Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 4 novembre 2017


Poveri protestanti (e poveri cattolici)



Nascere protestanti è una disgrazia, ma non meno nascere cattolici in una Chiesa modernista. Certo, per gli uni e per gli altri è sempre possibile la conversione, ma ci vuole qualcuno che esorti ad essa. Sì, la grazia può anche agire direttamente nelle buone coscienze, ma normalmente si serve di una mediazione. Nel caso in cui i mediatori – o almeno gran parte di essi – lavorino in senso contrario, è ben difficile che uno si renda conto del proprio errore, anzi sarà confermato in esso. Mistificatori, ecco come definire quanti parlano di intesa dottrinale. Volgari mistificatori, a qualsiasi livello della carriera si trovino. Che siano rappresentanti di una “federazione luterana” che non conta quasi più fedeli o gerarchi della Chiesa Cattolica venduti al nemico, fingono di rappresentare qualcuno, quando invece non rappresentano se non sé stessi, dato che chi è eretico o approva l’eresia non detiene di fatto alcuna autorità. Le loro ridicole dichiarazioni trovano tuttavia ampia eco sulla stampa di regime, prova del fatto che per quel regime tutti loro lavorano.

Parlare di diverse interpretazioni o di diversità riconciliata, in realtà, per la ragione è una colossale sciocchezza, per la fede un’esecrabile bestemmia, perché dottrine blasfeme e contraddittorie, espressamente condannate da un concilio ecumenico, comunque le si interpreti non possono in alcun modo riconciliarsi con la verità, salvo che si rinunci e alla fede e alla ragione. Preoccuparsi poi che coppie di diversa “denominazione” possano accostarsi insieme alla comunione è ipocrita e fuorviante, visto che il coniuge protestante, nel suo culto, non riceve altro che un pezzo di pane (dato che il “ministro” non ha ricevuto l’Ordine sacro o, se anglicano, lo ha ricevuto in modo invalido). Il coniuge cattolico dovrebbe invece condurre l’altro verso la vera fede, se i due si vogliono davvero bene e desiderano sinceramente ricevere insieme il Corpo del Signore. Non ci vuole un dottorato in teologia per capire cose tanto semplici e naturali, ma evidentemente la semplicità di mente e di cuore non è più di moda e le Beatitudini sono ormai lettera morta.

Che dire poi della cosiddetta Dichiarazione congiunta sulla giustificazione, testè richiamata in vita dal giusto oblio in cui era caduta? Come possiamo dire di condividere con i protestanti la stessa dottrina sulla giustificazione per fede e per grazia, quando essi hanno in realtà un concetto errato, completamente estraneo alla Tradizione d’Oriente e d’Occidente, tanto della giustificazione quanto della fede e della grazia? Una “giustificazione” estrinseca e meccanica che lascia il peccatore così com’è, non è piuttosto una terribile condanna senza appello? Che Dio sarebbe quello che non avesse il potere di trasformare interiormente l’uomo e di renderlo effettivamente giusto? Si potrebbe realmente parlare, in questo caso, di misericordia? Non sarebbe piuttosto un’ignobile beffa che porterebbe il peccatore alla disperazione? Di fatto, com’è vissuto e com’è morto quel disgraziato che s’è inventato questa vergognosa contraffazione?

In questo caso la grazia non è altro che un favore esterno con cui Dio, arbitrariamente, non imputa più all’uomo i suoi peccati e lo considera giusto. Non è forse, questa, un’idea arrogante, temeraria e offensiva? Come potrebbe fingere la Verità stessa, dichiarando qualcosa di contraddittorio rispetto alla realtà? Come potrebbe la Santità infinita tollerare il peccato in chi Le è amico e figlio? Come potrebbe il sommo Bene accordarsi con il male senza sanarlo in chi è ben disposto e coopera con Esso? Una giustizia e una grazia puramente nominali sono idee malate, indegne del Dio vivente. Per rendersene conto, basta leggere la Sacra Scrittura senza distorcerne il significato, tanto è vero che i protestanti che la leggono con retta coscienza e senza paraocchi ideologici si farebbero cattolici, se perverse ragioni di politica ecumenica non lo impedissero loro.

