Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 26 ottobre 2024


Non perdete il senno

(e non dannatevi)

 

 

La Chiesa di Gesù Cristo è costituita come una vera e perfetta società; ed in essa, come in una persona morale, possiamo distinguere l’anima e il corpo. Fuori della Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana nessuno può salvarsi, come niuno poté salvarsi dal diluvio fuori dell’Arca di Noè, che era figura di questa Chiesa (san Pio X, Catechismo maggiore, 163.169).

Non è un puntiglio vanitoso né – come molti, temerariamente, sospettano – un interesse personale a farci tornare sulla questione, bensì la sollecitudine per il bene di tante anime che, spinte a separarsi dalla Chiesa, rischiano di dannarsi oppure, nella ridda di accese discussioni, si sentono sempre più smarrite e confuse. La prima raccomandazione è quella di smettere una volta per tutte di occuparsi di problemi che non si è in grado di trattare e non rientrano nell’ambito delle proprie responsabilità: ognuno è moralmente tenuto ad esercitare l’umiltà e il buon senso di chi sta al suo posto e si sforza di adempiere i doveri derivanti dal suo stato. Pretendere di sbrogliare un intricatissimo dilemma di diritto canonico e storia ecclesiastica che non è stato risolto dagli specialisti in quasi un millennio di studi e dibattiti è semplicemente insensato.

Il Signore, nel Giudizio, ci chiederà conto di quello che avremo fatto in conformità o meno alla Sua legge, non dell’aver chiarito se uno è papa o no né di qualunque altra causa che superi le possibilità di un soggetto. Vi scongiuro nel nome di Dio: lasciate perdere questo discorso e non ascoltate più nulla. Se qualcuno, con l’insistenza ossessiva tipica di chi ha subìto una manipolazione mentale, vi sollecita a riaprirlo, negatevi garbatamente ma con fermezza, in modo tale che capisca di non poter ulteriormente proseguire. Pensate piuttosto a condurre una buona vita cristiana in vista della vostra santificazione, cosa che non può impedirvi di fare nessuno al mondo, nemmeno un cattivo papa o un antipapa. Non permettete più ad alcuno di togliervi la pace interiore: tale effetto dimostra che si tratta di un’opera non di Dio, ma del diavolo.

Criptoprotestantesimo

Coloro che, senza averne né l’autorità né la competenza, presumono di risolvere un problema sulla base di ricerche e riflessioni individuali, per poi trarne conclusioni di ordine giuridico e morale in forza delle quali prendere decisioni, tradiscono un atteggiamento intellettuale prettamente protestante. La Chiesa Cattolica non funziona così: una delle sue note fondamentali è l’apostolicità, in virtù della quale Gesù Cristo la governa mediante i successori degli Apostoli con a capo il successore di Pietro. Stabilire se un Suo rappresentante è legittimo o no, evidentemente, non è facoltà dei sudditi, bensì di un’autorità superiore al prelato in questione; è un principio valido per qualunque società, senza il quale essa si dissolverebbe. Nel caso del Papa, non essendoci sulla terra autorità superiore, si può solo pregare perché la Provvidenza ne conceda uno migliore, qualora non svolga bene il suo compito.

Quanti perciò, nell’intento di difendere la fede, si affannano a dimostrare l’invalidità del pontificato in corso non fanno altro, in realtà, che ribaltare l’ordine divinamente stabilito dal Fondatore e minare l’unità della società visibile, con gravissimo danno per le anime. È stupefacente che chi rivendica il  primato della Tradizione non capisca un dato così elementare. La Chiesa, per analogia con l’essere umano, è un composto di anima e corpo: l’anima è costituita da tutti i beni invisibili di cui Cristo la ha dotata (le virtù teologali, la grazia, i doni dello Spirito Santo, i meriti Suoi e dei Santi); il corpo dalle strutture visibili di culto, governo e insegnamento. Attentare a una di queste ultime equivale ad attentare alla sua vita; benché non sia possibile porle termine, data la sua essenza soprannaturale, si possono tuttavia condurre i singoli suoi membri verso la morte eterna.

