Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 26 maggio 2018


Come animali senza ragione



Si sono infiltrati fra voi alcuni individui, i quali son già stati segnati da tempo per questa condanna, empi che trovano pretesto alla loro dissolutezza nella grazia del nostro Dio, rinnegando il nostro unico padrone e signore Gesù Cristo. […] Costoro bestemmiano tutto ciò che ignorano; tutto ciò che essi conoscono per mezzo dei sensi, come animali senza ragione, questo serve a loro rovina (Gd 4.10).

Approvare il peccato impuro contro natura, o anche solo tollerarlo con la scusa di accogliere le persone, non soltanto demolisce dalle fondamenta la fede e la morale cattoliche, ma spazza via pure la razionalità, l’etica, l’antropologia, la psicologia e la medicina. Giustificare atti che sono fra i più immorali in assoluto – e di sicuro i più ripugnanti che un essere umano possa compiere – espone chi li pratica a gravissime patologie, come tumori, AIDS e malattie veneree. L’assuefazione a quel vizio distrugge altresì la vita psichica e relazionale, costringendo la persona a una parossistica condotta compulsiva, tanto frustrante quanto insaziabile. Un’affettività ancora fluida o un disturbo dell’orientamento sessuale, anziché esser riconosciuti e curati con le risorse di cui oggi disponiamo, si cristallizzano in una variante antropologica che, pur non avendo alcun fondamento filosofico o scientifico, viene imposta come non solo legittima, ma addirittura eccellente e quasi obbligatoria. In questa visione artificiale dell’uomo si annulla la distinzione tra bene e male quali realtà oggettive, come pure la capacità di distinguerli in base alla legge naturale, inscritta nella coscienza, e quella di esercitare libere scelte evitando gli atti intrinsecamente cattivi (e quindi per natura dannosi).

Anche chi non si ritenga credente è moralmente obbligato dalla sua dignità umana a vivere secondo ragione, facendone un uso retto e traendone le conseguenze pratiche: la logica non è facoltativa e la condotta deve essere guidata dalla conoscenza. Impugnare o ignorare ciò non significa essere più liberi, ma degradarsi a bruti. Nessuno ha il diritto di negare l’evidenza, ancor meno se è supportata dalla genetica: l’ideologia gender è assurda già a livello scientifico. Ingiungete ai vostri figli di uscire dall’aula non appena comincino a sentire discorsi che fanno a pugni col buon senso, senza pensare alle ritorsioni della scuola: sottrarsi a un’aggressione psicologica e intellettuale è un diritto inalienabile. La violenta arroganza di chi non ha argomenti va rintuzzata con un’ironia capace di sgonfiare le intimidazioni come un ago un palloncino – almeno finché non si mettano ad arrestare, come in Germania, i genitori di chi tiene i figli a casa… Ma, se siete in tanti, dovranno pur fare i conti con la resistenza.

Se già è grave che esseri ragionevoli diffondano idee aberranti e legiferino in base ad esse, tuttavia, è senza paragone più grave che ministri di Dio si astengano dal combatterle o addirittura le lascino penetrare nella Chiesa come legittime rivendicazioni. La spiegazione ispirata di san Giuda Taddeo è che hanno bisogno di trovare una giustificazione alla propria lussuria; anche l’esperienza comune insegna che chi adultera i princìpi morali lo fa per mettersi in pace la coscienza sporca, illudendosi di attutirne i morsi con vani sofismi. La svolta sempre più rapida e clamorosa cui stiamo assistendo nella Chiesa Cattolica riguardo al sesso e alla sodomia ha radici profonde e risale agli anni in cui la massoneria cominciò a infiltrarsi in seminari e facoltà teologiche; lo sfacelo intellettuale e morale di buona parte del clero è il frutto di quella strategia. L’avanzato degrado ormai raggiunto, anziché spingere alla conversione, reclama una revisione della dottrina motivata da una presunta evoluzione culturale, sul cui carattere pianificato si chiudono volutamente gli occhi.