Grazie a Dio, i luterani che hanno ancora un po’ di fede non credono realmente in questa caricatura, ma non per questo sono al sicuro. La fede si perde completamente quando si rifiutano delle verità rivelate in modo consapevole e deliberato, cosa di cui non si può accusare, evidentemente, chi senza sua colpa è stato educato in una dottrina erronea ed è vittima di un errore invincibile. Per questo la grazia può soccorrerlo nella misura in cui egli si sforza di avere una coscienza retta; tuttavia il concetto stesso di fede che gli è stato insegnato ne rappresenta una grave deformazione. Non si tratta infatti di un libero assenso a Dio che si rivela, prestato con l’aiuto dello Spirito Santo che illumina l’intelletto e muove la volontà, ma di una convinzione soggettiva e illusoria di essere salvi per il semplice fatto di crederlo. Quest’idea esclude qualsiasi collaborazione dell’uomo nell’atto di fede e preclude alla fede stessa la possibilità di giungere a compimento in opere meritorie e deificanti, nelle quali la grazia soprannaturale si innesti sulle operazioni della natura umana, elevandola e santificandola. Alla fin fine bisogna convincersi di credere, ma senza poterne mai essere veramente sicuri: c’è disgrazia peggiore per un uomo sinceramente religioso?

È proprio da qui che nasce il soggettivismo moderno, che si è poi universalmente imposto mediante l’idealismo tedesco, che degli errori protestanti è figlio. Lutero, infatti, escludendo a priori qualsiasi partecipazione umana alla salvezza, nega di conseguenza il ruolo salvifico dell’umanità di Cristo, che viene così ad essere uno strumento puramente passivo della divinità. Tale visione non soltanto svaluta l’Incarnazione e intacca il dogma cristologico, che riconosce in Gesù due volontà libere (seppure l’una sottomessa all’altra), ma finisce con l’introdurre un conflitto in Dio stesso. In questo quadro la Redenzione non è più opera del Figlio che, soffrendo nella natura umana, espia le colpe degli uomini per renderli di nuovo accetti al Padre, bensì una mera dimostrazione di amore che deve semplicemente indurre l’uomo a contare su una remissione unilaterale e incondizionata. La Croce così intesa, svuotandosi del suo significato autentico, sposta il dramma del peccato dalla relazione tra Dio e la creatura alle relazioni all’interno della Trinità: la Seconda Persona, identificandosi con il peccato stesso, sarebbe stata momentaneamente rigettata dalla  Prima…

Come si possa giungere a una bestialità così grottesca si spiega unicamente con un insensato e incoercibile orgoglio che, una volta lanciatosi sulla china dell’assurdo, vi rotola fino in fondo, pur di non smentirsi riconoscendo umilmente l’errore: l’uno tira l’altro, in una catena cui solo la morte – quella eterna – può porre fine. Ci vuole compassione? No, una superbia simile non la merita, così come non si deve alcun ascolto al personaggio che, a Roma, ripete queste aberrazioni blasfeme sostenendo che Cristo, nella Passione, si sarebbe fatto peccato e diavolo: sono, né più né meno, frasi dell’eresiarca Lutero riprese alla lettera, pur senza citarne la fonte. Con questa peste non vogliamo assolutamente avere a che fare in nessun modo, visto oltretutto il grado di protestantizzazione al quale, con il pretesto del “rinnovamento”, è già stata condotta la Chiesa Cattolica. È ora di gridare la propria indignazione per questa stomachevole farsa e di dissociarsene nel modo più deciso, rammentando a chiunque approvi l’eresia che ciò lo rende a sua volta eretico e lo pone ipso facto fuori della comunione ecclesiale, privandolo di qualsiasi facoltà reale. Così, magari, i membri della gerarchia a cui compete si decideranno finalmente a dichiarare ciò che è sotto gli occhi di chiunque li abbia e sia sano di mente: che il re è nudo (ovvero il “papa” è protestante).

