La potenza di una parola
Riportiamo il testo di un’omelia tenuta di recente nella Capitale.
OMELIA
PER L’ANNUNCIAZIONE
Dal libro del profeta Isaia (7,
10-15)
In quei giorni, il Signore parlò ad Acaz dicendo: «Chiedi
per te un segno al Signore, tuo Dio, o nella profondità dell’abisso o nell’alto
dei cieli». Acaz rispose: «Non lo chiederò; non tenterò il Signore». Allora
Isaia disse: «Ascoltate, dunque, casa di Davide! Non vi basta stancare gli
uomini, perché vogliate stancare anche il mio Dio? Per questo il Signore stesso
vi darà un segno: ecco, la Vergine concepirà e partorirà un figlio e sarà
chiamato Emmanuele. Panna e miele egli mangerà, fino a che non sappia riprovare
il male e scegliere il bene».
Dal Vangelo secondo Luca (1,
26-38)
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu inviato da Dio in
una città della Galilea di nome Nazareth ad una vergine, sposa di un uomo di
nome Giuseppe, della casa di Davide; il nome della vergine era Maria. L’angelo,
entrando da lei, disse: «Ave, o piena di grazia! Il Signore è con te; tu sei
benedetta fra le donne». Udito ciò, ella fu turbata alle sue parole e si
domandava cosa significasse quel saluto. L’Angelo le disse: «Non temere, Maria,
poiché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, concepirai nel grembo e partorirai
un figlio e gli porrai nome Gesù. Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio
dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre, e
regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno e il suo regno non avrà fine». Allora
Maria disse all’Angelo: «Come avverrà questo, dato che non conosco uomo?».
L’Angelo le rispose dicendo: «Lo Spirito Santo scenderà in te e la potenza
dell’Altissimo ti coprirà della sua ombra. Per questo ciò che nascerà da te
santo sarà pure chiamato Figlio di Dio. Ed ecco: Elisabetta, tua parente, ha
concepito anch’ella un figlio nella sua vecchiaia e questo è già il sesto mese
per lei, che veniva chiamata sterile, poiché niente è impossibile presso Dio».
Allora Maria disse: «Ecco l’ancella del Signore; sia fatto a me secondo la tua
parola».
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Sia lodato Gesù Cristo!
«Ecco l’ancella del Signore; sia fatto a me secondo la
tua parola» (Lc 1, 38). Quest’anno la festa dell’Annunciazione è stata
trasferita al primo giorno libero dopo l’Ottava di Pasqua, dato che il 25 Marzo
cadeva durante la Settimana Santa. È molto bello cogliere il legame tra questa
festa e la Pasqua. Oggi vediamo la potenza della risposta che la Vergine
Maria diede all’Angelo, la potenza di quel fiat, del consenso che Dio ha
richiesto per dare inizio all’opera della Redenzione; il Padre ha voluto che
tutto dipendesse da quella risposta. Oggi, celebrando il tempo pasquale,
vediamo dove ha portato quel fiat: il Figlio concepito dalla Vergine
Maria regna effettivamente in eterno. Si è offerto per noi sulla Croce e, con
la Risurrezione, è entrato nella gloria: davvero grande è la potenza di quella
piccola parola con la quale la Vergine Maria, nella Sua umiltà inconcepibile,
ha reso possibile tutta quest’opera: la Redenzione dell’umanità!
Noi sappiamo però non solo che Gesù ha realmente
raggiunto la gloria di cui aveva parlato l’Angelo e regna su tutta l’umanità;
sappiamo anche che l’atto con cui ha compiuto la Redenzione (cioè la Sua
crocifissione e morte, l’offerta della propria persona e della propria vita al
Padre) è stato possibile perché la Vergine Maria ha dato un corpo al Figlio di
Dio, lo ha fatto nascere nella natura umana per intervento dello Spirito Santo;
quindi il corpo che è stato immolato sulla Croce e il sangue che è stato
versato per la nostra Redenzione sono stati donati da Lei. Non solo, ma
spingendoci ancora più lontano riconosciamo che la carne e il sangue di cui ci
nutriamo nell’Eucaristia – seguendo il comando del Signore, che ci ha detto:
«Chi non mangia la mia carne e non beve il mio sangue non avrà in sé la vita» (cf.
