Va’
e ripara la mia Chiesa / 2
Qui dispersit Israel congregabit eum, et custodiet eum
sicut pastor gregem suum
(Ger 31, 10).
«Colui che ha disperso Israele lo
radunerà e lo custodirà come un pastore il suo gregge». Lo Sposo della Chiesa
continua a parlarci tramite la Sua parola scritta, fonte di inesauribile
illuminazione e incoraggiamento. Qui il Verbo eterno afferma anzitutto che, per
Sua permissione, è stato provocato un processo di dispersione del Popolo santo.
Il senso letterale della profezia si riferisce alla storia dell’antico Israele,
che a causa della sua infedeltà fu deportato in due riprese: dopo la caduta di
Samaria (721 a.C.) e dopo la presa di Gerusalemme (586 a.C.). Quei fatti del
passato dovevano ripetersi in sciagure analoghe che si sarebbero verificate in
seguito al rigetto del Salvatore divino: la Città Santa sarà di nuovo espugnata
e distrutta prima da Tito (70 d.C.), poi da Adriano (135 d.C.); quest’ultimo la
ricostruirà come insediamento pagano sostituendone completamente la popolazione
e ribattezzandola Aelia Capitolina.
«Tutte queste cose, però, accaddero a
loro come esempio e sono state scritte per ammonimento nostro, di noi per i
quali è arrivata la fine dei tempi» (1 Cor 10, 11). La parola profetica,
ispirata dallo Spirito Santo, ha avuto ulteriore compimento in rapporto al
nuovo Israele, la Chiesa di Cristo. Numerose divisioni, a causa di scismi ed
eresie, si erano già prodotte lungo tutto il corso della sua storia
bimillenaria; la rivoluzione luterana, in particolare, aveva staccato da essa,
loro malgrado, interi popoli, finendo poi nella frantumazione senza fine di
innumerevoli denominazioni. La Chiesa Cattolica, tuttavia, resisteva nella
compattezza inattaccabile della sua dottrina e della sua disciplina, sempre
preservatesi immuni da errori e mutazioni nonostante i peccati e le
inadempienze dei suoi rappresentanti. Allora il diavolo, preso atto che ogni
tentativo di colpirla e fiaccarla dall’esterno non otteneva altro risultato che
il suo rafforzamento spirituale e una nuova fioritura, ha deciso di portare
l’attacco all’interno, infiltrando i suoi agenti nella gerarchia.
Il piano di sovvertire la Chiesa
mediante una rivoluzione in cappa e tiara
si trova già chiaramente formulato, nel secondo decennio dell’Ottocento, nei
testi programmatici dell’Alta Vendita, l’occulta direzione suprema della
massoneria italiana o Carboneria. Quelle stesse idee sono oggi rappresentate da
quei sostenitori di una “primavera” ecclesiastica che hanno influenzato il
conclave del 2013. Al vertice della Chiesa han piazzato qualcuno che non è
personalmente membro di una loggia, ma che, avendo gli stessi principi, li sta
mettendo in pratica. Coloro che detengono il potere visibilmente, infatti, non
sono generalmente reclutati fra gli illuminati
(quelli che tirano i fili nell’ombra), bensì fra gli ispirati (quelli che operano per la causa pur senza essere iniziati
ai segreti più arcani, che sono di natura diabolica). Se un defunto traditore
di Cristo, poco prima di farsi “sedare” per sempre, ha dichiarato che nella
Chiesa la brace è soffocata dalla cenere, la colpa di ciò ricade proprio su di
lui e sui suoi affini, i quali, non professando la fede cattolica, ma una gnosi
immanentistica, ne han profondamente snaturato la vita e la missione.
