Come si riforma la
Chiesa?
Quoniam non intellexerunt opera Domini et in opera manuum eius, destrues
illos et non ædificabis eos (Sal 27, 5).
Nella
Vulgata non è un’imprecazione, ma una
costatazione di dolente preveggenza. Quanti non hanno compreso le opere del
Signore, né sono penetrati in esse con l’intelletto, saranno da Lui distrutti
piuttosto che edificati, cioè abbandonati al vuoto da loro scelto e all’inconsistenza
dei loro vaneggiamenti. Purtroppo questo risultato, anche prima del giudizio
finale, è già visibile nella condotta di molti chierici, che sfigura il volto
della Chiesa militante e ne destituisce la credibilità dell’annuncio. La “fortuna”
è che, finché siamo quaggiù, possiamo ancora cambiare, con la grazia di Dio.
Chi scrive lo riconosce con umiltà e gratitudine: la consacrazione alla
Madonna, compiuta per la prima volta diciotto anni fa, ha portato frutti che
mai avrebbe immaginato. È tuttavia necessario che ogni ministro prenda
coscienza del bisogno che ha di essa per corrispondere alla volontà di Dio e che faccia
la scelta di realizzarla.
Il
seminario, pur appellandosi ossessivamente alla Parola, non ci ha formati in
base al Vangelo, ma ci ha incastrati in uno stampo che corrispondeva alla
visione del rettore di turno, ai suoi chiodi fissi e alle sue affinità
elettive. Così, a seconda dell’ambiente in cui ci siamo formati, siamo venuti
fuori con un tipo diverso. Il più comune sembra quello di un uomo che si gode
la vita da buon viveur e propone un
cristianesimo bonario, rilassato e gaudente in cui preghiera e penitenza sono
termini del tutto desueti. Di riparazione ed espiazione vicaria, neanche a
parlarne: Dio è misericordia e perdona tutto con un colpo di spugna, come
recita un mantra che non è certo
comparso solo quattro anni fa. Un altro ripete che Dio ti ama così come sei (ma
proprio perché ti ama – bisognerebbe aggiungere – non ti lascia così come sei,
egoista e peccatore, giacché in questo modo il Suo amore rimane senza frutto e
rischi di dannarti; se invece lo riconosci e, con il Suo aiuto, ti decidi
seriamente a cambiare, la grazia ti trasformerà e potrai addirittura farti
santo).
Questa
immagine del prete è quella che si impone in molte attività estive con giovani
e ragazzi, che purtroppo ne escono spesso ancor più diseducati e corrotti, se
mai ce ne fosse bisogno. In molti casi, tuttavia, a ciò che soddisfa l’interesse
immediato della natura decaduta si somma qualcosa di più nobile, conformemente
agli orientamenti del Pastore: può essere una forma di preghiera che titilla
l’emotività e il sentimentalismo senza nemmeno scalfire coscienze assuefatte al
peccato grave… oppure una riflessione esistenziale con cui si contempla il proprio
ombelico alla ricerca del senso della vita, dimentichi di quello che il
Creatore e Redentore già le ha impresso… oppure ancora un servizio volontario
che nasce da motivazioni puramente ideologiche e si restringe all’ambito
strettamente materiale, come se il bisogno principale dell’uomo non fosse
quello di conoscere la verità e di trovare la via della salvezza eterna (che –
detto per inciso – è una sola ed è quella che noi cristiani, per grazia,
conosciamo e ci sforziamo di seguire).
