La vigna e il
cinghiale
Perché hai
abbattuto la sua cinta […]? La devasta il cinghiale del bosco
(Sal 80 [79], 13-14).
Quando papa Leone X, nel 1520, applicò la metafora
salmica al rivoluzionario di Wittenberg, la cinta della vigna diletta era
ancora saldamente in piedi. Certo, buona parte del Popolo di Dio – clero,
religiosi e laici – aveva bisogno di un’urgente riforma, che alcuni illuminati
vescovi e fondatori avevano già avviato; ma la devastazione provocata dal cinghiale fu allora efficacemente arginata
da un Concilio ecumenico e dalle eroiche imprese apostoliche di nuovi ordini
religiosi, come i Gesuiti e i Cappuccini, che riconquistarono alla Chiesa
Cattolica ampie regioni d’Europa. D’altronde il ribelle, che morirà suicida
dopo l’ennesima crapula, aveva avuto successo unicamente per ragioni politiche,
grazie all’appoggio di principi altrettanto ribelli all’autorità costituita
dell’Imperatore romano-germanico. L’Europa si spaccò in due e fu sconvolta da
quasi un secolo e mezzo di guerre spaventose; ma la Chiesa Cattolica rimase
cattolica.
Il diavolo, non soddisfatto di questa vittoria
dimezzata, continuò il suo lavorio demolitore cercando di infiltrarsi nella
vigna stessa. Visto che rivoluzioni francesi, liberali e comuniste non erano
riuscite ad abbatterne la cinta, bisognava che qualcuno lo facesse
dall’interno. Le ideologie dell’Ottocento erano state bollate dal beato Pio IX,
l’eresia modernista condannata da san Pio X, i germogli del neo-modernismo
recisi dal venerabile Pio XII… Ci voleva qualcuno che – scientemente o meno – aprisse la porta al
nemico e lo facesse salire in cattedra, magari sotto le spoglie di periti
invitati ad un nuovo Concilio, i quali ne prendessero surrettiziamente il
controllo e riuscissero ad ipnotizzare più di duemila vescovi perché firmassero
i documenti da loro elaborati. Leone XIII aveva ben visto, in visione, nugoli
di demòni scendere in picchiata sulla basilica di San Pietro; la grande euforia
di cinquant’anni fa non poteva quindi presagire nulla di buono.
Così fu abbattuta la cinta, e subito svariati
animali selvatici cominciarono a scorrazzare indisturbati, calpestando la vigna
e riempiendola dei loro escrementi. Lucifero sguinzagliò i suoi agenti più
arditi nel cuore stesso del santuario, dove un papa tentennante e angosciato era
drogato dai suoi più stretti collaboratori e sostituito da un sosia in molte
apparizioni pubbliche. Il successore, avendo subito voluto veder chiaro
nell’infiltrazione massonica della Sede Apostolica, fu stroncato col veleno
dopo appena trentatré giorni di regno. Poi un gigante slavo e un angelo
transalpino tentarono di salvare il salvabile – o forse anche ciò che non era
salvabile – aprendo così un varco al ripristino della vera Chiesa. Ma non era
ancora arrivato… il cinghiale. Non più il prete forzato e nevrotico di
cinquecento anni orsono, ma qualcuno che riuscisse ad occupare la sede più
alta, così da poter ridurre ogni cosa in poltiglia con qualche zampata ben
assestata.
Un colpo da maestro… A questo punto, nulla resiste
più alla serie di fendenti inferti a destra e a manca con una furia
apparentemente insensata, ma in realtà calcolata con diabolica freddezza. Ad
ogni sobbalzo dell’animale, oltre le devastanti conseguenze a medio e lungo
termine, si verifica uno scatenamento di demòni, specie di quello
dell’impurità. Ciò contro cui si accanisce di preferenza, non a caso, è
l’unione santa dell’uomo e della donna come fondamento della famiglia:
approvazione dell’omosessualità, ammissione della separazione e del divorzio,
incondizionata indulgenza per l’aborto… e ora addirittura l’abolizione di fatto
del matrimonio indissolubile. Ormai anche agli atei conviene sposarsi in
chiesa, visto che questo è ammesso e che lo scioglimento è più facile del
divorzio civile, è più veloce e – soprattutto – non costa nulla. I produttori
di telenovelas sono già pronti a
sfruttare il nuovo filone narrativo; anche i buoni cattolici potranno ormai
identificarsi con i loro personaggi.
Ma tutto questo era stato previsto e annunciato dal
Cielo. Nel lontano 1610 la Madonna così istruiva Mariana de Jesús, giovane
religiosa di Quito: «Ora ti faccio sapere che dalla fine del secolo XIX e da
poco dopo la metà del secolo XX, in quella che oggi è la Colonia e che un
giorno sarà la Repubblica dell’Ecuador [attualizzando: in ogni parte del mondo],
esploderanno le passioni e vi sarà una totale corruzione dei costumi, perché
Satana regnerà quasi completamente per mezzo delle sètte massoniche [che allora
non esistevano ancora]. Essi si concentreranno principalmente sui bambini per
mantenere questa corruzione generale. Guai ai bambini di quei tempi! Il
sacramento del Matrimonio, che simboleggia l’unione di Cristo con la sua
Chiesa, sarà attaccato e profondamente profanato. La Massoneria, che sarà
allora al potere, approverà leggi inique con lo scopo di liberarsi di questo
sacramento, rendendo facile per ciascuno vivere nel peccato e incoraggiando la
procreazione di figli illegittimi, nati senza la benedizione della Chiesa».
