Senso
dello stupore e senso del ridicolo
Ogni anno, il giovedì dopo le
Ceneri, si rinnova un appuntamento molto atteso, quello del clero dell’Urbe con
il proprio Vescovo. Il tema proposto questa volta riguardava l’ars celebrandi, un argomento per il quale, in linea di principio,
non sarebbe necessario scomodare la suprema autorità della Chiesa, dato che
dovrebbe essere stato appreso in seminario sulla base delle norme liturgiche,
che hanno vigore di legge. Tutti sanno però che in materia di sacra Liturgia,
nell’attuale temperie ecclesiale, vige piuttosto la regola della creatività e dell’improvvisazione; in
certi Paesi, anzi, è in realtà il Vescovo a dover obbedire ai diktat del consiglio pastorale della
parrocchia che intende visitare, i cui membri gli spiegano al momento
dell’arrivo che cosa dovrà fare per “celebrare con loro” in quell’occasione. Se
poi eventualmente due di loro, entrambi maschi, convivono beatamente more uxorio (si fa per dire), toccherà a
lui spiegare ai pochi parrocchiani ancora perplessi che bisogna comunque rispettarli…
Se è vero – come è vero – che la
crisi della Chiesa dipende dallo scempio subìto dalla Liturgia, non sappiamo se
ridere o piangere quando ci si riempie la bocca di locuzioni roboanti e solenni
che vorrebbero nascondere o la solenne dabbenaggine di chi non vede i fatti o
la sfacciata ipocrisia di chi finge di non vederli. Nel Popolo di Dio è quasi
scomparsa la fede nella Presenza reale, le chiese son diventate dei mercati, i
sacri ministri si comportano da showman
per essere simpatici e, per non scontentare nessuno, danno la santissima
Eucaristia a chiunque… e liturgisti, teologi e Pastori discutono di inezie,
quisquilie, pinzillacchere: praticano quello che, con licenza parlando, si chiama
autoerotismo mentale (che, anche se mentale, è pur sempre un peccato impuro,
quindi peccato grave). Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur.
Ma tutto questo è roba vecchia,
così vecchia che, per meglio preparare i sacerdoti all’improvvisata lectio
magistralis di cui si diceva in apertura,
il loro Pastore non ha trovato niente di meglio, come lettura propedeutica, che
il testo di una relazione da lui tenuta quando ancora era vescovo nel suo
Paese, una decina di anni fa: se di nuovo c’è qualcosa, è il neonato magistero
retroattivo. Ad ogni modo, il cardine su cui ruotava l’intervento alla plenaria
della Congregazione competente è il senso dello stupore, senza il
minimo accenno – cosa di cui l’autore fu, per sua stessa ammissione, pubblicamente
rimproverato da due colleghi, tra cui l’allora cardinal Ratzinger – al fatto di
trovarsi alla presenza di Dio. Un tempo, discorrendo di divina Liturgia, si
sarebbe parlato appunto di senso del
sacro. Adesso la sola eco di questa espressione, in chiesa, fa storcere il
naso: sa di distanza, di elevatezza, di oppressione… Oggi tutto è assolutamente
orizzontale, disperatamente piatto, obbligatoriamente democratico: guai a chi
prova ad alzare un pochino lo sguardo! Siamo tutti uguali, compreso Dio.
È così che i fedeli della mia
parrocchia hanno scoperto la scritta che campeggia a caratteri cubitali lungo
l’architrave che sovrasta l’altare maggiore e sostiene un maestoso crocifisso
solo perché il nuovo parroco, nella festa della Santa Croce, l’ha fatta notare:
Redemisti nos in sanguine tuo. La traduzione e la
spiegazione, però, non sembrano aver impressionato più di tanto i presenti: a
che pro fare caso a qualcosa che è sempre stato lì come se non ci fosse? E poi,
che significa essere redenti? Siamo
tutti buoni, abbiamo tutti le idee giuste (ognuno la sua), va tutto magnificamente
bene (salvo qualche piccolo incidente di quando in quando)… Si è risolto il
problema del male negandolo o ammettendolo come cosa lecita o addirittura
buona: che diamine, non si azzarderà mica, il prete, a sostenere ancora che un
cattolico non può divorziare o che l’aborto non è un diritto!
Riguardo al senso dello stupore,
che ci si raccomanda di suscitare nei fedeli, ciò di cui sentiamo crudelmente
la mancanza è che si specifichi meglio per
chi o per che cosa; non è poi
così evidente e immediato, all’epoca della pornografia e del pansessismo. È
ancora più difficile, in questa medesima epoca, suscitare lo stupore per ciò
che non si può vedere né toccare in chi, fin dalla scuola media inferiore, si è
abituato a vedere e toccare ben altre cose. Ma l’attuale magistero, sulla scia
tracciata da un noto Cardinale passato pochi anni orsono davanti al giudizio di
Dio e definito dal Pontefice regnante un novello “padre della Chiesa”, brilla
proprio per le belle frasi ad effetto che solleticano la sensibilità, ma non
danno peraltro alcuna indicazione concreta sul da farsi né tanto meno sul da
credersi, mantenendosi volutamente nel vago. Non c’è da meravigliarsi che quello
stesso Cardinale, già iniziato al grembiulino, dopo aver lasciato una diocesi
allo sbando e aver sistematicamente contestato il Magistero papale, a voce e
per iscritto, abbia posto fine alla propria esistenza chiedendo di essere
soppresso con un’iniezione: è stato coerente fino in fondo con il suo “credo”
(o meglio con la dottrina del suo gran maestro).
A forza di ambiguità e
indeterminatezza nella predicazione e nell’insegnamento, oggi ci si può
tranquillamente considerare cattolici e pensare che Dio sia un’energia benefica,
che Cristo sia semplicemente un uomo, che la santissima Vergine l’abbia messo
al mondo come qualsiasi altra donna, che la comunione eucaristica sia un semplice
segno di appartenenza, che dopo la morte ci si reincarni e che alla fine tutti
si salvino (da che cosa, non è dato saperlo)… Di fronte a questi risultati del
nuovo clima pastoralista e inclusivo, gli ingenui potranno senz’altro provare
un senso di stupore. Noi proviamo piuttosto un senso di sgomento, nonché di
pietà per chi ha smarrito il buon senso
in ciò che dice e il senso del ridicolo per ciò che fa.
la ringrazio x questi scritti che confermano l'importanza di non seguire ogni vento di dottrina ,anche se purtroppo siamo in mezzo all'occhio del ciclone considerando che il nemico si è annidato e ormai neanche tanto nascosto dentro la chiesa!penso che questi personaggi siano nati x questo compito:gettare fango sulla chiesa ma il fango ricadrà su di loro, poverini non hanno fatto i conti con Cristo! "Lobby Lgbt all’attacco: posti d’onore all’udienza pontificia e contatti “in alto” pre-Sinodali…" a tanto sono arrivati!!! tutti i vizi e peccati al posto d'onore....questa è una dottrina di uomini preghiamo che si convertano prima di presentarsi al Creatore ...altrimenti sarà pianto e stridore di denti!Dio ci benedica!
RispondiEliminae scusi se aggiungo... a causa di questa religione mondiale stiamo rischiando di dover subire l' obbligo ad installare il microchip sottocutaneo …il marchio della bestia...che Dio ci salvi!
RispondiEliminaGentile Elia è possibile corrispondere con lei in privato? E come?
RispondiEliminaGrazie
Giovanna Gilli
Carissima Giovanna,
Eliminapuò scrivermi al seguente indirizzo:
phoneboontosenteeremo@gmail.com