22 commenti:

  1. Mi sa tanto che Monsignor Lefebvre aveva ragione...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Su molte cose sì, ma non su tutto.

      Elimina
    2. Purtroppo La Fraternità di cui conosco alcuni seguaci si sta trasformando in una chiesa indipendente. Dice di essere dentro ma preferisce starsene fuori.... staccarsi da Roma alla lunga porta a morire. Preferisco combattere stando dentro per e non contro.

      Elimina
    3. Forse bisognerebbe rivolgere "un po'" l'attenzione al suo pensiero piuttosto che a Lutero...tanto per ripartire dall'a, b, c del cristianesimo cattolico...mi sembra che la Nave ora stia procedendo senza bussola...

      Elimina
  2. Buongiorno don Elia,finalmente un sacerdote dice”il papa è protestante”,con grande dolore certo,ma è cosi. Noi non siamo nessuno,però sappiamo che due Pietro, nello stesso momento,nel Vangelo non esistono . Francesco I vuole farci credere che la Santa Chiesa di Cristo debba andare incontro al mondo ed è proprio questo che lo smaschera perché il vero S. Padre, Benedetto XVI, si è sempre proclamato il custode della legge Divina,perfetta ed immutabile fino alla fine dei tempi. Il Signore Gesù ,non un “iota” cambiò di questa legge. Non c’è altra via che quella del Sinai.Con le Beatitudini ,però,il Signore ci fa subito vedere la gioia che deriva dall’osservanza della legge:beato te se…
    Invano ,alla S. Messa di mercoledì,ho sperato un cenno alla pagina del Vangelo del giorno,le Beatitudini. Il sacerdote ha parlato della vita di diversi santi. Un’ occasione persa per parlare dell’amore grande di Dio per ognuno di noi e il premio che ci riserva ,ma… dobbiamo seguire la via del Sinai senza la quale non c’è salvezza. Al Papa protestante, ai cardinali e vescovi traditori,questa via sta molto stretta e per avere un seguito nel popolo sperano ardentemente nell’ignoranza di questo,ma rendendo Grazia a Dio,non è così. “Dobbiamo gridare la nostra indignazione”e sostenere i nostri pastori che hanno il coraggio di uscire allo scoperto a costo della croce perché”l’umiltà non è arrendevolezza all’iniquità”.

    RispondiElimina
  3. Definire B. protestante significa attribuirgli una certa qual fede, che a mio parere non ha, è a-teo nel senso più lato del termine, un non papa nel senso che non lo vuol proprio fare secondo i canoni seguiti più o meno dai predecessori, la Nave non sarà mai senza Bussola, perché la Guida non è certo un tal papa o un tal religioso di ogni ordine e grado, non andrà a fondo perché il Signore non lo permetterà mai.Preghiamo per la nostra anima, e per il Papa, quello vero orante.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il pensiero di Lutero, portato alle sue ultime conseguenze, sfocia effettivamente nell'ateismo. Un luterano può ancora credere in Dio perché non lo prende veramente sul serio. Chi invece lo fa finisce col perdere la fede (se ce l'aveva).

