Senza
maschera, va tutto bene
«Tu sei qui. Va tutto bene». Così – come
mi era stato suggerito dall’alto – raccomandavo di pregare alla fine dell’anno
centenario di Fatima. L’ispirazione ricevuta allora e i pensieri che ne
scaturirono rimangono estremamente attuali, sembrano anzi scritti per oggi. Noi
non aspettiamo un indefinito futuro in cui, secondo una pretesa del tutto
velleitaria, andrà tutto bene. Non si
capisce, infatti, che cosa e perché debba andar bene, se gli uomini non
riconoscono i propri peccati e non si decidono ad abbandonarli. Il bene non si
accresce se si continua a sterminare bambini nel ventre materno, a darsi ad
adultèri e perversioni sessuali, a distruggere la famiglia naturale, a
confondere i piccoli con la propaganda di dottrine aberranti, a sopprimere
vecchi e ammalati anche solo privandoli delle cure… È uno strano concetto di
bene quello di chi approva tutto ciò e, rifiutandosi di mettere in discussione
le sue convinzioni erronee, è certo che il meglio sia alle porte perché così
vuole lui, a prescindere dall’osservanza della legge morale.
Per noi, se amiamo il Signore mettendo
in pratica i Suoi Comandamenti, le cose possono andar bene fin d’ora; anzi,
nella misura in cui, facendo il nostro dovere meglio che possiamo, ci uniamo a
Lui con la preghiera, soprattutto davanti al Tabernacolo, vanno già bene,
secondo la Sua volontà. Non si tratta di rifugiarsi nell’illusione, ma di
riconoscere Chi è con noi e ci assiste continuamente con la Sua onnipotente
provvidenza volgendo a nostro vantaggio anche le avversità, purché non Gli poniamo
ostacolo con l’agitazione, il dubbio o lo scoraggiamento. Nei momenti in cui ci
assalgono questi stati d’animo, ripetiamo con fiducia la parola sacra dei
Salmi: Oculi mei semper ad Dominum… Dominus sollicitus est mei
(I miei occhi sono sempre rivolti al Signore… Il Signore si prende cura di me;
Sal 24, 15; 39, 18). Alla luce di questo impagabile amore paterno e materno al
tempo stesso, si rischiarano mirabilmente anche le situazioni più buie e
intricate.
«Iddio ha cura del mondo e delle cose
tutte che ha create, le conserva e le governa con la sua infinita bontà e
sapienza, e nulla succede quaggiù, senza che Dio lo voglia o lo permetta» (san
Pio X, Catechismo Maggiore, § 31).
Potrebbe forse accadere diversamente? L’infinito Amore che tutto ha fatto
esistere per pura generosità, non costretto da necessità né mosso da interesse,
non si occuperà delle Sue creature nel modo migliore possibile, Lui che è
infinitamente buono e sapiente? Vogliamo forse recargli ulteriore offesa,
acconsentendo alle nostre paure e preoccupazioni? Dubitiamo ancora che ogni
cosa sia nelle Sue mani e ogni avvenimento sotto il Suo controllo? Dare credito
a pretese rivelazioni al fine di sentirsene rassicurati è segno di fede debole
e non fa che alimentare l’angoscia; se ne ha quindi un duplice detrimento,
psicologico e spirituale. Con ciò non intendo negare che esistano profezie
autentiche, ma son quelle ricevute dai Santi o quelle riconosciute dalla
competente autorità ecclesiastica al termine di una regolare inchiesta
canonica.
