Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 12 ottobre 2019


Siamo prossimi all’abominio della desolazione?




Data la valenza qualitativa del genitivo, l’espressione andrebbe tradotta con abominio devastante, ma nell’uso corrente è diventata usuale la resa parola per parola. Essa compare per la prima volta nel libro di Daniele (9, 27; 11, 31; 12, 11), dove profetizza, secondo il senso storico, l’erezione di un altare dedicato a Zeus Olimpio sopra l’altare dei sacrifici nel Tempio di Gerusalemme, decretata dal re seleucida Antioco IV Epifane nel 167 a.C. (cf. 1 Mac 1, 54). Il Signore Gesù, nel cosiddetto Discorso escatologico, in cui la profezia sulla caduta della Città santa si intreccia con la prospettiva della fine del mondo, riprende la medesima locuzione per indicare l’inizio della grande tribolazione (cf. Mt 24, 15ss.). Storicamente possiamo considerarlo avvenuto, nel 70 d.C., con la presa della città ribelle da parte di Tito, cui seguirono l’incendio del Tempio e i sacrifici offerti, al suo interno, alle insegne romane; rimane ancora incompiuto, invece, l’evento futuro che quelle terribili profanazioni del passato hanno soltanto prefigurato.

Non si sono accontentati di piantare un ulivo in un’aiuola triangolare (simbolo del luciferino “grande architetto dell’universo”, delle tre religioni monoteistiche o di cos’altro?) nei Giardini Vaticani. Non era bastato che a un imam, in quell’occasione, fosse data la possibilità di pronunciare le sue preghiere (che cominciano regolarmente con una maledizione degli infedeli) non lontano dal luogo in cui san Pietro e innumerevoli martiri hanno pagato la loro fedeltà al Signore con supplizi raccapriccianti. Non era stato sufficiente convocare all’Accademia delle Scienze un’assemblea di idolatri per siglare con loro, col pretesto della tratta di esseri umani, un patto di fraternità, libertà e uguaglianza. No, la gnosi anticristica al potere in Vaticano non poteva farsi mancare la celebrazione di un rito pagano della fertilità per opera di sciamani amerindiani, ben equipaggiati di feticci osceni, che nei Giardini hanno invocato spiriti immondi, attirandone così i nefasti influssi. Ora, che molti prelati della Curia Romana praticassero il culto del fallo, non era certo un mistero: non c’era alcun bisogno di esibirvisi pubblicamente. Non ancora paghi di cotante imprese, tuttavia, han pensato di portare gli idoli in processione fin sulla tomba dell’Apostolo. Il passo era breve per arrivar sull’altare: a quel punto l’abominio si sarebbe compiuto?

La volgare contraffazione ecclesiastica che si nutre con le risorse della Chiesa di Cristo e si sostiene con le sue strutture visibili non è altro che un tumore cresciuto all’interno della componente terrena del Corpo Mistico. L’infiltrazione di cellule cancerogene è iniziata almeno un secolo fa, ma si è resa manifesta con coloro che presero il controllo del Concilio Vaticano II. I loro continuatori sono ormai giunti a detenere i principali posti di comando, secondo quella prassi di occupazione degli spazi che proprio il loro capo attuale rinfaccia ai suoi oppositori al fine di delegittimarli. Persino fra i pochi prelati apparentemente buoni c’è chi si profonde in sperticate dichiarazioni di lealismo, limitando la propria analisi di questa situazione catastrofica ad accuse generiche e prive di ogni mordente, per quanto veementi nella lettera, perché non indirizzate a nessuno in particolare e lontane dalla radice del problema. Come potrebbero coglierla, d’altronde, a partire da presupposti tipicamente luterani e modernisti, qual è – giusto per fare un esempio – una concezione della fede come incondizionata fiducia in Dio che nasce dall’esperienza di un incontro personale?