Ma tale atteggiamento mina alla base la morale cattolica: se la Chiesa può cambiare la valutazione di uno dei peccati più gravi in assoluto, la può modificare su qualsiasi altro; il suo insegnamento si riduce così a un’opinione fra le tante che necessariamente si evolve con il succedersi delle epoche storiche. Non è difficile accorgersi che, su questa china, si vanifica la fede stessa: non solo quella che ha per oggetto la Chiesa come istituzione divina fondata su princìpi immutabili, ma anche la fede nella Rivelazione, dato che i suoi due canali – la Scrittura e la Tradizione – non sono più tenuti in alcun conto. I loro contenuti, infatti, che sono vincolanti in modo definitivo (come si è sempre saputo), sono ormai considerati espressione di determinate culture e di fasi superate, qualora non concordino con l’ideologia del momento. Ma è una bestemmia attribuire alla volontà creatrice di Dio uno stato gravemente peccaminoso, così come è un sacrilegio abusare della Sua grazia per darsi al peccato, distorcendone anche la Parola. Questa è una via diretta all’ateismo: certi preti, vescovi e cardinali non credono più in nulla, se non nelle proprie idee. Come può avere ancora la fede chi approva condotte radicalmente contrarie alla forma di vita che corrisponde alla fede stessa?

L’evidenza scientifica è che la cosiddetta omosessualità, in realtà, non esiste. Già il termine è in sé contraddittorio, in quanto appone un prefisso esprimente identità (omo-) a un sostantivo indicante un aspetto della persona umana che per sua stessa natura presuppone un’alterità complementare tra individui della stessa specie e di pari dignità, ma non identici. Il termine corretto è invece omofilia, che designa un disturbo dell’orientamento sessuale e affettivo spesso accompagnato da confusione nella percezione della propria identità sessuata, che si determina nell’istante del concepimento. Ora tutti i disturbi, nella misura in cui se ne conoscono le cause e si dispone di mezzi appropriati, sono curabili, almeno in certa misura; la soluzione non è certo trasformarli ideologicamente in varianti della normalità lasciate alla scelta dell’individuo. Chi prova attrazione per persone dello stesso sesso soffre profondamente, ma non a causa di pregiudizi e discriminazioni, bensì per un profondo conflitto interiore che non ha risolto; se dà libero sfogo alla sua tendenza, tale disagio non fa che acuirsi sempre più. Chi giustifica o approva la sua condotta, quindi, lo condanna a un’infelicità così lacerante che, prima o poi, si toglierà la vita o, comunque, si suiciderà un po’ alla volta rovinandosi la salute.

A questo punto è chiaro che chiunque difenda, propagandi o incoraggi quest’incubo, che non ha nulla di allegro, è un criminale; se è un ministro della Chiesa, è pure un traditore, di Cristo e delle anime. Criminali e traditori, finché non siano sottoposti a giudizio, vanno evitati, neutralizzati e privati di qualsiasi supporto, soprattutto economico. L’unica vera accoglienza, l’unico vero aiuto, l’unica vera integrazione, per chi – senza sua colpa e non per una sfrenata lussuria che non ammette confini – ha una tendenza omofila, non è sprofondarlo nell’abisso di un vizio abominevole, ma fornirgli strumenti per riappropriarsi della sua identità, onde superare il dissidio che lo dilania e ritrovare l’armonia interiore. Così, affrancatosi dalla terribile schiavitù di chi cerca se stesso negli altri (condannandosi in tal modo a non trovarsi mai), sarà finalmente libero di amare se stesso e gli altri in modo sano, potendo amare Dio e ricevere il Suo amore. Senza più distorcere la realtà in funzione dei suoi istinti perversi, ritroverà il gusto della verità, tornerà ad apprezzare la bellezza autentica, riscoprirà relazioni pulite e disinteressate, imparerà ad impegnarsi nella gratuità del bene e, con l’aiuto della grazia, potrà avviarsi sull’arduo cammino della santità. Chi insegna questo salva gli altri strappandoli dal fuoco (cf. Gd 23).

La battaglia contro la cosiddetta omofobia, viceversa, è in realtà un passe-partout per rendere accettabile nella Chiesa il vizio contro natura e, in tal modo, portare a termine l’apostasia generale. Secondo il cardinal Müller, essa è parimenti uno «strumento del dominio totalitario sulla mente degli altri», che mira – ci permettiamo di aggiungere – a distruggere la persona umana per assoggettarla ad una tirannia globale. Che dire anzi del neologismo fuorviante e privo di senso? Sarebbe il timore patologico di ciò che è identico, o di chi si considera omosessuale? Di fatto, nessuno di noi ha paura di infelici che si degradano in modo bestiale; semmai ci spaventa la programmata destrutturazione mentale delle masse – con la dissoluzione di ogni logica e buon senso – nonché la caduta verticale della moralità pubblica e privata. Chi si batte per il superamento di discriminazioni e pregiudizi in questo campo, se non è in malafede, è in grave errore; se lo fa pensando di aiutare il prossimo, deve essere ricondotto alla ragione. Chi invece lo fa per giustificare la propria condotta viziosa è già punito nella sua carne dal suo stesso peccato e, se non si ravvede prima di morire, sarà torturato in eterno dal fuoco inestinguibile.

