Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 15 luglio 2023

 

Ai giovani germogli della Chiesa

 

 

Sta’ nella moltitudine degli anziani saggi e aderisci di cuore alla loro sapienza (Sir 6, 35).

Per impegnarci seriamente sulla via della santità, non possiamo fare a meno di considerare in quanti modi, negli ultimi decenni, essa sia stata di fatto preclusa ai cattolici, proprio mentre ci si riempiva la bocca di roboanti proclami sull’universale vocazione ad essa; riconoscere trappole e false piste è infatti indispensabile per ritrovare il retto cammino. Fra le seconde abbiamo già individuato, seppur rapidamente, quelle dei movimenti, celebrati come espressione della cosiddetta primavera conciliare, che in realtà ha disseccato l’autentica vita cristiana. Fra le prime eccelle quella che ha segnato tutta una generazione, ormai matura ma per lo più nostalgica di un passato felice, quando non disillusa di esso: la pratica di leggere la Bibbia da soli e discuterla poi in gruppo mettendo in comune i pensieri di ognuno, scaturiti dalla riflessione personale.

Sì: ci mettevano in mano il volume della Sacra Scrittura con la pretesa che la comprendessimo senza la minima preparazione storico-letteraria, senza un metodo di meditazione se non quello (protestante) della ricerca dei passi indicati a margine, senza alcun riferimento alle interpretazioni forniteci dalla Tradizione e dal Magistero, senza neppure una conoscenza basilare del Catechismo, che ci evitasse di trarre conclusioni erronee e di condividere sciocchezze. Su questo fondamento così precario è poi stato inevitabile che, con una presunzione almeno pari all’ignoranza, ci ritenessimo autonomamente soddisfatti delle nostre infallibili idee che rendevano superflua ogni autorità, dei bei discorsi fumosi che lasciavano tutto com’era, dei buoni sentimenti che gratificavano a buon prezzo la vanità e l’amor proprio, delle fantasiose velleità con cui volevamo cambiare il mondo e la Chiesa…

Santità senza virtù

Nessuno si sognava nemmeno di individuare onestamente i propri vizi, peccati e difetti né tanto meno di combatterli: ci si era finalmente gettati alle spalle l’asfissiante moralismo del passato, con le sue prescrizioni e i suoi divieti; era cominciata l’èra dello spirito. In seminari e conventi, in virtù della libertà ritrovata, dilagava la sodomia, che ancora oggi è implicitamente tutelata e promossa mediante la garanzia della sostanziale impunità e l’allettamento di folgoranti carriere assicurate da onnipotenti cordate. La mancanza, pressoché assoluta, di educazione pratica alle esigenze della vita sacerdotale o religiosa è coperta con un’ipertrofica formazione intellettuale che, il più delle volte, consiste in un ossessivo indottrinamento sui mantra del momento: inclusione, sinodalità, partecipazione… e altre vuotaggini pensate per demolire la struttura divinamente ordinata della Chiesa.

Il giovane clero sembra scambiare la santità per un perfetto adeguamento al mondo e ai suoi “valori”: ogni virtù pare esaurirsi nell’essere come gli altri, nel fare le stesse cose, nell’avere le stesse idee, gli stessi gusti, gli stessi interessi, lo stesso linguaggio, lo stesso abbigliamento. Mentre i veri cattolici cercano nel consacrato la presenza e la parola di Cristo stesso, molti chierici danno l’impressione di voler sistematicamente frustrare questa legittima aspettativa per suscitarne una diversa, quella del compagno di giochi che ti aiuta a vivere con allegria e, nei momenti più duri, ti dà una pacca sulle spalle accompagnata da qualche banalità udita dal televisore o letta nelle reti sociali, delle quali è un frequentatore maniacale. La predicazione, in tale contesto, non sa far altro che ripetere i luoghi comuni più gettonati o, per riuscire un po’ più originale, proporre bislacche interpretazioni del Vangelo in termini del tutto secolarizzati, in una desolante latitanza della dimensione soprannaturale.

