Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 7 luglio 2018


Bisanzio, otto secoli dopo



Omnem viam iniquam odio habui (Sal 118, 128).

L’efficacia della consacrazione al Cuore immacolato di Maria si manifesta nei modi più impensati quale antidoto universale. Così a uno può capitare di imbattersi “casualmente”, guidato da Lei, in un documentario della televisione russa sulla caduta di Bisanzio scritto e condotto dal consigliere spirituale del Presidente, monaco laureato in cinematografia. Peccato che, per chi abbia un minimo di competenza in materia, il prodotto risulti fin dalle prime battute una volgare contraffazione della storia, tanto grossolana da potersi classificare in un solo modo: spazzatura. L’intento antioccidentale è fin troppo palese; ma, sebbene sia pienamente giustificato dall’attuale congiuntura politica, esso non autorizza nessuno a una simile falsificazione del passato. Si direbbe che le tossine della vecchia propaganda sovietica non siano state ancora del tutto spurgate, se il documentario non assomigliasse terribilmente (anche per la calcolata scelta di musiche e immagini tendenti a creare l’atmosfera emotiva voluta) a quelli delle reti televisive di casa nostra, controllate dalla massoneria.

In breve, la tesi di fondo (secondo la più trita vulgata dell’integralismo ortodosso, storicamente insostenibile) è che l’Impero Bizantino, presentato come il  più splendido e longevo che la storia conosca, sarebbe stato distrutto da un Occidente barbaro e vorace. Tanto per cominciare, però, esso non iniziò affatto come tale, ma non fu altro che la continuazione dell’Impero Romano d’Oriente, sopravvissuto per quasi mille anni a quello d’Occidente. I suoi sudditi erano designati col nome di Romaîoi; la legislazione di Giustiniano codifica il diritto romano con i suoi sviluppi imperiali; fino al regno di Eraclio, all’inizio del VII secolo, la lingua di corte fu il latino. L’identità bizantina greca e ortodossa si formò solo gradualmente e si consolidò dopo lo scisma del 1054. L’Europa medievale non era certo avvolta dall’oscurità della barbarie, visto che i popoli invasori, col tempo, erano stati cristianizzati e, pur mantenendo alcuni usi del diritto germanico, si erano evoluti grazie all’opera della Chiesa. Il documentario presenta invece gli europei come orde avide e violente che, attirate dall’opulenza di Costantinopoli, si sarebbero civilizzate solo dopo il sacco della città, grazie al contatto con la sua civiltà incomparabilmente più progredita…

C’è da rimanere senza parole: come può un uomo di Dio prestarsi a un’operazione di così spregevole mistificazione? La storia è ben nota – ed è del tutto diversa. Le repubbliche marinare (Venezia, Amalfi, Genova e Pisa), a partire dall’XI secolo, avevano stabilito fiorenti rapporti commerciali con la ricchissima capitale d’Oriente creando in essa i propri quartieri con fondaci e magazzini, fino a prendere il controllo dell’economia bizantina. Il fatto è che questo sviluppo era stato reso possibile da una serie di privilegi imperiali concessi a vantaggio dell’aristocrazia terriera, che grazie alle esportazioni poté arricchirsi enormemente. L’imperatore Andronico, alla fine del XII secolo, decise di mettere un limite all’arrogante strapotere degli italiani, le cui rivalità avevan provocato non pochi disordini, e di favorire le classi medio-basse rovinate da un sistema economico che favoriva soltanto gli oligarchi. Nel maggio del 1182, però, i festeggiamenti popolari degenerarono nel saccheggio e nell’orrendo massacro dell’intero quartiere latino, la cui popolazione è oggi stimata a sessantamila abitanti; i pochi superstiti furono venduti ai Turchi. L’imperatore lasciò fare provocando il profondo risentimento delle potenze marinare e, di lì a poco, il proprio assassinio.

