Paura della morte
sociale?
Qualcuno
ha acutamente osservato che il successo della cosiddetta campagna vaccinale
non è dovuto tanto alla paura di morire, quanto a quella di essere
completamente esclusi dalla vita sociale. Nella nostra società la morte è
diventata un’attrazione, non solo nella finzione ludica e cinematografica, ma
addirittura nella cruda realtà di violenze, incidenti o suicidi filmati e
diffusi nella Rete al mero scopo di massimizzare, con riprovevole cinismo,
visualizzazioni e gradimento. Il gusto morboso per tal genere di spettacolo malsano
predispone gradualmente la psiche a catalogare nella “normalità” crimini di inaudita
gravità e azioni assolutamente inaccettabili, facilitando il processo della finestra
di Overton. L’interminabile strage di esseri umani nel grembo materno è
ormai percepita come un diritto sacro e intangibile della donna, mentre la
soppressione dei malati terminali viene tacitamente praticata da tempo come
fosse la regola, già prima della legalizzazione. Il suicidio assistito è
permesso in diversi Paesi europei anche per motivazioni banali: basta l’impressione
soggettiva che un’esistenza non sia più degna d’essere protratta o un qualunque
disagio psichico, seppur lieve.
Non
è dunque la morte fisica a terrorizzare gli individui, che spesso ne sono anzi
irretiti in ragione non solo dell’insopportabile peso di vivere nella “civiltà”
del consumo, ma pure di quella seducente aura di mistero che, a causa
dell’ignoranza religiosa, avvolge l’incognita dell’altra vita. Molti sono persuasi
di raggiungere automaticamente il mondo felice delle favole gnostiche, nel
quale la scintilla divina, ora prigioniera del corpo, si riunirebbe alla grande
luce da cui si sarebbe staccata… quando invece si ritroveranno di fronte al
Giudizio, a render conto dei loro peccati. Si stenta a credere fino a che punto
la paccottiglia new age, con i suoi indimostrabili concetti esoterici
mutuati dall’induismo, sia penetrata nella mentalità e nel linguaggio perfino
di molti cattolici praticanti (ma poco istruiti). A ben vedere, in realtà, si
tratta di una visione nichilistica in cui la persona si annulla sia quanto alla
consapevolezza della propria individualità, sia quanto a quella dei suoi
obblighi morali. L’attività della coscienza si stempera in un nebuloso
sentimentalismo moralistico del tutto cieco di fronte alle colpe reali,
malgrado la loro gravità.
Nella
pseudomistica dell’unione con il tutto, l’individuo è risucchiato in un vortice
di impurità e lussuria, mediante il quale si sforza di vincere il senso di
isolamento e finitudine che lo attanaglia, se non di forare la cappa soffocante
del materialismo con l’illusione di potersi superare in un atto di
estrinsecazione che rimane tuttavia sterile, facendolo ricadere ogni volta in
un frustrante senso di vuoto e di impotenza. Con una completa rimozione della
trascendenza, in realtà, è impossibile che l’uomo si pacifichi e trovi un
significato al proprio esistere, dato che ha dimenticato la sua origine e tolto
dall’orizzonte il suo fine ultimo. La percezione della sua identità, privata
della base metafisica, si dissolve nel bisogno di appartenenza ad un gruppo,
senza la quale pensa di non poter sussistere. In tale temperie culturale,
l’esclusione sociale appare come il peggiore dei mali possibili, dato che le
persone sono divenute incapaci di vivere in modo autonomo e non possono più
fare a meno di un ambiente con cui stare costantemente connessi, anche solo
digitalmente.
Questa
situazione non favorisce però necessariamente la crescita di relazioni genuine;
al contrario, lo stare continuamente in rapporto nasce da un calcolo egoistico
e crea dipendenza. Gli altri, infatti, non sono cercati in vista del bene
reciproco, ma in funzione dei bisogni individuali, spesso futili o artificiali.
La persona regredisce con facilità a uno stadio infantile prerazionale in cui
si crede al centro di tutto, esentata da ogni dovere e dotata solo di
insindacabili diritti. Il risultato di tale processo, inevitabilmente, è una
perenne e capillare conflittualità in ogni ambito: ognuno rigetta la colpa del suo
disagio su qualcun altro senza interrogarsi sulle proprie inadempienze, dato
che la sua coscienza, dissoltasi nella collettività, non gli permette più di
percepirsi come singolo portatore di responsabilità. Qualora uno non possa
evitare di ammettere un problema presente in lui stesso, con l’aiuto di certa
psicologia ne può identificare la causa esclusiva nei genitori o in altre
figure dotate di autorità, con l’analogo effetto di liberarsi di ogni fardello.
