Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 25 marzo 2017


La scala del Cielo



Nella città di Santa Fe, nel New Mexico, da quasi un secolo e mezzo si ammira un prodigio di falegnameria che attira ogni anno un quarto di milione di visitatori. La cappella di Loreto fu eretta nella seconda metà del XIX secolo per un gruppo di religiose francesi giunte sul luogo per aprirvi un collegio femminile. Una volta terminata la costruzione, ci si accorse però con disappunto che l’architetto (lo stesso che aveva progettato la cattedrale) aveva omesso un passaggio per accedere alla cantoria. Dopo una vana ricerca di soluzioni, la comunità decise di affidarsi a san Giuseppe con una novena. L’ultimo giorno, ecco presentarsi un uomo anziano, accompagnato da un asinello, che propone di costruire una scala in legno. I suoi soli attrezzi, una sega, un martello e una squadra. In capo a sei mesi, una magnifica scala a chiocciola era pronta e lo sconosciuto sparì senza chiedere un soldo e senza lasciare traccia di sé.

Ciò che da allora costituisce il principale motivo di meraviglia, tuttavia, è il fatto che quella scala è sprovvista del necessario pilastro centrale che le faccia da supporto; nessuno è finora riuscito a spiegare come possa reggersi. Per la sua costruzione, inoltre, non sono stati usati né chiodi né colla, ma solo pioli lignei. Il legno utilizzato per assemblare l’elegante spirale dalle curve perfette è così duro che non presenta segni di usura, nonostante l’intenso passaggio di persone; esso, oltretutto, non si trova nella regione, ma è di origine ignota. In breve, l’opera richiede una perizia e delle conoscenze talmente specializzate che non si capisce come un uomo solo, a quell’epoca, possa averla realizzata… a meno che non sia stato davvero – come la devozione delle suore e del popolo ha subito amato pensare – qualcuno che, per la sua saggezza, fu scelto per essere immagine viva del Padre celeste per il Figlio di Dio umanato e insegnargli un’arte raffinata, in qualche modo legata alla Sua missione sulla terra.

Il «figlio del carpentiere» (Mt 13, 55), in effetti, non apprese un “umile mestiere”, come tende a pensare una mentalità da “colletti bianchi” che squalifica a priori il lavoro manuale, ma una disciplina di estremo rigore, frutto di antica sapienza. Nei brevi anni della sua vita pubblica, Egli doveva costruire una scala che congiungesse la terra al cielo. La Chiesa visibile, con le sue strutture e istituzioni, avrebbe dovuto sfidare i millenni e resistere a tutti gli assalti. Ciò che la tiene in piedi, tuttavia, sfugge allo sguardo umano: non sono mezzi imponenti o smisurate risorse finanziarie – che, semmai, sono tarli che la rodono dall’interno. Il materiale da costruzione è terreno, certo, ma chi è nato dallo Spirito non si sa di dove venga (cf. Gv 3, 8). L’architetto e costruttore è lo stesso che ha progettato la spirale del DNA; un giorno si è presentato nella veste del servo, umile e discreto, ed è poi ripartito, a lavoro ultimato, senza chiedere nulla in cambio.

Chi, insieme con la sua purissima Sposa, ha avuto il compito sublime di educare umanamente quest’Uomo-Dio non poteva certo rimanere estraneo alla Sua opera. Anche se il suo ruolo nei confronti della Chiesa è stato riconosciuto in epoca tardiva, egli lo ha sempre esercitato. L’8 dicembre 1870 il beato Pio IX, in un’epoca particolarmente burrascosa, non a caso lo proclamò Patrono della Chiesa universale. A nessun santo, dopo la Vergine, si può attribuire un onore e una funzione del genere. La preghiera degli stessi Apostoli, che pure sono le colonne del mistico edificio, non ha sul Figlio di Dio un influsso pari a quello di colui sotto la cui autorità paterna Egli scelse di porsi. Quest’ultimo, quale uomo del silenzio, ebbe il singolare privilegio, condiviso con Maria santissima, di ascoltare quotidianamente, per lunghi anni, il Verbo incarnato, formandone in pari tempo l’umanità con la sapienza di cui era maestro.

