Fermiamo l’ira divina
Expandi manus meas tota die ad populum incredulum, qui graditur in via non
bona post cogitationes suas, populus qui ad iracundiam provocat me ante faciem
meam semper (Is
65, 2-3).
«Per
tutto il giorno ho steso le mani a un popolo incredulo che procede su una via non
buona, dietro i suoi pensieri, un popolo che mi provoca all’ira in faccia,
sempre». Queste severe parole di Isaia, nel loro senso storico, si riferiscono
all’antico Israele e sono motivate dalle sue continue infedeltà e disobbedienze.
Nel 1858, per iniziativa di un ebreo convertito, esse furono incise, in ebraico
e in latino, sulla facciata della piccola chiesa romana di San Gregorio della
Divina Pietà, oggi prospiciente alla colossale sinagoga ultimata nel 1904; là
gli abitanti del ghetto, sotto lo Stato Pontificio, erano obbligati ad
assistere ai quaresimali per la loro conversione. Il carattere coatto di tale
ascolto non doveva certo disporli in modo molto propizio, dato pure il
proverbiale cinismo che, nel cuore della cristianità, toccava l’apice,
potenziato da quello già tipico della beffarda popolazione locale; questo era comunque
un estremo tentativo di procurar loro la salvezza eterna. La carità fa di ogni
difficoltà un motivo in più per tentarle tutte.
Il
significato letterale della parola profetica, purtroppo, rimane ancora attuale,
visto che la profezia paolina (cf. Rm 11, 23-27) tarda ad adempiersi,
nonostante le singole conversioni. La composita galassia umana che, per motivi
etnici o culturali, si richiama all’identità ebraica è in realtà vittima – da
sempre – dei suoi stessi maestri e maggiorenti più che di poteri estranei: sono
rabbini e banchieri a opprimere e angariare i propri correligionari, i quali,
peraltro, non si fanno generalmente scrupolo, in virtù di una mentalità da
privilegiati, di approfittare a loro volta di ogni circostanza per favorire i
propri interessi nuocendo in pari tempo a quelli altrui. Un’interpretazione fondamentalistica
delle profezie bibliche, del resto, fa sognare a non pochi di essi l’avvento di
un impero sionista che domini un’umanità numericamente calcolata in funzione
delle sue esigenze; è questo, in soldoni, il nuovo ordine mondiale. Già da decenni una ristrettissima cerchia di
superiori incogniti, mediante le
grandi banche e società di investimento, gestisce tutto il sistema finanziario,
il quale controlla poi le leve politiche, economiche e mediatiche.
Al
livello più basso, troviamo il miserabile sottobosco di governanti,
parlamentari e amministratori che prendono gli ordini dall’alto: sempre più
giovani, ignoranti e incompetenti (cioè sempre più manovrabili a piacere), ma
non per questo meno criminalmente colpevoli. La democrazia si è ormai pienamente rivelata per quello che è
realmente, un gigantesco inganno e una farsa vergognosa la cui dialettica è solo
apparente: le contrapposizioni ideologiche servono unicamente a catturare il
consenso delle varie correnti sociali, visto che tutti gli attori in lizza,
benché schierati su fronti opposti, son legati tra loro da vincoli e interessi
trasversali, ovviamente non dichiarati. Appassionarsi a questo degenere
teatrino dei pupi non è indizio di forte acume intellettuale; tutt’al più si
può spendere qualche parola per denunciare, se mai necessario, i tratti vieppiù
dogmatici, reazionari e – che dire? – nazisti della sinistra “antifascista” al
governo, la cui spudoratezza ha da tempo superato ogni limite della decenza.
Ciò
detto, non crediamo di farla franca, come al solito, puntando il dito sugli
altri e applicando solo a loro i testi biblici più sferzanti. Qualcuno oserà
forse affermare che il popolo italiano cammina sulla buona strada, guardandosi
dall’insultare continuamente il Signore in faccia? Lasciamo da parte il fatto
che gran parte dei praticanti ha colto al balzo la scusa per non andare più in
chiesa, dopo la ripresa del culto pubblico: fatta la tara di una cocciuta paura
irrazionale, per una religiosità che già illanguidiva la “pandemia” è stata
come una forte ventata in un bosco autunnale. Gli scienziati più seri hanno un
bel ribadire che il virus è clinicamente scomparso, ma la macchina mediatica,
fedele alla consegna, insiste a segnalare ogni singolo focolaio… di che, non si
sa. Rimanere vittima di tale terrorismo psicologico, d’altronde, non è altro
che l’inevitabile conseguenza e il giusto castigo del rinnegamento pratico
della fede e di una sfacciata indifferenza alla legge morale.