Non
è difficile comprendere come, in una condizione di tale immaturità e mancanza
di autonomia, la semplice evenienza di rimanere tagliati fuori dalla vita di
società sia in grado di scatenare ansie e angosce insopportabili. Mentre una
sana relazione può persistere anche in un lungo distacco fisico, la febbre di
socialità non può fare a meno di continui contatti e rapporti, per quanto
superficiali e deludenti. Oggi, per esempio, sarebbe impensabile che una
ragazza, come durante l’ultima guerra mondiale, aspettasse per anni il ritorno
del fidanzato dal fronte, accontentandosi di qualche sparuta lettera: se non
può tenerlo al telefono almeno due ore al giorno, si sente morire, mentre il
non essere aggiornata in tempo reale su ogni suo spostamento scatena in lei
fobie di abbandono o tradimento. La bellezza delle relazioni umane si trasforma
così in una schiavitù paralizzante, una prigione senza scampo, un incubo
popolato di dubbi, sospetti e ossessioni che posson facilmente degenerare in
stati patologici e rendere impossibile la stabilità del rapporto.
Il
risultato ottenuto è così l’opposto di quello desiderato, ma corrisponde
perfettamente ai fini che si prefiggono i padroni del vapore: una società
disgregata, atomizzata e spaccata in fronti contrapposti è manipolabile a
piacimento, così da poter essere orientata secondo piani preordinati che
sfruttano la paura di individui, di fatto, sempre più isolati e impotenti, in
balìa di eventi che sfuggono al loro potere, mentalmente programmati con una
propaganda che li martella ovunque e senza tregua, grazie ai cellulari connessi
alla Rete e divenuti praticamente indispensabili. È per questo che la
maggioranza degli italiani – che sia per paura di ammalarsi, di essere esclusi
o di perdere il lavoro – ha accettato di farsi avvelenare col pretesto della prevenzione
di un gruppo di agenti patogeni artificiali il cui tasso di letalità si è
rivelato bassissimo, ma che sono stati presentati come la nuova peste
bubbonica. Visto che quell’onda di terrore è scemata, ecco che i pagliacci del
sistema ricominciano ad allarmare le masse con un’altra minaccia mortale,
colpevoli non più i pipistrelli, ma le scimmie…
Stiamo
a vedere come la gerarchia collusa prenderà posizione di fronte alla nuova
messa in scena, nella speranza che, questa volta, sia scossa da un sussulto di
dignità e di ragionevolezza. Moltissimi ecclesiastici, peraltro, dovranno
render conto della cooperazione direttamente prestata, in parole e azioni, alla
strage appena iniziata: sono già migliaia le vittime di malori non
classificati, nonché di inspiegabili patologie del sistema nervoso e
dell’apparato cardio-vascolare, di tumori risvegliatisi dallo stato latente o
sviluppatisi con incredibile rapidità… Non è affatto esagerato parlare, in
questo caso, di genocidio programmato ed eseguito da governanti assimilabili a
bioterroristi, sostenitori, non a caso, dei neonazisti ucraini manovrati
dall’alta finanza anglo-sionista. Il castigo che sta per abbattersi su di essi
sarà durissimo, ma molto più severo è quello che spetta a coloro che, in
qualità di Pastori, avrebbero dovuto difendere il gregge, anziché consegnarlo
ai lupi. Ad esso non sfuggirà nemmeno la galassia di istituzioni che hanno
attivamente contribuito alla propaganda latrice di morte. Un salutare timore,
in ultima analisi, deve pungolare ogni uomo ragionevole, a maggior ragione se
ha la fede: non quello della morte sociale, bensì quello della morte improvvisa
e del giudizio divino. È la carità che ci spinge a rammentarlo.
Tempus est ut incipiat iudicium
a domo Dei (1 Pt 4, 17).
Quanta solitudine avverto dinanzi al silenzio assenso dei pastori per la scelta compiuta e la prepotenza delle istituzioni. Signore, vieni a liberarci da questo giogo crudele che grava su tutti e sui giovanissimi preclude do il futuro che avevi disegnato, alzati, signore
RispondiEliminaQuello che segue è un commento politico, spero si possa ancora esprimere.
RispondiEliminaSperanza estromette i miglior dottori, cerca di rendere l'istituzione che occupa, l'ufficio di propaganda e controllo politico.
Assume Paglia come commissario, di cosa non si sa. Visto che la salute dei cittadini l'ha venduta a multinazionali straniere, sembra che ambisca a diventare impresario teatrale prima che tutto finisca.
La prima opera che vuole portare in scena è "I Promessi Sposi" dove Speranza linterpreta l'avvocato azzecca-garbugli, Paglia, Don Abbondio e così via. Se al Ministero che occupa non ci sono Dottori chi capisce di Salute? Se il consigliere è Paglia, ossia fantasma del palcoscenico (suggeritore), quanto c'è costata questa sceneggiata?
Per notizia sono daltonico ci sono nato e non vedo tutti i colori, per questo la bandiera arcobaleno usata dai pacifisti a mano armata e lgbt mi offende, per esprimere la vostra identità usate un carciofo e nonostante non distingua il verde almeno capisco chi siete, questo per tutti quelli che ancora indossano la mascherina da soli a 30 gradi, e credono a questi imbonitori.