La fede non è un sentimento soggettivo basato su vicende psicologiche, bensì adesione dell’intelletto alla verità rivelata, atto mosso dalla volontà sostenuta dalla grazia che segue la ragione illuminata dallo Spirito Santo. È innegabile che, lungi dal rimanere un fatto puramente intellettualistico, l’atto di fede inneschi un’esperienza religiosa che coinvolge la persona umana in tutte le sue dimensioni, ma non è questa la sua vera essenza. Se uno pone a fondamento di tutto l’edificio tale premessa erronea (derivante dalla protestantizzazione degli studi biblici avviata alla fine degli anni Sessanta), che cosa potrà mai costruirvi sopra? di quale fede denuncerà la crisi? come potrà diagnosticarne la contraffazione? come la combatterà efficacemente? quale rimedio potrà proporre per uscire da questa tragedia? Alla fine viene il sospetto che la facile identificazione del tradimento di Giuda con gli abusi del clero sui minori non sia altro che un diversivo per distogliere l’attenzione generale dall’odierno Giuda in carne e ossa, il tetro e imbronciato apostata di bianco vestito che ha di fatto inaugurato la nuova religione unica, quella in cui credenti di ogni specie si abbracciano appassionatamente a prescindere dal rispettivo credo, ormai del tutto irrilevante…

Allora, quale via seguire? Amputarsi dal corpo con le proprie stesse mani per lasciare che il cancro avanzi senza più trovare alcun ostacolo? Lo ribadisco per l’ennesima volta: no! È il tumore che deve essere estirpato, ma questo non è alla nostra portata: l’unico che possa farlo è il Medico celeste, che può eventualmente servirsi di uno o più strumenti di Sua scelta, ma sempre di Sua iniziativa. Prima dell’intervento radicale, tuttavia, Egli sta curando la propria Sposa con le nostre preghiere, penitenze e sacrifici. Nel frattempo dobbiamo rimanere fermi, con l’aiuto della grazia, nello spirito valoroso di Mattatia e della sua famiglia: «Anche se tutte le genti obbediscono al re Antioco, così che ognuno si allontani dal servizio della legge dei suoi padri e acconsenta ai suoi comandi, io, i miei figli e i miei fratelli obbediremo alla legge dei nostri padri» (1 Mac 2, 19-20). Nessuno, ripeto: nessuno al mondo può penetrare nel santuario della nostra coscienza e obbligarci a credere alla menzogna o ad agire in modo contrario alla verità.

Occorre evitare due estremi, ambedue rovinosi: l’uno è la rivolta che spinge alla divisione, effetto di una tentazione diabolica sotto apparenza di bene e frutto di una visione della Chiesa prettamente umana, carente di fede, speranza e carità; l’altro è il rifugiarsi nello spiritualismo, tentazione che si ammanta di pretesa santità ed espressione di una vita interiore disincarnata. In entrambi i casi, lo scopo è sentirsi al sicuro in un gruppo che, in virtù della propria indipendenza o di una speciale rivelazione, si considera la “vera Chiesa”. Nel primo caso, cedendo alla mentalità divorzista ormai imperante e separandosi dal Corpo Mistico, si cessa di contribuire dall’interno al suo bene reale e di riceverne altresì i benefici; ma chi ama davvero non abbandona la sposa ammalata o in pericolo. Nel secondo, selezionando le comunità secondo il gusto e l’emozione, si cade nella dipendenza e ci si condanna alla sterilità sul piano soprannaturale: la fede è rimpiazzata da un fideismo cieco, il Vangelo da valanghe di messaggi o locuzioni, la gerarchia da presunti veggenti o carismatici e così via. Non è facile tenere la barra diritta fra marosi del genere, ma nemmeno impossibile, se si coltiva l’umiltà nell’obbedienza ad una buona guida spirituale.

