Siamo
all’abolizione del Sacrificio?
Una mattina mi son svegliato… e ho
scoperto di esser soggetto a un regime totalitario che ha per complice la
gerarchia cattolica, trasformatasi – a quanto pare – in quinta colonna del
sistema. È una tirannia peggiore di quelle comuniste, ma si era mimetizzata con
un’imbellettatura libertaria. Chi resisteva alla propaganda del pensiero unico
ne aveva ben avuto sentore, ma ora la “democrazia” ha di colpo virato verso lo
Stato di polizia, in palese violazione dei più elementari diritti dei
cittadini. Un intero popolo, senza una giustificazione ragionevole, all’improvviso
è stato messo in quarantena da un governo illegittimo, mentre le guide
religiose, come se non bastasse, hanno in pratica colpito di interdetto tutta
la nazione e di sospensione a divinis
tutti i sacerdoti, proibendo perfino di pregare
in chiesa. È pur vero che il popolo, essendo reo di gravissimi peccati
in cui persevera ostinatamente, merita ben di peggio; i Pastori, però, non sono
certo intervenuti con l’intento di sanzionarli, bensì per supina sottomissione
al potere politico, interpretandone i già draconiani provvedimenti in senso
ancor più restrittivo anziché tentare di trattarne un’applicazione accettabile:
una cosa mai vista nella storia cattolica. A lasciar di stucco, oltre alla
paradossalità delle disposizioni ecclesiastiche, è la loro perentorietà, come
se il culto di Dio fosse qualcosa di inutile o pericoloso. Una volta annacquata
la fede, si oscura pure la ragione e si perde ogni dignità.
Sarebbe certamente assurdo e dannoso negare
o minimizzare un’emergenza sanitaria, ma è altrettanto irragionevole prendere
misure eccessive, specie dopo aver omesso, quando era il momento, opportune
azioni preventive. Non è facile cogliere la logica delle decisioni delle
autorità civili, che vanno ben oltre le necessarie precauzioni, ma non sono
affatto risolutive. La gente non può riunirsi in chiesa, pur dovendo
inevitabilmente frequentare negozi, fabbriche, uffici, stazioni, mezzi pubblici…
Sarebbe d’altronde impossibile – nonché irrazionale – fermare la vita di un
popolo e interromperne ogni attività in attesa che cessi l’emergenza: i
provvedimenti miranti a circoscrivere un contagio hanno dei limiti imposti dal
bene complessivo dei singoli come della collettività. Ma sta proprio qui il
problema: nella concezione del bene. In una cultura ateo-materialistica la
salute fisica assurge a fine supremo ed esclusivo, al punto che, quando è
irrimediabilmente compromessa, si prescrive il suicidio assistito. Il benessere attuale dell’individuo rimane
l’unico imperativo “etico”, in nome del quale si può pretendere qualsiasi cosa,
sacrificando tutto il resto.
Inutile dire che una prospettiva del
genere, anche prima che uno contragga una malattia grave, non può indurre che
alla disperazione, poiché l’orizzonte dell’esistenza si restringe al godimento,
incerto e precario, legato all’istante presente. Che ciò avvenga in una società
che ha messo Dio al bando, tuttavia, non sorprende di certo; lascia decisamente
più perplessi, invece, il fatto che la conferenza episcopale, con le sue
disposizioni, si sia spalmata su questa visione disumana che non solo esclude
ogni trascendenza, ma calpesta pure l’uomo riducendolo a bestia. Di molto grave
non c’è soltanto il fatto che la gerarchia italiana si getti prona ai piedi del
potere civile riconoscendogli implicitamente, in grave violazione del
Concordato e della Costituzione, una potestà assoluta persino sul culto divino,
ma pure il fatto che, per fronteggiare una pubblica calamità, rinunci
totalmente ai mezzi soprannaturali di cui il Signore ha dotato la Chiesa. A
parte le apposite processioni e le speciali suppliche cui si è sempre fatto
ricorso in casi simili, la protezione più potente deriva dal Santo Sacrificio,
che è stato invece sospeso senza alcuna necessità ineluttabile che non sia l’acquiescenza
alle gride governative.
