Impariamo da Giuditta
Confirma me, Domine, Deus Israel, et respice in hac hora ad opera manuum
mearum, ut, sicut promisisti, Ierusalem civitatem tuam erigas, et hoc, quod
credens per te posse fieri cogitavi, perficiam
(Gdt 13, 7).
«Fortificami,
Signore, Dio d’Israele, e in questo momento volgi lo sguardo alle opere delle
mie mani, affinché, come hai promesso, tu risollevi la tua città, Gerusalemme,
e io porti a termine ciò che, per fede, ho pensato che possa esser fatto grazie
a te». L’adorato Maestro continua ad istruirci mediante la Sacra Scrittura. La
storia di Giuditta è uno degli esempi più fulgidi e noti di ciò che un credente
è in grado di realizzare, con l’aiuto del Cielo, in un corretto rapporto tra
natura e grazia, tra iniziativa umana ispirata dall’alto e concorso divino
ottenuto con la preghiera. Il secondo è senz’altro il fattore più decisivo, ma non
troverebbe un supporto volontario senza la prima, la quale non è altro che una libera
risposta alle sollecitazioni di Dio. L’uomo non partecipa all’opera in modo
passivo, quasi fosse un mero esecutore, bensì con l’impiego delle doti e
capacità che ha ricevuto dal Creatore. Pur in una totale dipendenza dalla
grazia, dunque, la natura dispiega al massimo le proprie potenzialità ed è
elevata ad un livello operativo soprannaturale.
L’orazione,
unita al digiuno e alla penitenza, precede l’azione ispirandola e ottenendo il
necessario soccorso divino; la accompagna in ogni istante perché il Cielo la
guidi rettamente e la sostenga fino al compimento; la segue e la corona con la pubblica
lode e il ringraziamento comunitario per il successo ottenuto. L’orizzonte è
quello del bene comune, in vista del ristabilimento della Città santa
nell’ordine e nella salute voluti dal Fondatore, sul piano spirituale e su
quello materiale; c’è sempre qualcuno, tuttavia, che riceve un compito
individuale a vantaggio di tutti gli altri. Lo svolgimento della sua missione,
come nel caso di Giuditta, non lo spinge ad esporsi sconsideratamente al
pericolo, bensì a impiegare tutta la propria prudenza e scaltrezza elevate
dalla grazia, seppur con notevole ardimento. Infiltrarsi nel campo nemico per
provocarne la rovina non è certo indice di codardia per il fatto che si
dissimula l’intenzione del proprio agire; sarebbe assurdo, piuttosto, mettersi
inopportunamente in evidenza, con il probabile rischio di mandare in fumo
l’operazione.
Non
vogliamo montarci la testa, ma nemmeno disattendere il dovere di rendere grazie
a Colui che, forse anche grazie alle nostre preghiere, ha cominciato a ripulire
la propria aia, intralciando così la realizzazione degli oscuri progetti dei
Suoi nemici. In ambito civile, si rafforza la sensazione che, nonostante la
propaganda battente sull’epidemia, con i suoi dati gonfiati e la persistente strategia
del terrore, qualcosa si stia arenando nell’adempimento del piano di controllo
totale della popolazione, visto che son sempre di più coloro che, grazie
all’informazione alternativa, smettono di prestar fede alla colossale
mistificazione. Anche l’iter della perversa legge sull’omofobia sembra essersi inceppato, sebbene non si possa ancora
cantar vittoria. A livello ecclesiastico, cominciano a cadere le teste di personaggi
eccellenti che sembravano intoccabili e dei quali, invece, stan venendo alla
luce condotte a dir poco banditesche. «Nulla è coperto che non sarà rivelato,
né nascosto che non sarà conosciuto» (Lc 12, 2), afferma la Verità.
Sic transit gloria mundi – usava dire un tempo
a papa morto… ma vale pure per i cardinali. Non che questo basti a
riabilitare il tiranno, ma per una volta, se non altro, ha applicato la sua
brutalità non ai buoni, ma ai disonesti. Lo scandalo presentato dalla stampa,
in realtà, è solo la proverbiale punta dell’iceberg,
visto che la magistratura vaticana sta indagando su centinaia di milioni di
euro finiti chissà in quali tasche (a parte l’acquisto di immobili di lusso a
Londra). Non è da escludere che si tratti, in definitiva, di una guerra
sotterranea tra bande rivali di affaristi senza scrupoli che, coperti
dall’abito clericale, si sono incistati nelle strutture della Santa Sede,
portandola ad un passo dal default a
forza di sprechi, ruberie e malversazioni. Non perdiamo di vista, però, il
fatto che la Provvidenza si serve delle cause seconde (umane o naturali) per
realizzare i Suoi disegni; pertanto è possibile che intenda eliminare gli
squali lasciando che si sbranino tra loro. Comunque sia, rimane pur vero che le
inchieste giudiziarie sono doverose, qualora sussistano fondati sospetti.