Vien da chiedersi come mai quasi nessuno storico ricordi questo gravissimo antefatto. Ad ogni modo, quando la Quarta Crociata partì da Venezia, nel 1202, la tappa a Costantinopoli non era affatto in programma. I crociati, raggiunti a Zara dal principe bizantino Alessio IV Angelo, figlio dell’imperatore Isacco II (detronizzato, accecato e incarcerato dal fratello Alessio III), furono da lui convinti ad aiutarlo a ricuperare il trono in cambio della partecipazione di Bisanzio alla crociata. La sosta doveva però prolungarsi ben oltre il previsto: una volta presa la città, deposto l’usurpatore e incoronato Alessio IV, infatti, la ricompensa pattuita si fece attendere a lungo. Quando l’ennesimo colpo di Stato, nel 1204, portò sul trono Alessio V e questi intimò ai crociati di andarsene a becco asciutto, questi ultimi decisero di prendersi da sé quanto dovuto. Non si può certo negare che si tratti di una delle pagine più tristi e scandalose della storia cristiana: il sanguinoso saccheggio andò avanti per due settimane con modalità raccapriccianti; ma il ricordo dell’ingiustificabile massacro del 1182, evidentemente, era ancora ben vivo.

La creazione di un impero latino, durato fino al 1261, al posto di quello bizantino, sopravvissuto negli Stati di Nicea e Trebisonda, fu un gravissimo colpo per la monarchia orientale. Le vere ragioni della sua debolezza, tuttavia, vanno individuate nell’endemica corruzione e nella perenne instabilità politica. Nella classe dirigente una straordinaria raffinatezza culturale conviveva tranquillamente con forme di inaudita crudeltà e perfidia. Il documentario accenna pure a questi problemi, ma solo dopo aver sconvolto lo spettatore con la storia del sacco di Costantinopoli, che resta così impresso nella sua mente come la vera e sostanziale causa del suo declino. Gli interminabili intrighi e complotti di cui è intessuta tutta la storia bizantina sono appena evocati. Agli europei è addirittura imputato, come se non bastasse, l’insorgere del nazionalismo nei Balcani, mentre la progressiva e inarrestabile avanzata turca entra nel discorso quasi di striscio, come un fattore collaterale. La grave decadenza morale della società bizantina, incapace di reagire alla crescente minaccia esterna, non sembra proprio presa in conto. E questa sarebbe storia?

Non si fa certo fatica a comprendere l’intento propagandistico: la Russia, che si considera erede di Bisanzio, deve oggi difendersi da un Occidente capitalistico e immorale che vuole aggredirla; ma c’era bisogno di deformare il passato in modo così sfrontato? Con un veleno del genere nel cuore, che farebbero le divisioni russe, se dovesse scoppiare una guerra? C’è da sperare che gli ufficiali siano abbastanza colti da impedire il peggio, vista la venerazione russa per la cultura europea e, in particolare, italiana. Sarebbe bene che i loro cappellani (che, come minimo, si prenderebbero tutte le reliquie portate via dai crociati, che da noi, se non altro, sono state preservate dal saccheggio turco del 1453) sapessero almeno del fatto che papa Innocenzo III, a suo tempo, condannò fermamente il sacco crociato. Ma bisogna pure che il consigliere del Presidente si renda conto che certe operazioni sono semplicemente inammissibili e lo squalificano sia come monaco che come operatore culturale. Non si usano gli stessi metodi della massoneria per colpire le sue espressioni politico-economiche; chi è al servizio di Dio, peraltro, non dovrebbe tollerare la minima menzogna sotto qualsivoglia forma: «Ho in odio ogni comportamento iniquo» (Sal 118, 128).

Se, da un lato, la delusione è grande nei confronti di un valente scrittore che gareggia con i grandi della letteratura russa, dall’altro c’è la speranza che il messaggio arrivi attraverso i numerosi lettori che ci visitano dal suo Paese. È la comune obbedienza alla verità che unisce gli uomini e i popoli, mentre certe leggende nere non fanno altro che favorire le divisioni, anche tra i cristiani. Come dobbiamo sentirci noi cattolici nel vedere la nostra storia trattata in modo così sfacciatamente partigiano e unilaterale? Le coltellate sono più dolorose quando arrivano da fratelli amati. Che rispetto può esigere per sé chi dimostra tanto disprezzo per gli altri? La carità, al contrario, spinge ognuna delle parti a chiedere perdono per le proprie colpe mentre lo offre generosamente all’altra, riconoscendo umilmente l’estrema complessità delle vicende storiche ed evitando di incolparne i posteri. Solo questo amore può renderci capaci di far fronte comune contro la nuova barbarie capitalistica e tecnocratica.