Fra tutti costoro, quanti hanno responsabilità gerarchiche vanno assolutamente fermati, perché è uno scandalo accecante che Pastori cattolici tollerino, tutelino o approvino la sodomia. Come fermarli? Sul piano naturale, con denunce alla magistratura, qualora si abbia notizia di crimini perseguibili dalla legge civile; sul piano soprannaturale, invocando un castigo celeste che li renda inoffensivi. Non facciamoci scrupolo di chiedere a Dio un intervento del genere: ciò corrisponde al sacrosanto diritto di difendere la propria fede ed è anche una forma estrema di carità, in quanto chi tradisce la propria missione fino ad ottenerne l’effetto contrario, cioè la perdizione delle anime, solo nella disgrazia può rinsavire (e quindi salvarsi). Rifiutate altresì ogni ossequio e obbedienza a quanti si dimostrano apostati di fatto, chiedendo con insistenza allo Spirito Santo di supplire interiormente all’assenza di valide guide esterne e di sostenere con la Sua forza la vostra fatica di mantenere la rotta in questa tempesta.

Et, filii Sion, exsultate, et laetamini in Domino Deo vestro, quia dedit vobis doctorem iustitiae […]. Et scietis quia in medio Israel ego sum, et ego Dominus Deus vester, et non est amplius; et non confundetur populus meus in aeternum (Gl 2, 23.27 : Figli di Sion, esultate e rallegratevi nel Signore vostro Dio, perché vi ha dato un Maestro di giustizia […]. E saprete che io sono in mezzo a Israele; io sono il Signore vostro Dio e non ce n’è altri: il mio popolo non sarà confuso in eterno).


Testimonianza dagli Stati Uniti (semplicemente agghiacciante):
https://www.lifesitenews.com/opinion/you-were-born-gay-murder-by-words

25 commenti:

  1. grazie don Elia per le "Armi per il combattimento",preghi per noi perchè non scappiamo davanti ai lupi,quà sono tutti allineati o silenziosi.Quando dico...sono un peccatore,ma il Vangelo è la mia guida...la risposta è un silenzio tombale.

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    1. Evidentemente sono entrati nella "nuova era", in cui non ci sono più peccati né peccatori... Beati loro!

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    1. Non perché li fulmini, ma perché - se non c'è altra via - li colpisca in modo che si ravvedano.

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  3. Le pongo una domanda ma la pongo seriamente non in senso provocatorio:è possibile secondo lei che Nostro Signore Gesù Cristo provveda personalmente attraverso azioni dirette dello Spirito Santo all'ordinazione di nuovi santi sacerdoti scelti direttamente nei laici?Lo so che lei non è un indovino ma da un pò me lo sto domandando in quanto nel clero ordinario,non si riscontra più un bricciolo di fede in NOSTRO SIGNORE GESU' CRISTO NELLA SUA PRESENZA REALE NELLA SANTISSIMA EUCARESTIA NE' TANTO MENO NELLA SUA DIVINITA'!
    I pochissimi che escono dal seminario sono intrisi della teologia modernista,disprezzano la recita del Santo Rosario e la maggior parte di loro hanno tendenze(e guardi che sono stato generoso a chiamarle"tendenze")di cui sopra ha parlato nell'articolo!
    I loro vescovi fanno affermazioni nelle loro prediche e/o conferenza da far sembrare Ario un ortodosso,della loro condotta morale non è affar mio e ringrazio DIO di non farmi mai saper nulla ne di cercar di sapere,purtroppo il loro comportamento non lascia intravvedere nulla di buono:ma a questo punto dove andiamo noi fedeli a sbattere la testa??
    Lei capisce che noi cristiani cattolici che siamo nel mondo ma non del mondo(a proposito il "mio amato vescovo"ha dichiarato che Gesù mai fece tale affermazione ma è solo frutto del cammino teoligico di Giovanni)viviamo in una realtà dove che DIO esista o non esista è completamente indifferente e se uno cerca conforto in chiesa rischia pure di essere sbattuto fuori in malo modo!
    Fino a poco tempo fa si riusciva ancora a trovare dei validi sacerdoti che ti incoraggiavano nel cammino di fede ma ultimamente sembrano spariti dalla circolazione!
    Certo esiste il web dove si possono trovare chi è ancora fedele a Cristo,ma la pecora ha bisogno di vedere FISICAMENTE il buon pastore,di udire la sua voce,di essere rimproverata quando sbaglia e incoraggiata quando si sforza di "entrare nella porta stretta".Per assurdo oggi se un cristiano cattolico praticante vive castamente è più"stimato"da chi vive senza precetti cristiani che non da chi dovrebbe insegnarli(dopo averli vissuti ovviamente)Ritornando alla domanda :sarebbe una cosa plausibile visto lo stato attuale della Chiesa in mano ai suoi nemici ipotizzare un qualcosa di diverso dal sistema attuale per riuscere ad avere dei santi devoti sacerdoti?

