È davvero
finita?
Ci piacerebbe sapere di che cosa san Paolo aveva
parlato a viva voce con i cristiani di Tessalonica per poter comprendere meglio
le velate allusioni contenute nella seconda lettera loro indirizzata (cf. 2 Ts
2, 5-7). Ad ogni modo, i testi profetici, anche se inizialmente oscuri, svelano
il loro significato quando le vicende da essi evocate sono in corso di
realizzazione. Lo stato attuale del mondo e della Chiesa sembra autorizzare un
tentativo di spiegazione che, per quanto si voglia prudente, poggia
sull’osservazione diretta dei fatti e sulla loro inquietante concatenazione.
Per favore, non ci si accusi subito di catastrofismo,
perché la realtà supera abbondantemente la percezione che, nonostante le
straordinarie risorse mediatiche della nostra epoca, possiamo averne come
singoli e come gruppi.
L’Apostolo delle genti, in relazione alla
manifestazione gloriosa del Signore alla fine dei tempi, profetizza il pieno
dispiegamento del mysterium iniquitatis mediante il consumarsi
dell’apostasia e l’avvento di un uomo del
peccato, il figlio della perdizione
(cf. ibid., vv. 3. 7). Alla sua epoca,
però, era ancora presto e bisognava attendere: c’era infatti qualcosa, ben noto
ai suoi fedeli, che tratteneva (tò
katéchon, v. 6) la manifestazione dell’empio e del suo potere. Subito dopo
egli accenna invece a qualcuno (ho katéchōn, v. 7) che trattiene il
compimento dell’iniquo mistero e che deve essere tolto di mezzo perché esso
trionfi momentaneamente prima della sua definitiva sconfitta.
Che cosa ci insegna la storia recente? Fino a
cinquant’anni fa, la Chiesa Cattolica si è efficacemente opposta all’opera
delle tenebre con la sua dottrina, la sua liturgia e le sue istituzioni. Era
questa la realtà che tratteneva (tò katéchon)
come un baluardo gli assalti del male e impediva ai suoi agenti di operare in
modo troppo spavaldo e violento, a meno di rivoluzioni sanguinarie, ma limitate
nel tempo e nello spazio. Poi la Chiesa (o meglio una parte di essa,
inizialmente minoritaria, ma molto agguerrita e influente) ha deciso di
sospendere bruscamente la provvidenziale funzione che Dio le aveva assegnato
nella storia e si è “aperta al mondo”, mettendosi a “dialogare” ad oltranza con
chiunque (compresi quanti volevano distruggerla…).
Come risultato, fenomeni fino allora esclusivi di
una ristretta cerchia sociale e culturale hanno dilagato fino a sommergere di
fango la società occidentale e la Chiesa stessa: aberrazioni ideologiche,
immoralità disgustose, rivendicazioni puerili, ingiustizie accecanti, misfatti
disumani sono diventati normalità. Ma qualcuno (ho katéchōn) continuava pur sempre ad opporsi… Lo avevano
ingiuriato, diffamato, persino citato in giudizio per crimini contro l’umanità (sentite da che pulpito…): niente, egli
continuava imperterrito – con la limpidezza imperturbabile degli uomini di Dio,
preoccupati unicamente di rammentare la verità per il bene altrui, senza temere
per sé – ad arginare lo straripamento dell’iniquità, se non altro nelle
coscienze dei buoni.
Ma, secondo la profezia, egli doveva esser tolto di
mezzo. Che importa che ciò sia avvenuto per opera di (falsi) uomini di Chiesa
che lo circondavano, erano anzi fra i suoi più stretti collaboratori? Di fatto
doveva succedere – ed è successo. A questo punto, la confusione più completa ha
invaso il Popolo di Dio: l’uomo iniquo, appoggiato dai suoi compari, ha
occupato il suo posto con la frode; gli apostati, sentendosi ormai sicuri,
hanno gettato la maschera e attaccato apertamente la dottrina; i fautori
mondani del progresso si sono scatenati all’assalto delle legislazioni
nazionali per imporre sistematicamente il loro nuovo “ordine” satanico, che
capovolge dalle radici quello naturale. Sembra incredibile l’accelerazione di
certi sviluppi in soli due anni…
Di fronte al quotidiano susseguirsi di evidenze
incontrovertibili, negli ultimi mesi chi scrive si è più volte lasciato andare,
con un sentimento tra l’incredulo e l’angosciato, all’espressione: «È finita…».
Per chi ha fede, beninteso, non potrà mai “essere finita”; se tutto questo, anzi, è
stato predetto, vuol dire che fa parte di un piano divino per il trionfo del
bene, al quale non parteciperà se non chi sarà stato passato al vaglio e, con
l’aiuto della grazia, si sarà mantenuto fedele. Ciò che sta finendo è ciò che
comunque doveva finire: un sistema che prosperava su una fede più apparente che
reale, su un surrogato di fede che, servendo a scopi puramente temporali,
faceva comodo a chi governa come a chi è governato: quanti vantaggi terreni, in
fondo, si possono ricavare da un po’ di realistica devozione a prezzi ribassati!
L’attuale apostasia non è altro che il frutto maturo
(o meglio marcio) di questo atteggiamento: una religiosità esteriore che va a
braccetto con il mondo e ne riceve mille favori e privilegi. Ciò che sta
cambiando a ritmi vertiginosi è in realtà una subdola riedizione – ma in una
forma mille volte più radicale – di un sistema ormai superato nella sua vecchia
veste, ma sempre efficace nella sostanza: si ribadisce la dottrina sul piano
teorico, ma per ragioni “pastorali” si persegue al contempo una prassi del
tutto divergente che la ignora completamente e instilla nei fedeli convinzioni
ad essa contrarie, che a poco a poco informano la loro coscienza e il loro
agire morale. Poco importa se questa discrasia è arrivata a un livello tale da
rimettere di fatto in discussione la dottrina stessa, della quale ci si affanna
paradossalmente ad escludere qualsiasi modifica: excusatio non petita…
La morale cattolica, nella Chiesa, è ormai defunta.