La fede autentica ci avverte che la preghiera, unita alla riforma di vita e a un saggio apostolato, può ottenere molto più di quel che pensiamo. Quando però si tratta di pregare, soprattutto in pubblico, gli appelli, per quanto diramati per tempo e mediante organi di ampia diffusione, non riscuotono l’adesione delle folle. Ad occhio umano, il piccolo resto evangelico sembra davvero esiguo, ma il Signore non ha bisogno dei grandi numeri. All’iniziativa di sabato scorso hanno sicuramente aderito anche molti che non si son potuti muovere di casa; i presenti hanno recitato il Rosario con grande raccoglimento. Poco più lontano, la basilica di San Pietro era invasa, in occasione del concistoro per la creazione di nuovi cardinali, da una folla variopinta che comprendeva ministri pagani di svariati culti nelle fogge più curiose, eretici luterani in nere palandrane e colletti inamidati, apostati de noantri in sari arancione e – dulcis in fundo – squilibrati teutonici con le facce pittate alla moda delle Amazzoni… Nei circhi di un tempo, per invogliare gli spettatori ad acquistare il biglietto, si soleva gridare: «Venghino, siori, venghino! Più gente entra, più bestie si vedono!».

Dopo la cerimonia, uno dei novelli porporati, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, è stato collocato nel Palazzo Apostolico per ricevere quella che si chiama, in gergo, visita di calore (le congratulazioni). Proprio di fronte a lui, nella Sala Regia, campeggiava l’affresco che commemora la presa di Tunisi da parte di Carlo V, che per impulso di papa Paolo III, al fine di debellare la pirateria, la espugnò nel 1535, massacrandone poi gli abitanti. Decisamente, un modo un po’ diverso di dialogare… C’è da sperare che i musulmani presenti non comprendessero il latino dell’iscrizione esplicativa, anche se la scena era comunque abbastanza eloquente grazie ai turbanti dei vinti rappresentati, del tutto simili ai loro. Casuale fatalità o scelta studiata? e con quale intento? Come presagio, ad ogni modo, non è certo dei più rosei: le vendette islamiche, per quanto tardive, possono risultare feroci, specie quando trovano braccia aperte e porte spalancate. Mi sa tanto che la Provvidenza non userà il bisturi per asportare il tumore, ma lame più massicce. Onde scongiurare un infarto nel momento in cui arriverà l’abominio della desolazione con il relativo castigo, per ora cerchiamo di sorridere (finché possiamo).

Non abbiate paura delle parole di un uomo peccatore, perché la sua gloria è sterco e vermi: oggi è esaltato e domani non ci sarà più, perché sarà tornato alla terra e il suo pensiero sarà svanito. Voi dunque, figli, fortificatevi e agite virilmente nella legge, perché in essa sarete gloriosi (1 Mac 2, 62-64).

https://lucechesorge.org/2019/10/13/il-vaticano-dei-nostri-tempi-regno-di-caos-e-terrore/

http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/cultura-e-filosofia/la-contro-chiesa/7986-sappiamo-chi-sei

25 commenti:

  1. C'È UN LEGAME DI FEDELTÀ TRA IL PORTAVOCE E CHI L'HA INVIATO.
    Se uno nega l'autorità che lo ha costituito, decade automaticamente dalla propria posizione che riveste, rendendo in-valido (non legato) se stesso e tutto ciò che rappresenta, non avendo più forza ne diritto di esistere.
    Potere di autodistruzione.
    Per meglio farmi capire:
    Se un Ambasciatore non riconosce lo Stato che l'ha costituito tale, non può pretendere di farsi accreditare e rappresentare a nome nome di quello Stato che lui non riconosce. Nessuna Nazione darebbe fede a una legazione non investita d'autorità superiore.
    Don Elia, fino a quando e qual è il punto di rottura?

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    1. Il punto di rottura, a mio avviso, è già stato ampiamente superato, ma non sta a noi dichiararlo; è questo il dramma della nostra situazione. Per questo invoco un intervento dall'Alto e invito tutti a fare altrettanto.