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    1. Assolutamente no: i Sacramenti (compreso l'Ordine sacro) sono azioni visibili che Cristo compie mediante i Suoi ministri e non possono essere aggirati; un'ipotesi del genere, oltretutto, implicherebbe l'idea che il sistema istituito da Cristo abbia fallito.
      Grazie a Dio, non mancano bravi sacerdoti - anche giovani - dotati di una fede retta e guidati da intenzioni sane; dipende dalle diocesi. Chi non ne trova cerchi più lontano, stabilisca contatti anche virtuali, si mantenga collegato con altre persone che seguano la via di sempre. Il Signore non può abbandonare la Sua Sposa fedele, ma noi dobbiamo entrare nell'ordine di idee di doverci muovere per trovare aiuto là dove ancora possiamo trovarlo.

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  4. Il vero problema di questo mondo ha un nome: Pornografia.
    Ho letto un dato tempo fa su il Timone (Se non sbaglio) che diceva che più dell'80 % dei ragazzi trai 15 e i 30 fa uso quotidiano di pornografia.
    Purtroppo essa ha segnato parte della mia vita, finché non ho voluto incontrare il Signore che mi ha guarito, anche se purtroppo le ferite laceranti sono rimaste nei primi tempi.
    Posso garantire che la pornografia ha un potere di destrutturazione della sessualità allucinante e che può pervertite così tanto le persone(non nel mio caso per fortuna) fino a farle cambiare anche orientamento sessuale, o comunque fino a farle diventare aperte a certi tipi di perversioni.
    Il problema resta che finché noi non riavremo uno stato cattolico e non secolarizzato le cose andranno sempre peggio.
    O il Signore ci libererà di tutto questo marciume o ci finiremo affogati.
    Noi cattolici purtroppo non abbiamo neanche la forza di alzare la voce perché proprio dai piani alti viene detto il contrario.
    Ci resta solo di pregare e sperare che questa situazione finisca presto.
    Quante anime vanno all'inferno lo sa solo il Signore, ma guardando il mondo in cui viviamo purtroppo è lecito pensare che non siano poche. Preghiamo e offriamo per queste povere persone, pervertite Si, ma comunque bisognose della misericordia di Dio

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    1. Carissimo Bren, effettivamente la pornografia è uno dei peggiori flagelli del nostro tempo e ha un enorme potere pervertitore della sessualità. Riguardo a questo gravissimo pericolo, però, sia nella società che nella Chiesa c'è un silenzio assordante che è indizio di complicità.
      Molte persone dedite alla perversione sono certamente vittime di un ingranaggio malefico, ma, al di là del grado di responsabilità personale, non bisogna cedere a quella distorsione mentale che vuol rendere normale ciò che non lo è; altrimenti non c'è modo di venirne fuori.

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  5. Carissimo don Elia, ringrazio Dio per averci donato una guida mirabile come lei in questi tempi di follia collettiva e di oscuramento della ragione oltre che della fede e del timor di Dio. Vorrei segnalare anche questo antidoto che io ho iniziato a recitare ogni giorno. LA PRIMA VOLTA CHE FU STAMPATA QUESTA PREGHIERA SI RUPPERO TUTTE LE MACCHINE STAMPATRICI.....POSSIAMO IMMAGINARE PER OPERA DI CHI..........

    Il 13 gennaio 1863, un’anima abituata ai favori della Vergine fu improvvisamente colpita da un raggio della luce divina. Credette di vedere i demoni riversarsi sulla terra e causare rovine e stragi inaudite.

    Nello stesso tempo apparve apparve la Santa Vergine dicendo che effettivamente i demoni si erano scatenati nel mondo e che era giunto il tempo di invocarla come Regina degli Angeli e di chiederle di mandare le sue Sante Legioni per combattere e annientare le potenze dell’inferno.