Come non avere incondizionata fiducia nella sua intercessione a beneficio della Chiesa intera e delle singole anime? Non solo per le necessità materiali (come la mancanza di lavoro, che in questo periodo affligge tante famiglie), ma anche e soprattutto per quelle spirituali. Come non guardare, senza una colpevole omissione, al suo esempio luminoso di uomo giusto per imparare a praticare fedelmente i santi Comandamenti di Dio, onde poter arrivare, con l’aiuto della grazia, in cima alla scala del Cielo evitando di inciamparvi lungo l’ascesa e di precipitarne rovinosamente? Come non affidargli, congiuntamente alla Sposa, le famiglie in pericolo, i matrimoni sofferenti e i figli esposti a tante insidie? Ma, soprattutto, perché non richiedere il suo intervento a favore della barca di Pietro sbattuta dai flutti? Certo, essa è stata costruita dal “figlio del carpentiere” in modo tale da non poter affondare, ma chi è in essa rischia di esserne sbalzato fuori dalla furia del vento e delle onde. Non dubitiamo che, al momento fissato, Egli si alzi a placarla, ma nel frattempo siamo sballottati in modo così violento che abbiamo anche bisogno di essere rassicurati.

Con la sua fedele obbedienza, san Giuseppe cooperò – sebbene a tutt’altro livello rispetto alla Madonna – al compiersi dell’impensabile mistero dell’Incarnazione. Grazie alla sua disponibilità totale, esso si realizzò in modo onesto e ordinato; il Divino Bambino e la Vergine Madre trovarono in lui un vero capo-famiglia e lo strumento vivente della Provvidenza. Non per nulla «l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide chiamato Giuseppe» (Lc 1, 26-27). La sua dignità non è in qualche modo infinita, come quella della Madre di Dio a motivo – rileva san Tommaso – della Sua maternità, ma è senz’altro la più alta dopo quella di Lei. Il suo fiat non è stato esplicito come quello di Maria, ma è stato pronunciato con i fatti, mediante quelle opere in cui la sua fede si è compiuta. Impariamo da lui a obbedire attivamente a Dio sempre e in ogni cosa, anche quando ciò che comanda sembra troppo arduo nell’attuale cultura o ciò che ci chiede impossibile alle sole capacità umane.

13 commenti:

  1. Leggendo questo articolo mi è venuto ala mente un ricordo della mia primissima infanzia, andavamo al mese di maggio, tutta la famiglia, e nella chiesetta c'era un affresco di modesta fattura che rappresentava il sogno di Giacobbe, la scala finiva in cielo e a me sarebbe piaciuto tanto salirci su,ma non era possibile.....a ripensarci mi viene il magone, erano gli ultimi anni della messa in latino e alla fine si cantava il Tantum ergo che mi è rimasto impresso e che ora non si ascolta più; mi perdoni per questi appunti disordinati.Buona festa dell'Annunciazione, padre e preghi per tutti noi.

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  2. I bei ricordi non devono farci venire il magone, ma spronarci a lodare Dio per le esperienze positive che hanno segnato la nostra vita e che ancora oggi ci sostengono. Non è affatto impossibile salire la scala del Cielo: con la preghiera, la grazia dei Sacramenti e l'osservanza dei Comandamenti ogni giorno saliamo un gradino; e, anche se sulla terra ci sentiamo a volte soli, siamo circondati dall'amore del Cielo.

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  3. Caro don Elia, posso chiederle cosa pensa dell'iniziativa di questo suo confratello siciliano, don Alessandro Maria Minutella, il quale ci invita tutti a un Raduno della Resistenza Cattolica? Non le chiedo, naturalmente, un "giudizio" sulla persona del sacerdote ma se ritiene possa essere un bene che perlomeno noi laici, non vincolati all'obbedienza, partecipiamo https://www.facebook.com/radiodominanostra/ http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2017/03/don-minutella-raduno-della-chiesa.html La ringrazio se vorrà esprimere un suo parere, poiché sono confusa al riguardo

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    1. Mi unisco anch'io alla richiesta...

