In periferia o
nel cuore?
Si insiste molto ultimamente, nei nuovi generi
letterari del “magistero mediatico” (interviste, chiacchierate, discorsi a
braccio…), su una certa idea di misericordia e su quelle che, con icastica
concisione, sono state battezzate periferie
esistenziali, le quali risultano destinatarie privilegiate di quella
(quasi) universale misericordia che, dopo due millenni di predicazione
cristiana, è stata scoperta soltanto l’altro ieri. Come mai nessuno ci avesse
pensato prima né – a quanto pare – avesse mai fatto caso a quelle turbe di
infelici costrette ai margini della storia dall’egoismo dei cattolici (non
certo dei calvinisti che hanno inventato il capitalismo né dei massoni che lo
hanno imposto a livello planetario)… resta un indecifrabile mistero; ma – come
per tutti i misteri – bisogna crederci e basta, soprattutto se è parola del
nuovo messia. Se un altro pretendesse la stessa acquiescenza stolida e cieca,
sarebbe immediatamente denunciato come manipolatore di coscienze o bieco
integralista; ma lui no, anzi…
Ad ogni modo, nell’intervento di oggi vorrei
soffermarmi su una realtà che, nell’odierna Chiesa Cattolica, occupa un posto
decisamente periferico e che, proprio per questo, dovrebbe godere di una
predilezione speciale, da parte non solo del supremo Pastore, ma pure di quanti
si dimenano a imitarlo pedissequi onde emergere dalla massa nella speranza di
una promozione (ovviamente non per carrierismo o spirito mondano, ma per pura
carità evangelica). Non mi sembra giusto chiamarci noi stessi con quel termine
dalle risonanze estremistiche con cui siamo stati bollati senza appello, tradizionalisti… Le parole hanno un
peso; chi accetta un nome finisce col diventare suo malgrado ciò che il nome
esprime. Siamo semplicemente fedeli e sacerdoti che, per la salvezza del mondo
e dell’anima propria, vogliono rimanere attaccati alla fede trasmessa e alle
radici della vita di grazia – né più né meno. Le verità e i mezzi della
salvezza eterna non li abbiamo certo inventati noi, ma li abbiamo ricevuti da
Cristo e, pertanto, non possiamo fare altro che conservarli integri come ci
sono stati consegnati, dato che dovremo renderne conto.
Stranamente, però, su questa singolare periferia della Chiesa, attualmente, non
cade nemmeno una goccia di quella tanto sbandierata misericordia che è invece
largamente concessa, nei fatti, a chi cambia sesso, pratica la sodomia, vive in
adulterio permanente, eccetera eccetera. Paradossalmente, oggi un musulmano, in
una parrocchia cattolica, trova un’accoglienza ben più calorosa di quella
riservata a un cristiano fedele alla Tradizione… Quest’ultimo, tuttavia, non
chiede se non di poter seguire la propria coscienza e di essere rispettato per
questo; invece non riceve altro che insulti e porte sbattute in faccia, in
un’epoca in cui, in certi Paesi europei, “cattolici” e protestanti si scambiano
allegramente le chiese – quelle non ancora messe in vendita – e accolgono a
braccia aperte i “fratelli” di fede islamica in quanto adorerebbero lo stesso
Dio (forse quello sincretico che adorano loro, non certo noi). Che dire? Ci
dev’essere una logica un po’ particolare dietro questi comportamenti, logica che
sfugge, evidentemente, alla nostra limitatezza di vedute.
Bisogna essere più aperti, che diamine! È certamente
colpa nostra se quella “misericordia” così arbitraria non ci tange… Guardo
caso, anche il misericordioso e clemente
Allah appare un tantino capriccioso nei confronti degli uomini. Ma insomma, perché
non ci convertiamo tutti, una buona volta, allo spirito della “nuova
pentecoste” per unirci con tutti i credenti? Forse perché di Pentecoste ce n’è
già stata una e, dato che il buon Dio fa le cose come si deve, non ha bisogno
di ripetersi – e, soprattutto, non si contraddice. Le promesse di Gesù sono
perennemente valide ed efficaci; l’assistenza del Paraclito da Lui garantita
alla Chiesa non è mai stata sospesa nemmeno un istante, da parte sua; sono
semmai i cristiani che possono respingerla, come è successo in tutti i
movimenti ereticali fino al protestantesimo, al modernismo e al…
francescanismo.
Il rischio della mondanità
spirituale fu denunciato già nel 1953 da uno dei teologi più amati nel
nuovo corso: «Nessuno di noi è totalmente al sicuro da questo male. Un
umanesimo sottile, avversario del Dio Vivente, e, segretamente, non meno nemico
dell’uomo, può insinuarsi in noi attraverso mille vie tortuose. […] Il “peccato
contro lo Spirito” è sempre possibile» (H. de Lubac, Meditazioni sulla Chiesa, 446-447). Sessant’anni dopo, le uniche
modifiche da apportare a questo testo profetico riguardano l’aggettivo sottile che qualifica l’umanesimo, oggi divenuto palese e
grossolano, e la possibilità – ormai ampiamente realizzata – che esso si insinui nei cattolici, fra i quali ha
sostituito la fede e domina incontrastato sotto le sue apparenze.