Felici eccezioni

Grazie a Dio, non mancano lodevoli eccezioni, capaci di infondere speranza. Vedere un giovane sacerdote con la corona in mano, per esempio, ci dà fiducia che la Madre della Chiesa trovi il suo cuore disponibile all’opera della grazia e possa così trasformarlo a poco a poco. Sarebbe certamente auspicabile trovarlo altresì intento a recitare il Breviario (che fra l’altro comporta un obbligo grave), ma è già qualcosa di straordinario, in questi tempi così disastrati, che stia inginocchiato davanti al Tabernacolo. Con cuore paterno, vorremmo incoraggiarlo a non smettere mai di pregare e a lasciarsi condurre senza pregiudizi verso le fonti genuine del culto e della fede, come immeritatamente abbiam potuto noi sotto la guida della Madonna. Poiché non sempre le circostanze ci permettono di parlare agli sconosciuti apertamente, vi esortiamo caldamente a proporre ai vostri Pastori la lettura del Trattato della vera devozione alla Vergine Maria di san Luigi Maria Grignion de Montfort.

La storia della Chiesa abbonda di uomini e donne privilegiati dalla grazia che hanno riversato sugli altri la loro sapienza con la parola e con gli scritti. Malgrado la distanza culturale e spirituale, non bisogna temere di accostarsi al loro insegnamento, ma occorre accettare la sfida di riscoprire quella santa eredità di cui siamo stati scientemente privati. Il timore delle difficoltà iniziali cederà ben presto il posto, con l’aiuto della grazia, alla gioia di aver ritrovato la vera patria dell’anima, nella quale essa potrà dilatarsi senza più le soffocanti barriere dell’odierna (de)formazione ecclesiastica. A tal fine è necessario ristrutturare l’intelletto con lo studio della filosofia tomista, mediante la lettura di qualche opera di Cornelio Fabro o di Réginald Garrigou-Lagrange. Presupposto inderogabile di una sana vita spirituale, infatti, è un pensiero retto, aderente al reale e perciò capace di smascherare tutte le mistificazioni della decadente cultura del nostro tempo.

Al bando i falsi maestri

Con queste armi intellettuali tu, giovane prete o seminarista, diventerai sempre più capace di scoprire agevolmente gli inganni e le menzogne di cui ti han riempito il cervello, continuando a manipolarti la mente. Una decisione importante è quella di metterti a ragionare con la tua testa, anziché delegare qualcun altro, per quanto apparentemente autorevole, a pensare al tuo posto. Ti accorgerai che certi personaggi – fossero pure incaricati di predicare alla Curia Romana – non fanno altro che ripetere, malgrado la loro vasta cultura, vecchi pregiudizi totalmente infondati; sono mentitori di professione privi di pudore, tanto più altezzosi con gli altri quanto più le loro affermazioni sono deboli. Ancora oggi si insiste ridicolmente nel voler contrapporre l’epoca delle persecuzioni all’èra costantiniana, con l’assurda pretesa che la Chiesa, con il Vaticano II, abbia fatto un salto indietro di millesettecento anni per ritrovare la propria autentica fisionomia, deformatasi dopo l’Editto di Milano.

A parte la grave offesa al Signore, implicitamente accusato di aver per tanto tempo lasciato la Sposa priva dell’assistenza dello Spirito Santo, l’evidenza dei fatti dimostra che, dei primi secoli, sono semmai rivissute le eresie, prime fra tutte il montanismo, l’arianesimo e la gnosi, con cui il pensiero del quasi nonagenario cappuccino tradisce più di un punto di contatto. È ora che quei vecchi impostori si facciano da parte e che lo Spirito Santo ci disintossichi dal loro influsso nocivo, così che la Chiesa possa rifiorire grazie ai vivaci germogli che stanno spuntando ovunque e che nessuna manovra restrittiva potrà soffocare, dato che là – questa volta sul serio – sta sbocciando una nuova Primavera. Ti supplico: non rimanere dalla parte sbagliata, ma passa di qua e lascia che i morti seppelliscano i loro morti.

Vedete che non mi sono affaticato per me solo, ma per tutti coloro che ricercano la verità (Sir 24, 47).


20 commenti:

  1. “Chi non crede di dover imparare da chi è vissuto prima è incapace veramente di crescere nella vita spirituale” da Anna Maria Canopi

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  2. ...il padre Cantalamessa...