      Elimina
  4. Caro don Elia, Dio ci indica ancora l'unica Via di Salvezza, come quella percorsa dal piccolo Manuel, un bambino che, a soli quattro anni, affronta la malattia come fosse un’inesauribile storia d’Amore con il suo Gesù. Un piccoletto che offre il suo dolore innocente sino al sangue "perché i cuori induriti si convertano". La Via Crucis che Manuel ha percorso per cinque anni, da quella mattina del 2005 in cui il piccolo si sveglia con un forte dolore alla gamba destra: i referti medici parlano di “un’infiltrazione massiva di neuroblastoma di IV stadio che ha intaccato le creste iliache del bacino”. Racconta suor Prisca, in servizio presso l’ospedale di Palermo, dove il bambino viene subito sottoposto all’operazione di asportazione del tumore e ai primi cicli di chemioterapia: «Era piccolissimo, ma prima di fare la terapia veniva sempre in cappella e incontrandomi mi diceva: "Suor Prisca, portami in sacrestia, perché voglio vedere Gesù in Croce!". Poi teneramente lo prendevo in braccio e gli mettevo la testolina vicino al tabernacolo. Era felicissimo perché voleva essere il più caro amico di Gesù. E poi recitavamo insieme il Santo Rosario e con emozione lo ascoltavo ripetere le litanie a memoria». Il racconto della sorella francescana del Vangelo, che appartiene alle prime tappe di Manuel sulla via della Croce, è rivelatore di quello che accadrà al frugoletto nei tempi a venire: attraverso la recita assidua del Santo Rosario, la Madre Celeste lo condurrà per mano da Suo figlio. La ricezione di Gesù Eucarestia diventerà l’unico vero centro della sua esistenza, sino ad arrivare - negli ultimi tempi di vita terrena - a nutrirsi del solo corpo di Cristo. Ogni qual volta il bambino riceve il Corpo di Cristo cade in profonda contemplazione: se in chiesa si sdraia sul tappeto ai piedi dell’altare, se costretto a letto dalle terapie o dai dolori si copre tutto col lenzuolo, sino in viso. Quando riemerge, il fanciullo riferisce con massimo riserbo alla mamma o ai due padri spirituali – padre Ignazio Vazzana e il carmelitano fra Giuseppe - i suoi colloqui con Gesù, che negli ultimi tempi si fanno sempre più assidui e raggiungono livelli impressionanti. Come il dopo-Comunione di una mattina di agosto: Manuel ha appena ricevuto l’Ostia consacrata da Piero, il ministro dell’Eucarestia. Dopo il ringraziamento, dice alla mamma: «Gesù nella Comunione mi ha detto una frase bellissima: “Il tuo cuore non è tuo, ma il mio ed io vivo in te».Il bisogno di stare con Gesù si fa totalizzante tanto da spingere Manuel a scrivere: «Vescovo, per favore, puoi dire ai tuoi sacerdoti di abituare tutti ad almeno cinque minuti di silenzio per poter parlare e ascoltare Gesù nel proprio cuore? Pensa all’ultima persona che fa la Comunione, non ha nemmeno il tempo di dire “Ciao” a Gesù!». Il perché lo spiegherà in un'altra lettera che il piccoletto sentirà l’urgenza di scrivere a tutti, amici e non, con la sapienza di un teologo e l’autorità di un uomo di Dio: «Gesù è presente nell’Eucarestia. Lui si fa vedere e sentire nella santa Comunione. Non ci credete? Provate a concentrarvi, senza distrarvi. Chiudete gli occhi, pregate e parlate perché Gesù vi ascolterà e parlerà al vostro cuore. Non aprite subito gli occhi perché questa comunicazione si interrompe e non torna mai più! Imparate a stare in silenzio e qualcosa di meraviglioso succederà! Una BOMBA DI GRAZIA!».La casa e l’ospedale diventano un via-vai di amici e interi conventi alzano al Cielo suppliche e lodi per questo piccolo gigante della fede. Senza dubbio uno degli aspetti che più sconvolge e converte chi gli sta intorno, è il modo in cui Manuel vive la sofferenza: è un fiore sbocciato ai piedi della Croce per adorare e abbracciare Gesù. Una Croce in cui Manuel vede con inenarrabile chiarezza la sua missione: «Mamma davvero esistono persone che non amano Gesù? Dobbiamo portare a Lui più anime possibili»

    http://www.lanuovabq.it/it/manuel-il-bambino-che-parlava-con-gesu-eucarestia

    http://www.elledici.org/ecom/article/05821-manuel#.Wf8JK0rYOrV

    RispondiElimina
  5. Grazie a Dio, ci sono sempre dei piccoli in cui il Signore opera meraviglie per rinsaldare la nostra fede e spingerci ad imitarli.