Reagire agli abusi nell’ambito del culto, del governo e dell’insegnamento è non solo legittimo, ma anche doveroso, purché lo si faccia senza escludersi dalla comunione gerarchica, poiché fuori di essa non c’è salvezza. In termini pratici, ciò significa che agli ordini legittimi si obbedisce, a quelli illegittimi si resiste nei modi consentiti; non è lecito, invece, negare l’obbedienza ai superiori in toto o perché, a torto, li si dichiara illegittimi o perché, pur riconoscendoli, li si considera indegni. Quest’ultima opzione, a prescindere dalle motivazioni, è per sua stessa natura un atto scismatico. Inutile ricorrere a contorsioni intellettuali per giustificarla: sono sterili esercizi di un razionalismo tipicamente moderno che fa rivoltare san Tommaso nella tomba. Che sia chiaro una volta per tutte: negare l’evidenza del reale non è cattolico (e neppure ragionevole).

Basta con le sciocchezze

Dovrebbe ormai esser chiaro a chiunque abbia ancora l’uso di ragione che tesi sostenute da vescovi scismatici, preti scomunicati o sul punto di esserlo e giornalisti che affermano di non poter dichiarare se sono cattolici o no (magari perché affiliati alla massoneria?) non solo provengono da fonti del tutto illegittime, ma sono completamente aberranti. Come abbiamo già osservato, la sede impedita non è una condizione che un vescovo scelga di sua sponte, ma una situazione che subisce suo malgrado. Qualora sia indetto un conclave col Papa vivo e regnante, ciò non dà luogo alla sede impedita, bensì a uno scisma. Il computo dell’ora romana anticipava la datazione anziché posticiparla, dato che esso partiva dal tramonto del giorno precedente (cosa che spiega perché, nel Breviario in vigore fino al 1960, le feste dei Santi comincino con i Primi Vespri).

Come vedete, quella sgangherata teoria poggia interamente su un puntello che non regge. Più sensato, invece, sarebbe il rilevare le anomalie giuridiche della rinuncia di Benedetto XVI, ma tale strada è stata resa impraticabile proprio da quell’assurda teoria, cosa che induce a ritenere che il suo autore e propagandista sia stato incaricato esattamente di questo, onde sabotare qualsiasi tentativo ragionevole di esaminarle. Con un’ulteriore deduzione si potrebbe addirittura sospettare che gli odierni detentori del potere supremo siano consapevoli di non averlo ottenuto in modo legittimo, se davvero han dato a qualcuno il compito di screditare ogni possibile analisi in proposito. Anche la lentezza con cui si decidono ad applicare le sanzioni previste fa pensare che i contestatori facciano loro comodo, visto che portano i dissidenti fuori della Chiesa, così che lascino loro campo libero.

Che un sacerdote o religioso, con le proprie dichiarazioni, si estrometta da sé da ogni incarico ma si tiri dietro numerosi fedeli, in definitiva, fa il gioco di chi comanda. Se non ci fosse da piangere, sarebbe ridicolo – per alludere a un caso recente – che un parroco credesse di poter interpretare la rimozione come un caso di sede impedita: un vescovo ha il pieno diritto e dovere di rimuovere un presbitero a lui soggetto che rifiuti pubblicamente la sottomissione al Romano Pontefice, come pure di richiedere l’intervento della forza pubblica in caso di inottemperanza. Chi non riconosce tali ovvietà dà segno di aver l’intelletto offuscato dalla presunzione e va dritto verso la perdizione con quanti lo seguono, poiché esclude volontariamente ogni possibilità di ravvedimento. La misericordia di Dio ci può preservare da simile sciagura, a condizione che ci manteniamo umili e obbedienti in ciò che è legittimo, pronti a soffrire, con l’aiuto della grazia, l’eventuale persecuzione.