Fra i quattro fini della Messa, oltre
all’adorazione e al ringraziamento che son dovuti a Dio, ci sono la
propiziazione e l’impetrazione. Il Sacrificio di Cristo è offerto dal sacerdote
in espiazione dei peccati, che provocano i castighi celesti esponendo l’umanità
ai flagelli dell’ira divina, espressione della giustizia retributiva. Il mondo
attuale, con i suoi crimini inauditi e la sua ostinata impenitenza, li reclama
a gran voce su di sé: l’interminabile sterminio di bambini non nati, la
frequente soppressione di malati terminali, la sistematica promozione della
sodomia fino alla violazione, fisica o mentale, dell’infanzia, le ingiustizie
economiche e lo sfruttamento dei lavoratori configurano – su vastissima scala –
tutti i peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio: omicidio volontario,
peccato impuro contro natura, oppressione dei poveri, frode nella mercede agli
operai. Possiamo forse aspettarci che, in ricompensa, il Creatore ci mandi
delle benedizioni? Oppure avremmo l’ardire di protestare con Lui? L’oblazione
del Sacrificio redentore, tuttavia, riduce la gravità delle punizioni;
possedendo inoltre la massima efficacia possibile per ottenere una grazia, essa
è tanto più opportuna quanto più urgente è la loro attenuazione o il loro
allontanamento.
La colletta della Missa
tempore mortalitatis, che si celebra in caso di epidemia,
compendia in modo mirabile tutte queste verità: Deus, qui non mortem, sed
paenitentiam desideras peccatorum: populum tuum ad te revertentem propitius
respice; ut, dum tibi devotus exsistit, iracundiae tuae flagella ab eo clementer
amoveas (O Dio, che non desideri la morte, ma la
conversione dei peccatori, volgi propizio lo sguardo al tuo popolo che a te
ritorna, affinché, mentre sta alla tua presenza affidandosi a te, tu allontani
con clemenza da esso i flagelli della tua ira). La calamità permessa dal Cielo
come mezzo correttivo ha fatto di nuovo rivolgere il popolo errante verso il
suo Pastore, da cui si era distolto, ma che, nonostante tutto, vuole
risparmiargli la pena eterna e ha quindi stimolato la sua conversione. Questa
certezza ha spinto i fedeli a radunarsi nella Sua casa, per offrirsi nuovamente
a Lui con la fiducia che ciò, unito al Sacrificio del Capo, possa ottenere la
cessazione del castigo. Le letture, poi, rafforzano tale fede ricordando
l’efficacia dell’umile preghiera di Davide per la fine della peste (cf. 2 Sam
24, 15-25) e l’attività guaritrice di Gesù durante la Sua missione pubblica
(cf. Lc 4, 38-44). Ma come può avvenire tutto questo se le chiese sono chiuse e
le Messe sospese?
Tanti paventavano un’imminente
abolizione del Sacrificio mediante l’alterazione della formula di
consacrazione; invece – almeno per ora – lo hanno sostanzialmente soppresso per
altra via (a meno che i sacerdoti non celebrino a porte chiuse). Con la
proibizione della comunione in bocca, inoltre, pare vogliano cancellare le
ultime tracce di testimonianza pratica della fede nella Presenza reale. Se in
futuro qualche “integralista” avesse la sfrontatezza di richiederla di nuovo, potranno
gridargli: «Dàgli all’untore!» – e il popolino superstizioso e ignorante lo
lincerà sul posto. Si direbbe che non aspettassero altro che il virus per
portare a compimento i loro piani… Sarà solo un caso? Ancora una volta mi
daranno del complottista, ma la tempistica degli interventi civili ed
ecclesiastici pare ben pianificata; ogni azione, da una parte e dall’altra, è
così coordinata che è difficile non pensare a un disegno prestabilito. Il sistema
ha piazzato ovunque i suoi fantocci; ma, come al solito, ha fatto i conti senza
l’Oste: «Non hanno invocato Dio; perciò tremeranno di paura per ciò di cui non
c’era motivo di aver paura. Poiché Dio ha disperso le ossa di coloro che
piacciono agli uomini: son rimasti senza parole, perché Dio li ha respinti» (Sal
52, 6).