Gv 6, 53) – quella carne e quel sangue sono carne e sangue di Maria, in quanto
è Lei ad aver fornito, nella gestazione, quella realtà umana che il Verbo ha
voluto assumere.
Capite allora la potenza di quel fiat? Capite quanto quel fiat
si prolunghi nel tempo, fino alla fine del mondo, nei suoi effetti? poiché noi
continuiamo non solo a godere dei frutti della Redenzione, ma a nutrirci del
Corpo e Sangue di Gesù in ogni Messa. Quel fiat, in un certo senso,
realizza tutta la sua portata ogni volta che viene celebrata la Santa Messa; per
questo ricorriamo all’intercessione della Vergine Maria con fiducia illimitata,
sapendo che le Sue preghiere hanno un effetto irresistibile sul Figlio.
Sappiamo bene che la potenza di impetrazione della preghiera della Madonna ci
può ottenere tutto ciò che è necessario alla nostra salvezza e lo può ottenere
alla Chiesa intera che è sulla terra.
Noi vediamo l’aspetto umano della Sposa di Cristo; siamo purtroppo
costretti a vedere quanti tradimenti sono perpetrati al giorno d’oggi, in
quante occasioni la Sposa di Cristo, nella sua componente terrena, è venuta
meno alle Sue volontà e ai Suoi comandamenti. Potremmo immaginare il Signore
che le dice: «Tu, nella tua componente terrena, ti sei prostituita innumerevoli
volte e in innumerevoli modi continui a farlo; eppure, se tu hai fede, io ho il
potere di ricostituire la tua verginità, di ridarti la veste candida e
immacolata del tuo Battesimo mediante il sacramento del perdono, purché ogni
cristiano riconosca le sue colpe, soprattutto le guide della Chiesa».
Proprio due giorni fa ci è stato tolto il Pastore, qui a Roma, cioè
colui che governava la Diocesi di Roma a nome del Papa. Non sappiamo ancora chi
lo sostituirà, ma perdiamo certamente un uomo di Dio, un uomo che ha reagito,
seppure con il cuore spezzato, scrivendo una lettera in cui pone ciò che è
successo alla luce del Vangelo, con grande semplicità e profonda fede. Dobbiamo
perciò pregare perché il Signore ci mandi un altro Pastore capace di vero ascolto, che ami il suo clero
e i suoi fedeli, che visiti spesso le sue pecorelle, che parli, educhi, formi
alla meditazione della Parola di Dio. Preghiamo poi, per intercessione di Maria, perché il Signore abbia
pietà della Chiesa terrena e non solo venga a cancellare i peccati dei singoli
suoi membri, ma dia finalmente alla Sua Sposa una vita rinnovata e apra un
nuovo corso nella storia che stiamo vivendo, concedendoci la grazia di poter
tornare a gioire per quello che le guide della Chiesa ci dicono e per quello
che fanno.
Fiat! Fiat!
Esprimendo
sincera gratitudine al cardinale Angelo De Donatis per il servizio pastorale
svolto nella Diocesi di Roma, rilanciamo la prima parte della lettera che ha
voluto scrivere per congedarsi dal clero e dai fedeli.
Roma, 6 Aprile 2024
«In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da
solo e andavi dove volevi, ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, un
altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». […] Detto questo, aggiunse: «Seguimi» (Gv 21, 18-19).
Quante volte abbiamo meditato e commentato insieme questo brano… e
quante volte questa Parola di Dio ha chiesto di diventare carne nella mia vita!
In realtà, nell’esistenza di ogni uomo – e in particolare di ogni
prete – si realizza questa crescita verso la pienezza della maturità cristiana,
della misura cioè dell’obbedienza e dell’abbandono del Figlio alla volontà del
Padre. In fondo il discepolato, fin dall’inizio, contiene questa prospettiva:
rinunciare a sé stessi per diventare sempre più figli, vale a dire
sempre più liberi di seguire la voce dello Spirito.
Il Signore continuamente ci ripete: «Seguimi». Ogni chiamata
contiene una fatica (il dover lasciare, l’essere spogliati, il morire a sé
stessi) e una promessa: diventare sempre più figlio obbediente nell’obbedienza
di Gesù. Un discepolo tende le braccia e segue il suo Signore… consapevole che
lì dove sta andando lo precede Lui.