Santi Cirillo e Metodio, pregate per noi!

25 commenti:

  1. don Elia,evidentemente non è un uomo di Dio...almeno no nel senso in cui lo intende lei,io tanti altri ancora.Se questo monaco,tollera la menzogna,è come i "lupi"che sono presenti nella Chiesa cattolica.Che il Padre Celeste abbia Misericordia di questi.

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  2. Dove c'e' l'opera di Dio segue a ruota il principe della menzogna .
    Bene mi ha fatto ascoltare questo Sacerdote Don Beppino Co' che ribadisce quanto sia necessario prima di intraprendere un libro , un'opera , il raccoglimento nella preghiera , la Adorazione Eucaristica , il digiuno . Perche' sia Dio a guidare i nostri pensieri , le nostre azioni . Forse qui e' mancata la preparazione e Mephistopheles ne ha approfittato ?
    https://www.youtube.com/watch?v=s-XHjnril_s

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  3. La visione di tale monaco è l'equivalente di molti ideologi cattolici di ambito tradizionale che si scagliano contro l'Oriente denigrandolo in ogni modo (attribuendogli eresie mai professate, accusandolo di creduloneria, di estetismo, di incuria delle virtù cristiane...). Ambedue le visioni sono menzognere, ambedue le visioni sono fallaci, ambedue le visioni non giovano alla causa di Nostro Signore.

    Dal punto di vista storico: un accenno alla barbarie dei soldatacci franchi lo farei (i Venezianoi, di gran lunga più civili, dovettero prima confinarli al Lido e poi farli partire in anticipo senza aver ancora ricevuto il compenso pattuito, visti i danni che facevano); d'altra parte, lungi dall'essere un attacco premeditato e voluto all'Impero, nè l'Impero si trovava in condizioni poi troppo felici (gli analisti di parte tendono a parlare dell'Impero Bizantino come se fosse sempre fermo al VII secolo). Insomma, in una situazione non rosea da ambo le parti, non è certo rendere testimonianza alla Verità questa mistificazione, nemmeno se la si fa per un fine politico attuale sostanzialmente buono.

    Suggerirei a chi volesse sostenere questo buon fine di parlare piuttosto di come fu la Russia a liberarci dalla prima ondata giacobina in Nord Italia, e delle molte altre volte in cui l'Impero degli Zar e la sua santa Fede rappresentarono un baluardo contro le forze della modernità che colpivano l'Occidente...

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    1. Il sacco di Costantinopoli - orribile e senza giustificazione come testimonia da subito Innocenzo III - venne dal mancato rispetto dei patti di Venezia.

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  4. Caro don Elia,rimango stupefatto dal suo racconto. Non ho visto naturalmente il documentario della tv russa (trasmesso da chi e dove?) e non ho alcun dubbio su quanto lei dice. La mia meraviglia deriva dalla grande considerazione che nutro nei confronti dell'Archimandrita (credo ora di Mosca) che ho conosciuto proprio grazie a lei. Monaco di grande spessore umano e religioso, nonché di non comune intelligenza e carisma, ancorché ortodosso. Alla sua visione sulla Russia, la rinnovata fede, il presidente, lo sguardo sull'Europa cristiana, la moralizzazione dei costumi, il freno al modernismo clericale, erano, e spero possano ancora essere,speranza per molti di noi cattolici d'Occidente. Non posso credere che l'ostracismo vergognoso cui viene sottoposta la Russia provochi un odio così forte, anche in un uomo di Chiesa, nei confronti di fratelli che oggi soffrono la persecuzione cui per 70 anni furono sottoposti i cristiani russi.