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  3. Salve Padre. Leggo sempre con interesse i suoi articoli. Le volevo chiedere se Lei, o qualche suo confratello, dona anche consigli si natura spirituale in privato. In caso affermativo, a quale indirizzo mail è possibile scrivere? La ringrazio.

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  4. Ottimo articolo. Alle tre eresie elencate mi permetterei di aggiungere il pelagianesimo, tipico del nostro tempo e di questa "chiesa" che non sa, ne vuole, più distinguere tra natura e grazia.
    Antonio

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  5. Grazie padre Elia!
    Personalmente ho già provveduto a liberare la mia biblioteca di libri ammalati di primavera dello spirito. Ma quanti ne ho distrutti

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  6. Caro don Elia, per chi come me ha tutti i suoi familiari vaccinati (ho già perso due di loro, e temo fortemente per la salute degli altri), è terribile leggere tutti i giorni le invettive e gli auspici di morte indirizzati loro da quelli che, come me, non sono vaccinati. Si dicono cattolici e sembrano ritenersi preferiti da Dio perché sono riusciti a preservare tutti i loro cari, a differenza mia e di altri, e forse è così, forse hanno ragione loro. Ma è terribile sapere che così tante persone aspettano la morte delle persone che amo

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    1. Auspicare la morte o la sofferenza altrui non ha niente a che fare con la vita cristiana. Quei "cattolici", evidentemente, lo sono soltanto di nome.

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  7. La verità, don Elia -mi scusi, sono ancora io- è che noi cattolici siamo stati abbandonati a noi stessi

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    1. La Provvidenza non ci abbandona mai, se preghiamo con perseveranza, riceviamo regolarmente i Sacramenti e facciamo il nostro dovere con l'aiuto della grazia.

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  8. Elia se lei mette il sacerdote al di sopra del monaco, non crede di far parte già del male da cui vuol prevenire? Non è di certo il sacerdote il modello ascetico-contemplativo e la deriva dell'aver dimenticato che l'alter Christus è ogni battezzato, virtualmente, nnon ha portato tanto la clericalismo che Francesco strumentalizza, ma sia alla degenerazione monastica che alla nascita di confraternite ed ordini alla rinfusa di dubbia utilità che, chiaramente, si avrà ben donde di giustificare con la ricchezza multiforme della grazia, come al solito.

    Saluti in Cristo

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    1. Il sacerdote è superiore dal punto di vista sacramentale, non dal punto di vista ascetico. Quanto alla degenerazione della vita monastica e alle nuove fondazioni, ci sarebbe molto da dire, ma non è il momento.

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  9. Grazie a Dio c'è chi parla con si si,no no! Il resto viene dal maligno...Dio la benedica, la Vergine Maria la protegga🙏

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  10. Eccellenti e utili i consigli di lettura. Una volta, ai tempi del venerabile Pio Brunone Lanteri e di Don Bosco erano i sacerdoti che regalavano e diffondevano la buona stampa. Ora i laici, senza mettersi in cattedra, con spirito di carità devono diffondere buoni testi anche ai loro sacerdoti. Mi permetto questa lista, vediamo se "Lascure di Elia" l' approva: a) l'Imitazione di Cristo; b) il Dizionario della civiltà cattolica, edito da Il Timone; c) alcuni libri apologetici come quelli di Messori, Rino Cammilleri ecc. che difendono la reale storicità dei racconti evangelici; d) "Il ponte sul mondo", di Domenico Giuliotti, edito da "Amicizia Cristiana", a proposito della s.Messa; e) testi sulla rivoluzione liturgica proposta da editrici tradizionaliste come Effedieffe, Fede&Cultura, Amicizia Cristiana; se poi vogliono essere aperti al lato femminile del Cattolicesimo, invece di essere sdolcinati e sentimentali seguano i video di Donne forti come Silvana de Mari, Enzina Pasquali, Angela Pellicciari. f) se vogliono letture più laiche, si studino come funzionano i mass media, come si forma l'opinione pubblica, come nascono le opinioni. Comincino a chiedersi come mai il Vescovo di Roma viene da 10 anni sempre trattato bene, mentre tutto il cattolicesimo è ridicolizzato, calunniato, ostracizzato; g) se poi i pretini e i seminaristi vogliono gustare il senso del proibito, si leggano di nascosto libri di autori come Maurizio Blondet, d.Curzio Nitoglia, le edizioni Effedieffe. No, non troveranno donne nude e tesi eretiche: queste non sono proibite, ma incoraggiate 24 ore al giorno. Negli autori citati, in certe piccole editrici di cui non vedrete mai un libro nelle librerie cosidette "Paoline" (povero s.Paolo!) sentirete parlare di certe èlite, di determinati gruppi etnici
    di cui è vietato parlar male, e come diceva un tale, se vuoi scoprire chi è veramente potente, chiediti di chi non si deve mai dir male....