È come se lo Spirito sapesse che può disporre di questa persona in qualsiasi momento e in qualsiasi modo, e quindi potesse portarla dove vuole. In questa docilità opera la Grazia: è lo Spirito che la rende possibile! È lo sguardo d’amore di Gesù: Egli può chiedere ogni cosa! La libertà profonda del cuore può aggiungere: il resto non conta nulla. Ti seguirò dovunque Tu vada! […]
Segue il ringraziamento a colui che ha scelto chi scrive e lo ha
ordinato vescovo nella Basilica Lateranense il 9 Novembre 2015, ringraziamento
non disgiunto da un velato monito a trattare la Diocesi di Roma non come una macchina da far camminare, ma come una famiglia da
amare. La lettera si conclude con espressioni di riconoscenza verso tutti
coloro che hanno collaborato con l’Autore.
Rincresce che il Cardinale non metta maggiormente in risalto il ruolo della gerarchia nel determinare concretamente l’obbedienza a Cristo, la cui volontà, in foro esterno, non si rivela immediatamente al singolo membro della Chiesa mediante l’azione dello Spirito, ma con la mediazione dei superiori ecclesiastici, che parlano e agiscono in luogo di Dio. Il discernimento, prima di essere un fatto personale o comunitario, spetta ai Pastori in virtù della successione apostolica. Analogamente, la meditazione della Parola di Dio scritta non può prescindere dalla Tradizione, che ne rappresenta il grembo, né dal Magistero, che la interpreta autenticamente. Entro queste coordinate si evitano facilmente le derive di un certo spiritualismo che, a volte, rischia di far perdere il contatto con la realtà, specie nel trattare casi di abuso. Fatta la tara di questi limiti, colpisce il distacco e la sobrietà di un uomo che, lasciando appena trapelare il proprio dolore, si rimette interamente alle disposizioni della Provvidenza con piena docilità a continuare a servire il Signore dovunque voglia. Prendiamone esempio per essere in grado di cooperare efficacemente alla rinnovazione della Chiesa, che domandiamo a Dio nella preghiera.
II Domenica dopo Pasqua in rito tradizionale a Vocogno in Val Vigezzo (VB).
RispondiEliminaOmelia di don Alberto Secci: Buono sì, ma Pastore.
Domenica 14 Aprile 2024
https://www.youtube.com/watch?v=CMl_waEyEzU
Dignità va cercando, ch’è sì tanto cara. Sul nuovo documento del DDF
RispondiEliminaP. Serafino Maria Lanzetta
15 apr 2024 ore 16,45
https://www.youtube.com/watch?v=K4qJ3eRJZAo
Dopo cinque anni di lavoro, il Dicastero per la Dottrina della Fede (DDF) ha emanato un nuovo documento sulla dignità umana. Molti hanno tirato un sospiro di sollievo. Non è dirompente così come ci si poteva aspettare, ma neppure esente da problemi acuti. La dignità dell’uomo non è infinita. Solo Dio ha una dignità (che equivale a “condizione onorabile”) infinita. Essa è un attributo ontologico che si compie nella sfera morale dell’uomo. Per la Bibbia e i Padri, la dignità risulta dal fatto che l’uomo è creato ad immagine e somiglianza di Dio. Immagine secondo la dimensione corporea e intelligente; somiglianza perché partecipe per grazia della vita divina. Peccando l’uomo perde la sua somiglianza con Dio (perfezione della dignità), che però con la Redenzione gli viene ridonata. Per il DDF invece nulla può scalfire tale dignità, la quale - in modo kantiano, come sembra - viene identificata con l’umanità. Parole come “peccato” e “grazia” ricorrono UNA sola volta e di passaggio. Ci si può allora ben chiedere se ciò sia un approccio teologico al tema o piuttosto un battesimo dell’egalité francese.
Profezie di Fulton Sheen per i nostri tempi (con traduzione in italiano)
RispondiEliminahttps://gloria.tv/post/3qnnQJ4NxeZCEKUZH4nZ6EJs6
Il Signore Misericordioso aspetta che ci convertiamo, che torniamo ad amarLo, ad invocarLo
Sia lodato Gesu' Cristo!