    RispondiElimina
  6. il Signore, nella SUA immensa compassione per il suo popolo,fa spendere di luce anime umili e laiche.Insieme a sacerdoti, che sanno rimanere apostoli di Gesù, certamente ci indicano la via e ci confermano nella fede.

    RispondiElimina
  7. Sono alquanto perplesso sul fatto che chi abbia ricevuto una certa educazione religiosa non abbia responsabilità alcuna.
    Mi sembra che si sopravvaluti l'aspetto cultural-educativo,che a mio parere denota una concezione di stampo razionalistico e naturalistico.
    Ricordo che per salvarsi bisogna essere incolpevolmente ignoranti,non solo su Cristo ma anche sulla Chiesa e i mezzi di salvezza (sacramenti ) e,inoltre, bisogna vivere bene ovvero secondo la legge naturale, non certo secondo la propria falsa e idolatrica fede.( non come sosteneva madre Teresa di Calcutta)
    I protestanti conoscono bene la Chiesa e la rifiutano e oramai le varie denominazioni che afferiscono al protestantesimo hanno accettato tutte le peggiori norme amorali della nostra società.
    Vorrei ricordare che la Madonna, a Bruno Cornacchiola che Le chiedeva se i protestanti si sarebbero salvati, ha risposto che è difficile! E sono cristiani!
    Del resto se contasse così tanto l'educazione ricevuta si salverebbero tutti, giacchè ciò dovrebbe valere anche per i musulmani, gli animisti e pure coloro che compivano sacrifici umani.
    A questo punto non si capisce la necessità dell'annuncio, infatti la missionarietà è ,non a caso, in crisi. Si arriva, anzi, al paradosso che è preferibile non ricevere affatto l'annuncio, così si corrono meno rischi per la salvezza.
    Per concludere, ricordo che nella Bibbia vi sono molti "versicoli" scandalosi, per dirla come Amerio, a riguardo degli idolatri che non accettavano l'unico Dio. Si può dire che quello fosse per il Signore il peccato più grande.
    Anche loro, però, appartenevano ad una "certa cultura" e avevano ricevuto una "certa educazione", ma ciò non basta certamente a giustificarli.
    Mi sembra che si abusi della così detta ignoranza invincibile e che ,lo ripeto, si pecchi di naturalismo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Carissimo, i protestanti non sono assimilabili agli idolatri, dato che hanno ricevuto il Battesimo e credono in Gesù Cristo. Nonostante gli errori che professano, non si può escludere in modo assoluto - a differenza dei fondatori delle loro rispettive confessioni, formalmente e ostinatamente eretici - che la grazia santificante operi nelle loro anime. Non ho parlato di ignoranza invincibile, ma di errore invincibile, dovuto a un insegnamento religioso erroneo. Ora, l'insegnamento religioso ha un effetto molto più profondo di una generica educazione culturale, perché plasma in profondità l'interiorità dell'uomo e lo determina in modo decisivo a livello morale. Tuttavia non ho affermato che, per questo, tutti i protestanti si salvino senza problemi; mi sembra anzi di aver messo bene in evidenza la situazione di rischio e di svantaggio in cui si trovano. Ciononostante, chi fra di loro ha una coscienza retta e cerca sinceramente la verità si sente allo stretto nella dottrina che gli hanno insegnato e può essere condotto dallo Spirito Santo alla vera fede, come è successo a tanti protestanti che, fattisi cattolici, oggi si chiedono, paradossalmente, se non abbiano fatto male, vista l'attuale situazione della Chiesa. Ad ogni modo, il fatto che abbiano potuto superare la visione deformata della Chiesa Cattolica che era stata loro inculcata è frutto anzitutto di una grazia speciale e solo secondariamente della loro onesta ricerca. Mi sembra che rischi di peccare di naturalismo proprio chi trascura il primato della grazia, ponendo l'accento più forte sull'opera dell'uomo nel cercare di correggere degli errori di cui non è pienamente responsabile. Ciò non significa negare completamente le responsabilità individuali, ma riconoscere delle attenuanti che hanno il loro peso. Con certe premesse si rischia di scoraggiare i protestanti che vogliono convertirsi e di vanificare così l'opera dello Spirito Santo nelle loro anime.