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    2. Com'era prevedibile, i Tradizionalisti ne han fatto strame. E' doloroso, almeno per me, leggere di "atti blasfemi" (sic) attribuiti da costoro a san Giovanni Paolo II. Sembrano persino contenti dell'attuale situazione. E' proprio vero che gli estremi si toccano. Spero che don Elia potrà perdonarmi per la nettezza del giudizio, da cui non riesco ad esimermi: costoro palesano, secondo me, accecamento e scarsissima carità. Scusatemi. https://www.riscossacristiana.it/il-fenomeno-don-minutella-di-cristiano-lugli/

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    3. Se è un raduno di preghiera e formazione, mi sembra una cosa buona. Rimane una perplessità riguardo al fatto che l'iniziativa non abbia alcuna copertura ecclesiale. E' vero che, di questi tempi, è quasi impossibile averla per proposte di questo tipo e orientamento, ma bisogna comunque mantenere il senso della gerarchia e della successione apostolica, per restare pienamente inseriti nella comunione del Corpo mistico ed evitare il rischio di creare "Chiese parallele".

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    4. Mi scusi don Elia,ma chi può darla la copertura ecclesiale se il sacerdote ha chiesto al papa, prima di andare a Fatima, di confermare se è il "pastore della Chiesa Cattolica Apostolica"? E l'incontro di preghiera si alza allo Sposo ed al Cuore Immacolato di Maria perché cementino l'amore dei figli alla Sposa Una e Santa. Altro non c'è, io credo, ed allora la copertura ecclesiale è la più alta in grado. Capisco tutto e tutti, ma "c'è un tempo per la guerra e c'è un tempo per la pace".

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    5. Grazie don Elia, la sua limpidezza è preziosa. Credo che i sacerdoti i quali guideranno questa particolare inziativa siano ben orientati. Purtroppo tra i fedeli che vi aderiscono vi sono invece seguaci (non saprei in quale altra maniera definirli) di false profezie. Mi rendo conto della gravità di quanto affermo, ma ho il conforto di sacerdoti ai quali ho sottoposto la questione. La rete sta contribuendo a diffondere questi errori venefici in maniera esponenziale e gli incauti alla ricerca di guida in un momento così difficile e per tanti versi oscuro, restano presi in trappola. E' un pericolo reale e tra le possibili conseguenze deleterie vi è quella di inquinare, agli occhi di chi osserva, iniziative in sé buone, gettando innocenti nel discredito. Alcune di queste false profezie e in alcuni casi autentiche eresie sono un raffazzonamento che può coinvolgere unicamente perchè si proviene già da ambienti legati all'esoterismo e alla new age, fenomeni solo apparentemente datati, per niente innocui, che periodicamente ricompaiono. In altri casi vi è invece all'opera una sapienza pseudoteologica "eterodiretta" che inquieta. Mi sono dilungata e mi scuso ma sto assistendo a fenomeni di questo segno sempre più frequenti: falsi veggenti, mistici, profeti che annunciano se stessi. In queste reti diaboliche, senza dubbio diaboliche, stanno cadendo migliaia di persone. Migliaia. Non vi è alcuno che possa vigilare su questo, per ovvie ragioni. Vi prego allora di essere oltremodo prudenti. Grazie, don Elia

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    6. Il pericolo è effettivamente che molti cattolici non obbediscano più alla legittima gerarchia, ma a presunti veggenti. Ho già scritto - e lo ribadisco - che la nostra obbedienza ai Pastori deve limitarsi a ciò che è conforme alla verità rivelata e alla legge divina, ma non possiamo sceglierci le guide come ci piace. La Chiesa è appunto una, santa, cattolica e apostolica, cioè fondata sull'autorità degli Apostoli e dei loro successori. Il Papa non darà mai la conferma che gli è stata chiesta, perché facendolo ammetterebbe di doversi dare una legittimità. Dobbiamo pregare il Signore che o lo converta o ne mandi un altro.