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  2. Don Elia,
    Lei è convinto di non poterlo fare, ma in realtà lo ha già fatto (dichiarato) apertis verbis.
    Ciò che lei ritiene essere libertà incoercibile in foro interno, nel momento stesso in cui essa si trasforma in azione (cioè non semplicemente mera possibilità) diventa de facto formale rottura.
    Che le piaccia o no.
    A questo punto che ci sia o meno una dichiarazione formale di scisma poco cambia. Ognuno si chieda a questo punto con chi sta.
    Non possono esistere, né mai esisteranno due Papi. Uno è falso (e col falso non può esserci la sposa di Cristo), e sappiamo benissimo chi è... se quello "vero" non fosse Papa, avremmo avuto tutt'un'altra storia... che di fatto non c'è stata. I fatti non sono opinabili.
    Un caro saluto.
    Che Dio la ricolmi di benedizioni.
    Luigi9

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  3. Poi, come Martin Luther King († 1968) e il card. Carlo Maria Martini († 2012) ho fatto un sogno: perché la Santa Sede, invece di fare un sinodo (costoso), non potrebbe inviare in Amazzonia i religiosi tradizionalisti commissariati e non? Evangelizzerebbero, inculturerebbero e ammansirebbero Bolsonaro. Ma è un sogno impossibile, perché a differenza di Luther King e di Martini, è un sogno tradizionalista e questi sogni non sono ammessi. Non sto scherzando.
    Mons.Riccardo Barile

    https://lanuovabq.it/it/il-fumo-di-satana-era-gia-entrato-ora-va-in-processione#.XZ7iUVsznyQ.twitter

    Appunto per sorridere , non potrebbe essere una buona idea quella ventilata da Mons.Barile ? Una curiosita' : si conoscera' il/la regista di cotale scenografia ?

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  4. All'interno della mia diocesi mi vengono concessi degli spazi di preghiera ed evangelizzazione e, per cercare di essere astuto nei confronti dei menzogneri, faccio buon viso e cattivo gioco agli occhi della neo chiesa. Voglio dire che se ci si espone in maniera eclatante si corrono due rischi: quello di scandalizzare i piccoli e quello di essere defenestrato dalla Gestapo bergogliana. Invece, come un picchio che, con fare paziente e continuo, cerca di abbattere l'albero velenoso, non perdo occasione nei consessi assembleari che mi vengono ancora consentiti di ribadire i valori e le verità della Chiesa nostra madre, oggi tanto profanata dagli adepti della massoneria ecclesiastica. Maranathà, Signore vieni presto in nostro aiuto!

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  5. Bisogna evitare di considerare la chiesa come un'ambasciata o un consiglio d'amministrazione. La Chiesa è un'istituzione divina e la promessa divina non può essere fallace. Quindi le conclusioni di decadenza automatica lasciano il tempo che trovano. Si tratta di una minoranza che vuole fare di tutto per rendere certe modifiche definitive, confidando in logiche prettamente mondane. Quella dei pochi prelati apparentemente buoni che si profondono in sperticate dichiarazioni di lealismo non è una resa incondizionata o ambigua, ma la consapevolezza che solo dall' ubbidienza deriva la liceità della resistenza cattolica nei confronti di una deriva dottrinale o legge ingiusta (De Mattei). Lo spettacolo del 4 Ottobre è stato avvilente e rappresenta di certo un'escalation, un'accelerazione che ha destato perplessità in settori molto distanti. Tecnicamente non si è all'abominio della desolazione poichè su di esso non possono sussistere dubbi. Il luogo santo è il tempio e la città è Gerusalemme. Chi vuole ricostruire il Tempio lo fa per celebrarvi un rito che sarà valido ma sacrilego. Secondo Ireneo l'apostasia finale sarà la stessa dell'Antico Testamento.

