Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 18 maggio 2019


Incontro con Cristo




L’errore oggi più diffuso, riguardo alla vita spirituale, è uno dei capisaldi del modernismo: è l’idea che la fede nasca da un’esperienza soggettiva, piuttosto che dall’adesione della coscienza alla verità rivelata da Dio e insegnata dalla Chiesa. È innegabile che la fede vissuta conduca ad una certa esperienza di quanto creduto, ma ciò richiede dapprima l’accoglienza di una dottrina che la ragione riconosce credibile e alla quale la coscienza obbliga ad aderire. L’esperienza mistica, in altre parole, è un punto d’arrivo, non un punto di partenza – e non potrebbe essere altrimenti. La fede, infatti, è anzitutto una forma di conoscenza; il suo contenuto supera la razionalità umana, ma non la elimina e richiede quindi l’assenso della ragione, il quale presuppone a sua volta l’esame degli argomenti razionali che lo giustificano (i cosiddetti praeambula fidei).

Individuare il fondamento dell’atto di fede in un preteso incontro con Cristo significa porre tutta la vita cristiana su una base incerta e malferma, in quanto fatto puramente soggettivo e imponderabile. Il più delle volte, in realtà, si tratta di un’esperienza emotiva ottenuta artificialmente, creando un contesto psicologico capace di toccare bisogni affettivi elementari e di scatenare così reazioni di tipo sentimentale che innescano un meccanismo di reiterazione. Di fatto, poco o nulla è cambiato in ciò che l’uomo ha di più proprio e che lo costituisce come persona, ossia l’intelletto e la libera volontà: non si è verificata alcuna presa di coscienza né si è assunta alcuna risoluzione pratica, ma ci si è limitati a godere di una sensazione esaltante o consolatoria di breve durata, che occorrerà inevitabilmente riprodurre a scadenze regolari. Non c’è niente di soprannaturale in tutto questo; siamo ancora sul piano della natura decaduta, chiusa ed estranea alla grazia.

Tale tentativo di salvarsi da sé, questa sorta di autoredenzione che fa un uso strumentale di nomi e termini propri della fede cristiana (ai quali però, per mancanza di cognizione, manca un contenuto preciso) si rivela oltretutto una sottile e invasiva forma di manipolazione psicologica. Chi va in chiesa, normalmente, non si aspetta che qualcuno faccia leva sulle sue ferite e carenze affettive al fine di creare in lui una dipendenza dalla proposta “spirituale” offerta. A prescindere dalla buona fede soggettiva dei propagandisti, che ne sono a loro volta vittime, è di per sé un modo di procedere profondamente disonesto, poiché aggira la coscienza dell’individuo per spingerlo a dare un assenso non adeguatamente riflettuto e consapevole, quindi non abbastanza libero. Proprio questo, tuttavia, è il meccanismo sfruttato da quasi tutte le iniziative di pastorale giovanile, animazione vocazionale o reclutamento nei movimenti ecclesiali… della “primavera” postconciliare.

L’illusione di una conversione a buon mercato, che non esige alcuna seria revisione di vita ed effettiva rinuncia al peccato, rende le persone vieppiù refrattarie alla grazia, sorde ai richiami della verità, insensibili al peccato, anche grave. La presunzione di aver già raggiunto, d’un sol balzo, il culmine dell’esperienza cristiana impedisce ogni crescita reale nella vita interiore e nella pratica delle virtù, mentre la moralità di questi ferventi proseliti si degrada progressivamente, di scusa in scusa e di compromesso in compromesso. Quei comportamenti peccaminosi che, fino a sei anni fa, dovevano ancora ipocritamente mimetizzarsi, ora vengono anzi sbandierati come conquiste evangeliche della nuova èra. Vivere in adulterio permanente o praticare la sodomia “da cristiani”, con la gioia fasulla di sentirsi continuamente perdonati, pur senza pentimento ed emendazione delle colpe, sembra esser diventato l’obiettivo del secolo.

