Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 26 ottobre 2019


Spappolacervelli
alla guida della Chiesa




Semper hi errant corde; ipsi vero non cognoverunt via meas (Sal 94, 10-11).

Se le cose vanno così male, nella Chiesa di oggi, è perché i sessantottini di ieri, nel frattempo, son diventati vescovi e cardinali. Per poter acquisire e conservare il potere, hanno dissimulato la propria visione gnostica della realtà, dando ad intendere di credere e professare quel che la Chiesa insegna, ma innescando di fatto una rivoluzione permanente in cui l’unico principio stabile, paradossalmente, è il cambiamento. Dopo aver istituito svariati organi di partecipazione, li hanno astutamente manipolati per imporre decisioni prestabilite facendole apparire come provenienti dal basso. In tal modo, i chierici della generazione che si è “formata” negli anni Settanta sono arrivati ad occupare i centri di potere e, da buoni marxisti, lo gestiscono in modo totalmente autocratico, ben decisi a mantenerlo ad ogni costo, così come con ogni mezzo, lecito o illecito, l’han conquistato. Prima di giungere ai vertici, in qualità di professori di teologia, rettori di seminario, padri spirituali e formatori a vario titolo, hanno spappolato il cervello a intere generazioni di futuri presbiteri (come li chiamano), i quali hanno fatto altrettanto con intere generazioni di giovani, che han poi messo su famiglia o si sono avviati, a loro volta, alla vita sacerdotale o religiosa.

Chiunque può agevolmente immaginare la progressiva espansione a cerchi concentrici di questo nefasto processo. Entra in seminario un giovane intelligente e ne esce un rimbambito; mandi tuo figlio in parrocchia perché è un ambiente protetto e ti ritorna a casa uno squilibrato o un sovversivo. Perché questa analisi non sembri eccessiva, riporterò un caso concreto di cui son venuto a conoscenza, a monito di quegli “educatori” di seminario o di parrocchia che, con i loro squinternati insegnamenti, sono all’origine dell’attuale deriva. In un quartiere decisamente benestante – dunque non nella solita periferia degradata dove impera il disagio giovanile, con tutte le altre cause scagionanti escogitate da sociologi e psicologi, categorie di spappolacervelli alleate con la prima – una piccola banda di adolescenti combatte la noia dell’ozio perpetuo dandosi ad atti di bullismo e disturbo negli ambienti della locale parrocchia. Il reverendo parroco, ripetutamente allertato dai fedeli e dagli altri sacerdoti, se la prende con gli accusatori, che «non capiscono», e persevera per mesi in un’ottusa tolleranza, adducendo a pretesto della propria inerzia la mancanza di prove schiaccianti a carico dei teppisti e il fatto che quei poveri ragazzi «hanno dietro una storia».

Se la vicenda finisse qui, si potrebbe anche prenderla a ridere, se non fosse che, invece, l’ostinata astensione di chi sarebbe dovuto intervenire ha spinto gli eventi fin sull’orlo della tragedia. I nostri eroi, interpretando la latitanza dell’autorità come l’avallo di un’impunità assoluta, si lanciano in un crescendo di ardite imprese, filmandole con i cellulari per poi divulgarle sui social networks, così da farne motivo di vanto o da incutere timore ai coetanei. Sembrando loro ancora poco inscenare una parodia liturgica in pieno giorno nella chiesa deserta e incustodita (nonostante gli adiacenti locali parrocchiali e i campi sportivi brulichino di gente), danno fondo alla propria inventiva salendo sul tetto a notte fonda e mettendosi a lanciare sassi sulle vetture di passaggio finché non ne colpiscono una, il cui conducente rimane illeso per miracolo. A questo punto, svegliato dal rumore, il buon parroco è costretto, per quanto a malincuore, a chiamare i Carabinieri e a sporgere denuncia, ma senza fare i nomi. Gli incompresi rampolli – spiegheranno i più aggiornati – son vittime innocenti di famiglie assenti e dell’intera società; le loro trasgressioni rappresentano un tentativo estremo di attirare su di sé l’attenzione loro negata dagli adulti.