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    1. Sono rimasto stupefatto anch'io. Ecco il link:
      https://www.youtube.com/watch?v=f1CWG-2GLU4

      Qui il testo in inglese:
      http://vizantia.info/docs/27.htm

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  5. Certamente al di di aspetti più che positivi nell'evoluzione politico-sociale, il rapporto dell'ortodossia con lo Stato è spesso stato di sottomissione. E anche oggi probabilmente è ancora così. Anche perché confrontandosi con l'attuale Occidente hanno poco da invidiarci.
    Ma ciò che a me mette una pulce nell'orecchio è l'atteggiamento di Bergoglio nei loro confronti. Non lo trova un poco enigmatico don Elia?

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    1. Certamente. Forse mira ad essere riconosciuto come il grande pacificatore, in modo da diventare inattaccabile. Non dimentichiamo la (falsa) crisi di Cuba a una settimana dall'avvio del Vaticano II e il ruolo avuto in quell'occasione da Giovanni XXIII, che diede un'autorevolezza indiscutibile, a livello mondiale, a colui che stava avallando la rivoluzione conciliare.

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  6. La menzogna non va mai giustificata ne tanto meno tollerata proprio perchè per un cattolico il padre della bugia è satana;tuttavia sarei molto prudente nel giudicare la storia degli altri popoli prima di aver dato una occhiata alla propria...tre guerre di indipendenza,due guerre mondiali,una guerra civile di una crudeltà inaudita(alla faccia di tutte le resistenze e le partigianerie)quasi tutte combattute contro coloro che ci erano fratelli nella fede in nome di una patria e di confini da difendere,RIBADISCO CONFINI DA DIFENDERE!Tutto questo per arrivare a creare un paese suddito della Germania,in balia di milioni di invasori che arrivano da tutte le parti, da noi mantenuti, il cui solo scopo è quello di distruggere, ormai possiamo dirlo, il solo ricordo di essere stati un popolo cristiano cattolico, con un capo di quella che ormai si può definire una chiesa minuscola che si inginocchia davanti ai mussulmani e che si esalta circondandosi di pervertiti(lui e i suoi scagnozzi)!Forse sarebbe meglio tacere e pregare che i cristiani russi vengano in nostro aiuto prima di diventare tutti bergogliani e morire dannati!

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    1. Ho scritto il 6 gennaio scorso proprio per chiedere l'aiuto dei cristiani russi, ma non per questo posso ingoiare certe contraffazioni della storia. Bisogna attenersi ai fatti, senza pregiudizi.

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  7. Caro don Elia, mi perdoni perché il seguente commento non riguarda l'argomento da lei trattato. Ricorderà forse che avevamo parlato in passato di un sacerdote che si propone di difendere, pubblicamente, la sana dottrina cattolica, e lei mi aveva consigliato prudenza. Ebbene, io non so se sia perché, come giustamente faceva notare un suo commentatore più sopra, laddove c'è l'opera di Dio segue dappresso quella del maligno, per screditarla, ma è davvero impressionante quel che accade. Dopo che questo sacerdote ha dichiarato, recentemente, che nelle Messe una cum Francisco non scenderebbe più il Signore (chiedo perdono di scrivere questo, ma ha detto così. Ha detto anche che sono invalide, testualmente, ma ha asserito anche quanto riportato sopra), tra coloro chi gli sono più vicini si è aperto un aspro dissidio tra chi vorrebbe seguirlo su questa strada, sostenendo che non è da prendere alla lettera ma che si tratta di una provocazione (sic) per far uscire le persone dalla falsa chiesa, e chi ritiene invece che adesso egli sia sotto l'influsso del maligno, e organizzano catene di preghiere per lui. Ma anche questi ultimi, che sembrerebbero così motivati dalla migliore intenzione, sono diventati molto aggressivi, e ciascuno, poiché tutti si sono consacrati o ri-consacrati in una cerimonia collettiva al Sacro Cuore Immacolato di Maria, rivendica contro l'altro di essere "il vero consacrato a Maria" e quindi, secondo la promessa del Montfort, di non poter cadere nell'eresia, di cui l'uno accusa l'altro. Caro don Elia, non posso qui render conto dei singoli episodi cui ho assistito, ma in diverse persone, sia tra coloro che si dichiarano oppositori di questo sacerdote, sia tra coloro che sembrano, a parole, volerlo sostenere, vi è una tale malizia, violenza verbale e quasi ferocia, in un caso almeno addirittura maledizioni di morte, a cui fanno poi seguire, quando si sentono scoperti, dei modi di una mellifluità tale da richiamare in maniera puntuale e drammatica le parole di Nostro Signore: agnelli travestiti da lupi, ma con odio ora nascosto ora che affiora, quale io non avevo mai visto. E' possibile che questo sacerdote sia nel giusto e per questo attorniato da chi ne vorrebbe rovinare l'opera, io questo non posso in alcun modo stabilirlo. Ma aveva ragione lei, don Elia: occorre la massima prudenza. Sembra che nei prossimi giorni egli verrà coadiuvato da sacerdoti che celebreranno una cum papa Benedicto. Non so se qualcuno tra loro leggerà mai qui, e se dall'esterno avranno modo di rendersi conto di ciò che ho potuto vedere. La cosa più sconvolgente appurata in ultimo e che mi ha fatto letteralmente fuggire, benché io non sia, in genere, una persona facilmente impressionabile o pavida, è che talune persone apparentemente buone, oneste, degne di stima e fiducia, visto che quelle aggressive svelavano troppo, le hanno come richiamate all'ordine, ed esse hanno obbedito, ma il tutto in una maniera strana, inquietante. Come quando un padrone richiami un cane che stesse per lanciarsi contro qualcuno, non come tra persone. Non avevo mai veduto una cosa simile, e chiedo scusa di non riuscire a descrivere nella maniera migliore. Caro padre, pensavo di continuare a seguire comunque, anche se più da lontano per capire meglio ma dopo quest'ultimo indefinibile episodio ne ho preso le distanze e mi raccomando adesso, se può, ad una sua preghiera. La ringrazio tanto se potrà. Che Dio la benedica e la custodisca e ci protegga tutti