I messaggi di origine non certificata
costituiscono una seria minaccia per la vita interiore, giacché soffocano le
virtù teologali rimpiazzando la fede con un ottuso fideismo, spegnendo la
speranza con apprensioni irragionevoli e assorbendo le energie a detrimento
della carità, per i cui atti non si trova più né tempo né voglia. Questo
basterebbe abbondantemente a sconsigliarne la lettura, quand’anche non si
smentissero da sé per il mancato adempimento di certe predizioni; arrampicarsi
sui vetri per giustificarlo è un’ulteriore conferma dell’inganno, di cui può
essere vittima anche lo stesso presunto veggente. Non si diventa migliori
drogandosi di profezie catastrofiche, semmai il contrario: amari, astiosi,
ribelli, superbi, violenti, privi di misericordia… incapaci di scorgere nel
quotidiano l’azione della Provvidenza e di lasciarsi istruire dallo Spirito
Santo sotto la guida sicura di Maria. C’è ancora bisogno di indizi per capire
qual è la vera origine di certa letteratura che impazza sulla Rete, in siti
così “cattolici” da risultare refrattari al Magistero e alla sana teologia?
Sul fronte opposto, troviamo sacerdoti e
fedeli inflessibilmente attaccati alle norme governative e accaniti delatori di
quanti non le osservano, nonostante si sia ormai ammesso che l’uso di guanti e
mascherine è non solo inutile, ma nocivo. Ovviamente non prestiamo fede cieca
alle indicazioni di un’agenzia delle Nazioni Unite che si è dimostrata
completamente inaffidabile in quanto dominata da palesi interessi politico-economici, ma
possiamo legittimamente domandarci come mai chi, fra le autorità civili e
religiose, finora l’ha prestata per sbarrare le chiese e stravolgere il culto,
adesso non lo faccia per porre fine a questa pagliacciata. Si direbbe che, una
volta rimosse le pur inderogabili esigenze della Legge divina, la gente abbia
bisogno di colmare il vuoto con norme umane ancor più vincolanti, per quanto
assurde. L’uomo non può fare a meno di un codice morale; rigettato quello vero,
se ne deve inventare di falsi. In tal modo si ritrova ad obbedire ciecamente,
ben felice di farlo, a chi lo sta uccidendo in nome del proprio profitto.
Può così capitare che un sacerdote
sudamericano con l’anello di tucum al
dito si presenti in chiesa rigorosamente bardato di museruola. Chi, a difesa
della terra e dei poveri, si schiera contro latifondisti e multinazionali – o
almeno così vuol far credere – si sottomette di fatto a quei poteri occulti che
li controllano e che, in nome dell’ecologismo, perseguono una drastica riduzione
della popolazione del pianeta. La tesi (così pazzesca da non convincere nemmeno
chi l’ha esposta) secondo cui la Madre
Terra avrebbe reagito allo sfruttamento umano infliggendoci la “pandemia” è
del tutto coerente con la visione neomalthusiana dell’uomo come intruso che
romperebbe gli equilibri della natura. Ancora una volta, la rivoluzione si
rivela funzionale all’instaurazione del governo unico mondiale e, quindi, ne
risulta un fattore decisivo. Solve et
coagula: l’adagio massonico sintetizza proprio il programma di distruzione
dell’ordine naturale come condizione previa per l’imposizione di un “ordine” nuovo
ma perverso, in quanto ispirato dal falso “signore” cui si rende culto nelle
logge.
Se il portare la mascherina negli
esercizi commerciali è una forma di carità nei confronti di gestori terrorizzati
dalle multe e dal virus o di altri avventori mentalmente schiavizzati dalla
propaganda di regime, nella casa di Dio la nostra libertà di figli Suoi deve manifestarsi
in altro modo, cioè non mediante una mortificazione dettata dall’amore del
prossimo, bensì mediante una manifestazione di rispetto per il Padre celeste.
Ora, almeno negli orari delle celebrazioni liturgiche, gli ingressi delle
chiese sono sorvegliati da agguerriti ostiari che sbarrano il passo a chi vuol
pregare ma non è in regola, mentre non si bada affatto a impedire l’accesso a
matti, ladruncoli e turiste discinte. Qui è inevitabile far notare l’incoerenza
di questo sistema balordo e, togliendosi il bavaglio, smascherare l’ipocrisia
di chi si para dietro il vano pretesto della malattia: questa non è una
questione di salute pubblica, ma una malcelata ostilità verso chi ancora ha la
fede e vuole viverla, quasi fosse un vezzo trasgressivo di discoli noncuranti
della vita altrui.
