Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 8 novembre 2025


Gloria a Maria Corredentrice!

 

La Santa Sede – ormai lo sappiamo bene – è occupata da una cricca di ecclesiastici empi e immorali che, a causa dei loro vizi, vengono manovrati da poteri occulti che usano l’autorità della Chiesa per distruggerla dall’interno. La nostra fede non deve tuttavia rimanerne scossa, poiché questa sarebbe la più splendida vittoria del diavolo. È certamente motivo di profondo dolore che la nostra Madre celeste sia offesa proprio da coloro che, in virtù dell’ufficio, dovrebbero onorarla e farla onorare; se però consideriamo ogni fatto alla luce della Provvidenza, che permette il male per trarne del bene, la prospettiva si modifica e ne riceviamo profonda consolazione.

Effetto contrario

Il turpe personaggio indebitamente collocato nel ruolo di custode della dottrina continua a vomitare – né potrebbe esser diversamente – ciò di cui è ricolma la sua povera anima in via di perdizione. L’esperto di baci ed erotismo, non pago di aver autorizzato impossibili “benedizioni” di concubini e sodomiti, ha poi imposto un insieme di norme di discernimento che non servono a discernere nulla ma promuovono abusi e incertezze circa presunti fenomeni soprannaturali. Adesso osa attaccare la dottrina mariana quale si è esplicitata in due millenni di Magistero, teologia e insegnamento di Santi e Dottori. La sua sfrontata tracotanza è peggiore persino dell’avversione dei demoni, costretti a sottomettersi alla signoria della Santissima Vergine.

Questo attacco, nondimeno, sta ottenendo benefici effetti: non soltanto quello di far reagire il corpo ecclesiale, come già la vergognosa dichiarazione Fiducia supplicans, ma anche quello di provocare un rinnovato interesse, a livello accademico e popolare, per quella verità di fede, ormai ampiamente riconosciuta, che è la Corredenzione di Maria. Non è ora il momento di soffermarsi sulle molteplici ragioni di tale dottrina; ci limitiamo invece a riportare l’acuta osservazione di un sacerdote secondo cui l’infelice nota vaticana costituisce un provvidenziale incentivo alla sua definizione dogmatica, visto che un evento del genere si rende di solito necessario quando un dato della Rivelazione viene contestato oppure ha bisogno di esser chiarito una volta per tutte.

Il trionfo di Maria

L’impiego dell’infallibilità pontificia in ambito mariologico, negli ultimi due secoli, ha innescato enormi progressi sia nella teologia che nella pastorale e nella vita dei fedeli. Che la dottrina della Corredenzione sia sancita come dogma, a nostro parere, è essenziale al trionfo del Cuore Immacolato di Maria. Non sappiamo quando ciò avverrà ma, a tal fine, è sicuramente necessario un papa che sia consapevole del mandato ricevuto e lo attui come si deve; quello attuale sembra limitarsi a portare avanti la linea stabilita in precedenza assecondando l’agire di coloro che lo circondano. Il Sommo Pontefice non può approvare un testo che contraddice il Magistero di numerosi suoi predecessori e tradisce palesemente un intento preordinato, citando in modo tendenzioso solo le fonti che tornano utili e omettendo quelle che smentiscono la tesi prestabilita.

D’altra parte la nota, come già la dichiarazione, non è una delle forme del Magistero autentico e, di conseguenza, è priva di ogni vigore obbligante per la coscienza. Quando un dicastero della Santa Sede vuol dare indicazioni in materia di dottrina, morale o diritto canonico, emette un’istruzione, ossia un testo che ha valore di legge. In questo caso possiamo invece tranquillamente ignorare quel papocchio illeggibile non soltanto per la lunghezza, ma soprattutto per l’argomentare confuso e non convincente, nel quale si smarrisce perfino un esperto in materia; il cumulo di dati e citazioni pare più adatto a un procedimento mistificatorio che a un’esposizione imparziale e serena. Si direbbe che gli autori stessi volessero evitare di impegnare l’autorità del Magistero contando unicamente sull’eco mediatica, ampia e immediata ma destinata a spegnersi dopo poco tempo.