La raccomandazione più urgente, in
conclusione, è di non perdere la testa come quelli che non han la fede o non
l’hanno più. L’unica sciagura che dobbiamo davvero temere è di dannarci l’anima
per l’eternità; invece ci stiamo facendo prendere dal panico a causa di una minaccia
fisica analoga ad altre che in passato non hanno provocato la medesima
reazione. Chi non conta sull’aiuto divino si sente completamente solo di fronte
al pericolo e, sopraffatto com’è dal problema, smarrisce anche la prudenza
naturale quale virtù atta ad individuare i rimedi opportuni. Si innesca così
una spirale di agitazione che spinge a prendere provvedimenti sproporzionati e,
con buona probabilità, inefficaci. L’abbandono di Dio lascia gli uomini senza
risorse e senza soluzioni; l’orgoglio insensato di chi, seguendo la tendenza
dominante, ha preteso di fare a meno di Lui gli si ritorce contro, beffardo, inchiodandolo
alla sua impotenza.
Voi che avete la fede, invece, ricorrete
a quei mezzi della grazia che sono a disposizione di tutti: pregate, fate
penitenza, chiedete a sacerdoti fidati di comunicarvi fuori della Messa o di
celebrare nelle vostre case (prendendo ovviamente le dovute precauzioni per non
esporli a un processo penale). Abbiate uno sguardo soprannaturale, sapendo che,
quando lo stesso flagello colpisce indistintamente tutti, buoni e cattivi, per
questi è una correzione, per quelli un’opportunità. Tramite la stessa prova, infatti,
gli uni sono spronati a convertirsi, gli altri hanno modo di rafforzarsi nella
fede, di acquistare meriti e di dare gloria al Signore. Inoltre si può ben
presumere che Egli, servendosi di strumenti inconsapevoli, abbia voluto imporre
una pausa a tante dissacrazioni liturgiche e a troppe comunioni sacrileghe.
Ora ci sta dando un drastico avvertimento: se non lo prendiamo sul serio,
potremmo rimanere così per un tempo indefinito; se invece la Chiesa si scuote e
ritorna sinceramente a Lui, sperimenterà la Sua misericordiosa potenza.
Ad ogni modo, questa situazione ci fa
prender coscienza dell’immensità del dono dell’Eucaristia, al quale ci eravamo
abituati come a qualcosa di ordinario. Approfittiamo delle circostanze attuali
per farci scavare interiormente dalla fame di Lui e suppliamo con la
meditazione del Vangelo, che la Provvidenza ci ha proposto con singolare
tempismo. Siate certi di essere ogni mattina con me, tutti e ciascuno,
sull’altare del Santo Sacrificio, con le vostre croci e le vostre speranze.
Nell’assumere il Corpo e Sangue del Signore, Lo imploro di estendere anche a
voi, in virtù della Comunione dei Santi, il dono che indegnamente ricevo. Il
sacerdote, in persona Christi, è mediatore tra Dio e
il popolo: trasmette al Padre le suppliche dei figli e riversa su di loro le
grazie. Nulla al mondo può spezzare questo legame tra un pastore e le sue
pecorelle; è, questa, una verità che non ho mai sentito in modo così forte. Vi
benedico di tutto cuore con le vostre famiglie e, con la corona del Rosario, vi
tengo stretti nel Cuore Immacolato di Maria.
Nota canonico-pastorale
CORSO SULLA MEDITAZIONE
Caro Padre , dono dell'Amore di Dio , grazie per le Sue parole di consolazione e di sprone che ci fanno sentire meno abbandonati .
RispondiElimina"Siate certi di essere ogni mattina con me, tutti e ciascuno, sull’altare del Santo Sacrificio "
Questo e' in assoluto il dono piu' grande che potessimo ricevere ! Quanto a noi Caro Padre teniamo preziosi i Suoi consigli e preghiamo per Lei e con Lei ogni giorno ( intorno alle ore 15:00 ) per sostenerLa nel Suo Ministero e per le intenzioni che lo S.Santo nel Cuore della Vergine Maria Le suggerisce . Dio La benedica !
Ave Maria !