Ma chi hanno realmente incontrato quelle persone? Gesù Cristo o, nel migliore dei casi, un oggetto della loro fantasia malata? Come possono credere in chi neanche conoscono? In tutte le conversioni autentiche è necessaria almeno una conoscenza iniziale di Lui; in quelle straordinarie, nel caso essa manchi, viene infusa per via soprannaturale. Nel peggiore dei casi, invece, ci si è imbattuti nel demonio travestito da angelo di luce o piuttosto da manipolatore della psiche, con le sue ciarle suadenti e i suoi modi accattivanti. In realtà, per fare esperienza – come dicono – dell’incontro con qualcuno che non si vede né si ode fisicamente, bisogna necessariamente servirsi di quella mediazione che Egli stesso ha stabilito, cioè della Chiesa. Solo mediante il suo Magistero e la grazia dei suoi Sacramenti si viene a contatto con Cristo in modo certo, reale e oggettivo; a mano a mano che si consolida e approfondisce l’unione con Lui, poi, sarà altresì possibile sviluppare una relazione personale che sia oggetto, in certo qual modo, di esperienza diretta.

Proprio per evitare che il credente, a questo riguardo, si smarrisca nella selva dell’immaginazione, scambiando per fatti soprannaturali fenomeni meramente psicologici o addirittura patologici, Dio ha disposto che la via della vita mistica attraversi più fasi di dolorosa purificazione, mentre l’autorità ecclesiastica ha sempre effettuato un discernimento accurato, almeno fino a mezzo secolo fa. I falsi misticismi si riconoscono subito dalle manifestazioni di superbia, presunzione e disobbedienza che denunciano lo stato di un’anima non purificata e nemmeno disposta a passare per il crogiuolo del fuoco divino. Chi volesse esemplificazioni pratiche oggi ne trova a iosa, sia perché la gerarchia non vigila più né sui fenomeni straordinari né sulla qualità degli itinerari proposti dalle aggregazioni cattoliche, sia perché il clima generale, rapidamente delineato all’inizio, favorisce le mistificazioni. In certi casi, queste ultime hanno dato luogo a movimenti mondiali che coinvolgono milioni di persone; si impone allora la domanda: quante di esse, seppure in buona fede, si sono “convertite” a questa o quella esperienza, anziché a Gesù Cristo?

Non è una disquisizione di natura accademica, ma una questione di primaria importanza per il bene spirituale di tante anime che rischiano di avvelenare la propria vita di fede con surrogati nocivi. Il diavolo è riuscito addirittura a spacciarsi per la Madre di Dio – benché imitandola in modo goffo e maldestro – per tempi prolungati; ma le sue contraffazioni non sono mai perfette e si tradiscono regolarmente per qualche difetto più o meno vistoso. Se la mancanza di un’adeguata formazione in materia non ci consente di discernere in modo autonomo (visto che la gerarchia è latitante), esiste un criterio ben chiaro che chiunque può applicare da sé: non bisogna giudicare un fenomeno in base a quel che ognuno prova soggettivamente, bensì a partire dalle sue caratteristiche oggettive, che devono rispettare in tutto l’assoluta santità e perfezione di Dio; qualsiasi difetto o anomalia deve pertanto metterci salutarmente in guardia e farci decidere, come minimo, di sospendere il giudizio.

Qualora si rilevino evidenti errori dottrinali o indizi di immoralità (come disobbedienza, menzogna, interesse di lucro o abuso della credulità popolare), è obbligatorio negare l’assenso e smettere di frequentare luoghi e presunti veggenti, poiché si è responsabili davanti a Dio non soltanto di aver acconsentito all’inganno, ma anche di averlo pubblicamente ratificato con la propria partecipazione. Deus non irridetur: non ci si prende gioco di Dio; prima o poi se ne pagano le conseguenze. Per andare sul sicuro, prediligiamo i santuari ufficialmente riconosciuti dall’autorità competente prima che scoppiasse la crisi nella Chiesa, nei quali la Madonna accoglie i Suoi sinceri devoti senza lasciarli nell’incertezza, anzi accendendo in loro il desiderio della perfezione e colmandoli maternamente di tutte le grazie necessarie a raggiungerla.

