Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 27 dicembre 2025


Le imprevedibili vie

della Provvidenza

 

Tu autem idem ipse es, et anni tui non deficient (Sal 101, 28).

«Tu sei invariabilmente lo stesso e i tuoi anni non finiranno mai». Il passare del tempo muta le cose del mondo creato ma non quelle divine. Dio è eterno: non soltanto nell’essenza, ma anche nei Suoi disegni, che sono da sempre presenti nel Suo intelletto infinito. Il Suo pensiero, di conseguenza, è immutabile e il Suo modo di operare, costante; non è qualcosa che si evolva incessantemente nella storia, attraverso opposizioni, con la sintesi dei contrari. Tutto, nei piani della Provvidenza, si rivela suprema armonia e perfetto equilibrio fin dall’inizio. Il male non è una realtà sussistente che, in una dialettica contrapposizione al bene, funga da fattore di progresso, bensì la semplice risultanza della disobbedienza da parte delle creature ragionevoli.

Applicazioni attuali

In questo quadro tutto serve al progetto divino: perfino il peccato, dal quale l’Onnipotente ricava un bene maggiore. Senza questa consapevolezza è impossibile accettare lo scandalo accecante di uno sterminio durato due anni e di un cessate-il-fuoco che non ha affatto fermato le esecuzioni di civili innocenti, colpiti dai droni e maciullati dai cingolati militari. Un cinismo così bestiale non si vedeva dall’epoca del nazismo, con il quale il regime sionista condivide l’attitudine a deumanizzare coloro che vuol eliminare: se ti hanno inculcato che le tue vittime non sono esseri umani come te, le puoi ammazzare senza scrupoli di coscienza, specie se l’indottrinamento di Stato te le ha raffigurate tutte indistintamente – compresi i bambini – come terroristi sanguinari.

In quella tragica situazione – così come in Libano e in Siria, nonché in India, in Pakistan, in Cina – i cattolici, per quanto vessati, brillano come un faro nella notte cupa, dimostrando con i fatti concreti cos’è la carità infusa da Dio nell’anima col Battesimo. Anche nella martoriata Africa (in particolare in Congo, in Sudan e in Nigeria) ferocissime lotte fomentate da interessi economici esterni fanno risplendere la luce della verità di Cristo, che si è fatto uomo per prendere su di sé tutti i peccati della storia umana al fine di espiarli e di redimere i peccatori. Le milizie armate da potenze straniere si accaniscono contro gente inerme, che però le sconfigge permanendo nella fede e pregando per i suoi carnefici, dando così una prova inconfutabile dell’origine divina della sua religione.

Risvolti ecclesiali

All’interno della Chiesa, la resistenza dei poveri che credono in Gesù è la più solenne smentita di quell’indifferentismo che ormai è divenuto dottrina di larga parte della gerarchia nonché mentalità comune del laicato. No: le religioni non sono tutte buone, visto che non conoscono né la carità né il perdono. Invece il Papato stesso, pur avendo ricuperato un minimo di dignità esteriore, persiste su questa stessa linea di equiparazione dei culti, quasi fossero indirizzati allo stesso Dio e avessero pari efficacia. Il Sacrificio della Croce appare così destituito di ogni valore, ridotto a mera dimostrazione estrinseca di benevolenza; la Messa, analogamente, non è più percepita se non come una simpatica riunione tra amici, intesa a ravvivare la fede dei partecipanti e a rafforzarne l’unione.

Ulteriore problema è che la fede, qui, non è l’assenso prestato dall’intelletto alla Rivelazione divina, ma una vaga convinzione rassicurante che fa da puntello a un banale moralismo; la comunione non è il vincolo soprannaturale che lega tutte le membra del Corpo Mistico con il Capo e tra di esse, ma un sentimento puerile, incapace di costruire relazioni mature dal punto di vista umano e cristiano. Gli incessanti conflitti che travagliano l’ambiente delle parrocchie e dei movimenti testimoniano una drammatica assenza di prospettiva soprannaturale e di prassi genuinamente evangelica, dato che nessuno parla più di penitenza e mortificazione, così che ognuno erge il proprio io a criterio ultimo di verità e moralità, escludendo chiunque veda le cose in maniera sia pure leggermente diversa.

Trionfi inattesi

Non per questo, tuttavia, vogliamo intrupparci nei ranghi di quei ribelli che, in ragione dei gravi mali osservati, si separano dall’unico Corpo di Cristo, lacerandone la componente terrena ed esponendo sé stessi alla dannazione eterna. Con infinita sapienza, la Provvidenza divina guida gli eventi verso uno sbocco di inimmaginabile perfezione: perfino nell’attuale sfacelo, infatti, si colgono già i segni di una rinascita della Chiesa che parte realmente dagli ultimi e dalla decantata periferia. Son sempre più numerosi i giovani e le famiglie che, riscoprendo la Tradizione, decidono di affondare le radici nel terreno buono, dove la loro vita spirituale potrà svilupparsi sana e rigogliosa; è proprio il triste spettacolo della decadenza dottrinale e morale a spingerli a tal passo.

Anche lo sterile quanto immotivato accanimento contro la dottrina della Corredenzione mariana si è risolto, mediante un rifiorire di studi e approfondimenti, in un riaccendersi dell’interesse riguardo ad essa, non più confinato nei dibattiti accademici, ma divenuto di dominio pubblico: davvero una splendida contromossa dell’Immacolata, che da sola ha distrutto tutte le eresie nel mondo intero! Sì: persino i nemici di Dio, loro malgrado, cooperano alla realizzazione dei Suoi disegni. Prepariamoci allora a celebrare il trionfo, preparato da queste vittorie parziali, della Donna vestita di sole, con la gioia esultante e l’umile fierezza di essere fra i Suoi piccoli collaboratori: quel calcagno con cui, per quanto vilipeso e disprezzato, schiaccerà la testa del serpente.


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