La
“forma” assunta da un prete si riconosce da ciò che propone. Non ne parlo per
il gusto di criticare o con spirito di superiorità, essendo debitore a Dio più
di chiunque altri. È l’esperienza di san Paolo: «Cristo Gesù è venuto nel mondo
per salvare i peccatori e di questi il primo sono io. Ma appunto per questo ho
ottenuto misericordia, perché Gesù Cristo ha voluto dimostrare in me, per
primo, tutta la sua longanimità, a esempio di quanti avrebbero creduto in lui
per avere la vita eterna» (1 Tm 1, 15-16). Scrivo con dolore e speranza al
tempo stesso. I falsi maestri ci hanno deformati interiormente, ma la
consacrazione al Cuore immacolato di Maria può operare veri miracoli. Per
questo vi chiedo di raccomandarla ai vostri sacerdoti con audacia e
convinzione; se vi ascoltano, ve ne saranno grati per tutta l’eternità, come io
lo sono alla parrocchiana che, mossa da un’ispirazione divina, senza saper
nulla della mia situazione me ne parlò per la prima volta in un momento
esiziale della mia vita, nei primissimi anni di ministero… e la Madonna mi
preservò dalla rovina morale e spirituale.
Il
più grosso ostacolo che impedisce a un sacerdote moderno di abbandonarsi
all’opera plasmatrice dello Spirito Santo per le mani dell’Immacolata è il suo
attaccamento alla propria visione del mondo e della Chiesa, che si frappone tra
la sua coscienza e la realtà pura e semplice. L’opera di Maria consiste dunque
anzitutto nel riportarci dolcemente alla realtà, dissolvendo a poco a poco i
filtri intellettuali con cui la guardiamo e abilitandoci di nuovo a quella
conoscenza diretta che nei bambini è ancora intatta. La capacità di cogliere
l’evidenza del reale ci riserva molte sorprese, sia sul piano naturale che su
quello soprannaturale. La falsa scienza e la cattiva teologia sono filtri che
oscurano l’intelletto e lo privano delle sue potenzialità originarie, già
compromesse dal peccato originale. Ma quale meraviglia quando la mente si
riapre alla luce, liberata dalle bende che le sono state imposte con il
pretesto di renderla adulta!
Non
saper leggere dentro le opere di Dio
è la peggiore delle povertà. L’uomo, fatto a Sua immagine per conoscerlo,
amarlo e servirlo in questa vita e goderlo eternamente nell’altra, si
rattrappisce in una miseria degradante, diventando progressivamente insensibile
al Vero, al Buono e al Bello e riducendosi di conseguenza a gustare con avidità
quanto c’è di più ripugnante e vergognoso… Ecco la radice della corruzione del
clero, che – secondo le parole attribuite alla Vergine da Mélanie Calvat, la
veggente della Salette – sarebbe diventato una cloaca di impurità. Gesù, mio Dio, come devi aver sofferto con tua
Madre davanti a questo triste spettacolo, contemplato dall’alto della croce…!
Pur essendo nella gloria, sulla terra voi continuate entrambi a soffrire e a
versare lacrime di sangue, sia perché la vostra Passione continua nelle membra
del Corpo mistico, sia perché le vostre sofferenze hanno un valore eterno,
permanente, e diventano presenti in ogni Messa.
Sacerdote,
fratello mio, ascolta l’appello di uno che si è visto salvato da Cristo per mezzo
di Maria. Consàcrati al Suo Cuore immacolato e, dovunque tu sia, anche in fondo
a una pozza di fango, fatti prendere per mano da Lei: sarà il trionfo della
grazia, purché tu faccia la tua parte per combattere il peccato e cooperare con
essa. Non si cambia la Chiesa con piani pastorali fatti a tavolino o verbosi
progetti educativi che rimangono regolarmente lettera morta. Comincia dal
riformare te stesso, pregando, digiunando e correggendo con fermezza quanto nel
tuo stile di vita non è gradito a Dio. Non ci vogliono libri o dottorati, ma
molta umiltà e perseveranza; libri e dottorati, eventualmente, saranno utili
nella misura in cui ti aiuteranno a conoscere meglio Gesù in Maria e a conformare la
tua esistenza alla Loro. Quanto ai testi nocivi, che non sono in continuità con
la sana Tradizione, gettali via senza ripensamenti. Non è devozionalismo fuori
moda: i Cuori di Gesù e Maria sono un libro senza fine che vale più di tutti i
corsi e le conferenze che potrai mai seguire.