23 commenti:

  1. Stimatissimo P. Elia,

    la ringrazio per questa bellissima catechesi, che rinfranca lo spirito con la sua chiarezza e oggettività. Credo di ravvisare un riferimento ad una realtà di presunte apparizioni che conosco anche se indirettamente. Molti anni fa mia madre fu una tra le prime pellegrine a rendersi personalmente sul luogo. In quell'occasione ella disse di essere stata testimone oculare di un "miracolo del sole" che cerco' di immortalare con una vecchia cinepresa super 8. Non ho mai avuto motivo di dubitare della sua testimonianza di credente estranea a facili esaltazioni, tanto più che, come molte altre persone, ella fisso' il sole per diversi minuti senza riportare alcun danno. Eppure, mie recenti letture che hanno messo in evidenza tutti i problemi che Lei nomina (incoerenze dottrinali, sospetto di lucro dei veggenti, etc.) mi rendono quasi impossibile credere alla natura divina del fenomeno. Come posso conciliare quelle che mi sembrano evidenze "dottrinali" contrarie, con l'assoluta buona fede ed affidabilità della testimonianza di mia madre? Si tratterebbe anche in quel caso di un inganno demoniaco? La ringrazio per la sua attenzione. Roberto

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    1. Carissimo Roberto, non si tratta di dubitare della testimonianza di Sua madre né della buona fede di lei, ma di discernere la reale natura e origine di un fenomeno, che potrebbe anche avere una spiegazione naturale o preternaturale.

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  2. Stimato Don Elia, penso che le sue parole si applichino perfettamente anche alla realtà del Cammino Neocatecumenale, vero e proprio cancro nella Chiesa.

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  3. Padre Elia, quanto settimanalmente scrive attesta che lei è singolarmente aperto all'azione di grazia che procede dallo Spirito di sapienza e di intelligenza, di consiglio e di pietà, in un grado davvero raro.
    Davvero, lei come pochi rinsalda nella Speranza, perché costituisce una prova vivente della verità delle parole di Nostro Signore: "Et ecce Ego vobiscum sum omnibus diebus usque ad consummationem saeculi".
    Grazie.

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    1. Rendiamo gloria a Lui solo e procediamo sicuri, con l'aiuto della Sua grazia, sotto il manto di Maria.

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  4. In questa analisi lei presenta un problema che ha una dimensione individuale ed una collettiva.
    Bisogna capire cosa si possa intendere con la parola "incontro", che per me ad esempio è una mano tesa, una scintilla che può accendere il fuoco, non alimentarlo, una sorta di chiamata alla conversione, o a una fedeltà maggiore ad esempio.Certamente se non genera in te un desiderio di cambiamento, ma resta solo un'esperienza dalla quale non trai alcun giovamento spirituale, questo incontro è solo un'occasione persa. Se poi si chiama incontro il dover "sentire qualcosa", si fa dipendere la fede da delle "sensazioni". Non voglio dire che non si possano provare una gioia ed una consolazione particolari a volte, ma di certo non si ottengono in maniera automatica frequentando determinati posti.
    Per non parlare di chi pretende di avere il Signore "in esclusiva" durante degli incontri di gruppo, dove il tempo e i modi si usano più che altro per sedimentare un legame tra le persone, invece che per istruirle. Venute meno le relazioni, viene meno la fede. Non vado oltre per non finire fuori tema...

    Una gran confusione si crea quando si dice che il Signore ci ama "per come siamo", senza approfondire la cosa, perché di fatto passa il messaggio che nessuno debba cambiare nulla di sé e, purtroppo, molti cadono nel tranello che allarga la via e vivono "con la gioia fasulla di sentirsi continuamente perdonati, pur senza pentimento ed emendazione delle colpe", come giustamente spiega lei. Però nessuno si preoccupa della fine che possono fare queste persone, non si parla mai di inferno e tantomeno di peccati mortali, finché "non si ammazza nessuno". Non si insegna a prendere sul serio la vita e l'essere cristiano, privando così queste persone delle tante grazie che possono ricevere. Si imposta la Chiesa come se non si ci fosse Dio, o non si confidasse nel Suo intervento, e si dovesse costruire e risolvere tutto con metodi da uomini.

    Quanto alle rivelazioni private, io parto dal presupposto che comunque non aggiungeranno nulla di nuovo alla Rivelazione. Però con questo discorso torniamo alle "esperienze", al voler trovare qualcosa di tangibile per alimentare una fede debole: il problema è sempre lo stesso, ma in questo caso le persone cercano il soprannaturale nello straordinario, perché non hanno avuto gli strumenti o la grazia di poterlo riconoscere nell'ordinario delle loro vite.