La Vergine proseguiva profetizzando la deviazione e
corruzione del clero, quasi a voler indicare la causa della decadenza collettiva
nel venir meno del baluardo opposto da Dio all’opera devastatrice portata
avanti dai servitori del demonio. Nel 1634 Gesù stesso le mostrò come l’orrendo
e pestifero cinghiale della Massoneria entrava nella meravigliosa e fiorente
vigna della Chiesa, lasciandola annientata e in completa rovina: «Lo spirito di
impurità, che saturerà l’atmosfera in quei tempi, come un oceano ripugnante
inonderà le strade, le piazze e i luoghi pubblici con un’incredibile libertà.
Attraverso l’acquisizione del controllo su tutte le classi sociali, la setta
massonica sarà così astuta da penetrare nel cuore delle famiglie per corrompere
persino i bambini e il diavolo si glorierà di nutrirsi con perfidia della
squisita delicatezza del cuore dei bambini». Anche il Signore additava poi la
degradazione di sacerdoti e religiosi e i terribili castighi che ne sarebbero
seguiti; ma di questo ci occuperemo, a Dio piacendo, in un prossimo articolo.
Che dire? Fiat voluntas tua…! Se tutto questo è
necessario, Padre santo, per la rinascita della Chiesa dai Tuoi figli fedeli,
che non possono più sopportare quest’ignobile farsa e sono pronti, a un Tuo
minimo cenno, a dissociarsene pubblicamente, da’ loro la forza di resistere
mantenendosi fedeli alla Tua Parola. Tu stai passandoli al vaglio per separarli
dai traditori, da quel Giuda che hai misteriosamente ammesso fra gli apostoli di
Tuo Figlio con un compito necessario al trionfo del Tuo Regno. Ti prego,
custodiscili dal maligno – non perché potrebbe ancora ingannarli, ma perché non
si scoraggino e non cedano all’amarezza, alla ribellione, all’arroganza… Non
permettere che siano tentati di superbia, ma conservali semplici e miti, puri
di cuore e di costumi, invincibili agnelli in mezzo a lupi feroci che tuttavia
nulla possono contro i Tuoi piccoli, purché questi si mantengano stretti sotto
il manto della Tua Sposa immacolata, loro Madre e Maestra infallibile,
perfezione vivente della Tua santa Chiesa.
i cinghiali erano anche attorno al ritiro...
RispondiEliminaeppure sei stato sereno e ispirato come sa essere l'uomo di Dio.
Uniti a Lui, non mancherà la grazia anche in futuro.
I massoni provocano, la vigna viene devastata, fin troppi operai preferiscono evitare grattacapi e anche del cinghiale interessa la carne...
Senza la vigna non ci sarà più vino...
Ci penserà la Madre a "smuovere" la potenza di Gesù.
Un abbraccio
parrocchiani virtuali
che tu sia benedetto don Elia!!!!!! Il Signore Gesù e la Vergine Santissima ci diano la forza e la perseveranza nell' essere testimoni della Verità in questa bolgia infernale...Le tenebre non prevarranno GESU' E' IL SIGNORE!!! ALLELUIA!!!!!
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RispondiElimina....Il Mio Tempio si spezzerà, ci saranno allora due chiese, una apparterrà all’uomo iniquo e UNA, quella VERA, apparterrà a DIO!
Allora v’inviterò a scegliere, vi chiederò di stare, o con Me o contro di Me! ....
La fine di una tua Catechesi al ritiro è stata...già ! ma noi da che parte saremo?..
Chiediamo alla Madonna nostra Condottiera di tenerci stretti sotto il Suo Manto al riparo dal cinghiale devastatore perché possiamo perseverare fino alla fine per poi ricevere il premio promesso ..ai Fedeli Suoi Figli Il piccolo resto...il Regno di Dio sulla Terra Rinnovata.
Grazie per il tuo coraggio ed esempio .
Uniti nell'esercito di Maria dalla parte della VERITÀ che è Cristo stesso , nostro Dio il Perfettissimo l'Eterno come Eterna è la Sua Legge e la Sua Parola !
Io non ho dubbi ( per Grazia ricevuta ) ho scelto il mio Signore e mio Dio ...Gesù Cristo! Via Verità è Vita!
E prego affinché più anime si possano accorgere dell'inganno odierno del cinghiale devastatore che calpesta la Vigna del Signore.
Forza Don ...non sei solo...
Un caro saluto virtuale ma...non troppo ! ..
A presto .
Non vi è altro da aggiungere a riflessioni così attente e precise. Mi unisco invece con tutto il mio animo all'invocazione finale perchè il Santo Spirito ci aiuti a restare saldi e coerenti per non smarrire la diritta via in queste tenebre. L'Altissimo la protegga e la benedica
RispondiEliminaI cinghiali sono entrati da molto tempo nella vigna, anche prima del famigerato CV2, e la stanno bellamente calpestando e devastando non solo indisturbati, ma invitati a farlo; lei fa asserzioni coraggiose e molto dettagliate, noi laici possiamo ben poco, credo che il Ritorno sia molto più prossimo di quanto non si creda, l'angelo transalpino grazie a Dio c'è ancora e prega, ed io con lui; la Chiesa non potrà mai essere distrutta, la chiesa odierna è quella che è,alla gente importa niente dello scempio che ne fanno, rimarranno in pochi, e da lì ripartirà, speriamo di esservi. Che il Signore la accompagni, padre, buona domenica.
RispondiEliminaLibera nos a malo! La mia speranza é che sempre più persone aprano gli occhi sulla vera natura del cinghiale travestito da angelo e che venga ripristinata la vera chiesa di Cristo dagli apostoli del nostro tempo! Ognuno nel nostro piccolo deve contribuire con la preghiera costante, capace di guidarci nelle tenebre, e diffondere la Parola! Infiammiamo i cuori con la vera fede
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