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  6. ..." Per questo invoco un intervento dall'Alto e invito tutti a fare altrettanto"...
    ..." Per questo invoco un intervento dall'Alto e invito tutti a fare altrettanto"… e alla fine il Signore ci ascolterà .In Luca 18,1-8 ,nella parabola del giudice e della vedova,il cattivo giudice ascolta la vedova pur di porre fine alla sua insistenza che lo molestava. E il Padre celeste non farà forse altrettanto con noi se abbiamo la perseveranza di invocarlo giorno e notte?Non è certamente inferiore al cattivo giudice e non vuole neppure che cediamo allo sconforto della preghiera inascoltata. Altrimenti perché avrebbe raccontato questa parabola?Il Salvatore non mente. Affidiamoci a Cristo ,Egli sicuramente farà ciò che è più utile al suo popolo. Spero ardentemente in un miracolo prima che in un castigo. Dobbiamo pregare con fede e perseveranza la preghiera del Rosario ,soprattutto in famiglia ,come instancabilmente chiede la Madre di Dio. Il Rosario apre il Cielo, è scudo dal demonio,rasserena il cuore. Provare per credere. Buona domenica

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  7. Angheran, ma di quale minoranza parla, ma scherziamo? Siamo davanti ad un fiume in piena e lei lo riduce ad un piccolo ruscello.
    Di quale obbedienza parla?
    Secondo lei S. Atanasio, allora, era disobbediente?
    Certe affermazioni sono davvero sconcertanti!

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    1. Scusate ma crediamo sul serio che costoro rappresentino il comune sentire della chiesa e dei fedeli, che stiano portando al mondo il nuovo verbo e che questo in quanto tale faccia breccia ovunque nel popolo cristiano? La "Chiesa di Papa Francesco" non fa altro che recitare il canovaccio-testamento del Card. Martini. Se si prende l'intervista del 1 SETTEMBRE 2012 titolata solennemente "La Chiesa è indietro di 200 anni" si trovano tutte le tappe del pontificato di Francesco, il quale non fa altro che attuare le fissazioni di Martini. Quello che manca lo si può trovare in Pedro Arrupe, altro gesuita. Nell'intervista c'è persino l'accenno ai 12 "appassionati dello squilibrio" , ripreso ora dalla Diocesi di Roma (come ha dimostrato per primo Don Elia). E' un filone che ha sempre goduto di favore mediatico immenso ma di scarsissimo peso reale a cominciare dalla curia. Nel 2005 l'indicazione era scongiurare l'elezione di Ratzinger , poi fallita. Nel 2013 gli è riuscito grazie all'appoggio dell'ala conservatrice ostile a Ratzinger. Come mai se sono così forti , ogni giorno hanno necessità di far fuori qualcuno? Come mai corrono a blindare il prossimo conclave creando decine di cardinali identici a sè stessi? Salta la Sala stampa, salta lo Ior, salta il comandante della gendarmeria ecc. ecc. Ma qualcuno ha mai visto la tabella con i prezzi dei sacramenti in parrocchia? L'unica vittoria di questa minoranza sarebbe un nuovo scisma, allontanare la fede di sempre per avere finalmente mano libera. Poveretti. Oltre tutto ignorano pure la storia. Contro Ario quanti prelati sono bastati?

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  8. Ave Maria! Caro don Elia, ma la Chiesa di Santa Maria in Transpontina e altre dove dovessero essere replicati (preghiamo non avvenga) "riti" similari, dovrà, dovranno essere riconsacrate da un vescovo? Grazie, se vorrà, dell'eventuale chiarimento. Dio la benedica

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    1. Bisognerebbe verificare esattamente che cosa è stato fatto. Penso comunque che dovrebbe bastare una Messa di riparazione.