Grazie di cuore per le vostre preghiere. Il Signore vi ricompensi in abbondanza con le Sue benedizioni.
EliminaMolti sacerdoti all'obiezione che la Messa è stata sospesa replicano seccati che non è vero perché viene comunque celebrata a porte chiuse!
RispondiEliminaVorrei una sua riflessione in merito, grazie
Se celebrano a porte chiuse, è comunque un bene, perché il Santo Sacrificio viene offerto. Tuttavia è giusto e necessario che il popolo si associ alla sua oblazione, per l'onore di Dio e per la propria salvezza.
Elimina" Inginocchiati e prostrati con la faccia a terra - come avendo davanti , tutti i Tabernacoli del mondo ."
RispondiEliminaQuesto lo possiamo fare anche da casa rivolti verso il Tabernacolo della nostra Parrocchia .
Nella mia parrocchia (Pieve di Soligo, diocesi di Vittorio Veneto, dove sono custodite le spoglie del beato Giuseppe Toniolo) per fortuna il duomo rimane aperto e ogni giorno è a disposizione un prete per la confessione (le messe vengono celebrate solo in privato per le suore).
RispondiEliminaMi ha molto rattristato invece scoprire questa mattina che i frati cappuccini di Conegliano hanno sospeso anche le confessioni.
grazie don Elia,le sue preghiere sono una certezza che ci conforta.Il mio anziano parroco continua a celebrare La Messa e a dare l'Eucaristia in bocca.Siamo non più di 12,in ordine sparso nei banchi,non ci ha fatto rinunciare alla Via Crucis ne alla Novena a S.Giuseppe.La parrocchia è aperta tutto il giorno,ma i fedeli non entrano.Sono spariti tutti... ecco la perdizione delle anime causata da una informazione pastorale apostata.
RispondiEliminaCaro fratello nella fede, preghi ardentemente il Padre per noi sospesi, affichè questa scellerata e diabolica decisione venga dissolta dalla Potenza della Gloria e della Grazia di Dio e dalla Santissima Volontà di Nostro Signore Gesù Cristo. Che Dio la benedica. Amen
RispondiEliminaCari parrocchiani, caro d.Elia, trasformiamo tutti la quarantena in Santa Quaresima. La seconda parte dell'articolo, più consolatoria, è in linea con quanto ha scritto uno straordinario Maurizio Blondet "Il Re si è ritirato. Fino a quando ne sentiremo la mancanza". Leggete il pezzo, ne vale la pena. Pochi hanno notato che il forzato digiuno eucaristico coincide con i giorni in cui la neo-chiesa si preparava a celebrare la festa di un anniversario: 13 marzo 2013. "Ma Dio aveva altri progetti", disse la Beata Emmerich nel 1820. La veggente stigmatizzata invitava a pregare affinchè "la chiesa delle tenebre abbandoni Roma". Preghiamo, offriamo Rosari, orazioni per le anime del purgatorio, diffondiamo buon umore e buona stampa, anche attraverso internet. Un'opportunità simile non l'abbiamo mai avuta. Ora siamo tutti un pò come i cristiani perseguitati. Siamo un pò come i cattolici cinesi.
RispondiEliminaStupenda riflessione e chiarificazione!
RispondiEliminaGrazie! GRAZIE!!!
... questo tempo apparentemente silenzioso, in cui ci viene permesso di acquistare il pane per lo stomaco ma di non ricevere il Pane per l'anima ed il corpo, tempo in cui sperimentiamo il dolore di essere lasciati "fuori dalla porta", ci possa servire per meditare sul perché Gesù abbia lasciato sì
RispondiEliminache venisse messo da una parte, lì, in un angolino ... forse servirà affinché noi, me in primis, riconsideriamo il preziosissimo e potentissimo dono dell'Eucarestia (che ogni giorno era là, disponibile per tutti) e che presto, ne percepiamo l'assenza, la mancanza, il vuoto che ha lasciato nella nostra vita,
e forse, finalmente, con la Sua Grazia, saremo in grado di apprezzare a tempo debito, la Sua Santa Presenza...
