Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 24 settembre 2016


L’esorcista e il Vaticano


- Padre Amorth, il satanismo si diffonde sempre di più, il nuovo rituale rende difficile fare esorcismi, agli esorcisti si impedisce di partecipare a un’udienza con il Papa a piazza San Pietro. Mi dica sinceramente: cosa sta accadendo?
- Il fumo di Satana entra dappertutto. Dappertutto! Forse siamo stati esclusi dall’udienza del Papa perché avevano paura che tanti esorcisti riuscissero a cacciare via le legioni di demòni che si sono insediate in Vaticano.
- Sta scherzando, vero?
- Può sembrare una battuta, ma io credo che non lo sia. Non ho nessun dubbio che il demonio tenti soprattutto i vertici della Chiesa, come tenta tutti i  vertici, quelli politici e quelli industriali.
- Sta dicendo che anche qui, come in ogni guerra, Satana vuole conquistare i generali avversari?
- È una strategia vincente. Si tenta sempre di attuarla, soprattutto quando le difese dell’avversario sono deboli; e anche Satana ci prova. Ma grazie al Cielo c’è lo Spirito Santo che regge la Chiesa: «Le porte dell’inferno non prevarranno» [Mt 16, 18]. Nonostante le defezioni e nonostante i tradimenti, che non devono meravigliare. Il primo traditore fu uno degli Apostoli più vicini a Gesù: Giuda Iscariota. Però, nonostante questo, la Chiesa continua nel suo cammino. È tenuta in piedi dallo Spirito Santo e quindi tutte le lotte di Satana possono avere solo dei risultati parziali. Certo, il demonio può vincere delle battaglie, anche importanti; ma mai la guerra.

Lottare per strappare anime al demonio e trattenerle dal precipitare all’Inferno non è mai stato così difficile. Come già nel Gethsemani, Gesù è tradito e abbandonato dai Suoi amici, che dovrebbero parlare e agire in Sua vece. Invece che fanno? Con la complicità passiva degli ignavi, dei tiepidi e delle banderuole, che pensano solo alla poltrona e alla carriera, i rinnegati stanno portando a termine il loro nefasto programma, forti dell’appoggio manifesto del loro caporione. Autorizzando l’adulterio e il sacrilegio, essi sprofondano innumerevoli anime nell’abisso, fomentando ribellione e disprezzo contro i ministri fedeli di Dio. I vescovi argentini – somma ipocrisia – chiedono conferma di una scelta compiuta e praticata da tempo, e il loro ex-primate, che quella prassi già aveva seguito e incoraggiato, risponde che quanto da lui scritto in modo ambiguo (ma non più di tanto per chi legge tra le righe) va effettivamente interpretato nel modo più radicale, cioè in senso contrario alla dottrina cattolica e al Magistero costante della Chiesa.

Uno dei principali estensori dell’esecrando documento sulla gioia dell’amore, del resto, è noto per un trattatello “teologico” sul… bacio, intitolato Sáname con tu boca: un incitamento all’erotismo che, scritto dal rettore dell’Università Cattolica (?) di Buenos Aires, elevato dal conterraneo alla dignità di arcivescovo, spinge a domandarsi da dove gli provenga la competenza in materia. Che ingenuo! Tutti sanno che il celibato sacerdotale, in America Latina, è una fictio iuris; del resto si ventila già che il prossimo sinodo sarà dedicato proprio alla sua demolizione. Se poi ci sono teologi e filosofi che contestano pubblicamente i lampanti errori dell’esortazione apostolica al peccato, il dittatore fa sapere, conversando con il gay friendly arcivescovo di Vienna, che gli oppositori van trattati «con amorevolezza», onde persuaderli dolcemente ad accettare l’inaccettabile. Il fatto è che, in casi come questo, non è tanto l’amorevolezza che si richiede, quanto risposte serie e argomentate alle obiezioni avanzate – risposte che, ovviamente, non saranno mai fornite. E gli oltre duecento cardinali ai quali la lettera è stata inviata? Silenzio su tutta la linea, salvo un paio di coraggiosi presuli emeriti – e quindi fuori gioco.