Un paio di mesi (opportunamente passati alla larga) dopo la bravata dagli esiti potenzialmente fatali, il disperato bisogno di accudimento dei giovani sbandati li risospinge sul luogo del delitto per prendere a sassate, questa volta, una vecchietta che ha portato la nipotina all’oratorio. Neanche questo fatto ha conseguenze di sorta, così che la baby gang continua a imperversare indisturbata senza che l’illuminato parroco si scomponga più di tanto. Quel prete, quando entrò in seminario, doveva pur essere un ragazzo normale. Che cosa gli han fatto là dentro? Bisognerebbe domandarlo, fra gli altri, al padre spirituale, oggi Cardinal Vicario. A quanto pare, la difesa incondizionata di un pugno di delinquentelli – fra cui, guarda caso, due nordafricani – passa sopra la tutela dei bambini che frequentano la parrocchia, dei fedeli che le dedicano tempo ed energie, del rispetto dovuto al luogo sacro e persino dell’incolumità dei passanti: davvero un ambiente protetto…

In nome dell’accoglienza e dell’inclusione, è di fatto una terra di nessuno in balìa di perdigiorno che nessuno si azzarda, non dico ad evangelizzare, ma almeno ad educare. Alla fine viene il sospetto che tanta indulgenza scaturisca dalla necessità di giustificare le proprie magagne o dal timore che vengano alla luce. Ora, però, tutto potrà cambiare, grazie alle neonate équipe pastorali composte di appassionati dello squilibrio e varate in tempi da record, al fine di ascoltare il grido della città, in risposta all’amabile quanto inflessibile consiglio piovuto sulla testa dei parroci in piena estate. Su quale pianeta vivono questi signori? Come vedete, il semplice buon senso sembra scomparso, rimpiazzato da un’ideologia a dir poco assurda; ma basta che a Messa si canti Dolce sentire perché di colpo, come per incanto, ogni problema svanisca: ci si ritrova nel mondo fiabesco di Fratello sole, sorella luna, dove son tutti buoni e si tengono per mano; se qualcuno, per inavvertenza, sbanda un pochino, lo si ricupera con un sorriso e una pacca sulla spalla. Grazie ai “progressisti”, il tempo si è fermato a quarant’anni fa.

È stato deciso una volta per tutte che nessuno è responsabile delle proprie azioni, poiché nessuno sceglie deliberatamente il male, se non per sbaglio, e ognuno, a modo suo, cerca inconsapevolmente il bene; chiunque aspiri al progresso e alla liberazione dell’umanità l’ha ben compreso. Eventuali anomalie vanno imputate – sentenziano la sociologia e la psicanalisi – a condizionamenti sociali e familiari; la coscienza morale e la responsabilità individuale, in realtà, non esistono: sono soltanto sovrastrutture culturali. Nelle mani dei marxisti occidentali, che non sono riusciti ad effettuare una rivoluzione violenta, queste ridicole idee son diventate formidabili strumenti di mistificazione e di manipolazione delle menti, adoperati per annullare ogni efficace opposizione all’occupazione dei centri di potere da parte loro. Con il pretesto di servire il popolo, l’han sfruttato per arricchirsi a sue spese e sottometterlo agli interessi dell’oligarchia finanziaria globale. La mafia di sodomiti e affaristi senza scrupoli in clergyman che ha attualmente il controllo della Chiesa Cattolica è esattamente della stessa risma: ha le stesse idee, persegue lo stesso fine e applica gli stessi metodi.

Chi non si allinea ai principi dei tempi nuovi non può essere se non un fascista, un omofobo, un razzista, un fomentatore di odio e di divisione, uno che – come inculcato da una recente pubblicità televisiva – usa solo il cervello e non ragiona invece con la pancia, che abolisce i confini e unisce tutti gli uomini. Come si chiamava quel tizio secondo il quale l’uomo è ciò che mangia? Feuerbach, se non vado errato. Che cosa c’era dietro le trovate così stravaganti di quel signore? La massoneria (cioè il culto del diavolo), se mi è consentito. Chi dirige oggi la Chiesa? Personaggi che la pensano come lui, a quanto pare. Cosa ci salverà da questo sfacelo? Il trionfo del Cuore Immacolato di Maria. Nell’attesa, oltre a fare il possibile per conservare la fede e la sanità mentale, chiediamo la grazia di poter respingere la tentazione, sempre più violenta, di prendere a martellate qualche cocuzza vuota, quand’anche portasse uno zucchetto. Quelli non sono metaforici eunuchi per il Regno dei Cieli (cf. Mt 19, 12), ma sono stati realmente resi tali dagli uomini che ne han fatto dei giullari inoffensivi, buoni al massimo a intrattenere bambini che, appena possono, scappan via dal penoso teatrino… Come uomo, preferisco farmi dare del fascista; se non altro, è più virile.