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    1. Concordo pienamente.
      Un "incontro" con il Signore può indubbiamente consistere in un fatto o una parola che rende possibile una vera conversione di vita, così come la pace e la consolazione che la seguono sono una genuina esperienza di Dio. Tutto questo, però, presuppone il coinvolgimento della coscienza e della volontà; non è qualcosa che comincia e finisce con un'emozione piacevole o con un legame umano, terminati i quali, effettivamente, svanisce anche la "fede".
      Il tranello del "Dio che ci ama così come siamo" autorizza tante persone fragili, incoerenti o irresolute a perseverare nell'ambiguità o nel peccato vero e proprio. Dato che ci ama sul serio, Dio non ci lascia così come siamo, ma ci sprona a cambiare in meglio e ci dona le grazie necessarie per farlo; a noi il compito di collaborare con la nostra buona volontà. Perché ciò sia possibile, bisogna tuttavia credere nell'azione soprannaturale della grazia.
      Quanto alle rivelazioni private (quelle autentiche), il loro scopo è richiamare alla conversione o ravvivare l'impegno cristiano; invece chi va a caccia di fenomeni straordinari cerca evidentemente un diversivo per non fare i conti con la propria coscienza alla luce delle verità ricordate dall'apparizione e perde così l'occasione di trovare Dio nell'ordinario.

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    2. Circa le rivelazioni private, intendevo dire che aspetto che si pronunci la Chiesa. Come abbiamo visto in passato, l'iter è lungo e tortuoso e richiede l'obbedienza dei veggenti anche quando vengono trattati in maniera ingiusta -l'obbedienza e il sopportare volentieri anche le calunnie sono dei buoni indicatori, per quanto ovviamente non sufficienti.
      Tanti purtroppo cercano l'esperienza "speciale" e la sostituiscono a quello che dovrebbe essere il loro cammino ordinario verso la santità - lo ha scritto meglio lei. Quando si va in pellegrinaggio verso i grandi santuari, sembra che ci si aspetti che tutti debbano vivere chissà che grande coinvolgimento emotivo. Se si è in gruppo e viene chiesta una sorta di condivisione dell'esperienza, ancora peggio. Io queste grandi tempeste interiori non le ho mai sentite in questi casi. Però, a posteriori, i frutti di quel pellegrinaggio o quella visita li ho sempre visti maturare e li ho raccolti, ma in maniera ordinaria e non istantaneamente.
      Si è diffusa una sorta di certezza del perdono per chi lo chiede, nonostante non lo chieda con la sua vita e, di contro, si addita chi cerca di cambiare come un malato di perfezionismo - che pure è una tentazione, ma non è sempre così. Io non voglio addentrarmi in un discorso che non posso affrontare, poiché non ho sufficienti conoscenze e strumenti, però questo orientamento esclude quasi completamente l'impegno personale e non capisco se si pretenda che il Signore ci privi delle prove e delle tentazioni invece di impegnarci a cambiare. Per me è un'assurdità: nessun convertito è uguale a prima e continua ad avere la stessa percezione della sua responsabilità nel peccare. Senza la grazia non andiamo da nessuna parte, ma senza una vera adesione, anche faticosa, pretendiamo che Dio stia ai nostri comodi. E qui si aprirebbe un altro discorso su certe interpretazioni del Vangelo che ci vengono propinate. Ma, come ho detto prima, non sono la persona adatta per parlarne.