Massima vigilanza

Nel nostro tempo abbondano agitatori, gruppi e istituzioni che circuiscono i sacerdoti e i vescovi che godono di un certo seguito o per neutralizzarli ingaggiandoli in una falsa opposizione o per spingerli a bruciarsi da sé con atti e dichiarazioni imprudenti. Da una parte ci si affanna, pur contestandolo in apparenza, a legittimare l’attuale pontificato; dall’altra si istiga alla ribellione aperta. In entrambi i casi ci si illude (o si finge di illudersi) di poter condurre con i rappresentanti del regime un dibattito basato su argomenti di ragione, quando invece è fin troppo chiaro che, sull’altra sponda, nessuno ha la minima disponibilità a far ciò e si procede piuttosto a colpi di sentenze ideologiche e interventi repressivi. L’unica strategia possibile, in un contesto del genere, è tirare dritto per la propria strada senza farsi troppo notare, tappandosi le orecchie per non udire gli ammaliatori e contando non sugli uomini, ma sulla Provvidenza e sugli amici del Cielo.

Non seguite chi, pur avendo compiuto un atto per sua natura scismatico, ingannevolmente afferma di non essersi posto in stato di scisma. Come scrive un lettore con cristallina chiarezza, «il chierico in questione falsamente si giustifica protestando di avere solo un dubbio: egli, di fatto, ha già raggiunto la sua certezza e, senza vergognarsi del ridicolo di cui si è rivestito, la proclama come dato di fatto giuridicamente vincolante, usurpando un potere che non ha». Chi ammette la contraddizione e si arroga una funzione che non gli compete non fa alcun bene alla Chiesa, ma la frammenta ancora di più e complica ulteriormente il lavoro a chi – potendolo – volesse esaminare in modo serio l’enigma della rinuncia di Benedetto XVI. A questo punto si può solo attendere che vengano fuori eventuali documenti inediti scritti di suo pugno o che un papa del futuro dirima la questione in forza della sua autorità suprema.


39 commenti:

  1. Parole rette e retti consigli, Padre. Grazie dal profondo del cuore. Una curiosità: chi è il giornalista al quale fa riferimento sia in questa riflessione sia, se non ricordo male, in una precedente? Grazie mille.

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  2. Questo post lo avrei mandato subito ad un mio ex caro amico, se non avessi interrotto i rapporti.

    Lui è proprio ossessionato e ossessionante sulla questione, o meglio sul tormentone lanciato da cionci, quel gran ciarlatano che anch'io sospetto essere un massone, per quanto i miei sospetti si poggino su basi meramente ipotetiche.

    Per circa un anno ho invitato il mio ex amico a non importunarmi più su tale argomento, ma lui è veramente manipolato. Sembra non pensare quasi a nient'altro!

    Dopo circa un anno di pazienza e inviti disattesi, ho dovuto a malincuore bloccarlo sugli strumenti di chat.

    Quel cionci è veramente un cialtrone luciferino! Un manipolatore di menti deboli!

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    1. Chi ha subìto il lavaggio del cervello, purtroppo, non è più recuperabile, se non per miracolo. Per questo insisto tanto sul distanziarsi dai manipolatori.