Dalle sue ceneri è risorto uno strano moralismo utopistico, velleitario,
antropocentrico, mondano, totalmente chiuso alla trascendenza e ignaro della
grazia santificante nonché della vocazione eterna dell’uomo (di che cosa?!?)…
un moralismo assolutamente inefficace, ma perfettamente funzionale al
mondialismo imperante, che spersonalizza l’essere umano e lo riduce a merce.
Non serve a nulla ribadire che un bambino ha bisogno di un papà e di una mamma,
né stigmatizzare a parole la tratta di persone, dopo aver abbracciato con
calore ed entusiasmo un amministratore che intende incrementarla autorizzando
la mercificazione delle donne nella capitale e ha istituito un registro per le “unioni”
tra persone del medesimo sesso… L’informazione è oggi alla portata di chiunque:
basta fare due più due per rimanere allibiti di fronte a tale stupefacente
ipocrisia. Ma sulla cosiddetta opinione pubblica certi gesti hanno l’effetto
istantaneo di provocare un vero e proprio black
out del cervello, oltre a quello di annullare in modo completo, definitivo
e inappellabile qualsiasi dichiarazione verbale passata, presente o futura.
Lo scatenamento del male, benedetto nei fatti anche
dalla “nuova religione”, ha d’altronde una funzione positiva: mostra
inequivocabilmente la bruttezza del peccato e dei suoi effetti; svela l’orrendo
volto di chi ne è all’origine sul piano preternaturale; impone alla coscienza
la gravità delle responsabilità umane – almeno a quella di chi accetta di
vedere la realtà così com’è ed è pronto a prendere posizione rispetto a ciò che
vede. Chi potrà dire tutto questo per smascherare il diabolico inganno? «Se tu
in questo momento taci, aiuto e liberazione sorgeranno per i Giudei da un altro
luogo» (Est 4,14). Le parole rivolte alla regina Ester in un momento di
minaccia esiziale per la sua gente si rivelano sorprendentemente attuali:
quando chi dovrebbe parlare e agire per salvare il suo Popolo si astiene dal
farlo, Dio fa sorgere qualcun altro da dove meno ce lo si aspetterebbe.
Si può storcere il naso davanti ad un ex-agente del
K.G.B. che, diventato un mezzo dittatore, non va tanto per il sottile quando
vuole ottenere qualcosa: di fatto è l’unico capo di Stato che, senza la minima
remora, abbia attaccato frontalmente l’omosessualismo ovunque imposto, coi
ricatti e col denaro, da superpotenze e organismi internazionali, difendendone
efficacemente il proprio popolo. Si potrà certo discutere sui metodi, ma è l’unico
che si stia opponendo all’avanzata della massoneria euro-americana nell’Europa
orientale. Di tutto si potranno accusare i Russi, fuorché di essere ipocriti:
quando vogliono dire qualcosa, non hanno peli sulla lingua e se ne infischiano
della diplomazia… indizio di carattere forte e di attributi virili. Non per
niente, nella loro storia, hanno respinto i Mongoli, Napoleone e Hitler, sono
sopravvissuti a Lenin e Stalin – il che è tutto dire.
La Madonna non ha forse chiesto di consacrarle
proprio la Russia? Come sempre, vedeva lontano. Secondo il messaggio affidato
ai tre pastorelli di Fatima, la sua conversione avrebbe portato pace al mondo
intero. Forse non soltanto la conversione dal comunismo (nel quale pochi, in
fin dei conti, possono aver veramente creduto, nei Paesi del socialismo reale),
ma anche – ciò che, fra l’altro, permetterebbe di rendere finalmente giustizia
ai greco-cattolici ucraini – il suo ritorno all’unità cattolica dell’unica
Chiesa di Cristo. Ma sotto quale capo visibile, dato che al momento non ce n’è
uno valido, in senso canonico e teologico? Preghiamo perché la Madre di Dio,
già vincitrice a Lepanto, Vienna e Mosca, ce ne doni uno che non sia inflitto o
tollerato da suo Figlio, bensì donato.
cosa pensa dello scambio di lucia?la foto da bambina non è compatibile con quella da adulta....hanno talmente demonizzato la russia...e nel frattempo l'america con la complicità di tutti ha commesso e continua con le bugie a fomentare guerre....che abbiano volutamente cambiato il messaggio?!a noi non resta che continuare a riporre la nostra speranza nel Signore che susciti tanti santi sacerdoti che ci insegnino senza taroccamenti la vera via della salvezza!
RispondiEliminaDEO GRATIAS, ma quindi in tutto questo delirio collettivo, qualcuno che ragiona c'è davvero? grazie mille per questo blog.
RispondiEliminaSiamo solo all'Inizio della fine di questi tempi tenebrosi, solo con l'armatura di Dio, potremo almeno intravedere l'inizio del tempo luminoso, con il trionfo del Cuore Immacolato di Maria! Non ci resta che pregare e consacrarci giorno e notte ai Sacri Cuori e allo Spirito Santo perche' siamo rafforzati potentemente nell'uomo interiore, dopo aver piegato le ginocchia e professato la nostra fede in Dio, in parole e opere.
RispondiEliminaNon hanno cambiato il messaggio, semplicemente non l'hanno svelato del tutto.....ricordarsi delle parole di papa Benedetto nel 2010 a Fatima sul 3° segreto ancora in divenire....complimenti per il blog.
RispondiElimina