...grazie, don Elia perché ci porta tutti al Cuore di Dio attraverso la Santa Messa...che Dio e la Madonna la benedicano SEMPRE, ascoltino le nostre suppliche e possano continuare a far sì che lei ed altri sacerdoti siate i nostri indicatori di direzione per la Via del Cielo.
Ave Maria.
sdsv
Caro Don Elia, le chiedo un chiarimento rispetto alla S.Messa seguita in tv. I pareri discordano; in situazioni straordinarie come questa, è valida per chi la segue?
RispondiEliminaIn realtà i vescovi hanno dispensato i fedeli dall'obbligo di assistere alla Santa Messa festiva. Anche in tempi normali la trasmissione è solo un aiuto per chi non può uscire di casa ed è per ciò stesso dispensato.
EliminaGrazie don Elia, come sempre, per il suo prezioso contributo. La cosa che mi rattrista molto, è vedere molti sacerdoti quasi infastiditi dalla difficoltà dei fedeli ad accettare questa situazione, come se in nome della protezione dal virus tutto ci dovesse andare bene ad ogni costo, senza neppur potere esprimere la grave difficoltà ad essere allontanati dal Pane Vivo.comunque davvero grazie per le sue parole.
RispondiEliminaPurtroppo - lo dico con grande dolore - questa situazione eccezionale sta facendo venire a galla la reale qualità di buona parte del clero.
Eliminaha detto bene don Elia,con grande dolore,sconforto,delusione abbiamo scoperto chi sono lupi travestiti da agnello.Molti sono rintanati,sanno di essere stati scoperti,da codardi, non hanno neppure il coraggio di dirci una parola.Niente sarà più come prima,ne le cose ne le persone.Potremo essere migliori o peggiori,ma non come prima.Dalle mie parti si dice in dialetto che traduco"se Dio chiude una finestra è per spalancare un portone".I proverbi popolari, hanno sempre una base di verità.Abbiamo scoperto altri laici e sacerdoti,silenziosi nella loro fede granitica,luci che il Signore ha disseminato per strada per indicarci il cammino da seguire.La Fede è un dono ma il coraggio della Fede dipende dalla nostra buona volontà.VIVA CRISTO RE.
EliminaConcordo: nulla sarà più come prima, perché il Signore ci sta passando al vaglio per distinguere chiaramente chi ancora ha la fede da chi l'ha persa o non l'ha mai avuta, chi è degno di fiducia da chi si para dietro le chiacchiere, chi va seguito da chi va abbandonato. Hanno perso ogni residuo di credibilità; il popolo fedele saprà bene come regolarsi nei loro confronti.
EliminaCaro don Elia grazie di cuore per il sostegno e per quel: Portarci tutti sul cuore.
RispondiEliminaChe Dio la benedica e la illumini sempre.
Sia lodato Gesù Cristo.
AVVISO A TUTTI I PARROCCHIANI VIRTUALI
RispondiEliminaPropongo di sostituire l'impegno suggerito qualche settimana fa (la decina del Rosario alle 15 per il progetto apostolico che si sta sviluppando) con quello di recitare ogni giorno, alla stessa ora, la Coroncina della Divina Misericordia per gli agonizzanti che non sono spiritualmente assistiti e non potranno ricevere i conforti religiosi.
Io ci sono.
EliminaCaro Padre , abitualmente noi così facciamo : prima la Coroncina della Divina Misericordia e subito a seguire il Santo Rosario , sempre uniti al nostro amato Pastore , stretti nel Cuore Immacolato di Maria . Dio La benedica e benedica tutti i parrocchiani virtuali e visitatori occasionali . Ave Maria !
RispondiEliminaOttimo! La Madonna vi ricompensi con la Sua protezione. Vi benedico. Ave Maria!
EliminaLitanie alla Divina Misericordia.
RispondiEliminaSignore, pietà
Signore, pietà
Cristo, pietà
Cristo, pietà
Signore, pietà
Signore pietà
Misericordia di Dio, che scaturisci dal seno dei Padre - confido in te!
Misericordia di Dio, massimo attributo della Divinità - confido in te!
Misericordia di Dio, mistero incomprensibile - confido i n te!
Misericordia di Dio, sorgente che emani dal mistero della Trinità - confido in te!