Di fronte a tale esito, non possiamo più sentirci
nemmeno periferia: pur rimanendo –
come potrebbe essere diversamente? – dentro la Chiesa una,
sancta, catholica et apostolica, noi usciamo con
decisione da questo baraccone che ne ha conservato le strutture esterne, ma ha
venduto l’anima al diavolo. Si tengano pure il loro surrogato di misericordia,
non ne abbiamo assolutamente bisogno: non perché siamo farisei che si ritengono
esenti dalla debolezza umana e non bisognosi del perdono divino, ma perché Dio
ci ha fatto grazia e, perdonandoci tutti i peccati sinceramente e validamente
confessati, ci ha donato una vita nuova, alla quale non rinunceremo neppure a
costo del martirio.
Va bene uscire… ma per andare dove? Grazie alle vostre preghiere, la risposta che attendevo è
arrivata, attraverso una lettrice, prima di quanto sperassi. Possiamo formare
una parrocchia virtuale che, mediante
gli strumenti informatici a nostra disposizione, metta in comunicazione le
persone pronte a rispondere alla chiamata divina a formare il cuore del futuro
Corpo mistico. Dato che senza sacerdozio non c’è Chiesa, si può approntare una
lista di ministri affidabili operanti in Italia – e, se Dio vuole, anche
all’estero – ai quali rivolgersi per la direzione spirituale e i Sacramenti a
seconda della zona di residenza, facendo se necessario dei sacrifici per
raggiungerli, come già fanno tanti. Per garantire il legame con la tradizione
apostolica, ho pensato a un Pastore fedele che potrebbe prenderci sotto la sua
protezione, dando ai sacerdoti che ne avessero bisogno la possibilità di
esercitare legittimamente il ministero. Bisogna ora pregare, quindi, per
l’incontro che, a Dio piacendo, avrò con lui tra qualche giorno. Forza e
coraggio, il tempo stringe.
Il Signore
ricostruisce Gerusalemme, raduna i dispersi d’Israele; risana i cuori affranti
e fascia le loro ferite (Sal 147 [146], 2-3).
Carissimo Padre, che Dio la benedica per il suo amore alla Sposa di Cristo! Sono con lei nella preghiera per questa intenzione bellissima e ispirata e credo che il santo di cui oggi, provvidenzialmente, celebriamo la ricorrenza, il grande Sant'Atanasio di Alessandria, potrebbe esserne il celeste patrocinatore. Ad maiorem Dei gloriam!
RispondiEliminapenso che il Signore ha già suscitato validi ministri (e lei ne è un esempio)fedeli a LUI e se anche non vi conoscete personalmente avete "una porzione" di vigna da coltivare,noi preghiamo di rimanere in comunione spirituale e quando i tempi saranno maturi susciterà un Paolo che si opporrà a Pietro....o chissà in che modo purificherà LA CHIESA...da tutti coloro che la stanno imbrattando......noi cerchiamo di stare aggrappati a Gesù e lui che è fedele ci soccorrerà!!!!amen!
RispondiEliminaPiuttosto che un Paolo che si opponga a Pietro, il Signore susciterà un Giovanni Battista che indichi la via della conversione e denunci gli ipocriti. Tra veri apostoli non può esserci opposizione; il conflitto tra Pietro e Paolo fu in realtà una momentanea incomprensione provocata dall'influenza dei giudeo-cristiani (cf. Gal 2, 11-14).
EliminaOgni lode, onore e gloria a Dio Padre, al Signore Gesu' Cristo e al Divino Paraclito per l'Amore che continuamente ci dona, attraverso i Suoi Santi Sacerdoti! Maria e Giuseppe benedicano la sua celeste Missione! Oggi un bocciolo di rosa viene deposto ai loro santi piedi e la rugiada delle preghiere, unite ai sacrifici e penitenze, lo portera' a diventare una splendida rosa, Corpo Mistico di Cristo! Grazie di cuore, caro Sacerdote!
RispondiEliminaCari fratelli in Cristo,
RispondiEliminavisto che la lotta futura pare riguardare la vera fede in Cristo (quando il Figlio dell'uomo tornerà sulla terra, troverà la fede?), suggerisco questa bellissima e forte devozione:
http://santovolto.silvestrini.org/santovolto.htm
E' riconosciuta e per esperienza personale, so che è una devozione molto forte.
Io vi posso donare alcune medagliette se foste interessati... sono considerati scapolari.
Santa Domenica
Emiliano
Sono un sacerdote pienamente allineato con il pensiero della scure di Elia e credo che questa idea sia veramente ispirata dall'alto. Assicuro preghiere.
RispondiEliminaMi unisco di cuore all'intenzione di preghiera affidando l'importantissimo incontro alla Regina del S. Rosario. Spero tanto in questa iniziativa! Dio la benedica.
RispondiEliminaPregherò anch'io per l'incontro con il Pastore. E per il resto, se son rose fioriranno.
RispondiEliminaLuciana Cuppo
Grazie a Dio per la Luce che ci dona attraverso queste parole che ci permettono di vedere in questo mondo di tenebre!
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