Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 6 aprile 2024


Non abbiate paura!

 

 

Pax vobis. Ego sum. Nolite timere (Lc 24, 36).

«Pace a voi. Io sono. Non temete». Nel narrare l’apparizione di Gesù risorto agli Apostoli avvenuta nel Cenacolo la sera del giorno di Pasqua, san Luca riporta, oltre all’augurio riferito anche da san Giovanni (cf. Gv 20, 19), pure un’affermazione di capitale importanza e un’esortazione quanto mai opportuna. Sant’Ambrogio (Expositio Evangelii secundum Lucam, X, 171) osserva che non sussiste discordanza tra i due Evangelisti, in quanto l’uno segue l’ordine fattuale degli avvenimenti, l’altro si eleva alla contemplazione del mistero che in essi si è manifestato. Ben prima degli Illuministi con la loro vacua saccenteria, i Padri avevano notato – come chiunque può fare – le discrepanze esistenti tra i diversi racconti riguardanti la Risurrezione e le avevano spiegate in modo convincente. Ancora oggi sedicenti biblisti, negandone il carattere storico, pretendono di interpretarli come esposizioni storicizzanti di esperienze puramente interiori, contraddicendo così due millenni di insegnamento costante; è presto detto a chi è più ragionevole dare ascolto.

La pace del Risorto

È del tutto normale che testimonianze rese da più persone sul medesimo fatto discordino su dettagli secondari, dato che la memoria di ognuno adatta e rielabora i ricordi sulla base di criteri soggettivi; sull’essenziale, tuttavia, esse concordano, consentendo così di accertare la verità. Una ripetitività invariabile anche nei minimi particolari, al contrario, è sospetta e fa pensare a un accordo doloso tra i testimoni (come nel caso delle false apparizioni di Trevignano Romano, delle quali il Vescovo del luogo, monsignor Marco Salvi, ha dichiarato la non-soprannaturalità, del resto evidente a chiunque abbia un po’ di fiuto per le truffe). Una frode umana o un inganno diabolico, ad ogni modo, non potranno mai comunicare la pace che viene da Dio, quella pace soprannaturale che invade l’anima di chi si è lasciato riconciliare con Lui accogliendo con fede la grazia che scaturisce dal Sacrificio del Redentore, quella pace sovrumana che trascende ogni intelletto (cf. Fil 4, 7) e soltanto Gesù Cristo può donare, essendo Egli stesso la nostra pace (cf. Ef 2, 14).

Il termine pax, nel latino ecclesiastico, designa una realtà che supera la pax romana, fondata sì sul diritto, ma garantita dagli eserciti; esso indica – e al contempo proclama, instaura e diffonde, per mezzo dell’annuncio evangelico – il frutto del ristabilimento dell’ordine tra cielo e terra, avvenuto mediante la Croce. Al termine della Veglia Pasquale, contemplando i ministri avvolti dalla nube di  incenso che saliva al canto del Magnificat, i fedeli si son sentiti trasportati in un altro mondo, quello di lassù disceso fra noi mortali a offrirci un assaggio dell’eternità che ci attende. La vera Liturgia, sia pure celebrata nella forma più semplice e con i mezzi più modesti, ha lo straordinario potere di far pregustare il Paradiso a chi vi prende parte. I riti papali, sempre più squallidi e demoralizzanti, sono distanti un abisso da quella nobile semplicità che è capace di spalancare il cielo e di liberarci dalla cappa asfissiante del soffocante immanentismo della società odierna, confermato e rafforzato con assurda pervicacia da una gerarchia che non conosce più neppure la propria ragion d’essere.

Abbiamo la nausea di quell’irrazionale retorica che vuol farci accettare un’invasione come legittimo fenomeno migratorio, l’insicurezza sociale come arricchimento culturale, la sovversione familiare come tutela delle donne, il rischio di una guerra nucleare come difesa di una Nazione aggredita… Siamo altresì oltremodo disgustati della strumentalizzazione dei riti più sacri per fini meramente propagandistici, con un’inversione di rapporti che offende la fede e la ragione di chi non si rassegna a perderle: come può il capo della Chiesa continuare a piegarsi all’umiliante compito di ripetitore dell’ideologia mondialistica? non dovrebbe piuttosto pensare alla salvezza della propria anima, viste le sue condizioni di salute? Quale ritorsione potrebbero infliggergli, a questo punto, se, prendendo la salutare decisione di ravvedersi, si sottomettesse al Signore? Farebbero forse emergere tutti gli scandali che ha finora coperto per proteggere i suoi complici? Sarebbe finalmente l’occasione di liberare la Sposa di Cristo dal cancro degli ecclesiastici corrotti che la violentano da decenni.