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    1. Per carità, stia lontano da quella gente e tronchi ogni rapporto; lo dico per la Sua salvezza eterna. Cosa serve ancora, oltre a quello che Lei ha raccontato, per capire che quell'opera non viene da Dio e che la Madonna non ha nulla a che fare con essa? Le vere opere di Dio, il demonio può solo disturbarle in modo collaterale, ma nei fatti e nelle situazioni da Lei descritti è chiarissimo che lì c'è solo lui: i tipici segni della sua presenza non potrebbero essere più evidenti.
      Pregherò senz'altro per la Sua intenzione, ma rivolgo a tutti un pressante appello: per favore, smettete di interessarvi del caso e non parlatemene più, perché il solo fatto di evocarlo provoca violente ritorsioni da parte del diavolo e in questo momento sono già abbastanza tartassato. Grazie!

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  8. gentile signor Anonimo sono rimasta turbata dalla confusione da lei raccontata.Dalla Salette a Fatima,dalle Tre Fontane di Roma a Civitavecchia,la Vergine SS,quale Messaggera di Dio, non ha fatto altro che profetizzare l'abominio morale e spirituale dei tempi attuali indicandoci anche la strada per uscirne ma la Chiesa di Roma ,voluta da Cristo e scardinata dai suoi stessi ministri,le ignora intenzionalmente e milioni di anime non conoscono questi messaggi e i sacerdoti no ne parlano anzi , le disprezzano.DON Elia,perchè la Chiesa Cattolica disprezza le profezie approvate, concesse dal Signore sempre per la salvezza delle anime? Perchè questa Chiesa Cattolica preferisce una Vergine SS muta e il silenzio di DIO.

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    1. Gentile signora Meloni, seguendo don Elia, leggo anche i suoi commenti e mi dispiace molto d'avere causato ulteriore turbamento e preoccupazioni. Gliene domando perdono. La risposta che è sovvenuta a me, è che da parte delle persone buone si tratta di un principio di prudenza. Ha visto anche lei, in ciò che ho raccontato, come anche le migliori intenzioni siano suscettibili di finir fuorviate. Credo sia per questo che si finisca per tacere, non per complicità o viltà. Il criterio dell'ubbidenza all'autorità superiore serve anche a questo, mi sembra. E se l'autorità superiore sbaglia? Gentile signora Meloni, io seguirò la strada indicata da don Elia. Restiamo fedeli alla dottrina di sempre, stiamo vicino o cerchiamo sacerdoti retti come lui. Non parlerò più di questa vicenda, non parliamone più. Mi perdoni, se può. Io da parte mia mi confesserò a andrò a Messa, nella mia pur imperfetta parrocchia. Il buon Dio non ci ha certo abbandonati e non ci abbandonerà, sia certa anche lei di questo