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  3. La povertà teologica del carmelitano in questione, presuppone una idea di verità che è comune agli integralismi. In questo caso la verità è un enunciato, una tesi che rifiuta qualsiasi contestualizzazione. È Il rifiuto dell'universalità della verità. La tesi rinvia non a una realtà, ma a un insieme di referenze, una sacralizzazione di un idea: il Papa non è Papa, e tutto deve convergere in questo. Metafisicamente parlando, c'è un essenza platonica che non si rapporta ad un esse poiché esso è polverizzato, poiché astratto. Unica realtà di questo procedimento, è il rito che lo accompagna( video, disprezzo per autorità, esposizione al culto delle scomuniche, raccolta fondi durante messe celebrate in luoghi non consacrati ecc). Ogni integralismo, in periodo di crisi rinforza e conforta il gruppo che ne fa parte. Tutta la questione del Papa, è teologica, prima di essere del diritto canonico, poiché fonte di esso è anzitutto la Fede della Chiesa e ciò che in essa è giusto. Già Aristotele aveva capito che la legge, essendo astratta( astrarre dalle circostanze dei singoli casi ) può capitare che sia più conveniente una soluzione diversa da quella prevista per la generalità dei casi( e sembra proprio il caso di dimissioni di un pontefice, caso talmente raro e diversificato nei modi e procedimenti che ad oggi si hanno poche norme che lo regolano in modo "perfettamente giuridico" ). In tali casi, Il compito del giurista infatti non è nella mera applicazione logica di una norma, come vorrebbe ogni buon positivista, ma nel ragionamento necessario per arrivare alla soluzione giusta. Non per nulla nelle prime università europee la scienza giuridica era legata alla retorica, perché occorre l'arte del persuadere per evidenziare l'esistenza di un diritto. Certo, questi discorsi saranno poco capiti da chi ha studiato in una delle peggiori università romane di teologia. Il pericolo dell intellettuale è l'unilateralità che proviene dall'insistenza sull'astrazione. L'idealismo che inficia tutti questi discorsi è ben noto ad ogni persona che non ha perso il buonsenso. La demonologia ci può infine dare un paragone, tra la scelta del demonio e una scelta così idelaistica quanto perversa. Infatti, Più una natura è perfetta ed elevata nella spiritualità, nel conoscere, è più risolutiva la decisione che prende sulla qualità finale della sua spiritualità: perciò ha valore definitivo( gli angeli decaduti ) e pressoché immutabile ( come sembra nel prepararissimo e dottissimo teologo in questione, tranne che per un miracolo si ravveda e chieda perdono, più che un semplice scusarsi. Speriamo che col tempo, cessi tutta questa attenzione sul Papa, ovvero il papolatrismo nato già ai tempi della breccia di porta Pia, e si torni a ad essere umili, cioè al proprio posto.

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    1. Concordo.
      L'umiltà è ciò che preserva una natura più perfetta ed elevata nello spirito dal prendere una decisione finale disastrosa.

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  4. Non sono d'accordo. Questa è la posizione degli ignavi, di coloro che non hanno il coraggio di difendere Cristo e il suo vangelo,che tacciono per quieto vivere di fronte ai soprusi e alle distorsioni che vengono fatte alle verità della nostra fede. Il silenzio dei giusti rafforza il.potere del male.

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    1. Sono dieci anni che, su queste pagine, denunciamo errori e abusi di questo pontificato; questo però non ci abilita a dichiararlo nullo.

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  5. Una domanda: un papa del futuro che affermasse che la rinuncia di Benedetto era invalida, e dunque Bergoglio illegittimo, non dichiarerebbe con ciò anche la propria illegittimità essendo ultimo di una serie di antipapi? E in questo caso che valore avrebbe la sua dichiarazione circa la rinuncia di Benedetto? E come si sanerebbe la situazione se tutti i cardinali legittimi nel frattempo fossero morti?

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    1. Qualora Benedetto XVI fosse rimasto papa, potrebbe aver ratificato la creazione dei nuovi cardinali ricevendoli regolarmente subito dopo la cerimonia.

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  6. Non perdiamo il senno e..il sonno ad elucubrare rimuginare almanaccare..che fatica!

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  7. Le anime del Purgatorio soffrono pensando al tempo perso in vita e che avrebbero potuto impiegare per guadagnarsi meriti per accedere al Paradiso; non è più possibile, infatti, dopo la morte, acquisire ulteriori meriti.
    https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2024/10/novena-per-le-anime-del-purgatorio2.html

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  8. Il problema non mi sembra più centrato su legittimità del potere o meno.
    Lo scisma vero ci sarà, per il capovolgimento continuo e "sibillino" dei fondamenti della nostra fede. Gesù, la Croce, la Santa Eucarestia, i Comandamenti e tutto il resto in divenire. Troverà la fede Gesù al suo ritorno?
    In un commento precedente, non pubblicato, ho segnalo l'URGENZA" della consacrazione al Cuore Immacolato di Maria!
    Andiamo alla Sua scuola!