      Elimina
  8. Scrive sant’Alfonso ne Le glorie di Maria:
    http://itresentieri.it/maria-aiuta-i-peccatori-pentiti-non-quelli-ostinati-parola-si-santalfonso/
    Chiediamo alla Madre Immacolata che ci aiuti ad usare bene il dono del tempo per glorificare Colui che per Grazia ce lo concede .

    RispondiElimina
  9. Caro don Elia, non sapevo che quel 'farsi diavolo e peccato' di Gesù fosse farina del sacco di Lutero, c'era da immaginarselo! Una così 'profonda' meditazione poteva venire solo dal basso, dai forni roventi degli oscuri, fumosi e sulfurei abissi. Ogni giorno che passa sono sempre più sconcertata e scandalizzata! Perché il clero che non è allineato ai diktat pastorali di Bergoglio non parla, non difende Cristo e la Sua Chiesa? Dei tanti cardinali (e sono tanti) solo quattro hanno avuto il coraggio di richiamare l'attenzione di Bergoglio, sui suoi scivoloni dottrinali e pastorali, solo quattro.....si dice che sono in tanti ad essere concordi con i quattro (che ora sono due), ma allora perché non alzano la voce? Hanno paura di Bergoglio piuttosto che di Cristo? Si dice che l'unione faccia la forza ma io credo che il numero dei sostenitori dei quattro e della Verità siano invece pochi, senza coraggio e senza fiducia in Gesù, ergo, che sostenitori sono???????
    Sono dura e senza misericordia. Il clero e a maggior ragione i cardinali che non hanno il coraggio, in questo triste momento della storia, di stare apertamente ed eroicamente con Nostro Signore, non possono avere neanche la mia commiserazione. Il loro pavido comportamento ci consegnerà al 'fuoco amico'.

    Caro Padre, si ricordi di noi nelle sue preghiere e soprattutto nella Santa Messa.
    Il Signore la benedica!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vi ricordo ogni giorno nella preghiera e nella Messa.
      Quanto ai cardinali, chi parla è messo fuori gioco, come il cardinal Burke, e probabilmente rischia anche la vita, visto che gli "improvvisi decessi" dei cardinali Meisner e Caffarra sono quanto meno sospetti. Avevo visto il secondo due settimane prima della scomparsa e non aveva affatto l'aria di una persona a un passo dalla morte. Bisogna comunque dire che, nei due sinodi sulla famiglia, c'è stata una resistenza fortissima alla linea imposta da Bergoglio, Kasper e Forte, tanto che si dice si sia arrivati a un passo dallo scisma. In ogni caso, come si legge nella Bibbia, "se tu in questo momento taci, aiuto e liberazione sorgeranno per i Giudei da un altro luogo" (Est 4, 14); per questo io guardo a Oriente.

      Elimina
    2. Si dice che l'unione faccia la forza: pensavo, ingenuamente, di vedere questa unione in un'esplosione di vitalità, voci di verità, fare scudo attorno alla Chiesa di Cristo. Cosa avrebbe fatto Bergoglio? Licenziarli tutti?
      'Se Cristo è con noi, chi è contro di noi?'