    “Madre mia – disse quest’anima – Tu che sei così buona, non potresti inviare i tuoi Angeli senza che te lo chiediamo?”.
    “No – rispose – la preghiera è una condizione posta da Dio stesso per ottenere le grazie”.
    “Ebbene, Madre mia, vorresti insegnarmi come Ti dovremmo pregare?”. E la Santissima Vergine le dettò la suddetta preghiera.

    PREGHIERA

    Augusta Regina del cielo e Sovrana degli Angeli,
    Tu che hai ricevuto da Dio il potere e la missione di schiacciare il capo di Satana, noi umilmente te lo domandiamo: manda le legioni celesti, affinché ai tuoi ordini perseguano i demoni, li combattano dovunque, reprimano la loro audacia e li sprofondino nell’abisso. Chi è come Dio?

    O buona e cara Madre, tu sarai sempre il nostro amore e la nostra speranza.
    O divina Madre, manda i Santi Angeli per difenderci e re
    spingere lungi da noi il crudele nemico.
    Santi Angeli ed Arcangeli, difendeteci e custoditeci.
    Amen
    Grazie don Elia è un onore avere un guerriero come lei nelle nostre fila. DIO la benedica e la custodisce sempre.

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    1. Grazie per la segnalazione di questa potente preghiera, che non conoscevo. La inserisco subito nelle "armi spirituali" suggerite per il nostro combattimento.
      La benedico.

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  6. La Preghiera alla Vergine Regina degli Angeli si recita al termine della Novena a S.Michele Arcangelo . Claudio Nalin figlio spirituale di Padre Pio ha da tempo indetto una Crociata per chiedere l’intervento di San Michele Arcangelo in questo nostro tempo e raccomanda di pregarla tutti i giorni . Si trova sul sito http://www.stellamatutina.eu/ ed e' la stessa che si recita nel Santuario a S.Michele sul Gargano . La immagine di S.Michele che trafigge il maligno piantandogli la spada nella gola e' stata voluta da Padre Pio perche' e' così che a lui si mostrava . Io ne ho stampate un po' e distribuite in Parrocchia .

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  7. Questo e' il pieghevole che riporta la Preghiera a S.Michele con la supplica alla Regina degli Angeli . Santa preghiera a tutti per tutti !

    http://www.stellamatutina.eu/wp-content/uploads/pdf/Novena_a_San_Michele.pdf

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  8. Cristo , manifestando il proprio Cuore infiammato d'amore a Margherita Maria , insegna a questa fin troppo dimenticata figlia di S.F.di Sales e di S.G.F.di Chantal che Dio stesso , nell'eterna relazionalita' personale della Sua vita trinitaria, ama infinitamente gli uomini , ma anche le confessa, amaramente, che a tale abisso d'amore il cuore degli uomini, specialmente di quelli che piu' chiaramente potrebbero riconoscerlo, contrappone invece un colpevole atteggiamento di indifferenza se non di disprezzo e negazione ; e,infine, le rivela che, nonostante la mancanza di risposta umana, nella Sua estrema misericordia Dio non cessa di provare un'ardente brama di farsi amare: Cristo percio' giunge a sollecitare, chi accetta di amarLo, a farlo anche a nome di quanti sprofondano nell'indifferenza religiosa .

    Tratto da La mistica della riparazione (Don Divo Barsotti)
    "Almeno tu amami"

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  9. Caro Don Elia,
    A lei e a tutti i parrocchiani virtuali segnalo gli ultimi articoli del blog americano "Non Veni Pacem", in cui si dimostra come il fine ultimo di Amoris Laetitia vada ben oltre quello che tutti noi pensiamo (che già basta e avanza) ma sia il cavallo di Troia per arrivare al vero traguardo, cioè la normalizzazione della sodomia, e di tutto quello che essa comporta.

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  10. Tutto ciò che sta succedendo non lo si comprende se non alla luce del 'mysterium iniquitatis', che sta trascinando gli esseri umani, attraverso il peccato, alla disobbedienza verso Dio e verso l'ordine da Lui costituito. Un disordine allucinatorio e schizofrenico si è impadronito delle menti e dei corpi. Ma perché amiamo così tanto il Male?

