Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 25 maggio 2019


Preghiera a Maria Regina




Ora vengo a Te, o unica Vergine Madre di Dio; mi prostro dinanzi a Te, o unica che abbia operato l’Incarnazione del mio Dio; mi umilio al Tuo cospetto, o unica che sia diventata Madre del mio Signore. Supplico Te, o unica ad esserti fatta Ancella del Figlio Tuo, di ottenere che siano cancellate le azioni del mio peccato, di comandare che io sia purificato dall’iniquità del mio operare, di farmi amare la gloria della Tua verginità, di rivelarmi l’immensità della dolcezza di Tuo Figlio, di darmi di esprimere e difendere l’autenticità della fede nel Figlio Tuo. Concedimi anche di aderire a Dio e a Te, di servire il Figlio Tuo e Te, di sottomettermi al Tuo Signore e a Te: a Lui come al mio Creatore, a Te come alla Genitrice del mio Creatore; a Lui come al Signore delle potenze, a Te come all’Ancella del Signore di tutte le cose; a Lui come a Dio, a Te come alla Madre di Dio; a Lui come al mio Redentore, a Te come a colei che ha operato la mia redenzione.

Infatti ciò che ha operato nella mia redenzione, lo ha formato dalla verità della Tua persona. Per farsi mio redentore, è stato Tuo figlio. Per farsi prezzo del mio riscatto, si è incarnato dalla Tua carne. Il corpo nel quale ha guarito le mie ferite, lo ha prodotto dalla Tua carne tale da poter essere ferito. Per eliminare la mia morte, ha tratto un corpo mortale dal corpo della Tua mortalità. Per cancellare i miei peccati, il corpo che ha ricevuto da Te lo ha preso senza peccato. La mia natura, che per me, in Sé precursore, ha collocato nel suo regno, nella gloria del trono paterno, al di sopra degli angeli, l’ha assunta, abbassatosi, dalla verità del Tuo corpo. Per questo io sono Tuo servo, perché Tuo Figlio è il mio Signore. Per questo Tu sei la mia Signora, perché Tu sei l’Ancella del mio Signore. Per questo io sono servo dell’Ancella del mio Signore, perché Tu, mia Signora, sei diventata Madre del Tuo Signore. Per questo io mi son fatto Tuo servo, perché Tu sei diventata la Madre del mio Creatore.

Ti prego, Ti  prego, Santa Vergine: che io abbia Gesù da quello Spirito per opera del quale Tu hai generato Gesù. La mia anima accolga Gesù mediante quello Spirito grazie al quale la Tua carne ha concepito Gesù medesimo. Mi sia possibile conoscere Gesù in virtù di quello Spirito dal quale Ti venne il conoscere, possedere e partorire Gesù. Che, pur nella mia bassezza, io possa parlare in modo eccelso di Gesù in quello Spirito in cui professi di essere l’Ancella del Signore, desiderando che Ti sia fatto secondo la parola dell’angelo. Che io possa amare Gesù in quello Spirito nel quale Tu lo adori come Signore, lo guardi come Figlio. Che io possa temere questo Gesù in modo tanto vero quanto è vero che Egli stesso, pur essendo Dio, era sottomesso ai suoi genitori (cf. Lc 2, 51; sant’Ildefonso di Toledo, De virginitate perpetua Sanctae Mariae, 12).

Chi ha ricevuto l’eccelso privilegio di conoscere il Cuore Immacolato di Maria, giardino di delizie dell’Altissimo, aspiri a dimorare in Esso per operarvi ogni cosa. Quale merito avremmo mai potuto accampare per ottenere un simile favore, in un’epoca in cui quel Cuore è tanto negletto e trascurato proprio da chi dovrebbe diffonderne la necessaria devozione? Nessuno: è per pura benevolenza divina che siamo stati oggetto di questa elezione a seguire la via indicata dal Cielo per attraversare incolumi la peggiore crisi che la Chiesa abbia mai conosciuto, nonché il supremo pervertimento della società civile. È stata Lei a sceglierci, senza che noi Le offrissimo particolari motivi per farlo, anzi nonostante tutti i nostri peccati e le nostre indifferenze. È stata Lei a suscitare un uomo che Le affidasse le sorti del nostro Paese, malgrado il suo stato ancora imperfetto dinanzi a Dio. È Lei che sta raccogliendo il Suo esercito di piccoli apostoli per questi tempi finali. Potremmo forse astenerci dal dare una risposta piena e incondizionata al Suo appello?