La proposta che i parroci romani si
circondino di una dozzina di squilibrati ha origine, in effetti, da un’intuizione
del moribondo Arcivescovo di Milano che, nelle Ultime conversazioni a Gerusalemme, aveva lasciato chiaramente
intendere di non credere nel Dio della rivelazione cristiana, bensì in una non meglio
precisata forza cosmica che spingerebbe l’umanità verso il progresso. Colui
che, in cattedrale, aveva ripetutamente invitato gli atei a catechizzare il suo
gregge puntava in realtà, col suo testamento spirituale, addirittura ai vescovi:
era nelle curie diocesane che sognava una rivoluzione innescata da laici che ne
prendessero il controllo. Il fatto è che nella costituzione divina della
Chiesa, per volere del Fondatore, ogni potere (che sia di governo, di
insegnamento o di santificazione) è inseparabilmente legato al sacramento
dell’Ordine; negare questo dato od operare in senso ad esso contrario – come
abbiamo di recente osservato – equivale ad un’apostasia, qualora il resto già
non la denunci in modo inequivocabile.
Questo genere di “ispirazioni” trova una
compagine ecclesiale già profondamente confusa, smarrita, disgregata: non c’è
più un’identità cattolica univoca ed evidente, ma tutto un ventaglio di
svariate appartenenze che al contempo la falsificano e la frantumano. Chi,
fuggendo dalla Babele di gruppi, movimenti e associazioni, tutti più o meno
modernisti, giudaizzanti o protestantizzanti, cerca rifugio nel tradizionalismo,
si accorge ben presto di esser capitato in un piccolo mondo ancor più lacerato
da dispute, invidie e rivalità meschine in cui ognuno porta acqua al suo mulino
e si fa magistero a se stesso. Da una parte manca la retta fede, dall’altra la
carità e la speranza; ovunque – al di là della buona fede delle singole persone
– sembra prevalere una visione puramente orizzontale che guarda unicamente al
vantaggio e alla propagazione dell’organizzazione di cui si è membri, come se
essa coincidesse con la Chiesa o ne fosse l’espressione più perfetta… Altra
pericolosa evasione, che ho più volte segnalato, è la fuga nel pullulare di
presunte apparizioni, rivelazioni o dottrine spirituali di sapore decisamente
millenaristico o gioachimita.
Per castigarci delle nostre infedeltà, il Signore ha disperso anche noi, ma promette di radunarci di
nuovo sotto la guida di un Pastore che ci custodirà nell’unità della verità e della carità, se torneremo a Lui con tutto il cuore. Quest’ultimo, prima di
poter ricostruire, dovrà eseguire il compito un tempo assegnato al profeta Geremia:
«Ecco, oggi ti costituisco […] per sradicare e demolire, per distruggere e
abbattere, per edificare e piantare» (Ger 1, 10). In attesa che il Cielo ci invii
l’artefice della restaurazione, il nostro impegno deve mirare a conservare e
difendere, senza rompere la comunione ecclesiale, il tesoro di verità e di
grazia che ci è stato consegnato. Bisogna smettere una volta per tutte di
parlare di falsa Chiesa, identificandola con la prostituta dell’Apocalisse (cf.
Ap 17, 1ss): è proprio quello che fece Lutero per giustificare la sua ribellione.
Occorre semmai osservare che, per effetto dell’infiltrazione massonica, c’è una
gerarchia in parte apostata e corrotta che ha occupato molti dei posti più
alti; ma, nel suo mistero soprannaturale di Corpo di Cristo, la Chiesa non può
né venire meno né alterarsi nell’essenziale.
Quel che ci è chiesto da Dio è dunque di
resistere al suo interno, senza porci fuori dell’ordinamento gerarchico. Anche
se alcuni di coloro che guidano la Chiesa dimostrano chiaramente, in parole e opere,
di non avere la fede cattolica, noi non abbiamo il potere di deporli; per
questo dobbiamo loro obbedienza in ciò che è lecito, in quanto anche quelli che
siano di fatto fuori del Corpo Mistico, finché non sia dichiarato il loro stato
di eretici, mantengono una giurisdizione, la quale va rispettata in nome
dell’ordine richiesto dall’assetto visibile della Chiesa. Come infatti l’essere
umano è un composto d’anima e corpo, così essa consta di una realtà spirituale
e di una compagine esterna che non si possono separare, sebbene la prima sia
più nobile. Sant’Agostino (cf. De Baptismo contra Donatistas,
V, 28, 39: PL 43, 196-197) insegna che si può esserne membri con il corpo (cioè in virtù della sola appartenenza
sociale, senza conversione sincera), ma non con
il cuore (cioè in virtù della fede e della comunione). In altre parole, si
può far parte della struttura giuridica della Chiesa militante anche senza
esser realmente inseriti nel Corpo di Cristo, ma non viceversa: per essere di
esso membra vive, bisogna trovarsi nell’arca di salvezza. Se invece esco
deliberatamente da questa, mi estrometto anche da quello e rimango privo di
ogni grazia.
