Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 18 febbraio 2017


Castighi celesti



Nel tempo che ho stabilito, io giudicherò con rettitudine. Si scuota la terra con i suoi abitanti, io tengo salde le sue colonne. Annienterò tutta l’arroganza degli empi; allora si alzerà la potenza dei giusti (Sal 74, 3-4.11).

Ci sono nella storia momenti in cui Dio punisce le società umane per colpe particolarmente gravi. Il castigo collettivo, com’è ovvio, non è legato in modo biunivoco ai peccati dei singoli individui, ma coinvolge inevitabilmente un popolo nella sua globalità. Evidentemente non si può stabilire con assoluta certezza che una catastrofe sia conseguenza di una determinata colpa, ma uno sguardo di fede, illuminato dal carisma profetico di cui il Cristo dota alcuni membri del Suo Corpo mistico, consente di individuare dei legami causali, nella dinamica soprannaturale degli eventi, con una sufficiente certezza morale. Ciò è comprovato dalla Sacra Scrittura, dai Padri, dal Magistero e dalla teologia tradizionale. Il Signore ricorre a rimedi estremi solo per far breccia nei cuori induriti dall’orgoglio e dalla disobbedienza, come pure retribuisce con giustizia – spesso già in questa vita – i crimini di quanti si rifiutano di ammetterli e di correggersi. La misericordia non ha effetto se non su chi riconosce umilmente i propri peccati ed è deciso ad emendarsene con tutte le forze.

Se oggi questo discorso non piace più – che sia in nome del “rispetto” della libertà umana o di una “nuova” visione di Dio – questo non basta certo a cambiare la realtà delle cose. Un abominio come il riconoscimento giuridico della sodomia non poteva certo passare in modo indolore, specie in un Paese che, comprendendo il cuore della Cristianità e vantando schiere di Santi di prima grandezza, è molto meno scusabile di altri. Il cuore dell’Italia, sebbene questo non faccia più notizia, continua a tremare. Quando la povera Eluana Englaro fu condannata a morire di fame e di sete, il Paese fu colpito al cuore meno di due mesi più tardi. Ora, essendo stati ignorati i chiari preavvisi, la terra non smette più di sobbalzare. Sarà forse perché le case son costruite male e l’amministrazione pubblica è corrotta? Come può riconoscere chiunque, una volta rigettata l’interpretazione cattolica degli avvenimenti si scivola nell’assurdo, anche con uno zucchetto in testa.

I castighi peggiori, tuttavia, non sono quelli materiali, bensì quelli spirituali. Dobbiamo risalire un po’ indietro: il raffreddamento della fede, sia pure in tempi diversi a seconda dei Paesi, è cominciato in Occidente già almeno all’inizio del XX secolo, se non prima. Le cause possono essere varie: il diffondersi del modernismo, la propaganda massonica e quella socialista, o ancora il libertinismo dei costumi… In ogni caso, senza una diffusa tiepidezza nel popolo cristiano quelle idee perverse non avrebbero mai potuto allignarvi. A Fatima la Madonna ci aveva avvertiti per tempo circa la necessità della conversione, della preghiera e della penitenza, additandoci anche il castigo in cui saremmo incorsi qualora non si fossero ascoltati i Suoi richiami: un’altra guerra, peggiore di quella allora in corso. Poi, come profetizzato, scoppiò la Seconda Guerra Mondiale: una carneficina mai verificatasi in tutta la storia umana, con distruzioni di dimensioni apocalittiche; ma a quanto pare non bastò neanche quella.

Nel dopoguerra la generazione nata intorno al conflitto, anziché trarre lezione dalle sofferenze e dai disagi, crebbe con la febbre della ricostruzione materiale e l’illusione della democrazia, con il culto del lavoro e il miraggio del benessere, che negli anni Sessanta effettivamente arrivò. Nel frattempo, però, quella frenetica infatuazione corrodeva a poco a poco, dall’interno, l’autentica vita di fede, lasciandone solo, in molti casi, la scorza esterna di un’ottemperanza ipocrita e formale ai dettami del clero. In seno a quest’ultimo si passava dall’affannoso puntellamento di un sistema legalistico che cominciava a scricchiolare (sforzo spesso coniugato a scarsa sensibilità per i traumi provocati dalla guerra) a una vera e propria smania di sperimentazione clandestina, che poco più tardi sarebbe esplosa alla luce del sole.