A questo fine, però, è indispensabile una perfetta unione a Gesù, la quale presuppone a sua volta una totale purificazione dell’anima e della vita. Non è affatto un traguardo impossibile o riservato a pochi, bensì un obiettivo che la devozione al Cuore Immacolato rende molto più facile raggiungere. Compiere ogni cosa in Esso è una via agevole e sicura per ripulire il proprio cuore dai sentimenti estranei a Dio, che con Esso sono incompatibili, per rendersi attenti alla voce del Signore e alle mozioni dello Spirito Santo, per correggere vizi radicati e passioni disordinate, per agire in modo conforme al Santo Vangelo, per esercitare le virtù teologali e cardinali… in una parola, per crescere nella santità. San Luigi Maria Grignion de Montfort, nostro patrono, lo aveva ben compreso; proprio per questo insegnò la consacrazione a Maria quale mezzo infallibile per rinnovare e vivere appieno le promesse battesimali. È dagli scritti di sant’Ildefonso († 667) che assorbì lo spirito della schiavitù mariana, imparando così a porsi a completo servizio della Madre celeste.

Meditiamo a fondo, allora, la mirabile preghiera che il Vescovo di Toledo pone a conclusione del trattatello da lui composto per difendere la verginità perpetua della Madre di Dio. Non ci sembrino eccessive le sue affermazioni: ben lungi dall’essere una donna comune, la Vergine è davvero una creatura assolutamente unica, non solo per ciò che l’onnipotenza divina ha operato in Lei, ma anche per ciò che Ella stessa ha compiuto in piena libertà e consapevolezza. Indubbiamente l’Incarnazione e la Redenzione non potevano esser realizzate se non dalla Trinità santissima; la Madonna, tuttavia, è l’unico essere creato che abbia prestato la propria opera perché quel disegno sublime si potesse adempiere. Dio ha voluto che l’intero mistero della salvezza dipendesse dal Suo consenso e dalla Sua materna cooperazione; in tal modo ha stabilito con Lei un legame strettissimo e indissolubile, una parentela sublime che L’ha elevata al di sopra di tutte le gerarchie angeliche, seconda soltanto a Suo Figlio, quale Regina del cielo e della terra.

È giusto e doveroso, dunque, che La onoriamo quanto più ne siamo capaci, anche perché tutti gli onori a Lei rivolti ridondano su Colui che da Lei ha assunto quella natura umana per cui mezzo ci ha salvati soffrendo e morendo per noi. I nostri elogi, in realtà, quand’anche assommassero quelli che tutti i Santi Le hanno indirizzato nel corso della storia cristiana, rimarrebbero sempre insufficienti; ma non per questo dobbiamo trattenerci dal lodarla, purché ci sforziamo di far corrispondere le azioni alle parole. È soprattutto con la vita che dobbiamo renderle gloria, accantonando ciò che La rattrista e praticando le Sue virtù. Così, a poco a poco, ci conformeremo dolcemente a Cristo, nostro amato Salvatore; servendo Lei, serviremo Lui in modo sempre più perfetto. Solo così la nostra difesa della fede risulterà credibile e convincente, toccherà i cuori più induriti attirandoli soavemente alla verità, schiuderà con delicatezza gli occhi bendati dalla menzogna, farà brillare quella luce gentile che ogni uomo inconsapevolmente cerca, comunicherà quell’amore che non è dato trovare nel mondo, poiché scaturisce dal cuore del Dio uno e trino.

Facciamo nostra l’ardente invocazione finale di sant’Ildefonso al fine di ottenere dalla Mediatrice di tutte le grazie, la quale è un tutt’uno con l’unico Mediatore, l’attiva presenza in noi dello Spirito Santo perché ci renda capaci di accogliere Gesù nel cuore in modo rinnovato, così che possiamo conoscerlo sempre più intimamente, possederlo sempre più pienamente, formarlo nel nostro essere sempre più compiutamente, amarlo sempre più perfettamente, farlo conoscere e amare da sempre più persone… L’amantissima Tesoriera del cielo, avendo concorso in modo essenziale ad acquisire tutti i beni della salvezza, ne dispone come vuole in qualità di sovrana onnipotente cui persino il Figlio di Dio obbedisce, come già Le obbedì sulla terra. La nostra mente non può che smarrirsi nella contemplazione di tale mistero di insondabile e immeritata misericordia che trabocca oltre ogni immaginazione: non bastava che il Dio-uomo, soffrendo per i peccatori un’acerbissima Passione, si facesse sorgente inesauribile di grazia e di perdono? No: è stato pure fabbricato il canale che li riversasse su di noi, così noncuranti del nostro destino eterno e insensibili all’infinito Amore. Gareggiamo allora nel compiacere la nostra Regina e corriamo a Lei per qualsiasi necessità con incondizionata fiducia.

6 commenti:

  1. Ha suscitato un uomo che Le affidasse le sorti del nostro paese.
    È una chiamata per i Cattolici,col Rosario in mano andiamo a votare per ora, domani vedremo.