Capite allora la gravità di certe
scelte? Ma come resistere in queste condizioni? «Non temere, piccolo gregge,
perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno» (Lc 12, 32). Ci
rendiamo conto di quale tesoro disponiamo? Ci crediamo davvero? Noi conosciamo
la verità su Dio e sull’uomo; abbiamo la vita di grazia, che è l’inizio di
quella eterna; possiamo vivere da figli dell’Altissimo, imitando i Santi e
vincendo il demonio, per prepararci un futuro di gloria, se siamo fedeli sino
alla fine. È vero che, proprio per questo, ci è sempre più penoso dimorare in
questo mondo impazzito, in cui tutti i valori più sacri sono calpestati anche a
livello legislativo e sempre più gente perde il senno perché non più in grado
di cogliere l’evidenza del reale; ma questa sofferenza è prova del privilegio
immenso che, per pura benevolenza, abbiamo ricevuto dal Signore: l’esser
preservati dalla follia collettiva che sta travolgendo l’umanità per effetto
della propaganda massonica, che diffonde la gnosi nella forma più devastante
che abbia mai assunto.
La necessità di rispettare una gerarchia
illegittima o inadempiente assomiglia a quella di chi, pur essendo certo in
coscienza della nullità del suo matrimonio, ma non potendo dimostrarla in foro
esterno, riconosce di dover comunque rispettare il vincolo giuridico: da una
parte, non è libero di convolare a nuove nozze e, dall’altra, non può più
godere lecitamente dell’unione apparente. È il martirio interiore a cui siamo
chiamati, il quale non esclude affatto che continuiamo a manifestare il nostro
dissenso nelle forme consentite. Se poi arriverà il momento in cui non ci rimarrà
altra scelta che rifugiarci nel deserto, ci organizzeremo di conseguenza in
piccole comunità guidate da sacerdoti fedeli, in attesa che sopraggiunga il
castigo divino e l’agognata liberazione dai falsi Pastori. Nel frattempo, come
già accennavo in giugno,
possiamo sostenere le vocazioni genuine che il Signore sta suscitando in vista
della rinascita. Chi lo desidera può scrivermi per avere indicazioni sul modo
di aiutare un gruppo di giovani che sto seguendo di persona e che è stato
accolto in una diocesi estera per dar vita ad una comunità religiosa
tradizionale (non tradizionalista). Germogli sani come questo dimostrano che il
Signore non ha abbandonato la Sua Sposa!
Domine Iesu Christe, qui dixisti Apostolis tuis: Pacem relinquo vobis, pacem meam do vobis, ne respicias peccata mea, sed fidem Ecclesiae tuae, eamque secundum voluntatem tuam pacificare et coadunare digneris. Qui vivis et regnas Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.
Domine Iesu Christe, qui dixisti Apostolis tuis: Pacem relinquo vobis, pacem meam do vobis, ne respicias peccata mea, sed fidem Ecclesiae tuae, eamque secundum voluntatem tuam pacificare et coadunare digneris. Qui vivis et regnas Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.
(dal Messale Romano)
Grazie don Elia per i suoi richiami, soprattutto nei confronti di chi, come me, gravitando nel mondo tradizionalista, non si accorge che tutto è dono gratuito per il quale dobbiamo solo pregare obbedire e testimoniare. Ci sentiremo senz'altro in privato per i suoi sacerdoti.
RispondiEliminaGrazie padre Elia, ho avuto conforto da ciò che lei ha scritto oggi. È forte infatti la tentazione di abbandonare la nave e salire su una delle tante piccole scialuppe che sembrano offrire un rifugio, oppure di restare lasciandosi prendere dalla disperazione e dall'ira per limitarsi all'invettiva.