Visto che chi dovrebbe parlare tace o, peggio, parla a sproposito dichiarandoci fuori della Chiesa, aiuto e liberazione sorgeranno da un altro luogo; il pagliaccio perirà invece ignominiosamente con quanti gli si accodano. Ringraziamo il Signore di non essere fra loro; nel giorno del castigo, almeno, potremo sperare un po’ di clemenza. Le scelte disastrose che sono sfociate negli esiti odierni eran già state diagnosticate negli anni Settanta con impareggiabile lucidità; chi avesse voluto ascoltare avrebbe quindi potuto ben farlo: «Quale messaggio di salvezza può annunziare al mondo una teologia la quale, sotto il pretesto razionalistico della demitizzazione, svuota della loro realtà storica gli eventi di salvezza, lascia in ombra – qualcuno li nega o li omette completamente – i misteri e dogmi fondamentali del cristianesimo per applicarsi unicamente alle strutture socio-politico-economiche dell’uomo, rifiutando il sacro del mistero della caduta e della redenzione dell’uomo?». Caduta e redenzione?!? Qualcuno sa di che si tratta?

«Quale principio di rinnovamento può essere una teologia che secolarizza senza scrupoli la morale e, quasi vergognosa dell’ideale di purezza e povertà cristiane del Vangelo, irrompe anch’essa per un’esistenza all’insegna del piacere, del rifiuto del sacrificio, e per la celebrazione aperta del sesso: brevemente, per allinearsi alla lotta di classe a braccetto con il marxismo, per proclamare l’innocenza liberatrice degli istinti con la brutalità della psicanalisi più avanzata? Che cosa deve o può fare il mondo di una teologia senza pudore, che disarma di fronte al male? che cosa può significare per la società consumistica, che sprofonda nella noia e nella ribellione dell’atto gratuito [corsivo mio], una simile teologia che per salvare il mondo si abbevera al veleno che intossica il mondo? Non è questa una teologia del disprezzo di Dio, dell’uomo e del mondo? una teologia senza amore e senza pudore […]?» (Cornelio Fabro, L’avventura della teologia progressista, Milano 1974, Introduzione). Che dire? Tragicamente attuale.

14 commenti:

  1. E' la Chiesa che ha acquisito uno stile femminile di agire ed e' ancora troppo poco ...

    Caro Don Elìa , credo di capire che Lei ed altri come Lei vogliate mostrarvi " cattolici " . Non va bene , secondo il documento sull'Amazzonia dovete uniformarvi ai pastori protestanti che non vogliono emergere ( non sono rigidi) , sono sposati , quindi ritenuti piu' vicini alla gente perche' hanno gli stessi problemi e in piu' consentono ai loro fedeli di esprimersi liberamente , senza censure , "dogmatismi e inutili discipline rituali ".

    Sinodo per l'Amazzonia: le minacce alla fede cattolica - Matteo D'Amico
    https://www.youtube.com/watch?v=SckA-YRNoMM

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  2. È veramente cosi,don Elia ,ne abbiamo scritto altre volte. Per la nostra generazione ,gli anni 68/70, sono stati nefasti, non ci sono però giustificazioni .Chi ci ha impedito di respingere tanta malvagità e rimanere fedeli al bene?Nessuno,solo il pensiero di non essere diverso dalla massa. Omologazione totale .Possiamo trovare scusanti , presso Dio, dicendo”me lo hanno detto loro”.No ,no quando non si è più bambini e si ha l’intelligenza e la volontà di capire e scegliere fra il bene e il male .Ma il Salvatore non rifiuta la Sua Luce se lo si invoca con sincerità e contrizione,solo allora ci è concesso di capire la verità delle cose e trovare Grazia per poterci difendere dal mondo e dal demonio .Certamente che speriamo nella clemenza e nella Misericordia Divina ,ma adesso che abbiamo capito e scelto da che parte stare ,sappiamo che bisogna farlo a testa alta , anche se con le debite prudenze,con la Croce e il Vangelo ,a costo di tutto. Ne saremo capaci? Ne sarò capace?

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  3. E soprattutto ,dopo tanta Misericordia concessa ,siamo in grado di mantenerci umili come ci chiede il Signore?Spesso diventiamo intransigenti e superbi ma non spetta a noi la giustizia. L’oglio e il grano crescono nello stesso campo. Verrà il tempo della mietitura e tutto ciò che non è buon grano sarà bruciato

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    1. Dobbiamo davvero mantenere continuamente viva la consapevolezza della misericordia che il Signore ci ha usato e ringraziarlo per essa senza sosta; così possiamo rimanere umili, lasciando a Lui il giudizio definitivo.