L’autorità pubblica, delegando la
gestione del problema al dipartimento degli Interni che si occupa di immigrazione e libertà civili, dimostra
di considerare la religione un affare privato cui si deve tutt’al più tolleranza,
ma entro confini ben delimitati; le rivendicazioni dei sodomiti godono invece di
ben altra attenzione, tanto da esigere pene di una severità mai vista per
chiunque non le riconosca. È a tale istituzione (anziché al dicastero
competente della Santa Sede) che si rivolge la conferenza episcopale per
chiedere lumi su ciò che va fatto in chiesa… Ribadito che essa non ha
giurisdizione né sul clero né sui fedeli e che i suoi comunicati, di
conseguenza, sono del tutto illegittimi, non si può fare a meno di osservare che
l’autorità ecclesiastica si è in tal modo completamente esautorata; non si
capisce quindi in forza di che cosa reclami ancora obbedienza. Non è certo
motivo di gioia che la Chiesa Cattolica si sia tanto screditata da sé, ma che il
regime postconciliare si stia estinguendo per consunzione interna causata dai
suoi stessi princìpi, questo sì.
È ora, cari vescovi e parroci, che vi
togliate la maschera: se non avete più la fede, convertitevi o ritiratevi… e
tutto andrà meglio. Sarà bene che vi sbrighiate: il tempo stringe e il vostro
giudizio è prossimo. Il mostro che state servendo sta per divorarvi, come tutte
le rivoluzioni hanno fatto con coloro che si son lasciati usare da esse, mossi
da ambizione o da vanità, dalla smania di emergere o dal prurito di idee nuove
e seducenti, poco importa se opposte alla verità di Cristo. La vostra sete
clericale di successi e riconoscimenti mondani è la molla del vostro
tradimento, ma pure la trappola della vostra rovina. Il mondialismo non è un
progetto meramente politico-economico, bensì una vera e propria contro-religione
di stampo luciferiano che intende distruggervi, qualora non vi assimiliate o non
serviate più. La misericordia di Dio vi sta lanciando un ultimo appello, prima
di abbandonarvi al castigo che vi sarà inflitto per mano dei Suoi stessi nemici,
ignari di eseguirne i disegni.
Buonasera don Elia,
RispondiEliminaé vero che la rivoluzione divora i suoi figli ma credo anche che siffatti "pastori" sapranno ben riciclarsi e diventare sacerdoti della nuova religione umanitaria e massonica.
Riguardo alle false apparizioni e profezie concordo che non si debba stare troppo ad inseguirle, ma ricordo anche che, come diceva il cardinal Biffi a proposito dei profeti di sventura, la Bibbia è piena di annunci catastrofici.
Mi chiedo, anche, se in questo contesto dove appaiono poco credibili certe canonizzazioni, se sono attendibili le approvazioni o meno di certe apparizioni.
Mi chiedo, anche, se oggi Fatima riceverebbe l'approvazione della gerarchia, ma ne dubito fortemente.
Ricordo che tutte le più importanti apparizioni, ufficialmente riconosciute, come La Salette, Fatima, Quito, Akito ecc, contengono profezie tutt'altro che piacevoli, tanto che, molto probabilmente, lo stesso segreto di Fatima è incompleto perché contenente cose spiacevoli a proposito della Chiesa e del mondo.
Antonio
Ovviamente non ho inteso mettere in guardia dalle profezie riconosciute dalla Chiesa nel passato, ma da molte di quelle attuali, di cui è dubbia l'origine e che causano una sorta di dipendenza psicologica.
EliminaLa gerarchia del nostro tempo, purtroppo, non dispone generalmente delle cognizioni e degli ausili necessari per emettere giudizi certi su presunti fenomeni soprannaturali; è così possibile che apparizioni già approvate siano tenute in poca considerazione e che apparizioni dubbie siano riconosciute in modo imprudente.