Le
provocazioni dell’ira divina hanno raggiunto un livello non immaginabile se non
da adepti del culto di Lucifero, quali sono appunto coloro che governano il
mondo. Se un quaquaraquà qualsiasi, estratto dal cappello e piazzato su una
poltrona da ministro, dopo aver già provocato un disastro sanitario senza
precedenti legalizza una pillola che consente di sgravarsi di un bambino nella
tazza del cesso e di sbarazzarsene tirando lo sciacquone, significa che la
tracotanza dei figli delle tenebre ha largamente oltrepassato la barbarie del
Terzo Reich, ma che conta altresì su un mercato che non è mai stato così vasto.
La gioventù, fatta sprofondare in un’inaudita depravazione fino a un punto
umanamente irrecuperabile, si sta abbandonando a una sessualità selvaggia;
intanto la gerarchia “cattolica” si affanna ad applicare scrupolosamente
ridicole quanto superflue norme igieniche. Chi potesse vedere, come santa
Veronica Giuliani, i nugoli di anime che precipitano all’Inferno come foglie in
preda alla bufera rivedrebbe immediatamente le sue priorità…
Siamo
dunque obbligati a trarre conclusioni pratiche, se non intendiamo ipocritamente
limitarci a saziare l’ego di parole, lasciandoci trascinare nella generale rovina.
La prima che tiro, riconoscendo l’inevitabilità di un castigo commisurato alla
gravità del male e presagendo l’imminenza di un tempo d’ira, è l’urgenza di
implorare dal Cielo il rovesciamento di questo regime, almeno in Italia, Paese
che ha ricevuto da Dio una vocazione speciale di guida delle Nazioni, sia sul
piano politico che su quello spirituale. A tal fine, possiamo utilizzare i
salmi imprecatori, ponendoli sulle labbra di Gesù e facendoci voce di tutta la
Chiesa. Quale formula da ripetere spesso come una sorta di giaculatoria, piuttosto
che lasciarci andare al turpiloquio contro i governanti, può ben servire questo
versetto: Deus meus, pone illos ut rotam, et sicut stipulam ante
faciem venti (Dio mio, rendili come un turbine e
come la paglia di fronte al vento; Sal 82, 14). In positivo, chiediamo insistentemente
un liberatorio intervento divino, purché ci adoperiamo per meritarlo: Memento
nostri, Domine, in beneplacito populi tui; visita nos in salutari tuo
(Ricordati
di noi, Signore, nella benevolenza per il tuo popolo; visitaci con la tua
salvezza; Sal 105, 4).
La
seconda conclusione è la necessità, mai abbastanza sottolineata, di rientrare
ogni giorno in noi stessi con la meditazione, così da poter udire la voce di
Dio nella coscienza e intravedere i benefici piani della Provvidenza: Audiam
quid loquatur in me Dominus Deus, quoniam loquetur pacem in plebem suam, et
super sanctos suos, et in eos qui convertuntur ad cor. Verumtamen prope
timentes eum salutare ipsius, ut inhabitet gloria in terra nostra
(Ascolterò che cosa dice in me il Signore Dio, poiché parlerà di pace per il
suo popolo, sopra i suoi fedeli e per coloro che si volgono al cuore. In verità
la sua salvezza è vicina a quanti lo temono, affinché la gloria abiti nella
nostra terra; Sal 84, 9-10). Non si tratta di una fuga nell’intimismo, ma
dell’unico modo disponibile – visto che siamo abbandonati dai Pastori – di lasciarci
istruire su scelte operative che siano conformi ai piani divini, anziché essere
di intralcio ad essi e di detrimento all’anima. Ho l’impressione che pochi
gradiscano l’invito a sostare sul Calvario accanto alla Madre, evitando sia la
passività disfattista, sia l’attivismo compulsivo; ma basta che ce ne sia
qualcuno.
http://www.edizionisolfanelli.it/laviadellapace.htm
https://www.marcotosatti.com/2020/08/29/un-sedicenne-scrive-a-vigano-la-lettera-e-la-risposta/
Grazie per il post, che tempo fà in China Virus
RispondiEliminaCi sono élite che controllano e manovrano tutto è purtroppo, sembrerebbe che danno culto a Lucifero attraverso rituali sanguinosi di giovanissimi innocenti.
RispondiElimina"Sembrerebbe", purtroppo, è solo un eufemismo...