RispondiEliminaOggi 17 Aprile 2024 presso la Casa San Clemente si celebrera'l'antica festa del Patrocinio di S.Giuseppe nel tempo pasquale. La Messa delle 12h e delle 19h saranno dunque Messe in onore di S.Giuseppe al termine delle quali saranno recitate le Litanìe del Santo e sara' venerata la miracolosa Immagine che si trova nella nostra cappellina.
Casa San Clemente IBP
Indirizzo: Via delle Fornaci, 203, 00165 Roma RM
"...annunciare questa
RispondiEliminaPAROLA
che ha in sé la F O R Z A
di costruire il futuro,
di dare un senso alla vita delle persone
e insegna a viverla,
E' ASSOLUTAMENTE NECESSARIO
e va fatto a prescindere da qualsiasi stima di successo.
Gli apostoli non potevano svolgere alcuna indagine sociologica per stabilire se
la cosa = (annunciare questa
PAROLA)
avrebbe funzionato o meno, ma dovevano fidarsi della
F O R Z A intrinseca di questa
PAROLA.
All'inizio furono solo pochi a seguirli, persone umili, ma poi la cerchia si allargò sempre di più."
Benedetto XVI-Ultime conversazioni pag.189
Preziosa testimonianza di don Attilio Negrisolo, tra i figli spirituali prediletti da padre Pio.
RispondiEliminahttps://gloria.tv/post/223xKZvFByj21iUgoTzkF3p8U
Ogni cristiano dovrebbe essere strumento di redenzione.
Fiat!
Reverendo don Elia, volevo chiederle se fosse necessario includere nei criteri per un voto legittimo ( oltre ai temi dell'aborto, ed eutanasia) anche l'articolo 2309 del Catechismo, che riguarda ugualmente la vita e che potrebbe causare ancora più morti di aborto ed eutanasia. In tal modo anche l'unico partito di maggioranza, che sostengono regga ancora sul tema della vita, diverrebbe non votabile, considerata la sua posizione verso l'invio di armi (per una guerra illecita), la non attivazione pubblica della diplomazia per evitare guerre, la posizione altrettanto critica verso la situazione mediorientale.
RispondiEliminaProbabilmente l'attuale governo, per potersi insediare, ha dovuto garantire fedeltà al Patto Atlantico. Il sostegno all'Ucraina è scandaloso, certo, ma per altro verso l'ammissione degli attivisti pro-vita nei consultori è una decisione storica. Il quadro è quindi molto frastagliato, motivo per cui non mi sento in grado di dare consigli in merito, almeno per ora.
EliminaLa ringrazio molto per la sua risposta, attendo eventuali consigli futuri...(Attualmente sono per il 'non expedit', nella consapevolezza che l'esito naturale e soprannaturale per l'Impero politico/sociale del male sia inevitabilmente il suo crollo e non la sua riforma da dentro, giunti ormai a questo punto)
EliminaForse andrebbe distinta la singola azione lodevole dalla legittimità a votare il partito, perché giustamente si dovrebbe stimare anche la gravità morale del sostegno ad una guerra totalmente illecita per l'Italia, che sta causando gia' moltissime morti, e che potrebbe causare l'allargamento del conflitto. Ai 'pro-Life' presenti oggi in parlamento si dovrebbe richiedere di astenersi o assentarsi in tali votazioni, sarebbe il minimo indispensabile per un pro-life
RispondiEliminaConcordo.
EliminaA proposito della iniziativa di cui state discutendo, sottolinerei che il leader di quel partito insieme al ministro della famiglia, che appartiene allo stesso partito, hanno ribadito che la legge non si tocca e non vogliono cambiarla. Per cui è ufficialmente un'azione a difesa della prima parte di quella legge, e non un'iniziativa cattolica in attesa di condizioni favorevoli alla sua cancellazione. Personalmente avrei apprezzato una dichiarazione cattolica, come quella che fece 5 anni fa l'attuale presidente della camera, secondo cui bisognava ridurre i danni di quella nefasta legge perchè non vi erano (ancora) realisticamente le condizioni culturali e parlamentari per abolirla in toto, che era il fine ultimo dichiarato. Quindi, personalmente, non ritengo che tale partito possa annoverarsi come l'unico che resiste sul tema della vita. Purtroppo attualmente non ce ne sono affatto. Condivido poi le osservazioni sul sostegno (immorale) all'invio di armi in Ucraina, anche reiterato molteplici volte.
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