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  11. Se vi fa piacere sentir parlare di Lei, ascoltare di Lei , immergervi in Lei, avvertire il Suo profumo, imitare le Sue virtu'... Se vi fa piacere cercare di "Marianizzarvi" un po' di piu', allora questi " Incontri Mariani- Catechesi di formazione e di spiritualita' " tenute da P. Stefano Maria Manelli attraverso la Radio Buon Consiglio, fanno per voi.
    Appuntamento: Ogni mercoledì alle ore 20:30 . Buona frescura e Prosit!
    Ave Maria!

    RBC Primo incontro mariano
    12 lug 2023
    https://www.youtube.com/watch?v=Z2eVihGnarQ

    RBC Secondo incontro mariano
    19 lug 2023
    https://www.youtube.com/watch?v=OipkAuhRSAk


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  12. 20 Luglio.
    SAN ELIA.
    Elia, con Eliseo e Samuele, è uno dei più grandi profeti di azione (distinti dai profeti scrittori, come Isaia, Geremia, Ezechiele e Daniele, che hanno lasciato degli scritti inclusi nel canone dei Libri sacri.
    La sua missione fu di incitare il popolo alla fedeltà verso l'unico vero Dio, senza lasciarsi sedurre dall'influsso del culto idolatrico e licenzioso di Canaan.
    Elia, il cui nome significa «il mio Dio è Jahvè», nacque verso la fine del X sec. a. C. e svolse gran parte della sua missione sotto il regno del pavido Acab, docile strumento nelle mani dell'intrigante moglie Jezabel, di origine fenicia, che aveva dapprima favorito e poi imposto il culto del dio Baal.
    Quando ormai il monoteismo pareva soffocato e la maggioranza del popolo aveva abbracciato l'idolatria, Elia si presentò dinanzi al Re Acab ad annunciargli, come castigo, tre anni di siccità.
    Abbattutosi il flagello sulla Palestina, Elia ritornò dal Re e, per dimostrare l'inutilità dei loro idoli, lanciò la sfida sul Monte Carmelo contro i 400 Profeti di Baal.
    Quando sul solo Altare innalzato da Elia si accese prodigiosamente la fiamma e, mentre l'acqua invocata scese a porre fine alla siccità, il popolo esultante linciò i sacerdoti idolatri.
    Elia credette giunto il momento del trionfo di Javhè, perciò tanto più amara e incomprensibile gli apparve la necessità di sottrarsi con la fuga all'ira della furente Jezabel.
    Braccato nel deserto come un animale da preda, l'energico e intransigente Profeta sembrò avere un attimo di cedimento allo sconforto.
    Il suo lavoro e la sua stessa vita gli apparvero inutili, per cui pregò Dio di recidere il filo che lo teneva ancora legato alla Terra.
    Un Angelo però lo confortò, porgendogli una focaccia e una brocca d'acqua; poi Dio stesso gli apparve, restituendogli l'indomito coraggio di un tempo.
    Elia comprese che Dio non propizia il trionfo del bene con gesti spettacolari, ma agisce con longanime pazienza, poiché egli è l'Eterno e domina il tempo.
    Il fiero profeta, che indossava un mantello di pelle sopra un rozzo grembiule stretto ai fianchi, come otto secoli dopo, vestì il precursore di Cristo, Giovanni Battista, di cui è la prefigurazione, tornando con rinnovato zelo in mezzo al Popolo di Dio, ma non assistette al pieno Trionfo di Jahvè.
    L'opera di riedificazione spirituale, tanto faticosamente iniziata, venne portata avanti con pieno successo dal suo discepolo Eliseo, al quale comunicò la Divina Chiamata, mentre si trovava nei campi dietro l'aratro, gettandogli sulle spalle il suo mantello.
    Eliseo fu anche l'unico testimone della misteriosa fine di Elia, scomparso su un carro di fuoco.

