Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 6 maggio 2017


Il Santo Eremo



In questo tempo di grandi tribolazioni, abbiamo un grande privilegio: possiamo vivere in quel Santo Eremo che è il Giardino del Cuore Immacolato di Maria, attorniato dal profumo di tanti Santi e Beati, in attesa che la purificazione dei cuori, che Dio porterà a compimento, porti al mondo un periodo di Pace, in cui rifiorirà l’Unità della Chiesa.

Con queste ispirate parole, un’anonima lettrice ci svela un segreto di importanza vitale in quest’epoca di prova e smarrimento. Esiste un luogo benedetto in cui possiamo stabilirci subito, soprattutto se ci sembra di non farcela più o di non avere più risorse. È un rifugio inattaccabile in cui regna una pace inalterabile, un eremo interiore che non ci separa fisicamente dal mondo in cui la volontà di Dio ci ha posto né dalle persone affidate alle nostre cure, ma che ci permette di abitare spiritualmente nel giardino di una Regina amabile e gentile, alla Sua presenza indescrivibilmente soave e in compagnia di tanti nobili dame e cavalieri. Là si è inebriati dal profumo di virtù sublimi e ricreati dalle acque cristalline della vita divina, nutriti dei saporosi frutti di luminose dottrine e rinfrancati dalla brezza rugiadosa dell’Eden. Là si può sicuramente incontrare il Re che passeggia, deliziandosi, nel Suo possedimento prediletto, in cui non è penetrato neanche il più piccolo germe di mala erba né mai alcuna bestia nociva.

Quel Cuore immacolato, che fa un tutt’uno con quello del Redentore, è la sorgente vivificante di tutte le grazie. In esso non si può certo perdere di vista il Primogenito della nuova creazione, che grazie all’assenso di quel Cuore è stato concepito e dal suo sangue nutrito per nove mesi. Dal grembo sigillato di Lei è uscito per risplendere quale Luce del mondo ottenebrato, così come da un sepolcro sigillato è risorto quale principio di eterna Vita per dare inizio al mondo rinnovato. Noi tutti, in Lui, siamo figli di Dio, realmente e non per metafora – non semplicemente Sue creature, ma esseri partecipi per grazia della Sua stessa vita grazie all’incorporazione all’Unigenito per natura. Colei che Lo ha messo al mondo nella carne ha rigenerato noi nello spirito; la Madre di Dio, proprio in quanto tale, è Madre della Chiesa. La Sua funzione materna nei nostri confronti non oscura affatto quella del Padre celeste, anzi ad essa rinvia e ad essa dirige: nessuna maternità può sussistere da sola né separarsi dalla realtà che l’ha innescata.

Ogni madre ha il compito inderogabile di designare il padre al suo bambino, che solo riferendosi a lui può assumere pienamente la propria identità sessuata. Tanti disturbi di orientamento affettivo, al giorno d’oggi, sono dovuti alla carenza di questa imprescindibile funzione materna, impedita da rapporti conflittuali tra i genitori, dall’assenza di un padre estromesso o, ancora più sovente, da una sua presenza insignificante per immaturità o da un ruolo preponderante della madre. Gli esempi di errori e distorsioni, in questo campo, purtroppo non mancano. La nostra Madre spirituale, invece, essendo tutta relativa al Figlio, è in pari tempo perfettamente unita al Padre dall’azione incessante dello Spirito Santo, di cui è ricettacolo perfetto e senza macchia. La Vergine Maria vive tutta nella Trinità ed è perciò l’archetipo, l’incarnazione e il totale compimento della Chiesa. Nella santa Messa, in ginocchio sul primo gradino dell’altare, Ella continua a offrire il Frutto delle Sue viscere e ad offrirsi con Lui in un’unica oblazione.

Questa associazione di una creatura all’atto redentore (compiuto da una Persona divina incarnata come soggetto principale, ma non unico) si è inserita in esso nel momento stesso del suo compiersi e, proprio per questo, ha reso possibile la nostra partecipazione successiva. Dio ha voluto che la Donna prendesse parte all’opera salvifica secondo una dinamica tipicamente materna, seppure per analogia. La Sua parte, come nella generazione fisica, non sarebbe stata possibile senza l’intervento del Salvatore, ma, pur essendo subordinata ad esso, è stata necessaria per la realizzazione del processo. Ora anche noi, rinati dalla Croce, possiamo associarci al Sacrificio per appropriarci dei suoi frutti e offrirci a nostra volta al Padre così da essere ammessi nella vita trinitaria, incessante e ineffabile circolazione d’amore. Solo dopo che il sacerdote ha offerto in riparazione dei peccati la Vittima pura, santa e immacolata, assumendoci nell’oblazione e rendendo così a Dio l’onore che Gli è dovuto, possiamo pronunciare in verità la preghiera dei figli, che il Signore stesso ci ha insegnato: Pater noster, qui es in cœlis…