El Padre Pío revivía la Pasión de Jesús
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/juntoalpadrepio/videos/vb.101941491332748/666424357267436/?type=2&theater
Todas las miradas estaban fijas en ese rostro que se contraía continuamente con evidente sufrimiento, aunque el Padre Pio hacía claros esfuerzos para que nadie se diera cuenta. Las lágrimas que le inundaban el rostro y que él secaba con un gran pañuelo que tenía siempre al alcance de la mano, fingiendo que se secaba el sudor. Y las largas pausas, con la mirada fija velada por las lágrimas, dando la impresión de no poder proseguir. No hay duda de que el Padre Pío revivía la Pasión de Jesús.
Ave Maria !
Gesu' parlava in parabole perche' capissero solo i discepoli. Credo che per discepoli intendesse quelli che cercavano con cuore sincero la Verita' e quindi Lui e dunque Dio. Tutte le profezie, anche quelle riconosciute ufficialmente dalla Chiesa, se ci pensiamo bene, lasciano sempre molti margini di interpretazione, perche' solo chi ha l'animo naturalmente rivolto alla Verita' e dunque a Cristo, possa riuscire ad interpretarle. Se Dio ha inteso parlarci tante volte in modo "ufficiale", perche' non dobbiamo pensare che ci parli anche per bocca di coloro che non sono legittimamente riconosciuti come profeti ? Credo che i "discepoli", e tutti siamo chiamati ad esserlo, siano in grado di riconoscere la voce di Dio dalle bufale. Se Dio si svelasse per quello che e', chi lo rinnegherebbe ? (Venerdi scorso la Chiesa ricordava San Tommaso Apostolo:"Tommaso Tommaso, tu hai creduto perche' hai veduto, beati quelli che crederanno senza aver visto"). Se la Verita' fosse scoperta, tutti loderemmo Dio ed andremmo in Paradiso, ed allora a che sarebbe servito questo passaggio sulla terra ? Io penso a far emergere la nostra natura. Il Catechismo di San Pio X affermava che siamo al mondo per "conoscerlo, amarlo, e servirlo in questa vita, per poi goderlo nell'altra in paradiso". Spero di non aver affermato qualche eresia. Grazie Don Elia per le occasioni di riflessione che ci offre. Luca
RispondiEliminaSi legge nei Vangeli che Gesù parlava in parabole perché capissero solo i discepoli. I discepoli, per come la capisco io, erano e sono coloro che cercavano e cercano con cuore sincero la Verità e dunque lui. Nella storia, fino ai nostri giorni, Dio ci ha parlato e ci parla per mezzo dei suoi profeti, usando sempre un linguaggio parabolico, perché solo i discepoli lo capiscano. Come distinguere i veri messaggi da quelli falsi ? Disponendoci come i discepoli:"cuore sinceramente rivolto a Dio ed alla ricerca della Verità". Mi capita spesso di leggere messaggi di tanti presunti veggenti. Alcuni sono verosimili e coerenti tra loro e con la Verità, altri sicuramente meno, ma a mio modesto parere non possono essere tutti pregiudizialmente rifiutati. Dio sceglie lui come e quando parlarci e non glielo possiamo certo impedire noi. E se ci parla un motivo c'è. Perche Fatima si e Aguera no ? Lourdes si e le Tre Fontane no ? Io penso che i veri discepoli siano in grado ora come allora di riconoscere la voce di Dio.
RispondiEliminaCarissimo Luca, nella Chiesa Cattolica il discernimento su presunti fenomeni soprannaturali è riservato ai successori degli Apostoli; non si possono prendere decisioni in base al giudizio privato. Inoltre nessuno può attribuirsi da sé la qualifica di "vero discepolo"; ognuno deve piuttosto curarsi, proprio in quanto discepolo, di lasciarsi istruire da chi fa le veci del Maestro. In altre parole, il cristiano non cerca la verità da solo, ma sotto la guida dei Pastori.