Caro Don Elia, è proprio sconfortante pensare a quanto sarebbe diverso il vivere su questo pianeta, senza egoismi e superbie varie. É una società bambina a livello spirituale, e adulta in quello tecnologico. Il che è molto molto pericoloso perché una siffatta società è destinata all autodistruzione. Finché l essere umano non si sentirà responsabile del proprio fratello, i tempi che verranno si preannunciano molto bui. Questo in cui viviamo è un piccolo povero pianeta di evoluzione spirituale, ma l umanità lo ha scambiato per la propria definitiva dimora, dove impera la dualità, e non il pensiero Cristico. Uncaro saluto
RispondiEliminaLa società odierna, malata com'è a causa del divario sempre più ampio tra il progresso tecnologico e la maturità morale, è certamente destinata ad implodere. In ogni caso, la realtà del peccato originale ci impedisce di sperare in un'epoca di piena e definitiva felicità su questa terra. Con l'aiuto della grazia, però, possiamo migliorare noi stessi e le nostre relazioni, in modo che la vita presente ci aiuti a meritare la gloria del Paradiso.
EliminaLa descrizione di questi tempi privi di logica, magistrale.
RispondiEliminaBuona Solennità
Nota a margine
RispondiEliminaNell’ambiente tradizionalista vige una forte tendenza a risolvere le divergenze con l’argomento d’autorità, citando cioè testi di un grande maestro. In sé è un procedimento del tutto legittimo, salvo quando viene sfruttato per saltare il contraddittorio evitando di entrare nel merito di una questione con argomenti convincenti. Il ricorso a questo metodo, oltretutto, si basa spesso sulla presunzione non dimostrata che i testi scelti siano pertinenti al caso specifico; ciò presuppone un giudizio previo su di esso, emesso prima di ogni confronto onesto.
Avverto che una ecatombe di proporzioni mondiali si sta avvicinando sempre più....ho il presentimento che il tempo è ormai scaduto.....che il Signore abbi pietà della mia e nostre anime salvandole a motivo del Suo Nome....direi che le ultime disastrate generazioni sono le meno colpevoli impossibilitate come sono ad aggrapparsi all'unica roccia dì salvezza nostro Signore Gesù Cristo......la vera fede non è stata difesa dai nostri progenitori .
RispondiEliminaGare de l'Est - Parigi - 8 aprile 2021
RispondiEliminaDancer encore - Flashmob (sottotitoli italiano)
https://www.youtube.com/watch?v=CeUly7tpQls
Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera (Rm 13,10)
Un sorriso per il Cielo . Ave Maria!
Questo articolo deve urgentemente essere fotocopiato in milioni di esemplari e essere diffuso ovunque anche nei bagni dei metro e delle stazioni,deve essere Imparato a memoria e recitato come un mantra a tutti quelli che conosciamo e non,deve essere declamato dai terrazzi con il megafono.... perché questo articolo è la Verità e deve essere proclamata.
RispondiEliminaAscensione, la grande dimenticata
RispondiEliminahttps://cooperatores-veritatis.org/2022/05/29/ascensione-la-grande-dimenticata/
In occasione della solennità dell’Ascensione di Nostro Signore di quest’anno, 2022, abbiamo trascritto il video che Don Alberto Secci pubblicò il 24 maggio 2020, giorno dell’Ascensione di quell’anno che cadeva nella festa di Maria SS.ma Ausiliatrice.
Caro padre, le domando preghiere e, se possibile, Sante Messe per i danneggiati dai sieri. Soffrono molto. Grazie, Dio la benedica
RispondiEliminaLi presento al Signore in ogni Messa e invoco su di loro, più volte al giorno, il Preziosissimo Sangue.
EliminaLo avevo immaginato, caro padre. Grazie di averlo anche scritto
Elimina1 giugno e primo mercoledì del mese consacrato a San Giuseppe padre putativo di Gesù e castissimo sposo di Maria Santissima
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/photo/?fbid=2205589516266684&set=a.249182758574046
A te o beato Giuseppe..
E' così bella questa immagine in cui e' rappresentato il castissimo padre che protegge sia il Figlio che la Madre impedendo all'omicida di avanzare..
12 GIUGNO
RispondiEliminaReferendum giustizia, tutti i quesiti spiegati bene
Il 12 giugno si voterà per i cinque referendum abrogativi sulla giustizia. Sarà necessario raggiungere il quorum. Visto che anche il servizio pubblico latita, ecco una descrizione dettagliata di ogni quesito. Si voterà su elezioni del Csm, professionalità dei magistrati, separazione delle funzioni, decreto Severino, custodia cautelare.
https://lanuovabq.it/it/referendum-giustizia-tutti-i-quesiti-spiegati-bene
Spero mi perdonerete se inserisco questo fuori tema (ma non troppo) ,in primis perche' questo costituzionalista Prof.Trabucco e' tra i massimi esperti di diritto in Italia e all'estero e poi affinche' quanti piu' possibile siano edotti su quanto andranno a votare.
Io mi limito a dire solo una cosa. Il Signore sta permettendo tutto questo. Sono ragionevolmente certo che porrà fine quando Lui lo vorrà a tutto questo. Mi basta essere consapevole di ciò. Mi basta pregare per le anime devote al male perché possano comprendere la strada sbagliata. Il Signore trionferà. Come sempre. E sia pur pieno di tanto male dentro a Lui mi affido perché sappia nascondere le mie brutture nelle sue ferite.
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