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  9. Mi dispiace caro padre Elia, mi dispiace tanto. Chiedo perdono a Dio di ogni errore o peccato che io possa avere commesso nella valutazione dei fatti e delle persone implicate. La ringrazio di vero cuore della sua preghiera e domando perdono anche a lei di avere aggravato il suo fardello. Perdonatemi tutti per il turbamento causato, raccolgo senz'altro l'appello di don Elia

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    1. Carissima, Lei non ha commesso alcun peccato e non è il caso che mi chieda perdono. Quanto da Lei riferito è stato utile a confermare le mie impressioni; volevo solo porre fine a un dibattito che per me è giunto a una conclusione evidente e che non deve provocare ulteriore confusione. Ci sono pericoli nascosti da cui bisogna mettere severamente in guardia le pecorelle attirate da pascoli sani solo in apparenza. Come giustamente si dice nei commenti che seguono, restiamo nell'ovile santo ai piedi della Croce; il Signore non può abbandonarci e interverrà al momento da Lui scelto, ma non prima che sia uscito tutto il marcio che c'è nella Chiesa terrena. Adoriamo in silenzio la Provvidenza nei Suoi disegni di infinita sapienza e teniamoci al sicuro nel Cuore Immacolato di Maria, con l'aiuto della Scrittura, dei Santi e della sana dottrina. Nessuno può toglierci la fede e la grazia, se noi non acconsentiamo e non facciamo nulla per perderle.

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    2. Grazie, caro don Elia. Ho studiato Storia del Cristianesimo e le eresie ed i movimenti ereticali di età moderna e contemporana, e ora è come se vedessi i vecchi fantasmi riprendere vita dalle pagine dei libri, errori già condannati un tempo che riaffiorano, riverniciati dell'apparente novità. Occorrerà vigilare molto, mi sembra. Preghiamo per voi pastori e gli uni per gli altri, al fine di preservare la carità, anche se dovesse raffreddarsi nel cuore di molti. Grazie, padre

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  10. Beatissimo Padre desidero ringraziarLa per il tempo che le sottraiamo , credo di doverLe chiedere perdono per averLa , come dire , "trascinata" a volte sul mio terreno , il terreno dello sconcerto , il terreno delle perplessita' da cui deriva preoccupazione e paura per il futuro . Mi rendo conto della mia sciocchezza !
    Non tocca a me risanare il mondo ( a questo ci pensa la SS.Trinita' ), io devo risanare solo me stessa così chi mi sta attorno si giovera' della mia piccola santita'. Purtroppo cadendo in contraddizione ho dimostrato di non avere fiducia in Dio . Il mio compito e' solo quello di irrobustire la mia fede , sforzarmi di riparare per me e per i fratelli , sostenere i Sacerdoti e i consacrati perche' si santifichino . Con la preghiera costante devo costruirgli attorno come una specie di armatura perche' il loro compito e' immane .
    Amatissimi fratelli , non andiamo dietro a niente e a nessuno , restiamo nell'ovile santo , non lasciamoci influenzare piu' di tanto , sorseggiamo la fresca Parola di Dio commentata da Sacerdoti "sicuri" come Don Dolindo Ruotolo . Stiamo in pace , ho da poco comperato il piccolo manuale di Padre Lorenzo Scupoli intitolato "Il combattimento spirituale".
    "Non riceve la corona se non chi ha combattuto secondo le regole"
    (2Tm 2,5)
    E poi possiamo approfondire tutte le meravigliose anime sante del Carmelo a cominciare da S.Teresa d'Avila , S.Teresina del Bambino Gesu', S.Veronica...

