Benedetto chi
crede
Beata colei che
ha creduto che quanto a lei detto da parte del Signore avrà compimento
(Lc 1, 45).
Sì, beata l’anima che dà credito a ciò che Dio le
comunica nella Rivelazione trasmessaci dalla santa Chiesa mediante la Sacra
Scrittura e la Tradizione, fedelmente interpretate dal Magistero autentico, che
è immutabile e perennemente valido. Beata l’anima che sulla roccia di quelle
divine parole edifica la propria casa conformando ad esse le sue scelte e i
suoi comportamenti; essa resisterà a tutte le tempeste e i cataclismi che
stanno per abbattersi sull’umanità disobbediente (cf. Mt 7, 24-25). Beata
l’anima che si rispecchia continuamente nell’Ancella del Signore ripetendo in
ogni circostanza, lieta o avversa: «Ecce ancilla Domini: fiat, fiat, fiat mihi secundum
verbum tuum!» (Lc 1, 38). Beata l’anima che, libera
dalle zavorre dell’orgoglio e degli attaccamenti carnali, resa leggera
dall’umiltà, dalla carità e dalla fiducia, mette le ali ai piedi e vola come
Lei a portare a chi Lo attende quel Gesù che in essa vive e che da essa irradia
il Suo Spirito di gioia e di pace.
È di tali anime che è composta la Chiesa viva,
quella che conosce, ama e serve il Dio uno e trino, che nella Persona del
Figlio si è incarnato per nascere come uomo, portarci la luce vivendo fra noi e
rigenerarci alla Sua vita divina con la Sua morte e risurrezione. Questa
Chiesa, ad immagine della Vergine Madre, è santa e immacolata non perché senza
peccatori, ma perché esente da peccato nella sua essenza. I peccati che commettiamo
non le appartengono, ma sono totalmente roba nostra, di cui dobbiamo
sbarazzarci nel modo più rapido e completo possibile perché nulla di noi le
resti estraneo e, di conseguenza, sia esterno a Cristo. Chi è in peccato
mortale non può esserne membro vivo: essa è il Corpo di Cristo, e non può
esserci alcun rapporto tra la giustizia e l’iniquità, tra la luce e le tenebre,
tra Cristo e Beliar (cf. 2 Cor 6, 14-15).
Abbiamo dunque bisogno di Pastori che, quali profeti
coraggiosi, annuncino a tutti il vero Vangelo e mostrino agli uomini i loro
peccati perché possano abbandonarli ed essere salvati; ma «non ci sono più
profeti e fra di noi nessuno sa fino a quando…» (Sal 73, 9). Anzi, dopo aver
svuotato la fede cristiana e reso irrilevante l’appartenenza alla Chiesa, ora i
sedicenti Pastori si lambiccano perplessi domandandosi come mai nessuno creda
più in niente né si senta vincolato dalla Legge divina. Visto che perfino gli
psicologi e i sociologi cui da decenni si affidano hanno esaurito le loro
ricette rigorosamente atee, hanno pensato bene di indire una grande svendita di
fine stagione per regalare in offerta speciale il perdono di Dio a chi non si
considera colpevole di nulla, mettendo ai saldi quella misericordia di cui, in
fin dei conti, non c’è più bisogno.
Non ti curar di
lor, ma guarda e passa… Fissa lo sguardo su Maria, guarda
la Stella; come Lei, credi e obbedisci. Tappa le orecchie alle stucchevoli voci
di tanti pseudobiblisti, pseudoteologi e pseudopastori che, come un vecchio e
rigato disco in vinile, sembrano essersi inceppati e ripetono invariabilmente
gli stessi ritornelli. Ricrea in te stesso il silenzio abissale del Suo Cuore
immacolato, in cui il Verbo divino risuonò sovrano per esservi concepito nello spirito
prima ancora che nel grembo. Accogli in te la Parola che non passa, perché,
prendendo carne dalla tua carne, possa essere vista, udita e toccata da coloro
che ti incontrano: è il Verbo della vita, che era fin dal principio ed è venuto
ad abitare fra noi (cf. Gv 1,1.14; 1 Gv 1,1). Ricevilo da Maria e sussulta di
gioia per la grazia dello Spirito Santo, che da Lei si irradia e inabita anche
te: làsciati introdurre da Lei nel meraviglioso mondo di quel Dio-Amore di cui
è figlia, sposa e madre.