«Colui che abita nei cieli li irride e il Signore se ne fa beffe» (Sal 2, 4); tu non curartene affatto, ma «lascia che il mormoratore muoia fuori con la sua bestemmia» (san Gregorio Nazianzeno, Orationes, 45, 23: PG 36, 24). Noi abbiamo un posto privilegiato che nessuno al mondo potrà toglierci: sotto la Croce con Maria, come Giovanni; tutto ciò che dobbiamo fare è soffrire, offrire e offrirci, in unione al Redentore e alla Corredentrice, per il bene della Chiesa e la salvezza del mondo. Là non soltanto siamo assolutamente al sicuro, ma possiamo pure ricevere, attraverso la Mediatrice di tutte le grazie, la gioia ineffabile dello Spirito Santo, di cui nessuno al mondo potrà privarci; là troviamo la nostra Genitrice, che ci circonda di cure amorosissime, come la migliore delle madri, e dalla quale nessuno al mondo potrà mai strapparci.

Donna, se’ tanto grande e tanto vali, / che qual vuol grazia ed a te non ricorre, / sua disïanza vuol volar sanz’ali (Dante Alighieri, Paradiso, XXXIII, 13-15).


22 commenti:

  1. Grazie don Elia! Attendevo fiduciosa questo suo intervento su Maria Corredentrice e Mediatrice di tutte le grazie.
    Di fatto, è verità, sui social tutti i cattolici che amano la Madre Santissima sono intervenuti in difesa di questo titolo!
    Coloro che odiano il Signore e offendono la Sua e nostra Santa Madre, con questo documento, hanno ottenuto un'eruzione di commenti in difesa del bellissimo titolo che, in molti speriamo, venga riconosciuto presto come Dogma.
    Inoltre, basta prendere anche solo un indice del Nuovo Testamento per trovarvi tutti i riferimenti a Maria Santissima. Il Vangelo nessuno può confutarlo e nessuno può oscurare la Luce della Verità, perchè la Parola di Dio è vera ed è eterna.


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  2. Nemo propheta in patria, in questo luogo tuttavia Maria è onorata in 280 lingue.

    Il 15 luglio 1920, il neo Patriarca di Gerusalemme, l'italiano Luigi Barlassina, fece il suo ingresso solenne nella Basilica del Santo Sepolcro. In questa occasione, decise di consacrare la Palestina sotto la protezione della Madre di Dio, la vera sovrana di questa terra che le crescenti tensioni tra arabi ed ebrei stavano lentamente iniziando a lacerare - sarebbero poi sfociate nei disordini del 1929, quindi nella Grande Rivolta del 1936-1939. “Ti supplichiamo di volgere uno sguardo compassionevole sulla Palestina, terra che è Tua più di ogni altra, perché Tu l'hai abbellita con la Tua nascita, con le Tue virtù, con i Tuoi dolori (...) Avvolgila di una protezione tutta speciale; dissipa le tenebre dell'errore là dove ha brillato l'eterno Sole di giustizia”, supplica Mons. Barlassina in una preghiera da lui stesso composta e dedicata alla “Regina della Palestina”.
    Il Patriarca decise di rendere ancora più concreta questa protezione erigendo un Santuario dove la Vergine Maria potesse essere onorata dai fedeli della diocesi di Terra Santa, con il titolo di “Regina della Palestina”. La scelta del luogo ricadde su Deir Rafat, a metà strada tra Tel Aviv e Gerusalemme, una regione in cui le Sacre Scritture descrivono alcune delle imprese di Sansone, l'ultimo giudice dell'antico Israele (Giudici, 13-16). La costruzione del Santuario, progettato da Maurizio Gisler (1855-1940), benedettino dell'Abbazia della Dormizione, ebbe inizio nel 1925, fu completata nel 1927 e venne inaugurata l'anno successivo dallo stesso Mons. Barlassina.

    La volta della chiesa, così come parte delle pareti, sono state decorate da un artista palestinese che, su richiesta del Patriarca, ha dipinto il celebre saluto dell'Arcangelo Gabriele alla Vergine di Nazareth - “Ave Maria” - in 280 lingue. A sinistra della navata si trova un dipinto di una suora francescana, che raffigura la madre di Cristo che benedice la Terra Santa, dal Monte Carmelo a Gerusalemme, mentre due angeli le offrono rispettivamente lo scettro e la corona, simboli della sua regalità.

