e confidare in una Chiesa Invisibile confidando nell'azione di qualche Buon Sacerdote che sappia resistere.
    Della prima parte mi consenta di suggerire:
    non confonda Guenon tra i tanti autori gnostici o sedicentiqualcosa e non lo giudichi da chi dice di rifarsi o dichiararsi seguace.
    Anche lì è la stessa deriva. Non è un mondo univoco, mi perdoni, del resto dirsi cattolici ha qualcosa di univoco? la pensiamo come i tedeschi, come i cattolici arcobaleno, gli amazzonici, alcuni argentini?
    Alla Signora catechista del commento qui sopra, mi consenta Don eia di indicare un testo di Karl Adam "Gesù il Cristo" nelle biblioteche si trova. E' un testo buono perché è Buono l'Autore non perché sia preconciliare. Per la liturgia, invece "La divina liturgia" di Jean Hani.
    Questo è tanto. Mi auguro di aver fatto cosa buona.


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    1. Carissimo, concordo sugli inconvenienti dell'eccesso di reattività priva di riflessione e, spesso, anche di reale comprensione di quanto si legge. Del resto l'esasperazione, il senso di impotenza e l'isteria non si addicono al cristiano, se le virtù teologali sono in lui robuste e praticate.
      Riguardo a Guénon, non lo giudico sulla base di quanto ne dicono coloro che a lui si rifanno, bensì del fatto che egli stesso si qualificasse come "vescovo della chiesa gnostica", ossia come dirigente di un'organizzazione esoterica contraria alla vera Chiesa. Che il mondo massonico non sia univoco, è vero; c'è però un denominatore comune ed è l'odio per la verità di Cristo, la cui figura viene indebitamente reinterpretata in chiave gnostica.

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  4. diffidare anche di chi qualifica la Russia come ultimo baluardo contro la barbarie globalista, come fà un certo monsignore.

    http://government.ru/news/49534/

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  5. Tempi bui si prospettano chi dovrebbe difendere la S. Chiesa cerca di distruggerla ma chi vive di grazia anche se escluso dai sacramenti ha una pace e una fiducia in Dio che non si può spiegare Davvero Grande È il Signore

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    1. Bisogna verificare il motivo per cui uno è escluso dai Sacramenti, se cioè lo è in quanto vittima di un abuso o in quanto responsabile dell'esclusione stessa.

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  6. L'INIZIATIVA DEI 5 CARDINALI
    I Dubia daranno frutto a suo tempo
    Luisella Scrosati
    https://lanuovabq.it/it/i-dubia-daranno-frutto-a-suo-tempo

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  7. Elia facciamo delle precisazioni necessarie affinché non si presti il fianco ai nemici, ed ugualmente, non si scada in una ampollosa apologetica priva di costrutto.

    Qualsivoglia iniziatico calcherà inequivocabilmente il peso sia sull'attività ossia il lavoro interiore proprio, sia sull'influenza spirituale impersonalistica derivante dal rituale e formulazioni diciamo teurgiche da un punto di vista della funzionalità procedurale, sia sulle qualificazioni precipue del viatore in questione.

    E' inutile girarci intorno. Dal punto di vista naturalistico, perché lo gnostico non si spinge oltre il naturale, funziona perfettamente in realtà, ma è tutto fuorché spiritualità.

    Si noterà che tendenzialmente, fatta epurazione delle derive sentimentalistiche dell'epoca precendente e poi successiva a Trento, cosa d'altronde innegabile, e su cui questi cialtroni giocano per giustificarsi e darsi un tono, il processo è totalmente invertito.
    Difatti laddove essi nell'attività del lavoro iniziatico basantesi sulla solitudine, la meditazione pura, l'ascetica, la preghiera si fanno forti per poi riconoscersi passivamente in realtà "inesistenti" in quanto riscoprentesi divini come se comprassero DIO, il mistico invece , non solo riconosce la personalità trina dell'Essere Totale e quindi la relazionalità con DIO ( l'Agape, l'accrescimento predilettevole incondizionato per capirsi, è del tutto impossibile privi di relazionalità e ben poco ha a che fare di per sè stesso con la volontà o la sentimentalità stesse ), ma parte dalla passività ricenventesi nella Grazia per poter sprigionare il lavoro che attivamente, e susseguentemente, sarà semplicemente quel che DIO esigerà in risposta ed apertura del fedele chicchessia, piccolo o grande.
    Paolo stesso mica poté andare in Oriente, visto che lo Spirito glielo impedì, per scrivere...

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    1. Sono graditi interventi più semplici e alla nostra portata.
      Ad ogni modo, è innegabile che la vera mistica presupponga il carattere personale di Dio e, quindi, il libero dono della grazia, concesso in una viva relazione con Lui. La falsa mistica gnostica, invece, si basa totalmente sull'ascesi umana e mira all'annullamento dell'io individuale nel "tutto", cosa peraltro impossibile. Formule e rituali funzionano perché sollecitano l'intervento delle forze demoniache.

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  8. Don Elia, ma mons.Viganò sta preparando lo scisma? :-( Nei circoli esoterici/massonici che tengo d'occhio danno lo scisma per impresa quasi fatta e si fregano le mani dalla contentezza. Terribile :(

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    1. Non conosco le intenzioni di monsignor Viganò; da quel che mi è stato riferito, comunque, so che ha scelto una strada illecita e, quindi, non condivisibile.
      Che i nemici della Chiesa facciano il tifo per lo scisma, non mi sorprende affatto; che il Signore lo permetta, però, è un'altra faccenda.
      Il pericolo che mi sembra più reale è quello di una frantumazione dei cattolici in tante fazioni e correnti più o meno esplicitamente scismatiche.

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  9. Lo scisma lo hanno già fatto i modernisti. I cattolici (tradizionali) non hanno fatto nessun scisma. I miei genitori, ora defunti, sarebbero stati due scismatici perché seguivano la religione appresa nella loro infanzia nel catechismo di S. Pio X? Cerchiamo di non renderci ridicoli! Io so bene chi erano i miei genitori!

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    1. Lo scisma, in termini canonici, è "il rifiuto della sottomissione al Sommo Pontefice o della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti" (CIC 751); in questo senso, quindi, non si è ancora verificato alcuno scisma da parte dei modernisti, che stanno anzi al potere. Secondo il medesimo canone, quanti negano una dottrina di fede divina e cattolica o ne dubitano ostinatamente sono eretici e si pongono quindi fuori della Chiesa; tuttavia non abbiamo la facoltà di giudicarli in foro esterno con una sentenza giuridicamente vincolante.
      Nessuno ha qui affermato che il seguire la religione appresa nell'infanzia sia un atto scismatico; nel Catechismo di san Pio X, peraltro, si afferma in modo inequivocabile (§ 154) che chi non riconosce il Romano Pontefice come suo capo non appartiene alla Chiesa di Gesù Cristo.

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  10. Mi viene il dubbio che alcuni confondano il Catechismo di S.Pio X con la Fraternita' S.Pio X. Puo' darsi..

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