È la preghiera che ci rimette in piedi davanti a Dio come creature rinate, rivestite di dignità regale e chiamate al Paradiso. È l’anticipo della nostra risurrezione, con la quale parteciperemo – se avremo perseverato sino alla fine nella fede e nella carità – a quella del nostro Primogenito, che con la propria immolazione ci ha riaperto la via dell’eternità. Tutto questo si è realizzato in modo perfetto ed esemplare nell’Eden spirituale degli ultimi tempi… giardino chiuso, ma più vasto dei cieli per aver accolto il Creatore e Redentore e, in Lui, tutti i rigenerati; fontana sigillata ai pensieri dei mortali, ma fluente all’infinito di grazie e di carismi per chi è stato illuminato. Chi ha bisogno di aiuto, lo chieda a Lei; chi cerca guida, si affidi a Lei; chi aspira alla santità, si immerga in Lei. Il nostro privilegio è veramente immenso, purché ci adoperiamo alacremente a purificare il nostro cuore da tutto ciò che lo rende indegno di dimorare in quel Giardino.

In operosa attesa, fervente di preghiera e carità fattiva, aspettiamo che Dio porti a compimento i Suoi disegni sull’umanità e realizzi la purificazione dei cuori, che sarà dolorosa per chi recalcitra o vi si oppone, ma motivo di consolazione per chi vi acconsente e collabora. È questo l’unico possibile fondamento della pace fra gli uomini, ma anche la condizione perché tutti i cristiani ritrovino l’unità e facciano brillare senza veli il mistero d’amore che fa di loro una cosa sola. Tali obiettivi sono irraggiungibili ai soli sforzi umani, che sia a livello politico o ecumenico: soltanto l’intervento divino può ottenerli, per intercessione della Madre della Chiesa e Regina dell’Universo. A noi compete unicamente cooperare come Lei; l’efficacia del nostro impegno sarà proporzionale all’umiltà e all’abnegazione, mediante un’appartenenza sempre più completa e profonda alla Madonna. Ogni più piccolo gesto buono, compiuto con Lei e offerto per le Sue mani, può farci progredire in questa mistica unione e contribuire alla salvezza del mondo.

6 commenti:

  1. buongiorno don Elia,è bello e confortante iniziare la giornata con questa sua preghiera rivolta alla MADRE DI DIO E MADRE NOSTRA.La ringrazio per la semplicità di linguaggio e l'immediatezza del suo messaggio.Dice GESU'..."II. Risvegliare nei sacerdoti e nei laici un vivo amore al Vangelo e a quanto è attinente al Cristo. Prima fra
    tutte le cose una rinnovellata carità alla Madre mia, nelle preghiere della quale è il segreto della salute del
    mondo. Lei, la Madre mia, è la Vincitrice del Dragone maledetto. Aiutate la sua potenza col vostro
    rinnovellato amore a Lei e con la rinnovellata fede e conoscenza di quanto le si riferisce. Maria ha dato al
    mondo il Salvatore. Il mondo avrà ancora da Lei la salvezza"...EVANGELO,vol.X,cap.652...Buona domenica,GiuliaMeloni.

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  2. Meraviglioso.
    Grazie don Elia!

    "Rinuncio a me e mi dono a te, mia cara madre Maria Santissima."

    Sia lodato Gesù Cristo.

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  3. In Santa Veronica Giuliani,la mistica per il nostro tempo, questa fusione del Cuore del figlio Redentore con quello della Madre Immacolata ed il suo stesso è avvenuta realmente e riscontrata dopo la sua morte. Questa preghiera don Elia, oltre che meravigliosa, è anche vera e dimostra che nulla è impossibile a Dio.

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  4. In questi ultimi tempi Gesù e Maria ci hanno dato le armi per combattere il demonio così feroce.

    -Recitiamo spesso il Rosario.
    -Nove primi venerdì del mese.
    -Cinque primi sabato del mese.
    -Indossare la medaglia miracolosa.
    -Indossare lo scapolare del Carmelo giorno e notte.
    -Iniziare quanto prima le preghiere di
    Santa Brigida da dirsi per 12 anni.
    -Coroncina della Misericordia tutti i giorni, meglio se alle 15.