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  9. Con il Rosario pregate per il Papa, i vescovi e i preti.
    https://www.marcotosatti.com/2019/10/14/un-sacerdote-da-caracas-ricordate-akita-la-fatima-doriente/

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  10. «Pensi che (il Principe della menzogna) sia così inesperto del suo mestiere, tanto da chiederti apertamente e chiaramente di unirti a lui nella sua guerra contro la Verità? No, egli prima ti offre un’esca per tentarti.
    Ti promette libertà civili; ti promette uguaglianza, ti promette commercio e ricchezza, promette sgravi delle imposte; egli ti promette riforme.
    Questo è il modo in cui nasconde da te il tipo di opera nella quale ti sta cacciando; egli tenta farti andare contro i governanti e i superiori; fa così egli stesso per primo, e t’induce a imitarlo; oppure ti promette illuminazione, - ti offre conoscenza, scienza, e filosofia, allargamento delle tue visioni. Schernisce i tempi andati, e schernisce ogni istituzione li tenga in onore.
    E’ lui a suggerirti cosa dire, e poi ti ascolta, ti loda, e ti incoraggia. Egli ti invita a salire in alto. Ti mostra in che modo diventare come Dio.
    Poi ride e scherza con te, e diventa tuo intimo amico; poi ti prende per mano, e intreccia le sue dita tra le tue, le afferra, e allora sei diventato suo».

    + Cardinale John Henry Newman

    (Stateve accuorti guagliò , direbbe Padre Pio ).

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  11. Gesù, aiutaci a diffondere il tuo profumo ovunque noi andiamo;
    inondaci del Tuo spirito e della Tua vita;
    prendi possesso del nostro essere così pienamente,
    che tutta la nostra vita sia soltanto un' irradiazione della Tua;
    risplendi in noi e attraverso di noi;
    che chiunque ci avvicini senta in noi la Tua presenza;
    chi viene a noi cerchi Te e veda soltanto Te;
    resta con noi, così cominceremo a risplendere come risplendi Tu,
    così da essere luce per gli altri;
    la luce, Gesù, verrà tutta da Te, e nulla di essa sarà nostra proprietà;
    sarai Tu ad illuminare attraverso di noi;
    fa che noi Ti lodiamo nel modo che piace a Te,
    effondendo la Tua luce su quanti ci stanno attorno;
    che noi predichiamo di Te, senza predicare,
    ma con il nostro esempio, con la forza che trascina,
    con il suadente influsso del nostro operare,
    con l'evidente pienezza dell'amore di cui il nostro cuore trabocca.
    Amen.
    + Cardinale John Henry Newman

    (Signore ,in questo nuovo giorno che mi doni fa che io rifletta Te !)
    Ave Maria!

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  12. Il «punto scottante» della coscienza di san Newman spiegato da Ratzinger
    https://www.tempi.it/il-punto-scottante-della-coscienza-di-san-newman-spiegato-da-ratzinger/

    L’’elogio della coscienza. La verità interroga il cuore
    Editore: Edizioni Cantagalli /Pagine: 175 /Prezzo: €13,50
    https://www.vanthuanobservatory.org/ita/l%C2%92elogio-della-coscienza-la-verita-interroga-il-cuore/

    (Recensione del Prof.Stefano Fontana)

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  13. Questa -lo confessiamo- non la conoscevamo. Ci riferiamo ad una frase del pensatore colombiano Nicolas Gomez Davila (1913-1994). La frase dice così: “La fede in Dio non risolve i problemi, ma li rende ridicoli”.

    Sentendo queste parole ci viene da pensare a ciò che sant’Alfonso Maria de’ Liguori soleva dire delle anime che sono all’Inferno: “La sofferenza più grande dei dannati è venire a conoscenza di tutte le occasioni che il Signore aveva offerto loro in vita e non averne approfittato.”