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    7. Ho creduto per qualche tempo che fosse necessario in questo frangente intraprendere un qualche tipo di azione pratica ma vedo ora che questo genere di tentativi produce solo ulteriore confusione. Accolgo con gratitudine il dono di questa parrocchia virtuale, nella comunione a distanza

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  4. In diversi luoghi San Giuseppe è apparso, a volte da solo, ai santi o ai bisognosi, altre volte accanto a Gesù e/o alla Madonna; poche volte ha parlato ai veggenti.
    I messaggi di San Giuseppe che ha ricevuto Edson Glauber de Souza Coutinho (apparizioni ad Itapiranga, approvate dal Vescovo locale), nei modi e nel numero, sono un caso quasi più unico che raro. Il primo messaggio di San Giuseppe che ci è stato possibile documentare è avvenuto in Italia a Ghiaie di Bonate, l’11 giugno 1997, festa del Castissimo Cuore di San Giuseppe.
    In quell’occasione tutta la Sacra Famiglia ha parlato; la Madonna, riferendosi alle apparizioni del 1994 a Ghiaie (non ancora riconosciute dalla Chiesa), ha detto:
    “Cari figlioli, quando sono apparsa a Ghiaie di Bonate con Gesù e San Giuseppe, volevo mostravi che di lì a poco tutto il mondo avrebbe dovuto nutrire un amore molto grande per il Cuore Castissimo di San Giuseppe e per la Sacra Famiglia, perché satana avrebbe attaccato molto profondamente le famiglie in questo finale dei tempi, distruggendole.”
    Se nell’apparizione del 21 maggio 1944 a Ghiaie di Bonate, alla veggente Adelaide Roncalli, San Giuseppe riesce a insegnarci stando addirittura in silenzio, in Brasile e in altri luoghi San Giuseppe ha parlato in questi ultimi anni ad Edson Glauber chiedendo di imitare l’esempio della Santa Famiglia di Nazareth, di amare e servire tutti, di essere pazienti, di chiedere la sua intercessione, di convertirci, di essere fedeli e uniti, e, ai sacerdoti, di amare il suo Cuore Castissimo: saranno così in grado di difendere e vivere le verità eterne. Dai messaggi di San Giuseppe, si capisce che il santo ci vuole donare la pace di Gesù, la sua potente intercessione e la Sapienza; ci vuole aiutare nella nostra conversione, riportarci sulla strada della salvezza, all’amore bello e vero nelle famiglie.
    A San Giuseppe stanno molto a cuore i giovani e la protezione della Chiesa.
    Il 27 ottobre 2009 , compleanno di San Giuseppe e di Edson Glauber, San Giuseppe ci dona un messaggio del perché sono importanti i messaggi di Gesù, i messaggi della Madonna e i messaggi di San Giuseppe:
    “Figlio mio, il mondo è sulla soglia dell’abisso. Questo abisso è terribile e profondo. E’ l’abisso che porta all’inferno. Aiuta i tuoi fratelli a trovare la luce e la grazia di Dio parlando dei nostri Santi messaggi. I nostri messaggi conducono molti sulla strada della santità che porta in Cielo.”
    I messaggi di San Giuseppe e i messaggi di Gesù e della Madonna su San Giuseppe sono pubblicati su www.graziesangiuseppe.it
    Inoltre, tutti i messaggi della Sacra Famiglia al veggente Edson Glauber sono presenti nel sito www.itapiranga.net

    Da quando ho conosciuto questi messaggi, ho imparato a conoscere meglio S.Giuseppe, ad amarlo e a pregarlo con più intensità. So che veglia su di noi, soprattutto ora, che la Santa Chiesa e le famiglie, sono attaccate ferocemente.