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  2. Non tutto è perduto don Elia,c’è un popolo di Dio che prega e supplica in silenzio, lontano da telecamere e di cui nessuno parla ma che Dio vede,la Vergine SS vede. Sto arrivando da Loreto e la devozione che ho visto verso la Madre di Dio è straordinaria .Veramente Lei è”IO SONO COLEI CHE SONO NELLA SS TRINITA” 12 aprile1947 a B.Cornacchiola.
    Dio trionfa sempre, prende ciò che vuole;non la rabbia degli uomini e neppure le guerre fermano il volere di Dio .E noi non possiamo avere il regno di Dio in noi se non abbiamo l’Amore perché Dio è Amore. E’ vero, il Signore ci vuole puri e santi per poter abitare in noi ma molto ci perdona se noi lo amiamo ,ama i puri ma non di meno un’anima contrita e pentita rinata alla Grazia. Prima di ascendere al Cielo il Signore disse ai suoi apostoli di andare fino ai confini della terra per riunire le persone nel suo Nome,Battezzare nel Nome del Padre ,del Figlio e Spirito Santo per avere la Grazia,di predicare il Vangelo a tutti gli uomini insegnando ciò che Egli ha insegnato e di realizzare quello che ha comandato di fare e… LUI sarà con loro sempre,tutti i giorni,fino alla fine del mondo.
    Sono le certezze della nostra Fede,le uniche che permettono e permetteranno a tutti i sacerdoti fedeli a Cristo di traghettare le anime ,loro affidate ,verso la Patria futura: il Cielo.

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    1. Grazie per questa incoraggiante testimonianza. Davvero le certezze della fede ci sono di consolazione, spronandoci al tempo stesso a seguire il Signore e a farlo conoscere e amare.

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  3. Padre mio , perdonate l'improntitudine , personalmente reputo questa Vostra riflessione ( che e' poi un inno alla Vergine ) la piu' bella di tutte , naturalmente da quel niente che Vi conosco frequentando solamente la Vostra Parrocchia virtuale .
    Mi domando : Perche' stentiamo a camminare ? Perche' dobbiamo prima conoscere/amare/imparare da Lei per poter essere introdotti /avviati a Lui .

    "Corro per la via dei tuoi comandamenti, [Signore,] / perché hai dilatato il mio cuore" (Sal 118,32). Lo Spirito Santo, che rese presente il Figlio di Dio nella carne di Maria, dilatò il suo cuore alle dimensioni di quello di Dio e la spinse sulla via della carità .
    Lo Spirito Santo scese sulla Vergine, la potenza dell'Altissimo stese su di Lei la sua ombra (cfr Lc 1,35).
    Quello stesso Spirito Santo la spinse ad "alzarsi" e a partire senza indugio (cfr Lc 1,39), per essere di aiuto all'anziana parente. Gesù ha appena incominciato a formarsi nel seno di Maria, ma il suo Spirito ha già riempito il cuore di Lei, così che la Madre inizia già a seguire il Figlio divino: è lo stesso Gesù a "spingere" Maria, infondendole lo slancio generoso di andare incontro alla cugina Elisabetta .
    "Piena" di Dio canta e si fa eco del Verbo incarnato con tutta la Sua vita .
    Ave Maria !

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    1. La risposta alla Sua domanda si trova nelle Sue stesse parole: chi impara da Maria segue Gesù e si lascia muovere dallo Spirito Santo.

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  4. PREGHIERA DELLE DONNE CRISTIANE
    A MARIA SS.MA REGINA
    DI SUA SANTITÀ PIO XII

    « O piena di grazia e benedetta fra le donne » (Luc. I, 28, 42), Maria, distendi, te ne preghiamo, la mano della tua materna protezione sopra di noi, tue figlie, che ci stringiamo intorno al tuo trono di Regina, come falangi docili ai tuoi cenni e risolute ad attuare col tuo ausilio in noi stesse e nelle nostre sorelle l'ideale della verità e della perfezione cristiana.

    In te si fissa ammirato il nostro sguardo, o immacolata Fanciulla, prediletta dal Padre! O Vergine Sposa dello Spirito Santo! O Madre tenerissima di Gesù! Ottienici dal tuo Figlio divino di poter rispecchiare in noi le tue eccelse virtù in ogni età e condizione.

    Fa che noi siamo intemerate e pure nei sentimenti e nei costumi; verso i nostri sposi compagne dolci, affettuose, comprensive; verso i nostri figli madri diligenti, vigili, sagge; amministratrici accorte dei nostri focolari domestici; cittadine esemplari della nostra amata patria; figlie fedeli della Chiesa, pronte a lasciarci da essa guidare nel pensiero e nell'azione.

    Aiutaci, o Madre nostra amorosissima, ad essere veramente osservanti dei doveri del nostro stato e a fare delle nostre dimore centri di vita spirituale e di operante carità, scuole di formazione delle coscienze e giardini di tutte le virtù; assistici, affinché anche nella vita sociale e pubblica sappiamo essere esempi di fede profonda, di pratica cristiana costante e amabile, d'incorrotta integrità e di giusto equilibrio fondato sui più solidi principi religiosi.

    Benedici i nostri propositi e le nostre fatiche, e come da te siamo ispirate ad intraprenderle, così col tuo aiuto ci sia dato di vederne gli abbondanti frutti nel tempo e nella eternità. Così sia!

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