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  4. Caro D. Elia,
    La benedizione!

    Me sembra che questo Sinodo in corso, che finirà domenica, fornisce una chiara visione della tanto parla "Chiesa in uscità". La logica è troppo semplice: quando la Chiesa esce, entra il paganesimo (Pachamama). Per me la Chiesa in uscita, è una Chiesa che subisce di oicofobia.

    Un'altro branno, tragicamente attuale, dell'Introduzione del libro "L'avventura della teologia progressista", è questo:

    "L’intento principale del programma di Rahner è di mettere insieme nella Chiesa del futuro la «reale spiritualizzazione» con la «declericalizzazione», «demoralizzazione», «apertura», «democratizzazione». Una simile Chiesa del futuro può attuarsi soltanto dal basso mediante le cosiddette «comunità di base» (Basisgemeinde) alla cui guida le donne stanno alla pari con gli uomini e nelle quali in concreto l’obbligo del celibato dei preti non ha più senso. La spiritualità diventa così senz’altro sinonimo di impegno sociale di gruppo che ha il diritto di agire e svilupparsi in modo autonomo rispetto all’autorità: errori, questi di Rahner, osserva lo scrittore, che sono oggi molto diffusi. E molto diffusa è la paura di fronte allo spauracchio del «ghetto», sbandierato da Rahner e da altri. E conclude: «I vescovi tedeschi riotterranno la loro libertà di azione allorquando si saranno sufficientemente svincolati dalle idee di questo gruppo [di potere teologico] e torneranno a dedicarsi al semplice popolo della Chiesa». Un monito chiaro ed esplicito che rispecchia la dolorosa impressione della maggioranza dei fedeli, turbati di fronte alle confusioni e agli sbandamenti teorici e pratici che sono avallati da molti (troppi?) ecclesiastici del post-Concilio contro stesso".

    Le parole di P. Fabro fanno sembrare che "nella Chiesa del culto dell'uomo, Papa Francesco è l'immagine e somiglianza di Karl Rahner!

    Un caro saluto dal Brasile

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    1. "Papa Francesco", pur con i suoi discorsi sgangherati, è il frutto più maturo dell'ideologia di Rahner. I vescovi dovrebbero sicuramente liberarsi dal timore dei vari gruppi di potere teologico e tornare realmente a "camminare con il popolo" che ha ancora la fede.

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    2. Esattamente.
      La questione è tutta nella pseudo teologia rahneriana che neppure la Veritatis Splendor è riuscita a debellare.

      Riporto un commento tratto da un articolo pubblicato sul sito Stilum Curiae:

      "Bergoglio è coerente con le sue idee, formatesi alla scuola di Kasper, il quale a sua volta segue il pensiero di Karl Rahner. Quest’ultimo, poi, non fece altro che sviluppare tesi già esposte dalla Nouvelle Theologie (Chenu, De Lubac, Congar) e dal suo confratello gesuita De Chardin; e qui risaliamo agli anni 30/40 del secolo scorso.
      Nell’orizzonte concettuale di tali teologi il termine “eresia” non ha alcun significato, è una parola vuota.
      Possiamo praticamente dire che non può esistere alcuna eresia, nella sua accezione usuale.
      Infatti, come si può parlare di eresia se si sostiene che la Trascendenza è continuamente presente nell’immanenza e che queste si “fecondano” a vicenda?
      In questo contesto anche l’Amazzonia è un “locus theologicus”, proprio come qualsiasi altra realtà storica; inoltre, non può esistere nulla di assoluto, in quanto tutto il creato (e, quindi, anche la chiesa che ne è parte) si trova all’interno di un processo evolutivo che è in costante sviluppo.
      In poche parole: quello che era vero ieri, potrebbe non esserlo più oggi o domani, perché tutto è storicizzato.
      Quando Bergoglio afferma che non teme alcuno scisma è sincero e coerente.
      Questo spiega anche la sua palese, radicata, avversione per chi segue la tradizione, per chi è “rigido”, moralista.
      A mio avviso, in questa prospettiva si colloca anche la quasi totale scomparsa dalle omelie delle Lettere Apostoliche, soprattutto quelle di San Paolo.
      Possiamo forse immaginare che un giorno Bergoglio si rivolga a chi lo ascolta in piazza San Pietro dicendo qualcosa che anche lontanamente assomigli alle affermazioni perentorie che troviamo, per esempio, nella 1 Lettera ai Corinti al capitolo 6?
      Se lo facesse, non sarebbe più il Bergoglio che conosciamo, ma qualcun altro.
      In conclusione, pur non essendo affatto un esperto, né avendo mai affrontato studi teologici in vita mia, ho fondati dubbi che il “Venerdì Santo” che sta vivendo ora la Chiesa sia più un’apostasia che la conseguenza di una somma di eresie".