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  11. Caro don Elia, sono una mamma di due piccoli bambini (3 anni e 11 mesi). Innanzitutto la ringrazio per le sue parole, che leggo sempre, anche se non commento mai.
    Volevo ringraziarla per le preghiere che ha indicato e le chiedo questo: perché non ci dà qualche consiglio su come crescere i figli nella vera fede? Con quello che c'è in giro, non esagero se dico di essere ossessionata dall'idea di educare cristianamente i miei figli e prego sempre la Vergine di farmi la grazia di custodirli sulla retta via anche quando cresceranno. Cosa possiamo fare concretamente noi genitori? Io recito le preghiere con loro mattina e sera, facciamo una breve preghiera prima dei pasti, li portò a Messa (ma non so se faccio bene: è un'età in cui si annoiano e vogliono giocare, ma non vorrei che prendessero la chiesa per un posto di divertimento, molti bambini portano i giochi per intrattenersi). Pregate tutti per me, ritornata da poco nella casa del Padre, e per la conversione di mio marito. Io prego per lei don Elia e per tutti i lettori del blog. Grazie!

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    1. Cara Chiara, ti terrò presente nelle mie preghiere! Forza e coraggio......siamo con te!!!!!!

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    2. Carissima Chiara, è un'ottima cosa insegnare ai bambini a pregare fin dalla prima infanzia, in modo semplice ma costante. Portarli in chiesa può essere utile perché imparino che nella vita ci sono tempi e momenti per cose diverse e non solo per il gioco. Da piccoli possono percepire la presenza di Dio in modo molto profondo, ma bisogna che la liturgia sia degna e l'ambiente rispettoso e raccolto. Se c'è troppo disturbo, specie per la presenza di bambini non adeguatamente controllati dai genitori, meglio andare altrove, dove non ricevano un cattivo esempio. Molto importante è anche cominciare, appena possibile, a istruirli nella fede in modo adatto a loro facendo un po' di catechismo elementare a casa. Così la loro fede si radicherà a poco a poco e, quando sarà ora di ricevere gli altri Sacramenti, saranno loro stessi a desiderarli.
      Grazie per le preghiere, che ricambio di cuore per tutta la tua famiglia.
      Vi benedico.

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    3. Caro don Elia, cara Martina e cari tutti, grazie per le preghiere e per i preziosi consigli! Ce la metterò tutta. Ricambio di cuore le preghiere.

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  12. Mi corregga don Elia, se sbaglio: credo che per evitare di diventare come bestie, avviluppati nei nostri peccati, bisogna che amiamo Dio ed i Suoi comandamenti. E' da qui che tutto inizia. Dall'amore per Dio inizia la nostra ascesa verso la liberazione dalla schiavitù del peccato. Non saremo mai virtuosi, dunque santi, seppur con i nostri limiti, se non partiamo da Dio e dall'osservanza della Sue leggi. Credo che il male di oggi stia proprio nel fatto che non si dia più importanza alla Legge di Dio, la cui inosservanza porta l'intera umana società al caos. E' sotto gli occhi di tutti infatti il male dilagante causato dal rifiuto di questa. Ripartiamo dai Comandamenti senza temere di essere giudicati farisei. Amiamo i Comandamenti! Siano essi la nostra luce, l'ancora della nostra vita! Sono il volere di Dio ed il suo disegno di amore e di misericordia su ciascuno di noi. In questo modo obbediremo a Lui con amore e slancio, come si conviene a figli fedeli e devoti e saremo salvi.

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    1. Hai perfettamente ragione. Il Signore stesso insegna che l'amore per Lui consiste nell'osservanza dei Suoi comandamenti: "Se mi amate, osserverete i miei comandamenti" (Gv 14, 15); san Giovanni lo ribadisce chiaramente: "In questo consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti" (1 Gv 5, 3).

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  13. Caro P. Elia, cosa risponderebbe a chi rispondesse al suo presente articolo inquesto modo:
    "Quanta mancanza di carità  la carita tutto scusa tutto crede tutto spera tutto sopporta( S Paolo )non ho parole"  

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    1. Caro Carmelo, per poter rispondere avrei bisogno di capire cosa intenda Lei per carità e verso chi, secondo Lei, ne ho mancato. La carità presuppone la verità; non vedo come si possa scusare o sopportare chi propaganda o giustifica il peccato impuro contro natura, che grida vendetta al cospetto di Dio. Dov'è finito l'amore e il rispetto dovuto a Lui?

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  14. Caro P. Elia, io sono in totale sintonia con lei. La risposta che chiedevo era per una signora a cui avevo inoltrato il suo articolo e mi aveva mandato quella frase.
    Grazie comunque e sia lodato Gesù Cristo

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