EliminaI primi saranno gli ultimi, cosi è successo al popolo di Dio, gli ebrei ,ma per loro scelta. La profezia paolina si avvererà, alla fine ritorneranno a Dio,Dio non mente. Il Padre Celeste ha riaperto il Paradiso con la Redenzione, dopo millenni, da Adamo. Cosi sarà anche per il Suo popolo, alla fine ritorneranno a Dio. L’avvento di un impero sionista? Forse, tutto lo fa pensare…ma questi sono i progetti degli uomini non di Dio. La desolazione italiana che descrive io la vivo nella mia piccola città che ha perso ogni Credo, molti sacerdoti sono stati e sono “più zelanti del re”prendendo “al volo” la chiusura che abbiamo vissuto; la vivo nella mia parrocchia dove sono spariti i giovani, le famiglie con fanciulli, molti dei rientrati tradiscono e pugnalano alle spalle il mio anziano parroco che, imperterrito, continua a dare L’Eucaristia sulla lingua senza per questo negarla a chi la desidera sulla mano. Sembrerebbe tutto perduto? No. Chi non cerca il Signore è privo di Fede o con Fede molto tiepida, lo erano prima e lo sono anche oggi. “Il Signore ci sta vagliando” ,mi rispose lei tempo fa. Ha ragione . Per chi ha continuato a cercare il Signore ,sfidando tutto e tutti ,Il Signore si è fatto trovare, si fa trovare ,sempre. Cosi ho scoperto che il deserto che mi circonda è disseminato di cisterne d’acqua dove abbeverarsi. Ho lasciato falsi maestri e false guide, come aveva consigliato lei e falsi amici, ne ho trovati altri che cercavano il Signore, amici che arrivavano da altre parrocchie perché avevano scoperto che in una parrocchia, un anziano parroco continuava a celebrare la messa, pur perseguitato, abbandonato dal suo vescovo e deriso da altri parroci. Cosa mi ha fatto trovare queste cisterne? La Speranza e la Fede assoluta nel mio Signore e nella Madre SS, sostenuta dalla Messa quotidiana non più frettolosa,dalla preghiera notturna,che don Elia ha sempre suggerito, dal Rosario . Tutto questo non è stato e non è facile e indolore. Crisi e opposizione degli affetti e il giuda di turno sono sempre in agguato. Don Elia siamo consapevoli dell’orrore e della desolazione dei tempi,ma che Fede sarebbe la nostra senza la Speranza e la certezza assoluta che il Salvatore sarà “con noi ,sempre,fino alla fine dei tempi…sol se noi lo vogliamo.
RispondiEliminaSottoscrivo ogni parola. Coraggio... e avanti! Nobiscum Deus.
EliminaCaro Don Elìa , grazie per il libro sulla meditazione , meraviglioso compimento della Sua fatica del mese di Febbraio . Ave Maria !
RispondiElimina"Non si riteneva amico di Cristo, se non curava con amore le anime da Lui redente." dalla Leggenda maggiore di S.Bonaventura
Non ci avevo mai fatto caso che il mio Libro dei salmi - ediz.Dehoniane anno1984 - non menzionasse i Salmi 82 - 101 - 102- 103- 104-105-106-108-
RispondiEliminaLJC et MI
Caro don Elia, l'intervento salvifico dell'ira divina era chiaro già al Battista, quando preannunciava che la scure stava alla base dell'albero; anche nel quinto Sigillo i martiri la invocano, ma, come nella parabola del Vignaiolo che intercede con il padrone della vigna, viene preannunciata una attesa per i frutti: i quali oramai stanno diventando "umanamente" rari e la stessa vigna seccherebbe senza un intervento salvifico giustificato dall'ira divina "finora trattenuta" (fino a che io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi). Nella mia pochezza umana, intravedo una scadenza nella obbligatorietà, prevista per la prossima Pasqua, della nuova formula del Padre Nostro e del Gloria: perché ufficializzerebbe il delirio dottrinale della salvezza eterna a prescindere dalla buona volontà delle creature. Credo e spero che "il manto di giustizia e l'elmo della salvezza" stiano per essere finalmente indossati dal Giusto e Verace.
RispondiEliminaVisto che quest'anno la Pasqua non c'è stata, farebbero meglio a evitare previsioni per l'anno prossimo...
EliminaLa tecnica è importata direttamente dai laogai cinesi.
RispondiEliminaSolo loro sono buoni, belli, colti, intellettuali, pieni di saggezza. Con un linguaggio pacate ad effetto, ma senza VERITA", cercano di sedurci.I giornalisti di regime sono i rieducatori dei cittadini non allineati, gestiscono i megafoni che H.24, diffondono sempre lo stesso messaggio martellante (faremo di voi esseri nuovi, per il vostro bene e della società).
Senza Dio, Patria, Famiglia, che vita d'inferno e che tanfo di morte.
Ricordiamo le promesse del nostro Battesimo alla Vita, non lasciamoci sedurre dal regno della morte.
radicatinellafede
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?time_continue=1&v=vqvLAQJUtow&feature=emb_logo
la pretesa di Cristo
Omelia di don Alberto Secci nella XIII Domenica dopo Pentecoste in rito tradizionale.
Vocogno, Domenica 30 Agosto 2020.
"siamo ancora cristiani?"
Omelia di S.E.R. Mons. Michel Aupetit Arcivescovo Metropolita di Parigi - Domenica 30 agosto 2020
http://blog.messainlatino.it/2020/09/monsaupetit-siamo-ancora-cristiani-e.html#more