    Qual è l’occasione più grande che il Signore offre nella nostra vita? La risposta è molto semplice: la preghiera. Tant’è che lo stesso sant’Alfonso afferma categoricamente: “Chi prega si salva, chi non prega si danna.“

    http://itresentieri.it/se-dio-non-sempre-risolve-i-problemi-certamente-li-rende-ridicoli/

    Colgo l'occasione per segnalare questa occasione : la Radio Buon Consiglio alle ore 20:00 offre bellissime riflessioni sul S.Rosario e sulla Vergine Maria a cui , alle 20:15 , segue il S.Rosario recitato da una famiglia . E' meravigliosa questa intuizione delle amatissime Sorelle Francescane dell'Immacolata di rinverdire il S.Rosario nelle famiglie ! Nella nostra famiglia , in questo tempo , siamo solo in due ma considerando che sono con noi i nostri due Angeli Custodi ed invochiamo prima la presenza di S.Caterina e S.Domenico Padre Pio e Padre Daniele Di Natale e sicuramente e' presente la Vergine Maria e il Bambino Gesu' e se c'e' la Regina degli Angeli non possono mancare le schiere Angeliche.....alla fine... siamo una folla !
    Preghiamo per i nostri amatissimi Sacerdoti attaccati dai lupi !
    Buona seminagione Carissimo Padre Don Elìa , Ave Maria !

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  14. Magari si riuscisse a moltiplicare incontri pubblici come questo !
    https://www.aldomariavalli.it/2019/10/14/diario-romano-il-rosario-in-piazza-e-quella-finestra-buia/

    Non voglio assolutamente affliggermi , tantomeno perdere la speranza , concordo con questo Sacerdote per momenti di preghiera pubblica , ordinata , con l'unico vessillo necessario NSGC Crocifisso e l'Addolorata .
    Cosa aveva di diverso quell'istante di preghiera insieme ?
    Molto , non rulli di tamburi ne' trombe ne' balletti ma un intenso istante di Chiesa veramente Cattolica ,un ritrovarsi di anime unite soltanto per amare Dio con tutto il cuore ! Se altri hanno perduto la Fede cosa potranno darmi ?Sta a chi ancora la conserva di pregare la Madre di Dio perche' il Padrone della Messe infonda altro Spirito Santo nelle anime che il Signore ha redento e il maligno ha confuso . Signore , fa che vedano !

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  15. "Madre amata, io nella mia piccolezza come Te possiedo in me l'Onnipotente. Ma perché son debole io non mi turbo: i tesori della madre vanno ai figli ed io sono figlia Tua, diletta Madre. Mie sono le tue virtù, mio è il Tuo Amore! E quando in cuore mi scende l'Ostia bianca, di riposare in Te crede Gesù Agnello! Tu mi fai capire che m'è ben possibile l'orme Tue seguir, Regina degli Eletti. La via stretta al Cielo l'hai resa visibile!". (Teresa di Gesù Bambino, Poesia, n. 54, 5-6)
    https://lanuovabq.it/it/al-carmelo-maria-suprema-maestra-di-santita

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  16. L' Onnipotente non ha avuto ritegno di fuggire, e di fuggire nelle braccia di Maria, per insegnare a te, anima innocente, che devi allontanarti dal male e rifugiarti nelle braccia di Maria per conservare in te Gesù Cristo.

    “Siamo devoti di Maria,
    coltiviamo nel cuore ogni giorno questa devozione
    con particolari ossequi resi alla Madre di Dio,
    chiamiamola mamma nostra;
    ricorriamo a Lei in ogni momento,
    perché Maria ci dona Gesù
    e ci rende familiari con Lui.

    Non c’è cosa più stolta quanto il temere
    che l’amore a Maria dispiaccia a Gesù,
    o quanto il dire, con un paragone stolto,
    che si ama più Gesù che Maria.

    No! Questi due amori sono inseparabili;
    non si può amare Gesù senza amare Maria,
    e se per ipotesi si amasse solo Maria,
    Essa penserebbe a darci Gesù.