«Gesù, che si trovava nell’utero di Lei, aveva
fretta di santificare Giovanni ancora posto nel ventre della madre. Quindi, prima
che Maria arrivasse e salutasse Elisabetta, non esultò il bambino nel grembo;
ma non appena Maria ebbe pronunciato la parola che il Figlio di Dio nel ventre
della madre le aveva suggerito, il bambino esultò di gioia e allora, per la prima
volta, Gesù rese profeta il Suo precursore». Così Origene; e sant’Ambrogio:
«Subito si manifestano i benefici dell’arrivo di Maria e della presenza del
Signore […]. Elisabetta udì per prima la voce, ma Giovanni sentì per primo la
grazia: lei udì nell’ordine della natura, lui esultò a motivo del mistero; lei
sentì l’arrivo di Maria, lui quello del Signore, la donna l’arrivo della donna
e il bambino l’arrivo del bambino. Esse esprimono la grazia, essi la operano
all’interno e avviano il mistero della pietà a vantaggio delle madri, le quali,
per un duplice miracolo, profetizzano con lo Spirito dei piccoli».
Se vuoi udire la voce di Maria e sentire la presenza
di Gesù, onde esultare come Giovanni Battista per l’azione dello Spirito Santo,
rinchiuditi nel grembo della Chiesa – quella di sempre – e persegui quella dotta ignoranza che rese sapiente san
Benedetto, scienter nescius et sapienter indoctus.
Non ingolfarti di notizie e discussioni sulle vicende del mondo e sui misfatti
dei traditori di Cristo; cerca di sapere quanto basta per esserne avvisato e
poterti difendere, ma non lasciarti avvelenare da ciò che, pur detestandolo, rischi
di assorbire insensibilmente. Come la Vergine santa, riempi le tue viscere della
divina Parola; gustala interiormente, ripetendola spesso, per assimilarla quale
vero cibo dell’anima, fatta ad immagine del Verbo. Così, a lungo andare, potrai
restituirla nel tuo parlare da Lui trasformato in parola di vita, proprio come
il Pane del cielo, con i tuoi sforzi di santificazione, ti trasmuta a poco a
poco in se stesso e ti cristifica. Beata, beata l’anima che crede al compimento
di quanto il Signore in essa dice e realizza per renderla Sua figlia, sposa e
madre: «Nel tabernacolo del grembo di Maria Cristo dimorò nove mesi; nel
tabernacolo della fede della Chiesa dimorerà fino alla consumazione del mondo,
nella conoscenza e nell’amore dell’anima fedele nei secoli dei secoli» (beato
Isacco della Stella). Amen.
Quanta sensibilità e quale profondissimo amore per il Verbo Incarnato e la Sua Sovissima Madre Immacolata risaltano nei tuoi pensieri.Grazie per ricordarci di "non curarci di loro, ma di guardare avanti e passare oltre". I nostri pensieri, le nostre azioni e i nostri sguardi siano solo ed esclusivamenti rivolti al Signore Nostro Gesù Cristo e alla Sua dolcissima Mamma. Il mio augurio, di vero cuore, per un sereno e gioioso Natale nella culla di Gesù Bambino.
RispondiEliminaGrazie per il forte invito ad attendere il S. Natale nel Cuore Immacolato di Maria e a riempirci di Parola divina, ignorando le voci contrarie e disorientanti. La Vergine Santa ce lo conceda. Santo Natale del Signore Gesù!
RispondiEliminaGrazie delle esortazioni magistralmente scritte, che sono vera luce per i nostri passi e che faccio leggere a tutti quelli che conosco, a partire dai miei familiari.
RispondiEliminaC'è sete di vera guida cristiana, visto quel che viene continuamente ribattuto dai media e da ogni dove.
Approfitto per rivolgerti un sentito augurio di Buon Natale!
Nonostante tutto, ogni anno si rinnova la meraviglia di questa nascita speciale, Gesù torna bambino, e si offre fragile ed indifeso al nostro cuore; grazie, padre, per le sue belle parole, Buon Natale Santo del Signore.
RispondiEliminaDivino Bambino di Betlemme salvaci, liberaci dal peccato! Sii tu la nostra pace e la nostra gioia! Buon Natale don Elia!
RispondiEliminaBuon Natale don Elia!
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