    Il Santuario mariano accoglie cristiani di tutte le confessioni, ma anche ebrei e musulmani. Cosa vengono a cercare qui? «Un luogo di pace; un luogo per pregare; un luogo dove potersi sentire al sicuro, in cui essere accolti per quello che si è, una persona da amare; vengono a cercare una testimonianza di Fede», rispondono le monache di Betlemme. Cristiani, ebrei e musulmani si stringono così ai piedi della Regina della Palestina, per deporre lo stesso desiderio e la stessa preghiera: la pace del cuore, la pace nelle famiglie e la pace per questa bella terra di Gesù.

    O Maria Immacolata, dolce Regina del cielo e della terra, noi qui prostrati ai piedi del Tuo trono regale, pienamente fiduciosi nella Tua bontà e nella Tua illuminata potenza, Ti supplichiamo di volgere uno sguardo compassionevole sulla Palestina, terra che è Tua più di ogni altra, perché Tu l’hai abbellita con la Tua nascita, con le Tue virtù, con i Tuoi dolori; questa terra dove Tu hai dato al mondo il Divino Redentore. Ricordati che proprio in questa terra Dio ti ha scelta nostra Madre e dispensatrice di grazie. Veglia sulla Tua patria terrena, avvolgila di una protezione tutta speciale; dissipa le tenebre dell’errore là dove ha brillato l’eterno Sole di giustizia. Fa’ che si realizzi presto la promessa del Tuo Figlio Divino di formare un solo gregge sotto un solo pastore. Degnati infine di ottenere per noi tutti la grazia di servire Dio in santità e giustizia tutti i giorni della nostra vita, sicché nell’ora della nostra morte, per meriti di Gesù e per la Tua materna assistenza, passiamo dalla Gerusalemme terrena a quella celeste. Così sia.

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    1. Non dimentichiamo però che la preghiera autentica si fonda sull'unica vera fede e non deve limitarsi a chiedere benefici temporali, bensì mirare alla salvezza eterna. I non cristiani che visitano santuari cristiani hanno bisogno di essere guidati alla verità, come giustamente espresso da monsignor Barlassina: "Dissipa le tenebre dell’errore là dove ha brillato l’eterno Sole di giustizia".

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  3. La strategia comunicativa della Santa Sede somiglia sempre più, ahimè, a quella sovietica: il comitato centrale del partito decide cosa si può o non si può pensare e dire. Così non si accorgono che la base non li ascolta più; gli unici a seguirli sono quelli che hanno già le loro idee oppure i cortigiani che, per avanzare di posizione, li compiacciono sempre e comunque.

    La manipolazione della Scrittura e dei Padri, d’altronde, è un metodo in voga fin dal Vaticano II: si cita soltanto quel che fa comodo, eventualmente censurandolo o interpolandolo. Giusto per fare un esempio, il testo di san Gregorio Nazianzeno sopra citato, nella Liturgia delle Ore (vol. II, p. 362), appare così: «Lascia che il mormoratore, del tutto ignaro del piano divino, muoia fuori con la sua bestemmia»; l’inciso "del tutto ignaro del piano divino" (aggiunto forse per scusare il cattivo ladrone?) manca sia nell’originale greco che nella traduzione latina.

    Nel giro di pochi mesi, questo pontificato si è già completamente squalificato; la Provvidenza ci ha messo poco a dissolvere ogni illusione – salvo per chi non vuol vedere né sentire, ostinandosi con ingenuità a sperare chissà quali concessioni.

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  4. Il valentissimo esperto di baci ed erotismo ha dimostrato il singolare carisma di scatenare rivolte contro ciò che proviene dal Vaticano: sarà pure quella una strategia volta a delegittimare la Chiesa? Comunque sia: se in giro ci fosse qualche leone, ne chiederebbe le dimissioni immediate. Un tempo si sarebbe ricorsi al fuoco; ma perché sprecare tanta legna e fatica, quando lì accanto scorre il Tevere?

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  5. Uno degli intenti di questi interventi vaticani sembra quello di esasperare i cattolici fedeli per spingerli a uscire dalla Chiesa. Facciamo attenzione a non cadere in questa trappola!

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  6. Non solo il titolo mariano oggi osteggiato dal DDF è stato insegnato da papi e santi, ma la Santa Sede ha anche ricevuto innumerevoli suppliche per la sua definizione dogmatica. Lo strano caso del titolo Mediatrix gratiarum: pure Leone XIV lo usa, Fernández lo contesta. La Bussola intervista il mariologo Mark Miravalle.
    https://lanuovabq.it/it/corredentrice-i-fedeli-spingono-per-il-dogma
    E poiche' sentir di Maria non ci basta mai, continuiamo a parlare, pensare,centellinare di Lei Madre di Dio. Santa giornata con Maria, in Maria, per Maria.