    La grandezza della sofferenza vicaria
    S.Veronica Giuliani :" Chi ama Gesu' e non ama soffrire con Lui o e' ingannato o e' bugiardo"
    https://www.dropbox.com/s/8p1h5uz2ziwaq4f/180709-Omelie-S.VeronicaGiuliani.m4a?dl=0

    Papa Leone XIII disse così di questa santa : "E' stata arricchita talmente di grazie straordinarie che solo la Madre di Dio ne fu piu' ricolma ".

    Preghiamo per tutti i Sacerdoti , nessuno escluso , Dio sa e vede tutto .
    Santa novena alla Vergine del Carmelo , il 16 p.v. prendetevi l'abitino !
    Cerchiamo di cogliere tutte le occasioni che Dio ci manda per assomigliare sempre piu' a Gesu' , Dio vi benedica tutti !
    Grazie Padre .

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  11. Post scriptum: gentile Giulia, sono l'anonimo di ieri, sono una donna, in realtà. Ho pregato ancora e riflettuto molto e alla fine ho scritto questo, non so se potrà aiutarla. E' ciò in cui credo: "Ecco, Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo". Ascolto in queste ore persone che si dicono pronte a qualsiasi sacrificio, ma nella serena certezza di essere nel giusto, di fare ciò che il Cielo vuole, di compiere il nostro dovere. Io ho raggiunto il mio intimo convincimento, anche se non posso dare dimostrazione di alcunché perché Nostro Signore Gesù Cristo, nel Cui Nome si piega ogni ginocchio nei Cieli, sulla terra e sotto terra, è ineffabile e invisibile Prigioniero d'Amore nel Tabernacolo e noi lo dichiariamo, testimoni o anche muti se così vuole il Cielo, sentinelle in attesa dell'alba. Restiamo, anche se Roma ha tradito e anche se sembra non amarci più e volerci spingere ad andare via. Restiamo ai piedi della Croce, pronti a ricevere il dileggio e gli sputi, se così Dio vorrà, o anche solo l'incomprensione degli amici e del mondo. Mio Dio, io credo, adoro, spero e Ti amo. Ti chiedo perdono per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non Ti amano. Siamo solo servi inutili ma Tu resta con noi, poiché si fa sera. Sub umbra alarum tuarum, Domine, protege nos

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  12. 10 luglio 2015: Papa Benedetto visita il Monastero delle Clarisse ad Albano

    “SOLO NEL SILENZIO, IN CIÒ CHE È APPENA PERCETTIBILE, AVVIENE SEMPRE CIÒ CHE È GRANDE” (J. RATZINGER)

    «Penso spesso a santa Teresa di Lisieux, che una volta ha detto: “Giuda disse: Ma che cosa fate con questo olio? Si poteva prendere i soldi per i poveri! E anche oggi dicono: Ma che cosa volete fare? Abbiamo tanto bisogno di attività, evangelizzatori, tante attività… Che cosa fate voi?”. E dice: No, il Signore ha detto: proprio questo è importante… essere semplicemente, dare semplicemente “tutto” come questa donna; dare l’olio della sua vita per il Signore, perché la casa sia un po’ purificata da questo odore della preghiera. Abbiamo bisogno anche di questo profumo, abbiamo bisogno anche di questa donazione coraggiosa e generosa al Signore […]. Il Signore vuole proprio questo: che prima di tutto l’aria sia purificata, pulita». (Papa Benedetto XVI)

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  13. Gentile amica Giulia Meloni, vede, il buon padre Elia ci conforta e rassicura. Un articolo del Prof. Roberto De Mattei su Corrispondenza Romana,11 luglio 2018 - 17:19 "A proposito di Rivelazionismo" https://www.corrispondenzaromana.it/a-proposito-di-rivelazionismo/ "Nel tempo di crisi della fede e dell’autorità in cui viviamo, molte anime cercano nel campo della mistica ciò che dovrebbe loro venire dalla gerarchia: l’insegnamento della verità oggettiva ed una via sicura per il Cielo. Però la soluzione della crisi non sta nel miracoloso e nello straordinario ma nella vita teologale, fondata sui sacramenti tradizionali, il catechismo e la pratica delle virtù.
    Gettarsi senza criterio nel campo del meraviglioso comporta dei pericoli, come abbiamo visto, inimmaginabili: il rimedio potrebbe essere assai peggiore del male. In realtà, se viviamo una crisi di fede è innanzitutto nella fede che bisogna trovare la soluzione alla crisi." (Roberto de Mattei). Mi sembra si possa utilmente leggerlo tutto. Cara Giulia, io ho persino disattivato i miei account social, per ristabilire la necessaria quiete. Provi anche lei, se crede. Il Signore c'e', aspetta noi, nella Santa Messa, nella Santa Eucaristia, nell'Adorazione. Prego che lei possa ritrovare serenità e pace: Iddio è buono. In Cordibus Jesu et Mariae