Guardiamoci
dall’imitare l’errore commesso da quanti, lontani dalla fede, identificano la
Chiesa Cattolica con i suoi cattivi ministri. Nulla al mondo può offuscare la
certezza che ho già dichiarato e che qui ribadisco: la Sposa di Cristo non può
corrompersi né adulterarsi, benché, all’interno della sua compagine visibile, allignino
anche membri eretici o indegni. Il peccato grave li rende membra morte del
Corpo Mistico, mentre l’incredulità e l’eterodossia spezzano l’appartenenza ad
esso, la quale non sussiste più, se non materialmente. Non ripeterò mai abbastanza,
di conseguenza, che nessuno scandalo – che sia di tipo dottrinale, sessuale o
finanziario – deve spingerci ad abbandonare la barca di Pietro, bensì a
rinsaldare il nostro attaccamento all’unica arca di salvezza che possa condurci
in porto. Sono i reprobi a porsi fuori o a privarsi della vita soprannaturale;
sarebbe assurdo che, per colpa loro, lo facessimo noi che invece, per grazia di
Dio, siamo dentro e facciamo quanto in nostro potere, con il Suo aiuto, per
mantenere la posizione.
Vir oboediens loquetur victoriam (Pr 21, 28), mi
ripeteva giorni fa un anziano sacerdote: «L’uomo obbediente canterà vittoria». Spesso
le allusioni di un uomo di Dio acquistano un significato che va al di là di
quello immediatamente inteso in rapporto a una situazione contingente, illuminando
così la vita dei credenti in modo ben più ampio. La disobbedienza – se non quella
ad ordini illegittimi in quanto contrari alla legge divina o ecclesiastica –
non è mai inevitabile, ancor meno se protratta per decenni; se poi è attuata
nei confronti del capo visibile della Chiesa, pone i responsabili in stato di
scisma, a prescindere dagli artifici intellettuali con cui tentano di negare la
realtà. Si fatica perciò a comprendere come mai un prelato dalla dottrina
ineccepibile si sia lasciato andare all’elogio di un vescovo morto scomunicato
la cui azione ha gravemente nuociuto alla Tradizione, facendola apparire come appannaggio
di gruppi settari, ribelli e separati. Tale riconoscimento è del tutto incongruente,
oltretutto, con la calda esortazione a rimanere nella Vigna che lo precede.
In
conclusione, non cessiamo di implorare lo Spirito Santo con cuore ardente e
perseverante perché, anzitutto, ci mantenga sulla retta via, mostrandoci le
trappole e il modo di evitarle; quindi perché guidi e sostenga coloro che sono
chiamati a far pulizia nel governo della Chiesa, specie ai livelli più alti. Se
poi si degnerà di suggerirci ulteriori azioni soprannaturali da compiere a
beneficio di tutto il Corpo, saremo pronti ad adempierle con fede, speranza e
gioia. Il 12 settembre ci siamo mobilitati in tanti, a Roma e nel resto
d’Italia, per far cadere le “mura di Gerico”; ora, nel mese del Rosario, si
potrebbe ripetere l’iniziativa intorno alle mura leonine, non per farle crollare
(dato che proteggono il trono del Successore di Pietro), bensì per ottenere
l’espulsione degli impostori. Non sarebbe la prima volta: una trentina di noi lo
ha già fatto, nell’agosto del 2017, nell’imminenza dell’atto di consacrazione
con cui chiedemmo al Cuore Immacolato di prender possesso della Santa Sede; l’anno
precedente, sempre in basilica, ci eravamo personalmente consacrati in molti di
più.
Senza
cadere in vane forme di autoesaltazione, abbiamo preso atto che, esattamente
dodici mesi dopo l’azione compiuta in occasione del centenario di Fatima, è
uscita la vigorosa denuncia di monsignor Viganò, che nessuno si aspettava e che
ha dato il via a tutta una serie di interventi chiarificatori. Al concistoro
del 2018, inoltre, quello in cui fu imposta la berretta recentemente ritirata,
assistette un ignoto prete che vi lanciò una formula non proprio augurale nei
confronti di quanti attentano alla fede e al bene della Chiesa. Il Signore può
servirsi, se vuole, delle preghiere e degli esorcismi di tanti fedeli e sacerdoti
per arrestare il mostro che vuol divorare il parto della Donna vestita di sole (cf. Ap 12, 1-4). Continuiamo pertanto a
resistere attivamente, senza scoraggiarci, ma nemmeno far bischerate. Teniamo
presente ciò che è successo al cardinal Pell quando ha tentato di mettere
ordine nelle finanze vaticane: il nemico è molto pericoloso. Evitiamo perciò
sciocche imprudenze dettate da fiammate di orgoglio: solo con l’aiuto di Dio lo
si può battere. Giuditta insegna.
Che il Tuo Sangue
prezioso scenda sulla Santa Sede e sulla gerarchia per scacciarne gli impostori
(da ripetere alla seconda elevazione).