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  7. A MARIA REGINA DEGLI APOSTOLI
    «O Immacolata Maria» Corredentrice del genere umano

    Composta dal Beato Giacomo Alberione tra il 1920 e il 1922 sulla traccia di una preghiera analoga del cardinal Richelmy di Torino,questa orazione compare già nella prima edizione del manuale di preghiere della famiglia Paolina. https://t.me/promessedellaMadonna

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  8. Il termine Corredentrice comparve per la prima volta nel XV secolo e quasi subito divenne oggetto delle attenzioni del Santo Uffizio. Prima di allora vi erano state le dispute tra francescani e domenicani. Dopo di allora nessun papa ha portato avanti la necessità di un quinto dogma. Si arriva poi alle false apparizioni dove Maria diventa idolo a uso e consumo delle varie tribù di esaltati (Apparizioni di Amsterdam , Medjugorje , Valtortiani e via dicendo). Mi stupisce Padre che non se ne avveda , visto che tante volte ha stigmatizzato il fenomeno

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    1. La dottrina della Corredenzione non ha certo bisogno delle false apparizioni per affermarsi. Se il diavolo ne fa oggetto di pretese rivelazioni, è per screditarla.

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  9. Sono insorti sui social da tutto il mondo commenti di cattolici indignati

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  10. Grazie don Elia per le sue spiegazioni. Io provo una grande tristezza e un grande senso di impotenza. Mi sento sempre più confusa e ho l'impressione di sbagliare qualunque cosa pensi o faccia. Che Dio ci guidi al discernimento e faccia emergere con estrema chiarezza la Verità. Non quella che voglio io o un altro, ma la Sua Verità e la Sua Volontà. Tutto il resto cresce. Che Gesù abbia misericordia e accorci i tempi di questa desolazione.

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    1. Recita il Rosario invocando all'inizio lo Spirito Santo con l'inno "Veni, Creator Spiritus".

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  11. Padre Angelo Bellon si Amici Domenicani, in una vecchia risposta, chiarisce che sarebbe forse opportuno parlare di cooperatrice della redenzione. E questo sarebbe il significato del termine correndentrice. Potrei avere una sua opinione al riguardo? Non sono teologo e non mi sono mai posto il problema; tuttavia vorrei comprendere meglio il rapporto tra correndentrice/ cooperatrice della redenzione e Gesù Cristo unico Salvatore. Grazie

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    1. "Cooperatrice della Redenzione" è un'esplicitazione del termine "Corredentrice", che è una designazione più breve e mette in risalto la strettissima unione tra Gesù e Maria nel compimento dell'opera redentiva. Si tratta certamente di una cooperazione dipendente dalla grazia del Figlio e subordinata al Suo ruolo ma, per volere di Dio, essenziale e inseparabile; per questo si può parlare di causalità strumentale secondaria, congiunta all'umanità che il Verbo da Lei ha assunto quanto alla carne e al sangue.

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  12. La Chiesa è fatta soprattutto da uomini e peccatori. Vi è un caso controverso su Maria Corredentrice. L’apparizione di Lipa nelle Filippine ad una postulante carmelitana iniziata nel 1948 fu quasi subito dichiarata mendace nel 1951 dal Vaticano ricostruisco in particolare per l’influsso del nunzio apostolico, l’italiano Vagnozzi, che non era in sintonia con la veggente, per aver abbandonato il convento per malattia la apostrofò addirittura come il Diavolo. La commissione giudicante escluse sia il vescovo di Lipa, Verzosa, che il vescovo ausiliario competente sul convento, Obviar, ora venerabile, il secondo era particolarmente vicino alla veggente, ambedue se non del tutto favorevoli certamente non prevenuti. La badessa del convento, anch’essa partecipe di alcune rivelazioni, fu ridotta al silenzio da Vagnozzi e poi rimossa, il vescovo di Lipa anche per motivi di salute fu emarginato e si ridusse poi a sopravvivere in condizioni disagiate, oggi tuttavia è in corso la causa di beatificazione. Decenni dopo il vescovo locale Arguelles, scavalcando il giudizio papale, a seguito di indagini approfondite, dichiarò l’apparizione vera a settembre 2015. Il vescovo dichiarò anche che nel 1951 non vennero inviati neppure documenti circostanziati in Vaticano determinando l’esito. Il Vaticano ribadì, a dicembre 2015, il giudizio del 1951 e in seguito lo dichiarò definitivo. Il vescovo si attenne poi al giudizio. Credo che un non ingenuo, a prescindere dalla obbedienza dovuta ai pronunciamenti della Santa Sede e ai limiti imposti all’azione di un vescovo locale, magari con conflitti di interesse ma anche con maggiore conoscenza della situazione, debba interrogarsi sulla rapida e sembra manipolata indagine del 1951 e sulla repentina smentita del 2015, giunta in poche settimane. Lipa è anche nota per i petali di rosa con l’effigie di Maria.