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  13. DON GIUSTINO Una vita per le vocazioni
    La vita del servo di Dio Don Giustino Russolillo fondatore dei P.P. e delle suore Vocazioniste che sarà beatificato il 7 maggio 20011 a Pianura di Napoli.
    https://gloria.tv/post/96x6TEmWdNZq3X7FcLd3PwVm1
    Bellissimo omaggio ai giovani germogli della Chiesa.

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  14. Tempi di purificazione .
    Consacrazione al Cuore immacolato di Maria per non essere ingannati🙏🙏🙏

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  15. L'unzione, l'ordine e il matrimonio nel Catechismo di san Pio X
    Don Leonardo Maria Pompei
    I sacramenti dell'Unzione, dell'Ordine e del Matrimonio e la loro importanza. Alcune questioni di stretta attualità. L'attuale disciplina dei sacramenti. Ciclo di catechesi "Il catechismo di san Pio X", ventinovesima puntata, Venerdì 21 Luglio 2023
    https://www.youtube.com/watch?v=xIy20xMfv8M&t=59s

    Tanto per riallacciarsi alla riflessione dal titolo: Libera nos, Domine!

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  16. Dopo la morte dei genitori le cose peggiorarono ancora: «Per mesi e mesi, forse anche per un anno intero, per me non c'erano né domeniche né chiesa, né Santo Sacrificio, né Eucaristia. Quanti desideri, quanto mendicare e sperare che qualcuno si decidesse ad accompagnarmi nella tua casa, o mio Gesù. Inutili le attese, il digiuno...». Si può dire che la difficoltà che ella ebbe a realizzare la sua vocazione – soggetta com'era all'autorità dei familiari – aveva una spina quotidiana proprio nelle difficoltà che la tenevano lontana dall'Eucaristia. Ma ella le risolse quando capì che nemmeno la distanza fisica poteva impedirle di visitare spiritualmente – ma in tutta verità – quel Gesù che se ne stava pazientemente nel suo tabernacolo: «Cominciai a fargli delle visitine durante il giorno, e anche durante la notte, col pensiero e col cuore. Lo visitavo in tutte le chiese dove stesse più abbandonato e dimenticato. Di notte, interrompendo il sonno, mi levavo in ginocchio e adoravo. Vedevo con lo spirito quelle chiesette buie e la porticina silenziosa del santo tabernacolo. Dicevo a Gesù che ai piedi di ogni tabernacolo mettevo come lampada il mio cuore, affinché continuamente lo adorasse, lo ringraziasse, lo amasse e riparasse per tutti.». Non riusciva nemmeno a immaginare che esistesse al mondo altra felicità che quella della presenza eucaristica: «Se vedevo a volte qualcuno che rideva e si rallegrava, mi veniva spontaneo pensare: "Forse oggi avranno fatto la Comunione!". E se qualche persona allegra stava parlando proprio con me, e potevo apprendere che non s'era affatto comunicata, mi chiedevo con stupore: "Ma come può essere allegra? Di che ha da rallegrarsi?"». Le sembrava impossibile che ci fossero al mondo persone che si adattassero, in maniera spensierata, a quello che chiamava "l'interiore vuoto volontario".
    Morì nella festa della Santissima Trinità del 1949, spirando come aveva desiderato quel giorno in cui in un suo quadernetto aveva annotato: «Io voglio alla sera della mia vita mormorare in piena pace e gioia e calma "Ho fatto tutto quello che voleva il mio Dio"». Era certa di Lui: «Ho un cumulo infinito di meriti per andare in paradiso: i meriti di Gesù... Ho trovato dolcissimi nascondigli dove nascondere in eterno le mie colpe e le grandi miserie della mia anima: le cinque piaghe di Gesù».
    E' stata beatificata il 21 marzo del 2004 a Roma da San Giovanni Paolo II.
    di P. Antonio Maria Sicari ocd
    da Riflessi di Dio - I Santi del Carmelo, EDIZIONI OCD, Roma 2009.
    https://www.carmeloveneto.it/joomla/beata-maria-candida-dell-eucaristia

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