RispondiEliminaRiguardo ai movimenti sono sempre più convinto che la loro diffusione più che di una nuova Pentecoste siano sintomo di disgregazione e di perdita di unità dell Chiesa.
Buonasera don Elia, parto dalla fine del suo articolo: tradizionalista è,generalmente, l'appellativo che viene attribuito, in senso accusatorio e spregiativo,sia da ambienti laicisti sia da quelli interni alla Chiesa contrari alla Tradizione. Non mi sembra il caso,forse, di utilizzarlo, pur capendo bene le sue ragioni.
RispondiEliminaSalvo eccezioni per falsa Chiesa si intende,naturalmente, quella visibile caduta nelle meni dei modernisti eretici ed apostati. E'chiaro che si tratta di un linguaggio di comodo per non dover stare sempre a precisare. Salvo eccezioni,appunto.
Detto ciò le pongo una domanda ed una richiesta.
La comunione con il Papa è solo quella "visibile"?
Si può mai essere interiormente, con il cuore, in comunione con Bergoglio? A me risulta praticamente impossibile!
La richiesta è, pur tra i suoi impegni, di dedicare un approfondito articolo, forse anche più di uno, ai vari movimenti ecclesiali, analizzati in ognuna delle loro specificità. Sarebbe non solo cosa gradita ma anche molto utile. Grazie.
Antonio
Carissimo Antonio, ho scritto "non tradizionalista" non perché io intenda il termine in senso dispregiativo, ma per evitare la logica delle correnti e delle contrapposizioni. Si tratta di una comunità che sta semplicemente praticando la vita religiosa in continuità con la genuina tradizione cattolica a livello liturgico, teologico e spirituale.
EliminaRiguardo all'espressione "falsa Chiesa", non si può pensare che tutta la gerarchia in blocco abbia apostatato dalla fede salvo eccezioni. Neanche la Chiesa visibile, in quanto corpo sociale, può essere sopraffatta dall'eresia, nonostante le apparenze facciano credere il contrario, come all'epoca della crisi ariana. Molti Pastori sono pavidi o ambigui, ma non necessariamente eretici o apostati.
In condizioni normali, la comunione con il Papa non può essere puramente esterna, ma richiede l'assenso interno al suo magistero e un'obbedienza cordiale al suo governo. Il fatto è che non ci troviamo in condizioni normali: c'è, almeno in apparenza, un Successore di Pietro che ha dato svariate prove di non professare la fede cattolica; da questo punto di vista, non si può essere in comunione di cuore con lui. Tuttavia sul piano giuridico, fintanto che non sia dichiarata la sua eterodossia, egli conserva la giurisdizione; perciò gli è dovuta obbedienza in ciò che è lecito (non certo in ciò che è manifestamente contrario alla legge divina). Rifiutare l'obbedienza al Romano Pontefice, infatti, significa porsi in stato di scisma. Ora, se uno scisma deve proprio avvenire perché inevitabile, non serve a nulla che sia un singolo sacerdote o fedele a farsi condannare: bisogna che sia tutta la parte sana della Chiesa ad opporsi insieme a una o più decisioni inaccettabili. Se questo avvenisse, basterebbe scegliere da che parte stare; il fatto è che l'opposizione a Bergoglio è ben lontana dall'essere unita.
Riguardo ai movimenti, infine, un'analisi delle loro specificità darebbe la stura a polemiche senza fine, che preferisco evitare. A questo proposito, rimando alla lettura di un agile e interessante volumetto (http://www.edizionimessaggero.it/ita/catalogo/scheda.asp?ISBN=978-88-250-3640-4).
La ringrazio per l'esauriente risposta, anche se speravo proprio in un chiarimento sui movimenti.
RispondiEliminaIn merito ho un solo dubbio, visto che fanno proseliti, perché il Signore lo permetterebbe?
Molti si accostano a Lui proprio attraverso di essi. Molti si convertono e ricevono grazie, come posso testimoniare, avendo fatto parte di quello carismatico.