      Lo so, si fa presto a parlare e di questo chiedo perdono, ma non sarebbe stupendo potersi sentire protetti dal bastone di Mosè che divide le acque?
      Guardiamo ad Oriente e guardiamo alla Vergine Maria, che sicuramente non ci lascerà soli ed indifesi. Lei non abbandona, lei non teme, lei sta sempre sotto la croce - anche quando, per fare spazio a due eretici, si è falsificata l'arte, la realtà ed oscurata completamente la sua luce. Stringiamoci dunque sempre più a Lei, al Suo Cuore di Mamma.

      Caro Padre, grazie per esserci vicino!

      Elimina
  10. Caro don Elia,
    Innanzitutto la ringrazio per avermi risposto. Sono sostanzialmente d'accordo con lei. Parlavo di naturalismo in quanto mi sembrava si desse troppo peso all'aspetto educativo. Personalmente, sarò cattivo, ma ritengo che anche tutti quei cattolici(?) che oggi accettattano le false dottrine dei nostri pastori(?) abbiano la loro parte di responsabilità. Il fatto,poi,che i protestanti abbiano ricevuto il battesimo non li rende più responsabili? Non hanno anche loro il sensus fidei? Gli erronei insegnamenti sono più forti della Grazia?
    Ecco il mio dubbio. Detto ciò la ringrazio nuovamente, che il Signore la benedica.
    Antonio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I cattolici hanno senz'altro una responsabilità più grave nell'acconsentire ai falsi insegnamenti, anche se, come attenuante, c'è il fatto che da cinquant'anni la "pastorale" diffonde errori, ambiguità e confusione; tuttavia i testi del Magistero sono accessibili a chiunque e, se uno vuole, può facilmente chiarire dubbi e interrogativi. I protestanti, invece, hanno alle spalle ben cinque secoli di eresie; tuttavia, quelli che prendono sul serio la fede sono condotti, proprio dal sensus fidei, ad andare oltre l'insegnamento ricevuto. Bisogna pregare e offrire perché la Chiesa Cattolica torni ad essere anche per loro un faro di verità a cui dare credito, in modo che possano rientrare in essa senza ritrovarsi in conflitti di coscienza peggiori dei precedenti.

      Elimina
  11. Dobbiamo perseverare nella preghiera, offrendo e unendo i nostri piccoli sacrifici, in unione con il Grande Sacrificio di Cristo e a quello più Puro, offerto da una Creatura, la Vergine Maria: le sue Lacrime strappano a Gesù grandi Grazie.
    L'8 Novembre 1929, suor Amalia di Gesù Flagellato, missionaria brasiliana del Divin Crocifisso, stava pregando offrendo sé stessa per salvare la vita di una sua parente gravemente ammalata.
    Improvvisamente udì una voce:
    "Se vuoi ottenere questa grazia, domandala per le Lacrime di mia Madre. Tutto ciò che gli uomini mi domandano per quelle Lacrime sono obbligato a concederlo".
    Avendo la suora domandato con quale formula dovesse pregare, le fu indicata l'invocazione:
    O Gesù, esaudisci le nostre suppliche e le nostre domande,
    per amore delle Lacrime della tua Santa Madre.
    L'8 Marzo 1930, mentre stava inginocchiata davanti all'altare si sentì come sollevata e vide una Signora di meravigliosa bellezza: Le sue vesti erano color viola, un manto celeste le pendeva dalle spalle e un velo bianco le copriva il capo.
    La Madonna sorridendo amabilmente, consegnò alla suora una corona i cui grani, bianchi come la neve, brillavano come il sole. La Vergine le disse:
    "Ecco la corona delle mie Lacrime (..) Egli vuole che mi si onori in modo speciale con questa preghiera ed Egli accorderà a tutti quelli che reciteranno questa Corona e lo pregheranno in nome delle mie Lacrime, grandi grazie. Questa corona servirà ad ottenere conversione di molti peccatori e in modo particolare quella dei seguaci dello spiritismo. (..) Il demonio sarà vinto con queta Corona e il suo impero infernale sarà distrutto."