Il santo Nome di Dio

Non vogliamo una pace apparente fondata sulla menzogna, sull’assenso al pensiero dominante, su accordi negoziati tra individui che non riconoscono l’unico Sovrano né intendono farlo. Aspiriamo invece alla pace che Gesù solo può donare all’umanità, a condizione che essa si sottometta alla Sua amorevole signoria. Nel comunicare agli apostoli la vera pace, Egli proclamò il santissimo Nome di Dio, che al solo sommo sacerdote era lecito pronunciare, una volta entrato nel Santo dei Santi nel grande Giorno dell’Espiazione. Con buona probabilità, il Messia crocifisso esalò l’ultimo respiro proprio nel proferire quell’Io sono con un forte grido, dando così compimento alla prefigurazione contenuta nel rito mosaico: Egli, quale pontefice dei beni futuri, è penetrato nel santuario del cielo portandovi il proprio stesso sangue (ossia l’offerta della sua vita) quale irresistibile impetrazione di perdono per noi (cf. Eb 9, 11ss). Solo la pace ristabilita in senso verticale può garantire la pace in senso orizzontale, quando gli uomini accolgono il dono della Redenzione e obbediscono all’unico Salvatore, nel quale trovano la via, la verità e la vita (cf. Gv 14, 6).

L’unico dialogo interreligioso sensato e possibile, con questa premessa, si riduce a un’esortazione composta di tre parole: «Venite a Cristo!». Il dialogo ecumenico, parimenti, sarà efficace soltanto se si potrà riassumere in una proposizione di tre membri: «Tornate alla Chiesa!». Questo, in fondo, è ciò che la Chiesa, mossa dall’amore dello Sposo, ha sempre fatto nel corso della sua storia: offrire ai non-cristiani la possibilità di conoscere il Figlio di Dio e di riceverne la grazia entrando in essa; chiamare i non-cattolici a rientrare nel Corpo Mistico. Le trattative con le altre confessioni cristiane sono ormai miseramente fallite; la pietra tombale è calata con la dichiarazione Fiducia supplicans. La missione verso i pagani è stata invece deviata verso problemi di ordine puramente temporale – spesso pure inesistenti, come la cosiddetta crisi climatica – e ridotta a proclami velleitari che non cambiano assolutamente nulla, se non lo stato d’animo di chi si lascia colpevolizzare senza ragione e ingaggiare in campagne socio-politiche intrise di chiacchiere e fumo…

Bando al falso timore

Nell’esortare gli Apostoli a non avere paura, il Risorto mostrò loro le piaghe della Passione sofferta per amore dei peccatori, le quali restano impresse per l’eternità nel Suo corpo glorificato. Guardando le mani e i piedi del Figlio traforati dai chiodi e il costato trafitto dalla lancia, il Padre ha sempre presente ciò che l’Unigenito ha fatto per noi al fine di acquistargli altri figli; noi possiamo quindi accedere in ogni istante con somma fiducia al trono della grazia per ottenere la Sua misericordia e trovare aiuto al momento opportuno (cf. Eb 4, 16). Purché non abusiamo di questa benevolenza, costata gli indicibili patimenti e la morte di croce dell’Agnello immacolato, abbiamo forse qualcosa da temere? Tutto – ma proprio tutto – ciò che la Provvidenza dispone o permette, che ci appaia favorevole o avverso, è per il nostro bene; perfino un conflitto mondiale (da cui chiediamo nondimeno di esser preservati, qualora ci sia un altro mezzo di correzione) può servire al ravvedimento degli uomini sviati e confusi. Contemplando il Crocifisso alla luce della Risurrezione, nel baciargli le ferite vivificanti riconosciamo in qual modo siamo amati e cacciamo via ogni timore.


8 commenti:

  1. Prof. Franco Introna-Don Nicola Bux: Analisi teologica e medico legale della Passione di Gesù Cristo
    https://www.youtube.com/watch?v=opImdPh_TbY
    Scuola Ecclesia Mater IPC

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  2. Che bello leggerla, padre!