In un caso o nell’altro, la prospettiva sembrava prigioniera di uno sguardo prevalentemente terreno piuttosto che soprannaturale; le strategie umane parevano inesorabilmente prevalere sul primato della grazia, concepito in modo sempre più nominale. Ed ecco allora abbattersi il castigo spirituale, di quelli che Dio infligge quando non si vuol proprio dargli retta, ma senza precedenti per gravità e proporzioni: una deviazione di tutta la Chiesa Cattolica (o quasi). L’imprudenza di convocare un concilio ecumenico in un momento delicatissimo diede agio agli ecclesiastici appartenenti alla massoneria o con essa collusi di prendere il timone della nave strappandolo al legittimo nocchiero, che in ogni caso non fece nulla, da quanto risulta, per impedirlo loro. Si dice sia morto gridando: «Chiudete il Concilio! Chiudete il Concilio!». Il successore invece lo proseguì, con le conseguenze che tutti conoscono.

Una volta aperto un varco, turbe di demoni invasero la vigna del Signore facendone strazio. Anche nella società, venuto meno il baluardo della Chiesa, pochissimi anni dopo i figli dei ricostruttori si abbandonarono alla sovversione civile e culturale, con l’effetto generale di un crollo morale mai registrato nella storia e con il trionfo della depravazione. Quella stessa generazione ha poi occupato le sedi del potere e del pensiero, che continua a detenere saldamente, per imporre progressivamente il programma eversivo dei centri occulti del governo mondiale. Da chi è coltivata e promossa la pedofilia, se non da intellettuali, politicanti e finanzieri del bel mondo politically correct? La situazione attuale non è altro che il punto culminante di una cancrena scientemente provocata e non più curata da chi dovrebbe farlo, se non in misura del tutto insufficiente.

Tutto questo, lungi dallo scoraggiarci, deve darci fiducia. Lo sfacelo sociale, politico e giuridico del nostro tempo è semplicemente conseguenza delle colpe umane e, in pari tempo, un castigo divino proporzionato alla loro gravità; ma tutto è sotto il controllo del Cielo. Anche all’attuale pontificato si può applicare la stessa chiave di lettura. La Chiesa terrena, in gran parte infedele allo Sposo, ha ottenuto ciò che voleva: qualcuno che la confermasse nell’errore e ne giustificasse l’apostasia. Quando si rifiuta la verità e si acconsente all’iniquità, in effetti, Dio invia una potenza ingannatrice che acceleri il decorso del male per mettere tutti di fronte a una scelta chiara e ineludibile. Chi è onesto fa quella giusta, chi non lo è si lascia fuorviare. I terremoti fisici, allora, sono simbolo di un terremoto spirituale; questo è un fatto – e per negarlo non basta ridurre qualcuno al silenzio.

È pur vero che le catastrofi, spirituali o materiali, colpiscono indistintamente buoni e cattivi, ma l’effetto non è certo lo stesso: gli uni, messi alla prova, accrescono la fede e i meriti; gli altri, puniti, sono spronati al ravvedimento per non dover subire un castigo eterno; la dannazione sarebbe una sciagura incomparabilmente peggiore. Già il vivere in modo contrario ai precetti di Dio, d’altronde, è di per sé una punizione, giacché procura soltanto guai e infelicità, rovinando le vite e, spesso, anche le menti. Rimbocchiamoci allora le maniche per raddoppiare gli sforzi nell’osservanza degli immutabili Comandamenti, legge di vita e via di salvezza. Abbiamo la grazia dei Sacramenti per riuscire nell’impresa… quella grazia, tuttavia, che non porta frutto se non in chi combatte i propri peccati e coopera con essa.