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  5. Io credo che il problema sorga anche là dove le apparizioni sono già state riconosciute dalla Chiesa:il fine ultimo nel partecipare ad un pellegrinaggio è rinnovare la propria fede o cercare di riavvicinarsi a quel Dio che volontariamente era stato messo da parte.Il guaio maggiore sta nel fatto che ormai quasi tutti i luoghi di apparizioni mariane sono stati trasformati in veri e propri teatri dove deve prevalere o l'effetto sensazionalistico(tutti si aggirano con apparecchi fotografici o cellulari fotografando a pie sospinto statue, esterni,interni,cime dei monti,sole, cielo nella speranza di immortalare un "segno soprannaturale)ovvero l'effetto spettacolare(del tipo fiume di persone che partecipano a grandiose fiaccolate)dove il commento finale di chi torna da quei posti resta sempre quello di aver provato una grande emozione che nulla a che vedere con la fede ne tanto meno con un cammino di conversione;sono esperienze che van bene per tutte le stagioni e per tutte le salse(credenti o non).Qualche anno fa dalle mie parti,in un santuario mariano riconosciuto dalla Chiesa per apparizioni avvenute nel 1465,era sorto un "gruppo di cammino religioso"formato da numerosi giovani guidati dal sacerdote rettore del santuario:gruppi di preghiera,funzioni religiose molto coinvolgenti,con preghiere di liberazione,rituali esorcistici accompagnati da reiterate benedizioni di acqua,sale,olio ecc,ecc,folle di persone che accorrevano perchè lì succedeva qualcosa di straordinario:poi scoppiò lo scandalo(che evito di parlarne in quanto è sufficiente leggere la lettera di Sua Santità Benedetto XVI),con un gran giro di soldi,di corruzione e tanto di processo penale.Dobbiamo ritenere che le apparizioni fossero false?No, l'uomo ne aveva fatto un uso malvagio del soprannaturale!Giuda era un vescovo,aveva, come tutti gli altri apostoli, il dono di cacciare i demoni,ma per avidità di denaro,di piacere e di potere,nonchè di gloria scese a compromesso con satana,tanto che il demonio stesso alla fine "entro in lui":ed era notte!Tutti gli eventi straordinari che ci vengono concessi da Nostro Signore hanno sempre un unico fine,essere strumenti utile per la salvezza delle nostre anime:le apparizioni mariane sono sempre improntate per arruolare anime buone disposte alla preghiera e al sacrificio per la conversione dei peccatori,i quali tante volte,per grazia di Dio,diventano essi stessi strumenti per tale progetto;tuttavia la Madonna non violenta ne obbliga nessuno ad aderire a tale progetto,e coloro che hanno avuto il dono della Sua Visione possono,per loro disgrazia,mal adoperare il privilegio della scelta divina per fini personali,che sono gli stessi che traviarono Giuda:nessuno,ne tanto meno un veggente,viene conservato in grazia per il motivo di aver avuto visioni celesti,anzi è proprio vero il contrario;nei confronti di queste persone gli assalti demoniaci,per portarli sulla via della perdizione(come capita per i consacrati o per i secolari)sono molto più incalzanti e estenuanti,ed è necessario sempre un continuo e reiterato cammino di preghiera e mortificazione per vincere tali battaglie;"Certi diavoli si cacciano con preghiera e digiuno!

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    1. Bisogna distinguere l'autenticità dell'apparizione in se stessa (riconosciuta dalla competente autorità ecclesiastica in base a rigorosi criteri oggettivi) da sviluppi successivi che non possono essere impediti: il fideismo sentimentalistico in parte di quanti ne sono attratti, l'abuso del fenomeno per fini illeciti, l'interesse personale dei veggenti, ecc. Su quest'ultimo aspetto, tuttavia, è innegabile, in linea di principio, che un privilegiato della grazia sia tentato molto più degli altri e che non bastino le visioni per perseverare in essa, ma l'esperienza storica mostra che raramente un'apparizione autentica rimane senza frutto nella vita del veggente, i cui progressi spirituali sono uno degli elementi oggettivi che depongono a favore dell'autenticità del fenomeno.

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    2. In tempi"ordinari"le cose andavano come Lei afferma,ma questi sono i tempi dello scatenamento di Satana contro la Donna vestita di Sole e tutti i suoi figli...sono tempi predetti nell'apocalisse di San giovanni ed è per questo motivo che bisogna sempre pregare Maria Santissima che ci doni( se noi lo vogliamo)la grazia della perseveranza.Personalmente sono particolarmente impressionato in negativo del comportamento dei veggenti di un famoso posto meta di pellegrinaggi,ma avendo seguito tale caso fin dagli inizi,il messaggio primordiale, che veniva diffuso, era chiaro ed inequivocabile:digiuno,non solo materiale ma distacco da tutto ciò che allontanava da Dio(allora come oggi la televisione),conversione, e tornare a pregare il Rosario in famiglia;oggi di tutto questo nei presunti messaggi non vi è più traccia.Tuttavia dobbiamo oggettivamente ammettere che anche quello che sta capitando nella Nostra Santa Madre Chiesa,in maniera particolare ai suoi vertici(chi ha orecchi per intendere intenda)è qualcosa che non si è mai verificato nella Sua Storia:quando colui che ha bisogno della guida,si sente abbandonato in preda ai lupi,anzi è lo stesso Pastore che lo conduce al nemico;quando il semplice fedele si vede costretto a "non seguire"il proprio papa(???)in quanto fa affermazioni contrari alla fede e alla morale,è evidente che si stanno vivendo dei tempi terribili mai vissuti prima.La Speranza resta comunque sempre la stessa:ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA',e LEI mantiene le promesse!!
      "Sorgeranno falsi cristi e falsi profetiche che faranno miracoli e prodigi tali da ingannare,se fosse possibile,anche gli eletti"