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  9. Certamente, se non rientriamo in noi stessi non ci rendiamo conto che "col pretesto della giustizia" tutti questi fatti contribuiscono a minare la Cattedra di Pietro.Non solo si vuole espellere dalla societa' Cristo, ma anche il Suo il Vicario , oltre al padre di famiglia , alla madre ( la cui autorita' viene dopo il padre)..

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  10. Padre Elia ma la domanda è questa : se il presbitero dell'articolo precedente che viene anche ripreso qua in senso generale non avesse il seguito che ha di apostoli da yutube, starebbe da solo nella sua cella del suo ordine a discernere meglio certe idee nebulose,non sarebbe meglio? Anche per lui soprattutto. Invece va speditamente per la sua strada perché chi lo segue ignora molto delle cose semplici della Fede. Come certi elogi che gli vengono tributati di Messaggero della validità sacramentaria ......questo dimostra che l'ignoranza religiosa che c'è anche tra cattolici è spaventosa. Non serve un teologo o un canonista per sapere che la TRANSUNSTANZIAZIONE avviene sempre prima e in tutte 4 le consacrazioni che un sacerdote può fare

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    1. L'ignoranza religiosa è il terreno su cui certe idee bislacche attecchiscono e si sviluppano.
      Un religioso farebbe certamente meglio a stare in cella per adempiere il suo dovere di stato.

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  11. Buona Sera Don Elia,
    tutto condivisibile.
    Certo è che questo pontificato, Bergoglio si Bergoglio no, crea e ci crea seri problemi tanto nelle piccole cose (non abbandonarci nella tentazione- amati dal signore, benedizione senza il segno di Croce altre amenità la fissa sui arcobaleno etc) ed altre più serie.
    Un figlio, avesse un padre un poco eccentrico, qualche contromisura la trova.
    Qui non c'è alcun atteggiamento del fedele che possa dirsi adeguato. E' una sofferenza.
    Come nella favola "i vestiti nuovi dell'imperatore" possiamo almeno dire, con l'innocenza e l'immediatezza di un bambino, "il re è nudo"?. Forse è cosa buona e giusta . Qualcuno, qualcosa la deve pure dire.
    Forse è pure doveroso.
    Ossequi

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    1. E' del tutto lecito dichiarare con semplicità ciò che è evidente, ma senza per questo sentirsi investiti di un potere che non si ha.

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  12. Le alluvioni e l’aiuto da chiedere a Dio: i preti benedicano i fiumi
    D.ssa Luisella Scrosati
    Le alluvioni e l’aiuto da chiedere a Dio: i preti benedicano i fiumi
    Un’altra alluvione ci ha messo in ginocchio, ma ancora non ci vogliamo inginocchiare. Gli interventi per la sicurezza sono necessari, ma la tecnica non risolve tutto. Ci si rifugi nel Signore e i sacerdoti ravvivino la fede del popolo, riprendendo la benedizione dei fiumi.
    https://lanuovabq.it/it/le-alluvioni-e-laiuto-da-chiedere-a-dio-i-preti-benedicano-i-fiumi
    La D.ssa Scrosati ci ricorda le responsabilita' di ciascun vocato davanti a Dio e al prossimo.