Nessuno potrà mai privarcene, nemmeno nel caso in cui – come si vocifera – cambiassero ancora la Messa per poter “concelebrare” con anglicani e protestanti. Per coloro a cui non piacciono le farse non mancheranno mai veri sacerdoti che rinnovino il Sacrificio; al massimo, se necessario, lo si farà nelle case private, ma non potranno mica farci fuori tutti! Lo dimostra la storia delle peggiori persecuzioni, anche recenti: ogni volta la Chiesa risorge più forte, purificata e rinnovata; non per nulla il suo fondamento è soprannaturale. Tutte le traversie storiche in cui passa, quindi, servono a Dio per realizzare il Suo disegno. L’importante è capire da che parte stare e fare le scelte giuste, perseverando in esse a qualsiasi costo; al resto provvede Lui.

A qualunque situazione andiamo incontro, abbiamo dunque salde ancore cui tenerci spiritualmente aggrappati; anche sul piano materiale la Provvidenza interviene nei modi più imprevedibili. Giusto un esempio: per il restauro della chiesa del Sacro Cuore a Tolentino, in cui si celebra regolarmente la Messa tradizionale, il governo ungherese ha stanziato la bellezza di mezzo milione di euro, visto che la conferenza episcopale ha preso accordi con quello italiano per limitare gli interventi al minimo indispensabile. L’Unione Europea, dal canto suo, tira fuori i soldi solo per promuovere l’aborto sovvenzionando un’organizzazione demoniaca cui il governo americano ha giustamente tagliato i finanziamenti federali perché, fra gli altri crimini, vende gli organi dei feti. Da parte nostra, dobbiamo solo pregare che cessino le scosse (e che i sindaci abbiano il coraggio di fare obiezione di coscienza).

26 commenti:

  1. La lotta contro le forze infernali sta assumendo connotati quanto mai apocalittici, nel senso dello stravolgimento della verità, ovvero la sistematica inversione di bene e male.
    Non passa giorno che non ci cada una tegola sulla testa.
    Non si finisce mai di stupirci (ovviamente per quelli che ancora hanno mantenuto la capacità di stupirsi, e non hanno già buttato tutto alle ortiche come ci viene comandato dai capi)
    Dobbiamo perseverare ed esercitare la Speranza cristiana. Una speranza che ha il suo fondamento nella certezza della vittoria di Dio.
    Il piccolo gregge (forse microscopico) deve persistere nella Fede e nell'obbedienza. Non lo fa per solo sè, ma è un dono grandissimo per tutti i fratelli nella fede e non, un gesto altissimo di carità (che è cosa ben diversa dall'attivismo sociale a favore di ospedali da campo esistenzialmente periferici, impunemente propagandato come la sola vera carità)

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  2. Grandioso Elia, perfetta esposizione.
    Lei ha affermato che papa Giovanni XXIII in punto di morte abbia implorato di chiudere presto il Concilio (mi risulta che anche padre Pio ne supplicasse la chiusura) ma ci sono prove o documenti che lo attestino?
    Perché se così fosse, allora cambierebbe qualcosa per quanto riguarda la sua responsabilità nello sfacelo dei nostri tempi.

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    1. Il dato sulle circostanze della morte di Giovanni XXIII mi è stato comunicato da un amico storico di professione. Gli chiederò delucidazioni sulle fonti.

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    2. Al massimo si sarà pentito nell'ultimo istante...

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    3. Grazie don Elia, per me è molto importante saperlo.

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    4. Sono riuscito a reperire questa fonte:

      http://www.campariedemaistre.com/2014/04/san-giovanni-xxiii-un-papa-con-la-tiara.html

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    5. Grazie padre Elia per il link su papa GiovanniXIII

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    6. Pardon Giovanni XXIII

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  3. [...]Per coloro a cui non piacciono le farse non mancheranno mai veri sacerdoti che rinnovino il Sacrificio; al massimo, se necessario, lo si farà nelle case private, ma non potranno mica farci fuori tutti!...
    Devo cominciare a prendere nome e indirizzo di sacerdoti santi e fedeli alla Chiesa di sempre e a... Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre! (eb.13,8)
    e tutto questo perché... ...Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.(gv. 15,19-20)

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  4. Dio è infinitamente buono e misericordioso e non può punire gli uomini più di quanto non lo facciano da soli loro stessi, i terremoti ci sono sempre stati, ma un tempo si facevano processioni e si invocava Dio, adesso non è più nominato neanche dall'uomo dibiancovestito, dà fastidio, non è PC e abbassa l'audience.Buona domenica, padre e preghi per tutti noi.