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  6. L'ANTICRISTO: UNA PROFEZIA PER IL NOSTRO TEMPO? - Prof. Matteo D'Amico
    Conferenza del ciclo "DIO, PATRIA E FAMIGLIA" organizzata dal associazione Oriente Occidente e tenutasi ad Ancona il 17 novembre 2018.
    https://www.youtube.com/watch?v=1kUaLPmQNck

    Zoom (messa a fuoco) per leggere i tempi presenti .
    Testo menzionato :
    http://www.rassegnastampa-totustuus.it/cattolica/wp-content/uploads/2014/07/LANTICRISTO-A-L%C3%A8mann.pdf

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  7. Il Cardinal Müller: "Ogni cattolico conosca bene la dottrina della fede"
    https://gloria.tv/video/d2REsXaz1AKC4oKeZKRXs16yL

    Molte volte capita di soffermarmi su questo : in occidente siamo oramai tutti scolarizzati , tutti sappiamo leggere e scrivere , ma spesso e volentieri non conosciamo la nostra religione .

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  8. Comprendo benissimo che alla base ci deve essere un atto di fede, un assenso dell'intelletto a Dio che si rivela, si deve certo partire di lì per poi donarci a lui con tutto il nostro essere, fatto di ragione ma poi anche di sentimento e di "pancia".

    Mi sembra però inevitabile che l'esperienza di Dio è quella più facile e immediata nel comunicare agli altri, a quelli più lontani ed indifferenti, se vogliamo che capiscano quanto vale investire la vita in Dio.
    Certo è poi Lui che chiama e converte ma servendosi anche dell'esperienza e dell'esempio di chi ha detto già di sì alla chiamata.

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    1. Il racconto dell'esperienza personale, indubbiamente, può essere un buon punto di partenza per suscitare interesse; con chi non è abituato a riflettere, anzi, può costituire inizialmente l'unico mezzo per coinvolgerlo. Tuttavia non bisogna fermarsi lì, ma occorre guidare la persona in una progressiva conoscenza della verità e in una revisione di vita sincera, seppur graduale.

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  9. Stimato Don Elia, perdoni la mia ignoranza...
    2019 anni fa non partì il tutto con un Incontro?
    Personalmente avverto un sincero bisogno di questo Incontro...
    Non avrebbe bisogno pure l'Europa intera di un rinnovato Incontro?
    Con infinita riconoscenza la ringrazio in anticipo.
    Ogni bene Padre.

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    1. Intendevo dire che l'incontro con Cristo non consiste in un'esperienza emotiva o sentimentale, ma nell'adesione (interna ed esterna) alla verità da Lui rivelata e insegnata dalla Chiesa. Una volta che, con l'aiuto della grazia, la coscienza ha acconsentito alla Rivelazione e la volontà ha deciso di conformarvi la vita, si può sperimentare qualcosa di questo "incontro" anche a livello sensibile.

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  10. Imperdibile e assolutamente da divulgare questo pensiero :
    L'ho detto e ripetuto nei tanti post indignati, anche a quanti, come il cosiddetto priore di Bose, chiede una rivolta, contro Salvini, dei "cattolici" nelle urne.
    Ma dove eravate voi "cattolici", dove era il "priore", e questo "papa" dove era davanti all'aborto, al divorzio ed alle unioni civili omosessuali.
    Non avete fatto "BAO", mai una parola a favore della famiglia, respingendo e condannando gli organizzatori di qualsiasi evento a favore e osannando abortisti/e, lasciandoli anche parlare, esporre le loro demoniache idee, all'interno delle nostre chiese, coprendo, perche' non provocasse loro disturbo, e cosi' profanando, la Santa Eucaristia.
    Dove eravate voi davanti ai martiri cristiani, ormai giornalieri.
    Ed ora vi indigniate se un politico invoca i Santi a protezione di questa Europa ormai perduta?
    Siete proprio senza vergogna....
    Che Dio abbia pieta' di voi e ci perdoni tutti!!
    (Mario Minetti)

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  11. Ma vi rendete conto che Facebook impedisce di condividere questa catechesi?