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  3. A forza di picconare la Chiesa e di scervellarsi sull'umanamente irresolubile "lagna quaestio", gli Italiani a milioni han preso a seguire il patriarca delle steppe e il suo degno compare di merende, entrambi ex kgb. Scismatici salvatori dell'Una, Santa, Cattolica? Ohibò, anche questo è accecamento

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  4. L'Annunciazione. 8 Aprile. Teleradiokolbe
    Annunciazione del Signore
    25 marzo (nel 2024: 8 aprile)
    Festa del Signore, l'Annunciazione inaugura l'evento in cui il figlio di Dio si fa carne per consumare il suo sacrificio redentivo in obbedienza al Padre e per essere il primo dei risorti. La Chiesa, come Maria, si associa all'obbedienza del Cristo, vivendo sacramentalmente nella fede il significato pasquale della annunciazione. Maria è la figlia di Sion che, a coronamento della lunga attesa, accoglie con il suo 'Fiat' e concepisce per opera dello Spirito santo il Salvatore. In lei Vergine e Madre il popolo della promessa diventa il nuovo Israele, Chiesa di Cristo. I nove mesi tra la concezione e la nascita del Salvatore spiegano la data odierna rispetto alla solennità del 25 dicembre. Calcoli eruditi e considerazioni mistiche fissavano ugualmente al 25 marzo l'evento della prima creazione e della rinnovazione del mondo nella Pasqua. (Mess. Rom.)
    https://gloria.tv/post/6ZCR8Y6sUvNVAiwbLVpe2TvaB
    Ave, Maria, gratia plena, Dominus tecum: benedicta tu in mulieribus et benedictus fructus ventris tui, Iesus.

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    1. Piccola ode alla Immacolata : Santa Vergine Maria Primavera Umile, Ideale Perfetto di Dio, Melodìa Segreta della Santissima Trinita', Suo Ardentissimo Cuore , Sua Immagine somigliante! Ave Maria!

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  5. MESSA DI SEMPRE: scopri la Messa Tradizionale in Latino #tlm
    Riceviamo e pubblichiamo tre video, integrali, in inglese ma sottotitolati: "Dopo la morte del marito, Kristine cerca rifugio nel cattolicesimo tradizionale. Un'introduzione alla Messa Tradizionale in latino con immagini straordinarie e una colonna sonora originale. Dopo aver rilasciato l'EPISODIO 1 il 15 agosto 2021, il film ha ottenuto 1,4 milioni di visualizzazioni. Questo DIRECTOR'S CUT aggiunge 4 minuti di nuove interviste con Michael Knowles, Dr. Scott Hahn, Bas Rutten e Patrick Madrid, oltre a un NUOVO finale!"
    https://blog.messainlatino.it/2024/04/messa-di-sempre-scopri-la-messa.html#more

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  6. Associazione Cristomorfosis
    Adotta un giovane pellegrino!
    Pellegrinaggio tradizionale Parigi-Chartres
    Pentecoste 2024
    18-20 Maggio

    Il Capitolo italiano che quest'anno partecipera' alla 42.mq edizione del pellegrinaggio sara' di 70 persone di cui almeno 60 giovani.

    Adotta uno di questi giovani e dona il tuo contributo al sostegno delle spese.

    Come fare? Entra nella seguente pagina web :
    https://www.amicitialiturgica.it/eventi

    Dio ti benedica!
    Don Luca Paitoni (Presbitero Diocesi di Brescia)

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  7. Amo arrivare almeno mezz'ora prima della Santa Messa per introdurmi nel silenzio, per salire un poco le aspre pietre dell'erta del Calvario insieme alla Madre. Immergere un poco le dita nell' Acqua Benedetta per il segno di Croce mi da' la sensazione di essere al riparo, come quand'ero nel liquido amniotico. In questa Domenica, dono del Signore, non riesco a procedere nella navata , guardo a destra e a sinistra e il respiro mi manca, si arresta colmo di stupore, disorientato. In questa Chiesa sia a destra che a sinistra ci sono diverse cappelle e in quattro di esse quattro Sacerdoti stanno offrendo all'Eterno Padre il Santo Sacrificio : il cuore batte piu' veloce e impone di arrestarmi lì dove mi trovo, di inginocchiarmi . "Mio Signore e mio Dio!"
    Ite, Missa est !
    Oggi, la Parola di Dio da' il mandato principalmente ai Suoi Apostoli ma implicitamente anche a noi che ci fregiamo cristiani: " Come il Padre ha mandato Me, anch'Io mando voi".. (Non come volete voi, non secondo la vostra creativa sensibilita' ).

    https://gloria.tv/post/LfxPxhxxgSmt3oHCyQ9FeMshH#10
    Don Alberto Secci nel video,datato MARZO 2012!
    Termina con questa frase tonante :
    *"Per questo abbiamo voluto vivere solo con la Messa tradizionale. Per questo pensiamo sia il ritorno ad essa il migliore sostegno alla Missione urgente di riportare il Cattolicesimo nella vita normale del popolo."_*

    Grazie Gesu', per i Tuoi Sacerdoti!

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