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  13. Posso accettare stavolta le sue affermazioni, padre. Con la precisazione che va fatto ogni sforzo per indagare ed approfondire, storicamente , giuridicamente e politicamente, la questione delle dimissioni di Ratzinger e comunque della validità della elezione di Bergoglio. Anche pubblicamente. Che ci siano mestatori è probabile, ma non tutto quello che dicono potrebbe essere falso. Anche perchè in tal caso sarebbero scoperti con relativa facilità. E ritengo sia corretto ricordare che non tutti gli scomunicati o scomunicandi siano degli impostori. Il ricatto di Bergoglio e dei suoi scherani è evidente. Personalmente non ho mai detto retta a questo buffone da circo, al soldo dei soliti noti: massoni, atei, giudei e satanisti e via dicendo. Rammento ai preti, dopo le mie confessioni: 2 +2 = 4. Possiamo essere più o meno tollerati con chi sbaglia o persegue nell'errore, ma 2+2 non farà mai cinque. Non c'è bisogno della penna rossa dell'insegnante per certificarlo. Come non c'è bisogno di nessun "notaio" o "atto notarile" per affermare che Bergoglio, che sia papa o meno, è senza ombra di dubbio eretico ed apostata. Su questo non è possibile nessuna scomunica

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    1. Il fatto è che non c'è autorità sulla terra che possa giudicare il Papa.
      Per il resto, cercare di chiarire una questione è lecito; prendere invece decisioni giuridicamente rilevanti senza averne l'autorità è irragionevole.

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  14. Non sono proprio d’accordo caro don Elia. Nella situazione attuale non c’è più un sacerdote ( o rarissimi in tutta Italia ) con cui puoi parlare, confessarti e sentirti non solo. I blog aiutano, ma non sostituiscono un incontro personale che ti dà forza e coraggio ad andare avanti in questo caos. Tutti i sacerdoti restano nascosti ed in silenzio, abbandonando i propri fedeli nelle fauci dei lupi rapaci. I martiri hanno dato la loro vita per difendere il Vangelo e testimoniare Gesù, mentre oggi in virtù dell’’obbedienza e dell’umiltà ( santissime virtù) non si puó più esprimere il proprio pensiero. L’umiltà non è restare nascosti per aspettare che la Santa Provvidenza agisca senza il nostro, pur piccolissimo contributo. Un figlio ha il dovere di provare in tutti i modi a correggere il padre nel caso lo educasse in malo modo. Credo che oggi la scomunica di un sacerdote, subita da questa cricca infiltratasi nella Santa Chiesa, rappresenta un ennesimo atto persecutorio nei confronti di chi vorrebbe fare verità.

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    1. Sei troppo pessimista: ci sono tanti bravi sacerdoti che fanno il loro dovere senza mettersi in mostra; basta cercarli.
      Per il resto, il padre può essere corretto solo nei modi e nelle forme consentite, non misconoscendolo del tutto.

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  15. Mi chiamo Roberta caro padre Elia, qualche anno fa anche io sono stata soggiogata da questo "fantomatico " gruppo di schismatici, e credevo alle loro eresie, premetto che in questa setta vi sono anche ex sacerdoti come ben si sa. Sentivo che qualcosa non andava e ho chiesto al Signore di darmi lucidità e ho ricevuto la Grazia così sono tornata in chiesa ,a messa è sono andata a confessarmi e ho ritrovato la pace nel mio cuore perché mi sono riconciliata col Signore, ci vuole un attimo a perdersi ma con l'aiuto di Dio si ritrova la via

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  16. Tutorial...
    https://youtu.be/c8jxM-zxmhQ?si=qiz60rffg0PABPAI

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    1. In casi come quello, si chiamano le forze dell'ordine, senza discutere.

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  17. Stimato Padre,

    chi le scrive continua ad andare a Messa, ma non può non constatare che, da 2 anni, quelli che pretendono sbugiardare Andrea Cionci (ho orrore della pratica di usare perifrasi varie per non nominarlo) non hanno MAI avuto il fegato di affrontarlo direttamente durante una delle sue conferenze in cui, al contrario di tutti i suoi oppositori, ci mette la faccia, e non solo.

    Inoltre, devo in gran parte al lavoro dell'innominabile giornalista il fatto di avere avere aperto gli occhi e preso le distanze da certi tradizionalisti "puri e duri", capaci solo di insultare tutti i papi dal Pio XII in poi (e pure lui ogni tanto si becca qualche bella ramanzina) ma che purtroppo esercitano un certo fascino su quelli che come me hanno vissuto una conversione recente e che pertanto nella loro immaturità nella Fede hanno una certa tendenza a divenire "più realisti del re". Mi sembra un merito non da poco che gli va riconosciuto.