    Seguiamo queste semplici richieste di Nostro Signore nella ferocia di questi ultimi tempi.

    Sia lodato Gesù Cristo.


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  5. Durante la Consacrazione una indicibile commozione prende il Padre
    e la controlla con grande sforzo .
    O Sacro silenzio !
    Sanctus, sanctus, sanctus, Dominus Deus Sabaoth.
    Pleni sunt caeli et terra gloria tua.
    https://www.youtube.com/watch?v=-bn_s8Q8Z9s
    Non vedo l'ora che venga domani ..

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  6. Le promesse di Maria, pronunciate a Fatima, ci devono riempire il cuore di gioia e di immensa gratitudine, perché, se faremo ciò che ci chiede, saremo posti da Lei: "dinanzi al trono di Dio". Nemmeno gli apostoli, ebbero la promessa di Gesù, di essere posti tanto vicino a Dio, ma il Cuore Immacolato di Maria può ottenerlo:
    "Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: “Che cosa vuoi? ”. Gli rispose: “Dì che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno”. Rispose Gesù: “Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere? ”. Gli dicono: “Lo possiamo”. Ed egli soggiunse: “Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio”.
    Ciascuno di noi, può essere invece un fiore, sbocciato nel giardino di Maria che viene poi raccolto personalmente da Lei e collocato dinanzi al trono di Dio: chi un semplice mughetto o una viola, chi uno splendido e puro giglio o una profumatissima rosa, ma anche un piccolissimo non ti scordar di me, che riesce a fare capolino, tra splendidi e profumati fiori, magari essendosi convertito nell'ultimo istante della sua vita. Tutti però, sono ugualmente curati, nutriti e amati dalla Vergine Santa, che desidera venire a raccoglierli, per collocarli dinanzi al trono di Dio. Questa promessa è nelle sue parole, nel messaggio del 13 giugno, quando Lucia esclama ad un tratto: “Già s’è visto il lampo; ora viene la Signora!” Di corsa si diresse verso il leccio seguita dai cugini. Il dialogo tra Lucia e la Vergine lascia stupefatti: -Lucia:”Voi mi avete comandato di venire qui. Vorreste farmi il favore di dirmi cosa volete da me”?
    “VOGLIO DIRTI DI RITORNARE QUI IL TREDICI DEL PROSSIMO MESE; DI CONTINUARE A RECIRARE IL ROSARIO TUTTI I GIORNI E VOGLIO PURE CHE TU IMPARI A LEGGERE, PER DIRTI POI QUELLO CHE DESIDERO”. Lucia domandò la guarigione di un malato -“CHE SI CONVERTA, E GUARIRA’ ENTRO L’ANNO!”.-Vorrei chiederLe di portarci in Cielo- “SI; GIACINTA E FRANCESCO LI PORTO FRA POCO, MA TU RESTI QUI ANCORA PER QUALCHE TEMPO. GESU’ VUOLE SERVIRSI DI TE PER FARMI CONOSCERE ED AMARE. VUOLE STABILIRE NEL MONDO LA DEVOZIONE AL MIO CUORE IMMACOLATO; A CHI LA PRATICHERA’ PROMETTO LA SALVEZZA- QUESTE ANIME SARANNO PREDILETTE DA DIO, E COME FIORI SARANNO COLLOCATE DA ME DINANZI AL SUO TRONO”.”Resterò qui da sola? -“NO, FIGLIA MIA”. E TU NE SOFFRI MOLTO? NON TI SCORAGGIARE, IO NON TI ABBANDONERO’MAI. IL MIO CUORE IMMACOLATO SARA’ IL TUO RIFUGIO E LA VIA CHE TI CONDURRA’ A DIO.
    Fu nel pronunciare queste ultime parole che aprì le mani e ci comunicò, per la seconda volta, il riflesso di quella luce immensa, nella quale ci vedevamo come immersi in Dio. Davanti alla palma della mano destra della Madonna c’era un cuore coronato di spine che ci sembravano confitte. Capimmo che era il Cuore Immacolato di Maria, oltraggiato dai peccati dell’umanità, che voleva riparazione.
    Le nostre preghiere, penitenze, sacrifici, saranno sempre pochi, rispetto ad un privilegio tanto sublime! Cara Madre, fa di noi tanti splendidi fiori per dare maggior gloria a Dio!

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