Alla propaganda del regime basta forse, nel mutismo generale indotto dal terrore, imporre la propria versione come l’unica possibile? Qualcuno potrebbe appellarsi al predecessore e implorare una sua presa di posizione chiarificatrice, cosa purtroppo impossibile. Se però ci fosse chi fantasticasse su un eventuale disaccordo, ecco i libri-intervista in cui l’anziano pontefice dimissionario dà sponda al successore in modo a dir poco smaccato. Peccato però che le bugie – comprese quelle del diavolo e dei suoi accoliti, che sono indubbiamente ben confezionate – abbiano comunque le gambe corte. Eh sì, perché almeno in un caso la distorsione dei fatti è innegabile: laddove si fa dire a Benedetto XVI di aver voluto personalmente il conferimento della direzione dello IOR al barone von Freyberg, dopo la clamorosa rimozione di Gotti Tedeschi. La realtà documentata è invece che essa avvenne a sua insaputa e contro il suo volere, dato che egli stesso lo aveva scelto per il risanamento delle finanze vaticane. Con la sua nota delicatezza, per non sconfessare platealmente il Segretario di Stato il Papa sospese l’esecuzione del provvedimento e tenne con discrezione i contatti con il defenestrato allo scopo di reinsediarlo qualche mese dopo.

Fu così che, il 7 febbraio 2013, Gotti Tedeschi fu convocato in Vaticano per essere informato che, di lì a qualche giorno, avrebbe ripreso le sue funzioni per espressa volontà del Sommo Pontefice. Inspiegabilmente, quattro giorni più tardi, quest’ultimo annunciava le sue dimissioni e dopo appena tre giorni, il 14 febbraio, veniva nominato von Freyberg. Uno sviluppo troppo incongruente per non risultare sospetto… Che cosa è successo in quella settimana, oltre alla temporanea sospensione della Città del Vaticano dal circuito SWIFT? Quali intrecci di denaro e di potere hanno determinato gli eventi? Al centro di tutto, in ogni caso, sembra esserci proprio la questione dello IOR, che è servito – e probabilmente serve ancora – da paradiso fiscale per il riciclaggio di denaro sporco e, forse, anche per finanziamenti illeciti, ciò che papa Ratzinger aveva messo mano a correggere per mezzo dell’uomo da lui scelto. Risultato: entrambi eliminati dalla scena. Ma di che ci meravigliamo, se il Vaticano rigurgita di demòni? Potere, denaro e sesso sono da sempre le trappole preferite dal diavolo per rendere gli uomini suoi schiavi.

L’anziano esorcista, per parlare con tanta franchezza, era sicuramente a conoscenza di fatti che noi ignoriamo, il più delle volte rivelati dagli spiriti immondi o perché costretti o per vanteria. Egli non poteva di certo scherzare su un argomento così serio. Sempre e solo per permissione divina, sembra che Satana, in questo momento, abbia occupato i posti-chiave della Chiesa Cattolica e stia vincendo tutte le battaglie; ma noi sappiamo che Cristo ha già vinto la guerra e che, alla fine, la vera Chiesa trionferà grazie al Suo intervento. Il Signore della storia si servirà di una potenza straniera per sloggiare gli usurpatori e castigarli come meritano; poi, scortati da autobotti di acqua esorcizzata, i Suoi eletti riprenderanno possesso del luogo che è il cuore della cristianità. È proprio quello che, simbolicamente, abbiamo inteso fare con la consacrazione del 4 giugno in San Pietro. Che padre Gabriele interceda ora per noi dal cielo e ci insegni, con la sua testimonianza, a combattere con coraggio e saggezza.
 

11 commenti:

  1. Grazie padre Gabriele e grazie don Elia. Dove e quando e da chi puoi ascoltare parole simili? E' proprio "una grazia di cui dobbiamo rendere grazie tutti i giorni" al vero ed unico Re e Signore della storia. Destano preoccupazione ed angoscia? Forse. Ma come è dolce sapere che l'ora della Verità e della Libertà si avvicina per i "fedeli" e sarà terribile per i traditori. Vieni Signore Gesù.