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  14. Il Magistero di Benedetto XVI
    Celebrazione dei Vespri per l'inizio dell'Anno Accedemico, 4 novembre 2011
    Non bisogna mai dimenticare che si entra nel sacerdozio attraverso il Sacramento, l’Ordinazione, e questo significa appunto aprirsi all’azione di Dio scegliendo quotidianamente di donare se stessi per Lui e per i fratelli, secondo il detto evangelico: «Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Mt 10,8). La chiamata del Signore al ministero non è frutto di meriti particolari, ma è dono da accogliere e a cui corrispondere dedicandosi non a un proprio progetto, ma a quello di Dio, in modo generoso e disinteressato, perché Egli disponga di noi secondo la sua volontà, anche se questa potrebbe non corrispondere ai nostri desideri di autorealizzazione. Amare insieme a Colui che ci ha amati per primo e ha dato tutto se stesso. E’ l’essere disponibili a lasciarsi coinvolgere nel suo atto di amore pieno e totale al Padre e ad ogni uomo consumato sul Calvario. Mai dobbiamo dimenticare - come sacerdoti - che l’unica ascesa legittima verso il ministero di Pastore non è quella del successo, ma quella della Croce.

    Grazie Padre per il dono della Sua vita ,andiamo avanti .

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  15. gentili signori e signore che scrivete su questo blog,non si capisce se l'Anonimo che scrive è sempre la stessa persona o persone diverse,nel qual caso sarebbe magari consigliabile usare uno pseudonimo diverso...vedete voi,cari saluti.

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  16. gentile signore/a che mi cita,certo ringrazio don Elia che ci conforta , ci rassicura,ci spiega e ci insegna a rimanere fedeli al Vangelo,nostra bussola.Non ci possono essere dubbi sul Vangelo perchè è Cristo,è Dio.E per volere di Dio non può subire alterazioni,sostituzioni e sofisticazioni.Tutto è detto nel Vangelo,tutte le risposte che cerchiamo sono nel Vangelo.Nè sacerdoti nè fedeli possono scostarsi da esso...L'abbandono del Vangelo è la causa del tempo sciagurato che viviamo.IL Vangelo è la nostra certezza e la nostra Fede,cari saluti.

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  17. 13 luglio 1917: Terza Apparizione.
    http://www.icrss.it/napoli/centenario-di-fatima/13-luglio-1917-terza-apparizione/

    – Sacrificatevi per i peccatori, e dite molte volte, specialmente ogni volta che fate qualche sacrificio: – O Gesù, è per amor Vostro, per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria.
    Dicendo queste parole ultime parole, aprì di nuovo le mani, come nei due mesi precedenti.
    Sembrò che il riflesso penetrasse la terra e vedemmo come un mare di fuoco. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero brace trasparenti e nere, o bronzee, in forma umana, che loro stesse, insieme a nuvole di fumo che cadevano da ogni parte, uguali al cadere delle scintille nei grandi (incendi), senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che suscitavano orrore e facevano tremar di paura.
    I demoni si distinguevano per le forme orribili e schifose di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti come neri carboni roventi.
    Spaventati e come per chiedere aiuto, alzammo gli occhi alla Madonna, che ci disse con bontà e tristezza:
    – Avete visto l’Inferno, dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che io vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace.

    Nulla piu' ci spaventa ? Diamoci una mossa , lavoriamo per noi e per i fratelli e specialmente per i Sacerdoti che rischiano piu' di tutti ! Questo tempo parla troppo e manca di rispetto verso Dio e verso l'uomo .
    Ave Maria

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