Il 19 agosto 2009 Papà Benedetto tiene l'udienza generale su San Giovanni Eudes che già nel 1620 fonda delle congregazioni dedicate ai Sacri Cuori di Gesù e Maria.
RispondiEliminaPapa Benedetto rammenta l'esortazione di San Giovanni riferita ai Sacerdoti:" Donatevi a Gesù, per entrare nell'immensità del Suo grande Cuore, che contiene il Cuore della Sua Santa Madre e di tutti i santi, e per perdervi in questo abisso di amore, di carità, di misericordia, di umiltà, di purezza, di pazienza, di sottomissione e di santita'. ( Coeur admirable lll, 2)
Preghiamo affinché Sacerdoti fermi su loro stessi conoscano la scure di Elia e possano attentamente rileggere San Giovanni Eudes e ascoltare l'udienza del nostro Papa Benedetto xvl del 2009 non emerito, ma unico punto fermo oggi.
Pace e bene
Beatissimo Padre , se proviamo a leggere i tristissimi eventi con gli occhi di Dio scorgeremo che questo e' un tempo di grazia per stimolare le anime buone e sofferenti a piu' fervore , e perche' il martirio bianco dei consacrati fedeli serva a concimare le anime di quelli che sono stati ingannati da satana e si sono indeboliti nella Fede . Poiche' quaggiu' ci staremo per poco e per meritarci il lassu' , teniamo fisso lo sguardo verso la Stella del Mattino per
RispondiEliminail trionfo della Chiesa oppressa dalle tirannidi .
Gesù stesso, del resto, rivelò alla beata Veronica da Binasco che le lacrime versate sui dolori della Madonna gli erano più gradite di quelle versate al ricordo della sua stessa Crocifissione e Morte.
Corona dei Sette dolori della Beata Vergine Maria
http://www.stellamatutina.eu/corona-dei-sette-dolori-della-beata-vergine-maria/
Anche per me Papa Benedetto è l'unico punto fermo, però un paio di domeniche fa ho assistito ad una messa celebrate da un prete molto giovane, un po' prevenuto perché scottato da altre esperienze, sono rimasto impressionato dai suoi gesti e dalla sua omelia, semplice, strettamente attinente al Vangelo del giorno e senza vdr e migranti e paceebenefratelli e un bellissimo Sia lodato Gesù Cristo a corollario......che dire, non tutto è perduto.
RispondiEliminaPadre nostro , sia fatta la Tua volonta'.....Padre nostro, sia fatta la Tua volonta'...Padre , la Tua volonta'.....La Tua volonta' ...La Tua .
RispondiEliminahttp://www.donleonardomariapompei.it/phocadownload/DonPierpaolo/Cosa%20sono%20i%20talenti%20e%20come%20moltiplicarli%20per%20quanto%20si%20vuole.pdf
Ai sacerdoti di oggi e di domani raccomanderei/suggerirei di leggere con molta attenzione l'ESORTAZIONE APOSTOLICA "Menti Nostrae" del santo Padre Pio XII sul modo di promuovere la SANTITA' nella vita sacerdotale del 1951. Il sacerdozio è un dono di Dio, al quale bisogna corrispondere con fedeltà. Il sacerdote, distaccato dalle ricchezze e dalle cose terrene, deve essere adorno di ogni virtù. Questo concetto deve risuonare nell'animo di ogni sacerdote. Una necessità questa che tutti, dico tutti, devono avvertire.
RispondiEliminaMi chiedo, c'è qualche sacerdote che legge questo blog? Quelli che conosco stanno tutto il giorno col cellulare in mano. A parlare con Titta e con Neno, a consultare il meteo per il campo giovani, perfino il breviario hanno sostituito col telefonino. Insomma fateci sapere cosa ne pensate di ciò che scrive don Elia. Coraggio, fuori l'orgoglio, mostrate la talare, date un segno di vita come quando ci cercate per l'8 per mille.
RispondiEliminahttps://gloria.tv/article/kX81k3AXerTX4iVQ1P1a37A4d
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