Misericordia di Dio, che nessuna mente né angelica né umana può scrutare -
confido in te!
Misericordia di Dio, da cui proviene ogni vita e felicità - confido in te!
Misericordia di Dio, sublime più dei cieli - confido in te!
Misericordia di Dio, sorgente di stupende meraviglie - confido in te!
Misericordia di Dio, che abbracci tutto l'universo - confido in te!
Misericordia di Dio, che scendi al mondo nella persona dei Verbo Incarnato -
confido in te!
Misericordia di Dio, che scorresti dalla ferita aperta dei Cuore di Gesù -
confido in te!
Misericordia di Dio, racchiusa nel cuore di Gesù per noi e soprattutto per i peccatori -
confido in te!
Misericordia di Dio, imperscrutabile nell'istituzíone dell'Eucaristia - confido in te !
Misericordia di Dio, che fondasti la santa Chiesa - confido in te!
Misericordia di Dio, che istituisti il Sacramento dei Battesimo - confido in te!
Misericordia di Dio, che ci giustifichi attraverso Gesù Cristo - confido in te!
Misericordia di Dio, che per tutta la vita ci accompagni - confido in te!
Misericordia di Dio, che ci abbracci specialmente nell'ora della morte - confido in te!
Misericordia di Dio, che ci doni la vita immortale - confido in te!
Misericordia di Dio, che ci segui in ogni istante della nostra esistenza -
confido in te!
Misericordia di Dio, che converti i peccatori, induriti - confido in te!
Misericordia di Dio, che ci proteggi dal fuoco dell'inferno - confido in te!
Misericordia di Dio, meraviglia per gli angeli, incomprensibile ai santi - confido in te!
Misericordia di Dio, presente in tutti i divini misteri - confido in te!
Misericordia di Dio, che ci sollevi da ogni miseria - confido in te!
Misericordia di Dio, sorgente d'ogni nostra gioia - confido in te!
Misericordia di Dio, che dal nulla ci chiamasti all'esistenza - confido in te!
Misericordia di Dio, che abbracci tutte le opere nelle tue mani - confido in te!
Misericordia di Dio, che coroni tutto ciò che esiste ed esisterà - confido in te!
Misericordia di Dio, in cui tutti siamo immersi - confido in te!
Misericordia di Dio, amabile conforto dei cuori esacerbati - confido in te!
Misericordia di Dio, speranza unica de disperati - confido in te!
Misericordia di Dio, in cui i cuori riposano e gli spauriti trovano la pace - confido in te!
Misericordia di Dio, che ispiri speranza contro ogni speranza - confido in te!
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, ascoltaci, Signore
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.
PREGHIAMO
Dio eterno, la cui Misericordia è infinita e in cui il tesoro della compassione è inesauribile, rivolgi a noi uno sguardo di bontà e moltiplica in noi la tua Misericordia, affinché, nei momenti difficili non ci perdiamo d'animo e non smarriamo la speranza, ma, con la massima fiducia, ci sottomettiamo alla tua santa volontà, la quale è Amore e Misericordia. Amen.
Ave Maria !
P.S. Noi concludiamo sempre con la preghiera al Patriarca S.Giuseppe . A domani , dalle ore 15 alle 15,40 circa per le intenzioni formulate dal nostro Parroco Don Elìa e poi alle 21 per pregare per tutte le anime d'Italia ! Mettiamo alla finestra o al balcone un bel drappo bianco con l'immagine dell' Immacolata e, volendo,un altro con il Sacro Cuore di Gesu' e una bella candela accesa , Santa preghiera a tutti . Ave Maria !
RispondiEliminahttp://www.internetica.it/Sussidio-per-il-Santo-Rosario19marzo2020.pdf
Personalmente seguo la S.Messa in streaming qui :
RispondiEliminaROMA, oratorio S. Clemente, IBP. Messa quotidiana. ore 18:30, Messa domenicale ore 11. canale YouTube
Al termine della Messa recita delle Preces in tempore mortalitatis a cui segue la benedizione con la reliquia di S.Sebastiano.
grazie per il suggerimento. Buona quaresima/quarantena
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