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  13. Figli di Giuseppe nel mondo che svilisce la paternità
    Tra le pagine di padre Serafino Tognetti si possono sperimentare la protezione e la compagnia del padre putativo di Gesù. Un santo controcorrente ma che proprio per questo sa indicare la strada a un'umanità orfana che vaga tra le tenebre del non-senso.
    https://lanuovabq.it/it/figli-di-giuseppe-nel-mondo-che-svilisce-la-paternita
    11_11_2025 (S. Martino di Tours, nel giorno della sua Festa)
    Scrivere un libro su san Giuseppe, oggi, può sembrare una operazione spericolata. Per diversi motivi: innanzitutto perché ne sono già stati scritti tanti, e poi perché in realtà di san Giuseppe – almeno dalle Sacre Scritture – si sa davvero poco.
    Cosa si può dire, ancora, che non sia già stato detto?

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  14. Maria Corredentrice e Mediatrice, una Nota stonata e disonesta
    https://lanuovabq.it/it/corredentrice-e-mediatrice-una-nota-stonata-e-disonesta
    L'equivalente di 100 Gloria alla SS.Trinita'
    per i "figli prediletti" della SS.Vergine .Amen!

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  15. Don Spataro: note sul Documento DDF su Maria Corredentrice.
    https://blog.messainlatino.it/2025/11/don-spataro-note-sul-documento-ddf-su.html#more

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  16. "Alla Nostra aetate mancano i requisiti del Magistero autentico; essa, pertanto, non obbliga minimamente la coscienza dei cattolici. Perciò, malgrado i tentativi di risuscitarla, è meglio lasciarla sepolta nell’oblio e ribadire quanto afferma il Catechismo sulle false religioni." (La Scure di Elia, 15.11.2025)

    Ecco dunque cosa dice il catechismo, che non è sepolto ma contiene le verità obbligatorie per definirsi cattolici, su una delle false religioni:
    CCC
    841 Le relazioni della Chiesa con i musulmani.
    «Il disegno della salvezza abbraccia anche coloro che riconoscono il Creatore, e tra questi in primo luogo i Musulmani, i quali, professando di tenere la fede di Abramo, adorano con noi un Dio unico, misericordioso, che giudicherà gli uomini nel giorno finale».

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    1. Intendevo il Catechismo di san Pio X (nn. 224 ss).
      Il Catechismo della Chiesa Cattolica, in quel punto come in altri, ripete testualmente le affermazioni ambigue contenute in LG 16 e NAe 3. Il disegno della salvezza abbraccia certamente tutti gli uomini (compresi i musulmani), in quanto ogni uomo è chiamato a convertirsi a Gesù Cristo e ad entrare nella Chiesa col Battesimo. Il "Dio unico" adorato dai musulmani non è certo la Santissima Trinità, che essi negano recisamente, così come l'Incarnazione e la morte redentrice del Figlio di Dio; in che senso, allora, adorano "con noi" un unico Dio?

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  17. Rivelatore
    Leggere Staglianò per capire l'allergia alla Corredentrice
    Bisogna essere particolarmente grati a mons. Antonio Staglianò, presidente della Pontificia Academia Theologica, perché ha il merito di aver portato alla luce quanto nella Nota dottrinale Mater populi fidelis era rimasto sullo sfondo. E in fondo. È infatti solamente al § 74 che ritroviamo la vera anima del documento, allorché viene riportata l’Udienza di Francesco (24 marzo 2021), nella quale il Papa affermava che Maria «è più discepola che Madre».
    https://lanuovabq.it/it/leggere-stagliano-per-capire-lallergia-alla-corredentrice
    D.ssa Luisella Scrosati
    Editoriale 15.11.2025

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