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  5. Una scure pende sul nostro collo. Capi chini, gli occhi a terra anziché rivolti al cielo. Giuda è passato all'incasso. Che ne farà dei trenta denari? Li darà ad un centinaio di migranti, carne da macello affidatagli dal suo lugubre padrone, o comprerà il campo ai cui alberi ha deciso di appendere la sua coscienza perversa e quella dell'umanità intera? Una folla intanto percorre una strada, ballano e cantano, sembrano tutti felici. Carri variopinti, tirati da piccoli ciuchi dalle enormi orecchie. Sopra i carri donne soprattutto, con lunghe tuniche nere e cappello a punta, ridono sguaiate e lanciano piccoli topi dalle lunghissime code. Uno stendardo condotto da giullari è preceduto da notabili con panze aguzze,indossano lunghe talari rosse e viola e cappelli a tese larghe con piccoli campanelli. Sui ponti schiere festeggianti, tutte appoggiate alle balaustre, guardano oltre e si salutano, ignari delle onde altissime alle loro spalle. Il cielo è ormai di piombo, piove ma l'acqua non bagna né gli uomini né la strada. Intanto una enorme bandiera variopinta ondeggia, fa vela poi si stende, infine scivola, lunghissima, entra in una grande piazza tutta circondata da un colonnato interminabile. Le colonne più lontane non toccano terra, sospese nel vuoto cambiano colore, ruotano su se stesse poi, come proiettili, schizzano tra le nuvole nere scagliando bagliori di fuoco. In fondo alla piazza si apre un antro nero dove entrano tutti, come inghiottiti da una enorme e vorace bocca nella quale si spengono tutti i canti ed i suoni che erano riecheggiati fino a poco prima. Un canto, come una melodiosa cantilena proveniente da una porticina, attira l'attenzione dei pochi che ancora l'antro oscuro non ha ingoiato. Affacciatisi a quella piccola e stretta porticina vengono accolti da un frate scalzo con un saio lacero. Non una parola, sorride ed indica un altare. Un profumo inebriante di incenso e di nardo pervade la piccola cripta. Una struggente litania cantata da voci mature di uomini e donne riecheggia tra le volte. Alle loro spalle ora la porticina si è richiusa.

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    1. Magnifica parabola, di profondo significato e grande bellezza letteraria. Merita di essere meditata e gustata con calma. Grazie!

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    2. Condivido più di tutto «Dio invia una potenza ingannatrice che acceleri il decorso del male per mettere tutti di fronte a una scelta chiara e ineludibile» ed aggiungo che tale scelta permetterà a Dio di scegliere la popolazione dell'imminente "era di pace". Tra i "cattolici praticanti" sceglierà chi ha deciso di servire Dio e toglierà coloro che hanno deciso di approfittare della Sua misericordia e quindi di "servirsi di Dio": ho ragioni per credere che Dio abbia ritardato la Sua ira per farne scaturire una liberazione («siedi alla mia destra finché non ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi») che durerà per i simbolici mille anni.

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    3. Bravo "S. Eutizio". hai reso benissimo!

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  6. "non crediate che Io sia venuto a portare pace sulla terra;non sono venuto a portare pace ma, una spada",parole evangeliche inequivocabili che ci fanno capire la lotta che stiamo affrontando nel nostro cuore e con gli altri.Il tempo che stiamo vivendo è tremendo,avremo il coraggio della fede?troveremo il coraggio di gridare "VIVA CRISTO RE" a costo della Croce? Si,certo...mi rispondo.Poi penso alle certezze dell'apostolo Pietro e al suo rinnegamento...don Elia come si esce da questo stato di angoscia?

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    1. Abbandonandosi con fiducia incondizionata ai piani della Provvidenza e confidando nelle promesse relative al Cuore Immacolato di Maria. Con la pratica dei cinque primi sabati del mese possiamo ottenere la grazia della perseveranza finale, qualsiasi cosa debba accadere. Di solito Dio non chiede il martirio se non alle anime che ha preparato in precedenza e, in ogni caso, quando arriva il momento concede, a chi è disposto a tutto, le grazie necessarie.