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  2. Caro don Elia, nella stessa intervista, padre Amorth ci fornisce un metodo molto valido per sapere se nelle nostre diocesi abbiamo un Vescovo Eretico ed indirettamente, cosa potremmo fare:" nessuno oggi accusa un Vescovo di non credere nel demonio" (potrebbe essere invece molto utile sapere se i nostri Vescovi, nominano esorcisti, perché da questo, abbiamo la certezza che combatteranno il Male).
    Queste le due risposte di padre Amorth:
    " Ma la fede rimane intatta, cioè rimane una fede cattolica, se uno non crede nell’esistenza di Satana?
    AMORTH: No. Le racconto un episodio. Quando incontrai per la prima volta don Pellegrino Ernetti, un celebre esorcista che ha esercitato per quarant’anni a Venezia, gli dissi: "Se potessi parlare con il Papa gli direi che incontro troppi vescovi che non credono nel demonio". Il pomeriggio seguente padre Ernetti è tornato da me per riferirmi che il mattino era stato ricevuto da Giovanni Paolo II. "Santità", gli aveva detto, "c’è un esorcista qui a Roma, padre Amorth, che se venisse da lei le direbbe che conosce troppi vescovi che non credono nel demonio". Il Papa gli ha risposto, secco: "Chi non crede nel demonio non crede nel Vangelo". Ecco la risposta che ha dato lui e che io ripeto.
    Mi faccia capire: la conseguenza è che molti vescovi e molti preti non sarebbero cattolici?
    AMORTH: Diciamo che non credono a una verità evangelica. Quindi semmai li taccerei di propagare un’eresia. Però intendiamoci: uno è formalmente eretico se viene accusato di qualcosa e se persiste nell’errore. Ma nessuno, oggi, per la situazione che c’è nella Chiesa, accusa un vescovo di non credere nel diavolo, nelle possessioni demoniache e di non nominare esorcisti perché non ci crede. Eppure potrei farle tantissimi nomi di vescovi e cardinali che appena nominati in una diocesi hanno tolto a tutti gli esorcisti la facoltà di esercitare. Oppure di vescovi che sostengono apertamente: "Io non ci credo. Sono cose del passato". Perché? Purtroppo perché c’è stata l’influenza perniciosissima di certi biblisti, e potrei farle molti nomi illustri. Noi che tocchiamo ogni giorno con mano il mondo dell’aldilà, sappiamo che ha messo lo zampino in tante riforme liturgiche."

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  3. P.Amorth ne 'L'ultimo esorcista' disse che tutto il papato di Benedetto XVI era un potente esorcismo contro satana che mai fu più furioso nei confronti di un papa, del resto lo stesso pontefice aveva richiesto molti esorcisti in Vaticano, alla fine hanno esorcizzato lui.....a lato della questione IOR, ed altre piccole sfumature, bugie bianche, come dicono in Giappone dette perché non si può apertamente dire la verità e Ratzinger è troppo signore, un 'signore molto fine' come disse di lui Fallaci, che in quanto a complimenti era sicuramente scarsissima, e non direbbe mai nulla contro, neanche contro il vdr per via della promessa di assoluta fedeltà e sottomissione annunciata assieme alla declaratio, però a leggere tra le righe del libro-intervista qualcosa in codice la dice. Aspettarsi da lui prese di posizione smaccate, no, ma vedremo se dopo il 30/10 p.v.non trovi il modo di convincere qualcuno che ha il potere di farlo, che dica finalmente qualcosa contro la s-cristianizzazione della ormai ex cc, che si trovi qualche schiena dritta, perbacco, va bene la dittatura e la sacra cadrega, ma caspita, all'animaccia loro non ci pensano? Laudetur Jesu Christus.

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  4. Sono convinta che nulla di ciò che viene attribuito al Papa emerito venga da lui. Neanche le sue stesse parole. Sono così diverse da quelle a cui siamo abituati, nel contenuto e nello stile di scrittura. Quanto all'ultima apparizione, sembrava quasi sedato, mentre recitava un copione. "La Sua bontà è il luogo che abito". Che senso hanno queste parole? Una lusinga inutile che si aggiunge al report giornaliero e alle preghiere dei fedeli al limite dello stucchevole nei foglietti della Messa.