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  12. La pace del cuore è il dono più prezioso che possiamo avere .
    Omelia di martedì 21 maggio 2019.
    Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD
    https://www.veritatemincaritate.com/2019/05/la-pace-del-cuore-e-il-dono-piu-prezioso-che-possiamo-avere/

    https://www.dropbox.com/s/pcw6zppsrqeybej/190521-Omelie-Pace.m4a?dl=0

    Testo letto durante l’omelia
    Un ricco signore, abbandonata la via del bene, si diede completamente al vi­zio. Accecato dalle passioni, fece espres­samente un patto con il demonio, prote­stando di dargli l’anima dopo la morte. Dopo settant’anni di vita di peccato giunse al punto della morte. Gesù, volendo usargli misericordia, dis­se a S. Brigida: Va’ a dire al tuo Con­fessore che corra al letto di questo mori­bondo; lo esorti a confessarsi!
    Il Sa­cerdote andò per tre volte e non riuscì a convertirlo. In fine manifestò il segre­to: Non sono venuto da voi spontanea­mente; Gesù stesso mi ha mandato per, mezzo di una santa Suora e vuole ac­cordarvi il suo perdono. Non resistete più alla grazia di Dio!
    L’infermo, sentendo ciò, s’intenerì e ruppe in pianto; poi esclamò: Come pos­so essere perdonato dopo avere servito il demonio per settant’anni? I miei pec­cati sono gravissimi ed innumerevoli!
    Il Sacerdote lo rassicurò, lo dispose alla Confessione, lo assolvette e gli diede il Viatico. Dopo sei giorni quel ricco si­gnore moriva.
    Gesù, apparendo a S. Brigida, così le parlò: Quel peccatore è salvo; al pre­sente è in Purgatorio. Ha avuta la gra­zia della conversione per intercessione della mia Vergine Madre, perché, seb­bene vivesse nel vizio, tuttavia conser­vava la devozione ai suoi dolori; quando ricordava le sofferenze dell’Addolorata, se ne immedesimava e la compiangeva.

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  13. http://www.veritatemincaritate.com/wp/wp-content/uploads/2015/11/Corona-dei-Sette-dolori-di-Maria-Santissima.pdf

    http://www.veritatemincaritate.com/wp/wp-content/uploads/2015/11/PiagheNostroSignore.pdf

    http://www.veritatemincaritate.com/wp/wp-content/uploads/2015/11/Rosario-S-Piaghe-e-promesse-a-Sr-Maria-Marta-Chambon.pdf

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  14. Sembra proprio che il Vaticano e la Chiesa ex Cattolica tutta abbiano mosso guerra a Salvini, lo vogliano morto (politicamente, s’intende): sono usciti allo scoperto, senza alcun pudore né vergogna, a fianco dei massoni mondialisti e globalisti, dei poteri forti che vogliono imporci a tutti i costi la loro scellerata linea politica, fatta di cancellazione di Cristo dalla vita pubblica, di sostituzione etnica, sociale, culturale e religiosa dell’Italia e del’Europa, con masse immani di afroasiatici musulmani, per dar vita ad un meticciato di mano d’ora a costo zero, o quasi (azzerando cosi decenni di conquiste sociali per le classi lavoratrici europee), di imposizione di tutte le peggiori perversioni sessuali e delle false famiglie con reati assurdi creati ad hoc, transfobia, omofobia, ed altre scempiaggini partorite dalla loro mente bacata (cfr http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV2509_Catholicus_Mente_contorta_dei_modernisti.html
    https://apostatisidiventa.blogspot.com/2018/06/una-realta-che-esiste-solo-nella-loro.html
    http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/archivi/archivio-articoli-la-caverna-di-platone/6021-una-mente-contorta ).
    Quella di domenica prossima è una chiamata alle armi (della democrazia), come all’epoca di Lepanto o dell’assedio ottomano di Vienna, anche se oggi non abbiamo al fianco un San Pio V ed un Marco D’Aviano, ragion per cui urge allertare tutti i nostri parenti, amici e conoscenti, dato che serve l’aiuto di tutti per sconfiggere le sinistre e il Vaticano massone, mondialista, anticristiano.

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  15. Matteo D'Amico - Pubblicato il 26 gen 2019
    Ecumenismo e logica- il principio del dialogo e la chiesa Cattolica: la catastrofe della ragione.
    https://www.youtube.com/watch?v=Gux_fPFoxuM

    La sapienza della Chiesa contrapposta
    all'attuale " bipensiero ".
    Per discernere sempre piu' e meglio .

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