Antonio
Il Signore si serve anche di strumenti imperfetti per attirare le anime che, senza loro colpa, non abbiano altri mezzi per trovarlo. Tuttavia chi ha una coscienza retta e vigile, di solito, transita per i movimenti per andare più lontano, dato che lo Spirito Santo lo spinge interiormente verso la verità nella sua pienezza e gli apre gli occhi su carenze ed errori dell'ambiente in cui si trova.
EliminaIl principale problema del rinnovamento carismatico è che, essendo i suoi presupposti tipicamente protestanti, è perfettamente funzionale al modernismo: tutto il peso è messo sull'esperienza, ma manca una verifica seria se quell'esperienza nasca da fattori realmente soprannaturali o di altro genere, quando va bene puramente umani. Ciò non toglie, tuttavia, che ci siano al suo interno molte persone dalla fede semplice che pregano con sincero fervore e ottengono grazie reali.
Grazie é proprio quello che pensavo.
RispondiEliminaConsidero, infatti, quello carismatico
Un movimento (setta?) neoprotestante.
I neocatecumenali una setta ereticale e i focolarini una comunità di tipo sincretista.
Il problema non è solo teologico e pastorale: è evidente che bergoglio è plurieretico. Probabilmente non è nemmeno cattolico, agisce palesemente secondo le direttive dei potenti del mondo, feroci anticattolici: da Soros al Bildelberg, massonerie anticristiane, ecc....Resta da capire se è Sommo Pontefice o un usurpatore. Durante una trasmissione televisiva argentina è stato detto essere affiliato alla massoneria. Non ha querelato. Se fosse vero- non sono esperto di diritto canonico- dovrebbe essere scomunicato e quindi vescovo (e quindi poi papa) illegittimo. Inoltre, francamente, non è ancora chiaro se Benedetto XVI si sia effettivamente dimesso. Una sgrammaticata lettera dell'11 febbraio che pospone le dimissioni al 28 mi lascia perplesso. Al di là di questo non si capisce a che titolo vesta da papa, si faccia chiamare sua santità, dia benedizioni apostoliche, ecc...Tutto molto misterioso. Nulla, pproprio nulla garantisce che da qualche parte non ci sia un suo scritto che affermi che le dimissioni siano solo una messa in scena per mascherare un accordo con le forze più demoniache del potere mondiale; le quali, probabilmente, avranno minacciato persecuzioni inenarrabili e su vasta scala di cattolici come ricatto. Esiste poi il problema della mafia di san gallo e delle riunioni all'ambasciata britannica nel preconclave. Sono un uomo di scuola e, pertanto, abbastanza avvezzo ai ricorsi amministrativi. Nessun tar riterrebbe legittima l'elezione di bergoglio, considerando che in vari passaggi sono state violate alcune regole formali del processo elettivo. Il punto da capire, anche alla luce del segreto di Fatima-parte pubblica e voci sulla parte nascosta- resta proprio questo: per quanto "traditore" o "eretico" si tratta di un papa o di un finto papa? Padre Pio parlava di una falsa chiesa.......
RispondiEliminaLa semplice iscrizione a una loggia massonica comporta l'esclusione dai Sacramenti e da qualsiasi carica all'interno della Chiesa. Se davvero Bergoglio è formalmente affiliato alla massoneria, non ha mai esercitato legittimamente alcuna giurisdizione.
EliminaSulla rinuncia di Benedetto XVI, rimando a quanto riporto in un altro articolo:
https://lascuredielia.blogspot.com/2019/08/dovedavvero-la-profezia-beatus-vir-qui.html
Gent.mo Don Elia, ho letto l'articolo. Mi sia consentito solo rammentare il macigno che pesa su Angelo Roncalli. Le accuse di affiliazione alla massoneria sono varie e forse non facilmente dimostrabili; tuttavia, qualche anno fa, il massone Gioele Magaldi nel suo bel libro "Massoni, alla scoperta delle Ur-lodges" ha chiaramente affermato essere Giovanni XXIII massone, iniziato prima a Costantinopoli, poi, più tardi, a Parigi, in una Ur loggia d'ispirazione rosacruciana. Ha pure sostenuto che il nome non sia stato scelto a caso, in quanto nome di un antipapa. Non so cosa commentare: certamente Magaldi ha ripetuto altre volte, su fb e in trasmissioni radiotelevisive, tale affermazione, aggiungendo che, come per gli altri massoni da lui citati nel libro, ha le prove dell'appartenenza alle logge e che tali prove sono registrate presso un notaio di Londra. E, in caso di richieste di alto livello, è disposto a tirarle fuori. Ha, in generale, ricevuto minacce, ma non querele. Basterebbe che il Vaticano, che Magaldi sostiene essere perfettamente al corrente dell'affiliazione di Roncalli. ne faccia richiesta. Magaldi afferma che "l'elezione" di Roncalli è parte di un piano-riuscito- dei massoni "progressisti"-quelli della corrente del magaldi - che comportava l'elezione del primo presidente non massone e cattolica degli Usa, cioè Kennedy, contemporanea al primo papa massone della storia Non so che dire, ma non mi è mai sembrato un cialtrone questo massone, fiero, ahimè, di esserlo.