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  5. Lasciamo perdere i panegirici sulla bontà, ha detto pure che si sente 'protetto' in Vaticano, in che senso non è dato sapersi, il nocciolo del discorsetto era tutto racchiuso nell'eucharitomene e sulla substanziazione.......chi vuole intendere.......

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  6. Ho cercato di comprare quanti più libri suoi, soprattutto vecchi, prima che diventino introvabili (in fondo sono scomodi, anche se redditizi).
    Conoscendo contenuti e stile, mi rimane difficile pensare che di punto in bianco si rinneghi, dopo una vita. Il libro intervista non so se comprarlo... Guardacaso, escono fuori polemiche varie su vari fronti, e tac! salta fuori dal nulla un libro mai previsto con domande ad hoc per mettere a tacere tutte le polemiche dell'ultimo minuto... Oltre che per mettere zizzania tra i disillusi che non seguono il pensiero dominante, zizzania che purtroppo ha sortito gli effetti previsti su alcuni di questi, che hanno iniziato a rivoltarsi contro il Papa emerito.
    Quello che doveva dirci, lo ha detto e ribadito fino al 2013.

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  7. A proposito di guerra vi invito ad ascoltare con attenzione il clip che vi mando che ritengo confermato dalla verità dei fatti che sono sotto i nostri occhi. Oggi il grande nemico del mondo non è più la Russia comunista ma l'America massonica e giustizialista..
    Purtroppo l'Italia ha un governo filoamericano succube di Obama e della UE manovrata da Obama e allora si schiererà con la parte sbagliata, cioe con l'America.
    L'Isis combatterà a fianco dell'America perché è sua creatura. Pertanto l' Italia subirà una sorta di punizione divina perché li avrà TUTTO CONTRO:
    L'Isis che odia i cristiani e che ha promesso di piantare la sua bandiera in piazza S. Pietro;
    l'America massonica perché vede pur sempre nell'Italia la roccaforte della fede cristiana;
    e infine anche la Russia perché vede nell'Italia attuale, civile ed ecclesiastica, un tradimento dei valori cristiani che la Russia invece sta recuperando con Putin.
    Tant'è vero che Putin quando è venuto in Vaticano e si è inginocchiato davanti all'icona della Madonna portata in dono al Papa, chiedendogli di consacrare la Russia al Cuore Immacolato di Maria, ha ricevuto un drastico rifiuto da Bergoglio che neppure si è fermato a pregare la Madonna.
    Purtroppo l'Italia sarà punita!!! a meno che gli Italiani non inizino come possono a pregare di più credendo in Gesù come Figlio di Dio e Dio egli stesso, e alla Vergine Maria come Madre di Dio. Troppe fandonie sono state raccontate dagli stessi ecclesiastici sulla figura di nostro Signore. Le punizioni potrebbero essere vicine. Preghiamo: Gesù, Giuseppe e Maria proteggete l' Italia e la famiglia mia.
    Patrizia
    https://youtu.be/KiRWLHNnK4E

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  8. Terribile responsabilità dei Cardinali che hanno eletto il loro idolo, che apre le porte a tutti i loro oscuri desideri, ma Maria protegge i suoi piccoli figli, umili e ubbidienti. A noi cosa resta da fare? Pregare, pregare, pregare, come anche don Curzio Nitoglia scrive:" La conclusione pratica riguardo ad un Papa scellerato che nuoce alla Chiesa è quella data da San Tommaso d’Aquino (IV Sent., dist. 19, q. 2, a. 2, qcl. 3, ad 2): “il cattivo prelato può essere corretto dall’inferiore che ricorre al superiore denunciandolo, e se non ha un superiore ricorra a Dio affinché lo corregga o lo tolga dalla faccia della terra / si non habet superiorem, recurrat ad Deum, qui eum emendet, vel de medio subtrahat”.