    La corona fu approvata dal Vescovo di Campinas.
    E' composta da 49 grani, divisi in gruppi di 7 e separata da 7 grani grossi, e termina con 3 grani piccoli.
    Preghiera iniziale:
    O Gesù, nostro Divino Crocifisso, inginocchiati ai tuoi piedi noi ti offriamo le Lacrime di Colei che ti ha accompagnato sulla via del calvario, con amore così ardente e compassionevole.
    Esaudisci, o buon Maestro, le nostre suppliche e le nostre domande per l'amore delle Lacrime della tua Santissima Madre.
    Accordaci la grazia di comprendere gli insegnamenti dolorosi che ci danno le Lacrime di questa buona Madre, affinché noi adempiamo sempre la tua santa Volontà sulla terra e siamo giudicati degni di lodarti e glorificarti eternamente in cielo. Amen.
    Sui grani grossi:

    O Gesù ricordati delle Lacrime di Colei che ti ha amato più di tutti sulla terra,
    e ora ti ama nel modo più ardente in cielo.

    Sui grani piccoli ( 7 grani ripetuti per 7 volte )

    O Gesù, esaudisci le nostre suppliche e le nostre domande,
    per amore delle Lacrime della tua Santa Madre.

    Alla fine si ripete per tre volte:

    O Gesù, ricordati delle Lacrime di Colei che ti ha amato più di tutti sulla terra.

    Preghiera conclusiva:
    O Maria, Madre dell'Amore, Madre di dolore e di Misericordia, noi ti domandiamo di unire le tue preghiere alle nostre, affinché il tuo divin Figlio, al quale noi ci rivolgiamo con confidenza, in virtù delle tue Lacrime, esaudisca le nostre suppliche e ci conceda, oltre le grazie che gli domandiamo, la corona della gloria nell'eternità. Amen.

    RispondiElimina
  12. Grazie come sempre don Elia!

    Stamane ho letto questa brutta notizia:

    http://www.marcotosatti.com/2017/11/10/don-minutella-oggi-doppia-scomunica-il-prete-contesta-latto-questo-sa-di-regime-non-di-chiesa-cattolica/

    Questo sacerdote ha tutti contro,cominciando dai mass media (vergognose "iene").
    Potrà anche avere sbagliato, forse, nei modi, ma secondo lei don Elia, questa scomunica ha valore???

    La ringrazio ancora.
    Sia lodato Gesù Cristo

    RispondiElimina
  13. Carissimo, anzitutto non sono riuscito a trovare neanche una fonte indipendente della notizia: l'unico ad aver annunciato questa doppia (?) scomunica è don Minutella stesso. In ogni caso, la gerarchia ha fin troppo tardato a intervenire in modo più deciso nei suoi confronti: sono anni che quel sacerdote pretende di ricevere messaggi dalla Madonna, dagli Angeli e dai Santi, i quali parlerebbero (!) per mezzo di lui, servendosi della sua voce. Conclusione: o è un ciarlatano o è vittima di un inganno diabolico; in ogni caso bisogna starne ben lontani, anche se su certi argomenti può avere in parte ragione. Anche nella prima ipotesi, uno che inganna gli altri è comunque uno strumento del demonio, che dice sempre qualcosa di vero per attirare le anime nelle sue reti e condurle alla perdizione insieme con lo strumento di cui si serve. Questo tipo di fenomeni non fa altro che aumentare la divisione e la confusione che già abbondano nella Chiesa; la loro radice è sempre la stessa: orgoglio e autoesaltazione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La ringrazio per la sua cortesia nel rispondere padre, sapere il suo pensiero é, in ogni caso, sempre fonte di importanti riflessioni.

      Elimina