EliminaCarissimo, di un massone non ci si può mai fidare, in quanto non dice quasi mai la verità e, anche quando diffonda informazioni vere, non lo fa per amore della verità e del bene, ma per scopi e interessi reconditi.
EliminaSono al corrente della tesi di Magaldi su Giovanni XXIII, ma vien da chiedersi perché mai non ne fornisca le prove, se davvero le possiede. Aspettare che il Vaticano ne faccia richiesta è semplicemente ridicolo; Magaldi sa bene che non lo farà mai e che non ha alcun interesse a farlo, dato che ciò significherebbe mettere in dubbio una canonizzazione e, più in generale, gettare una pesantissima ombra sull'ultimo concilio.
Di solito le società segrete che coordinano i massoni non favoriscono l'ascesa di iniziati di alto grado a cariche pubbliche molto importanti, ma cercano di collocarvi dei simpatizzanti (come appunto pare fosse Roncalli) oppure iniziati di basso grado, che operino secondo i suoi principi, ma siano facilmente controllabili. Che Magaldi presenti Roncalli come un esponente della sua corrente sa tanto di propaganda.
È un grosso problema per le pecore avere i lupi come pastori. Se le pecore non sono consapevoli del fatto che i loro pastori sono lupi, saranno fatti a pezzi. Come risolvere questo?
RispondiEliminaAvvertendo le pecore che devono ascoltare esclusivamente i Pastori che obbediscono alla parola di Cristo e parlano in conformità con il Magistero immutabile della Chiesa.
EliminaGrazie per la opportunita' che ci viene offerta , ogni buona occasione bisogna prenderla al volo perche' non sappiamo se ne avremo un'altra e questa e' una occasione d'oro che non possiamo lasciarci sfuggire. Facciamoci guidare nelle intenzioni e nelle opere dalla Madre di Dio . Anch'io voglio portare un po' d'acqua a questa nuova Vigna .
RispondiElimina( Laura )
Mi scriva a questo indirizzo:
Eliminaparrocchiavirtuale.slmgm@gmail.com
Non per " acquistare meriti " ma in risposta all' amore dell' Immacolata .
RispondiEliminaAnche io avevo in animo di chiederLe un servizio sui Movimenti , per colmare la mia ignoranza in merito . Grazie di cuore per il manuale suggerito , mi sara' consegnato Sabato p.v. unitamente all'ultima fatica del Card.Sarah .( M.)
EliminaDa segnalare, a proposito di Giovanni XXIII ,il libro di Franco Bellegrandi:
RispondiEliminaNikitaRoncalli-controstoria di un papa.
Antonio
ATTO D'OFFERTA ALL'AMORE MISERICORDIOSO
RispondiEliminaJ. M. J. T.
Offerta di me stessa come vittima d'olocausto all'Amore misericordioso del buon Dio
Mio Dio! Trinità beata, desidero amarvi e farvi amare, lavorare per la glorificazione della santa Chiesa, salvando le anime che sono sulla terra e liberando quelle che sono nel purgatorio. Desidero compiere perfettamente la vostra volontà e arrivare al grado di gloria che m'avete preparato nel vostro regno. In una parola, desidero essere santa, ma sento la mia impotenza e vi domando, o mio Dio, di essere voi stesso la mia santità.