Grazie
RispondiEliminahttps://www.marcotosatti.com/2020/09/02/vigano-mons-lefebvre-un-esemplare-confessore-della-fede/
RispondiEliminaCondivido tutto. Dio benedica tutti noi.
Elimina.....oppure per ottenere l’espulsione dell'impostore.
RispondiEliminaDon Elia anche noi siamo consacrati al Sacro Cuore Immacolato di Maria e Al Sacro Cuore di Gesù,siamo un piccolo Gruppo,sempre quello del lokdaun. Nella parrocchia ci tengono a debita distanza perchè prendiamo l'Eucaristia sulla lingua e chi può si inginocchia.Va bene cosi,non siamo in cerca di visibilità e di ruoli. Ci consideri lei parte del suo gruppo,uniti a voi spiritualmente per quello che come pastore, ritiene utile fare. Grazie
RispondiEliminaCerto, ne fate già parte.
EliminaIn parrocchia continuate così, cercando di piacere solo a Dio e non agli uomini.
Vi benedico.
Reverendo don Elia, oggi forse si e' intravisto qualche piccolo frutto della nostra preghiera...oggi Assuero, su richiesta della Regina Ester, convoca Aman a presentarsi e riferire. Aman aveva già fatto costruire, su consiglio di amici, un palo alto cinquanta cubiti su cui condannare Mardocheo alla morte (in questo caso politica)...Speriamo che Dio ci liberi da questa tirannia, anche tramite cause seconde e strumenti imperfetti. Sia lodato Gesù Cristo!
RispondiEliminaDio può servirsi di chi vuole.
EliminaContinuiamo a pregare e sperare che sia fatta giustizia dei criminali che ci governano.
Assedio di Gerico : Orazione mondiale dal 7 al 13 Ottobre 2020
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=c6tF9V34R-U&feature=youtu.be
Radio Buon Consiglio
Intervista a padre Hector Ramirez
https://materfatima.org/comunion-reparadora/
Raccomando la partecipazione.
EliminaMi permetto di ricordare che dal 7 Ottobre fino al giorno 13 Ottobre (dalle ore 19.oo alle ore 20.oo) ci potremo unire spiritualmente nell'ora di preghiera mondiale organizzato da Mater Fatima tramite la emittente
Eliminahttps://www.radiobuonconsiglio.it/
Nostra Signora del Santo Rosario , insegnaci a governare il tempo che ci e' donato ad unire in modo armonioso la preghiera e il lavoro, la vita attiva e la contemplazione . Ave Maria !
ancora grazie! Non riesco a digiunare, per mia pigrizia, almeno però faccio qualche gesto di carità. Tutti in questo mese digiunino (non come me!), preghino il Rosario e offrano fioretti alle anime dei sacerdoti in purgatorio. Si tratta di una devozione potentissima! E poi, dal 20 ottobre, una novena a S.Giuda Taddeo, cugino del Signore, la cui memoria liturgica cade il 28 ottobre.
RispondiEliminaGentilmente, può specificare meglio cosa intende per disobbedienza all'autorità del Pontefice?
RispondiEliminaMeglio, in cosa dovremmo obbedirgli?
Puó fare esempi concreti?
Sinceramente non trovo nulla di Bergoglio a cui si possa obbedire ma, se mi sbaglio, vorrei essere concretamente corretto. Grazie
Al Papa e ai Vescovi è dovuta l'obbedienza agli atti di governo legittimi (cioè conformi al diritto canonico) e l'ossequio dell'intelletto e della volontà all'insegnamento (a condizione, ovviamente, che esso sia in continuità con il Magistero perenne).
EliminaSan Francesco Patrono d'Italia: da invocare, da imitare.
RispondiEliminaOmelia di don Alberto Secci nella festa di San Francesco d'Assisi Patrono d'Italia in rito tradizionale.
https://www.youtube.com/watch?v=qj3lCY5ZjzE
Una bellissima scossa (alla stregua di Don Elìa).
Abbiamo molto da meditare e pregare e ringraziare.
Ti ringraziamo Signore perche' ci stai provando ( stai provando la nostra fedelta') e Ti ringraziamo perche' hai mandato in nostro aiuto la Tua Mamma e questi Tuoi Sacerdoti : " I Cavalieri del Gran Re !"
Buona settimana . Ave Maria !
Ecco
RispondiEliminaSignore ,io mi unisco a Te
RispondiEliminaper combattere contro di me .
S.Bruno
Carissimo Don Elìa si puo' ben dire che al seguito della Vergine Madre Regina delle Vittorie e S. Michele Arcangelo , con l'iniziativa del 12 Settembre avete dato fuoco alle polveri.... Noi piccoli , ben corredati di pallottole del Santo Rosario infuocate d'amore continuiamo la battaglia . Nostra Signora di Fatima ‘Auxilium Christianorum’ ora pro nobis
RispondiEliminaAve Maria !
Lepanto 1571 - 2021
Roberto de Mattei apre l'anno giubilare
https://www.youtube.com/watch?v=-9EzGuY0mp4&feature=emb_logo
Amen!
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