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  5. Caro don Elia, proprio ieri, desiderando offrire una preghiera a Gesù crocifisso, per consolare il suo adorabilissimo Cuore, dai sempre più gravi oltraggi che riceve, ho trovato delle bellissime e potenti suppliche a San Giuseppe, in un libro di preghiere, di don Pasqualino Fusco, un esorcista che conosce, per esperienza diretta, l'efficacia di tali suppliche. Ho continuato poi a pregare Gesù meditando la Via Crucis, ma al termine della preghiera, era Lui che mi stava consolando, insieme a San Giuseppe:

    S. Giuseppe, prega Gesù che venga nell'anima mia e la santifichi.
    S. Giuseppe, prega Gesù che venga nel mio cuore e lo infiammi di carità.
    S. Giuseppe, prega Gesù che venga nella mia intelligenza e la illumini.
    S. Giuseppe, prega Gesù che venga nella mia volontà e la fortifichi.
    S. Giuseppe, prega Gesù che venga nei miei pensieri e li purifichi.
    S. Giuseppe, prega Gesù che venga nei miei desideri e li diriga.
    S. Giuseppe, prega Gesù che venga nelle mie operazioni e le benedica.
    S. Giuseppe, ottienimi da Gesù il suo santo amore.
    S. Giuseppe, ottienimi da Gesù l'imitazione delle tue virtù.
    S. Giuseppe, ottienimi da Gesù la vera umiltà di spirito.
    S. Giuseppe, ottienimi da Gesù la mitezza di cuore.
    S. Giuseppe, ottienimi da Gesù la pace dell'anima.
    S. Giuseppe, ottienimi da Gesù la dolcezza di carattere.
    S. Giuseppe, ottienimi da Gesù un cuore puro e caritatevole.
    S. Giuseppe, ottienimi da Gesù l'amore al patimento.
    S. Giuseppe, ottienimi da Gesù la sapienza delle verità eterne.
    S. Giuseppe, ottienimi da Gesù la perseveranza nell'operare il bene.
    S. Giuseppe, ottienimi da Gesù la fortezza nel sopportare le croci.
    S. Giuseppe, ottienimi da Gesù il distacco dai beni di questa terra.
    S. Giuseppe, ottienimi da Gesù di camminare per la via stretta del cielo.
    S. Giuseppe, ottienimi da Gesù di essere libero da ogni occasione di peccato.
    S Giuseppe, ottienimi da Gesù un santo desiderio del Paradiso.
    S. Giuseppe, ottienimi da Gesù la perseveranza finale.
    S. Giuseppe fa che il mio cuore non cessi mai di amarti e la mia lingua di lodarti.
    S. Giuseppe per l'amore che portasti a Gesù, aiutami ad amarlo.
    S. Giuseppe, degnati di accogliermi come tuo devoto.
    S. Giuseppe, io mi dono a te: accettami e soccorrimi.
    S. Giuseppe, non mi abbandonare nell'ora della morte.
    Gesù, Giuseppe e Maria, vi dono il cuore e l'anima mia.
    3 Gloria al Padre.

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  6. Te Joseph | Canto Gregoriano | Gregorian Chant
    https://www.youtube.com/watch?v=xu5w3dqIWgc

    Inno a San Giuseppe
    Te, Joseph, celebrent agmina cælitum,
    te cuncti résonent Christíadum chori,
    qui clarus meritis, junctus est inclytæ,
    casto fœdere Virgini.
    Almo cum tumidam germine conjugem
    admirans dubio tangeris anxius,
    afflatu superi Flaminis, Angelus
    conceptum Puerum docet.
    Tu natum Dominum stringis, ad exteras
    Ægipti profugum tu sequeris plagas;
    amissum Solymis qæris et invenis,
    miscens gaudia fletibus.
    Post mortem reliquos sors pia consecrat,
    palmamque emeritos gloria suscipit:
    tu vivens, Superis par, frùeris Deo
    mira sorte beatior.
    Nobis, summa Trias, parce precantibus;
    da Joseph meritis sidera scandere.
    ut tandem liceat at nos tibi perpetim
    gratum promere canticum.
    Amen.

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