Poichè mi avete amata fino a darmi il vostro unico Figlio perchè fosse il mio salvatore e il mio sposo, i tesori infiniti dei suoi meriti appartengono a me ed io ve li offro con gioia, supplicandovi di non guardare a me se non attraverso il volto di Gesù e nel suo cuore bruciante d'amore.
Vi offro inoltre tutti i meriti dei Santi (che sono in cielo e sulla terra), i loro atti d'amore e quelli dei santi Angeli; vi offro infine, o beata Trinità, l'amore e i meriti della santa Vergine, mia madre diletta. A lei abbandono la mia offerta e la prego di presentarvela. Il suo Figlio divino, mio sposo diletto, nei giorni della sua vita mortale, ci ha detto: ""Tutto ciò che domanderete al Padre in nome mio, ve lo darà!"".
Sono dunque certa che esaudirete i miei desideri; lo so, mio Dio, più volete dare, più fate desiderare. Sento nel mio cuore desideri immensi e vi chiedo con tanta fiducia di venire a prendere possesso della mia anima. Ah! non posso ricevere la santa comunione così spesso come vorrei, ma, Signore, non siete l'onnipotente?... Restate in me come nel tabernacolo, non allontanatevi mai dalla vostra piccola ostia...
RispondiEliminaVorrei consolarvi dell'ingratitudine dei cattivi e vi supplico di togliermi la libertà di dispiacervi. Se qualche volta cado per mia debolezza, il vostro sguardo divino purifichi subito la mia anima consumando tutte le mie imperfezioni, come il fuoco che trasforma ogni cosa in se stesso...
Vi ringrazio, o mio Dio, di tutte le grazie che m'avete accordate, in particolare di avermi fatta passare attraverso il crogiolo della sofferenza. Sarò felice di vedervi comparire, nel giorno finale, con lo scettro della croce. Poichè vi siete degnato di darmi come eredità questa croce tanto preziosa, spero di rassomigliare a voi nel cielo e di veder brillare sul mio corpo glorificato le sacre stimmate della vostra passione.
Dopo l'esilio della terra, spero di venire a godervi nella patria, ma non voglio ammassare dei meriti per il cielo, voglio lavorare solo per vostro amore, con l'unico scopo di farvi piacere, di consolare il vostro Sacro Cuore e di salvare aniie che vi ameranno eternamente.
Alla sera di questa vita, comparirò davanti a voi a mani vuote, perchè non vi chiedo, Signore, di contare le mie opere. Tutte le nostre giustizie hanno macchie ai vostri occhi. Voglio perciò rivestirmi della vostra giustizia e ricevere dal vostro amore il possesso eterno di voi stesso. Non voglio altro trono e altra corona che voi, o mio Diletto!...
Ai vostri occhi il tempo è nulla. Un giorno solo è come mille anni e perciò potete prepararmi in un istante a comparire davanti a voi...
Per vivere in un atto di perfetto amore, mi offro come vittima d'olocausto al vostro amore misericordioso, supplicandovi di consumarmi senza posa, lasciando traboccare nella mia anima i flutti d'infinita tenerezza che sono racchiusi in voi, e così possa diventare martire del vostro amore, o mio Dio!...
Che questo martirio, dopo avermi preparata a comparire davanti a voi, mi faccia infine morire e la mia anima si slanci senza alcuna sosta verso l'eterno abbraccio del vostro amore misericordioso...
Voglio, o mio Diletto, ad ogni battito del cuore rinnovarvi questa offerta un numero infinito di volte, fino a che, svanite le ombre, possa ridirvi il mio amore in un faccia a faccia eterno!...
Maria Francesca Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo Gesù!
Caro D. Elia,
RispondiEliminaUna bella storia di resistenza:
Frei Tiago de São José resiste.
https://fratresinunum.com/2019/10/03/frei-tiago-de-sao-jose-resiste/
Em italiano:
EliminaPadre Tiago de São José resiste
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV3189_Intervista_a_Frate_Tiago_de_Sao_Jose.html
Ottimo testo! Grazie per la segnalazione. La benedico di cuore.
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