    Non dico che sia una ragione per accettare in blocco tutto quello che dice, però direi che la sua credibilità, rispetto all'immensa maggioranza dei suoi critici, è anni luce maggiore.

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    1. Il giornalista in questione non è affatto credibile, dato che non è competente in materia.
      Se vuoi preservare la tua conversione dalle derive del tradizionalismo "puro e duro", frequenta i sacerdoti degli istituti tradizionali riconosciuti dalla Santa Sede.
      Prego per te.

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    2. come spesso dice il dott. Andrea Cionci, per scivere i suoi articoli si avvale di esperti tra latinisti, teologi, avvocati... liquidarlo come incompetente non è credibile. Non condivido tutto ciò che dice Andrea Cionci, ma nella sostanza lo ritengo veritiero.

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    3. Malgrado la consulenza di esperti che Cionci vanta a parole, le sue affermazioni sono pacchianamente erronee, come ho dimostrato qui sopra (sottotitolo "Basta con le sciocchezze"). Volersi ostinare a dargli credito è irragionevole.

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  18. Rimango un po' frastornato come da una parte tutti concordino nel ritenere Bergoglio un papa non in linea col vangelo usando aggettivi un po' discutibili approvando anche la possibilità di disobbedirgli qualora lo ritengano sacrosanto e dall'altra parte condannare come eretico, scismatico, passibile di condanna eterna, fuori dalla chiesa, chiunque osi non solo dichiarare che Bergoglio non è il papa ma solo dubitarne pubblicamente anche se avvalorati questi dubbi da documenti chiari e legittimi difficilmente contestabili. Ma uno che disobbedisce non si mette automaticamente da solo fuori dalla chiesa perché non si sottomette all'autorità suprema del vicario di Cristo? Ma perché un sacerdote si deve trovare nella situazione di dover o disobbedire al vangelo e obbedire a un papa dichiaratamente eretico? Solo DIO può intervenire in questa situazione sento dire, ma allora che serve il collegio cardinalizio nel momento in cui c'è un papa che fa il despota e mette in pericolo la vera fede cattolica causando il pericolo eterno a milioni di anime ignare. Io non so se padre Farè abbia fatto la scelta giusta ma sicuramente non lo condanno ma lo capisco e credo che la sua scelta in fondo in fondo sia il sentimento di tanti di noi che ci sentiamo traditi.

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    1. Una cosa è avere un dubbio fondato, un'altra è dichiarare una certezza senza averne facoltà; la prima cosa è lecita, la seconda no.
      La disobbedienza è lecita (e pure doverosa) solo nel caso di un singolo comando che sia palesemente in contrasto con la legge divina; non si può negare l'obbedienza ad un superiore in tutto e in modo definitivo.
      Il collegio cardinalizio non è unito e, di conseguenza, non può procedere in modo unanime riguardo alle deviazioni di Bergoglio.
      Sentirsi traditi è comprensibile; distaccarsi per questo dalla Chiesa, no.

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  19. Carissimo Padre, ogni tanto dobbiamo provare a sorridere anche se in questo caso parlerei di tragic humor (Speriamo non futuro). Questo il collegamento:
    https://gloria.tv/post/qKcyV1y4cZ1K3koLdvsDgbXC3

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  20. Io le sono molto grata, padre. Mi pareva e mi pare così assurdo questo teatrino dell'ego, guardando certi video. Un sospiro di sollievo quando ho trovato - grazie a Dio - il suo blog. Scriva ancora, scriva spesso, la prego. La follia comincia a farla da padrona tra le masse. GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE, per la sua semplice e cristallina fedeltà. Daniela

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  21. Il tempo : ci e' dato per una vita di grazia.
    Signore , aiutami a contare i miei giorni.

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  22. Rev.Padre, come sta? Spero bene perche' qui mi sembra ci sia molto silenzio.

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