    Colei che diede al mondo il Redentore
    lo dà continuamente alle anime;
    Colei che fu ripiena di grazie,
    le dispensa ai fedeli;
    Colei che curò la Chiesa nascente nel Cenacolo,
    la cura continuamente in tutti i secoli.

    Amiamo dunque Maria,
    ed ameremo Gesù con un amore più vivo,
    con quell’amore ineffabile
    che la nostra Mamma Celeste ci comunicherà
    dal suo purissimo Cuore”.

    Servo di Dio don Dolindo Ruotolo

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  17. http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/10/instrumentum-diaboli-lapostasia-le_17.html http://www.internetica.it/instrumentum-diaboli.pdf

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  18. Nella tredicesima apparizione di Lourdes, 1 marzo 1858, andando alla grotta, Paolina Sens (una giovane sarta di Lourdes, di gran virtù) pregò Bernadette di recitare il Rosario davanti alla Madonna con la sua corona. Bernardette accondiscese, «ma, come ella stessa racconta, verso la fine dell'apparizione la Signora mi domandò dove avevo la mia corona. Risposi che l'avevo in tasca, la cavai e la mostrai, sollevandola. La Signora soggiunse: Servitevi di quella!». Così fece in appresso e non cedette a nessuno la sua corona, nemmeno quando un Vescovo gliela volle cambiare con una d'oro. La corona del Rosario è il dolce vincolo, che ci lega a Maria è il fido pegno della sua protezione, è arma della vittoria. Dovremmo arrossire, se interrogati dalla Madonna come Bernadette: «Dov'è la tua corona?», non la potessimo subito mostrare, estraendola dalla tasca.
    Questo aneddoto della vita di Santa Bernadette mi ha ispirato una piccola missione : proporre al giovane Parroco (modernista della mia Parrocchia )di offrire alla Vergine una piccola "ghirlanda di boccioli di rosa" ( Monfort il segreto meraviglioso del S.Rosario), invitando le mamme con figli piccoli di 4-5-6 anni a recitare il S.Rosario davanti al Tabernacolo nel giorno di Sabato alle ore 17:oo (giorno e ora graditi alla Vergine ). Per questo progetto ho anche acquistato tante piccole coroncine di 10 grani da affidare ai bambini ed insegnar loro a sgranare le AveMarie ma poi Padre ho avuto un po' di paura e a tutt'oggi non ne ho fatto ancora niente . Per favore , mi puo' aiutare a risolvere questo dilemma : farei bene , farei male ?
    Grazie . Ave Maria !

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    1. E' sicuramente un'ottima iniziativa. Dopo aver invocato lo Spirito Santo mediante il Cuore Immacolato di Maria, la proponga al parroco prendendolo "per il suo verso", in un modo che gli riesca comprensibile e lo invogli ad accettare.

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    2. Grazie Padre era quello di cui avevo bisogno : il Suo gentile incoraggiamento e una prudente condotta . Faro' così come mi ha suggerito . Grazie

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  19. Facendo eco a quanto scritto da Don Elìa :

    In genere nella Sacra Scrittura, vediamo che il Signore compie le Sue grandi imprese con pochi. Celebre è il caso di Gedeone, che voleva fare la battaglia con migliaia di persone. E il Signore: ”No, sono molti, seleziona ulteriormente”, finché Gedeone non arriva a qualche centinaio. Caffarra osserva: ”… il Signore fa grandi cose, quasi sempre nel silenzio e con poche persone!…” Di questo dobbiamo essere convinti, perché le cose fatte senza rumore, ma nel silenzio, sono meditate e razionali. Noi dobbiamo fare affidamento unicamente sulla forza di Dio.

    https://www.sabinopaciolla.com/bux-oggi-invece-abbiamo-preti-che-si-battono-per-la-legalita-non-in-nome-del-vangelo-ma-della-costituzione-italiana/

    https://www.radiobuonconsiglio.it/preghiere/santo-rosario/rosario-per-sacerdoti/

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