    Il Gaetano (De comparata auctoritate, cit., cap. XXVII, p. 182, n. 417-418), alla scuola dell’Angelico (De regimine principum, I, c. V-VI), ha una fiducia illimitata nell’efficacia della preghiera anche nel caso ipotetico dell’eresia del Papa. Quindi siccome l’effetto deve essere proporzionato alla causa il rimedio ad un Papa scellerato non è l’autorità umana, che è di ordine inferiore all’orazione (con buona pace di qualche trombone sfiatato, che reclama “azioni più radicali” per dichiarare deposto papa Bergoglio), ma la preghiera posta da Dio nel supremo grado delle cause seconde. Il Gaetano scrive che, se non siamo capaci di affidarci alla preghiera più che all’azione umana, “facciamo pietà poiché onoriamo il Signore con la bocca, ma il nostro cuore è lontano da Dio” (cap. XXVII, p. 184, n. 420).
    Mons. Vittorio Mondello conclude: “Contro un Papa criminale, per Gaetano, non c’è alcun rimedio se non la preghiera. La Chiesa non è mai abbandonata da Dio, il diritto di deposizione del Papa non è necessario e sarà solo un principio di disordine ” (La dottrina del Gaetano, cit. p. 65). L’Angelico insegna anche che “Dio non abbandona mai la sua Chiesa al punto da non poter trovare ministri sufficienti per le necessità del popolo” (S. Th., Suppl., q. 36, a. 4, ad 1). http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1664_Nitoglia_Deposizione_papa_eretico_secondo_Giovanni_da_San_Tommaso.html

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  9. Anonimo 28 settembre 10.05
    Compri il libro e lo legga attentamente, vero che alcune frasi sono passate al vaglio della censura franceschina, infatti il vdr ha dato l'imprimatur per la stampa, ma ci sono alcuni gioielli incastonati che sono sicuramente suoi e a leggere tra le righe......mio modesto parere, papa Benedetto NON può parlare apertamente e qui mi fermo. Pregare è la nostra unica speranza.

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  10. Benedetto XVI si è offerto vittima espiatrice per preparare il trionfo del Cuore Immacolato di Maria, ben consapevole che gran parte del clero era a lui disubbidiente, modernista e non disposto a lasciargli governare la Chiesa. In questo modo, finché vive, è lui il parafulmine che ripara e intercede per i gravi peccati dei Ministri indegni. L'afflizione grande che lo ha fatto decidere per le dimissioni è stata il rendersi conto dei gravi errori dei Papi precedenti, che conoscevano il segreto di Fatima e non hanno accettato il rimedio divino. Quando se ne è reso conto, era tardi (in questo il demonio lo ha indebolito, ma non vinto e il solo nominarlo durante gli esorcismi, secondo l'esorcista De Meo, lo infastidiva). Questo enorme macigno (la responsabilità dei Papi precedenti), unito alle sue mancanze (non aver agito forse quando poteva farlo), oltre alla grave deriva morale dell'umanità, deve averlo afflitto in una maniera gravissima, tanto da spingerlo ad offrirsi a Dio come vittima, sempre su ispirazione, per porre un rimedio, come un parafulmine, prima del grande castigo, di cui è ben consapevole, a differenza di molti Ministri che si turano le orecchie. Un uomo della sua levatura morale (basta leggere la preghiera di consacrazione del 2010) non può aver lasciato il papato per semplici motivi di salute, ma perché gli mancavano le vere forze (le preghiere dei suoi confratelli) per combattere il Male che si è insediato, in pianta stabile, in Vaticano! Benedetto XVI, solo, a combattere intere legioni di demoni in Vaticano (già presenti dal 2001, secondo padre Amorth), come avrebbe potuto combatterle? Questa deve essere stata la subdola tentazione del demonio, dopo avergli passato in rassegna tutti i tradimenti degli uomini di Chiesa che, da quando era salito al soglio pontificio, deve aver toccato da vicino. Se poi si aggiungono le pressioni continue e gli scandali, non ultimo quello dello IOR, in quelle dimissioni c'è del vero: non poteva contrastare la valanga di male dentro la Chiesa se non con quell'estremo sacrificio, completamente unito e abbandonato alla Volontà di Dio.