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  5. Caro don Elia, oggi ho scoperto per caso che in un gruppo di preghiera in rete di cui faccio parte, un buon numero di persone non va a Messa seguendo la teoria secondo cui esse sono invalide epperò non lo dicono, insinuano frasi e commenti qua e là erodendo poco alla volta la fiducia dei fratelli per cercare di portarli infine dalla loro -sciagurata- parte. Una follia sembra essersi impadronita dei Cattolici

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    1. Le consiglio di scrivere un intervento di ammonimento (anche indiretto), poi di abbandonare il gruppo.

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  6. Bella riflessione che mi permetto di evidenziare . Santa settimana a tutti !
    In re tam iusta nulla est deliberatio
    https://www.aldomariavalli.it/2019/10/28/poche-chiacchiere-in-re-tam-iusta-nulla-est-deliberatio/

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  7. Da un esorcismo il demonio dice cosa è la Messa
    Cooperatores Veritatis

    https://www.youtube.com/watch?v=fAoCXsa-S7Q&feature=share

    Don Ambrogio Villa, esorcista e parroco, spiega come attraverso un esorcismo il Demonio l'ha fatto vergognare e pensare su come i sacerdoti celebrano SVOGLIATAMENTE LA MESSA.... Una lezione anche per noi laici: silenzio alla Messa, adorazione, comunione alla bocca e non scappare subito terminata la Messa, MA RINGRAZIARE..... Ci voleva il demonio per dirlo??? A questo siamo arrivati!
    https://www.youtube.com/watch?v=fAoCXsa-S7Q&feature=share


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  8. Lodi di Dio Altissimo

    Tu sei santo, Signore solo Dio, che compi meraviglie.
    Tu sei forte, Tu sei grande, Tu sei altissimo,
    Tu sei onnipotente, Tu, Padre santo, Re del cielo e della terra.
    Tu sei Trino ed Uno, Signore Dio degli dèi,
    Tu sei il bene, ogni bene, il Sommo bene,
    Signore Dio vivo e vero.
    Tu sei amore e carità, Tu sei sapienza,
    Tu sei umiltà, Tu sei pazienza,
    Tu sei bellezza, Tu sei sicurezza, Tu sei quiete.
    Tu sei gaudio e letizia, Tu sei la nostra speranza,
    Tu sei giustizia e temperanza,
    Tu sei tutto, ricchezza nostra a sufficienza.
    Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine.
    Tu sei protettore, Tu sei custode e nostro difensore,
    Tu sei fortezza, Tu sei rifugio.
    Tu sei la nostra speranza, Tu sei la nostra fede,
    Tu sei la nostra carità, Tu sei tutta la nostra dolcezza,
    Tu sei la nostra vita eterna,
    grande e ammirabile Signore,
    Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.

    (Fonti Francescane 261)

    Cristo Amore !
    Cristo Amore !

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  9. Caro D. Elia,
    La benedizione!

    Guarda ciò che scriveva Mons. Rudolf Graber, vescovo di Ratisbonna, nel lontano 1973:

    "Il giudizio sul Modernismo, oggi, è reso più arduo dal fatto che tendenze legittime e tendenze false, desideri giusti di riforma e desideri pericolosi di rivoluzione distruttiva, si toccano molto da vicino. Assai istruttivo, per questo, può essere l'articolo del barone Giorgio von Hertling, pubblicato nel Hoch­land, col titolo: « Idies réformatrices romaines » 3. Nell'introduzione, egli espone: «Tra le carte, tro­vate, dopo la morte, del vescovo Ketteler di Ma­gonza - come afferma il suo biografo P. Pfülf. s. j. - vi era il piano, stilato con fretta, di una ri­forma. Ketteler lo destinava ai Vescovi tedeschi ed intendeva, poi, di promuoverne la realizzazione da parte di Roma: «La riforma dovrebbe abbracciare tutta la Gerarchia, a cominciare dall'elezione del Papa e dalle consuetudini romane, fino ai decani di campagna e ai parroci ». Nel corso dell'articolo, l'Autore dimostra come si doveva incominciare la critica e la riforma e ciò di cui si doveva tener conto. «Una critica che sa solo borbottare, che mina la fi­ducia nella buona volontà delle persone rivestite di autorità, che giudica con disprezzo le Istituzioni, che esagera i mali reali o immaginari, è ancora più no­civa nell'ambito ecclesiale che in quello statale. Il sag­gio solo non vi si perde, perché sa fare le distinzioni tra l'ideale e la realtà, tra le cose giuste e quelle desiderabili e le loro possibili realizzazioni tra gli uomini. Non dispera della verità della dottrina della salvezza cristiana, anche se esperimenta che qua e là vi sono pratiche superstiziose che la deformano e preti indegni che la disonorano e ne abusano per vile interesse. Sa che i legami che ci uniscono alla Tradi­zione, venuta dai Padri, sono fortissimi e che riesce difficilissimo l'abolire usanze sanzionate ormai dalla Storia; usanze che hanno il diritto all'esistenza, sia per l'origine che per l'abitudine acquisita. Ma non tutti se ne rendono conto; anzi, una tale visuale manca del tutto alla massa". SANT'ATANASIO E LA CHIESA DEL NOSTRO TEMPO, Mons. Rudolf Graber, vescovo di Ratisbonna, 1973 - https://pascendidominicigregis.blogspot.com/2016/11/santatanasio-e-la-chiesa-del-nostro.html?m=1

    Lei conosce questo piano del vescovo Ketteler? Se consideriamo lá situazione della Chiesa in Germania e il suo potere sulla Chiesa universale, non ha senso, anche per quanto ha detto il P. Fabro?

    Un caro saluto dal Brasile

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  10. “se poche centinaia di persone ne tengono in pugno sette miliardi e mezzo, ciò avviene perché quelle poche centinaia hanno il controllo della finanza mondiale.
    I poteri forti controllati dalla grande finanza ci stanno rubando perfino il linguaggio, l’immaginario, i concetti: bombardandoci, attraverso i mass media, con espressioni truffaldine volte a snaturare il significato dei concetti e delle parole, ci stanno abituando a non esser più padroni nemmeno del pensare e del parlare…Siamo giunti al limite estremo dell’abisso, oltre il quale ci sono solo la follia e l’autodistruzione. Dobbiamo fermarci, prima che sia troppo tardi: anzi, forse è già troppo tardi. Nondimeno, per il rispetto dovuto a noi stessi e soprattutto per l’amore dei nostri figli e nipoti e la responsabilità che abbiamo nei loro confronti, dobbiamo almeno provarci.
    Ma che cosa possiamo fare? : renderci conto della situazione e prenderne atto, riconoscere la nostra piccolezza e impotenza, tornare a essere anime semplici, spogliarci di ogni orgoglio, di ogni presunzione e di ogni egoismo, una profonda conversione spirituale
    Se la gente tornasse a stili di vita non solo fisicamente, ma anche moralmente sani, gli usurai della finanza mondiale non avrebbero più gli strumenti per esercitare il loro potere: allora dovrebbero gettare la maschera e far ricorso alla forza pura e semplice per seguitare nell’opera di sottomissione e sfruttamento dei popoli…..come potrebbe la massoneria ecclesiastica spadroneggiare come fa ora, e introdurre idoli pagani nelle chiese, confondere e addolorare i fedeli con un falso magistero e una pastorale sacrilega, una volta un miliardo e trecento milioni di fedeli cattolici, o anche solo una quota importante di essi, fossero usciti dallo stato di sonnambulismo e, con l’aiuto di Dio, avessero deciso di non tollerare più l’eresia e l’apostasia, di ricacciare in gola ai falsi pastori le loro bestemmie, e di tornare al perenne Deposito della fede, per proteggere e trasmettere il quale tanti Santi e Martiri hanno speso la loro vita e affrontato i più grandi sacrifici, le persecuzioni e la morte? Se Dio è con noi, chi potrà fermarci, chi potrà essere contro di noi? Di chi o cosa dovremmo temere?”
    http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/contro-informazione/le-grandi-menzogne-editoriali/8039-che-cosa-possiamo-fare

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