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  7. Carissimo Don Elia, la ringrazio per queste sue riflessioni che leggo sempre e che sono un faro in questo buio nel quale mi sento immmersa.
    Vorrei lanciare una proposta. Diversi anni fa frequentavo un sito 'mistici on line' che aveva, tra le sue caratteristiche, anche quella di coordinare catene di preghiere e di digiuni. Mi piacerebbe poter rifare una esperienza del genere.
    Si svolgeva in questa maniera: chi voleva prenotava un'ora, o mezza, a sua scelta, in una o più giornate, a sua scelta, in cui si impegnava a pregare.
    Il risultato era che c'era sempre, notte e giorno, qualcuno che pregave per le intenzioni del sito.
    Per il digiuno era qualcosa di analogo. In base alle proprie posssibilità, ci si impegnava a saltare colazione,
    pranzo o cena di un giorno. Anche in questo caso, in ogni giorno e ad ogni pasto, c'era sempre qualcuno che
    digiunava. Possiamo provare ad organizzare qualche cosa di analogo, per esempio a partire dalla prossima Quaresima?
    Cate

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    1. Di per sé è un'ottima idea. Il problema è che in questo momento non sono in grado di coordinare un'iniziativa del genere. Bisognerebbe che qualcuno se ne assumesse il compito fornendo un indirizzo di posta elettronica da segnalare sul sito per chi volesse iscriversi.

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    2. Ci sono, anonimo 21,45, organizza tu, comunica indirizzo. Ti anticipo ora preghiera: venerdì 16/17 quando sono già davanti al Santissimo.

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    3. Sto pensando come si potrebbe fare. La soluzione migliore mi parrebbe l'utilizzo di un calendario/agenda on-line condiviso, da inserire in una pagina internet, sul quale ciascuno, in autonomia potrebbe segnare i periodi in cui si impegna a pregare/digiunare. Per la preghiera la soluzione mi parrebbe abbastanza adatta, un po' meno per il digiuno, che non è suddiviso ad ore, ma in tre parti (colazione, pranzo e cena) per ogni giorno. Cosa ne pensate?

      Cate

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    4. Per me va bene. Fatemi sapere cosa devo fare.

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  8. Vorrei condividere con voi, attraverso la visione di "uno scorcio fotografico della religiosità friulana di un tempo, in Fotografie tratte dal Sito dei Beni Culturali della Regione Friuli Venezia Giulia, Basilica delle Grazie, Cerimonia in onore di mons. Luigi Quargnassi (1867-1945)", la meraviglia che fa trasalire il cuore, nel contemplare il Mistero d'Amore che Dio ha riservato per coloro che lo adorano: una pioggia di grazie che scaturiscono dal Santissimo Sacramento dell'Eucarestia e si irradiano sui fedeli che, raccolti in devota preghiera, attendono di riceverLo nel proprio cuore. (Nel link riportato, alla foto numero sette che corrisponde all'elevazione dell'Ostia, ingrandendo l'immagine, e solo in questa, noterete questi raggi luminosi che si irradiano sulle persone presenti e ci svelano la Potenza e Dolcezza della Presenza Reale di Gesù Cristo nell'Eucarestia. In quel preciso scatto fotografico, impresso in una foto d'altri tempi, si ripete la vittoria della Luce sulle tenebre:
    http://traditioliturgica.blogspot.it/2017/02/udine-una-volta.htm

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    1. Bellissimo! Stupefacenti i raggi di luce nella foto 7! Però il link sopra a me non funziona, manca una l in fondo. Quello corretto dovrebbe essere:
      http://traditioliturgica.blogspot.it/2017/02/udine-una-volta.html
      Cate

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  9. Grazie Cate, per la correzione del link. I raggi di luce, alla foto 7 potrebbero essere anche il frutto di riflessi di luce particolari o di usura della foto stessa, ma ciò non diminuirebbe il fascino che esercitano su un cuore innamorato dell'Eucarestia: quei raggi luminosi rimandano a quelle grazie infinitamente maggiori che Gesù riversa nei cuori. In quella foto, c'è un uomo anziano, inginocchiato e prostrato in profonda preghiera, sui gradini che portano all'altare, sulla destra dell'immagine e pare incarnare l'uomo peccatore che, durante la consacrazione, desidera essere più vicino al Pane disceso dal cielo, per essere risanato.

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