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  11. La depressione, il Male del nostro secolo, colpisce anche molti Sacerdoti, come nella testimonianza di Monica Moore, p.192, nel libro di Javien Càmara, Sebastian Pfaffen, Gli anni oscuri di Bergoglio, ed. Ancora: “A quell’epoca un sacerdote che vedevo sempre avvilito, piuttosto magro, come spento e molto serio, faceva la sua comparsa quando la Messa era più o meno a metà e prendeva posto nel suo confessionale. Non mi confessai mai con lui, non solo perché di solito mi rivolgevo ad altri sacerdoti, ma anche perché mi incuteva un certo timore. Il sacrestano di allora, fratello José Bustamante, col il quale parlavo molto prima e dopo la messa, un giorno mi disse, in risposta alla mia domanda sull’estrema serietà di quel sacerdote: “Quel sacerdote è un po’ malato e depresso”. Quel sacerdote, l’ho saputo solo dopo, era Bergoglio, l’attuale Papa".
    Cosa ci si può aspettare da un Sacerdote depresso che poi viene eletto Papa? (La depressione, vista dagli esorcisti è un Male ben più grave, per come viene rappresentata: la persona afflitta da un male di questo tipo ha insensati pensieri ossessivi, ma non riesce a liberarsene. Ha l'anima combattuta. La sua volontà è libera ma oppressa in gran parte da pensieri costringenti e ossessionanti. Si tratta di una serie d'inaspettati assalti che si ripetono in un lungo intervallo del tempo. L'individuo vive continuamente uno stato d'esaurimento, di disperazione, di depressione e di permanenti tentazioni di suicidio. Questi fatti ne condizionano regolarmente i sogni. Solitamente la gente ritiene che questi fenomeni appartengono al settore della psichiatria. Assolutamente comprensibile! Dobbiamo dire, però, che in alcuni casi né l'adoperarsi di uno psichiatra e né l'aiuto di un medico possono fare qualcosa, il che deve far pensare ad un'azione del Diavolo e alla sua presenza . La scienza qui è impotente. Intendere e distinguere adeguatamente lo può solamente, con la misericordia di Dio, un sacerdote che nella sua attività collabori e preghi intensivamente).
    Francesco, nel suo discorso tenuto a Villa Nazareth il 18 giugno 2016, non può confermare i cristiani nella Fede, non avendola, ma invita tutti ad essere in crisi, una vera "opportunità" (per essere facile preda del demonio):
    “Si è mai trovato in crisi con la sua fede?”. Questa è una domanda che fate al Papa! Avete coraggio! “Dove e come ha trovato il modo di riprendersi, non stancarsi e continuare nel suo mandato, da laico, prima, da consacrato, poi?”. Tante volte io mi trovo in crisi con la fede e alcune volte anche ho avuto la sfacciataggine di rimproverare Gesù: “Ma perché Tu permetti questo?”, e anche dubitare: “Ma questa sarà la verità, o sarà un sogno?”. E questo da ragazzo, da seminarista, da prete, da religioso, da vescovo e da Papa. “Ma come mai il mondo è così, se Tu hai dato la Tua vita? Ma non sarà, questa, un’illusione, un alibi per consolarci?”. Un cristiano che non abbia sentito questo, qualche volta, la cui fede non sia entrata in crisi, gli manca qualcosa: è un cristiano che si accontenta con un po’ di mondanità e così va avanti nella vita. Mi hanno detto – perché io non conosco il cinese, con le lingue ho tanta difficoltà,...che la parola crisi, in cinese, si fa con due ideogrammi: uno è l’ideogramma rischio e l’altro l’ideogramma opportunità. E’ vero. Quando uno entra in crisi – come quando Gesù disse a Pietro che il diavolo lo avrebbe messo in crisi [“vagliato”] come si fa con il grano, e tante volte il diavolo, la vita, il prossimo, tante persone ci fanno “saltare” come il grano, ci mettono in crisi – c’è sempre un pericolo, un rischio, un rischio in senso non buono, e un’opportunità. Il cristiano – questo l’ho imparato – non deve avere paura di entrare in crisi: è un segno che va avanti, che non è ancorato alla riva del fiume o del mare, che ha preso il largo e va avanti..Non so: così mi sembra di rispondere."

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