EliminaRiguardo a profezie, messaggi e apparizioni, l'autorità ecclesiastica è sempre stata molto prudente, dato che, nella maggior parte dei casi, si tratta di inganni umani o diabolici. L'atteggiamento preliminare è quindi una sana diffidenza; se un fenomeno viene davvero da Dio, finisce comunque con l'imporsi.
Lourdes e Fatima, a differenza di molte pretese apparizioni, sono state riconosciute dalla Chiesa ai livelli più alti e nel modo più solenne. Le Tre Fontane hanno invece subìto una sorta di ostracismo, malgrado il favore a suo tempo manifestato da Pio XII.
In conclusione, non dimentichiamo che il Signore ci parla già abbondantemente - anche nella prova che viviamo - tramite la Sacra Scrittura, la Tradizione e il Magistero perenne, mediante i quali siamo certi di udire la Sua voce. Le rivelazioni private, per quanto approvate, non possono assolutamente essere poste sullo stesso piano della Rivelazione pubblica.
Salve Don Elia!!!! Grazie per i suoi scritti sempre illuminanti!!!!! A dirle la verità, seguo le apparizioni a Luz De Maria e quelle di Trevignano Romano. Mi sa dire qualcosa in proposito? Cosa ne pensa? Non dovrei più leggerle? Grazie!!!!!
RispondiEliminaAbbandoni subito sia le une che le altre, perché sono sicuramente false.
Eliminail Cielo ci avverte in tutti i modi e da sempre...con la pandemia e con le voci e le luci che da sempre il Signore non ci ha fatto mai mancare.Terribile sarà quando ci abbandonerà a noi stessi perchè,di nostra volontà, abbiamo abbandonato Dio.Dobbiamo rimanere stretti,se li abbiamo trovati, ai nostri coraggiosi pastori fedeli a Cristo,nella certezza del trionfo del Sacro cuore immacolato di Maria
RispondiEliminaDon Elia, potrebbe dire qualcosa in più sulla falsità delle suddette apparizioni?
RispondiEliminaC'è una certa Annalisa Colzi, che invita a non credere a nessuna delle attuali apparizioni, tranne quelle di Medjugorie. Cita Miryana che suggerisce i criteri di discernimento.
Uno dei criteri é che i messaggi di Medjugorie mettono pace gli altri sono catastrosisti e ansiogeni.
Sinceramente non lo ritengo un elemento sufficiente. Vi immaginate se qui a parlarci ci fosse Geremia, secondo voi cosa direbbe?
Le sue profezie ci lascerebbero tranquilli? Non credo proprio. Penso che un tantino di ansia ce la metterebbero.
Io penso che quelli che vogliono ascoltare messaggi rassicuranti oggi, come allora del resto, non crederebbero a nessuno dei grandi profeti.
Geremia, Isaia, Ezechiele ecc. sarebbero attaccati e respinti.
Il Cardinal Biffi, nelle sue memorie, a proposito dei profeti di sventura, di giovanniana memoria, ricorda che nella Bibbia molto spesso annunciavano proprio le piú grandi sventure.
Il problema è che noi vogliamo mangiare, bere, sposarci vivere allegramente, come ai tempi del diluvio o di Sodoma, come ci ricorda Gesù.
Antonio
P. S. Non sto difendendo le suddette apparizioni che nemmeno conosco.
Sui criteri di discernimento mi soffermo nell'articolo di oggi, sabato 11 luglio.
EliminaEssi non possono essere stabiliti da una presunta veggente (che è parte in causa e, in ogni caso, non ha alcuna autorità in materia), ma dalla gerarchia ecclesiastica. Un punto di riferimento obbligato è la lista di criteri che si trova nel trattato di papa Benedetto XIV sulle cause di beatificazione e canonizzazione.
Grazie Don Elia , leggerò con vivo interesse il suo prossimo articolo.
RispondiElimina